Sei sulla pagina 1di 20

Disinfezione

DOSAGGI DI CLORO

per le acque reflue


si supera il Break Point

però Cen•Tc= cost (ALLEN) con n<1


per cui e meglio intervenire su Tc (≥ 30 minuti)

Prof. Giorg taria-Ambientale

09/04/2019 part 1

Eliminare uccidendo gli agentiii patogeni presenti nelle acqua in generale.


Nelle acque reflue ci sono agenti patogeni nell’ordine dei miliardi.
Abbiamo già visto gli effetti che hanno sulla salute dell’uomo ed è quindi opportuno che nell’ambito di un
arrivo uso delle acque, certamente nell’ambito di un’uso diretto dell’acqua ( con l’ obiettivo di rendere
l’acqua potabilizzabile e quindi che possa soddisfare il fabbisogno di ognuno di noi), è certamente un
obbligo del legislatore, effettuar e un’eliminazione degli agenti patogeni (cioè la disinfezione dell’acqua).

La disinfezione Quindi non riguarda soltanto le acque reflue, ma l’abbiamo inquadrata nel percorso che
stiamo seguendo nell’ambito del percorso di depurazione come l’unità a Valle della sedimentazione
secondaria ma in effetti è a cavallo anche di altri processi che vedremo più avanti ( in particolare il
capitolo della potabilizzazione dell’acqua) con delle differenze che sono legate alla composizione.
Questo l’abbiamo già evidenziato nell’ambito di una tabella riporta i valori numerici derivanti dalla legge
di alleni.

𝑇! 𝐶!! = 𝑐𝑜𝑠𝑡

Diminuisco la concentrazione efficace, aumento il tempo di contatto e ricavo una costante.


La costante e l’esponente n dipendono dal disinfettante e anche dalle acque che vado a trattare.
Quindi gli studi di laboratorio approfonditi , in funzione delle caratteristiche delle acque da disinfettare
hanno determinato il valore di n e della cost al variare del disinfettante.

Il disinfettante ( come detto ieri), idealmente ( disinfettante ideale).


Rispetto al valore massimo, abbiamo degli scostamenti nella realtà.
Questo composto deriva da qualcuno che lo produce : fabbriche che producono sostanze chimiche (
abbiamo visto quali sono) che soddisfano alcuni requisiti ma senza soddisfare tutte le caratteristiche.
Alcune di queste, come abbiamo visto, sono la conservabilità, ampio spettro ( intercettare tutti gli agenti
patogeni), perdurare nel tempo, avere facilità di impiego ( essendo una sostanza chimica, chi lo utilizza,
può subire il danno) e così via.

Sempre ieri abbiamo visto il rapporto tra quello che doso e quello che ritrovo come concentrazione
“efficace”.
E ‘ la differenza tra il quantitativo di sostanza che immetto nell’acqua in concentrazione e il quantitativo
di disinfettante che ritrovo agire nell’acqua che voglio trattare.
C’è questa differenza anomala perché il composto che doso tende ad aggregarsi e reagire con delle
sostanze presenti già nella acqua. Quindi Una parte di questo disinfettante viene utilizzato per generare
sottoprodotti, per generare delle reazioni che non sono di interesse per la disinfezione ( non hanno
l’azione battericida che ci interessa). Tutto questo si evolve in una curva molto importante che è la curva
del Break Point.

Questa curva permette di determinare qual è il valore di concentrazione da dosare per ottenere un valore
di dosaggio uguale ad un valore di concentrazione efficace.
Quindi a Meno di un quantitativo che si perde (l’abbiamo visto nel caso del cloro), si ottiene una risposta
lineare.
Io doso, e quello che doso è uguale a quello che è efficace.
Superato un certo valore di concentrazione che passa da Valori bassi in cui la concentrazione efficace è 0
( tutto quanto the utilizzato per combinarsi con altri composti) e poi segue una fase in cui si ha quasi una
corrispondenza tra quello che doso e quello che ritrovo come concentrazione efficace, e poi una di
diminuzione per giungere poi al valore di Break Point.

