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Lezione 5 aprile 2019

Abbiamo capito come determinare la dimensione della vasca e dare la possibilità ai microorganismi
di ossidare in condizioni aerobiche. Tutto il volume è funzione del parametro, chiamato età del fango.
Una volta costituito il volume, dallo studio dell’idrodinamica abbiamo capito che nella vasca si
possono generare delle correnti idrodinamiche tali da corroborare il nostro obiettivo che è quello di
ridurre la concentrazione di carbonio, per questo motivo abbiamo evidenziato che l’opera civile deve
possedere delle peculiarità sulla forma: stretta e lunga oppure di forma cubica ed inoltre deve
soddisfare due delle condizioni principali ovvero che sia plug-flow o mixed flow. Una volta
determinata il volume, si fanno quindi delle considerazioni sulla forma perché da questo dipendono
le caratteristiche che devo raggiungere. Dopo di che passo all’analisi delle condizioni aerobiche: le
condizioni aerobiche significano creare una condizione permanente di ossigeno superiori alle
condizioni di vita dei microorganismi in condizioni aerobiche. I microorganismi possono
sopravvivere sia in condizioni aerobiche che anaerobiche, ma il passaggio da uno all’altro non è
indolore perché se abbiamo dimensionato un volume considerando le condizioni aerobiche, ma se per
un errore di progettazione o per un mal funzionamento del sistema di aereazione che potrebbe portare
il valore di ossigeno più in basso della soglia di sopravvivenza delle specie batterica in condizioni
aerobiche, la cinetica cambierebbe poiché diventerebbe più lenta, quindi il volume non sarebbe più
sufficiente per svolgere la funzione iniziale poiché il sistema sarebbe sotto dimensionato. Siccome
ho un volume più piccolo di quello che dovrei avere, il carbonio non viene ossidato e quindi
l’efficienza si abbassa.
Tutti i processi che andremo a studiare avranno delle cinetiche differenti.
La velocità con la quale cambia la curva dell’ossigeno è molto repentina, poiché dell’ordine dei
minuti e in alcuni casi anche dei secondi. Devo fare molta attenzione per evitare il passaggio dalle
condizioni aerobiche ad altre situazioni che abbiano velocità differenti: Vi sarebbe una riduzione
drastica dell’efficienza dell’impianto di depurazione.
Ad esempio: se ho un impulso che comporta una crescita del carbonio, questa crescita porta ad una
diminuzione dell’ossigeno. La velocità con la quale registro questo cambiamento è estremamente
veloce, quindi ad un aumento del carbonio corrisponde quindi una quasi totale diminuzione
dell’ossigeno. Alla diminuzione dell’ossigeno ed aumento del carbonio, non corrisponde una
immediata incremento della biomassa, quindi abbiamo dei tempi di risposta che sono diversi.
Possiamo quindi affermare che l’efficienza è determinata dal reattore biologico. Se vado ad intaccare
l’efficienza, riduco l’efficienza di tutto l’impianto.
Per evitare il passaggio da anaerobico ad altri fenomeni con cinetiche inferiori si utilizzeranno dei
coefficienti di sicurezza tali da garantire una certa tolleranza.
È chiaro che il carico organico, dato dal prodotto di portata del carico e la concentrazione di BOD
(misura diretta del carbonio) non è costante nel 24 h, poiché ha un andamento sinusoidale. Cosa
significa che il carico organico varia secondo una sinusoide? Significa che l’ossigeno che verrà
consumato varia secondo una sinusoide. Allora ricavo che il consumo di ossigeno non è costante
nell’impianto. In particolare, sarà massimo in corrispondenza del picco di portata di concentrazione
cioè del carico organico. Posso dire che il consumo massimo di ossigeno, ce l’ho in corrispondenza
del carico organico massimo, cioè quando il prodotto della portata per la concentrazione di BOD è
massima. Questo prodotto è massimo quando ho la portata massima nera.
Ho capito quindi che se aumento il carico diminuisce l’ossigeno e questo cambiamento avviene molto
rapidamente: inserisco quindi nella domanda di ossigeno richiesta dai microorganismi (è atteso che i
kg di ossigeno abbiano andamento sinusoidale) il valore massimo e non quello medio. Se mettessi il
valore medio di ossigeno, avrei che in corrispondenza di tutti quei valori superiori alla media,
supererei il valore richiesto dai batteri. Devo quindi sempre ricordare che devo utilizzare la portata
massima nera.
Il ragionamento che sta dietro il dimensionamento è: valuto la domanda, ovvero quanto ossigeno
vogliono i microorganismi; valuto l’offerta ovvero quanto possono dare i sistemi di aereazione. Ci
sono dei problemi però riguardanti il meccanismo di trasferimento di un gas in un liquido, che
rendono da parte di chi fornisce la macchina fornire un valore unico, perché il valore cambia nel
tempo. Come faccio quindi a scegliere la macchina? Scelgo la macchina rendendo indipendente la
quantità di ossigeno che la macchina fornisce, dai parametri da cui dipende il trasferimento
dell’ossigeno (ovvero in condizioni standard). Calcolo quindi l’ossigeno, ovvero la domanda,
rendendolo indipendente dalle condizioni da cui dipende, che deve essere uguale a quello che mi
riesce ad erogare la macchina in queste condizioni dette standard.

