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Diritto internazionale
Nel diritto internazionale, il tema della condizione giuridica dell’individuo è discusso soprattutto in
relazione alla tutela internazionale dei diritti umani. Ci si interroga, in particolare, se le norme
consuetudinarie e pattizie in materia abbiano come destinatari, oltre ai soggetti ‘classici’ (Stati,
organizzazioni internazionali), anche gli individui.
Una parte della dottrina riconosce all’individuo una personalità internazionale, seppure limitata,
derivante dalla circostanza che le convenzioni sui diritti umani lo rendono destinatario delle norme
in esse contenute (per es., i patti dell’ONU sui diritti civili e politici e sui diritti economici sociali e
culturali, o la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà
fondamentali) e contemplano il suo potere di azione (diritto di ricorso individuale) di fronte a organi
internazionali (Corte europea dei diritti dell’uomo, Commissione inter-americana, Comitato sui
diritti umani e altri organi quasi-giurisdizionali).
Altra parte della dottrina continua invece a ritenere che tutte le norme del diritto internazionale,
comprese quelle relative alla protezione dei diritti umani, possano avere effetto nei confronti degli
individui solo per il tramite della legislazione statale, adottata per conformare il diritto interno agli
obblighi internazionali dello Stato (Adattamento del diritto interno al diritto internazionale).
Domande:
Quali circostanze inducono una parte della dottrina a riconoscere all'individuo una soggettività
internazionale, seppure limitata?
Quando é entrata in vigore la Corte penale internazionale? Quali accuse muovono parecchi Stati,
soprattutto africani, alla Corte penale internazionale?