Questo lo abbiamo visto nel caso del cloro ma si ripete per altri composti pervenendo a quella tabella che
abbiamo visto con una tipologia di liquame e i valori di dosaggio considerando la legge di Allen e i valori
che generalmente si impiegano ( in questo caso nel caso del Cloro).

Dalla Break Point ( guarda la curva)


Quello che noi dosiamo di Cloro (ci sono le vasche di dosaggio che hanno già la concentrazione
desiderata, quindi prendiamo una pompa , come abbiamo visto nello schema con il nostro tubo per il
dosaggio immettiamo nel volume di acqua che vogliamo trattare) .
Quindi questa concentrazione è la concentrazione di Cloro Dose espressa in mg/l.
Poi ci chiediamo : Qual è la concentrazione di cloro che sta reagendo andando a portare a T = 99% della
scomparsa degli agenti patogeni? Vediamo tra l’inizio è zero perché il cloro attivo (cioè effettivamente sta
portando alla scomparsa dei batteri) è nullo.
E’ nullo quando abbiamo dei Valori di mg/l molto bassi.

Qua saremmo 0.05 : lo leggiamo dalla curva


Il primo tratto lo chiamiamo A

La zona B : risposta quasi lineare.


La risposta ideale quella blu : Doso un quantitativo e ritrovo lo stesso quantitativo come cloro attivo.
Vediamo che questa curva si muove quasi parallelamente ( in realtà è un pochino più bassa perché perdo
qualcosa che si continua a combinare)

Superato per il cloro 0,5 ha il tratto C dove addirittura si abbassa il valore di cloro che interagisce ( quindi
agisce con azione battericida)
Superato il valore di 0,75 si vede che la curva in rosso è quasi parallela alla curva in blu : quello che doso
me lo ritrovo come cloro attivo.
Ovviamente perdo tutto quello da 0,75 in poi.
Tolto questo valore di dosaggio che perdo come valore, ho che superata la concentrazione di 0,75, ricavo
il valore di cloro. Cloro dosato = Cloro attivo.

“Break Point” – punto di rottura, perché superato il valore 0,75 quello che doso = quello che ritrovo

Un altro aspetto che abbiamo visto ieri:


Le specie che siano di cloro, in particolare HClO e il valore di ClO-.
ClO- è un po’ intossicante, mentre l’HClO è anche un potente ossidante battericida, ma ha un valore 80
volte (quindi bisogna stare attenti).
In questo grafico vedevamo le % di HClO e di ClO- in funzione del pH.
Essendo delle reazioni, il pH si sposta da basica ad acida : abbiamo dei composti anziché degli altri, in
funzione del pH.
Quello che si vede questo grafico, molto importante, è che per valori di pH neutro ( delle acque reflue )
abbiamo dei valori di HClO intorno al 90% e di ClO- circa il 20% se ci spostiamo verso soluzioni più base
( 8, 9 o 10 ), aumenta il quantitativo di ClO- e diminuisce quello della parte acida che per valori più
basici tende a ridursi.

Le forme utilizzate del cloro sono:


Ipocloriti ( di calcio e di sodio)
Cloro gas
Biossido di Cloro

La disinfezione la possiamo fare con disinfettanti chimici in particolare i composti del cloro.
Disinfezione
LIMITE DI LEGGE PER IL CLORO RESIDUO:
0,2 mg di cloro

DECLORAZIONE:

Scopo: riduzione della concentrazione del cloro residuo (libero e


combinato)

Metodi:
aggiunta di biossido di zolfo con miscelazione rapida
carboni attivi (acque di approvvigionamento)