Bisogna definire quanto richiesto dai microorganismi e definire quanto dà la macchina, per definire
quest’ultima quantità bisogna necessariamente passare per le leggi che regolano il meccanismo di un
gas in un liquido, a me interessa che la concentrazione nella vasca soddisfi la condizione aerobica, la
concentrazione dipende dal volume della vasca, dalla quantità d’acqua presente, da come viene
inserita l’area nella massa liquida, dipendendo da una serie di fatto che devo analizzare, per poi
passare ad una legge nota, la legge di Fick che regola il meccanismo di trasferimento di un gas in un
liquido, trascurando i microrganismi, e studio se ho una macchina qual è il meccanismo di
trasferimento da cosa dipende e dunque data la macchina qual è la concentrazione di ossigeno, dopo
di che devo inserire gli elementi del mio sistema, cioè che nell’acqua sono presenti microrganismi,
che in quanto particelle ostacolano questo trasferimento, la presenza di sale e la conseguente salinità
influenza le condizioni di trasferimento.
Riepiloghiamo

1. Domanda: Determiniamo quanto ossigeno richiedono i microrganismi, ossia la quantità


necessaria ad ossidare la sostanza organica, tenendo a mente che non ossidano la
concentrazione in ingresso nella vasca, dalla vasca esce un certo quantitativo di carbonio
(da normativa 25mg/l), quello ossidato sarà la quantità in ingresso a meno della quantità in
uscita cioè (So-Se) che è il carico da ossidare, tale numero deve essere reso proporzionale
alla quantità di ossigeno richiesto dai microrganismi, per cui il carico (So-Se) verrà
moltiplicato per la portata in ingresso (concentrazione totale del volume istantaneamente in
ingresso) per un coefficiente di conversione a’, che prende il nome di coefficiente di
respirazione attiva per poter passare dal BOD all’ossigeno, a questa quantità devo sommare
un aliquota di ossigeno consumata dai microrganismi in condizioni aerobiche, se metto i
batteri in una vasca in assenza di carbonio loro consumano comunque ossigeno, altrimenti
cambiano metabolismo, tale aliquota viene stimata di come 𝑏′ × 𝑉𝑟 × 𝑥 dove:
➢ Vr: Volume (riferito alla vasca suppongo) [Volume]
𝑀𝐴𝑆𝑆𝐴
➢ x: concentrazione dei batteri [𝑉𝑂𝐿𝑈𝑀𝐸 ]
➢ 𝑉𝑟 × 𝑥: Massa complessiva dei batteri all’interno del volume Vr [Massa]
➢ 𝑏′: coefficiente dimensionale necessario per passare da solidi a ossigeno, ha le
dimensioni di [𝑇𝑒𝑚𝑝𝑜 −1 ] per potere avere una massa/tempo, il consumo
dovuto alle condizioni endogene, legato alla sopravvivenza dei microrganismi
varia in base alle stagioni, in estate saranno maggiormente attivi rispetto
l’inverno, quindi il coefficiente b’, che è un coefficiente di respirazione, è
dipendente dalla temperatura, utilizzando la legge di Arrhenius, la quale
permette di determinare la variazione della cinetica in funzione della
temperatura, si calcoleranno due domande di ossigeno, una in condizioni estive
ed una in condizioni invernali. Calcolata la domanda di ossigeno, trovata in
KG/giorno o KG/ora.
Considerazioni sulla dipendenza fra (O2) e il carico del fango CF, effettuando
alcuni passaggi matematici si ricava che il consumo di ossigeno moltiplicato il
carico organico rimosso è inversamente proporzionale al carico del fango, ciò
viene spiegato dal fatto che per alti valori di CF un’alta percentuale di materiale
rimane nel fiocco.

