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bene
per vivere
meglio
Progetto
Distretto della Bioedilizia - Treviso
Coordinamento
Angelisa Tormena
Testi
Arch. Paolo Giordano
Concept ed editing
Metacomunicatori - Treviso
Grafica e illustrazioni
Maurizio Giusto
Stampa
L’Artegrafica - Casale sul Sile
costruire
bene
per vivere
meglio
presentazioni
Mario Piovesan
Assessore alle Attività produttive della Provincia di Treviso
Il distretto della Bioedilizia nasce con un duplice intento: da una parte creare aggregazione
imprenditoriale per sviluppare un nuovo e concreto polo di riferimento della qualità costruttiva;
dall’altra operare per il recupero del territorio e per la qualità della vita dei suoi abitanti.
Frutto della Legge Regionale 8/2003, il Distretto sta emergendo come luogo d’incontro fra più
realtà, sede di proficue sinergie fra pubblico e privato, ottenendo in particolare l’attenzione e
l’interesse di numerose Amministrazioni locali.
Oggi il Distretto della Bioedilizia della Marca trevigiana può contare sull’adesione di oltre 200
aziende del settore, e sta attivamente adoperandosi per dare uniformità - con criteri di sostenibilità
e compatibilità - al recupero e allo sviluppo abitativo.
Con questa pubblicazione, il Distretto si propone di dare avvio a un dialogo diretto con il
cittadino, consapevole che un serio e motivato progetto di qualità insediativa non può che partire
dall’esplorazione delle concrete esigenze dell’utenza.
Nei prossimi mesi, a sostegno di questa politica di sensibilizzazione, verrà inaugurato un apposito
sito e proseguirà il lavoro informativo con strumenti e azioni mirate.
Alessandro Conte
Presidente CNA Provinciale Treviso
cos’è la bioedilizia?
La bioedilizia si occupa della qualità dell’abitare. Per questo è una cosa che riguarda tutti noi.
Non è uno stile architettonico o una moda passeggera ma coinvolge tutti quelli che pensano che
bio = vita, sia il valore attorno al quale devono essere costruiti gli ambienti che abitiamo.
“La salute è uno stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, non semplicemente as-
senza di malattia” (OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità).
Salute e bio-compatibilità non hanno significati così scontati: un edificio compatibile con il nostro
diritto alla salute dovrebbe soddisfare le esigenze di benessere estese a tutte le componenti dello
stare bene. Una casa non deve farci “ammalare”, certo, ma deve anche garantirci un ambiente
sicuro, sereno e armonico.
Preoccuparsi della propria casa significa anche prendere in considerazione la qualità dell’am-
biente dell’intero “pianeta”. Anche perché è la ‘casa comune’ nei confronti della quale sentiamo
spesso parlare di “sostenibilità”.
“La sostenibilità riguarda la soddisfazione dei nostri bisogni senza precludere alle generazioni
future la possibilità di soddisfare alle proprie necessità” (carta di Aalborg).
Il raggiungimento del nostro benessere non può avvenire a discapito di chi verrà dopo di noi. E
più andiamo avanti più appare evidente che le “prossime generazioni” non saranno i nostri nipoti
ma i nostri figli; forse noi stessi tra qualche anno cominceremo a pagare il peso di uno sfrutta-
mento dissennato non sostenibile delle risorse.
Un uso sostenibile delle risorse implica la capacità di costruire azioni ecologicamente corrette. ll
termine “ecologia” esiste da oltre un secolo ma solo ai giorni nostri è divenuto di uso comune.
Ecologia è una scienza importante che studia come le piante, gli animali e l’uomo vivono insieme
influenzandosi gli uni con gli altri e interagendo con l’ambiente che li circonda.
Delle discipline scientifiche deve avere il rigore, l’indipendenza e la fermezza nella denuncia sen-
za diventare una moda, una filosofia o una parte politica.
Bioarchitettura è, alla fine, cercare di agire con un po’ di buon senso e responsabilità per miglio-
rare e tutelare il nostro presente e il futuro di tutti coloro che verranno.
1.1 costruire in armonia
con l’ambiente circostante
Ecologia e dintorni
Il termine “ecologia” esiste da oltre un secolo, ma solo ai giorni nostri è divenuto di uso comune. L’ecologia è
la scienza che studia come le piante, gli animali e l’uomo vivono insieme influenzandosi gli uni con gli altri e con
l’ambiente che li circonda.
L’oggetto di studio dell’ecologia è la biosfera, ossia la porzione dellaTerra in cui è presente la vita. Una porzione
di biosfera, delimitata naturalmente, costituisce un ecosistema. Quando invece l’ecologo si occupa di una sola
specie vivente allora parleremo di nicchia ecologica.
(Il termine ecologia fu coniato dal biologo tedesco Ernst Haeckel nel 1896).
1.2 scegliere il terreno, la posizione
e l’orientamento
L’insolazione/ombreggia-
mento generali legati alla lati-
tudine, alla struttura geologica e
morfologica del territorio, alla ve-
getazione circostante, e all’intorno
edificato con loro effetti di mitiga-
zione o enfatizzazione dei fenome-
ni meteorologici (effetto barriera,
ombre portate, isole di calore)
In inverno il sole si presenta basso all’orizzonte e penetra facilmente nelle abitazioni. In estate, viceversa il sole è più alto per cui si
possono facilmente ombreggiare le superfici con adeguati portici, sporti, murature spesse che tengano in ombra le superfici vetrate.
1.3 guardarsi intorno per
proteggersi dall’ambiente
L’ambiente che ci circonda può rappresentare un pericolo Pur essendo tra gli inquinanti più studiati sono quelli per
per gli abitanti. E’ per questa ragione che la Bioedilizia i quali è più difficile imporre un’azione di tutela perchè
presta particolare attenzione a quei fenomeni, naturali o è spesso arbitrario stabilire alcuni valori di tolleranza: si
artificiali, che possono compromettere i livelli di salubrità parlerà quindi di limite di precauzione.
locali.
Inquinanti fisici, chimici e biologici determinano microcli- L’inquinamento chimico
mi specifici con caratteristiche peculiari. può invece contaminare l’ambiente in tre modi:
Legenda
n.a. - non applicabile; m - concentrazione massima; a - media annuale.
Fonte: tr. e rielab.da Woods, Morey-Rask, 1987, p. 15.
conoscere i fattori d’ inquinamento
La conoscenza dei principali Gli inquinanti chimici appartengono a Anche in questo caso è impossibile
fattori di inquinamento , la loro ti- molteplici tipologie e corrispondono, a individuare una tipizzazione degli in-
pologia e le modalità di manifesta- meno di rilasci accidentali in atmosfe- quinanti biologici, a meno che non ci
zione è indispensabile per la pro- ra, a quelli costantemente monitorati si riferisca agli allergeni che vengono
gettazione biocompatibile. dalle agenzie ambientali istituzionali. comunque monitorati.
inquinamento
rischio malattia
degrado ambientale
11
1.4 guardarsi intorno per
proteggere il nostro ambiente
D’una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda...
consumare responsabilmente
H2O Nubi
O2
Vapore
H2O
CO2
CO2
Pioggia
H2O
Luce
Calore
verso
lo spazio
Fotosintesi
LEGNO
H2O CENERI
SALI MINERALI
IL CICLO CHIUSO
13
1.5 recuperare è meglio
che costruire
Ripristinare il patrimonio edilizio esistente utiliz- L’edilizia storica, per le stesse tecnologie costruttive e
zando le risorse disponibili è oggi la migliore tra le distributive utilizzate, ben si presta a processi di rinnova-
economie possibili. mento, anche radicale, minimizzando gli sprechi. I vecchi
edifici si sono continuamente evoluti nel corso degli anni.
E’ anche la più ecologica dato che se si realizza evita di Tale processo è stato certamente favorito dalla semplici-
compromettere territori già saturi sotto il profilo abitativo tà strutturale dei manufatti e dalla qualità dei pochi ma-
e ai limiti della vivibilità. Inoltre il riuso implica la neces- teriali utilizzati: gli edifici possono essere “smontati” ren-
sità di ristrutturare l’esistente: dendo semplici le modifiche tipologiche e consentendo
un’economica manutenzione o riparazione degli elementi
per migliorare le condizioni di vita ammalorati.
per realizzare le abitazioni qualitativamente migliori
per aumentarne l’efficienza energetica Dal passato possiamo apprendere una grande le-
zione: che gli edifici devono essere adattabili.
