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Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Anno Accademico 2017/18,


Prof. Johannes Grohe e Dott. Filippo Forlani

Duccio da
Basilika Buonisegna,
S. Maria Aussendung
Maggiore, der Apostel
Arco di trionfo (ca. 1310)
per commemorare il Concilio di Efeso 431
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Il Concilio di Costantinopoli 692 (Quinisesto - Trullano II)



Il 5° e 6° Concilio ecumenico (Costantinopoli II e III) non avevano dichiarato
canoni disciplinari.

Questa lacuna compensò il Concilio di Costantinopoli dell’anno 692.
102 canoni di orientamento di disciplina orientale, e con qualche condanna di
abitudini occidentali (digiuno, celibato).

Il concilio è tenuto ecumenico in oriente, non in vece in occidente.


Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Il Concilio di Nicea II 787



L’origine remoto della crisi ha un fondamento biblico: Per evitare che il popolo di
Israele ricadesse nell’idolatria e soprattutto per meglio mettere in luce la natura
spirituale di Dio, l’Antico Testamento aveva raccomandato nel decalogo: «Non ti
farai immagini scolpite» (Es. 20,4; Lev. 26,1; Deut. 4,16). Ma dopo l’imcar nazione
del Verbo e Dio aveva preso forma visibile in Gesù Cristo, il divieto di farsi delle
immagini non poteva più avere lo stesso valore. Nonostante ciò nella chiesa
primitiva non c’era un uso frequente delle immagini; si preferì servirsi di segni e
simboli per raffigurare Gesù Cristo.
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Rappresentazione più antica della crocifissione. Porta di legno, Basilica di S. Sabina,


Roma, sec. V°
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Il Concilio di Nicea II 787



– Le dispute cristologiche del IV al VII secolo ebbero in questo una parte
notevole: ci si domandava, infatti, se fosse veramente possibile e lecito
raffigurare la natura umana di Cristo.
Se non si crede nella piena e reale natura umana di Cristo (monofisiti), si
rifiuta di raffigurare Cristo. Anche i più moderati non ritennero opportuno
raffigurare la natura umana del Verbo, poiché essa non aveva alcuna
importanza salvifica.
Se invece si usa delle immagini del Verbo incarnato, siccome non si può
esprimere in arte raffigurativa la divinità, allora c’è il pericolo
dell’arianesimo (negare la divinità) oppure oscurarlo (nestorianesimo).
– A questo s’aggiunge una pericolosa superstizione del popolo: credere in una
presenza sostanziale del raffigurato nella figura.
– Dopo 1’invasione degli Arabi in Siria e in Egitto anche molti vescovi – sotto
l’impressione della propaganda iconoclasta dei musulmani– cominciarono a
combattere il culto delle immagini, che era molto diffuso ed amato dal
popolo cristiano.

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Il Concilio di Nicea II 787



692 il Concilio di Constatinopoli (Trullanum II) conferma ancora la venerazione
delle immagini sacre
Con il imperatore Leone III (717-741) inizia 730 la crisi iconoclasta
Papa Gregorio III (733-741) difende il culto delle immagine in un concilio
romano
Con il imperatore Costantino V (741-775) si arriva al culmine del iconoclasmo
774 Conciliabulo di Hiereia
787 Concilio II di Nicea (VII ecumenico)


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Iconoclasts: Chludov
Psalter, c. 850-75
(Moscow, State
Historical Museum. cod.
gr. 129, fol. 67r)
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Iconoclasts (detail)
Chludov Psalter, c.
850-75.
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Esempio di un’abside,
in cui è distrutto il
mosaico originale e
sostituito da una croce
senza crocifisso
Chiesa Hagia Irene,
Constantinopli
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Il celebre Monastero di
S. Caterina nel Sinai non
venne aggredito dagli
iclonoclasti
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Il Concilio di Nicea II (787)


Icona russa del XVII sec.,
Monastero Nowodewitschi, Moskau
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La decisione del Concilio

Il santo, grande e universale concilio, per grazia di Dio e per decreto dei pii e
cristiani nostri imperatori Costantino ed Irene, sua madre, riunito per la
seconda volta nella illustre metropoli di Nicea in Bitinia nella santa chiesa di
Dio del titolo di Sofia, seguendo la tradizione della chiesa cattolica, definisce
quanto segue … In poche parole, noi intendiamo custodire gelosamente
intatte tutte le tradizioni ecclesiastiche, sia scritte che orali. Una di queste, in
accordo con la predicazione evangelica, è la pittura delle immagini, che giova
senz'altro a confermare la vera e non fantastica incarnazione del Verbo di Dio,
e ha una simile utilità per noi infatti, le cose, che hanno fra loro un rapporto di
somiglianza, hanno anche senza dubbio un rapporto scambievole di
significato.

In tal modo, procedendo sulla via regia, seguendo in tutto e per tutto l'ispira-to
insegnamento dei nostri santi padri e la tradizione della chiesa cattolica
riconosciamo, infatti, che lo Spirito santo abita in essa noi definiamo con ogni
accuratezza e diligenza che, a somiglianza della preziosa e vivificante Croce, le
venerande e sante immagini sia dipinte che in mosaico, di qualsiasi altra
materia adatta, debbono essere esposte nelle sante chiese di Dio, nelle sacre
suppellettili e nelle vesti, sulle pareti e sulle tavole, nelle case e nelle vie;
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

La decisione del Concilio



siano esse l'immagine del Signore e Dio e Salvatore nostro Gesù Cristo, o
quella della immacolata Signora nostra, la santa madre di Dio, degli angeli
degni di onore, di tutti i santi e pii uomini. Infatti, quanto più continuamente
essi vengono visti nelle immagini, tanto più quelli che le vedono sono portati
al ricordo e al desiderio di quelli che esse rappresentano e a tributare ad essi
rispetto e venerazione. Non si tratta, certo, secondo la nostra fede, di un vero
culto di latria, che è riservato solo alla natura divina, ma di un culto simile a
quello che si rende alla immagine della preziosa e vivificante croce, ai santi
evangeli e agli altri oggetti sacri, onorandoli con l'offerta di incenso e di lumi,
com'era uso presso gli antichi. L'onore reso all'immagine, infatti, passa a
colui che essa rappresenta; e chi adora l'immagine, adora la sostanza di chi
in essa è riprodotto.
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale

Concilio di Nicea II (787), Salone Sistino della Biblioteca Apostolica Vaticana

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