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale


Disinfezione
SCHEMI INDICATIVI DI IMPIANTI DI DOSAGGIO

Ipoclorito di sodio

Clorogas

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Dosaggio del disinfettante con Cloro gas o con Ipoclorito ( in questo caso di sodio).
Vediamo nella pratica come dosare.
Obiettivo: Prendere disinfettante metterlo in una vasca, dando il tempo che il disinfettante agisca (
ricordiamoci la legge di Allen).
Tempo significa qualità di portata che si muove costantemente lettera A disposizione un volume questo
volume prende il nome di vasca di contatto.
Questa vasca va dimensionata sulla base del tempo necessario per fare avvenire la reazione.
Tutto il tempo, nota la portata, determiniamo il volume.
Il volume è quello che dobbiamo mettere a disposizione al disinfettante a contatto con i batteri per
esercitare l’azione battericida.
A monte della vasca ci va un impianto che preleva il disinfettante ( sotto la forma in cui si trova il
disinfettante) e inserisce nella vasca di contatto il valore desiderato di disinfettante cioè quella tabella che
abbiamo visto prima.

Quindi se è liquame non trattato 6- 25 mg/l


effluente da fanghi attivi ( caso nostro) 2-8 mg/l.
Quindi deve prendere da una soluzione che non è a 2 o a 8 mg/l, ma ad un valore diverso.

Quindi, definita la densità di questo disinfettante, (o anche la composizione potrebbe essere, nel caso del
Cloro gas ) devo fare un calcolo per effettuare il dosaggio.
Quindi c’era una vasca che viene prima della vasca di contatto che è la vasca di dosaggio.
In questa vasca, devo mettere a contatto il volume di acqua e il disinfettante e creare la concentrazione
desiderata.
In quella vasca ( a corredo della disinfezione) realizzo, tramite dosaggio la concentrazione della dose
desiderata. Questa vasca e la modalità è funzione della tipologia di disinfettante e dello stato fisico del
disinfettante (se è ipoclorita è sotto forma liquida [serbatoio di ipoclorito di sodio o di calcio], se è
clorogas ).

Qua dentro ho una concentrazione che è diversa da quella che mi interessa, qua ho una densità.
Faccio un calcolo e ho una pompa dosatrice a monte della quale ho una vasca a completa miscelazione
dove avviene il dosaggio e poi la vasca di contatto.

La Disinfezione è composta da due sotto unità:


La vasca di dosaggio : inserisco disinfettante secondo la clorodose
La vasca di disinfezione: avviene il meccanismo di rottura enzimatica, di scomparsa dei
microrganismi(agenti patogeni)
Questi due elementi sono fusi in uno, in alcuni casi sono la stessa opera civile.
Ora vedremo i particolari costruttivi.

La vasca è interessante perché da un punto di vista idrodinamico si accoppiano due sistemi di


idrodinamismo di vasca.
Quelli che abbiamo visto (mix and flow)
Una vasca a completa miscelazione e una vasca con flusso a pistone.

In particolare nella disinfezione vedremo che prima c’è una vasca a completa miscelazione dove abbiamo
il valore di cloro dose, e poi una vasca che è quella di contatto che è una vasca con flusso a pistone.
Caratteristiche del flusso a pistone: le concentrazioni variano da sezione a sezione lungo le sezioni
trasversali sono costanti e la concentrazione alla fine deve essere uguale a quella del recapito che è la
concentrazione che ho di cloro residuo dove l’azione del disinfettante è terminata (rispetto a quella di
ingresso è più bassa) e lungo la vasca ho un profilo di concentrazione della sostanza ( che in questo caso
è il cloro) che è via via decrescente.

Ho reazione massima all’inizio e via via cinetiche che vanno diminuendo.

Questo è lo schema dell’ipoclorita ( che vedevamo ieri) col dosaggio. Nel caso del Clorogas ho una
bombola con evaporatore, un dosatore e infine il dosaggio e la vasca ( c’è un impianto che per il clorogas
è questo, per ipoclorito è un po’ più semplice) che è composta da una prima vasca che è la vasca di
dosaggio ( vediamo in slide ) e in verde la vasca di contatto.

