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Antropocentrismo:
Leopardi spende molte parole contro l’antropocentrismo. Leopardi infatti ha un’idea radicata che va contro questa idea.
L’uomo non è al centro del mondo, la natura non è fatta per fare piaceri a noi, ma anzi, non si cura di noi. La posizione di
Leopardi nasce da un’accettazione della propria condizione al fine di non illudersi. In questi termini l’autore si scontra
contro un’ideologia che era diffusa alla sua epoca: lo specismo. Lo specismo assume che la propria specie sia superiore
rispetto alle altre nel sistema naturale; nel caso dell’uomo, ciò diventa antropocentrismo. ( Testi in cui appare questo
tema: Dialogo di un golletto e di uno gnomo, Dialogo della natura e di un islandese, La ginestra)
Illusione e disillusione:
Un tema molto ricorrente in Leopardi, poichè fondamentale, è quello dell’illusione. L’illusione segna entrambe le fasi del
pensiero pessimistico leopardiano; ma in due modi differenti. Nel pessimismo storico, l’illusione è il modo attraverso il
quale la natura ci permette di vivere felici, senza badare al materialismo delle cose. Tuttavia, successivamente, nel
pessimismo cosmico, esse assumono una connotazione negativa, poichè segnano un vero e proprio inganno. Leopardi
capisce che è meglio allontanarsi dalle illusioni e vivere nella fredda verità, che non può procurargli più dolore di quello
che già non prova. Pertanto invita anche l’uomo a ragionare sul tema della disillusione e accettare la propria condizione
per quella che è. (Testi in cui appare questo tema: Dialogo di Tristano e di un Amico, Dialogo di un venditore di
Almanacchi, A se stesso, A Silvia, Il sabato del villaggio, la Ginestra, Sensazioni visive ed uditive)
Poesia consolatrice:
L’attaccamento alla poesia a cui Leopardi è tanto legato nasce dalla necessità di uno strumento consolatore. La prima
conversione che Leopardi ha è quella verso il bello, dopo la quale inizia a scrivere poesie. La poesia rappresenta quindi un
modo di scappare dalla realtà è trovare un senso di appagamento e quindi momentaneo sollievo dalla dura vita. Questa
fase sarà limitata, poi inizierà a scrivere canzoni e testi in prosa, in linea con il nuovo pensiero secondo il quale ogni
illusione contribuisce a renderci infelici. (Testi in cui appare questo tema: A se stesso, La funzione della poesia)
Critica al progresso:
Leopardi in alcune delle sue opere tratta il tema del progresso. Il progresso nell’ottica leopardiana non è vista in maniera
positiva. Il pensiero razionalista che viene lasciato alle spalle con il progresso è ciò che rende l’uomo realista e
consapevole di fronte alla propria condizione. Lasciare indietro tale pensiero rende l’uomo codardo e intrappolato in una
perenne infelicità. (Testi in cui appare il questo tema: la Ginestra, Dialogo di Tristano e di un amico)
Ricordo:
Sul tema del ricordo Leopardi è leggermente diviso. Da una parte considera il ricordo come un modo di rivivere sensazioni
passate; infatti essi non riproducono scrupolosamente delle immagini, ma le filtrano attraverso le emozioni vissute nel
passato. Tuttavia, sempre per lo stesso motivo, anche i ricordi diventano un motivo di sofferenza poiché idealizzando il
passato ed essendo consapevoli della transitorietà delle cose, ci rende infelici. (Testi in cui appare questo tema: sensazioni
visive e uditive indefinite, A Silvia)
Noia: