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Processo edilizio

Definizione: la sequenza organizzativa di fasi operative che portano al rilevamento di esigenze e al loro
soddisfacimento in termini di prodizione edilizia.

Processo edilizio:
IDEA Programma PROGETTO Procedure
Realizzazione USO Manutenzione
Trasformazione Demolizione
Ricostruzione

Processo progettuale
Dall’idea
Processo progettuale: _Metaprogettazione _Programmazione _Progettazione

Processo esecutivo
_Produzione _Prefabbricazione _Costruzione

Processo gestionale
• Gestione dell’organismo edilizio
• Esercizio degli impianti
• Manutenzione ordinaria
• Manutenzione straordinaria
• Ristrutturazione dell’org. ed.
• Recupero di parti dell’org. ed.

Processo di controllo
Controllo delle fasi del Processo edilizio

OPERATORI
OPERATORI FUNZIONI
Committente Iniziativa
Progettista Ideazione
Costruttore Realizzazione
Produttore Produzione
Gestore Conduzione
Utente Fruizione

Committente
Chi è?
È colui che ha bisogno del bene
È colui che guida e promuove l’iniziativa
Ha interesse che il bene abbia costi e tempi contenuti
È una persona fisica anche nei lavori pubblici
Coincide con il proprietario nel privato
Altrimenti è il conduttore, e non può coincidere con il responsabile
Può essere l’utente finale, il gestore, il costruttore, e il progettista.
Cosa fa?
Definisce il quadro delle esigenze
Controlla dai documenti di progetto che le sue esigenze siano soddisfatte
Finanzia i lavori
Paga i progettisti
Paga il direttore dei lavori
Approva firmandogli i documenti di progetto da presentare agli organi di controllo
Richiede le concessioni e i permessi agli enti di controllo
Paga gli oneri di concessione
Si assume le responsabilità soprattutto in termini di danni arrecati a terzi
Istituisce lo staff tecnico in caso di interventi complessi (lavori pubblici)

Progettista
Chi è?
È una figura professionale pagata dal committente
Può essere un singolo tecnico con qualifica professionale (Ingegnere, architetto, geometra, perito edile,
perito industriale)
Può essere un raggruppamento occasionale di professionisti identificati dal committente
Può essere una società d’ingegneria
Può essere un gruppo di professionisti associati
Può essere un R.T.P. tra liberi professionisti e società d’ingegneria
Può essere l’utente o il gestore
Può appartenere allo staff tecnico del costruttore o del committente
Cosa fa?
Raccoglie e ordina il database delle esigenze del committente
Esegue i rilievi e le misurazioni preliminari
Esegue le ricerche preventive di tipo catastale e urbanistico
Esegue le ricerche di tipo geotecnico e strutturale
Guida e indirizza le scelte del committente
Fa gli interessi del committente
Traduce in elaborati grafici la sua interpretazione delle richieste del committente
Si confronta on gli eventuali altri progettisti
Si occupa di adempimenti procedurali (modulistica)
Si occupa di seguire l’iter delle pratiche fino all’approvazione
Determina le quantità previste (computo metrico) e i costi (computo metrico estimativo)
Determina le specifiche tecniche di costruzione (capitolato d’appalto e tecnico)
Individua una serie di produttori componenti di riferimento
Può individuare un elenco di ditte da far partecipare all’appalto
Prepara i documenti d’appalto (lettera d’invio)
Cerca di ottenere un risultato di tipo professionale ed economico soddisfacente
Controlla successivamente che l’opera sia eseguita come da progetto

Direttore dei lavori


Chi è?
È il rappresentante del committente in cantiere
Può coincidere con il Committente o con il progettista
Possono essere figure distinte per le varie categorie di lavori (architetto, impianti, strutture)
Può essere uno staff
Cosa fa?
Non partecipa alla fase di progettazione, ma interviene solo in fase di realizzazione
Garantisce il rispetto delle indicazioni e delle specifiche tecniche dei documenti di progetto
Ha la speciale responsabilità dell’accettazione dei materiali, della buona e puntuale esecuzione dei lavori in
conformità ai patti contrattuali
È responsabile della regolare realizzazione delle opere
Non è responsabile dei mezzi e del modo in cui vengono eseguite
Vigila sulle condizioni di sicurezza del cantiere
Assicura la conformità in relazione a qualità tempi e costi

Collaudatore
Chi è?
È un tecnico nominato e pagato dal committente
Deve essere iscritto all’albo professionale da 10 anni
Per i lavori di piccola entità può coincidere con il progettista o con il Direttore dei lavori
Cosa fa?
È il garante della bontà dell’opera
Può essere convocato in corso d’opera per: questioni amministrative, problemi strutturali rilevanti, per
contenziosi tra DL e impresa.
Esegue una serie di verifiche su: strutture, materiali, elaborati di progetto, documenti amministrativi
Emette il certificato di collaudo
Da il nulla osta al committente per il pagamento finale dei lavori.
Fa da arbitro tra il DL e il costruttore in fase di eventuali controversie

Costruttore
Chi è?
È l’esecutore dell’opera, può essere lo stesso committente, il futuro gestore dell’opera o il committente.
Cosa fa?
Deve realizzare l’opera
Ha l’onere di realizzare il progetto esecutivo
Ha un ruolo operativo che esplica in termini di organizzazione e pianificazione delle attività di cantiere
Deve attenersi ai documenti grafici e scritti (capitolati, disciplinari tecnici, condizioni contrattuali)
Deve attenersi ai documenti numerici (computi e calcoli)
Allestisce il cantiere
S’interessa dell’approvvigionamento dei materiali e dei componenti
Predispone tutte le lavorazioni
Programma i tempi delle lavorazioni
Sceglie e istruisce la mano d’opera, prescrive le modalità operative e comportamentali

Fornitore
Chi è?
È una figura di intermediazione tra produzione e cantiere, che segue essenzialmente le regole di mercato
Cosa fa?
Collabora con il progettista in fase di progettazione facendo in modo di piazzare i proprio prodotti.
Fornisce i prodotti finiti e semifiniti, spesso si occupa anche del montaggio dei suoi prodotti

Produttore
Chi è?
Può coincidere o meno con il fornitore, è un singolo o una società, può coincidere o meno con il
costruttore.
Cosa fa?
Produce materie prime, componenti e manufatti completi
Ha interessi diversi rispetto a quelli dell’impresa in particolare il miglioramento del proprio sistema
produttivo e innovazione tecnologica
Ha un ottica diversa rispetto al fornitore

Gestore
Chi è?
È colui che gestirà e garantirà il funzionamento del bene realizzato, specie in termini impiantistici
Può essere lo stesso committente, progettista o costruttore
Cosa fa?
Si occupa di manutenzione.
Raccoglie i documenti di “as built”
Se consultato preventivamente può dare indicazioni fondamentali in fase progettale

Enti di controllo:
_Comune _Vigili del fuoco _ASL _ISPESL

Enti eroganti:
_Gas _Acqua _Telefono _Energia elettrica

Sistemi relazionali
Sono i tipi di relazione che intercorrono tra gli attori del processo edilizio e si distinguono in tre modelli:

1) Modello sequenziale
È il modello tradizionale dove le funzioni degli operatori sono distinte in modo netto a seconda delle fasi,
ovvero:

Committente: programmazione

Progettista: progettazione

Affidamento dei lavori

Costruttore: esecuzione

A seconda delle fasi le informazioni in questo modello vengono così diffuse:


Programmazione:
A seconda delle fasi in questo modello le informazioni vengono così diffuse:

Committente: definisce e comunica le esigenze

Progettista: definisce il metaprogetto cioè traduce le esigenze in “progettazione concettuale”

Fornitore: definisce il quadro del mercato produttivo

Progettazione:
Progettista: definisce i documenti progettuali

Fornitore: Fornisce le dei suoi prodotti al progettista

Committente: Controlla e verifica la rispondenza del progetto alle sue esigenze

Enti di controllo: Istituiscono le pratiche, forniscono i pareri e le autorizzazioni

Affidamento dei lavori:


Committente: definisce le procedure contrattuali

Costruttore: valuta i documenti d’appalto, formula l’offerta

Controlla e valuta le offerte (solo per i privati)

Esecuzione
Costruttore: definisce l’organizzazione del cantiere

Fornitore: definisce le condizioni della fornitura

Committente: controlla e verifica la conformità dell’opera, coadiuvato da Collaudatore e Direttore dei


Lavori

Progettista: Verifica la conformità della realizzazione del progetto

Enti di controllo: vengono coinvolti per le autorizzazioni e le verifiche di conformità

2) Modello sequenziale evolutivo


Corrisponde all’evoluzione del modello tradizionale dove le funzioni degli operatori non sono distinte in
modo netto, ovvero in particolare il committente si occupa anche direttamente della progettazione.

3) Modello integrato
È definito anche UNIFICATO, Il committente affida al costruttore sia la progettazione che la costruzione.
INUTILITA’
Evoluzione storica
Il processo edilizio si è trasformato nel corso della storia da processo regolatore detto di coscienza
spontanea al complesso di fasi che caratterizzano attualmente attraverso alcune fasi che coincidono con
passaggi storici della civiltà.

Medioevo
Produzione: Artigianale

Rapporto cliente/costruttore: Diretto

Definizione morfologica e tecnologica dell’opera: In assenza di progetto secondo i “principi della


coscienza spontanea”.

Rinascimento:
Produzione: Artigianale

Rapporto cliente/costruttore: Architetto

Definizione morfologica e tecnologica dell’opera: Progetto

Rivoluzione industriale:
Produzione: Industriale

Rapporto cliente/costruttore: Ingegnere

Definizione morfologica e tecnologica dell’opera: Progetto

Boom edilizio anni 50’ e 60’: Primo ciclo


Aumento della domanda di abitazioni e di investimenti pubblici:

 Esodo dalle campagne


 Distruzione del patrimonio edilizio a causa della guerra

La necessità di tempi brevi in cantiere comporta: La prefabbricazione pesante e la meccanizzazione del


cantiere. Il progetto esecutivo ha funzioni limitate ad adottare un modello rigido alla specifica necessità.

Primi anni 70’: Secondo ciclo


Stabilizzazione della domanda e diminuzione degli investimenti pubblici:

 Privatizzazione del mercato


 Mancanza di sviluppo tecnologico

Parole chiave del periodo: Standardizzazione e unificazione.

Secondi anni 70’: Terzo ciclo


 Cooperative: Il progetto è standardizzato e le modifiche le fa il proprietario
 Prefabbricazione: diventa di tipo leggero
 Appalto concorso: Progettista con elaborati di massima, supremazia dell’impresa che adatta il
progetto alle proprie esigenze
 Tecnologia: incremento e allineamento con gli standard internazionali

Quarto ciclo
Crisi energetica del 74: Legislazione in tema di risparmio energetico

Normativa tecnica prestazionale: Metaprogetto che definisce le caratteristiche del manufatto in termini di
FUNZIONI e QUALITÀ EDILIZIA:

 Migliore qualificazione dell’approccio progettuale


 Maggiore distanza tra i tecnici e i costruttori che determinano la realizzazione effettiva

Concezione manageriale dell’impresa:

 Vincita dell’appalto
 Definizione progettuale
 Gestione cantiere

Conseguenze:

 Aumento varianti in corso d’opera


 Intenzioni progettuali stravolte in corso d’opera
 Aumento dei costi
 Mancanza di corrispondenza tra realizzazione e richiesta
 Bassa qualità edilizia

Quinto ciclo, fine anni ‘90


Recepimento norme comunitarie: c’è l’adeguamento alla comunità europea in materia di sicurezza sui
luoghi di lavoro e per gli appalti pubblici.

