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La vita.
Foscolo e Leopardi.
Simile in ambedue i poeti il problema in cui si concentra il loro pensiero: il fine e il significato
della vita umana. Ambedue credono illuministicamente che il mondo sia governato da forze
meccaniche, e nel tempo stesso il loro sentimento si ribella contro tale teoria razionalistica, e con
questo costruiscono quanto la ragione distrugge: necessarie sono le illusioni.
Ma:
Saldo nella religione delle illusioni, il Leopardi canta le illusioni come unico
Foscolo afferma sul nulla e sulla conforto della vita, e nel tempo stesso le
caducità dell’individuo singolo i valori distrugge con implacabile logica: la
spirituali dell’umano agire, e dà alla realtà delle cose nega le illusioni: nulla
vita dell’uomo un significato, la ragione esiste di reale se non il dolore,
del vivere. l’infelicità
Tutto finisce nel nulla.
Foscolo vive e si svolge, agisce, accetta, Al Leopardi ciò non è acconsentito
almeno in parte, la realtà in mezzo a cui dalla sua indole. Vana è l’esistenza:
vive, e partecipa attivamente alla «Presso la culla immoto siede, e sulla
politica del tempo. Cede ad entusiasmi tomba, il nulla»; è «funesto a chi nasce
e a speranze. il dì natale».
C’è una forza, la Natura che ci opprime La Ntura è nemica agli uomini,
e tutto involve nell’oblio del nulla; ma opprime gli uomini, o, tutt’al più, è
la poesia è più potente, e vince di mille indifferente alle loro sventure. Gli
secoli il silenzio: le opere egregie uomini nobili si ribellano contro di essa,
dell’uomo non soccombono col tempo. ma finiscono con l’essere sempre vinti.
Il Leopardi si dichiarò infelice per natura (natura introversa, anima sognatrice, portata a
idealizzare) e per circostanze (mancanza d’affetto, solitudine, difficoltà fisiche).
Opere:
1) Canti.
2) Zibaldone di pensieri.
3) Operette morali.
4) Pensieri.
5) Epistolario.
I tre pessimismi:
1. pessimismo individuale;
2. pessimismo storico;
3. pessimismo cosmico.