La ristrutturazione, soprattutto se condotta secondo
principi ecologici, richiede costi minori di quelli degli in- La società cambia e la stessa struttura della famiglia si
terventi correnti, proprio per le specifiche decisioni che il trasforma nel breve arco dell’esistenza di una persona.
progettista può assumere nei confronti delle preesisten- Immaginare spazi sempre uguali per esigenze sempre
ze e del recupero delle strutture tradizionali. diverse è come immaginare di non dover mai cambiar
abito per tutta la nostra esistenza.
Intervenire sul patrimonio abitativo potrebbe
dunque configurarsi come il volano di una cre- L’adattamento del patrimonio immobiliare è il no-
scita economica rilevante e virtuosa, in grado di stro primario obiettivo. Farlo in maniera ecologica
coniugare interessi multipli: produttivi, sociali e è quello che serve ai nostri figli.
ambientali.
“Gli investimenti finalizzati al miglioramento dell’efficienza energetica per ottimizza- Recupero edilizio in crescita
re il rapporto costi/rendimento hanno quasi sempre effetti positivi sull’occupazione.
In tutti i casi, il numero di posti di lavoro creati è maggiore di quello risultante da
investimenti alternativi analoghi, compresi gli investimenti nel settore dell’estrazio- Il censimento del 2001 calco-
ne, trasformazione e distribuzione dell’energia. la 56,3 milioni di residenti che
vivono in 10,9 milioni di edi-
Molti investimenti (per il rinnovo degli edifici esistenti) presentano ulteriori vantaggi: fici. Le abitazioni sono 26,5
sono ad alta intensità di lavoro, hanno ripercussioni percepite a livello locale e regio- milioni, quelle stabilmente
nale e sono a bassa intensità di importazioni. La domanda di manodopera include occupate sono 21,3 milioni
spesso artigiani altamente qualificati. Molti altri investimenti diretti, ad esempio: (80,4 %) mentre i restan-
ti 5,2 milioni (19,6%) non
nell’efficienza energetica dei processi di produzione dell’industria sono occupate oppure sono
nell’installazione di caldaie efficienti occupate da non residenti.
nei servizi di manutenzione degli edifici Gli edifici a uso non abitativo
sono 1,9 milioni. Comples-
possono ulteriormente contribuire allo sviluppo di un’occupazione qualificata.“ sivamente, il 72% sono abi-
tazioni di proprietà, mentre
il 20% è in affitto e l’8% è
concesso in usufrutto.
Numerosi studi di settore stimano che siano creati 12-16 Il CRESME (Centro Ricerche
Economiche Sociali di Merca-
anni di lavoro diretto per ogni milione di USD investito
to per l’Edilizia e il Territorio)
nell’efficienza energetica, contro 4,1 anni di lavoro per un ha elaborato i dati ISTAT ri-
investimento in una centrale al carbone e 4,5 anni di la- levando che, all’anno 2000,
voro in una centrale nucleare. Fonte CE - Green Paper Book 2005 circa il 73% degli edifici resi-
denziali risulta costruito dopo
la Seconda Guerra Mondiale.
15
2.1 - il comfort abitativo
I rapporti tra la salute e l’ambiente costruito non Non ha quindi più alcuna giustificazione una progettazio-
appartengono solo alle dottrine ambientalistiche, ne orientata al solo soddisfacimento quantitativo senza
ma corrispondono a un “sentire” che accomuna preoccuparsi anche della qualità di ciò che si edifica.
tecnici e specialisti di diversa formazione non Invece pare che il progettista sia maggiormente impe-
meno che i singoli cittadini. gnato nello studio di soluzioni tecnologiche sempre più
innovative e ardite, che consentano di piegare la materia
Siamo tutti abitanti e utilizzatori degli edifici, siano essi: a singolari “mode” architettoniche, sradicate dal conte-
sto, ostili agli abitanti.
le nostre case
gli edifici dove lavoriamo La prima conseguenza è che per bilanciare un pessimo
le scuole dove studiano i nostri figli progetto ci si deve affidare sempre più agli impianti tec-
i luoghi del nostro tempo libero nologici. Si arriva al paradosso che il riscaldamento e il
condizionamento non servono per mitigare l’effetto del-
Gli edifici contemporanei sono diversi da quelli del pas- l’ambiente sull’uomo ma sono necessari per difendere gli
sato: sono variate le esigenze di comfort domestico e abitanti dall’edificio stesso. Tutto questo, naturalmente,
gli stili di vita e i progettisti sono chiamati a interpretare comporta costi sia sotto il profilo energetico sia a livello
questi mutamenti. di salute.
Il progresso delle ricerche mediche e fisiologiche Occorrono quindi committenti più consapevoli e
ci consente oggi almeno di evitare gli errori di pro- progettisti più aggiornati, ma anche strumenti
gettazione più macroscopici per costruire edifici normativi più moderni, fondati sulle necessità de-
che non ci facciano ammalare e ci garantiscano un gli uomini e non solo sulle tecnologie promosse
ambiente sereno e appagante. dal mercato.
La progettazione si misura oggi con gli stili di vita contemporanei e le variate esigenze di comfort
domestico
la casa come Terza Pelle
E’ il concetto che sta alla base della bioarchitettura. bambini: “bioindicatori” ambientali
I numeri recentemente
• Terza pelle: la casa. Dev’essere costruita in modo da assicurare respirabili- presentati dall’Organizza-
tà all’involucro, evitando l’utilizzo di materiali poco traspirabili o impermea- zione Mondiale della Sanità
bili; scambio d’aria tra interno ed esterno (vapore, umidità, ecc.); scarsa sono quanto mai indicativi:
conducibilità elettrica; protezione da onde elettromagnetiche e da sostanze un bambino su tre, in Europa,
nocive; protezione dai disturbi esterni (inquinamento acustico); benessere muore a causa dell’inquina-
e comfort (isolamento termico). mento ambientale.
Il microclima interno di un edificio influenza il no- Il progettista dovrà quindi individuare i microcli-
stro modo di vivere e la nostra salute. mi da analizzare e riconoscere il possibile effetto
sulla salute umana.
La scienza ha ormai assodato la dipendenza tra l’am-
biente interno e il manifestarsi di malesseri che possono Così facendo si diminuiranno i fattori di rischio e con-
evolvere in vere e proprie patologie. In questo caso si temporaneamente si realizzeranno ambienti confortevoli,
parla di BRI (Building Related Illness – Malattia dato che gli elementi da analizzare sono gli stessi che
Provocata dagli Edifici) essendo certa la dipenden- definiscono una casa bioecologica:
za di una patologia da contaminanti rilevabili. Esempi di
BRI sono la Legionellosi, i tumori da Gas Radon, l’asma Microclima Termico
da polveri, il mesotelioma da amianto, le manifestazioni Acustico
neuropsichiche da stress acustico. Visivo
Psicologico e inquinato
Paradossalmente questi fenomeni, per quanto gravi e
talvolta mortali, sono facilmente individuabili data anche
la corrispondenza tra causa ed effetto. Spesso, dopo la
guarigione clinica, basta rimuovere la fonte contaminan-
te, originata quasi sempre da errori nella progettazione o
nella manutenzione, per far scomparire il fenomeno.
