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LA STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI

I TASSI GREZZI sono tassi riassuntivi basati su eventi reali (numero di nascite, morti o
malattie) in una popolazione totale e in un determinato periodo di tempo.

Due fattori contribuiscono alla grandezza di un tasso grezzo di mortalità:

Il PRIMO è la probabilità di morte per gli individui,


Il SECONDO la distribuzione della popolazione per età.

Dal momento che l’ETÀ è il principale fattore che influenza il rischio di morte, più
elevata è la porzione di anziani nella popolazione, più elevato sarà il tasso grezzo di
mortalità in quella popolazione.

I tassi grezzi presentano il vantaggio di essere facilmente calcolabili, ma possono


oscurare il fatto che sottogruppi della popolazione manifestino differenze di rischio
significative.

Può pertanto accadere che due popolazioni con tassi di mortalità età-specifici diversi
presentino uguali tassi grezzi di mortalità e viceversa.

Ogni volta che si analizza un tasso grezzo, è necessario esaminare i TASSI SPECIFICI
e la DISTRIBUZIONE PER ETÀ per determinare se sia necessario un “aggiustamento”
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o STANDARDIZZAZIONE DEI TASSI.
I TASSI SPECIFICI per sottogruppi omogenei presentano il vantaggio di fornire
un’informazione dettagliata, utile a scopi epidemiologici e per interventi di Sanità
Pubblica.
Tuttavia risulta problematico paragonare molti sottogruppi di due o più popolazioni.

E’ necessario perciò un tipo di TASSO RIASSUNTIVO depurato dalle limitazioni dei


tassi grezzi, cioè un TASSO STANDARDIZZATO. Nel calcolo di questo tasso
riassuntivo, vengono applicati PROCEDIMENTI STATISTICI che rimuovono l’effetto
delle differenze nella composizione delle diverse popolazioni.

L’ETÀ È LA VARIABILE PER LA QUALE LA STANDARDIZZAZIONE È PIÙ


FREQUENTEMENTE NECESSARIA A CAUSA DEL SUO EFFETTO SULLA MORBOSITÀ
E MORTALITÀ.

BISOGNA TUTTAVIA RICORDARE CHE, A SECONDA DEI CASI, PUÒ ESSERE


NECESSARIO STANDARDIZZARE PER VARIABILI QUALI:
SESSO; RAZZA; MANSIONE LAVORATIVA; ABITUDINE AL FUMO; ECC.
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Si può arrivare ad ottenere dati standardizzati attraverso DUE procedimenti
principali,

l’uno detto di STANDARDIZZAZIONE DIRETTA;

l’altro detto di STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA.

Per poter comunque applicare l’una o l’altra di tali metodiche, va sempre


preliminarmente identificata una popolazione, denominata POPOLAZIONE
STANDARD, che può essere costituita dalla popolazione REALE di
un’aggregazione geografico-istituzionale di un livello superiore a quello delle
popolazioni dalle quali provengono i dati (popolazione regionale per dati
comunali, nazionale per dati regionali, ecc.), oppure una popolazione IDEALE.

Per COMPARAZIONI DI DUE DIVERSI GRUPPI, la popolazione standard può


essere costruita come la somma per fasce di età e in totale delle due popolazioni
in esame.
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LA STANDARDIZZAZIONE DIRETTA
Si supponga di voler confrontare il tasso di mortalità per una determinata
patologia della popolazione italiana (POPOLAZIONE A) con quella di un gruppo
di immigrati che vivono in Italia (POPOLAZIONE B).

POPOLAZIONE A POPOLAZIONE B
Popolazione Numero Tasso di Popolazione Numero Tasso di
a metà anno decessi mortalità a metà anno decessi mortalità
TOTALE 57.100.000 53.750 94,1/100.000 320.000 220 68,7/100.000

Si può dire che il rischio di morire per la malattia in questione è più basso
nella popolazione degli immigrati rispetto a quella italiana?
Osservando la distribuzione per età delle due popolazioni, risulta evidente la
necessità della standardizzazione

POPOLAZIONE ITALIANA (A)


> 65
IMMIGRATI (B)
FASCE 45-64
DI 15-44
ETÀ 5-14
0-4
10 20 30 40 50 60 70 % 4
Se si dispone dei DATI DI MORTALITÀ SUDDIVISI PER FASCE DI ETÀ relativi
alle due popolazioni in esame e si conosce anche la NUMEROSITÀ DELLE
DIVERSE FASCE DI ETÀ DELLA POPOLAZIONE STANDARD si può effettuare la
STANDARDIZZAZIONE DIRETTA.

