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L’ingegnere industriale

La storia dell’ingegneria coincide con lo sviluppo delle diverse civiltà in quanto fin dalle origini
l’ingegneria antica è stata il motore primo della tecnologia.
L’ingegneria moderna, fondata su una concezione scientifica, è stata, nell’arco degli ultimi tre
secoli, protagonista assoluta di un prorompente sviluppo tecnologico che ha cambiato le condizioni
di vita dell’umanità; essa è comunemente identificata come fonte di progresso civile.
Per comprendere l’evoluzione del ruolo dell’ingegnere nella storia basti considerare che nel 1500
esso veniva considerato come colui che “costruisce macchine”, mentre al giorno d’oggi, l’ingegnere
è una figura professionale che si occupa di numerose mansioni che vanno dalla progettazione, alla
realizzazione, alla manutenzione, al controllo qualità e al collaudo di macchine e processi.
Poiché, nello svolgere queste mansioni, l’ingegnere è costretto a confrontarsi con diverse branche
della scienza e della tecnologia, si è reso necessario, dal punto di vista legislativo, accorpare figure
professionali di estrazione ingegneristica con l’unica denominazione “ingegneria industriale”.
L’ingegneria industriale unisce agli aspetti tradizionali dell’ingegnere, nozioni inerenti la
gestionale, il risparmio energetico e la chimica dei materiali.
Lo studio dell’ingegneria industriale mira a formare professionisti in campo tecnologico,
informatico e gestionale; punta alla costruzione di una visione "globale" delle problematiche
dell’Ingegneria Industriale sia in termini tecnologici che progettuali, sia in termini di gestione delle
risorse umane che strumentali, sia in campo della valutazione dei rischi e della sicurezza sul lavoro.
Propone nuove soluzioni per migliorare la redditività e l'efficienza degli impianti aziendali.
Per ciò che riguarda il processo produttivo all’interno di un’industria, la figura dell’ingegnere ha il
compito di gestire tutti gli aspetti legati al processo di produzione (tempi, metodi e layout di
impianti compresi). Egli gestisce e coordina i team interdisciplinari di concezione e sviluppo del
prodotto e con lo staff di riferimento definisce gli obiettivi, i vincoli (in particolare i costi
industriali) e le caratteristiche di producibilità/industrializzazione dei prodotti in sviluppo.
Scendendo maggiormente in dettaglio circa i compiti che l’ingegnere deve svolgere, si deve
necessariamente menzionare la progettazione, che consiste nell’utilizzo delle conoscenze acquisite,
di tools di sviluppo e di metodiche standardizzate allo scopo di sviluppare un bene o un servizio
ottimizzandone le prestazioni nel rispetto della salvaguardia ambientale e della sicurezza
dell’individuo. In questa fase l’ingegnere ha il compito di tradurre i pareri e le istruzioni tecniche in
dati tecnici, misurabili e applicabili.
Sempre nell'ottica dell'ottimizzazione della produzione, l'ingegnere studia e propone nuove
soluzioni che migliorino la redditività e l'efficienza degli impianti aziendali. Coordina, quindi,
azioni preventive e correttive allo scopo di aumentare la resa dei macchinari e supportare i servizi
tecnici nella gestione degli impianti nel rispetto delle norme vigenti in materia di qualità, ambiente e
sicurezza e delle procedure standard della società.
L’ingegnere segue inoltre le fasi di messa in opera, accertandosi che siano sfruttate al meglio le
risorse ambientali ed energetiche, minimizzando gli sprechi ed aumentando, di conseguenza,
efficienza ed efficacia.
L’ingegnere si dedica inoltre alla fase di validazione del prodotto/servizio allo scopo di verificare se
sono state adempite le richieste del committente, segue inoltre un’accurata fase sperimentale,
corredata dalla raccolta di dati, al termine dello sviluppo di prodotti innovativi che necessitano
maggiore attenzione prima della messa sul mercato.
L’ingegnere è anche responsabile dell’approvvigionamento di beni/servizi ad alto contenuto
tecnologico, che per moltiplici ragioni (soprattutto economiche ma anche per via dei tempi di
sviluppo), è conveniente reperire da ditte esterne.
Infine, l’ingegnere può essere chiamato all’effettuazione di collaudi. Essi posso essere condotti
singolarmente o da un team specializzato, ed hanno lo scopo di valutare la bontà di un bene/servizio
acquisito.
Il tema della sicurezza è sempre più di attualità, cresce l’esigenza di maggiori tutele che
salvaguardino la salute dell’individuo e prevengano incidenti ed eventi dannosi per le persone e per
l’ambiente.
L’ingegnere si occupa della sicurezza identificando i fattori di rischio e analizzando le condizioni di
sicurezza nei processi e negli impianti industriali e nei processi costruttivi di strutture, infrastrutture
e opere di ingegneria. Questo professionista deve possedere gli strumenti per l’organizzazione e la
gestione della sicurezza intesa come insieme di soluzioni tecniche, impianti, sistemi e procedure al
fine di prevenire e fronteggiare eventi accidentali e naturali di natura dolosa e/o colposa che
possono danneggiare le persone fisiche e le risorse materiali, immateriali e organizzative.
All’ingengere sono richieste capacità professionali tali da assumere tutte le responsabilità previste
dal quadro normativo europeo e nazionale in materia di sicurezza, in tutte le fasi dell’attività
dell’ingegneria (progettazione, esecuzione e controllo) e, in particolare, le funzioni di “coordinatore
in materia di sicurezza per la progettazione” e di “coordinatore in materia di sicurezza per
l’esecuzione dei lavori”, nonché le responsabilità di prevenzione e protezione nelle aziende.
Quest’esperto deve inoltre realizzare e/o analizzare elaborati progettuali e situazioni logistico-
operative nei cantieri e luoghi di lavoro, per verificarne le condizioni di rispetto delle misure
generali di tutela della sicurezza di persone e beni e della salute dei lavoratori e della collettività e
delle integrità del territorio e dell’ambiente.
La professione di ingegnere ha un notevole impatto sociale.
La sua attività ha una valenza di pubblico interesse e il suo operato deve sempre essere svolto con
diligenza, prudenza e perizia; il solo organo legittimato ad emanare norme comportamentali che
condizionino l’operato dell’ingegnere è l’Ordine provinciale.
L’etica professionale si pone l’obbiettivo, quindi, di disciplinare il comportamento dell’ingegnere al
fine di garantire che il suo operato non si scontri con gli interessi delle figure con le quali è in
rapporto e che la sua azione si svolga alla luce di principi come la correttezza, l’onestà e la giustizia.
L’ingegnere, dunque, in fase di progettazione, oltre ad attenersi al codice deontologico, dovrà
consultare e tener conto del sistema assiologico che contiene i seguenti principi:
• principio di positività, il problema dovrà essere risolto senza crearne uno maggiore;
• principio di umanizzazione, ogni progetto dell’ingegnere per essere scientificamente accettabile
non dovrà essere disumanizzante;
• principio agevolante, l’intento dell’ingegnerie biomedico deve essere quello di favorire una
funzione umana;
• principio di collegamento dei fini, il finis operis (ciò che io faccio) deve essere al servizio del finis
operantis (il perchè di ciò che faccio).
Ogni atto ingegneristico non deve essere fine a se stesso ma avere uno scopo, un fine che si adatti il
più possibile alle esigenza umane.

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