La funzione del progettista nella definizione del progetto esecutivo è quella di programmazione e controllo
puntuale nella realizzazione.
1 MANAGEMENT
È la progressione di azioni connesse tra di loro, temporalmente e logicamente, per il conseguimento di uno
o più obiettivi

È un azione direzionale definita in termini di:

 Utilità
 Fattibilità
 Ottimizzazione

1.1 I SETTORI DEL SISTEMA ECONOMICO DEL MANAGEMENT:

 Produttivo: ambito in cui gli oggetti si progettano e si realizzano


 Commerciale: ambito in cui l’oggetto si conserva, si vende, si distribuisce
 Finanziario: ambito in cui si cercano i soldi per la realizzazione e si gestiscono i bilanci preventivi
 Amministrativo: ambito in cui si gestisce la situazione generale dell’azienda in virtù dell’ambito
contabile
 Contabile: ambito nel quale si gestiscono le entrate e le uscite monetarie dell’azienda

1.2 PROCESSO:
meccanismo che funziona compiendo azioni diverse in una successione di istanti

L’applicazione del management a un processo ( per esempio il processo edilizio) passa dalla definizione del
processo stesso come “meccanismo che funziona compiendo azioni diverse in una successione di istanti”. Si
distinguono dunque

 Sistemi processo: nei quali si prendono in considerazione le azioni come successioni di fatti reali
connessi tra loro
 Sistemi di informazione decisione: che fanno riferimento a successioni di tipo logico, esplicata
tramite struttura comunicativa

1.3 FUNZIONI DEL MANAGEMENT

 Previsione. Individuazione degli obiettivi, definizione delle politiche di azione e direzione,


procedure e metodi
 Organizzazione: definizione e attuazione struttura del sistema. Coordinazione attività, persone,
risorse, definizione dei ruoli
 Comunicazione: diffusione delle informazione dal livello decisionale a quello operativo. Relazione
con l’ambiente circostante, scelta di modi e strumenti.
 Controllo: fase di verifica ed eventuale correzione, uso dell’”errore” come previsione per avere un
margine di sicurezza
2 PROJECT MANAGEMENT
Il principio di base del project manaagement è trasformare lo strumento progetto in qualcosa di conosciuto
maneggiabile, attraverso la sua scomposizione in attività e conseguente identificazione dei tempi di
realizzazione.

2.1 PERCORSO STORICO

 Rivoluzione idustriale: Taylor autore dei primi studi teorici sulla gestione industriale
 II guerra mondiale: Inghilterra (1942) si usavano algoritmi di calcolo che partendo dalla valutazione
dei costi determinavano dove ubicare le mine
 Dopo guerra: ricerca operativa, le industrie di carta e acciaio furono le prime ad integrare questo
sistema

2.2 ASPETTI IMPORTANTI

 Obiettivi del programma identificati e definiti


 Chiara allocazione delle responsabilità a tutti i livelli
 Parti significative del progetto assegnate ad una organizzazione responsabile
 Utilizzo delle strutture produttive esistenti

2.3 CONTRIBUTO FONDAMENTALE DEGLI USA


Il DOE “depart of energy” e il DOD “depart of defense” agli inizi degli anni 60 iniziarono a chiedere alle
industrie, che volevano instaurare una partnership, di presentare progetti in osservanza del Project
Management in conformità con il sistema CSCSC “cost shedule control system cryteria”

2.4 ASSOCIAZIONI

 PMA (anni 90’) “Project Management Association”: riunisce gruppi nazionali europei tra cui l’italia
 PMI (anni 60’) “Project Management Istitute”: di origine statunitense ha collegamenti in tutto il
mondo

2.5 PERCORSO STORICO DAGLI ANNI 70

2.5.1 ANNI 70’

Con la grande crisi petrolifera del 1973 il Project Management si consolida definitivamente in ogni settore,
si iniziano a coinvolgere nel progetto gli stakeholder

STAKEHOLDER: soggetti sostenitori nei confronti di un'iniziativa economica, sia essa un'azienda o un
progetto.

2.5.2 ANNI 80’

È il raggiungimento della maturità dei metodi di PM, viene adottato specialmente dall’industria informatica,
nascono programmi commerciale di PM autosufficienti e personalizzabili.
2.5.3 SECONDA META ANNI 80’

Fondamentale il PMBOK “Project management body of knowledge” sviluppato dal PMI e divenuto standard
ANSI nel 1998

 L’obiettivo è riunire le teorie e le competenze del PM attraverso l’identificazione di 9 aree


o TIME
o COST
o COMMISSION
o RISK ANALYSIS
o QUALITY ASSURANCE
o CONTRACT
o HUMAN RESOURCES
o SCOPE

2.5.4 ANNI 90’

È in questi anni la maggiore diffusione del PM anche nei paesi in via di sviluppo . Il Project Control diventa
di uso accessibile grazie a sistemi di software ed in generale all’ IT ”information technology”

 Processo decisionale più informato


 Migliore integrazione
 Uso ottimizzato delle risorse
 Simulazioni di progetto più realistiche
 Migliore e più accurato reporting
 Migliore e più estesa informazione dei partecipanti al progetto

2.6 CERTIFICAZIO
I processi di certificazione hanno creato una condivisione metodologica dei principi su cui basare i processi
di lavoro:

 ISO 9001, 9002, 9003

2.7 IL PM IN ITALIA
Arriva negli anni 60’ e diventa un fattore critico di successo per le grandi società di ingegneria. In Italia si
operava in un mercato globale, ma senza la spinta dell’industria militare o aerospaziale non ci sarebbe stato
in tempi brevi il PM

2.8 IL PM NEL PROCESSO EDILIZIO

 GESTIONE DELLA COMMESSA


o FASE PREVENTIVA DI VERIFICA E DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI
 Si verificano le elaborazioni formulate nella fase dell’offerta e si riesamina il
contratto. Tutto questo in funzione di definire obiettivi: qualità, tempo, costo,
risorse umane
 Individuazione della tecnologia più appropriata
 Individuazione delle modalità per applicare quest’ultima
 Verifica delle capacità tecniche dell’impresa
 Il grado di approssimazione da dare all’analisi tecnologica viene determinato da
due fattori
 Scelta interna del grado di approssimazione
 Vincolo esterno dato dai documenti contrattuali
 Si elaborano perciò due documenti
 STIMA ECONOMICA e livelli di analisi e approssimazione
o TIPO DI STIMA – OBIETTIVO – GRADO DI PRECISIONE
o Fattibilità – det. fattibilità progetto – 25/30%
o Approvazione – finanziamento per progetto – 15/25%
o Budget – budget per controllo – 10/15%
o Definitivo – previsione finale dei costi – 5%
 VERIFICA DEL LIVELLO in funzione dei documenti a disposizione
o GESTIONE DEI TEMPI E DEI COSTI
 WBS “Work Breakdown Structure”: scomposizione del progetto, struttura analitica
di progetto
 CBS: strutturazione dei costi
 Gestione dei tempi
o GESTIONE DELLE RISORSE
 Classificazione delle risorse
 Manodopera
 Macchine
 Materiali
 Gestione degli approvvigionamenti
 Gestione della manodopera
 Gestione di mezzi e attrezzature
 GESTIONE DELLA REALIZZAZIONE DELL’INTERVENTO

2.9 IL METODO DEL PM

 ORGANIZZARE: definire cosa deve essere fatto e chi lo farà


o DEFINIZIONE DELLO SCOPO: definizione obiettivo e suddivisione delle attività mediante il
metodo WBS “scomposizione del progetto”
o IDENTIFICAZIONE DEI PARTECIPANTI: si individuano le competenze professionali necessarie
al progetto attraverso il metodo OS
o ASSEGNAZIONE RESPONSABILITA’: integrando il WBS all’OS si associano le figure ai compiti
 PIANIFICARE: sviluppare programmi e budgets integrandoli in una baseline di progetto
o PROGRAMMARE IL LAVORO: si definisce un sistema gerarchico di livelli di programmazione
o BUDGET RISORSE: si stimano le risorse necessarie, i costi dell’iniziativa e si elabora un piano
temporale
o SVILUPPARE UNA BASELINE: si riportano in un grafico le previsioni di tempo e di costo nella
forma in cui sono state elaborate nel WBS
 GESTIRE: assicurare che il lavoro giusto sia eseguito dalle persone giuste nel rispetto di tempi e
budget
o Corretto impego delle RISORSE UMANE
o Integrazione tra le diverse organizzazioni
o Circolazione delle INFORMAZIONE e adeguatezza delle comunicazioni
o Utilizzo ottimale delle risorse
o Disponibilità dei MATERIALI e delle imprese
o Riduzione dei RISCHI DI INSUCCESSO
o Strutturazione del processo di AUTORIZZAZIONE per approvare la definizione del progetto e
dei piani
 MONITORARE: raccogliere dati sullo stato di progetto e sull’uso delle risorse per supportare i
processi decisionali
o Misurare lo STATO DI AVANZAMENTO dei lavori
o ANALIZZARE I RISULTATI per verificare il grado di approssimazione dell’obiettivo ed
analizzare le cause di eventuali deviazioni
o SINTESI E RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI, usando lo stesso tipo di metodi impiegati per la
pianificazione
 CONTROLLARE: gestire i cambiamenti mantenendo realistici i piani di progetto e realizzandoli
o MISURARE I RISULTATI parziali e finali
o CORREGGERE, attuare le misure correttive per riparare ad eventuali errori

2.10 SEQUENZA DELLE FASI DEL PM


1) IDENTIFICAZIONE DEL PROGETTO
a. Scopo
b. Utilità
c. Obiettivo
2) IDENTIFICAZIONE DEI VINCOLI
a. Analisi condizioni al contorno
b. Ambiente
c. Previsioni dei rischi
3) IDENTIFICAZIONE DELLE RISORSE
a. Chi fa cosa
b. Strumentazioni
c. Costi
4) ORGANIZZAZIONE TEMPORALE
a. Tempo massimo tra t.iniziale e t.finale
5) PERFORMANCE
a. Attuazione dell’attività vera e propria
6) ANALISI PERFORMANCE
a. Verifica rispondenza ai risultati, valutazione errori
7) COLLAUDO
a. Verifica di rispondenza del progetto ai requisiti funzionali
8) GESTIONE SCOSTAMENTI
a. Valutazione range accettabilità scarti

2.11 PROJECT MANAGER

 CHI E?
o è un professionista altamente qualificato, preferibilmente un laureato in ingegneria civile,
edile o architettura
o dopo la laurea ha frequentato master specifici
 COSA FA?
o Ha la responsabilità della effettiva realizzazione dell’opera con tempi risorse e costi fissati
o Ha la responsabilità di raggiungere gli obiettivi economici fissati col cliente
o Ha la responsabilità di avvertire i suoi referenti superiori ogni qual volta ci siano
impedimenti assoluti nel raggiungimento dello scopo
o Quando gli obiettivi non appaiono più sensatamente raggiungibili, lo comunica
tempestivamente
o Svolge una funzione di REFERENTE UNICO
o Negozia i contrati, i rapporti, le forniture e qualsiasi cosa salvaguardi la qualità tecnica, i
tempi e i costi.