Ho una vasca in cui prelevo il disinfettante e lo miscelo con il volume di acqua che devo trattare
(completa miscelazione – in blu) e poi una vasca collegata ( in verde, in pianta – è la vasca di contatto in
cui avviene il contatto tra il disinfettante e il volume di acqua da trattare, cioè viene esercitata l’azione
battericida) questo percorso che l’acqua fa significa il tempo considerata una certa portata e viene
calcolato in funzione del tempo necessario affinchè agisca il disinfettante ( che ovviamente è funzione del
disinfettante).

Disinfezione
DIMENSIONAMENTO DELLA VASCA DI CONTATTO
Schema vasca di contatto preceduta da miscelazione

Vediamo come funziona il sistema. Questa è una sezione trasversale della zona di imbocco. Ho un
canale, l’acqua cade in un pozzo. Da questo pozzo c’è un setto in cui avviene il passaggio attraverso
la vasca di completa miscelazione. In questa vasca, viene dosato con una pompa di dosaggio il
disinfettante e una volta che viene dosato ad un tempo di (nella completa miscelazione il valore di
concentrazione è uguale in ogni punto, quindi sarà uguale in quello in uscita cioè uno stramazzo da
cui esce l’acqua che arriva dal sedimentatore secondario).

L’acqua cade in questo pozzo, c’è una completa miscelazione fatta da un miscelatore con un elica
con un motore elettrico, viene fatto il calcolo della portata da dosaggio___________( 24:15) i valori
di miscelazione se cloro o clorodose.
Poi stramazza e cade l’acqua all’interno di questa vasca. Poi inizia a percorrere tutta questa strada e
poi c’è un altro stramazzo da qui l’acqua fuoriesce. Quindi abbiamo un’uscita del liquame.
Disinfezione
DIMENSIONAMENTO DELLA VASCA DI CONTATTO

20’ (tempo secco)

Si fissa Tc: Tc =
5’ (tempo di pioggia)

Si calcola il volume V: V = Q x Tc

Si fissa H: H = 1,50 ÷ 2,00 m

Si calcola la superficie S: S=V/H

Si fissa la larghezza dei canali: w = 0,50 ÷ 0.80 m

Si calcola la lunghezza dei canali: L = 18 • w

Si calcola il numero dei canali: n = S / ( L•w)


Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Si fissa il tempo di contatto ( per l’ipoclorito siamo nell’ordine dei 20’ e 5’ in tempo di pioggia),
moltiplico per la portata di dimensionamento e ricavo il volume.
Il volume lo realizzo non a piacere (fissando un altezza e calcolando una superficie ß così NO!) devo
considerare dei parametri relativi all’altezza dell’ acqua all’interno della vasca di disinfezione che derivano
anche da aspetti di carattere costruttivo dell’opera civile ( quindi ho delle altezze dell’ordine di 1,5 / 2 m) e
quindi una volta che il vincolo l’altezza mi calcolo la superficie.

La superficie la divido in tanti canali.


L’acqua deve percorrere un percorso in modo da evitare cortocircuitazioni: i setti che inserisco saranno in
cemento armato ( la spinta a sx è uguale a quella a dx , saranno [o non hanno??? 26:35] dimensioni
particolarmente elevate) fisso il rapporto larghezza altezza. Fisso la larghezza dei canali (0,50 / 0,80) e
calcolo la lunghezza dei canali come il prodotto (metodo empirico ) di 18* la larghezza dei canali.
Quindi ricavo il numero dei canali.
Disinfezione
BIOSSIDO DI CLORO
Clorito sodico NaClO2 Acido Cloridrico HCl

NaClO2 + HCl HClO2 + NaCl + H2O

NaClO2 + Cl2 2ClO2 + NaCl


Il biossido di cloro è un disinfettante più potente del cloro.

