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La pirolisi (o piroscissione) un processo di decomposizione termochimica di sostanze
organiche. Avviene attraverso applicazione di calore (tipicamente tra 400 e 800 C), in
completa assenza di un agente ossidante, in modo da evitare la combustione, reazione
esotermica che produce diversi composti organici ossidati (e quindi non pi utili per ulteriori
processi di combustione), ultimo stabile stadio delle reazioni di combustione delle sostanze
organiche.
In assenza di comburente, invece, lo stesso processo di riscaldamento avviene in condizioni
anaerobiche, la sostanza organica, quindi, anzich bruciare, subisce la scissione dei legami
chimici originari con formazione di molecole pi semplici. Il calore fornito nel processo di pirolisi
viene quindi utilizzato per scindere i legami chimici (omolisi termicamente indotta).
Tra i principali processi pirolitici sfruttati su larga scala spiccano il cracking industriale e il
trattamento termico dei rifiuti. Prima del 1925 la pirolisi del legno costitu la fonte principale di
metanolo.
Processo
Un impianto di pirolisi, tenuta presente la natura organica della materia prima di processo,
opera dissociazioni e riassociazioni chimiche che permettono di spezzare una molecola
complessa in parti pi semplici mediante lapplicazione di condizioni termiche adatte.
Questo processo porta come risultato alla produzione di due differenti prodotti:
La frazione solida costituita principalmente dal residuo carbonioso della materia organica,
da ceneri, inerti, metalli, ecc., la frazione liquida principalmente da catrame, acqua e differenti
sostanze organiche (oli), mentre la frazione gassosa costituita principalmente da idrogeno,
metano, etilene, etano, ossidi di carbonio ed altri gas combustibili. Tali componenti sono
prodotti in percentuali e proporzioni reciproche strettamente dipendenti dalle condizioni
termodinamiche e di reazione alle quali avviene il processo. pertanto possibile
spostare la resa del processo verso il prodotto desiderato operando unicamente sulle
condizioni termodinamiche (sostanzialmente temperatura, pressione e tempo di residenza).
La pirolisi pu avvenire nei seguenti modi:
1. per riscaldamento del composto a bassa temperatura in presenza di un
solvente inerte come, ad esempio, la decomposizione di un diazocomposto alifatico in
difenilchetone che avviene a 60C in soluzione benzenica
2. per riscaldamento a riflusso del composto alla temperatura di ebollizione di
questo, con allontanamento del prodotto pi basso bollente di reazione al fine di
spostare la reazione verso la decomposizione come, ad esempio, la decomposizione
dellacetilacetato di etile in acido deidroacetico per riscaldamento a ricadere a 200 C
con distillazione in continuo dellalcol etilico formatosi
CH4 C + 2 H2 (6)
4. per riscaldamento dei vapori su una spirale arroventata di platino. Questo metodo
generale di pirolisi detto a lampada per chetene in quanto applicato per la
preparazione di laboratorio del chetene.
Un esempio di pirolisi su spirale la decomposizione dellacetone a chetene e metano
(8):
CH3-CO-CH3 CH2=CO + CH4 (8)
Applicazioni
Il pi antico impiego del processo di pirolisi si pu far risalire allantico Egitto, dove, per pirolisi
del legno, si otteneva carbone vegetale attraverso limpiego della carbonaia (anche se nella
carbonaia ci si trova in presenza di ossigeno, anche se in difetto rispetto a quanto necessario
per una completa combustione) (Fig.1):
Fig.1: carbonaia
In tempi pi recenti, il processo di pirolisi rappresenta un sistema ottimale per il trattamento
dei rifiuti e per la produzione di combustibili di derivazione vegetale, ovvero i cosiddetti
Biocombustibili.
Il trattamento dei rifiuti risulta uno dei campi di applicazione pi interessanti per questo tipo di
impianti in quanto permette di operare con emissioni inquinanti estremamente contenute
ed in totale assenza di sottoprodotti tossici (tra tutti, le diossine), poich le temperature
operative dellimpianto sono tali da non permetterne la formazione.