STIMA DELLA
INQUINANTE TIPO DI IMPATTO
POPOLAZIONE ESPOSTA
contaminanti biologici >10% 0,5 - 1 milioni di ricoveri
Legionella Radon
Legionella spp è uno degli agenti ezio- Gas radioattivo naturale prodotto dal
logici di polmonite batterica. decadimento dell’uranio contenuto nei
Le infezioni da Legionella sono un pro- suoli e nei materiali edili che proven-
blema sanitario emergente, tanto che gono dal sottosuolo (cementi, graniti,
l’Istituto Superiore di Sanità ha istituito tufo, laterizi, pozzolane, etc). Essendo
il Registro Nazionale della Legionellosi. un gas nobile, cioè più leggero dell’aria,
La Legionella si sviluppa soprattutto ne- si disperde facilmente in atmosfera per
gli impianti di condizionamento dell’aria cui è indispensabile controllarne la con-
a causa di molteplici fattori tra i quali si centrazione in ambienti chiusi. Oltre
segnalano i ristagni d’acqua e la scarsa alle azioni preventive legate all’analisi
pulizia di filtri e serbatoi. dei suoli (contenuto di uranio, permea-
bilità, morfologia) e dei materiali (certi-
ficazioni o misure) occorre intervenire
sulla struttura edilizia garantendo una Acaro
ventilazione sottopavimento (vespaio
areato) e un microclima interno ade- L’acaro dermatofago è un microrgani-
guato (ricambi d’aria naturali o forzati, smo invisibile all’occhio umano appar-
apparecchiature, pressurizzazione etc.). tenente all’ordine degli aracnidi che si
E’ un cancerogeno acclarato ed estre- nutre dei residui biologici causati dalla
mamente pericolso. desquamazione della pelle e delle for-
mazioni cornee. Si annida in colonie
ovunque vi sia presenza di polvere
Amianto (moquette, tappeti, letti ecc...), scar-
sa aerazione e limitato irraggiamento
Amianto è un termine generico che in- solare, umidità. L’acaro dermatofago
dividua un insieme di fibre pietrificate di facilita l’insorgere di allergie, causa di-
silicati. Proprio la fibrosità che lo rende sturbi alle vie respiratorie e costituisce
cosi’ interessante ne costituisce il punto una delle cause principali dell’inquina-
debole. Ottimo come isolante termico mento microbiologico degli ambienti
ed elettrico, indistruttibile, facilmente confinati. Particolarmente pericolosa
lavorabile, flessibile, non infiammabi- l’esposizione agli acari nel primo anno
le etc. è stato utilizzato in oltre 3000 di vita a causa dei rischi di sensibiliz-
prodotti commerciali, molti dei quali im- zazione già rilevati e particolarmente
piegati in edilizia. E’ uno dei pochi ele- diffusi negli ultimi anni tra i bambini.
menti di riconosciuta cancerogeneita’ e
di utilizzo vietato. Le patologie correlate
La Legionella deve il suo nome all’amianto sono essenzialmente tre:
all’epidemia che si verificò tra i
partecipanti ad una riunione del- >carcinoma bronchiale
l’American Legion nell’estate del >mesotelioma (tumore della pleura)
1976 a Philadelphia: tra gli oltre >absestosi (fibrosi dei polmoni)
4000 veterani del Vietnam pre-
senti, 221 si ammalarono e 34 di Mentre i primi due sono tumori, la terza
essi morirono. In seguito si scoprì è un “infibramento” del tessuto polmo-
che la malattia era stata causa- nare che compromette le normali fun-
ta da un “nuovo” batterio, deno- zioni respiratorie e favorisce l’insorgen-
minato Legionella, che fu isolato za del tumore polmonare.
nell’impianto di condizionamento
dell’hotel dove i veterani avevano
soggiornato. 19
2.3 - il comfort termico
Temperatura dell’aria
misura lo stato termico di un ambiente
Umidità relativa
E’ il rapporto fra la quantità effettiva e massima di acqua
contenuta in un Kg d’aria a temperatura costante.
A livelli elevati di umidità relativa l’aria è satura e non è
più in grado di assorbire la parte evaporativa dello scam-
bio termico provocando un senso di malessere, come in
estate, quando ad elevate temperature dell’aria si asso-
ciano elevati valori di umidità relativa. Un aumento di UR
del 10 % ha lo stesso effetto di un aumento di tempera-
tura di 0,3°C.
30 50 100
CALDO CALDO
INCONFOR- INCONFORTEVOLE
26 TEVOLE 40 80
Velocità dell’aria cm/s
Temperstura radiante
Umidità relativa %
22 30 60
media °C
18 20 40
14 10 20
FREDDO FREDDO
INCONFORTEVOLE INCONFORTEVOLE
10 0 0
12 16 20 24 28 32 12 16 20 24 28 32 12 16 20 24 28 32
Temperstura dell’aria Temperstura dell’aria Temperstura dell’aria
interna °C interna °C interna °C
Uno dei metodi più utilizzati è il modello PMV (voto medio previsto - Predicted Mean Vote) sviluppato
da P.O. Fanger. Dal 1984 il metodo del PMV è alla base della Norma Internazionale Standard ISO-7730
per la valutazione del comfort termico in un ambiente.
2.4 - il comfort acustico
Nella valutazione sensoriale dei microclimi domestici I suoni da impatto sono per lo più accidentali. De-
sono molto importanti i fenomeni legati all’udito. rivano dalla caduta di oggetti o dalla vibrazione,
per esempio, di un elettrodomestico. In questo
Se i suoni gradevoli, come la musica o certe ma- caso occorre provvedere con una strategia di as-
nifestazioni naturali, rafforzano lo spirito e appa- sorbimento del rumore utilizzando isolanti ter-
gano la mente, i rumori vengono invece percepiti moacustici.
come fastidiosi e sono potenzialmente pericolosi.
I rumori secondari, originati da impianti, possono pro-
Oltre ai danni provocati all’apparato uditivo, la molestia pagarsi a tutti gli appartamenti, se non si sono poste le
da rumori, legata a fenomeni a limitata intensità ma con- necessarie attenzioni in fase di progettazione:
tinui, influenza negativamente il benessere individuale
provocando disturbi del sonno, riducendo la concentra- giunti acustici tra le varie unità edilizie
zione, aumentando la tensione e creando disturbi neu- murature contigue separate
ropsichici anche di una certa gravità. piede delle murature isolato
sospensioni acustiche negli strati della
I rumori che si propagano per via aerea provengono ge- pavimentazione
neralmente dall’esterno e sono in gran parte determinati
dal traffico o da altre attività umane. Ma, è bene ricordarlo, nessuna opera di insonoriz-
zazione può sostituire una cultura rispettosa della
Negli edifici vicini a zone trafficate, occorre operare nella quiete, che è soprattutto una cultura di rispetto
distribuzione degli ambienti domestici: per gli altri.
La musica e altri suoni gradevoli creano armonia nell’uomo; i rumori, al contrario, vengono percepiti come
fastidiosi e sono potenzialmente pericolosi
misurare il silenzio
Pressione sonora
Il decibel è l’unità di misura DECIBEL
con la quale si indica il livel- 150
140
lo di un fenomeno acustico. 130
E’ una misura convenzionale 120
110
che prende a riferimento il 100
minimo valore udibile. 90
80
Nella sperimentazione prati- 70
ca si è rilevato che la rela- 60
zione che lega la sensazione 50
40
sonora al fenomeno che l’ha 30
generata sia di tipo espo- 20
10
nenziale e non lineare: ad 0
un incremento dell’intensità Soglia di Vento tra Conversazione Musica Soglia
udibilità le foglie animata Rock del dolore
sonora di 3 decibel corri- Mormorio Onde Aspirapolvere Motore a
del mare reazione
sponde circa un raddoppio
della percezione soggettiva
del rumore.
120
120 Sensazione sonora
L’orecchio umano è sensibile
100 alle frequenze comprese dai
100 16-20 Hz ai 16-20 kHz. Que-
80
sti limiti variano da individuo
80 a individuo e cambiano con
l’età. Alle varie frequenze si
60
dB 60 verifica una diversa sensibilità
alla pressione sonora che può
40 essere descritta per mezzo di
40
curve dette isofoniche, le qua-
20 li individuano statisticamente
20
i suoni puri che, alle diverse
0
0 frequenze, danno la stessa
sensazione uditiva.
20 100 1.000 10.000
Hz
23
2.5 - il comfort visivo
La vita dell’uomo dipende dal sole e dal ciclo della della luce artificiale studiando attentamente:
luce cui l’uomo e le altre creature viventi si sono
adattate. I cicli biologici, gli schemi di comporta- l’intensità
mento, il succedersi delle stagioni: tutto dipende la tonalità
dal sole e dall’intensità della radiazione solare. il posizionamento delle fonti luminose.
L’uomo contemporaneo, purtroppo, vive sempre meno La luce influenza anche il colore che ha una importanza
in armonia con i cicli naturali e dipende sempre più da fondamentale per il benessere psicologico degli individui.
ambienti artificiali. Il colore infatti stimola direttamente la psiche e lo studio
Per questo dobbiamo pretendere che nelle nostre case del cromatismo degli spazi produttivi è una disciplina co-
l’illuminazione sia il più possibile naturale, non solo per dificata e ampiamente applicata.
risparmiare energia ma anche per recuperare il rapporto
con gli elementi naturali. C’è da rilevare che il rapporto con il colore è estre-
mamente soggettivo: dipende dalla sensibilità
Per far questo, è importante calcolare il rapporto personale ma anche dall’età dell’individuo, dal suo
tra illuminazione esterna e interna, il cosiddetto stato di salute, dalle tradizioni socio-culturali.