2. Offerta: Noto quanto richiesto dai microrganismi, cerchiamo di comprendere l’offerta della
macchina, richiamando le leggi di trasferimento di un gas in un liquido, la legge di
riferimento e la legge di Fick, la quale afferma che la massa di un gas trasferito nel tempo
è uguale a un coefficiente Kg di diffusione del gas PER la superficie di scambio A PER il
gradiente di concentrazione (cs-c), dunque la massa di gas che riesco a trasferire in un
liquido dipende dal coefficiente di trasferimento Kg che è funzione del tipo di gas e liquido
e dal gradiente, dalla differenza di concentrazione, Kg è un coefficiente di diffusione del
gas perché avviene questo trasferimento da punti a concentrazione minore a concentrazione
maggiore, per meglio chiarire il concetto si può fare l’esempio di una vaschetta di acqua in
cui verso una goccia di inchiostro, avverrà che l’inchiostro si propagherà attenuando il
proprio colore secondo la legge di Fick, allo stesso modo la bolla di O2 si propaga nella
acqua, il trasferimento avviene da punti a maggior concentrazione a minor concentrazioni
(per l’entropia tenderà ad equilibrarsi il sistema), si introducono dei coefficienti tipici del
3. del gas a seconda del processo oggetto di analisi che si propaga. Se considero una vasca di
acqua che non è limpida, ma ha già dell’inchiostro concentrato a un certo valore, la velocità
con cui la goccia di inchiostro si trasferisce alle zone limitrofe non sarà la stessa del caso a
concentrazione iniziale nulla, sarà più bassa, la velocità dipende dal gradiente della
concentrazione della goccia di inchiostro e quella della goccia vicina, se considero una
concentrazione di gas ecco spiegato perché per Fick la velocità dipende dal gradiente fra le
condizioni che ho nella bolla ,concentrazione massima, (saturazione, essendo gas) e la
concentrazione nella zona vicina, se è nulla si avrà la massima velocità di diffusione, oppure
con una certa concentrazione c avrò una velocità minore. Secondo Fick la massa trasferita
è inoltre proporzionale dalla superficie di contatto fra il gas e il liquido, maggiore è la
superficie maggiore è la quantità trasferita a parità di massa di gas. Cos’è la concentrazione
a saturazione Cs? E’ il valore massimo di gas che riesco a trasferire in un
liquido,solubilizzato, come mai esiste questo valore massimo? Per il principio di equilibrio,
Immaginando la solita vaschetta di acqua, al di sopra del pelo libero avrò una certa
concentrazione di O2, che è la concentrazione atmosferica, quando aumento la
concentrazione del gas nel liquido arrivando alla concentrazione a saturazione, si innesca
un meccanismo di trasferimento verso l’alto (l’atmosfera), tendendo ad eguagliare il valore
della concentrazione in atmosfera, senza eguagliarlo mai, per effetto di questo gradiente
verso l’alto, stesso meccanismo di re-aerazione che vedremo in seguito nei fiumi,(concetto
di concentrazione a saturazione).
Se divido per il volume del liquido ricavo la relazione che permette di passare dalla massa
alla concentrazione:
𝑑𝐶
= (𝐾𝐿 𝑎) 𝑇 (𝐶𝑠 − 𝐶)
𝑑𝑡
𝐴
➢ (𝐾𝐿 𝑎) 𝑇 = 𝑉 𝐾𝐺 : coefficiente funzione dalla temperatura
𝑑𝐶
➢ : variazione di concentrazione del gas nel liquido nel tempo
𝑑𝑡
Calcoliamo la concentrazione a saturazione Cs richiamando la legge di Henry e di Dalton
Legge di Henry: La concentrazione a saturazione è funzione della pressione parziale
Legge di Dalton: La pressione totale è pari alla somma delle pressioni parziali.

