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Il Cristograma su un sarcofago
dell’epoca costantiniana, IV secolo
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale
La svolta costantiniana
Il Cristograma su un
elmo dell’epoca
costantiniana
Il Cristograma su una moneta
dell’epoca costantiniana
(Labarum e corona)
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale
La svolta costantiniana
3. A partire del 313 Costantino trattava il cristianesimo con predilezione.
Concesse ai chierici cristiani la stessa esenzione dalle tasse che prima godevano i
ministri del culto pagano (312/313), ha decretato l’abolizione della pena di morte
per crocifissione (315), alla Chiesa ha concesso il diritto di ricevere rilasci eredi-
tari (321) e nello stesso anno ha ordinato la celebrazione della Domenica con una
legge imperiale. Nel 319 e 321 si divieta le Aruspicine, cioè i sacrifici per cono-
scere ed interpretare la volontà divina e del futuro. Ugualmente si divieta alcuni
culti immorali e le battaglie dei gladiatori come una sanzione penale.
Costantino ha fatto costruire significativi edifici di culto:
- 313 ha dato al Papa il Palazzo del Laterano e iniziato la costruzione della
Basilica Lateranense;
- Ca 320 ha fondato sulla tomba di San Pietro sulla collina Vaticana nel bel mezzo
di una necropoli pagana presso la Via Cornelia, la basilica di San Pietro, seguito
da di S. Paolo fuori le mura e S. Sebastiano;
- Per 325 si inizia la costruzione della Basilica del Santo Sepolcro a Gerusalemme
e la Chiesa della Natività a Betlemme (da parte della madre Elena);
- 310-320 costruzione della chiesa doppia (chiesa dei battezzati e chiesa dei
catecumeni) sopra il palazzo imperiale di Treviri.
330 l’imperatore crea al nuova citta Costantinopoli come la sua nuova residenza
cristiana (perché non le piaceva più Roma a causa del suo carattere pagano? - per
ragioni strategiche e geo-politiche?)
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La svolta costantiniana
Dopo 312 Costantino convoca vescovi cristiani come consiglieri alla sua corte (il
vescovo Osio di Cordova, Eusebio di Cesarea, lo storico della chiesa, ecc.).
Dopo aver sconfitto il suo co-imperatore Licinio (324 a Crisopoli), che non ha
voluto far sua la svolta di Costantino, propagava la religione cristiana nella la
parte orientale dell’impero.
Secondo il progetto di Costantino, ora il cristianesimo universale dovrebbe essere
una base per l’impero Romano universale. Per questo motivo politico-religioso
era ansioso di preservare l’unità della Chiesa, e, ove necessario, il ripristino.
Le profonde divisioni (donatisti in Nord Africa, meleziani e ariani in Egitto)
Costantino ha voluto superare attraverso la convocazione di concili.
Una volta imperatore unico, ha chiamato per l’anno 325 vescovi di tutto l’impero
(= l’ecumene) per il primo concilio generale di Nicea, il primo concilio ecumenico.
Si sentiva come un “vescovo per l’ambito esterno” (ἐπίσκοπος τῶν ἐκτός) e
responsabile per la chiesa; persino ha preteso un ruolo di guida spirituale anche
nella Chiesa cristiana così come aveva fatto da Pontifex Maximus nel culto
pagano. Intervenne nella nomina dei vescovi e determinava i lavori dei sinodi.
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La svolta costantiniana
Nella sua vita privata, Costantino si comporta (perlopiù) da cristiano. Educa i
suoi figli e figlie nella fede cristiana e fa una vita di famiglia cristiana Un dramma
irrisolto sono gli eventi dell’anno 326, con l’assassinio del suo figlio Crispo e la
moglie Fausta. Costantino è morto il giorno di Pentecoste 337. Poco prima della
morte fu battezzato dal vescovo ariano Eusebio di Nicomedia; una volta
battezzato un voleva più indossare le vesti imperiali, così è morto nella veste
bianca del battesimo. In Oriente è venerato da Santo, come “Simile agli Apostoli”
e “tredicesimo apostolo”.
4. Elementi positivi e e problemi di epoca costantiniana
La svolta è stata percepita dai contemporanei come cosa grande e drammatica.
Nel giro di pochi anni, la situazione aveva cambiato dall’ultima grande persecu-
zione di Diocleziano alla tolleranza e poi alla promozione e al trattamento di
favore della religione cristiana da parte dello stato. Le conseguenze:
- Ingressi di massa nella chiesa – ora anche in campagna
- Aumento di costruzioni da parte della Chiesa e dello Stato per l’uso della
religione cristiana
- Ampliamento del sistema di assistenza sociale
- Scuole catechetiche; fioritura della speculazione teologica
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale
La svolta costantiniana
I vescovi si sono serviti dell’aiuto dello Stato.