Fattore di Luce Diurna (FLD) che misura l’effetti-
vo apporto solare in funzione dell’orientamento e Potrebbe quindi apparire arbitrario suggerire una scala
delle aperture. cromatica, indicandone i potenziali effetti su un individuo
generico, ma è comunque possibile dare indicazioni ge-
L’orientamento dell’edificio è quindi la prima scelta stra- nerali che riflettono reazioni abbastanza diffuse, basate
tegica per individuare l’ottimale disposizione dei vari am- sulle conoscenze della fisiologia percettiva.
bienti della casa.
Infine occorre integrare queste soluzioni con l’apporto
La luce, che ha una diretta influenza anche sulla percezione del colore, ha una rilevante importanza per
il benessere psicologico dell’uomo
abitare a colori
In ogni caso occorre valutare ogni elemento di illuminazione, naturale e artificiale, in funzione degli utilizzi dei
vari ambienti e delle attività che vi si svolgono.
Colori e sensazioni
Gli effetti del colore sull’individuo sono soggettivi. Inoltre è evidente che, in un ambiente, non si è mai in pre-
senza di una tonalità esclusiva ma piuttosto di un insieme di colori posti su materiali diversi che provocano
sensazioni peculiari. Tuttavia è possibile dare alcuni suggerimenti.
I colori chiari, a gradazione pastello, creano ambienti rilassanti perché evitano i contrasti eccessivi.
Al contrario colori caldi e accesi, come il giallo e l’arancio, sono stimolanti e non dovrebbero mai essere impiegati
su superfici estese; se usati con parsimonia, risultano ritempranti e tonici.
I colori freddi come il blu e il verde risultano ai più rilassanti e riposanti.
I colori hanno effetto sulla percezione degli spazi: i colori freddi allontanano le pareti, mentre quelli caldi le
avvicinano.
25
3.1 - energia, fino a quando?
Petrolio
Gas
Carbone
Sembra una competizione dell’assurdo: finiranno le risorse prima che il clima venga alterato definitivamente? In
ogni caso già conosciamo chi perderà: se non noi, saranno i nostri figli, e questa non è certo una consolazione.
E’ indispensabile invertire questa tendenza: operazione facilmente attuabile, purché si abbia un minimo di buon
senso e di buona volontà.
Scostamento dagli obiettivi di Kyoto - anno 2003; EEA 2005
Possiamo iniziare proprio dalle nostre case. Il settore dell’edilizia è quello più “energivoro”: rappresenta circa il
40% dei consumi energetici globali, percentuale che aumenta se consideriamo anche le produzioni industriali e
i trasporti legati all’abitare. Le responsabilità di chi commissiona, progetta, costruisce e abita i moderni edifici è,
quindi, enorme. Fortunatamente molto possiamo fare, soprattutto nelle nostre abitazioni, per utilizzare al meglio
le risorse energetiche. Magari ricorrendo a energie rinnovabili che realizzano uno sviluppo economico e sociale
durevole con immediati benefici ambientali, ma anche utilizzando la migliore, più disponibile, più conveniente, più
ecologica ed inesauribile delle risorse: il risparmio energetico.
consumo
usi non EMISSIONI DI GAS SERRA IN ITALIA 1990 - 2003 (Kton di CO2 equivalente)
primario
energetici
3% 2003 1990 2003/1990
6%
Produzione energia 170.969 146.752 +17%
Trasporti 130.400 104.357 +25%
Energia per usi civili e altro 88.665 81.125 +9%
industria
Energia per industria 86.854 86.730 0
36%
Processi industriali e solventi 41.391 38.157 +8%
terziario
Agricoltura 38.747 40.618 -5%
e residenziale
Rifiuti 12.730 13.474 -6%
27%
Uso suolo -81.828 -60.726 +35%
Totale netto (con uso del suolo) 487.928 450,488 +8%
27
3.2 - le fonti rinnovabili
petrolio
gas
carbone
uranio
Altre energie
• Geotermica ad alta temperatura: il calore della terra, una delle principali fonti di
energia naturale, viene raccolto in forma di vapore e convogliato in turbine per la
produzione di energia elettrica o per il teleriscaldamento. Si calcola che solo con
gli acquiferi a vapore presenti in Toscana e Lazio si potrebbero produrre oltre 5
mila miliardi di kWh, una quantità sufficiente per il fabbisogno nazionale di elet-
tricità per 70 anni. Attualmente, sono 14.000 gli appartamenti che nel ferrarese
vengono riscaldati con la geotermia naturale.
• Geotermica a bassa temperatura: è il più diffuso sistema di utilizzo del calore
latente del sottosuolo a poca profondità, sfruttato mediante pompe di calore.
Attualmente è considerato, soprattutto nella fase di raffrescamento estivo, tra le
tecnologie meno inquinanti. Sono allo studio versioni sempre più perfezionate,
come le geostrutture per l’accumulazione termica.
• Eolica: il vento è una delle energie più utilizzata dall’uomo. Fa funzionare i mulini
ma permette la navigazione a vela, essica i prodotti della terra ma può generare
anche elettricità. E’ considerato attualmente il sistema più conveniente tra le fonti
rinnovabili, e può già competere con i costi tradizionali dell’energia. La European
Wind Energy Association e Greenpeace stimano che il potenziale mondiale d’ener-
gia eolica sarebbe il doppio della domanda d’elettricità mondiale prevista per il
2020. Il vento è abbondante, economico, inesauribile, ampiamente distribuito,
non danneggia il clima ed è pulito eppure da molte parti del mondo ambienta-
lista si contesta l’impatto ambientale delle turbine. Ancora una volta si tratta di
scegliere: se privilegiare la tutela del paesaggio, certamente prevalente in certe
localizzazioni, o se scegliere una fonte energetica sostenibile.
scegliere energie illimitate e gratuite
Tutti sappiamo quanto consuma la nostra auto ma Un risparmio di oltre il 70% dei consumi energetici è pos-
pochissimi sanno quanto consuma annualmente sibile e doveroso anche per le nostre case, attraverso:
l’edificio in cui abitano.
il miglioramento dell’isolamento termico
Eppure è un calcolo semplice: basta sommare tutti i con- la sostituzione degli infissi
sumi e convertire le quantità in Kilowattora termici, te- l’impiego di bruciatori più efficienti
nendo conto che ogni litro di gasolio corrisponde a quasi il ricorso ai pannelli solari per l’acqua calda, ecc.
12 KW/h, mentre un metro cubo di metano vale 10 KW/
h. Calcolati i consumi totali, si divide il risultato per la su- Ne beneficerebbero l’ambiente, le nostre tasche, l’econo-
perficie abitabile, ottenendo i dati di “consumo” effettivo mia nazionale, gli individui e la società.
al metro quadro per anno espresso in KW/h (m2a).
Occorre una battaglia per l’ambiente e per la civiltà del
Potrebbe essere istruttivo confrontarli con quelli degli Paese, per vincere sugli interessi economici di poche
amici, o paragonarli ai consumi massimi previsti dalla compagnie che realizzano enormi profitti: basti pensa-
legge tedesca o alle prescrizioni di “CasaClima” della re che il prezzo della benzina verde quando arriva
Provincia di Bolzano. alla pompa costa 6 volte il costo all’estrazione.
Sorprendente ma utile sapere che, mentre la me- Ma sono necessarie scelte politiche coraggiose: a diffe-
dia dei consumi in Italia si attesta sui 150-200 renza dei carburanti il risparmio non si può tassare.
KW/h(m2a), la Germania prescrive consumi infe- Bisogna insomma iniziare a parlare, come fanno
riori ai 70 KW/h(m2a) e la classe energetica mi- ormai gli economisti più accorti, di una nuova uni-
gliore di Bolzano, si attesta sui 30 KW/h(m2a). tà di misura per la salvaguardia dell’ambiente:
quella del risparmio energetico, significativamen-
te chiamata “negawatt”.
