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7″E
Cattolica di Stilo
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Dal 2006 fa parte della lista dei candidati, insieme ad altri 7 siti
basiliano-bizantino calabresi, per entrare a far parte dell'elenco
UNESCO dei siti Patrimonio dell'umanità. Nel 2015 è stata
scelta per rappresentare la regione Calabria a Expo 2015[3].
Indice
Il nome
Storia
L'architettura
Esterno
L'esterno
Interno
Stato Italia
Affreschi
Iscrizioni Regione Calabria
Località Stilo
Restauri e studi archeologici
Religione cristiana cattolica di
Galleria d'immagini
rito romano
Ulteriori approfondimenti
Diocesi Locri-Gerace
Note
Stile bizantino
Bibliografia
architettonico
Altri progetti Inizio IX- X secolo
costruzione
Completamento IX- X secolo
Il nome
La denominazione di Cattolica stava ad indicarne la categoria delle "chiese privilegiate" di primo grado,
infatti con la nomenclatura impiegata sotto il dominio bizantino nelle province dell'Italia meridionale
(soggette al rito greco), la definizione di katholikì spettava solo alle chiese munite di battistero. Cosa che è
rimasta fino ad oggi in certe località legate per tradizione a questo titolo, come ad esempio la chiesa
Cattolica dei Greci di Reggio Calabria che fu la prima della città.
Storia
Soggetta all'impero di Bisanzio fino all'XI secolo, la Calabria
conserva oggi numerose testimonianze dell'arte orientale, la
Cattolica ne è un valido esempio.
E' raffigurata a pagina 9 di ciascun passaporto italiano (in alto, Cattolica di Stilo vista dall'alto (27
centro pagina). agosto 2016)
L'architettura
La Cattolica di Stilo, è un'architettura bizantina, assimilabile alla tipologia della chiesa a croce greca
inscritta in un quadrato, tipica del periodo medio-bizantino. All'interno quattro colonne dividono lo spazio in
nove parti, all'incirca di pari dimensioni. Il quadrato centrale e quelli angolari sono coperti da cupole su
delle colonne di pari diametro, la cupola centrale è leggermente più alta ed ha un diametro maggiore. Su un
lato sono presenti tre absidi.
Esterno
L'aspetto generale dell'edificio è di forma cubica, Il muro
perimetrale è spesso 70 cm[5] realizzato con un particolare intreccio
di grossi mattoni uniti tra loro dalla malta. L'uso del materiale
laterizio (più costoso ma più semplice da utilizzare) e la tecnica
usata dai costruttori, non trovarono però concorde Paolo Orsi,
sovrintendente al Museo Nazionale di Reggio Calabria, che data i
mattoni come "cortine di laterizi della buona età imperiale", in
contrapposizione ad altri studiosi che pensavano fossero usati per
"disciogliere la plasticità della parete nell'accentuazione della
grana e del colore del materiale". I contrafforti sono invece
realizzati con pietrame e laterizio[5]. L'archeologo Francesco Cuteri
Capitello rovesciato
nella parete occidentale esterna ha trovato un mattone col marchio di
provenienza: botteghe romane del III secolo D.C. nei pressi di
Scolacium molto probabilmente i mattoni sarebbero stati raccolti da
una villa romana in contrada Maddaloni (Stilo), non lontano da Scolacium[6].
Sulla parte di ponente la costruzione si adagia per lo più sulla roccia nuda, mentre la parte di levante, che
termina con tre absidi, poggia il suo peso su tre basi di pietra e di materiale laterizio.
La Cattolica esternamente è quasi priva di decorazioni, a parte le cupolette che ne sono ricche con una
struttura ad opus reticolatum, rivestite di mattonelle quadrate di cotto disposte a losanga, e di due cornici di
mattoni disposti a dente di sega lungo l'andamento delle finestre[5].
Secondo lo studioso Bérteaux e dallo studio di Ferrante gli edifici costruiti a 5 cupole in sud Italia non
abbiano influenze esterne pur essendo state costruite chiese a pentacupole a quei tempi come la chiesa di
San Barnaba e Ilario a Peristerona e nella chiesa di San Parasceve a Hieroskipos entrambe a Cipro[7].
Interno
La particolare disposizione delle fonti di luce all'interno[8], mette in risalto
lo spazio e conferisce maggiore slancio (mediante un sottile richiamo al
meccanismo simbolico della gerarchia e della scala umana). Questa
dilatazione dello spazio serviva a mettere in risalto gli affreschi di cui i
muri della chiesa erano interamente ricoperti in origine, decorazioni
pittoriche dunque a cui era affidato il compito di decontestualizzare la
superficie muraria.
Vista interna
Il piccolo ambiente della chiesa è munito di tre absidi sul versante
orientale: quella centrale (il bema)[9] conteneva l'altare vero e proprio,
quella a nord (il prothesis)[9] accoglieva il rito preparatorio del pane e del
vino, mentre quella a sud (il diakonikon)[9] custodiva gli arredi sacri e serviva per la vestizione dei sacerdoti
prima della liturgia[9] .