Nel nostro esempio, il primo passo è scegliere una popolazione standard che
potrebbe essere quella proposta dalla O.M.S. per il continente europeo con la
seguente suddivisione in fasce di età:

FASCE D’ETÀ STANDARD EUROPEO


0-4 8.000
5 - 14 14.000
15 - 44 42.000
45 - 64 25.000
> 65 11.000
TOTALE 100.000

LA STANDARDIZZAZIONE DIRETTA CONSISTE NEL CALCOLO DEL NUMERO DI


CASI CHE SI VERIFICHEREBBERO NELLA POPOLAZIONE STANDARD SE I
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TASSI FOSSERO QUELLI DELLE POPOLAZIONI IN STUDIO.
Quindi  prendere i singoli tassi specifici delle due popolazioni A e B e
moltiplicarli per la rispettiva popolazione standard al fine di ottenere il
numero di morti attesi per classe di età nelle due popolazioni.
POPOLAZIONE A POPOLAZIONE B
FASCE Popolazione Numero Tasso di Popolazione Numero Tasso di
D’ETÀ a metà anno decessi mortalità a metà anno decessi mortalità
/100.000 /100.000
0- 4 3.000.000 1.200 40,0 50.000 21 42,0
5 - 14 7.800.000 250 3,2 60.000 2 3,3
15 - 44 24.900.000 2.400 9,6 142.000 20 14,1
45 - 64 13.900.000 9.900 71,2 45.000 42 93,3
≥ 65 7.500.000 40.000 533,3 23.000 135 587,0
TOTALE 57.100.000 53.750 94,1 320.000 220 68,7

I tassi di mortalità specifici per età dovranno essere applicati come segue alla
popolazione standard:
FASCIA 0 – 4 ANNI (A): 8.000 x 40,0 /100.000 = 3,2 CASI ATTESI
FASCIA 0 – 4 ANNI (B): 8.000 x 42,0 /100.000 = 3,4 CASI ATTESI
FASCIA 5 – 14 ANNI (A): 14.000 x 3,2 /100.000 = 0,4 CASI ATTESI
FASCIA 5 – 14 ANNI (B): 14.000 x 3,3 /100.000 = 0,5 CASI ATTESI
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Otterremo così il numero dei morti attesi
Riportiamo in tabella i casi attesi nelle due popolazioni A e B:
POPOLAZIONE A POPOLAZIONE B
FASCE Popolazione Tasso di casi Tasso di casi
D’ETÀ standard mortalità attesi mortalità attesi
0- 4 8.000 40,0 3,2 42,0 3,4
5 - 14 14.000 3,2 0,4 3,3 0,5
15 - 44 42.000 9,6 4,0 14,1 5,9
45 - 64 25.000 71,2 17,8 93,3 23,3
≥ 65 11.000 533,3 58,6 587,0 64,5
TOTALE 100.000 84,0 97,6

SOMMANDO gli attesi nelle varie classi di età si ottiene IL NUMERO TOTALE DI MORTI
ATTESI, che equivale al numero dei casi che ci aspetteremmo nelle due popolazioni se la
loro distribuzione fosse quella standard.

DIVIDENDO il totale dei morti attesi per la numerosità della popolazione standard (in
questo caso 100.000) si ottengono i rispettivi TASSI STANDARDIZZATI DI MORTALITÀ, e
cioè:

POPOLAZIONE A: 84,0 / 100.000


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POPOLAZIONE B: 97,6 / 100.000
DOPO LA STANDARDIZZAZIONE DIRETTA È POSSIBILE PORSI LA DOMANDA:

UNA VOLTA CORRETTO L’EFFETTO DELLA DIVERSA COMPOSIZIONE PER ETÀ, LE


DUE MORTALITÀ SONO UGUALI?
OSSIA,
ESISTE QUALCHE FATTORE, OLTRE ALLA DIVERSA ETÀ DELLE DUE
POPOLAZIONI, CHE INFLUISCE SULLA MORTALITÀ IN TALI POPOLAZIONI,
DETERMINANDONE UN LIVELLO DIFFERENTE?