La media dei consumi energetici, in Italia, va dai 150 ai 200 KW/h. La Germania prescrive consumi
inferiori ai 70 KW/h. A Bolzano la classe energetica migliore si attesta sui 30 KW/h
ritrovare l’energia “perdu ta” ...
le ESCO
- «Basta entrare a casa tua per capire che sprechi almeno la metà dell’energia che consumi per scaldarti d’in-
verno, rinfrescarti d’estate, far da mangiare, lavare i panni, conservare il cibo in fresco, illuminare le stanze. Il
tuo giacimento nascosto di energia è lì in bella vista. Basta soltanto che tu apra gli occhi e ti decida a utilizzar-
lo. Ma c’è chi ha giacimenti di energia molto più grandi del tuo perché ne spreca molta di più, in valori assoluti
e in percentuale. Pensa ai centri commerciali, agli ospedali, alle fabbriche... Non le conoscono in molti perché
sono poche, ma esistono compagnie per lo sfruttamento dei giacimenti nascosti di energia».
- «Ah, sì? E come operano?».
- «Innanzitutto ... valutano accuratamente dimensioni e localizzazione del giacimento in modo da ricavare
alcuni dati: con quali tecnologie si può estrarre e utilizzare l’energia che contiene, le spese d’investimento
necessarie per avviare lo sfruttamento, quanto si può guadagnare annualmente dalla vendita dell’energia
recuperata e riutilizzata, in quanti anni i guadagni previsti riescono ad ammortizzare le spese d’investimento
e a fornire gli utili d’impresa. Se il gioco vale la candela propongono al proprietario del giacimento di stipulare
un contratto così formulato: la società predispone e realizza a sue spese un progetto di ristrutturazione ener-
getica finalizzato a ridurre al minimo le inefficienze, gli sprechi e gli usi impropri dell’energia. Per un numero di
anni prefissato contrattualmente s’impegna a fornire al proprietario gli stessi servizi energetici (riscaldamento
ed elettricità), di cui egli usufruiva prima dell’intervento di ristrutturazione e il proprietario s’impegna a pagarli
allo stesso prezzo che li pagava. La durata del contratto viene fissata dalla società calcolando in quanti anni la
differenza tra i costi energetici precedenti al suo intervento e i costi energetici successivi le consente di remu-
nerare il capitale investito e il suo lavoro. Maggiore è l’efficienza che riesce a ottenere, maggiore è la quantità
degli sprechi che riesce a eliminare, maggiore è la differenza tra i costi energetici precedenti e successivi alla
ristrutturazione. Di conseguenza maggiori sono i suoi guadagni e minore la durata del tempo di rientro dell’in-
vestimento. Il proprietario del giacimento non deve pagare niente di più delle sue usuali bollette e al termine
del contratto il risparmio economico conseguente al risparmio energetico è suo. Interessante, no? Il rischio è
totalmente a carico della compagnia per lo sfruttamento dei giacimenti energetici nascosti, che però in questo
modo allarga il suo giro d’affari creandosi nuovi clienti che altrimenti non avrebbe. Una società che agisca in
questo modo viene definita Energy Service Company, da cui l’acronimo ESCO, perché sostituisce la tradiziona-
le fornitura di prodotti energetici con la fornitura di un servizio energetico completo. Ma l’acronimo ESCO può
essere espanso anche in Energy Saving Company, perché la sua modalità operativa si basa, tecnicamente ed
economicamente, sul risparmio energetico».
Maurizio Pallante, Un futuro senza luce?, Editori Riuniti, Roma, marzo 2004 – pag. 153
2500
2000
Mtep
1500
1000 Negajoule
Blomassa
Altre fonti di energia
500 Nucleare
Gas
Petrolio
0 Carbone
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
Negajoule: risparmio energetico calcolato sulla base dell’intensità energetica del 1971
Fonte: Enerdata (calcoli basati su dati Eurostat)
31
3.4 - casa risparmiosa:
l’elettricità
Nelle nostre case, negli uffici e negli esercizi 15% per l’illuminazione.
commerciali viene consumato il 35% dell’ener- Il risparmio inizia dal buon senso: spegnere la luce quan-
gia elettrica impiegata nel Paese. La maggior do non serve, tenere pulite le lampadine (si risparmia
parte viene utilizzata per il funzionamento degli anche il 10%), preferire una sola luce forte piuttosto
elettrodomestici, degli apparati elettrici ed elet- che molte deboli. Sostituire poi le lampadine a incande-
tronici e per l’illuminazione. scenza con le fluorescenti compatte che consumano un
quarto durando fino a dieci volte di più
Capire come e quanto consumiamo ci può aiutare ad
assumere una maggiore consapevolezza nei riguardi 13% per la lavatrice.
dell’energia. Utilizzare la macchina a pieno carico selezionando at-
tentamente temperature e programmi. Esistono lavatrici
Fatto salvo che ogni consumatore ha propri comporta- a micropulsazioni che consentono anche il lavaggio a
menti si possono comunque dare indicazioni generali: freddo
25% fa funzionare vari apparecchi. 5% per il forno. Aprirlo il meno possibile e spe-
Televisione (11%), stereo, computer, ecc. gnerlo qualche minuto prima della fine della cottura per
Evitate la funzione di stand-by sugli apparecchi sfruttare il calore latente
utilizzando prese multiple comandate
4% per la lavastoviglie. Utilizzarla solo a pieno
20% per lo scaldabagno elettrico. carico ed evitare il programma di asciugatura. Lascian-
Istallare l’apparecchio vicino ai punti di utilizzo e do aperto lo sportello si ottiene lo stesso risultato ri-
provvedere alla manutenzione delle serpentine. spiarmando fino al 45% dell’energia
Evitare lo spreco di acqua calda
Se poi si dispone di un impianto di climatizzazio-
18% per il frigorifero. ne estiva, si deve aggiungere un buon 25% in più
È opportuno posizionarlo lontano dalle fonti di calore di consumi energetici. Nelle abitazioni la media
tenendolo a 10 cm. dal muro e aprirlo meno possibile. di spesa per l’energia elettrica è di circa 650 €
pari a un cosumo medio di 3.500 kWh.
Risparmi nel consumo di energia elettrica e tendenze nel settore dell’uso domestico dell’UE-15
Lavatrici 10 - 11 26 23 14
Frigoriferi e congelatori 12 13 103 96 80
Forni elettrici - 17 17 15,5
Stand-by 1-2 44 66 46
Illuminazione 1-5 85 94 79
Asciugatrici - 13,8 15 12
Scaldabagno (39) - 67 66 64
Condizionatori d’aria 5,8 8,4 6,9
Lavastoviglie 0,5 16,2 16,5 15,7
Capire come e quanto consumiamo è indispensabile per contenere le spese con forme di risparmio
intelligente
dare una “scossa” ai consumi
33
3.5 - casa risparmiosa:
il condizionamento
L’edilizia Bioecologica è la risposta al bisogno di Una verifica importante riguarda l’efficienza dell’impianto
proteggersi dagli eventi climatici e meteorologici di riscaldamento. Si possono prevedere:
costruendo edifici con materiali naturali, biocom-
patibili e sostenibili e impiegando impianti effi- caldaie a più alta efficienza, magari a condensazione
cienti, a basso consumo e minimo effetto inqui- impiegare stufe a legna
nante. installare collettori solari
isolare le tubazioni
La progettazione bioclimatica è la prima delle strategie
da attuare e spesso questa era già insita nella tradizio- anche con interventi hobbistici, che costano poco
ne costruttiva. Basti osservare, nelle campagne venete, e rendono tantissimo sul retro dei termosifoni e
l’orientamento costante e l’uso generalizzato del portica- dei cassonetti delle tapparelle, veri e propri buchi
to a sud di tutte le abitazioni contadine. energetici.
Un’altra strategia è ridurre fabbisogni termici: un buon Infine, anche in caso di ristrutturazione, va valutata
isolamento e un impianto orientato al risparmio migliora- l’opportunità di utilizzare tipologie d’impianto energeti-
no la qualità della vita e si ammortizzano in breve tem- camente molto efficienti e maggiormente salubri, ma-
po: gari istallando sistemi radianti a parete o a soffitto che
possono assolvere anche alle esigenze di climatizzazione
il tetto estiva.
le pareti
i pavimenti Questo deve e può essere ottenuto a costi acces-
i solai sibili a tutti per il benessere di tutti.