Da cui si deduce che la concentrazione a saturazione aumenta al diminuire della


temperatura, a temperatura T=20°C siamo su Cs=9÷9,31 mg/l (valore da ricordare).
Inoltre il meccanismo di trasferimento dell’ossigeno è influenzato dalla pressione, se salgo
di quota la pressione tende a diminuire, e tende ad equilibrare prima, dunque la pressione
che esercito permette di aumentare o diminuire la concentrazione che riesco a
solubilizzare, vicino al mare riesco a solubilizzare una concentrazione maggiore rispetto
al monte Everest, essendo minore la pressione, questa dipendenza della pressione la devo
considerare nel meccanismo, e ne tengo conto con la relazione (Riportata nella prossima
slide). Altra dipendenza importante è quella della salinità, il sale ha un’influenza sulla
concentrazione a saturazione, se considero un liquido dove all’interno c’è sale, definito
Cs* il valore a saturazione in assenza di sale si ha che Cs=Cs*, dove Cs* è la
concentrazione a saturazione dell’acqua distillata se consideriamo come liquido l’acqua,
se ho sale la concentrazione a saturazione diminuisce dunque  è un coefficiente minore
di 1, a me interessa un valore di concentrazione reale, dunque in presenza di sale, e
definisco una concentrazione in assenza di sale, ponendo in relazione le due situazioni
attraverso un coefficiente che è appunto  , per le acque reflue domestiche questa
concentrazione di sale è molto bassa dunque il rapporto Cs/Cs* (b) è prossimo ad 1, in
generale però non è vero, dunque devo introdurre questa ulteriore relazione, è specificare
di volta in volta il valore di ≤

Come detto il valore del coefficiente di trasferimento k La dipende dalla temperatura,


legame retto dall’espressione di Vant Off-Arrhenius:

Il meccanismo di trasferimento dipende inoltre dalla presenza di eventuali particelle, se


anziché avere acqua limpida ho presenza di particelle, anche inerti, queste si oppongono
al trasferimento di ossigeno, più particelle sono presenti, più si va riducendo il
trasferimento, allora questa dipendenza dalla numerosità delle particelle presenti in una
certa concentrazione in funzione del trasferimento del trasferimento dell’ossigeno è stato
determinata sperimentalmente, tale legame è espresso da una curva che decade
all’aumentare della concentrazione, determinando un valore di , coefficiente che indica
questo trasferimento tra le condizioni di assenza di particelle e la condizione di
incremento di queste particelle, se l’acqua è pulita, il valore di , che indica una sorta di
rendimento di trasferimento è pari ad 1, se i valori di concentrazione delle particelle
aumenta, il valore di a inizia ad essere inferiore ad 1, = =  = = in
funzione della concentrazione di particelle, di cosa? Di microrganismi, cioè quello che
chiamiamo Kg di SST/ metrocubo, concentrazione di biomassa che misuriamo in SST,
data la concentrazione ad esempio di 3mg/l determino un valore di questo coefficiente
=0,9, se ne ho di più 7mg/l diventa 0,7, di più ad esempio 10 mg/l (altissimo, per i fanghi
attivi non è verosimile) avrei un valore di = llora appurate queste dipendenze, che
partendo dalla legge di trasferimento di Fick, valutati i fattori che influenzano il
trasferimento, la temperatura, pressione, la concentrazione di sale, l’eventuale presenza di
particelle, valore di concentrazione iniziale del gas nel liquido, se c la concentrazione
prima di azionare la macchina è 0 oppure è 7(ricordandoci che è massimo in condizioni di
temperatura 20 gradi, in atmosfera è 9,23 mg/l) se sono a 7/8 il trasferimento ovviamente
è più lento , capiti i fattori da cui dipende il trasferimento, quindi bisogna considerare
questi cinque fattori:
Considero come condizioni standard per il trasferimento di ossigeno nell’acquale
seguenti:
Pressione p=1 atm; Temperatura T=20°C, concentrazione particelle nulla cioè =1, sale
assente =1, concentrazione del gas nel liquido pari a 0.