Affreschi
Protesis:
Santo ignoto
Diaconikon:
Parete occidentale:
Parete settentrionale:
Parete meridionale:
Iscrizioni
Il primo restauro moderno avviene nel 1912 dall'archeologo Paolo Orsi e terminerà nel 1927[13][14]. Il
restauro porta alla scelta di eliminare il fronte a cuspide con una finestra trilobata sulla porta d'ingresso[15].
Giorgio Leone eseguirà un restauro tra il 1968 ed il 1980 rivelando gli affreschi di Cristo Pantocratore,
l'Annunciazione ed in parte San Giovanni Battista[16]
Nel 1997 e nell'anno successivo viene restauro l'esterno della Cattolica rinvenendo ossa umane del basso
medioevo[17]. Francesco Cuteri nel 1997 scopre alcune scritte in lingua araba[18].
Dal 2004 al 2006, ad opera del Consorzio Iconos vengono eseguiti i restauri degli affreschi interni[17].
Nel 2011 si concludono l'opera di salvaguardia dalle infiltrazioni di acque meteoriche finanziato dal
Ministero per i beni culturali e ambientali su direzione della Regione Calabria[17].
Da Aprile 2015 si apre una nuova campagna di restauro diretta da Francesco Cuteri[17].
Il 9 dicembre 2017 viene reso noto che lo studioso di Calabria Bizantina e Medievale Elia Fiorenza ha
scoperto attraverso analisi fotogrammometriche una nuova iscrizione in pessimo stato di conservazione e
che fa uso di molte abbreviazioni. Secondo lo studioso la scritta risalirebbe al XV secolo ed ora comincerà
la fase di traduzione[19].
L'8 gennaio 2017 viene annunciata la scoperta della data in cui è stato fatto l'affresco della Dormitio
Virginis, il 1552. Insieme alla campana bronzea cinquecentesca e dalla piccola acquasantiera in granito, ciò
attesterebbe il cambio dal rito bizantino al rito latino[20].
Galleria d'immagini
Santa del 990-1010 Santi tra cui uno con San Giovanni Santo vescovo,
ca. cartiglio greco, 990- Grisostomo del 1190 ca.
1010 ca. 1190 ca.
Santo, 1190 ca. Santo, 1190 ca. Santi del 1290-1310 Dormitio Virginis del
ca. 1552
Ulteriori approfondimenti
L'architettura bizantina in Calabria: La Cattolica di Stilo, in Napoli Nobilissima, di Abatino G.
1903
Delle chiese basiliane della Calabria e dei nuovi restauri per la Cattolica di Stilo, in atti del VIII
Congresso internazionale di studi bizantini (Palermo) di Martelli G. , 1953
La Cattolica di Mario Squillace, 1962
La Cattolica di Stilo. Guida Artistica storica letteraria di Taverniti F. e Bozzoni C. 1987
Nella Vallata dello Stilaro un gioiello bizantino in Calabria , n.117 luglio 1995
La Cattolica di Stilo, "Tesori di Calabria" di Stillitano C. 1998
Il Kastron Bizantino e la Cattolica di Stilo in Calabria Sconosciuta di Metastasio Giorgio, n.99
(2003)
Note
1. ^ Stilo, su locride.altervista.org. URL consultato il 2 maggio 2017.
2. ^ La Cattolica, su Comune di Stilo. URL consultato il 2 maggio 2017.
3. ^ (EN) Cattolica Monastery in Stilo and Basilian-Byzantine complexes, su UNESCO World
Heritage Centre. URL consultato il 2 maggio 2017.
4. Francesca Zago, La Cattolica di Stilo e i suoi affreschi, DOI:10.2298/ZOG0933043Z (archiviato
dall'url originale).
5. Fiorenza 2017.
6. ^ Fiorenza 2017.
7. ^ Fiorenza 2017.
8. ^ Fiorenza 2017.
9. Fiorenza 2017.
10. Fiorenza 2017.
11. ^ Fiorenza 2017.
12. Fiorenza 2017.
13. ^ Fiorenza 2017.
14. ^ Cattolica di Stilo decifrata iscrizione del 15 Secolo di Ugo Franco, Gazzetta del Sud del 10
dicembre 2017
15. ^ Fiorenza 2017.
16. ^ Fiorenza 2017.
17. Fiorenza 2017.
18. ^ Fiorenza 2017.
19. ^ Scoperta un'iscrizione del XV secolo nella Cattolica di Stilo, in gazzettadelsud.it, 9 dicembre
2017. URL consultato il 10 dicembre 2017.
20. ^ strill.it, 8 gennaio 2018, http://www.strill.it/primo-piano/2018/01/nuova-scoperta-nella-
cattolica-di-stilo-riaffiora-una-data-nella-dormitio-virginis/. URL consultato l'8 gennaio 2018.
Bibliografia
Elia Fiorenza, La Cattolica di Stilo, Reggio Calabria, Laruffa Editore, 2016.
Altri progetti
Wikimedia Commons (https://commons.wikimedia.org/wiki/?uselang=it) contiene immagini
o altri file su Cattolica di Stilo (https://commons.wikimedia.org/wiki/Category:Cattolica_di
_Stilo?uselang=it)
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