Il Calore radiante dità senza apportare molto calore. Tenuto conto che
Il riscaldamento radiante e il riscaldamento naturale il sangue è un ottimo vettore di calore basterebbe
che proviene dal sole e dalla massa terrestre sono raggiungere una sufficiente quantità di sangue per
sistemi simili, perfettamente adatti alla fisiologia permettere una diffusa sensazione di calore in tutto
umana. Questo aspetto, questa qualità del calore, è il corpo. Circa un quarto del sangue umano circola
fondamentale per il benessere e la salute. Anche il appena sotto lo strato corneo, sotto cioè lo strato
corpo umano è un elemento scaldante radiante. Tut- superficiale dell’epidermide. Basta quindi che la ra-
ti noi emettiamo radiazioni infrarosse caratteristiche diazione penetri per 1 mm per scaldarci sufficiente-
secondo precise regole, possiamo anche misurarle e mente dato che lo spessore della pelle varia dagli 0,5
scoprire che attraverso la superficie dell’epidermide mm del palmo delle mani ai 4 mm del calcagno. Tale
produciamo lo stesso calore di una lampadina di 100 profondità si raggiunge per lunghezze d’onda di circa
Watt. In effetti siamo dei caloriferi molto particolari 7/9μm, uguali a quelle emesse da stufe ad accumulo
e sostanzialmente perfetti: siamo autoalimentati e in pietra e in maiolica o dagli intonaci con inglobati
abbiamo una temperatura sostanzialmente stabile. impianti di riscaldamento a muro alle temperature
Il benessere termico, lo raggiungiamo quando i no- superficiali di esercizio. Oltre a ciò occorre considera-
stri parametri vitali sono in equilibrio con l’ambiente re che i raggi infrarossi hanno proprietà benefiche sul
che ci circonda. Spesso associamo questo benesse- nostro corpo: stimolano la produzione di proteine e
re alla temperatura dell’aria. In realtà occorrerebbe hanno un influsso positivo sulla produzione di enzimi,
parlare più semplicemente delle sensazioni termiche penetrano nella pelle con un benefico effetto vasodi-
che proviamo. La sensazione di caldo e di freddo latatorio senza creare problemi di circolazione.
che sentiamo dipende in gran parte dalla tempera-
tura radiante che hanno i corpi che ci stanno attor-
no. Quando siamo in prossimità di superfici con una
temperatura fredda tendiamo a cedere il nostro ca-
lore: quindi proviamo un senso di freddo. Tanto più
è elevata la differenza di temperatura tra noi e ciò
che ci circonda, tanto più elevata sarà la sensazione
di freddo che proviamo e tanto più il nostro organi-
smo dovrà lavorare per compensare questa perdita
di calore. Si pensi alla sensazione che proviamo in
prossimità di una finestra a parità di temperatura in-
terna della stanza. Un sistema ad irraggiamento fun-
ziona con un principio analogo. Il calore si trasmette,
nella medesima maniera, sia al corpo umano sia alle
pareti e ai solai. Tanto più questi elementi hanno
massa, e una massa che consenta l’immagazzina-
mento del calore, tanto più questi corpi cooperano
nel creare un ambiente confortevole diminuendo la
differenza di temperatura tra loro e il nostro corpo.
Una radiazione infrarossa che colpisce il nostro corpo
si comporta in maniera analoga a quando colpisce
un qualsiasi altro materiale. L’onda, a seconda della
sua lunghezza, penetra attraverso la pelle per una
profondità che è in funzione della sua lunghezza. Esi-
ste una lunghezza d’onda ottimale? Intanto essa non
deve essere troppo corta perché rischieremmo di
scottarci senza riscaldarci. Ma neppure deve essere
troppo lunga, perché penetrerebbe molto in profon-
35
4.1 - materiali naturali o artificiali?
I palazzi dei nostri bei centri storici, le splendide Così abbiamo legno fatto di plastica, mattoni che
dimore disseminate fra la pianura e le colline, le non contengono argilla, pietre fatte di resina.
antiche chiese e perfino i vecchi opifici sono stati Abbiamo perso la prima regola degli artefici: co-
costruiti con pochissimi materiali. noscere quello che si usa.
Si possono contare sulle dita di due mani: Molti studi sono stati fatti per capire cosa ci portiamo in
casa, per valutarne e misurarne la pericolosità. Oggi per
argilla per i mattoni fortuna si è persa l’illusione di comprendere tutto e ci si
legno per i solai sforza di approfondire e conoscere le cose di cui possia-
ferro per qualche chiodatura mo aver certezza a livello di sicurezza e piacevolezza.
calce e sabbia come leganti e intonaci
pietre per i pavimenti e per qualche decorazione La natura ci ha dato dei materiali che sono bio-
vetro compatibili, ecologici e sostenibili. E quasi sempre
scopriamo che sono anche la soluzione tecnicamente
Pochissimi, insomma. migliore per le nostre esigenze costruttive.
Assai meno di quelli utilizzati per la realizzazione di og-
getti contemporanei, dalla semplice penna con cui scri- Questo non vuol dire rifiutare o rinunciare alla moderni-
viamo ai vestiti che indossiamo. Per non parlare degli tà. I prodotti di sintesi possono rappresentare la miglio-
edifici: esistono parecchie migliaia di moderni prodotti re risposta a particolari problemi tecnici e hanno certa-
con i quali possiamo costruire le nostre case. mente consentito a tutti di avere case sufficientemente
confortevoli e dignitose.
Forse per questo costruiamo e abitiamo in case di qua-
lità? Difficile sostenerlo. Ma usare materiali naturali significa tornare a
mettere le cose al posto giusto, costruire un fu-
turo sostenibile per la qualità delle nostre abita-
La maggior parte di noi non conosce neanche come è zioni. E per la qualità della nostra vita.
realmente fatta la propria casa, gli uffici o le fabbriche
in cui lavoriamo, le scuole dove studiano i nostri figli.
Siamo pieni di “simil-qualcosa”, le moderne tecnologie ci
fanno identificare un prodotto con un materiale.
37
4.2 - materiali per costruire
Ai materiali è affidato il compito di rendere sicu- Possiamo suddividere i materiali in tre grandi famiglie:
ri e confortevoli gli spazi strutturati della nostra
vita. Oltre a soddisfare esigenze di tipo tecnico, quelli che costituiscono la struttura dell’edificio:
economico ed estetico, i materiali influiscono di- fondazioni, murature, solai, ecc.
rettamente anche sulla salute e benessere degli quelli che ne migliorano le prestazioni: isolanti,
abitanti. protezioni, infissi, ecc.
le “finiture” che completano la struttura e sono più
Si dovranno utilizzare, quindi, materiali biocompati- a diretto contatto con gli utilizzatori finali:
bili, sostenibili ed ecologici, analizzandone il con- pitture e vernici, colle, pavimenti, ecc.
tenuto d’energia e materia prima, e prestando grande
attenzione ad eventuali negative ricadute ambientali: Nella realizzazione di una costruzione occorre
tener ben presente che ogni materiale deve col-
emissione di sostanze tossiche laborare con gli altri per definire le prestazioni
inquinamento delle acque complessive dell’ edificio.
contaminazione dei terreni
Così, mentre è abbastanza facile trovare un materiale
I materiali utilizzati in bioedilizia sono quelli che ecocompatibile, magari ricorrendo alle sempre più dif-
nel ciclo delle loro fasi di “vita”, cioè dalla produ- fuse certificazioni, è spesso complicato comprendere
zione all’uso, dalla manutenzione fino allo smal- come esso interagisca con gli altri. Spesso verifichiamo
timento, creano meno danni possibili all’ecosi- che materiali naturali vengono inseriti in sistemi costrut-
stema ambientale. tivi inadeguati, rendendo del tutto inutile, quando non
addirittura dannoso, il loro impiego. Il materiale giusto
al posto giusto deve essere quindi una priorità per ogni
buon progetto. Un materiale non è “buono” o “cattivo”:
è il suo impiego che può essere giusto o sbagliato.
Una scelta attenta dei materiali da costruzione è indispensabile per scongiurare negative ricadute
ambientali
utilizzare tecnologie appropriate
39
4.3 - materiali per isolare
L’inquinamento acustico
E’ particolarmente rilevante per gli effetti che può pro-
vocare sulla salute umana, determinando patologie del
sistema uditivo e neurologico. Le strategie di isolamento
acustico si realizzano soprattutto attraverso una corret-
ta progettazione delle strutture, interrompendo i ponti
acustici di propagazione dei rumori (solai) e mediante
l’apposizione di opportuni isolanti.
Vapori, rumori, variazioni climatiche esterne: sono i principali elementi da tenere in considerazione nelle
operazioni di isolamento dell’edificio a protezione dei suoi abitanti
isolare con i materiali naturali
Isolamento termo-acustico
Isolamento esterno: la miglior forma di isolamento
della struttura, la più agevole in fase di ristruttura-
zione e la più efficace in relazione all’inerzia della
struttura. Gli isolanti possono essere posizionati in
strutture autonome (pareti ventilate), applicati in
maniera solidale alla muratura (cappotto) o integrati
alle finitura (intonaci isolanti).