Le condizioni standard sono quelle alle quali il produttore fornirà quanti kg di ossigeno
trasferisce la sua macchina, dopo di che, io dovrò considerare un certo valore di a poiché
ho presenti dei microrganismi, b se sono in condizioni di refluo normale lo considero pari
a 1, altrimenti lo calcolo e lo riporto nei calcoli, il valore di c≠0 poiché nel mio bioreattore
la concentrazione di ossigeno c iniziale deve essere, per avere le condizioni aerobiche,
mediamente 2 mg/l, nelle condizioni reali il gradiente non sarà massimo ma sarà
proporzionale a (Cs-C) con C=2mg/l, ricapitolando il produttore fornisce quanto ossigeno
è in grado di fornire la macchina in condizioni standard, sarò io progettista a riportare le
condizioni in cui andrà ad operare la macchina, la temperatura non sarà quella di 20°C,
dipende dalle escursioni, dovrò anzi calcolare il trasferimento con una temperatura
massima ed una minima, dovrò tenere conto della presenza di microrganismi, della
pressione che ho in sito, la concentrazione iniziale di ossigeno pari a quei 2mg/l, il valore
di ossigeno trasferito in condizioni reale dovrà essere uguale alla domanda dei
microrganismi cioè O2 . Eguagliando la capacità di ossigenazione della macchina in
condizioni reali alla richiesta di ossigeno ricavo quello che mi dà il costruttore cioé la
capacità di ossigenazione nelle condizioni standard, la definisco in formula O.C. questa
capacità di ossigenazione, che rappresenta la massa di ossigeno che il sistema di aerazione
è in grado di fornire al sistema reattore biologico nell’unità di tempo.

Nelle condizioni reali 𝑂. 𝐶 = (𝐾𝐿 𝑎) 𝑇 (𝑐𝑠− 𝑐 )𝑉 = 𝛼(𝐾𝐿 𝑎)∗20 1,024𝑇−20 (𝛽𝑐𝑠∗ − 𝑐 )𝑉

Nelle condizioni standard (𝑂. 𝐶)𝑆𝑇 = (𝐾𝐿 𝑎)∗20 𝑐 ∗ 𝑉

Considero il rapporto fra O.C reale e (O.C) ST ricavo il legame fra queste due condizioni

𝑂. 𝐶 (𝛼(𝐾𝐿 𝑎)∗20 1,024𝑇−20 (𝛽𝑐𝑠∗ − 𝑐 )𝑉


=
(𝑂. 𝐶)𝑆𝑇 (𝐾𝐿 𝑎)∗20 𝑐 ∗ 𝑉

Quindi

𝑂. 𝐶 𝛼(𝐾𝐿 𝑎)∗20 1,024𝑇−20 (𝛽𝑐𝑠∗ − 𝑐 )𝑉 𝑇−20


𝛽𝑐𝑠∗ − 𝑐
= = 𝛼1,024 ( )
(𝑂. 𝐶)𝑆𝑇 (𝐾𝐿 𝑎)∗20 𝑐 ∗ 𝑉 𝑐∗
➢ Essendo cs*:la concentrazione a saturazione in condizione di assenza di
sale, alla generica temperatura T e pressione P.
➢ c*: concentrazione a saturazione in assenza di sale in condizioni standard,
T=20°C e P=1atm.
➢ c: concentrazione dell’ossigeno nel liquido iniziale

