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Syngas

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Il termine syngas (o gas di sintesi) è un portmanteau che nasce dall'unione delle due
parole synthetic gas e indica non un gas vero e proprio, bensì una miscela di gas,
essenzialmente monossido di carbonio (CO) e idrogeno (H2), con la presenza in quantità variabile
anche di metano (CH4) e anidride carbonica (CO2).[1]
A seconda dell'origine e degli utilizzi a cui sono destinati, le miscele CO/H2 vengono denotate con
diversi termini, quali: gas d'acqua, gas d'aria, gas di città, crack gas, gas di sintesi del metanolo e oxo
gas.[1]
Con lo stesso termine si indica anche la miscela di azoto (N2) e idrogeno utilizzata per la sintesi
dell'ammoniaca.[1]

Produzione[modifica | modifica wikitesto]


Il syngas può essere prodotto in vari modi:

 processo autotermico, fino agli anni cinquanta veniva utilizzato il coke (gas d'acqua), adesso si
utilizza soprattutto il metano;
 reforming del metano;
 fermentazione anaerobica, da biomassa o da rifiuti solidi urbani.
Processo autotermico[modifica | modifica wikitesto]
Il processo autotermico sfrutta idrocarburi gassosi o liquidi leggeri e si basa sulla reazione:
CH4 + ½ O2 → CO + 2 H2
In realtà le reazioni che avvengono sono:
CH4 + 2 O2 → CO2 + H2O
CH4 + H2O → CO + 3 H2
CH4 + CO2 → 2 CO + 2 H2
C + H2O → CO + H2
La reazione viene condotta a 500 °C ed è necessaria una buona miscelazione
dei reagenti per limitare la formazione di nero fumo. Terminata la reazione si
raffreddano i gas velocemente per evitare cambiamenti nell'equilibrio, con acqua.

Processo di reforming[modifica | modifica wikitesto]


La reazione si divide in due fasi:

Reforming primario
CH4 + H2O → CO + 3 H2

Reforming secondario
La miscela di gas ottenuta contiene CH4 residuo, CO, H2O e H2. Viene fatta
una postcombustione con aria alla fine della quale si ottiene una maggior
concentrazione diCO e H2 e una minor concentrazione di CH4 residuo.
Processo di reforming autotermico[modifica | modifica wikitesto]
Separazione di syngas dai gas di coda di impianti ad
acetilene[modifica | modifica wikitesto]
Utilizzi[modifica | modifica wikitesto]
 combustibile, per generare energia elettrica attraverso l'uso di una
comune turbina a gas, motore a ciclo diesel, o in modo diretto tramite
le pile a combustibile (fuel-cells) di tipo DMFC;
 reagente, ad esempio nel processo Fischer-Tropsch;
 fonte di idrogeno, ad esempio per la sintesi di ammoniaca o per la
produzione di energia elettrica mediante celle a combustibile a carbonati
fusi.

Produzione di gas di sintesi mediante reforming di vapore


La reazione fondamentale del reforming con vapore di un idrocarburo generico è:
CnHm + n H2O → n CO + 2n + m/2 H2
che nel caso del metano diventa:
CH4 + H2O → CO + 3 H2 (ΔH = + 49.3 kcal/mol) (1)
Contemporaneamente possono avvenire numerose altre reazioni tra le quali
particolarmente dannosa agli effetti del funzionamento globale del processo è:
CH4 + CO2 → CO + H2 + H2O + C (ΔH = + 27.7 kcal/mol) (2)
Il biossido di carbonio a sua volta proviene dalla reazione:
CH4 + 2 H2O → CO2 + 4 H2
ugualmente possibile.
La reazione (2) provoca la formazione di carbone che si può depositare sui tubi del reattore
o sul catalizzatore riducendo sia l’attività del catalizzatore che l’efficienza dello scambio
termico.
La reazione (1) è fortemente endotermica e comporta un aumento del numero di moli per
cui la quantità dei prodotti all’equilibrio è favorita da alte temperature e basse pressioni.
Anche se la reazione (1) è catalizzata, una trasformazione pressoché completa del metano
in ossido di carbonio e idrogeno richiederebbe temperature troppo elevate e pertanto si
preferisce far avvenire ilreforming in due stadi:
1) Reforming primario
2) Reforming secondario
Nel reforming primario avvengono solo reazioni endotermichecatalizzate che
richiedono grandi quantità di energia termica e riducono la percentuale di metano nei gas in
uscita a valori dell’8-10%. Il gas in uscita che contiene metano, biossido di carbonio,
monossido di carbonio, idrogeno e vapore in eccesso viene addizionato di una quantità
calcolata di aria e introdotto in un secondo reattore dove avviene il reforming secondario.
L’endotermicità della reazione (2) viene compensata dalla esotermicità della reazione
seguente:
CH4 + 2 O2 → CO2 + 2 H2O (ΔH = – 191.7 kcal/mol)
Il materiale di base più usato nel reforming con vapore è il gas naturale, costituito
prevalentemente da metano e piccole quantità di idrocarburi superiori.
Le variabili del processo da prendere in considerazione nel reforming primario sono
fondamentalmente la pressione, la temperatura e il rapporto vapore/ idrocarburo
nell’alimentazione.
Pressioni relativamente alte sfavoriscono le rese di conversione, ma d’altra pate presentano
anche significativi vantaggi:
1) La possibilità di sfruttare la pressione di gas naturale alimentato
2) La minore dimensione globale dell’impianto
3) La possibilità di avere pressioni relativamente alte nello stadio di conversione di CO e
in quello di assorbimento di CO2
Questi vantaggi sono tali che il reforming venga condotto tra le 20 e le 30 atm e tale
pressione è conservata fino alla sintesi. La temperatura necessaria per ottenere una
conversione del metano sufficiente, stanti tali valori di pressione è intorno a 800-850°C. Il
rapporto vapore/ idrocarburo impiegato, superiore a quello stechiometrico, per deprimere la
reazione (2) è di 3.5-4.0 quando si usa gas naturale e di 5-6 quando si usa nafta.
Il reattore per il reforming primario è costituito da una fornace con tubi di catalizzatore
sospesi verticalmente al suo interno. Il principale problema da risolvere nella progettazione
è quello di trasferire il calore fornito, che deriva dalla combustione di oli combustibili in modo
uniforme e con alta velocità di flusso; differenza di calore locali con formazione di punti caldi
devono essere evitate perché conducono al cedimento meccanico in cascata dei tubi di
catalizzatore. Al reattore deve essere fornita la quantità di calore necessaria non solo perché
si verifichi la reazione (1) endotermica, ma anche per riscaldare i gas alla temperatura di
operazione ( ∼ 800°C): per questo la disposizione dei bruciatori nel reattore è tale da
realizzare un maggior flusso di calore nella parte più alta rispetto a quella bassa del reattore
stesso.
Il catalizzatore è costituito da nichel (12-22%) depositato su una base di alluminato di calcio
attivato con titanio. Caratteristiche principali di questi catalizzatori devono essere la
resistenza e l’efficienza alle alte temperature alle quali non devono manifestarsi fenomeni
di sgretolamento o di impaccamento.
Quando si usa nafta invece di gas naturale per il reforming è opportuna una aggiunta di
idrossido di potassio al materiale di base con conseguente neutralizzazione dei siti acidi sui
quali avviene il cracking degli idrocarburi con conseguente deposizione di carbone.

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