Decreti della Chiesa che adesso si possono elaborare con più cura, ricevono il
riconoscimento da parte dello stato. Sono, se necessario, nella loro attuazione
sostenuti del “braccio secolare”; I decreti dei concili vengono promulgati come
leggi imperiali e, quindi, formano parte dell’ordine politico.
I figli di Costantino proseguono il corso iniziato dal padre. Costanzo (331-361)
combatte nel 341 ogni superstizione e i pagani sacrifici; nel 346, assieme al
fratello Costante (337-350), ordina la chiusura dei tempi pagani.
Sotto l’imperatore Giuliano l’Apostata (361-363) c’è un arresto repentino di questa
politica. L’imperatore rompe con il cristianesimo e cerca di dare nuova vita al pa-
ganesimo.
Ma già il suo successore Gioviano (363/364) ha ridato alla chiesa la sua posizione
privilegiata nell’impero. Infine, l’imperatore Graziano (375-383) per la parte
occidentale dell’Impero e l’imperatore Teodosio d. Gr. (379-394) per quella
orientale (394/95 per tutto l’impero), ha dichiarato il cristianesimo la unica
legittima religione dell’Impero Romano.
Nel 380 un editto imperiale esige da tutti i sudditi l’accettazione della religione,
che il Santo Apostolo Pietro ha trasmesso ai Romani, e la quale il papa Damaso (a
Roma) e il vescovo Alessandro (ad Alessandria) insegnano. La conversione al
paganesimo fu proibito nel 381 e il Senato romano fu obbligato nel 382 di abiurare
solennemente la fede ai Dei pagani.
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale
La svolta costantiniana
Secoli posteriori hanno giudicati quell’epoca di un modo molto diverso. I van-
taggi di cui si ha parlato sopra del patto tra Chiesa e Stato sono indiscussi, ma
anche gli svantaggi si evidenziano di modo più chiaro nel corso dei secoli.
- L’Alto Medioevo (movimento della povertà, gli ordini mendicanti, ecc.) ha
criticato la secolarizzazione;
- Il Basso Medioevo (sorgenti Stati nazionali, Papa e Curia sono visti in modo
critico) ha criticato la (falsa) Donazione di Costantino e il potere politico del
papato basato in essa;
- La Riforma protestante vede nell’epoca costantiniana il peccato originale della
Chiesa;
- L’Illuminismo, la Rivoluzione francese e il liberalismo XIX secolo cercano di
togliere alla Chiesa (in parte con successo) i privilegi costantiniani e rimandare la
religione alla sfera privata.
Storia della Chiesa I (5M13) Chiesa Antica e Medievale
La svolta costantiniana
… Per corrispondere al suo vero compito, la Chiesa deve sempre di nuovo fare lo
sforzo di distaccarsi da questa sua secolarizzazione e diventare nuovamente aperta
verso Dio. Con ciò essa segue le parole di Gesù: “Essi non sono del mondo, come io
non sono del mondo” (Gv 17,16), ed è proprio così che Lui si dona al mondo. In un
certo senso, la storia viene in aiuto alla Chiesa attraverso le diverse epoche di seco-
larizzazione, che hanno contribuito in modo essenziale alla sua purificazione e rifor-
ma interiore.
Le secolarizzazioni infatti – fossero esse l’espropriazione di beni della Chiesa o la
cancellazione di privilegi o cose simili – significarono ogni volta una profonda libe-
razione della Chiesa da forme di mondanità: essa si spoglia, per così dire, della sua
ricchezza terrena e torna ad abbracciare pienamente la sua povertà terrena. Con ciò
condivide il destino della tribù di Levi che, secondo l’affermazione dell’Antico Testa-
mento, era la sola tribù in Israele che non possedeva un patrimonio terreno, ma, co-
me parte di eredità, aveva preso in sorte esclusivamente Dio stesso, la sua parola e i
suoi segni. Con tale tribù, la Chiesa condivideva in quei momenti storici l’esigenza
di una povertà che si apriva verso il mondo, per distaccarsi dai suoi legami materia-
li, e così anche il suo agire missionario tornava ad essere credibile. Gli esempi stori-
ci mostrano che la testimonianza missionaria di una Chiesa distaccata dal mondo
emerge in modo più chiaro. Liberata dai fardelli e dai privilegi materiali e politici,
la Chiesa può dedicarsi meglio e in modo veramente cristiano al mondo intero, può
essere veramente aperta al mondo… (Benedetto XVI, Friburgo 25.09.2011)