2.11.1 PROCESSO EDILIZIO

La sequenza organizzata di fasi operative che portano dal rilevamento di esigenze al loro soddisfacimento in
termini di produzioni edilizia.

2.11.2 PROJECT MANAGER NEL PROCESSO EDILIZIO

Riguarda:

 IDEA
 PROGRAMMA
 PROGETTO
 PROCEDURE
 REALIZZAZIONE
 USO
 MANUTENZIONE
 TRASFORMAZIONE
 DEMOLIZIONE
 RICOSTRUZIONE

2.12 IL METODO WBS “work breakdown structure”


Si intende l’elenco di tutte le attività di un progetto. Le WBS vengono usate nella pratica del Project
management e coadiuvano il project manager nell‘organizzazione di tutte le attività di cui è responsabile.
Molto spesso i progetti sono composti da migliaia di attività

Lo scopo di questo sistema è ottenere, tramite la scomposizione e disaggregazione delle fasi operative
identificando dei pacchetti di lavoro WORK PACKAGE “.. una struttura a forma di albero, che possa
organizzare, definire e mostrare graficamete lo scopo del lavoro complessivo per raggiungere gli obiettivi
finali del progetto..” * tratto da PMI

2.12.1 WORK PACKAGE

Un insieme di attività elementari con interazioni ben identificate con gli altri WORK PACKAGE e definito in
modo univoco da INPUT, OUTPUT, ATTIVITA’ INTERNE. Ad esso si associano:
 RISORSE
 TEMPI DI ESECUZIONE
 RESPONSABILITA’

2.12.2 LIVELLO DI DISAGGREGAZIONE

La scelta del livello di disaggregazione del progetto dipenda da:

 Esigenza di identificare un livello più baso di scomposizione


 Dalle dimensioni del cantiere
 Dalla durata del cantiere
 Dal livello del controllo gestionale durante l’esecuzione lavori
 Dal livello di rilievo delle fasi che si intende attuare
 Logica di scomposizione del prodotto
 Logica dei processi di lavoro
 Logica funzionale
o Disaggrega in sottoinsiemi più piccoli finalizzati al funzionamento finale
 Logica spaziale
o Divide il progetto in base alle aree geografiche
 Logica degli obiettivi
o Che scompone il progetto in base agli obiettivi per ogni sottoparte

2.12.3 COME SI APPLICA IL METODO WBS

1) Si predispone il PROGETTO PRELIMINARE


2) ORGANIZZAZIONE GERARCHICA DELLE FASI
a. Si scompone ogni obiettivo in LOTTI OPERATIVI DISTINTI
b. Disaggregazione in FASI e SOTTOFASI fino al livello di dettaglio fissato
3) ANALISI RISORSE UMANE E MATERIALI
a. Si fornisce un adeguato collegamento fra le sottofasi dei lotti operativi
b. Si scelgono gli obiettivi primari da seguire
c. Si decidono le priorità e si ASSEGNANO LE RISORSE NECESSARIE al rispetto dei tempi
4) Si fissano TEMPI e COSTI dei lotti operativi
2.13 PROGRAMMAZIONE TEMPORALE
La costruzione di un opera richiede tre risorse fondamentali:

 UOMINI
 TEMPO
 DENARO

La programmazione dei lavori consiste nella gestione di queste risorse. Una cattiva gestione può portare al
fallimento di un impresa per questo si usano adeguati strumenti di supporto a questa operazione, i
CRONOPROGRAMMI.

2.13.1 CRONOPROGRAMMI

I più diffusi sono 4 tipi di cronoprogramma che servono ad organizzare e gestire le fasi lavorative, le risorse
umane, il tempo, il budget:

 Diagramma di Gantt
 Metodo di Pert
 Cash flow
 Istogramma di carico

2.13.1.1 DIAGRAMMA DI GANTT


Gli istogrammi orizzontali per mostrare attività pianificate nel tempo sono stati introdotti da Henry Gantt
agli inizi del 1900 e da lui appunto prendono il nome; essi rappresentano uno scheduling temporale e non,
un network di correlazioni logiche e sono i più utilizzati sistemi di presentazione di Project Schedule.

È costruito partendo da:

 Un asse orizzontale – a rappresentazione dell’arco temporale totale del progetto suddiviso in fasi
incrementali (ad esempio, giorni, settimane, mesi)
 Un asse verticale – a rappresentazione delle mansioni o attività che costituiscono il progetto.

Barre orizzontali di lunghezza variabile rappresentano le sequenze la durata e l’arco temporale di ogni
singola attività.

Possono sovrapporsi per indicare la possibilità dello svolgimento in parallelo di alcune attività
Delle barre secondarie, frecce o barre colorate sono aggiunto, per indicare le attività completate o una
porzione completata di queste.

2.13.1.2 METODO PERT “program evaluation review technique”


È una tecnica basata su rappresentazioni reticolari che permette di analizzare le varie fasi di progetto
scomponendolo in tante operazioni elementari legate tra loro in una sequenza temporale.

Ha la capacità di cogliere le connessioni logiche e i pesi delle varie fasi, soprattutto la valutazione
privilegiata di EVENTI CRITICI sottolineando una potenzialità di sviluppo nella valutazione dei rischi di
infortunio.

 Le attività sono rappresentate da archi


 Gli archi orientati verso i nodi rappresentano le attività che devono essere completate prima che le
attività rappresentate dagli archi che partono dal nodo possano iniziare
 Ciascun nodo rappresenta un evento

2.13.1.3 ISTOGRAMMA DI CARICO


L’istogramma di carico visualizza il carico delle risorse umane nel tempo

Attraverso questo strumento, il pianificatore può rapidamente avere evidenza delle risorse sature o della
capacità produttiva residua.
Si pianificano i lavori in funzione del n° di uomini in cantiere ottimizzando la durata dei contratti a tempo
determinato.

L’istogramma di carico può essere visualizzato in modo contestuale al diagramma di Gantt e sincronizzato
sulla sua base temporale

2.13.1.4 CASH FLOW


È un grafico che serve a gestire l’andamento economico del cantiere: ci sono due curve che rappresentano
le uscite e le entrate dell’impresa

La curva delle entrate è discontinua perché i pagamenti avvengono secondo SAL stati di avanzamento dei
lavori

Il dislivello tra le due curve deve essere minimo.

L’acconto che il committente versa all’impresa deve essere impiegato in fondi di investimento che
garantiscono copertura a lungo termine dell’impresa.

2.14 PROJECT MANAGEMENT IN EDILIZIA

2.14.1 PIANIFICAZIONE E PROGRAMMAZIONE DI:

 Preparazione del cantiere


 Costruzione
o Successivamente all’assegnazione all’impresa (cliente) di un appalto
o Migliore offerta sostenuta da un progetto di gestione della commessa aggiudicata in base ai
criteri esposti nel bando

2.14.2 CRITERI GENERALI DI AGGIUDICAZIONE DELLA COMMESSA

Elaborazione di un piano di commessa che sia in grado di rispettare gli obiettivi di qualità, tempi e costo del
progetto in maniera efficiente ed affidabile
 Qualità tecnica
 Durata dei lavori
 Affidabilità nell’ottenimento della qualità

2.14.3 STRUMENTI DI ANALISI E PIANIFICAZIONE DEL CONTROLLO DEL PROCESSO DI


PRODUZIONE

 ANALISI DEL CONTRATTO D’APPALTO, individuazione di:


o Obiettivi, vincoli e condizioni contrattuali, procedure di gestione organizzativa, il tutto
mediante sintesi, ceck lists, diagrammi di flusso
 ANALISI DEL CAPITOLATO D’APPALTO, individuazione di:
o Obiettivi tecnici, requisiti espliciti di normativa interna, requisiti espliciti di norma
esterna, vincoli e condizioni contrattuali, procedure di gestione organizzativa. Il tutto
mediante sintesi, check lists, diagrammi di flusso
 ANALISI DEL PROGETTO E ANALISI DEI RISCHI TECNICI, mediante:
o Redazione di WBS di progetto dettagliata delle attività costruttive e gestionali
(organizzative, amministrative, preventive e di controllo) durante tutto il processo
edilizio (dalla firma del contratto al collaudo, magari suddivise per SAL)
o Redazione di SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI relative alle attività ed agli elementi tecnici
della costruzione in appalto
 COMPUTO METRICO
 SCHEMA DEL PIANO DELLA QUALITA’ DELLE OPERE PREVISTE E SELEZIONE DEI FORNITORI,
mediante:
o Lista dei punti critici, schede delle attività di prevenzione, schede delle attività di
controllo
 PIANO DEI CONTROLLI, mediante:
o Schede di individuazione delle risorse umane e attribuzione di incarichi precisi (chi
controlla cosa)
o Individuazione di operazioni di controllo ininfluenti sullo svolgimento dei lavori
o Elenco e definizione delle procedure esecutive, dei documenti di controllo interno e
gestione delle non conformità
 PIANIFAZIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI, mediante:
o Pianificazione dei tempi delle fasi di costruzione e delle relative interferenze, stima dei
tempi di fornitura e trasporto di materiali ed eventuali elementi prefabbricati
 REDAZIONE DEL PIANO DELLA SICUREZZA, mediante:
o Individuazione e valutazione dei rischi nelle procedure di lavoro, valutazione rischi
ambientali, sicurezza macchine…
 PROGRAMMMAZIONE DEI LAVORI, mediante:
o Cronoprogrammi (GANNT, PERT…) costruiti sui dati raccolti con le analisi precedenti
 BILANCIO FINANZIARIO DI INTERVENTO

2.14.4 ELABORATI DI PROGETTO

 BREVE RELAZIONE DESCRITTIVA delle scelte progettuali e dei criteri guida delle analisi applicate al
progetto. Si esplicano gli obiettivi individuati e le eventuali varianti apportate o proposte per una
corretta individuazione dei requisiti da soddisfare in fase di realizzazione dell’intervento.
 WBS delle soluzioni tecniche adottate
o Dettagli esecutivi di supporto
 QUADRO DELLE ANALISI DEI RISCHI DEL PROGETTO
 SCHEMA DEL PIANO DEI CONTROLLI
 PIANIFICAZIONE DEGLI APPROVVIGIONAMENTI
 SCHEDE DI ANALISI DEI RISCHI PER LA SICUREZZA
 PLANNING
 QUADRO RIEPILOGATIVO FINALE

1. DEFINIZIONE DEL
PROGETTO

2. DEFINIZIONE
OBIETTIVI DI TEMPO
COSTO E RISORSE

3. DEFINIZIONE WBS E
OBS

4. LISTA COMPLETA
DELLE ATTIVITA'

5.1. STIMA DELLE 5.2. STIMA DELLE 5.3. STIMA DELLE


ATTIVITA' (COSTI) ATTIVITA' (TEMPI) ATTIVITA' (RISORSE)

6. DEFINIZIONE DELLE
RELAZIONI FRA LE
ATTIVITA' ANALISI DELLA
DISPONIBILITA' DELLE
RISORSE
7. SVILUPPO DEL
CALENDARIO DELLE
ATTVITIA'

8.SVILUPPO
DELL'ANALISI
TEMPORALE CPM

9.TRACCIAMENTO DEL 10. ANALISI DELLA


DIAGRAMMA DI GANTT UTILIZZAZIONE DELLE
RISORSE

12. BILANCIO 11. PROGRAMMA 12. ISTOGRAMMI


ECONOMICO TEMPORALE DEL DELL'USO DELLE
FINANZIARIO DEL PROGETTO RISORSE
PROGETTO
1 QUALITA’

1.1 EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI QUALITA

Il concetto di qualità, connesso col desiderio di sicurezza, affidabilità, durata e garanzia d’uso è sempre
esistito ma si è evoluto in parallelo alla crescita della civiltà:

1.1.1 MEDIOEVO - CAVEAT EMPTOR “se ne curi il compratore”

 Nei mercati il venditore forniva il suo prodotto ed era il compratore a doversi preoccupare di
assicurarsi della qualità del prodotto stesso. Si parla quindi di CAVEAT EMPTOR cioè “se ne curi il
compratore”
 GARANZIA: orale o scritta offerta dal venditore nel mercato
o Concetto che nasce dalla necessità di instaurare un rapporto continuativo tra
commerciante e acquirente, basandosi su accordi orali prima e su atti scritti poi, quando il
numero di acquirenti diventa grande
 STANDARD QUALITATIVI: a garanzia della conformità dei prodotti forniti
o Nel medioevo si ha la nascita di CORPORAZIONI o GILDE che codificavano degli standard
qualitativi per i loro affiliati. Erano primitive associazioni di categorie che spesso marcavano
i loro manufatti con un simbolo che li rappresentava. È il primo concetto di MARCHIATURA.