Tende a decomporsi, quindi va prodotto sul posto.

E’ tossico.

Non reagisce con NH3 (clorodose = cloroattivo; clorocombinato=0)

Presenta minori rischi di formazione di microinquinanti organici.

Uso principale: acque di approvvigionamento, recupero acque depurate.


Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

A monte di questo dimensionamento della vasca di contatto ci va il dimensionamento del dosaggio.


Per quanto riguarda altri composti (biossido di cloro), queste sono le reazioni che si hanno costituendo
l’acido cloridrico.

Il biossido è un disinfettante più potente del cloro, tende però a decomporsi e va prodotto sul posto ( è un
pochino più pericoloso rispetto all’ipoclorito di sodio o di calcio), non reagisce con l’NH3, quindi non ci
sono problemi relativamente alla formazione di sottoprodotti.
Disinfezione
SCHEMI INDICATIVI DI IMPIANTI DI DOSAGGIO

Biossido di cloro

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Questo è lo schema che va utilizzato nell’eventuale dosaggio con biossido di cloro.


Ho dei serbatoi dell’NaClO2 e dell’acido cloridrico con due pompe che prelevano i valori di NaClO2 e di
HCl avviene un dosaggio all’interno del contenitore e poi effettuato un dosaggio all’interno della vasca.

Disinfezione
OZONO

O3 O2 + O
ossigeno nascente

Efficace e potente ossidante e battericida.

E’ molto instabile, quindi va prodotto sul posto.

E’ costoso.

Produzione:
per passaggio di O2 in campo elettrico ad altissimo ΔV (5.000÷20.000 V)

Uso principale: acque di approvvigionamento, recupero acque depurate.


Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

E’ un forte disinfettante ed è molto costoso.


Per produrre ozono devo organizzare 1 un campo elettrico di altissimo potenziale.
Campo elettrico significa un costo.
Viene utilizzato per le acque di approvvigionamento e recupero di acque depurate e l’ozono porta al
meccanismo di O2 più O a seguito di questo campo elettrico che viene creato.
Disinfezione
OZONO

Schema ozonizzatore a tubi orizzontali,


con particolare di una ampolla

tale

Ecco come è costituito l’ozonizzatore: C’è un campo elettrico e viene prodotto O3

Disinfezione
OZONO

Schema impianto di ozonizzazione a partire da aria ambiente arricchita con


ossigeno ricircolato

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Schema a partire da aria ambiente arricchita con ossigeno ricircolato si crea O3 che poi viene dosato.
METODI FISICI

Disinfezione
RAGGI UV
Raggi X Ultravioletto Luce visibile Infrarosso
Vakuum-UV UV-C UV-B UV-A

Lampada Hg-bassa
pressione a 254 nm

100 200 280 315 400 780


Lunghezza d‘onda (nm)
Inattivazione cellulare
dei microorganismi

Produzione da lampade a vapori di mercurio (bassa e media pressione)

Nessuna tossicità indotta.

Uso principale: acque di approvvigionamento, recupero acque depurate.

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Altra possibilità è la disinfezione tramite raggi UV che è un metodo fisico che permette
l’eliminazione degli agenti patogeni. Anche questo molto costoso.

Produzione di lampade a vapore di mercurio, non si ha tossicità.


Si usano acque di approvvigionamento e si recuperano le acque depurate.
Si fanno delle lampade che colpiscono un flusso di acque in movimento. Tramite i raggi UV
si ha un’azione battericida di rottura del fotoplasma cellulare dei mircorganismi e quindi una
scomparsa delle specie patogene.
Il dimensionamento consiste nella scelta delle lampade in funzione del flusso di acque da
trattare.
Il costruttore fornisce degli abachi ( come quello riportato). Questi abachi sono funzione
della concentrazione di solidi. Quello che si vede in queste curve è l’azione disinfettante che
è quella battericida in funzione della dose.
L’azione battericida varia al variare della concentrazione di solidi a parità di dose. Perché?