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IN SINTESI, I PASSI DA COMPIERE PER CALCOLARE TASSI
STANDARDIZZATI CON METODO DIRETTO SONO:

1) SELEZIONARE UNA POPOLAZIONE STANDARD CON DISTRIBUZIONE


DELL’ETÀ CONOSCIUTA

2) CALCOLARE I TASSI DI MORTALITÀ (O MORBOSITÀ) SPECIFICI PER LE


DUE POPOLAZIONI INDICE

3) CALCOLARE I DECESSI (O CASI) ATTESI IN CIASCUNA DELLE DUE


POPOLAZIONI MOLTIPLICANDO I TASSI SPECIFICI DELLA
POPOLAZIONE INDICE PER IL NUMERO DI SOGGETTI PRESENTI IN
CIASCUNA CLASSE DI ETÀ DELLA POPOLAZIONE STANDARD

4) SOMMARE I DECESSI (O CASI) ATTESI DI CIASCUNA CLASSE DI ETÀ E


DIVIDERE IL TOTALE DEI DECESSI (O CASI) ATTESI PER IL TOTALE
DELLA POPOLAZIONE STANDARD OTTENENDO IL TASSO
STANDARDIZZATO 9
STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA
In alcuni casi l’aggiustamento per età dei tassi è necessario, ma la procedura
appena descritta non può essere applicata perché il piccolo numero di morti in
una popolazione può rendere i tassi età-specifici instabili.

In altri casi i tassi età-specifici possono essere sconosciuti, essendo disponibili


solo il numero totale dei morti e il numero di soggetti presenti in ogni classe di
età.

IL METODO DI STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA È SPECULARE DEL METODO


DIRETTO E PUÒ ESSERE APPLICATO NEI CASI MENZIONATI.

Nel METODO DIRETTO il tasso standardizzato per età è ottenuto applicando i


tassi età-specifici delle popolazioni di interesse (Es. A e B) a una popolazione la
cui struttura per età è nota (STANDARD) per ottenere un numero di morti attese.

Nel METODO INDIRETTO la standardizzazione è basata sui TASSI ETÀ-


SPECIFICI piuttosto che sulla composizione per età. 10
In questo caso la popolazione i cui tassi costituiscono la base per la
comparazione è definita POPOLAZIONE STANDARD.

Se due popolazioni devono essere paragonate tra di loro con la


standardizzazione indiretta, LA PIÙ NUMEROSA DELLE DUE è solitamente
scelta come STANDARD perché i suoi tassi tendono ad essere più stabili.

Il procedimento di STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA consiste nell’applicare i


tassi età-specifici della popolazione standard alla popolazione di interesse (ES.
popolazione A) per ottenere un numero di MORTI “ATTESE”.

In pratica, ci si chiede: quale sarebbe il numero di morti (MORTI ATTESE) nella


popolazione “A” se le persone di tale popolazione morissero con gli stessi tassi
di mortalità età-specifici della popolazione standard?

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Il CONFRONTO tra morti osservate effettivamente e morti attese permette di rispondere
alla domanda:

• in ognuna delle popolazioni in esame si muore in maniera standard?

• ossia in ognuna di esse la mortalità incide come nella popolazione standard?

Il RAPPORTO =
Morti osservate in una popolazione è detto:
Morti attese nella stessa popolazione

RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITÀ o S.M.R.


(STANDARDIZED MORTALITY RATIO)

Il RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITÀ, mettendo in relazione il numero di


morti osservate con quello di morti attese, indica quanto, in una particolare
popolazione, la mortalità incide in modo diverso dalla popolazione generale nel suo
complesso.

Quanto detto a riguardo della STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA PER IL FATTORE


“ETÀ”, può essere applicato a tutte le altre variabili (Es. mansione lavorativa) per le
quali si vuole standardizzare. 12
Utilizzando sempre l’esempio della popolazione italiana e della
popolazione immigrata, potremmo partire dalla scelta di TASSI
STANDARD SPECIFICI per la mortalità nelle diverse fasce d’età in
Europa forniti dall’O.M.S.

FASCE DI ETÀ TASSI STANDARD


0-4 41,0
5 - 14 3,2
15 - 44 10,0
45 - 64 70,0
≥ 65 540,0

I tassi standard per età sono quindi applicati alle due popolazioni
studiate, moltiplicando il numero di persone in ciascuna fascia delle
due popolazioni per il rispettivo tasso specifico standard.