1.1.2 RIVOLUZIONE INDUSTRIALE – CONTROLLO DI QUALITA DI TAYLOR

 Con la rivoluzione industriale diviene necessaria l’ideazione di metodologie e sistemi per la


definizione della qualità del prodotto:
o Dal 1911 al 1930, con il CONTROLLO DI QUALITA’ di TAYLOR vengono applicati due concetti:
 La qualità riguarda solo il prodotto
 La qualità è frutto della selezione (effettuata tramite verifica finale del prodotto)
 Verifica finale della conformità del prodotto a clausole del contratto
stipulato fra acquirente e produttore

1.1.3 1930-1949 – QUALITA GESTITA

 Negli anni fra il 1930 e il 1949 si passa dal controllo di qualità di Taylor alla QUALITA’ GESTITA, cioè
applicata ne punti nodali dei processi produttivi al fine di attivare tempestivamente le azioni
correttive.
o Si analizzano i vari step del processo produttivo con una metodologia di controllo a
campione. Controllo di qualità applicato nei punti nodali dei processi produttivi, al fine di
poter attivare tempestivamente eventuali azioni correttive.

1.1.4 1940-1959 – CONFRONTO CON GLI STANDARD

 Tra il 1940 e il 1959 il controllo della qualità diviene un processo decisamente statico in quanto la
qualità viene vista come un mezzo strettamente aziendale mediante il quale misurare le prestazioni
qualitative e successivamente effettuare un CONFRONTO CON GLI STANDARD; quindi, se
opportuno introdurre le azioni correttive. Prevale una visione di qualità strettamente aziendale
volta a garantire la conformità del prodotto a norme specifiche di fabbricazione. CONFORMITA’
ALLE SPECIFICHE rispetto degli standard.È Il periodo della CODIFICAZIONE degli STANDARD
o Introduzione della norma 8450: nell’azienda si ha una struttura organizzativa finalizzata alla
qualità, mentre la QUALITA’ è ferma al concetto di rispetto degli standard e conformità
all’uso di destinazione (approccio statico)

1.1.5 PRIMI ANNI 60 – MASSIMA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE

 Nei primi anni 60 viene superata la visione della qualità come mezzo strettamente aziendale e
cercando la MASSIMA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE viene superato l’approccio statico basato solo
sul rispetto degli standard. Superamento dell’approccio statico, la qualità non riguarda solo
l’azienda ma soprattutto deve mirare alla massima soddisfazione del cliente
o USA: total quality system, massima soddisfazione del cliente con il minor costo possibile
o GIAPPPONE: CWQC comapany wide quality control, processo di miglioramento continuo
mutato dalla teoria di DEMING

1.1.6 ANNI 80 – CERTIFICAZIONE DI QUALITA

 Negli anni 80 diventa predominante il concetto di CERTIFICAZIONE DI QUALITA’ cioè di


dichiarazione, da parte di un terzo, di conformità dell’organizzazione e del prodotto a norme non
cogenti (non obbligatorie) ma di valore internazionale.

1.1.7 OGGI – SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’- CUSTOMER SATISFACTION

 Oggi le imprese che hanno adottato un SITEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA hanno lo scopo di:
o Migliorarsi e di migliorare i propri prodotti per ottenere la COSTUMER STISFACTION
(soddisfazione del cliente)
o Ottenere una superiorità competitiva sul mercato acquisendo una quota di mercato
superiore rispetto ai concorrenti.
 L’azienda deve
o Soddisfare le esigenze e le aspettative del mercato
o Fornire l’assicurazione di qualità oltre che la garanzia
 Con il SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA siamo ritornati sulla piazza del mercato (anche se oggi
è la piazza del mercato globale), nella quale il cliente ed il fornitore si incontrano di nuovo
o Il vecchio concetto di CAVEAT EMPTOR è oggi diventato una cura a carico del fornitore che,
nel latino di oggi, si chiama CUSTOMER SATISFACTION
QUALITA IERI QUALITA OGGI
Ieri erano fortemente sentiti i concetti di: Oggi i concetti si sono ampliati:
o Prodotto finale adeguato all’uso o La qualità è frutto del lavoro di tutti e a tutti
o Prodotto finale conforme alle specifiche i livelli
o Qualità del posto di lavoro
o Immagine dell’azienda
o Rispetto dell’ambiente
o Soddisfazione del cliente
LA QUALITA’ RIGUARDA SOLO IL PRODOTTO LA QUALITA’ RIGUARDA TUTTI I PROCESSI
DELL’AZIENDA
LA QUALITA E’ FRUTTO DELLA SELEZIONE SUL LA QUALITA’ E’ FRUTTO DEL CORRETTO
PRODOTTO FUNZIONAMENTO DI TUTTO IL SISTEMA AZIENDALE
QAULITY ASSURANCE: assicurazione della qualità QUALITY MANAGEMENT SYSTEM: sistema di
gestione della qualità mirato alla soddisfazione del
cliente
Ieri la cultura della qualità era una CULTURA DI Oggi la qualità è una CULTURA DEI FINI: proiezione
MEZZI ed attenzione verso:
 ESIGENZE
 DESIDERI
 BISOGNI
PASSAGGI FONDAMENTALI
Qualità di prodotto Qualità di processo
Qualità ottenuta dalla selezione del prodotto Qualità del corretto funzionamento del sistema
aziendale
Quality assurance (ISO 9000:94) Customer Stisfaction (UNI EN ISO 9000:2005)
Qualità legata ai mezzi Qualità legata ai bisogni

1.1.7.1 LA QUALITA OGGI NELL’UNIONE EUROPEA


L’avvento dell’unione europea ha avuto un ruolo fondamentale per due motivi:

 Creare un MERCATO COMUNE


 Aumentare il livello delle imprese europee divulgando la cultura della qualità

1.1.7.2 QUALITA DI PROCESSO coinvolge:


 Rapporti interpersonali
 Posto di lavoro+
 Immagine aziendale
 Rispetto dell’ambiente
 Sicurezza dei lavoratori
 Sicurezza degli utilizzatori
 Soddisfazione del cliente
 Lavoro di ogni dipendente

1.1.7.3 SOGGETTI OPERANTI NELLA QULITA


I soggetti operanti nella qualità sono gerarchicamente ordinati e distinti in:
 ISTITUTI DI NORMAZIONE
o Nel mondo ISO
o In europa EN
o In italia UNI
 ISTITUTI DI ACCREDITAMENTO
o In europa EAC
o In italia SINCERT e SICEV
 ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE
o In italia ICMQ – certificatore nel settore delle costruzioni

L’italia attraverso il SINCERT è membro dell’EAC (istituto di accreditamento europeo). Il SINCERT accredita
all’ICMQ (organismo di certificazione)

1.1.7.4 SIGLE E DEFINIZIONI


ISO: (ORGANIZZAZIONE INTERNAZIONALE PER L A STANDARDIZZAZIONE) è l’organizzazione internazionale,
con sede a Ginevra (Svizzera), cui aderiscono gli organi normatori di circa centoventi nazioni (per l’Italia
aderisce UNI). ISO ha il compito di studiare, redigere e divulgare la normativa nel mondo.

UNI: (ENTE NAZIONALE ITALIANO DI UNIFICAZIONE) è l’ente di normazione italiano e aderisce all’ISO.
Promulga norme tecniche e garantisce le attività di certificazione e di prova impiegando SINCERT cioè
impiegando un organo di accreditamento. L’attività dell’UNI consiste:

 nell’elaborare, pubblicare e diffondere norme;


 costituire archivi di norme nazionali ed estere;
 mantenere i rapporti con i corrispondenti organismi a livello mondiale ed europeo;
 promuovere attività di certificazione e concedere il marchio UNI ai prodotti, servizi o sistemi
conformi alle proprie norme.

SINCERT: (SISTEMA NAZIONALE PER L’ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI DI CERTIFICAZIONE) è nato in


italia per iniziativa di UNI ed è autorizzato dall’EAC per accreditare gli organismi di certificazione di qualità
aziendale.

EAC: (ASSOCIAZIONE EUROPEA DI CERTIFICAZIONE degli enti nazionali di accreditamento)

SICEV: (SITEMA CERTIFICAZIONE E VALUTATORI) insieme che comprende i valutatori impiegati dal SINCERT
nel controllo di ICMQ
1 RISK MANAGEMENT
La Project Management Body of Knowledge (PMBOK) è una guida, pubblicata dal Project Management
Institute (PMI), che ha lo scopo di documentare e standardizzare le pratiche comunemente accettate
di project management. All’interno della guida, tra gli aspetti fondamentali troviamo la RISK ANALYSIS

PMBOK

 TIME management
 COST management
 COMMISION management
 RISK ANAYSIS management
 QUALITY ASSURANCE
 CONTRACT management
 HUMAN RESOURCES
 SCOPE management

Gli aspetti del RISK MANAGEMENT si ritrovano nella fasi di MONITORAGGIO E CONTROLLO del PM

 CONTROLLARE: gestire i cambiamenti mantenendo realistici i piani di progetto e realizzandoli


o In particolar modo nella parte di attuazione delle misure correttive per riparare ad
eventuali errori nei risultati
 MONITORARE: raccogliere dati sullo stato di progetto e sull’uso delle risorse per supportare i
processi decisionali
o In particolar modo nella parte di analisi dei risultati per la verifica del grado di
approssimazione dell’obiettivo ed analisi delle cause di eventuali deviazioni

Una parte molto importante del Project Management è il RISK MANAGEMENT in quanto i rischi non gestiti
e non mitigati sono una delle cause principali di fallimento dei progetti. Dunque la gestione dell’imprevisto
assume un ruolo fondamentale nell’ingegnerizzazione dei processi.