A parità di azione, cambia al variare della concentrazione di solidi.


Se è 10 è più bassa, s la concentrazione è 30, addirittura viene 108.
Come mai? Perché abbiamo questa variazione di intensità delle lampade in funzione della
concentrazione di solidi del campione che dobbiamo trattare? Per la trasparenza dell’acqua:
se ci sono dei solidi questi ostacolano la propagazione del fotone. All’aumentare della
concentrazione le particelle fanno da barriera ai batteri che devono essere colpiti dei raggi.
Quindi è chiaro che se aumento questa concentrazione deve aumentare l’intensità delle
lampade.

Disinfezione
RAGGI UV

Processo di natura fotochimica

Di m e r

Gli acidi nucleici dei microrganismi assorbono fortemente radiazioni UV di


particolari lunghezze d’onda
Gli acidi nucleici, assorbendo la radiazione si portano ad uno stato eccitato
sufficiente perché possa avvenire la trasformazione chimica consistente nella
dimerizzazione tra due basi piriminidiche (citosina o timina) adiacenti in un filo
della catena a doppia elica del DNA
Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Disinfezione
RAGGI UV

Necessità di acqua con bassissima torbidità (SS)

scatter Rallentamento della tendenza


shading di inattivazione all’aumentare
della concentrazione di solidi
UV sospesi
lamp

shading
scatter
Penetrazione
cellulare
incompleta

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale


Disinfezione
RAGGI UV
Reattori a guscio chiuso

Lampade perpendicolari al flusso Lampade parallele al flusso

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Foto a titolo esemplificativo. Per vedere come appaiono gli impianti di disinfezione a raggi UV.

Disinfezione
RAGGI UV
Reattori a canale aperto

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale


In questa slide sono disegnati i tubi con le lampade che vengono utilizzate per l’azione battericida:

Disinfezione
RAGGI UV
Reattori a canale aperto

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Disinfezione
RAGGI UV
Reattori a canale aperto

Moduli di lampade UV

Prof. Giorgio Mannina


Disinfezione
RAGGI UV

Sistema automatico di pulizia

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Disinfezione
RAGGI UV
Disposizione uniforme alternata
Disposizione concentrica

Disposizione tubolare (tubi in teflon)

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale


Disinfezione

DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO

ü Nota la portata massima da trattare, Qmax


ü Si fissa il dosaggio massimo di cloro attivo

Dosaggio di cloro
Tipo di trattamento attivo
d [mg/l]
Liquame dopo sedimentazione primaria 5 ÷ 20
Liquame dopo trattamento biologico a biomassa adesa 3 ÷ 15
Liquame dopo trattamento biologico a fanghi attivi 2÷8

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Ecco, queste sono le tabelle alle quelli fare riferimento per il dimensionamento nel caso
dell’ipoclorito per quanto riguarda la fase di dosaggio ( per stabilire la portata massica da dosare per
ottenere la clorodose, quindi, nel caso dei trattamenti biologico 2 e 8 mg/l).
Quindi io compro ipoclorito, con una densità che è di 1,15 kg/l, quanto devo dosare per avere i 5
mg/l?

Disinfezione
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
La portata ponderale di cloro attivo da dosare risulta:

QCl = Qmax x d

L’ipoclorito di sodio viene commercializzato in soluzione acquosa


al 12÷13% in volume di cloro attivo. Quindi conoscendo la portata
ponderale di cloro attivo da dosare si determina la portata
massima di soluzione acquosa, dosata tal quale, così come
venduta. Ovviamente per passare dalla portata ponderale a quella
volumetrica di cloro occorre tenere conto della densità:

⎡ Kg ⎤ ⎡g
δ Cl ≅ 1.15 ⎢ ⎥ = 1.15 ⋅103 ⎢⎣ l ⎦
⎣ l ⎦
Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale
Disinfezione
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO

Quindi la portata massima di soluzione acquosa di NaClO risulta

(Q Cl / δCl )
Q NaClO =
0.12

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Se questa è la densità devo fare un calcolo considerando che la portata di ipoclorito di sodio da
dosare, è uguale, alla portata di cloro diviso la densità, diviso 0,12. Quindi se si effettua un’ulteriore
diluizione (es: si vuole portare la soluzione al 3%), la portata di soluzione da dosare diventa ( come
nella formula sotto).