Nota Gianluca. (la registrazione era poco chiara, ne riporto un sunto a parole
mie): Si determina la domanda di ossigeno dei microrganismi, si pone tale
quantità alla capacità di ossigenazione O.C nella condizioni reali, si valuta,
𝑂.𝐶
dalla espressione (OC)ST=f(O.C) ricavata dal rapporto , essendo in
(𝑂.𝐶)𝑆𝑇
questa espressione l’unica incognita la capacità d’ossigenazione in condizioni
standard, O.C è nota dalla domanda dei microrganismi e si entra nel catalogo
con questo valore di (O.C)ST potendo così scegliere la macchina.
La tabella riporta un valore orientativo di carico del fango orientativo di prima
approssimazione, in funzione del carico del fango si calcola l’O.C per carico applicato, nella
realtà utilizzo la procedura illustrata prima. Entriamo nel merito di come è fatta la macchina
di aerazione, il produttore realizza dei sistemi di aerazione che classifico in due grandi
tipologie:
➢ A reazione superficiale: Distinti in aeratori superficiali ed aeratori
sommersi
➢ A insufflazione di aria: Diffusori a bolle fini e diffusori a bolle grosse.
Il costruttore opera con queste due grandi famiglie. La macchina deve attuare il meccanismo
di trasferimento dell’aria, aria che viene prelevata dall’atmosfera e trasferita nella massa
d’acqua, in un caso lo faremo attraverso degli aeratori superficiali o sommersi nell’altro caso
con delle bolle.
Sistemi di aerazione superficiali:
Ad asse verticale: è presente una turbina ad asse verticale con un motore riduttore per
moderare la velocità altrimenti distruggeremmo i microrganismi, perché portare in rotazione
il fluido? Si potrebbe pensare che mescolando l’aria dall’atmosfera finisca nell’acqua, ma non
è cosi, se io voglio trasferire dall’atmosfera al mio contenitore, volume dell’ossigeno, se
miscelo, non mi sembra che trasferisco nulla, le pale della turbina hanno una forma particolare,
realizzata per creare una condizione particolare, questa pala non ha il solo compito di
mescolare, ma quello di prelevare dei volumi piccoli di acqua e portarli in atmosfera, la pala
preleva volumetti di acqua, portarli in atmosfera, il volume di acqua ha concentrazione
immaginiamo nulla di ossigeno, in atmosfera c’è gas, interviene la legge di Fick, più piccolo
sarà il volume maggiore sarà questo quantitativo, questa pala quindi preleva dei piccoli volumi
di acqua dalla massa di acqua totale, li pone in contatto con l’atmosfera, i volumetti
istantaneamente secondo la legge di Fick si vanno ossigenando e cadono nuovamente nella
vasca, questi volumi di acqua arricchiti di ossigeno ricadono in vasca, la turbina garantisce
anche la completa miscelazione, questo volume di acqua arricchito va a distribuire ossigeno
alla restante massa di ossigeno (Nota Bene: il prof dice massa di ossigeno, ma probabilmente
intendeva massa di acqua, riporto la parola esatta però)
Quando la turbina è in azione di notano degli schizzi al di sopra del pelo libero, che sono
proprio i volumetti di acqua portati in superficie a contatto con l’atmosfera, la vasca a dei
franchi laterali oltre il pelo libero proprio per evitare che l’acqua si allontani, occorre una
passerella per ancorare la turbina, oppure la posso ancorare con sistemi a galleggiante.
Ad asse orizzontale: altra tipologia di dispositivo superficiale, le pale sono calettate ad un asse
che ruota, se metto un dispositivo di questo tipo in una vasca si generano delle onde arrivano
dall’altra parte della vasca sbattendo, quando utilizzo questi sistemi, la vasca viene prevista a
carosello, in cui ho una prima spazzola ed una seconda spazzola, è pensata in modo che l’onda
che viene spinta in avanti possa e cambiare direzione, l’acqua può muoversi, viene spinta da
una prima spazzola e prosegue verso una seconda spazzola, succede che nel meccanismo di
rotazione le spazzole portano una parte del volume in superficie dove avviene il meccanismo
di trasferimento.
Vantaggi e svantaggi di questa tipologia di sistema:
Vantaggi: semplicità, rispetto a quelli a insufflazione, il dispositivo è costituito da una
passerella ed una turbina, economico
Svantaggio: importante, è la costituzione di aerosol, questi volumi di acqua portati in
superficie, lo sciacquettio, il cadere dell’acqua porta alla formazione di bolle di aria che
tendono a migrare dal reattore biologico all’esterno, queste bolle contengono microrganismi,
se vengono inalate creano problemi, disturbi dati dal rumore problematico in contesti urbani,
posso attenuare il fenomeno dell’aerosol e del rumore coprendo la vasca.
Il sistema permette una regolazione contenuta , abbassando o alzando il tirante, posso regolare
il trasferimento di ossigeno, se abbasso o alzo il tirante, i volumi di acqua che porto in
superficie sono di più o di meno, trasferendo più o meno ossigeno, per eventuali variazioni di
carico mi interessa poter regolare l’ossigenazione che la macchina è in grado di erogare,
durante le ore notturne la quantità di ossigeno richiesto e minore, se mantenessi costante la
quantità di O2 trasferita, la concentrazione salire e dato il costo della corrente elettrica
effettuare una regolazione è un aspetto interessante, anche dal punto di vista ambientale per il
consumo energetico.