Isolamento interno: si tratta della metodica più uti-
lizzata per la semplicità di posa e non certo per le
prestazioni. Riduce lo spazio interno e non sfrutta
la massa inerziale delle murature per l’accumulo del
calore. Crea problemi con la presenza di ponti termici
in corrispondenza delle giunzioni parete-solaio. Da
evitare l’utilizzo di materiali nocivi (insuflaggi) a base
di formaldeide e clorofluorocarburi, e la posa di pan-
nelli non traspiranti per il pericolo di condensa.
Isolamento intelligente: non è una tecnologia ma
una metodica. Invita a prestare la massima attenzio-
ne alla qualità degli isolanti e alla corretta posa del
sistema prescelto. Una stanza acusticamente isolata
è simile a una vasca piena d’acqua: se c’è un buco
l’acqua esce.
41
4.4 - materiali per rifinire
Le finiture sono componenti che completa- Un prodotto di finitura influenza poi il microclima interno
no l’edificio definendo l’aspetto esteriore delle più di quanto si pensi. Da esso dipende in parte l’equili-
strutture e garantendone un uso appropriato e brio di parametri ambientali quali:
gradevole.
l’umidità
La scelta delle finiture degli edifici rappresenta quindi la temperatura superficiale
l’elemento più delicato dell’intera costruzione. Sia per l’isolamento
i risultati estetici attesi che per l’impatto sulla qualità la ionizzazione dell’aria
della vita degli abitanti. la sua contaminazione biochimica
Basti pensare che i trattamenti superficiali sono Dobbiamo, dunque, evitare di usare finiture che
quelli più direttamente a contatto con le persone. nascondono le “magagne”, che sigillano i pro-
Siamo circondati da questi prodotti e in continuo blemi attraverso un uso massiccio di prodotti
contatto con estese superfici di essi. Per questo chimici, orientando la nostra scelta su prodotti
dobbiamo pretendere che sia garantita la salu- naturali.
brità e la sicurezza delle finiture.
E’ utile ricordare che, più di ogni altro elemento della
E’ una scelta da non prendere assolutamente sotto costruzione, tutte le finiture sono periodicamente sog-
gamba, dobbiamo preoccuparci che i prodotti siano: gette a manutenzione, a rifacimento a sostituzione. I
prodotti naturali, per la loro stessa essenza, sono facil-
naturali mente rinnovabili e riparabili.
non tossici Raramente si dovrà provvedere a rifacimenti completi o
non radioattivi alla perdita totale del bene, più spesso si potrà proce-
elettrostaticamente neutri dere a interventi più ravvicinati, ma localizzati, magari
traspiranti effettuati dagli stessi abitanti data la gradevolezza dei
acusticamente corretti prodotti.
gradevoli alla vista, al tatto, all’udito e all’olfatto.
Estetica, benessere, durabilità e comfort sono af-
fidati a intonaci, pitture, vernici, rivestimenti e
pavimenti.
Intonaci Pavimenti
Gli intonaci sono il principale prodotto di comple- I pavimenti naturali sono molti ed è impossibile con-
tamento delle murature e rivestono la superficie di sigliare una tipologia in quanto la scelta deve dipen-
quasi tutte le costruzioni, rendendo le pareti adatte dere dal gusto personale e dall’utilizzo del locale. Una
alla pittura o ad altri trattamenti. buona norma consiste nell’evitare di pretendere da
L’intonaco tradizionale, di ineguagliabile qualità, è a un materiale naturale un comportamento estraneo
base di sabbia e calce. E’ grazie a questo materiale, alla sua natura. Un legno non deve essere “plastifi-
utilizzato da almeno 5.000 anni, se ancora oggi pos- cato” con orrende vernici che lo vetrificano e lo ren-
siamo ammirare edifici e antiche opere monumen- dono simile alla plastica. Una pietra non va saturata
tali. Alcuni produttori utilizzano ancora, sostanzial- di prodotti chimici per renderla indifferente all’uso.
mente immutato, il procedimento produttivo affinato Legno e pietre non vanno poi presi dove lo sfrutta-
in millenni di esperienza, realizzando la medesima mento delle risorse naturali, e degli uomini produce
miscela che può essere subito utilizzata in cantiere sfaceli ambientali e umani, come nei paesi tropicali.
oppure imballata in sacchi ermetici e conservata per Risorse locali a utilizzo controllato è la risposta.
anni. L’utilizzo degli intonaci a base di calce è con-
sigliato per la qualità intrinseca del materiale, per le Colle
caratteristiche meccaniche, per la traspirabilità, per In edilizia le colle vengono usate soprattutto per la
la regolazione dell’umidità, per la lunghissima durata posa in opera dei pavimenti siano essi in legno che in
e per la sua sostanziale naturalità. pietra o in altro materiale. Come le pitture e le verni-
Intonaci particolari possono essere ottenuti anche ci occorre prestare particolare attenzione ai solventi
miscelando negli impasti materiali inerti di varia na- che vengono liberati in fase di essiccazione. E, come
tura, per aumentarne la coibenza o la igroscopicità. per le vernici, è consigliato ricorrere a collanti natu-
rali ormai disponibili con ottime prestazioni. Un’altra
Pitture e vernici strategia consiste nel ricorrere quanto più possibile
Pitture e vernici svolgono un’importante funzione alla posa a secco che garantisce la possibilità di leva-
decorativa e protettiva. Il loro impatto sulla qualità re le pavimentazioni recuperando il materiale
dell’aria interna è maggiore rispetto a tutti i materiali
da costruzione per quantità della superficie interes-
sata e potenzialità inquinante. Si ritiene che i solven-
ti normalmente utilizzati siano i maggiori fattori di
diffusione di idrocarburi dopo il traffico. Altri pericoli
derivano dalla presenza di sostanze tossiche come
metalli, pigmenti e funghicidi (presenti anche nelle
vernici ad acqua). Nel mercato esiste però ormai una
vasta scelta di prodotti a base naturale che garanti-
scono salubrità, sicurezza, gradevolezza e protezione
coprendo tutti i possibili utilizzi:
Pitture per parete: a base di calce, ai silicati
naturali, a colla vegetale, alla caseina ecc. Sono tra-
spiranti e hanno origine naturale, si distinguono in
base alle caratteristiche di impiego
Vernici naturali o a base essenzialmente natu-
rale: comprende molte famiglie di prodotti specia-
lizzati per i vari impieghi (protettivi del legno, delle
pietra, dei metalli). Le basi possono essere resine
naturali, oli, solventi a basso impatto ambientale. Per
il legno e le pietre preferire oli e cere naturali.
43
4.5 - materiali:
impiego riutilizzo e riciclaggio
Nei paesi industrializzati la maggior percentuale In pratica sono stati organizzati Centri in cui raccogliere
dei rifiuti proviene dell’industria edile. tutti quei prodotti finiti che possono essere riutilizzati:
“i rifiuti sono una risorsa giusta La dismissione di un edificio deve essere fin dal-
l’inizio contemplata. Significa, cioè, prevedere
messa nel posto sbagliato” soluzioni costruttive e durabilità dei materiali che
consentano successive operazioni di recupero.
In Nord Europa si stanno positivamente sperimentando
I sistemi di costruzione a secco sono gli unici che garan-
soluzioni che si basano sul concetto di riutilizzo
tiscono una reale possibilità di separazione delle materie
prime. L’utilizzo di finiture naturali consente un reimpie-
go e una riparazione degli elementi costruttivi.