Disinfezione
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
Se si effettua, prima del dosaggio, una ulteriore diluizione, per
esempio per ottenere una soluzione al 3% di cloro attivo, la portata
di soluzione da dosare diventa ovviamente:

(Q Cl / δCl )
Q NaClO =
0.03

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale


Disinfezione
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO
Esempio:

Clorazione a valle di un trattamento biologico a fanghi attivi.

Portata massima di pioggia ammessa al trattamento di disinfezione:


Qmax = 295 m3/h

Dosaggio massimo di cloro attivo: d = 5 mg/l


Portata ponderale di cloro attivo da dosare:

QCl = Qmax x d = 295 x 5 = 1475 g/h

Utilizzando una soluzione acquosa al 12% in volume di cloro attivo,


la portata da dosare risulta:

(Q Cl / Cl
δ ) (1475 / 1.15 ⋅10 3 ) ⎡l⎤
Q NaClO = = = 10 .68 ⎢ ⎥
0.12 0.12 ⎣ h⎦
Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

In definitiva, guardando quest’esempio: se vogliamo una dose di cloro di 5 mg/l , calcolo la


portata di cloro che deve essere la portata massima per 5; e utilizzando una soluzione fornita dal
produttore di ipoclorito di sodio del 12%, ricavo la portata di ipoclorito di sodio da dosare che è
10, 68 l/h.
Il problema è che non ho il valore di cloro, ma di ipoclorito ad una certa concentrazione quindi
devo considerare il valore, non di cloro, ma , in questo caso, di ipoclorito di sodio, da dosare.
Quindi, il valore di portata di ipoclorito di sodio da dosare, in funzione di questo valore di portata
di 295 m3/h viene 10,68 l/h.

19
Disinfezione
DISINFEZIONE CON IPOCLORITO DI SODIO

Si adotterà quindi una pompa con portata regolabile da 0 a 12÷15


l/h.

Se volessimo conoscere il volume del serbatoio di stoccaggio


dell’ipoclorito, si deve considerare il consumo mensile, che risulta
pari a:

Vm = 10,68 x 24 x 31 = 7.945 l/mese

Predisponendo un serbatoio di stoccaggio da 10.000 l, ne consegue


una frequenza di ricarica dello stesso pari a:

10.000 / 7.945 = 1,26 mesi

Prof. Giorgio Mannina Ingegneria Sanitaria-Ambientale

Per ottenere il volume del serbatoio di stoccaggio (se vi ricordate nello schema di prima c’è un
serbatoio dove effettuare lo stoccaggio del disinfettante), devo calcolare il tempo di ricambio
(cioè qual è il consumo del disinfettante) e calcolare il volume del serbatoio di stoccaggio.
Questo volume lo calcolo considerando un consumo mensile: portata* coefficiente di conv da ore
a giorni * 31 ( n° di gg in un mese). Predisponendo i serbatoi di stoccaggio di 10.000 litri, ricavo
il valore di frequenza di ricarica. Perché fisso il valore del serb di stoccaggio di 10.000 litri?
perché in commercio già ci sono serbatoi: è una capacità assegnata.
Noto il volume che serve in termini di volume al mese e noto il volume dei serbatoi dove
stoccare, ricavo la frequenza di ricarica. Significa che poco meno di una volta e mezza al mese,
devo effettuare una ricarica di ipocloriti.

20

Potrebbero piacerti anche