Aeratori sommersi: Di fatto è un motore che aspira aria dall’atmosfera che la immette nella
vasca sottoforma di macrobolle, per riuscire a trasferire la massa di ossigeno desiderata deve
immettere moltissima aria, i rumori dati dal risucchio di aria dal motore elettrico nel tubo di
mandata possono creare fastidi, e l’efficienza dal punto di vista energetico non è massima, ha
il vantaggio che la manutenzione è molto semplice, basta tirare la pompa dal fondo della vasca
attraverso una maniglia.
Sistemi di aerazione a insufflazione di aria

Significa che metto dei diffusori che realizzano la condizione di creare delle bolle
frantumando il flusso di aria che convoglio da un compressore con dei tubi di aerazione
all’interno della vasca, perché predispongo i diffusori sul fondo della vasca piuttosto che a
metà della profondità o li metto in superficie? La bolla alla fine si disperderà in atmosfera, il
trasferimento avviene in un tempo, che è quello che la bolla impiega per entrare in vasca e per
uscire, se la bolla la inserisco a metà altezza, sto riducendo il tempo che questa trascorre in
vasca e quindi il tempo utile per il trasferimento di ossigeno, se addirittura la inserisco in
prossimità della superficie, qualcosa trasferisce ma ho diminuito la quantità di ossigeno
trasferita, quindi i diffusori li predispongo sul fondo è legato al tempo di trasferimento, nel
dimensionamento questa lunghezza questo spazio che percorre ne devo tenere conto.
I diffusori vengono distinti a bolle: Fini, medie e grosse, la porosità del diffusore è tale da
creare delle bolle molto piccole, medie o molto grosse, nel caso dell’efficienze del
trasferimento di ossigeno più piccola è la bolla a parità di massa maggiore è per legge di Fick
l’efficienza, di contro posso avere maggiori problemi di occlusione di questi pori, questi
diffusori tenderanno a sporcarsi maggiormente e se si sporcano accade che le bolle non si
formano per come dovrebbero, c’è una efficienza del sistema che devo controllare durante il
funzionamento dell’impianto, se il diffusore risultasse sporco, si riducono le bolle rispetto alla
condizione di diffusore pulito e si riduce anche l’efficienza del sistema di aerazione, cioè
quanta massa riesce a trasferire, è un aspetto importante per la gestione dell’impianto.