In Europa si stanno sperimentando innovative soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti basate sul concetto
di riutilizzo
collocare le risorse al loro posto
LIM
OP
Si tratta di una metodologia utilizzata prevalente-
SC
IT
I
INITIATION
mente a livello industriale per valutare da un punto Definizione degli
obiettivi
di vista dell’energia e dell’ambiente i processi produt-
tivi lungo l’intero ciclo della loro vita. Le origini della
LCA, impiegata attualmente anche in settori non pro-
priamente produttivi come quello delle costruzioni o
dei servizi, si possono far risalire alla fine degli anni
INTERPRETATION
‘60 quando si elaborarono le prime ricerche sul pro- Analisi
E
ICH
blema della sostenibilità ambientale, in particolare Valutazioni
PR
IST
Conclusioni
OC
del consumo delle risorse energetiche. Una LCA si
ER
E
TT
SS
RA
I
IMPACT INVENTORY
compone essenzialmente di valutare l’impatto am-
CA
Classificazione e Bilancio ambientale e
bientale di un prodotto a partire dalle materie prime
NE
valutazione degli analisi dei flussi
FL
IO
impatti
US
AZ
alla produzione, dall’utilizzo fino alla dismissiome
SI
UT L
VA
Rifiuti in Provincia CLASSIFICAZIONE DATI
suddivisa per tipologia di rifiuto (2002-2003), in tonnellate: Fonte: Provincia di Treviso – Osservatorio sui
rifiuti, ARPAV
Carta e Multi-
FORSU Verde Vetro Plastica Metalli
Cartone materiale
Totale
Provincia 45.738,7 28.328,3 32.911,5 23.474,6 10.565,9 3.783,4 7.537,1
2002
Totale
Provincia 50.971,1 30.412,9 35.740,9 24.439,5 14.322,0 5.566,7 8.200,1
2003
Indumenti
Beni Pneumatici Accumulatori Oli e grassi
Legno Inerti usati
durevoli fuori uso al piombo commestibili
stracci
Totale
Provincia 2.503,8 7.355,2 1.238,9 1.952,0 275,8 389,5 108,6
2002
Totale
Provincia 3.488,1 7.709,1 1.107,7 2.031,1 314,9 460,3 158,,1
2003
Rifiuti Rifiuti non
Oli Rifiuti Ingombranti Rifiuti a
Spazzamento Urbani recupe-
minerali particolari eterogenei recupero*
Residui rabili**
Totale
Provincia 53,1 210,8 12.381,6 129.831,1 166.427,2 166.427,2 147.903,3
2002
Totale
Provincia 66,5 311,8 11.653,0 6.864,3 107.656,0 185.300,8 126.173,4
2003
45
le aziende aderenti al distretto
Ecodomus srl
Edil P2 di Pesce Paolo
Edil Quattro snc
Edile Villa d’Asolo snc
EdilMarca Costruzioni di Danieli Elvio
EdilStrada
Edilveneta srl
A
Abetone srl
Andreola Costruzioni Generali spa F.lli Buratto snc
Asolo Costruzioni e Restauri F.lli Moretto costruzioni edili
Baggio Leonzio F.lli Paccagnan spa
Begaj Visar Fanelli Cosimo ditta di intonaci
Bekiri Fadil Favaro Costruzioni srl
Biasucci Vittorino Fighera Romeo
Bizzotto Paolo Floriani Roberto
Bonato Roberto Foges srl
Bordin Claudio Forner Fabrizo
Bordin Gianni Galiazzo srl
Bosnedil di Muratovic Esmir Gazzola Giovanni
Bozza Bruno & C. snc Geo Group srl
Bruschetta Mario Geremia Ermenegildo
C.G.M. srl Costruzioni Generali Monselice Gobbo Giuseppe
Caele Sc Gomierato snc
Calabretto Guido Impresa Edile Basso Fabio
Caon F.lli di Caon Elio & C. snc Impresa Edile di Bytypi Besnik
Caron Renzo Impresa Da Ruos Primo
Carretta Lino Da Impresa Costruzioni CEV spa
Carron Cav. Angelo spa Impresa Edile 2V snc
Castellana Restauri Impresa Edile Artigiana snc di Vanin Giancarlo
Cecchin e Bordignon snc Impresa Edile Campagnola Corrado
COIPES Coop spa Impresa Edile Caon Lucio
CO.SA. Costruzioni Sala srl Impresa Edile CSP di Geromin & C snc
Complet Edil 3 scarl Impresa Edile Pilotto Danilo
Consorzio Stabile Globus scarl Impresa Edile snc di Bordin L. e Cadorin P.
Coop Bioedilizia Impresa Edile Tomasi G. & S.
Costruzioni Edili Montello Impresa Edile Tosello Danilo
Costruzioni Colbertaldo Impresa Edile Zago Giannino e Diego & C.
Costruzioni Edili Immobiliare srl Impresa Favore Giuseppe
Costruzioni Edili Sole srl Impresa La Mela di Samorì Montaguti Adamo
Costruzioni Monfenera sas Impresa Montesel Tiziano srl
Costruzioni Scilla srl Impresa Tombacco
DN Costruzioni Edili Ingegneria delle Costruzioni srl
Intonak Edil di Priore Onofrio
46
le aziende aderenti al distretto
B
Antonello Tiziano e Luca srl S.C. F.lli Dametto S. e C. snc
Baldin Livio Silvestrin Mauro
Beton Stamp di Zaletto Giuseppe Silvcolor
Bieffe di Bertolo Franecsco Stefanelli Carmelo
Boin Candido T.F. Pavimenti e rivestimenti
Boin Fiorenzo Tonon Ebanisteria
Braido Bruno Zaia sas di Zaia Ivano & c.
47
le aziende aderenti al distretto
C
Buosi Ivano Impianti Elettrici Soc. Coop. Arcadia arl
Contro Corrente snc Sotedi srl
Due Esse Impianti Spark Energy spa
Impianti Elettrici Pasqualin System Service srl
RTVE Impianti snc Tetro Nicola
Tecnoimpianti sas Warm di Starc Damir
Tecno Isolamenti srl
Termoidraulica Climatizzazione Ponte Marco
Termoimpianti R2
prodotti progetti
AlterEco srl
D E
Arch. Claudia Col
Ape Rosa di Righetto Lucio Adrea Arch. Firminio Dell’Aglio
Asso.Co.S.Ma. Arch. Fabio Tirelli
B.F. Plastosil srl Geom. Busolin Novella
Bio Edilizia Campion snc Ing. Giancarlo Casetta
C & P Costruzioni Consorzio Veneto Cooperativo
Cadel Ugo&Figli sas RDS Studio
Cedis Group scrl Studio Progettazione Brugnera
Celenit srl OdAI officina di Architettura ed Ingegneria
De Biasi snc di Massimo De Biasi & C
Delta Refrattari spa
Desanzuane Vittorio
D.F Ceramiche di Dalle Fratte Alberto&Paola snc
EdilSerrajotto snc altre attività
Energy4Evolution Banca Popolare Etica scarl
F
Fassa Bortolo srl Bianchin Tiziano
Formedil sas Carra Depurazioni
Heres srl Comitel di Comin Armando
J.Com. srl Comune di Povegliano
La Stufa di Rosolen Valentino Comune di Volpago del Montello
Morandi Bortot srl Econord snc
Ofen di De Luca Dino Fenice sas di Zanin F.
Pajusco Kachelofen di Pajusco Andrea & C sas GU & GI Equipe sas
Poli Blok srl Ing. Fioretti Luigi
Qmax srl PMT srl
RRI srl Speedy Clean Treviso srl
Stonehenge editore srl
48
promotori e partner
49
indice
pag 6 1.1 costruire in armonia con l’ambiente pag 28 3.2 - le fonti rinnovabili
circostante scegliere energie illimitate e gratuite
comprendere l’ambiente
pag 30 3.3 - il risparmio energetico
pag 8 1.2 scegliere il terreno, la posizione e ritrovare l’energia “perduta”...
l’orientamento
ottimizzare l’esposizione solare pag 32 3.4 - casa risparmiosa: l’elettricità
dare una “scossa” ai consumi
pag 10 1.3 guardarsi intorno per proteggersi
dall’ambiente pag 34 3.5 - casa risparmiosa:
conoscere i fattori d’inquinamento il condizionamento
abbracciare e conservare il calore
pag 12 1.4 guardarsi intorno per proteggere il
nostro ambiente pag 36 4.1 - materiali naturali o artificiali?
consumare responsabilmente scegliere prodotti giusti
pag 14 1.5 recuperare è meglio che costruire pag 38 4.2 - materiali per costruire
investire in efficienza energetica utilizzare tecnologie appropriate
ogni edificio tenendo conto della cultura del luogo salvaguardandone i caratteri
4 - Realizzare
tipologici e le tradizioni materiali e tecnologiche
ogni edificio tenendo conto delle altrui attitudini, saperi e competenze in una
5 - Realizzare
visione interdisciplinare e collaborativa
ogni edificio esaltando il valore della totalità dell’organismo edilizio rispetto alla
6 - Realizzare
semplice somma delle parti