1.1 DEFINIZIONI DI RISCHIO

1. “Il rischio è la possibilità che si produca un evento sfavorevole, che comporta delle conseguenze sul
costo e sulla durata di un operazione che si traduce matematicamente per mezzo di un GRADO DI
DISPERSIONE dei valori possibili intorno al VALORE PROBABILE che quantifica l’evento e di una
probabilità che il valore finale rientri entro limiti accettabili”. AFITEP AFNOR, Vocaboulaire de Project, AFNOR,
Paris, 1989
2. “Il rischio è la probabilità che sia raggiunto il limite potenziale di danno nelle condizioni di impego,
ovvero di esposizione, di un determinato fattore”. Circolare n°102/95 del 7 agosto 1995, Decreto legisl ativo
19/09/94, n °626
3. “Il rischio è la possibilità di conseguenze dannose o negative a seguito di circostanze non sempre
prevedibili”. Vocabolario della lingua Italiana N.Zingarelli, Zanichelli, Bologna, 2000
4. “Il rischio è uno scarto giudicato inaccettabile in rapporto ad un criterio utilizzato nel controllo, sia
che lo scarto risulti da un’alea sia da un incertezza”. Courtot H., La Gestion Des Risques Dans les Projects, IAE de
Paris, Ed. Economica de Paris, 1998
5. "Il rischio è la possibilità prevedibile di subire un danno, un evento negativo o simili, come
conseguenza del proprio comportamento o di difficoltà oggettive; circostanza o evento a cui è
connessa tale possibilità, situazione critica in cui si trova”. Il grande Dizionario Italiano dell’uso di Tullio De Mauro

1.2 GLOSSARIO PROPOSTO DALLA SOCIETY FOR RISK ANALYSIS

 ACCIDENT = INCIDENTE: risultato di una serie di eventi che generalmente produce ferite non
intenzionali, morti o danni patrimoniali
 DAMAGE = DANNO: entità o gravità della ferita o della perdita, fisica o funzionale che potrebbe
determinarsi se si perdesse il controllo su un pericolo
 HAZARD = PERICOLO: una condizione o una situazione che può potenzialmente determinare una
conseguenza non desiderata, che può portare ferimento o morte
 DANGER = PERICOLO: espresso come esposizione relativa ad un HAZARD. Può essere ridotto con
opportune precauzioni

1.3 RISCHIO COME FUNZIONE PROBABILISTICA

R = f (P, D, E)

Il rischio può essere espresso da una funzione matematica di tipo probabilistico che lega almeno tre
parametri quali:

 P: probabilità di accadimento
 D: entità di danno
 E: grado di esposizione

Ci sono due concetti base dati dalle definizioni in letteratura:

 INCERTEZZA O INDETERMINATEZZA
 PERDITA

Il RISCHIO è un ambiente dove le informazioni sono aleatorie e probabilistiche, cioè ad una STRATEGIA è
associato un gruppo di possibili risultati

L’INCERTEZZA è un ambiente dove il gruppo dei possibili risultati di una strategia non è ben noto e allora le
probabilità non sono misurabili.

Il problema si riconduce allo studio probabilistico di fenomeni aleatori

Spesso il concetto di RISCHIO viene confuso con uno dei suoi parametri. Di seguito due definizioni di Frank
Knight:

 RISCHI di una azione: sono rappresentati dalla mancanza di certezza su quello che accadrà, ma allo
stesso tempo sulla conoscenza della probabilità di accadimento
 INCERTEZZA è invece, una condizione nella quale manca questa conoscenza della probabilità

1.4 GESTIONE DEL RISCHI

L’approccio alla gestione del rischio è un problema MULTIFATTORIALE:


 PER DATI in INGRESSO
 PROCESSI di TRASFORMAZIONE

Ci sono altresì dei problemi :

 DISCREZIONALITA’ del rilevatore che può attribuire INPUT e valutare OUTPUT troppo
soggettivamente
 RISPOSTA INDIVIDUALE dei soggetti investiti dall’evento

Alcuni elementi mitiganti possono essere:

 Pratica professionale
 Dati statistici
 Ricorrenza di alcuni eventi

La risposta del FATTORE UMANO intesa come modalità di interazione del soggetto sottoposto a una
situazione di rischio, invece è motivo di maggiore incertezza e il problema in altri termini è:

 PERCEZIONE
 ELABORAZIONE INDIVIDUALE

1.5 ANALISI E VALUTAZIONE DEI RISCHI

1.5.1 METODO DI INDAGINE

 attraverso il quale sia possibile identificare le PROCEDURE, gli STRUMENTI e i RIFERIMENTI


CONOSCITIVI necessari all’analisi e al trattamento del rischio.

1.5.2 PROGETTO DI SVILUPPO INDAGINE

 che attraverso l’individuazione degli OBIETTIVI consenta di GESTIRE l’indagine compatibilmente con
la STRUTTURA di riferimento e il TEAM di lavoro disponibile di reperire le RISORSE necessarie
all’indagine stessa

1.5.3 STRUMENTI E PROCEDURE

 Consentano all’indagine di gestire in modo sistematico i rischi di progetti anche complessi. Si tratta
essenzialmente di strumenti per la gestione scientifica dell’indagine stessa:
o Schemi di valutazione
o Simulazione di processi
o Organizzazione delle informazioni

1.5.4 TIPOLOGIE DI RISCHIO IN AMBITO COSTRUZIONI

Si individua in ambito costruzioni cinque tipologie di rischio, derivante dalle cause più disparate:

 RISCHIO TECNICO
 RISCHIO INFORTUNI
 RISCHIO AMBIENTALE
 RISCHIO ORGANIZZATIVO
 RISCHIO ESTETICO

La valutazione e gestione del rischio ha come finalità la riduzione del RISCHIO di:

 PERDITE
 CATTIVA QUALITA’ dei prodotti consegnati
 Per l’AMBIENTE (diminuzione consumo energia da materiali grezzi)
 Per i LAVORATORI (riduzione possibilità incidente)
 Per gli UTENTI (costi investimento e qualità del prodotto)

Il processo di produzione viene investito totalmente dall’analisi del rischio può esprimersi pertanto in
termini di:

RISCHIO TOTALE: riuscita globale dell’operazione in termini di:

 Qualità del prodotto


 Efficienza del processo
 Ottimizzazione dei costi
 Ottimizzazione dei tempi
 Controllo sugli inforuni

1.5.5 METODI

CAUSA – EFFETTO: metodi discendenti

 FMEA
 MATRICE DEI RISCHI

EFFETTO – CAUSA: metodi ascendenti

 METODO AD ALBERO
 LISCA DI PESCE

1 - MATRICE DEI RISCHI


2 - METODO AD ALBERO

3 - LISCA DI PESCE

1.6 ELABORATI DI PROGETTO

 QUADRO DELL’ANALISI DEI RISCHI


 SCHEMA DEL PIANO DEI CONTROLLI

1.7 DOCUMENTO DI ANALISI DEI RISCHI

Segue ad un ceckup completo del luogo di lavoro cercando di individuare tutte le fonti di rischio. È uno
strumento di rilevazione di uno stato di fatto che però deve contenere un programma di interventi.

CHI PARTECIPA?

 Il datore di lavoro
 Il medico competente
 Il RSPPR
 Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza

COSA CONTIENE?

 L’analisi e la valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il lavoro e i criteri per la
valutazione della stessa.

I parametri di rischio vengono schematizzati in tre MACRO SISTEMI


 LUOGO
 ATTIVITA’
 ATTREZZATURE
Macchine di cantiere

La necessità di “meccanizzare” il cantiere non è nuova, ma storicamente ha contraddistinto la realizzazione


delle più grandi opere di architettura. Questo ha contribuito a migliorare la resa del lavoro e anche delle
opere stesse.
In pratica, si cerca:
_ Massimizzare le quantità di lavorazione con una minimizzazione dei costi
_ Concentrare grandi potenze in uno spazio contenuto
_ Sfruttare al massimo le possibilità di lavoro concesse dalle condizioni climatiche, dal livello delle acque
_ Completare più rapidamente i lavori

_ Anticipare la rendita relativa all’opera


_ Reimpiegare più frequentemente le attrezzature in
cantiere
_ Ridurre il costo delle opere
_ Ottimizzare l’impiego di mano d’opera umana
_ Limitare alcuni tipi di rischi di infortunio

Modalità di Approvvigionamento delle macchine:


Nuovo acquisto, oppure acquisto usato;
Comprato tramite: noleggio, affitto, oppure Leasing.

Elementi che compongono il costo macchina:


Il prezzo franco officina
Il costo di imballaggio
Il trasporto al posto di carico o al molo di imbarco
Spese di carico a bordo
Il nolo
L’assicurazione
Lo scarico ed eventuale magazzinaggio
Spese di dogana
Trasporto in cantiere
Montaggio

Valutazione ammortamento:
Si intende l’accantonamento di capitale corrispondente alla vita di una macchina che serve a compensare la
spesa d’acquisto della macchina stessa oltre alla rimunerazione del capitale investito

Si può esprimere in forma analitica come:

Il parco macchine di un impresa rappresenta:


Investimento consistente
Elemento di valutazione dell’affidabilità dell’impresa
Elemento di valutazione della autonomia di una impresa
_Elemento di valutazione dell’aggiornamento tecnologico dell’impresa
_ Voce continua di spesa (manutenzione/riparazioni/assicurazioni/certificazioni)

• IL DPR 547/55 regolava e disciplinava l’utilizzo delle macchine in relazione alle singole caratteristiche e
alle singole fasi di lavorazione; ma è stato superato per via della notevole evoluzione che si è avuto.
Questo conteneva informazioni: sui rischi, sul corretto uso e sulle responsabilità. È stato integrato col
DPR459/96 e DLgs 494/96. Adesso vale solo il D.Lgs 81/08.

I contenuti del DPR459/96 sono:

FORMAZIONE
in caso di inchiesta in seguito a infortunio sul lavoro si valuta sempre se ciò è avvenuto per
malfunzionamento della macchina o per imperizia del lavoratore; è necessario prevedere allora un’attenta
formazione di chi usa i macchinari. È fondamentale l’uso del:
-manuale d’uso
-manuale di manutenzione

•In mancanza di tali libretti, pur essendo nuova e perfettamente funzionale la macchina non è a norma.
•Per la sicurezza è necessario anche mantenere sempre in condizioni buone la macchina attraverso la
manutenzione periodica.
I tecnici intervengono nella fase di prevenzione e protezione con il documento di analisi dei rischi (come
richiesto dal D.Lgs. 81/08) ma sono coinvolti anche nell’acquisto, nella gestione dei manuali d’uso e nella
manutenzione delle macchine.