Nell’immagina (in alto a destra) in sezione vediamo la parete di una vasca ,ovviamente un
reattore biologico, dove viene riportata una tubazione e il diffusore che arriva sul fondo con
un sistema a candele porose, già viste per i sistemi di aerazione del dissabbiatore, quindi sono
delle candele dove l’aria viene insufflata all’interno di una sezione cava e poi sulla superficie
esterna vi è questo materiale poroso e in funzione della porosità genere delle bolle fini, medie
o grosse.
Altra possibilità e di usare dei dischi, cioè non delle candele, ma dei dischi, ho una superficie
di circa 10cm con un disco poroso sotto c’è un supporto di plastica e attraverso questo
supporto ci sono le tubazione, attraverso il supporto l’aria viene forzata a passare attraverso
questo materiale porosa e si generano le bolle, dal fondo della vasca abbiamo la propagazione
di queste bolle dal fondo della vasca, bisogna tenere conto che il diffusore è ancorato alla
platea di fondo con una staffa, sto togliendo spazio, ne devo tenere conto poiché interviene
all’altezza, devo tenere conto di quale è il battente e quale lo spazio effettivamente percorso,
se ho delle staffe in funzione del catalogo tolgo 10 15 cm che hanno un influenza, se lo potessi
mettere più basso sarebbe meglio per aumentare l’efficienza.
Diffusore con dimensioni bolle media di 3-5 mm, 5 mm per le bolle grosse, le bolle grosse le
utilizzo quando ho dei sistemi in cui il fenomeno dello sporcamento dei diffusori è più sentito,
concentrazioni maggiori, i reattori senza ricircolo cellulare, cioè gli stagni biologici, in questi
sistemi particolari inserisco le bolle grosse. Uno schema di diffusore, non ho più il materiale
poroso, emetto l’aria e la faccio passare attraverso delle eliche plastiche, questo getto di aria
non si frantuma più in bolle (bollicine come prima), dal basso immetto aria la quale attraversa
le eliche e si formano queste bolle (buble gun ,cioè palle di cannone).
Vedete qua riportata i valori del rendimento di ossigenazione per insufflazione d’aria come
funzione dell’altezza, a parità di portata , ad esempio 10 se la vasca è 2,5m il rendimento è
circa il 10% se la vasca è 3 salgo a 13% 4m arrivo addirittura a 15%, perché come detto più
spazio hanno le bolle più tempo hanno per il trasferimento, dal grafico emerge un altro aspetto,
il rendimento di trasferimento è bassissimo, 10%, deriva dalla natura dalla legge di Fick, non
possiamo fare molto, possiamo ridurre le dimensioni delle bolle, il quantitativo di aria non è
satura di ossigeno, circa il 22% è ossigeno, quindi il resto di aria non mi interessa, ecco perché
la necessità di garantire 2mg/l comporta dei consumi di energia notevolissimi, considerate che
il sistema di areazione di un impianto di depurazione ammonta come spesa globale al 60%
65%, cioè il grosso dell’impianto è legato all’energia del sistema di aerazione , perché ho dei
rendimenti bassi, e mantenere quelle condizioni aerobiche comporta avaere dei volumi di
energia elevati.
Vediamo i vantaggi e i svantaggi di questa tipologia di sistemi, un po’ si scambiano con quelli
di prima, anzitutto l’economicità, sono molto più costosi questi, ovviamente devo disporre gli
aeratori le tubazioni che si muovono fino la quota di fondo, poi quelle che collegano il
compressore, il compressore che nei sistemi a turbina non c’era, la complessità è maggiore i
costi sono maggiori, ma come vantaggio ho che si nei sistemi con turbina avevo una
regolazione ma non era cosi efficace, consisteva nel variare la sommergenza della turbina, qui
invece è sufficiente aprire di più o di meno il rubinetto di mandata dell’aria dalla soppianta,
riesco immediatamente con semplicità a regolare la portata d’aria e quindi l’ossigeno
trasferito, non ho aerosol, non ho lo sciacquettio, di contro ho rumore dei soppianti, fanno un
rumore tale che se si è li vicino bisogna indossare delle cuffie per non danneggiare l’udito, ma
lo risolvo, basta predisporre i soppianti in un locale chiudo la porta e rumore non ne sento, il
vantaggio della rumorosità del sistema di aerazione che avevo per i sistemi superficiali viene
superato da questo tipo di sistema, fra i svantaggi come detto il costo, il rischio di intasamento
dei diffusori, un aspetto che nelle turbine non avevo, qui la pulizia dei diffusori è un qualcosa
che si rende necessario, necessità di un sistema di tubazione. Se faccio un confronto fra i due,
rilevo che da questo confronto non vi sono differenze per gli aeratori superficiali e sistemi a
insufflazione d’aria, e le quantità di ossigeno trasferibili sono dell’ordine dei 2 2,2 kg di O2 su
kWh, per i diffusori medi è rispettivamente 1,5 e 1,2, facendo questo confronto abbiamo
semplicità di istallazione semplicità di esercizio numero limitato di macchine per quelli
superficiali, quelli a insufflazione di aria abbiamo minori formazioni di aerosol, possibilità di
regolazione, minori problemi di rumorosità.

Potenza specifica, il calcolo della potenza specifica per poi poter verificare quella condizione
relativa alla necessità del microrganismo , dobbiamo garantire un sistema a completa
miscelazione, come la verifichiamo, con la potenza specifica, quanta aria per unità di volume,
è stato determinato sperimentalmente, la potenza specifica mi da una misura
sull’idrodinamismo della vasca e la potenza specifica minima per gli aeratori superficiale è di
20 W/m3 per insufflazione di aria è 1,2÷1,4 m2 aria/m3 vasca, noto il volume del bacino
determino questa potenza, vedo se soddisfo il requisito della potenza minima, se non lo
rispetto significa che la vasca non è a completa miscelazione, quindi noto il sistema calcolo la
potenza specifica, è verifico se ad azione superficiale deve superiore ai 20 W/m3 se a
insufflazione d’aria deve essere maggiore di 1,2÷1,4 m2 aria/m3

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