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Connessione = situazione in cui due o più domande hanno in comune uno o più elementi identificativi
elementi identificativi senza essere identiche.
Si distinguono varie forme di connessione che possiamo catalogare in un ordine idealmente crescente dal
punto di vista dei nessi tra le cause.
Art. 104 c.p.c.: contro la stessa parte possono proporsi nel medesimo processo più domande anche
non altrimenti connesse, purché sia osservata la norma dell’articolo 10 secondo comma c.p.c. in materia di
determinazioni del valore della causa.
Connessione oggettiva impropria = rapporto tra due o più cause la cui decisione dipende, totalmente o
parzialmente, dalla decisione di identiche questioni (art. 103 c.p.c.).
Connessione oggettiva propria = le domande hanno in comune oggetto o titolo da cui dipendono (art.
103 c.p.c.) e riguardano parti diverse.
DEROGA AI CRITERI DI COMPETENZA: si deroga la competenza territoriale. Il simultaneus processus si realizza
davanti al giudice del luogo di residenza o domicilio di una delle parti (foro generale). Deroga è ammessa in
danno del foro generale di un convenuto ed in favore del foro generale di un altro convenuto.
Pregiudizialità lato sensu: è determinata dalla volontà attorea nella proposizione delle domande.
Pregiudizialità logica: relazione esistente tra singolo diritto e rapporto complesso che lo origina.
Domanda accessoria = ha un rilievo secondario rispetto alla domanda principale ed il suo accoglimento è
subordinato all’accoglimento di quest’ultima.
Si cumula a quella principale e si propone davanti allo stesso ufficio giudiziario competente
per territorio per la domanda principale. Contro la stessa parte il valore si determina
secondo l’art. 10 c.p.c. come nel caso di connessione meramente soggettiva.
Cause di garanzia = ipotesi in cui un soggetto garante è obbligato a tenere indenne un altro soggetto
garantito dalle conseguenza negative di una eventuale soccombenza in una causa promossa contro di lui da
un terzo.
Giurisprudenza: garanzia impropria nessuna deroga alla competenza per il cumulo. TESI INFONDATA.
In caso di decisione ex lege o su istanza di parte di una questione incidentale con efficacia di
giudicato appartenente per materia e valore ad un giudice superiore, questi di vede rimessa l’intera causa
e la parti si vedono assegnato un termine di riassunzione della stessa davanti al nuovo giudice. Se la causa
non esorbita nei sensi predetti le competenze del giudice inferiore, nulla quaestio.
ECCEZIONE DI COMPENSAZIONE (art. 35 c.p.c.)
Se la domanda principale è fondata su di un credito non controverso e facilmente accertabile, il giudice adìto
può decidere sulla domanda principale rimettendo al giudice superiore la sola decisione concernente
l’esistenza del controcredito, eventualmente subordinando l’esecuzione della propria sentenza alla
prestazione di una cauzione.
Per le domande riconvenzionali che dipendono dal titolo dedotto in giudizio dall’attore o da quello che già
appartiene alla causa come mezzo di eccezione è ammesso cumulo davanti al giudice adìto per la domanda
principale, salvo che la causa non esorbiti la sua competenza per valore o per materia.
In caso di pendenza presso sezioni o altro giudice, è il presidente che, sentite le parti, ordina con decreto che
le cause siano chiamate alla medesima udienza davanti allo stesso giudice o alla stessa sezione per i
provvedimenti opportuni.
Su istanza di tutte le parti o d’ufficio il giudice dispone la separazione della case cumulate in fase istruttoria
o decisoria se la riunione “ritarda o rende più gravoso il processo”.
Il provvedimento di separazione non è impugnabile.