SEGNALETICA ( pericolo, obbligo, divieto)


•Pericolo – si deve segnalare pericolo per chi si trova intorno a una macchina in movimento
•Obbligo – si obbliga l’operatore di macchina ad usare certe misure di sicurezza
•Divieto – si vieta l’uso improprio delle macchine

Una macchina non è a norma se si riscontra:


•Presenza di segnali/cartelli di uso o di avviso dei rischi
•Presenza del pulsante di arresto (rosso)
•Presenza di elementi di protezione degli organi in
movimento (carter, schermi, ecc.)
•Presenza della messa a terra
•Presenza della documentazione di corredo
GRU

I tipi di macchine da cantiere più diffuse sono quelle per il sollevamento ed il trasporto dei carichi. I
principali tipi di macchine per il sollevamento sono le gru che a seconda della loro strutturazione costruttiva
possono essere:
_ a ponte (ex. carro ponte)
_ a fune (ex. Blondin)
_ a braccio (a torre, Derrick)
_ a sbalzo ( da parete o a bicicletta)

Gru a torre ( a braccio, Derrick)


La gru è costituida da un elemento centrale detto colonna, il
quale si muove tramite le ruote lungo la guida a carattere
ferroviario, e da un braccio, il quale ruota di 360° intorno alla
colonna.

a) Peso proprio della gru


b) Peso utile da manovrare
c) Contrappeso
d) Zavorra

Grado di ribaltamento:

Si hanno due situazioni critiche:


1) Carico massimo: ribaltamento intorno alla ruota anteriore
2) Carico minimo: ribaltamento intorno alla ruota posteriore

.
Dispositivo di massimo carico: quando il carico applicato è maggiore del carico ammissibile, lo scompenso
viene misurato da un dinamometro, ed entra in funzione un allarme per il gruista
Dispositivo di arresto: immediato in caso di mancanza di corrente elettrica, Sistema difrenata morbida:
attenua le modalità e i tempi di frenata.

La base deve essere sicura, rappresenta il punto più critico e di maggiore destabilizzazione della struttura.
La base risulta critica specialmente se funziona come un carrello ferroviario, appoggiato sui binari.

Il carico trasmesso al terreno: 3kg/cm^2


Se i carichi sono lievi o inferiori la gru può giacere su un letto di ghiaia,
Se sono forti o superiori è invece costruire una fondazione in ca.

Dispositivo di controllo dei binari:


elemento respingente
Sensore di distanza, un interruttore SWITCH, che viene selezionato quando la gru è prossima al respingente
e affisa l’operatore che la macchina sta uscendo dal campo di sicurezza.

Sistemi di ancoraggio:
Se il vento supera i 70km/h si interviene bloccando le ruote in un area appositamente allestita e ancorando
la gru a terra tramite appositi tiranti.

La gru è alimentata elettricamente e deve soddisfare tutte le norme di sicurezza per queste
apparecchiature, l’elevata mobilità alla sua base fa si che il cavo debba avere un certo franco, e dovrà
essere avvolto ad un rocchetto onde evitare cavi penzoloni.
La gru arriva in cantietre a pezzi che vengono assemblati in loco, la torre ha una forma scatolare ed è
composta da moduli in metallo, il braccio è in uno o due pezzi.

Gru Derrik

E’ molto usata soprattutto per spostare carichi


disposti su piani diversi, e pertanto è generalmente
posta in corrispondenza di pendii o gole.

Tipi di movimento:
1) Rotazione
2) Sollevamento
3) Variazione dello sbraccio

Vantaggi di utilizzo:
1) Notevoli altezze di antenna, fino a 100m
2) Notevoli sbracci, fino a 80m
3) Notevoli portate, fino aa 12t
Gru Bondin
Costruito da una fune con sorretta alle estremità di due poligoni, lungo la quale si muove il carrello.

Tipi di movimento:
1) rotazione
2) sollevamento
3) traslazione lungo la fune
Vantaggi:
1) notevole altezza delle antenne: fino a 60m
2) notevoli sbracci, fino a 1000m
3) notevoli portate, fino a 6t

I due piloni possono essere fissi o mobili, di solito uno è fisso e l’altro è mobile, lungo una via di corsia che
ruota intorno all’altro con un raggio m

Funi portanti: diametro max 90mm, sono quelle


ancorate alle estremità dei piloni, e possono essere
fino a sei
Fune traente: è una fune chiusa sul tamburo
dell’argano, ed è quella che permette lo spostamento
orizzontale del carico.
Fune di sollevamento del carico: è una fune avvolta
in untamburo dell’argano, che ci permette lo
spostamento verticale della benna.

Dove p è il peso per unità di lunghezza del cavo, H tensione della fune tesa. P carico utile, più benna.

Il buon funzionamento dell’impianto è affidato alla disposizione


delle funi e al loro assetto. Il rischio maggiore è l’aggrovigliamento,
che viene evitato con il sistema della fune a nodi, che consiste in
un sistema di rilascio di telaietti dopo il passaggio del carrello e di
successivo recupero nella corsa di ritorno.

Tensione della fune:

1) k carico di rottura del materiale


2) n grado di sicurezza del materiale, che varia da 3 a 6 in funzione di cosa ho sotto la torre
3) coefficiente che tiene conto del tipo di fune adoperata
4) diametro del cavo

La normativa prevede che sia rispettata anche la seguente relazione:

P carico utile; N numero di ruote del carrello.


MACCHINE MOVIMENTO TERRA
Funzioni e struttura
Le macchine movimento terra (mmt) sono macchine che vengono normalmente utilizzate per eseguire
operazioni di scavo, caricamento, trasporto e livellamento di materiali geologici e di risulta. Sono costituite
da un corpo macchina traslante, su cingoli o su gomma, eventualmente da un'unità rotante e dall'unità
funzionale (per lo scavo e/o spostamento/caricamento del terreno).
L'energia necessaria per il funzionamento, è assicurata da motori, prevalentemente diesel, collegati ad un
sistema oleodinamico che permette alla macchina di effettuare le varie operazioni (scavo, caricamento,
rotazione ecc..)

1.1 Macchine di scavo fisse


Questo tipo di mmt esegue le proprie operazioni in posizione fissa o tramite un impianto fisso di
escavazione, lasciando all'apposita unità funzionale, i movimenti necessari per lo scavo. Lo scavo avviene
mediante la spinta sul terreno da parte di un apposito utensile. La successiva asportazione del materiale, il
sollevamento e lo scarico dello stesso avviene in una zona predisposta per l'accumulo o direttamente su un
automezzo adibito al trasporto.

1.2 Macchine di scavo mobili


Questo tipo di mmt esegue le proprie operazioni mediante una spinta sul terreno di tutto il corpo
macchina. Le restanti operazioni di sollevamento e scarico del materiale, avvengono in modo similare alle
macchine di scavo fisse (es.: pale meccaniche). Appartengono a questa "famiglia" di macchine anche le
mmt utilizzate esclusivamente per il livellamento del terreno (es.: dozer, grader, atc..).

1.3 Macchine per il trasporto di materiali


Questa tipologia di macchine serve esclusivamente per il trasporto del terreno, e di eventuali altri materiali,
all'interno delle aree di cantiere e su terreni accidentati. Appartengono a questa "famiglia" di mmt, i
dumper nelle varie dimensioni.

2. PRINCIPALI TIPI DI MACCHINE MOVIMENTO TERRA


Per macchina movimento terra si intende una macchina destinata ad essere adibita a lavori di scavo, carico,
trasporto, spianamento di materiali (roccia, sabbia, terra ecc). Secondo la funzione che esse svolgono, si
dividono in:

2. 1 Macchine adibite esclusivamente alla movimentazione del materiale

Apripista (Bulldozer)
Sono macchine cingolate dotate nella parte anteriore di una grande lama (dozer), la quale affondata nel
terreno da due pistoni idraulici, con il moto del mezzo spinge, sposta, livella il materiale di risulta.

Motorgrader
È un livellatore di materiale di finitura molto preciso e veloce. Viene usato per
stendere il materiale "bianco" nella costruzione delle strade, cioè l'ultimo strato di
ghiaia prima della asfaltatura. Viene usato anche per lavori di livellamento, taglio
canali, profilature di scarpate.

Scraper
Sono degli speciali autocarri che si caricano da soli avendo il cassone sospeso tra i
due assi. Mentre la macchina avanza, il cassone si abbassa sul terreno con un
"tagliente" ed il materiale va a riempire il cassone. Sono macchine ideali per
spostare grandi quantità di materiale su brevi distanze.
2. 2 Macchine per il caricamento del materiale e lo scavo

Caricatori
Sono le cosiddette pale gommate o cingolate. Le pale gommate vengono utilizzate per il carico del
materiale smosso (es. sabbia, ghiaia, terra). Sono agili e veloci e possono, se abilitate, percorrere le strade
pubbliche. Le pale cingolate sono più lente ma hanno maggior potere "penetrante" nel
terreno con i denti della benna. Queste pale vengono utilizzate per scavare, spandere,
stendere materiale e possono essere dotate nella parte anteriore del "ripper". Il ripper
é un dente che penetra nel terreno coeso per spaccare roccia, terreni particolarmente
compatti ecc.

Escavatore
L'escavatore idraulico é l'incontrastato "re" delle macchine movimento terra. È la
macchina movimento terra più versatile e importante oggi in commercio, con una
quota di impiego di oltre il 50% rispetto alle altre macchine. L'escavatore idraulico
può essere cingolato o gommato. In questo ultimo caso, se abilitato può circolare
sulle strade pubbliche.
Con l'escavatore idraulico si eseguono scavi di sbancamento, carico di materiale, scavi in sezione ristretta
per fondazioni, canalizzazioni, sistemazioni idrauliche, formazioni di scarpate, argini fluviali, ecc. Se dotato
di particolari accessori può posare manufatti, come armature, tubazioni, etc... Al posto della benna possono
essere montate speciali attrezzature da lavoro come pinze idrauliche per il
cesoiamento di manufatti in ferro, calcestruzzo, e se dotati di cabina "blindata" possono essere adibiti a
demolizione di fabbricati. Possono essere dotati di "martellone" per demolizioni di grandi masse di roccia e
manufatti stradali, come pilastri, fondazioni ed altri.

Terne
Le terne rappresentano un segmnto particolare delle mmt. Nascono in origine
all’applicazione su trattori agricoli di una benna di caricamento nella parte anteriore e
di un braccio dotato di un piccolo cucchiaio, montato posteriormente. Sono macchine
molto versatili e utilizzate in lavori di piccola entità, in spazi circoscritti, per l’esecuzione
di canalizzazione, pulizia canali, fosse, scavi non molto profondi, sistemazioni forestali e
agricole.

Miniescavatori (Bobcat)
Sono macchine di piccole dimensioni e di ridotte capacità di scavo. Sono però molto
efficienti e di facile uso e costruite per lavorare in spazi ristretti. Hanno particolarità
costruttive uniche come ad esempio il Bobcat che é una pala caricatrice, priva di ruote
sterzanti. La sua manovrabilità avviene frenando le ruote in gomma come nei mezzi
cingolati.

2. 3 Macchine per il trasporto materiale

Dumper
Essi vengono utilizzati nell'ambito di un cantiere sia edile che stradale e sono adibiti
esclusivamente al trasporto di materiale. Possono spostarsi sui terreni accidentati e
non pavimentati e sono dotati di cassone ribaltabile. In genere non possono circolare
sulle strade pubbliche.
Autocarri – articolati
Gli autocarri sono utilizzati per il trasporto di terra, ghiaia, sabbia, in quanto sono omologati per circolare
sulle strade pubbliche. Sono dotati di cassone ribaltabile anche di grandi dimensioni (mc 20)

2. 4 Posatubi
Si tratta di macchine utilizzate per eseguire lavori di trasporto e posizionamento di tubi, prevalentemente di
grande diametro, per l'esecuzione di oleodotti etc... Sono costituite da un corpo semovente,
prevalentemente su cingoli, con, montato trasversalmente alla macchina, un sistema di sollevamento per la
movimentazione ed il posizionamento dei tubi, equilibrato da una adeguata zavorra aggiuntiva. Come
"posatubi" si intendono anche quei dispositivi,
montati prevalentemente su terne, per lo scavo e la posa adi tubazioni flessibili di piccolo diametro.