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Si ottiene il numero di morti attesi in ciascuna classe:
FASCIA 0 – 4 ANNI (A): 3.000.000 x 41,0 /100.000 = 1230,0
FASCIA 0 – 4 ANNI (B): 50.000 x 41,0 /100.000 = 20,5
FASCIA 5 – 14 ANNI (A): 7.800.000 x 3,2 /100.000 = 249,6
FASCIA 5 – 14 ANNI (B): 60.000 x 3,2 /100.000 = 1,9
POPOLAZIONE A POPOLAZIONE B
FASCE Tassi N° casi N° casi
D’ETÀ standard attesi attesi

0- 4 41,0 3.000.000 1.230 50.000 20,5


5 - 14 3,2 7.800.000 250 60.000 1,9
15 - 44 10,0 24.900.000 2.490 142.000 14,2
45 - 64 270,0 13.900.000 9.730 45.000 31,5
> 65 540,0 7.500.000 40.500 23.000 124,2
TOTALE 57.100.000 54.200 320.000 192,3

Il RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITÀ in questo caso è:


SMRA 53.750 / 54.200 = 0,99 SMRB 220 / 192,3 = 1,14

La popolazione A ha una mortalità per quella determinata malattia dell’1%


inferiore alle attese (basate sulla popolazione standard prescelta), mentre la
popolazione B ha una mortalità del 14% superiore alle attese. 14
IN SINTESI, I PASSI DA COMPIERE PER EFFETTUARE UNA
STANDARDIZZAZIONE CON METODO INDIRETTO SONO:

1) DEFINIRE UN SET STANDARD DI TASSI SPECIFICI PER CLASSI DI ETÀ

2) APPLICARE QUESTI TASSI SPECIFICI ALLE POPOLAZIONI IN STUDIO


PER OTTENERE IL NUMERO DEI DECESSI ATTESI

3) SOMMARE TUTTI I DECESSI ATTESI

4) DIVIDERE IL TOTALE DEI DECESSI OSSERVATI PER IL TOTALE DEI


DECESSI ATTESI E MOLTIPLICARE PER 100 PER OTTENERE IL
RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORTALITÀ

5) MOLTIPLICARE PER L’S.M.R. PER IL TASSO GREZZO DI MORTALITÀ


DELLA POPOLAZIONE IN STUDIO PER OTTENERE IL TASSO DI
MORTALITÀ STANDARDIZZATO DELLA POPOLAZIONE INDICE

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Si deve ricordare che un TASSO STANDARDIZZATO è un TASSO
ARTIFICIALE. Esso permette di confrontare una popolazione con
un’altra “CONTROLLANDO” una variabile (Ad es. l’ETÀ)
NON DEVE ESSERE USATO SE, INVECE DI UN CONFRONTO, SI
VUOLE UNA DESCRIZIONE ACCURATA DI UNA POPOLAZIONE.
Perciò:
TASSO STANDARDIZZATO Conveniente misura
riassuntiva dei tassi specifici
per sottogruppi (Es. per ETÀ)

I tassi specifici per sottogruppo (Ad es. i tassi specifici per età)
forniscono molte informazioni in più e devono essere usati, se
possibile, per confronti dettagliati.

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UN ASPETTO IMPORTANTE RIGUARDA LA SCELTA DELLA
POPOLAZIONE STANDARD, PARTICOLARMENTE IN EPIDEMIOLOGIA
OCCUPAZIONALE.

Ad esempio, se si vuole studiare la mortalità per tumori in lavoratori


esposti a determinate sostanze chimiche, la scelta della popolazione
nazionale quale standard potrebbe comportare una sovrastima del
S.M.R. nel caso che la mortalità per tumori nella regione circostante la
fabbrica fosse di per sé più elevata di quella nazionale.

All’opposto, se la popolazione locale fosse troppo ristretta, la sua


scelta come standard non sarebbe conveniente per l’instabilità dei
tassi età-specifici o, ancor peggio, perché tali tassi potrebbero essere
pesantemente influenzati dal gruppo di lavoratori sotto studio.

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In EPIDEMIOLOGIA OCCUPAZIONALE può perciò essere utile
utilizzare come POPOLAZIONE STANDARD GRANDI GRUPPI DI
POPOLAZIONE LAVORATIVA.

Ciò consente peraltro di correggere la distorsione data dal fatto che


chi lavora ha, in media, uno stato di salute migliore di quello della
popolazione generale, in cui sono presenti anche soggetti troppo
malati per lavorare

(CORREZIONE DEL COSIDDETTO “HEALTHY WORKER EFFECT”)

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APPLICAZIONI E LIMITI DELLA STANDARDIZZAZIONE DEI
TASSI
La standardizzazione diretta è sempre da preferire alla indiretta quando
i tassi età-specifici della popolazione in studio sono sufficientemente
stabili, quando cioè gli strati sono sufficientemente numerosi.