La pirolisi dei rifiuti, utilizzando temperature comprese tra 400 e 800 C, converte il materiale
dallo stato solido in prodotti liquidi (cosiddetto tar o olio di pirolisi) e/o gassosi (syngas),
utilizzabili quali combustibili o quali materie prime destinate a successivi processi chimici. Il
residuo carbonioso solido ottenuto pu venire ulteriormente raffinato fornendo prodotti quali ad
esempio il carbone attivo. I prodotti della pirolisi sono sia gassosi, sia liquidi, sia solidi, in
proporzioni che dipendono dai metodi di pirolisi (pirolisi veloce, lenta, o convenzionale) e dai
parametri di reazione.
come combustibili sostanze ricche di glucidi strutturati (cellulosa e lignina) e con contenuti di
acqua inferiori al 35%. I prodotti utilizzabili a tale scopo sono i seguenti:
PE, polietilene: sacchetti, flaconi per detergenti, giocattoli, pellicole e altri imballi;
PP, polipropilene, con usi diversissimi: oggetti per larredamento, contenitori per
alimenti, flaconi per detersivi e detergenti, moquette, mobili da giardino;
PVC, cloruro di polivinile: vaschette per le uova, film, tubi; anche nelle porte, nelle
finestre, nelle piastrelle;
PET, polietilentereftalato: bottiglie per bevande, fibre sintetiche, nastri per cassette;
PS, polistirene (polistirolo): vaschette per alimenti, posate, piatti, bicchieri;
La raccolta differenziata delle materie plastiche riguarda in particolare gli imballaggi, che
costituiscono una percentuale rilevante della plastica contenuta nei rifiuti urbani (oltre il 50%).
Allinizio, tale raccolta riguardava solo le bottiglie e i flaconi. Attualmente, si sta allargando la
possibilit di riciclaggio anche di imballaggi in plastica utilizzati per gli alimenti, come sacchetti,
scatole, vaschette e pellicole per imballaggi. Gli stessi sacchi in polietilene utilizzati per la
raccolta differenziata vengono a loro volta riciclati.
Dopo la fase di raccolta differenziata, la plastica viene portata negli impianti di prima selezione
e trattamento; viene quindi separata da altre frazioni e impurit, quindi suddivisa per tipologia
di polimero. In particolare si selezionano PET e PE, a bassa e alta densit.
Il procedimento di riciclaggio pu essere:
Per entrare un po pi nel meccanismo, e coglierne gli aspetti essenziali, per opportuno
capire di cosa stiamo parlando!
Innanzitutto il termine plastica un termine generico, e il termine corretto sarebbe materiali
polimerici. Esistono infatti miriadi di plastiche diverse con propriet diversissime, passando da
quelle pi economiche che a 40 sembrano gi yogurt arrivando a materiali pi pregiati che
resistono a temperature prossime ai 400 e in ambienti aggressivi.
Tuttavia tutti i materiali polimerici hanno in comune una semplice caratteristica: sono composti
da polimeri.
A differenza di gran parte degli altri materiali strutturali, le plastiche sono composte da intrecci
complessi di lunghe molecole, pi o meno lineari e flessibili, formate da copie di uno stesso
gruppo molecolare agganciate le une alle altre da vari tipi di legami.
Polimeri non reticolati in sostanza quelli descritti finora, senza legami forti fra le
varie catene
Polimeri reticolati ovvero materiali in cui tutte le catene sono saldate le une alle
altre, come se fossero ununica grande rete ripiegata
Ecco perch il processo di pirolisi delle materie plastiche una alternativa assolutamente
percorribile, economica, e funzionale dal punto di vista ambientale, proprio perch tale
processo, non essendoci combustione, permette di scomporre i polimeri complessi in molecole
semplici liquide, la cui lacuna di miscibilit, non essendo prevista la rifusione, non da problemi
di nessun tipo: gli oli combustibili sono naturalmente composti da diverse fasi liquide
eterogenee!
Logistica
Le dimensioni medie di un reattore per la pirolisi di materiale plastico (LxDxH) sono circa
6,5x3x3 m. Lequipaggiamento pu quindi alloggiare in un capannone medio/piccolo, che
comprende:
-
Area
Area
Area
Aree
Le dimensioni minime del capannone possono essere di 17x11 m, con una altezza di 5 m.
Conclusione
evidente che il processo di pirolisi applicato al trattamento di rifiuti ed alla produzione di
biocombustibili, si rivela essere una fonte energetica pulita e sostenibile in grado di offrire una
valida alternativa in termini di risorsa energetica per la comunit, per lambiente e per
leconomia.