2.5 Compattatore
Sono macchine utilizzate prevalentemente nei lavori stradali e sono costituite da un corpo macchina
semovente la cui traslazione e la contemporanea compattazione del terreno o del manto bituminoso,
avviene mediante due o tre grandi cilindri metallici (la cui rotazione permette l'avanzamento della
macchina), adeguatamente pesanti, lisci o, eventualmente (solo per compattazione di terreno), dotati di
punte per un’azione a maggior profondità.

3. GLI INFORTUNI NELL’USO DELLE MMT:


1. Ribaltamento della macchina e conseguente possibile schiacciamento dell'operatore e/o delle persone
presenti nelle vicinanze della macchina;
2. Schiacciamento, lesioni per investimento da mezzi e tra mezzi, circolanti nella zona di lavoro;
3. Schiacciamento, lesioni, per contatto con organi mobili eccetera., durante le lavorazioni e gli interventi di
manutenzione;
4. Schiacciamento, lesioni per franamenti del terreno e/o caduta di gravi;
5. Proiezione di schegge e/o detriti durante le lavorazioni;
6. Elettrocuzione e/o ustioni per il contatto degli utensili di scavo (benne) con linee elettriche interrate;
7. Elettrocuzione e/o ustioni per contatto con parti in tensione (linee elettriche aeree);
8. Esplosione per il contatto degli utensili di scavo (benne, lame eccetera) con tubazioni di gas in esercizio o
ordigni bellici interrati;
9. Lesioni, ferite, dovuti alla fuoriuscita di liquidi idraulici in pressione;
10. Spruzzi negli occhi di liquidi, sostanze eccetera;
11. Caduta dal posto di guida;
12. Strappi muscolari dovuti al sollevamento di carichi;
13. Cadute/scivolamenti sul piano di lavoro.
Il processo costruttivo
Un'opera edilizia nasce per soddisfare la domanda, il bisogno, di un bene. Ciò avviene attraverso un
programma esplicito che contiene gli aspetti funzionali e le esigenze dell’intervento cioè: abitabilità,
esigenze di sicurezza ed esigenze economiche. Tramite la progettazione e la realizzazione, si può verificare
un maggiore o minore livello di soddisfacimento dei bisogni, esplicitamente espressi e non. Al fine di
raggiungere gli obiettivi prefissati occorre un sistema operativo, cioè un sistema interrelato di attività,
gestite da diversi operatori; diversi per formazione, linguaggio, ma soprattutto diversi negli interessi che
rappresentano. Il modo di gestire tali attività prende il nome di processo edilizio. La struttura di questo
processo cambia, anche in modo radicale, e si diversifica nelle varie epoche con il modificarsi delle
condizioni socio-economiche e di mercato. Esso può comunque essere inteso come sequenza logica di fasi
finalizzate alle seguenti funzioni generali:

- individuazione dei problemi e dei bisogni (programmazione)

- definizione della loro risoluzione in termini edilizi (progetto)

- realizzazione del bene edilizio (costruzione)

- utilizzazione del bene edilizio (gestione e manutenzione).

Fasi della preparazione del cantiere

La preparazione del cantiere inizia dopo l’assegnazione dell’appalto, due o tre mesi prima dell’ordine di
servizio di inizio lavori. Prima dell’inizio della fase di costruzione il CSP ha redatto un piano per
l’organizzazione del cantiere (Piano di Sicurezza e Coordinamento - PSC). All’interno del documento sono
contenute indicazioni riguardanti la planimetria e il cronogramma delle lavorazioni, nella fattispecie:

Tavole

 Planimetria ubicativa
 Pianta delle fondazioni
 Planimetria dei piani
 Disegni esecutivi

Componenti del cantiere

 Quadri elettrici
 Baracche e servizi igienici
 Segnalitiche
 Procedure di sicurezza

La fase d’installazione del cantiere comporta l’accertamento preliminare delle eventuali fonti di pericolo
presenti, anche con indagini presso gli uffici competenti proprietari dei sottoservizi.

L’area del cantiere è recintata con steccati di legno, lamiera o reti arancioni di tipo stradale. Nel caso in cui
l’area da delimitare occupi la sede stradale, occorre stabilire, con l’ente proprietario dello stesso, il tipo di
segnalazione provvisoria da utilizzare durante la posa della recinzione e per tutto il periodo d’occupazione.
Le linee elettriche aeree, eventualmente interferenti, con l’operatività dei mezzi, dovranno essere deviate o
protette previo accordo con gli enti proprietari.

Le baracche che compongono l’impianto igienico assistenziale sono posate, con l’ausilio di gru, su dei
supporti di legno. Gli allacciamenti comportano l’esecuzione di piccoli scavi, in genere realizzati a mano o
con mini escavatori. I sottoservizi, presenti nelle vicinanze degli scavi o demolizioni, vengono
opportunamente segnalati demarcando la relativa fascia di rispetto. L’installazione della gru, come per gli
allacciamenti, può comportare l’esecuzione di piccoli scavi e opere di carpenteria per la costruzione del
basamento.

L’occupazione dell’area di cantiere, all’interno della recinzione, è preceduta dall’allontanamento di


eventuali rifiuti o depositi di sostanze pericolose.

La preparazione delle aree di stoccaggio, per i materiali da costruzione o per i rifiuti da avviare a discarica,
può comportare il livellamento del terreno con l’utilizzo di macchine movimento terra e/o attrezzi per la
demolizione.

Per le bombole di gas compresso o liquefatto occorre approntare un deposito appartato ed adeguato.

Lavori pubblici

L’obiettivo della nuova normativa è migliorare la qualità edilizia controllando la spesa pubblica. Ciò avviene
differenziando e razionalizzando le specifiche competenze con una distinzione netta tra coloro che
rappresentano la domanda e l’ offerta, e identificando gli imput e gli output di ciascuna fase costruttiva
attraverso il project managament.

La P.A ha le seguenti competenze:

 Programmazione
 Progettazione
 Direzione Dei Lavori
 Concessioni L.P.
 La Nuova Normativa Nei Lavori Pubblici
 Collaudo
 Regolamentazione Appalti
 Supporto Tecnico –Amministrativo

Il governo redige insieme alla legge un regolamento di disciplina degli appalti e delle concessioni, modalità
di progettazione penali procedure di collaudo, obblighi assicurativi, quote di subappalto. Insieme alla legge
è stato fatto un regolamento attuativo di 15 titoli divisi in capi a loro volta separati in sezioni. In questo
regolamento viene definita l’autorità di vigilanza che vigila sugli appalti e i contenuti minimi del contratto.
La programmazione delle attività viene fatta ogni tre anni dall’ente e parte da un’analisi di risorse
finanziarie ed è affidata al responsabile di procedimento RUP.

Responsabile unico del procedimento (RUP)

E’ un tecnico della P.A, definita stazione appaltante, nominato prima dell’elenco annuale dei lavori. E’
responsabile della fase di progettazione affidamento e esecuzione. Può coincidere con il progettista e
quindi anche con il D.L e può essere affiancato da un responsabile del programma. Il RUP fornisce dati
formula proposte e a ogni passaggio della progettazione verifica la coordinazione e il successo della varie
attività in termini:
 costi
 qualità
 prestazioni

La certificazione della qualità risponde a dei codici di normativa sia italiana sia europea e si basa sui
seguenti elementi:

 controllo sulla standardizzazione della produzione secondo parametri fissi


 capacità tecniche e gestionali dell’operatore
 controllo del risultato per verificare la conformità con la richiesta del committente

Responsabile dei lavori


E’ un tecnico nominato dal committente e può coincidere con il RUP. Controlla la sicurezza e il rispetto della
normativa in fase di progettazione esecutiva e di organizzazione del cantiere e ne definisce la tempistica.
Sceglie i coordinatori per la sicurezza in base alle loro competenze professionali cioè il CSE o il CSP. I
documenti redatti PSC e POS riguardano l’Individuazione, analisi e valutazione dei rischi intrinseci al
particolare procedimento di lavorazione connessi a congestione di aree di lavorazioni e sovrapposizione
delle fasi.

Progetto preliminare

l progetto preliminare è un elaborato prodotto in fase di progettazione, e rappresenta il primo dei tre livelli
di definizione nella stesura di un progetto definiti dalla normativa italiana. Esso "stabilisce i profili e le
caratteristiche più significative degli elaborati dei successivi livelli di progettazione" in funzione del tipo di
intervento. Esso si compone di vari elementi, la cui presenza è tuttavia lasciata a discrezione del RUP che
ne valuta la necessità:

 relazione illustrativa;
 relazione tecnica;
 studio di prefattibilità ambientale;
 indagini geologiche, idrogeologiche ed archeologiche preliminari;
 planimetria generale e schemi grafici;
 prime indicazioni e disposizioni per la stesura dei piani di sicurezza;
 calcolo sommario della spesa.

Nel caso in cui il progetto debba essere posto a base di gara per concessioni di lavori pubblici o appalti
concorso dovrà contenere anche:

 relazioni e grafici relativi alle indagini necessarie (di natura geologica, geotecnica, idrologica,
idraulica e sismica);
 uno speciale capitolato prestazionale.

Se il progetto è posto a base di gara per l'affidamento di concessioni di lavori pubblici dovrà essere
corredato di piano economico e finanziario di massima.

Progetto definitivo
Il progetto definitivo "contiene tutti gli elementi necessari ai fini del rilascio della concessione edilizia,
dell'accertamento di conformità urbanistica o di altro atto equivalente." Rappresentando la fase successiva
al progetto preliminare, è redatto sulla base delle indicazioni contenute in quest'ultimo, e delinea gli aspetti
fondamentali del progetto esecutivo. Esso comprende:

 una relazione descrittiva;


 le relazioni geologica, geotecnica, idrologica, idraulica e sismica;
 le relazioni tecniche specialistiche;
 i rilievi planoaltimetrici e lo studio di inserimento urbanistico;
 gli elaborati grafici;
 se previsto, studio di impatto ambientale o studio di fattibilità ambientale;
 calcoli preliminari di strutture ed impianti;
 disciplinare descrittivo e prestazionale degli elementi tecnici;
 piano particellare di esproprio;
 computo metrico estimativo;
 quadro economico.
 Se il progetto è posto a base di gara, invece del disciplinare descrittivo e prestazionale è presente
un capitolato speciale d'appalto ed uno schema di contratto, in cui è anche indicata la sede e i
tempi di redazione del progetto esecutivo.

Progetto esecutivo

l progetto esecutivo rappresenta l'ingegnerizzazione di tutti gli interventi previsti nelle precedenti fasi di
progettazione in ogni particolare, rappresentando così la fase tecnicamente più definita dell'intera
progettazione. Da esso risulta esclusa solo la progettazione del cantiere e delle relative opere provvisorie.

Il progetto esecutivo è redatto sulla base delle direttive fornite dal progetto definitivo e si compone dei
seguenti elementi:

 una relazione generale;


 le relazioni specialistiche;
 gli elaborati grafici, anche quelli relativi alle strutture, agli impianti ed alle opere di risanamento
ambientale;
 i calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti;
 i piani di manutenzione dell'opera nel suo complesso e nelle parti di cui è composto;
 i piani di sicurezza e coordinamento;
 il computo metrico estimativo definitivo ed il quadro economico;
 il cronoprogramma dei lavori;
 elenco dei prezzi unitari ed eventuali analisi;
 il quadro dell'incidenza di manodopera per le diverse categorie di cui si compone la lavorazione;
 lo schema di contratto ed un capitolato speciale d'appalto.
Cantiere
Il cantiere è sia “un luogo” che “un’attività”.

Cantiere è un’attività anomala, le cui caratteristiche sono:

 Nomade
 Stagionale
 Produce solo prototipi
 Instabile per le oscillazioni del mercato e cambiamenti delle risorse umane.

Il cantiere è’ una fase fondamentale del processo edilizio, che consiste nella realizzazione dell’opera, che
necessita di collegamento e coordinamento con le fasi precedenti (ideazione, pianificazione,
programmazione, progettazione), e che richiede la gestione di mezzi (macchine, strumenti, materiali) di
uomini (mano d’opera) tempi e denaro.

Il cantiere si traduce come un’insieme di due momenti essenziali, tra cui:


 di Responsabilità nei confronti del contesto, del prodotto e degli operatori.
 di Gestione del progetto, del luogo, delle risorse e delle attività.

Cantiere Storico
 Sperimentazione e definizione in situ delle soluzioni: tipologica, tecnologica e costruttiva
 Strumenti realizzati in situ
 Materiali e componenti in situ
 Mano d’opera a buon mercato

Dopo la Rivoluzione Industriale


 grande disparità con l’attività industriale
 non ottimale impiego della mano d’opera

I principi di ottimizzazione del lavoro (taylorismo) negli anni trenta erano:


 contrastare la normale tendenza degli operai a non affaticarsi
 fare attenzione a non superare però la loro soglia di resistenza per non compromettere del tutto il
rendimento
 sfruttare di più le macchine
 pagare gli operai in funzione del lavoro svolto più che del tempo impiegato

Cantiere moderno
 meccanizzazione spinta
 corretta programmazione
 razionale approvvigionamento dei materiali a piè d’opera
 disponibilità di un progetto costruttivo che riduca le possibilità di “variazioni” e varianti in corso
d’opera
 definizione precisa delle responsabilità di lavorazione alle varie fasi
 affiatamento e motivazione delle risorse umane
 garanzia di incolumità nel corso delle lavorazioni

Cantiere futuro
 Il cantiere futuro rassomiglierà sempre di più ad un’officina meccanica, perché:
 i tempi ed i costi saranno sempre più sotto controllo
 i manufatti edilizi saranno sempre più meccanizzati ed automatizzati per cui la loro realizzazione
sarà sempre più assimilata a quella di una macchina
 la mano d’opera sempre più formata sui principi della meccanica e dell’informatica
Progetto delle attività
 fasi di realizzazione dell’opera
 tempi di realizzazione dell’opera
 individuazione del tipo e del numero di risorse umane necessarie
 tipi di attrezzature necessarie
 sequenza delle fasi costruttive
 modalità di redazione del piano della sicurezza
 individuazione del tipo e delle quantità di materiali

La fase operativa che possiamo definire di organizzazione della gestione del cantiere, stabilisce:
 i ruoli, le responsabilità e le competenze per la sicurezza
 i ruoli, le responsabilità e le competenze per la corretta esecuzione dei lavori (sia in termini di
impostazione che di controllo)
 i ruoli, le responsabilità e le competenze per la programmazione e l’organizzazione della mano
d’opera
 i ruoli, le responsabilità e le competenze per l’espletamento degli adempimenti previsti dalle
normative vigenti
 i ruoli, le responsabilità e le competenze per le verifiche sulle forniture dei materiali

Progetto del luogo


 impianto del cantiere
 dislocazione delle attrezzature
 spazi per le lavorazioni
 spazi per i percorsi ed i trasporti
 spazi per lo stoccaggio dei materiali
 spazi per i servizi (uffici, mensa, spogliatoi)

Si dovranno valutare “quanti tipi di cantiere” avremo in corso d’opera:


 cantiere per gli scavi
 cantiere per la preparazione degli inerti
 centrale di betonaggio
 sistema di trasporti
 cantiere di costruzione propriamente detto

Zonizzazione

Zone fisse
 area occupata dall’edificio in costruzione
 zona uffici
 zona servizi e refettorio
 zone di viabilità interna per il transito dei veicoli
Zone variabili
 zona di deposito delle barre per calcestruzzo armato
 zona di deposito leganti in sacchi
 zona di deposito del legname
 zona di confezionamento degli impasti
Zone fisse/variabili
 zona di lavorazione del ferro
 percorsi delle attrezzature per i trasporti interni
 l’area da recintare deve essere sufficientemente grande da consentire l’installazione delle
attrezzature necessarie a ridosso della costruzione
 l’ingresso e l’uscita devono essere posizionati in maniera da essere compatibili con la viabilità
esterna
 gli uffici e i servizi devono essere in prossimità dell’ingresso del cantiere
 i percorsi interni devono essere tali da favorire la gestione del traffico
 le macchine per il sollevamento devono essere scelte in funzione delle caratteristiche del cantiere
 gli sbracci delle gru devono essere previsti in modo da raggiungere agevolmente le aree di scarico e
deposito del cantiere
 sui terreni in declivio è necessario prevedere opere di stabilizzazione del terreno
LAYOUT DI CANTIERE
Concessione edilizia (IMPRESA)

Denuncia di nuovo lavoro (IMPRESA)

Contratto di appalto e subappalto (IMPRESA – COMMITTENTE)

Richiesta di autorizzazione in deroga ai limiti di rumore (IMPRESA – SINDACO)

Designazione dei lavoratori incaricati della gestione delle situazioni di emergenza (IMPRESA)

D.Lgs. 81/08 (IMPRESA)

Notifica Preliminare (COMMITTENTE o RL) Il committente o il responsabile dei lavori, prima dell’inizio dei
lavori, trasmette all’Azienda unità sanitaria locale e alla Direzione provinciale del lavoro territorialmente
competenti un documento con il quale li informa dell’inizio dei lavori; tale notifica può essere definita la
carta d’identità del cantiere e dei soggetti impegnati nell’applicazione e nel rispetto delle norme
antinfortunistiche. Copia della notifica deve essere affissa in maniera visibile in cantiere.

PSC (CSP – CSE) E’ il documento attraverso cui il coordinatore in fase di progettazione (e quello in fase di
esecuzione per gli adeguamenti) individuano, analizzano e valutano i rischi legati all’esecuzione delle
lavorazioni definendo le corrispettive misure di prevenzione e protezione, le procedure da adottare e la
stima dei costi.

POS (IMPRESA) La valutazione dei rischi in cantiere (POS) rappresenta l’adattamento della valutazione
omogenea aziendale allo specifico ambiente di lavoro. Il POS è il documento che il datore di lavoro
dell’impresa esecutrice redige in riferimento al singolo cantiere interessato. Il POS è il piano
complementare di dettaglio del Piano di sicurezza e coordinamento redatto dal coordinatore per la
sicurezza in fase di progettazione.

PSS ( IMPRESA AFFIDATARIA) Tale piano non coincide con il POS dell’impresa stessa in quanto i due
documenti hanno due finalità diverse: il POS analizza le fasi di lavoro eseguite dall’impresa mentre il PSS
delinea le modalità di applicazione delle norme antinfortunistiche da attuare nell’intervento nel suo
complesso, valide quindi per le sue subappaltatrici se previste.

Accertamenti preventivi e periodici idoneità alla mansione (IMPRESA – MC)

Libretto di Omologazione degli apparecchi di sollevamento con portata > 200 Kg (IMPRESA – ISEPL)

Richiesta di Verifica da parte dell’ASL dell’apparecchio di Sollevamento quando a terra (IMPRESA – ASL)

Richiesta di Verifica da parte dell’ASL dell’apparecchio = = installato e prima dell’utilizzo (IMPRESA – ASL)

Richiesta di Verifica annuale dell’apparecchio di Sollevamento con portata > 200 Kg ( IMPRESA – ASL)

Gru a torre: Ordine di servizio per gru interferenti (IMPRESA)

Certificazione funi e catene (FABBRICANTE)

Verifica di funi e catene (IMRESA)

Gru a torre: Certificato di conformità acustica (FABBRICANTE)


Gru a torre: Certificato di omologazione del radiocomando IMPRESA)

Betoniere: Dichiarazione di stabilità al ribaltamento (FABBRICANTE)

Scale aeree a inclinazione variabile: libretto di omologazione (IMPRESA)

Ponti mobili sviluppabili sul carro: libretto di omologazione (IMPRESA)

Recipienti di capacità >25 lt: libretto di omologazione (IMPRESA)

Armature scavi per lavori in sotterraneo: verifica di stabilità (IMPRESA)

Ponteggio metallico: autorizzazione ministero all’uso del ponteggio metallico (FABBRICANTE)

Ponteggio metallico – Opere Provvisionali di notevoli dimensioni in proporzione ai carichi (IMPRESA)

Ponteggio metallico: Disegno (IMPRESA)

Ponte a sbalzo: Progetto (IMPRESA)

Impalcatura auto sollevante: autorizzazione ministeriale all’uso (IMPRESA)

Ponte sviluppabile a funi su carro e ponte mobile sviluppabile: libretto di omologazione (ISPESL – ASL)

Ponte a innesto su ruote: autorizzazione ministeriale all’uso (FABBRICANTE)

Linee elettriche aeree: segnalazione all’ente esercente (IMPRESA)

Dichiarazione di conformità dell’impianto elettrico di cantiere (INSTALLATORE)

Denuncia dell’impianto di messa a terra del cantiere (IMPRESA)

Verifica prima installazione (ISPESL)

Verifiche periodiche (ASL e altri organismi)

Denuncia dell’impianto di cantiere contro le scariche atmosferiche (IMPRESA)

Programma (Piano) delle demolizioni (IMPRESA)

Piano di Lavoro (IMPRESA)

Comunicazione di inizio lavori (IMPRESA)

Formulario di identificazione rifiuti (IMPRESA)

Piano antinfortunistico per strutture in c.a. con casseformi (IMPRESA)

Piano antinfortunistico (IMPRESA)

Certificazione di iscrizione alla Camera di Commercio (CAMERA DI COMMERCIO INSTRIALE E ARTIGIANATO)

Libro di Matricola (IMPRESA)

Rapporto di Valutazione dell’esposizione personale al rumore dei lavoratori (IMPRESA)


Deleghe Statuarie in materia di sicurezza sul lavoro (IMPRESA)

Prescrizioni dell’organo di vigilanza (IMPRESA)

Valutazione dei rischi aziendali (IMPRESA)

Valutazione rischio incendio (IMPRESA)

Valutazione rischio vibrazioni (IMPRESA)

Denuncia infortunio (IMPRESA)

Denuncia malattia professionale (IMPRESA)

Registro infortuni (IMPRESA)

Tesserino di vaccinazione antitetica (IMPRESA)

Protocollo Sanitario (IMPRESA - MC)

Registro di carico e scarico dei rifiuti (IMPRESA)

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