Inoltre la standardizzazione con il metodo indiretto può distorcere il


confronto, specialmente quando i gruppi confrontati differiscono
notevolmente nella distribuzione della variabile che viene corretta.

In realtà standardizzazione diretta e indiretta producono quasi sempre


risultati assai simili, dal momento che distorsioni si possono produrre
per differenze maggiori di quelle che si verificano nella pratica.

Un VANTAGGIO del metodo di standardizzazione indiretta è la minore


dipendenza dalla variabilità campionaria, rispetto alla standardizzazione
diretta, quando ci sono pochi individui in alcuni sottogruppi per la
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variabile standardizzata.
Esercizio 1

REP. OCULISTICA REP. EMODIALISI


N° OPERATORI HBsAg+ N° OPERATORI HBsAg+
MEDICO 583 7 429 -
INF. PROFESS. 614 35 611 -
AUSILIARIO 617 29 610 -
TOTALE 1814 71 1650 95

POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO: PERSONALE REPARTO OCULISTICA

Si calcolano i tassi specifici di soggetti HBsAg+ per ciascuna categoria di lavoratori


nel reparto di oculistica:
MEDICI 1,2%
INFERMIERI 5,7%
AUSILIARI 4,7%

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I tassi sono applicati a ciascuna categoria di lavoratori nel reparto di
emodialisi per calcolare il numero atteso di soggetti HBsAg+:
MEDICI 5,14
INFERMIERI 34,82
AUSILIARI 28,67
TOTALE 68,63  HBsAg+ attesi reparto emodialisi
Morbosità attesa del reparto di emodialisi: 68,63 / 1650 = 4,16 %

Il tasso di positività per HBsAg effettivamente riscontrato nel reparto di


emodialisi risulta invece:
95 / 1650 = 5,75%
Il rapporto osservati/attesi (RAPPORTO STANDARDIZZATO DI MORBOSITÀ)
è perciò:
95 / 68,63 oppure 5,75 / 4,16 = 1,38

IN ALTRE PAROLE, NEL REPARTO DI EMODIALISI C’È UN NUMERO DI


PORTATORI DI HBsAg DEL 38% PIÙ ELEVATO RISPETTO A QUANTO CI SI
POTEVA ATTENDERE UTILIZZANDO I TASSI RISCONTRATI NEL REPARTO DI
21
OCULISTICA.
Esercizio 2

USL 1 USL2
ETA’ ABITANTI DECESSI ABITANTI DECESSI
33-44 3348 2 15810 9
45-54 3492 7 14377 33
55-59 1955 9 6398 35
60-64 1994 15 6134 53

Tasso di mortalità USL 1: 305,8/100.000 ABITANTI

Tasso di mortalità USL 2: 304,3/100.000 ABITANTI

PER ESEGUIRE LA STANDARDIZZAZIONE PER ETÀ, OCCORRE COSTRUIRE


UNA POPOLAZIONE STANDARD.

UN METODO SEMPLICE PUÒ ESSERE QUELLO DI SOMMARE PER CLASSE DI


ETÀ LA POPOLAZIONE DELLE DUE USL

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ETÀ
33-44 (3348 + 15810) = 19158
45-54 (3492 + 14377) = 17869
55-59 (1955 + 6398) = 8353
60-64 (1994 + 6134) = 8128
TOTALE 53508

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SI CALCOLANO QUINDI I TASSI DI MORTALITÀ SPECIFICI PER ETÀ NELLA USL 1 E
NELLA USL 2
USL 1 USL2
33-44 0,59 ‰ 0,56 ‰
45-54 2,00 ‰ 2,29 ‰
55-59 4,60 ‰ 5,47 ‰
60-64 7,52 ‰ 8,64 ‰

I TASSI DI MORTALITÀ SPECIFICI PER ETÀ SONO QUINDI APPLICATI ALLA


POPOLAZIONE STANDARD PER CALCOLARE LE MORTI ATTESE NELLA USL 1 E
NELLA USL 2:
MORTI ATTESE
USL 1 USL2
33-44 11,30 10,72
45-54 35,73 40,92
55-59 38,42 45,69
60-64 61,12 70,22
TOTALE 146,57 167,55

POSSIAMO A QUESTO PUNTO CALCOLARE IL TASSO STANDARDIZZATO DI


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MORTALITÀ PER ETÀ NELLA USL 1 E NELLA USL 2:
Tasso standardizzato USL1 = 146,57 x 1000 = 2,73 ‰
53508

Tasso standardizzato USL2 = 167,55 x 1000 = 3,13 ‰


53508

Standardizzando la mortalità per età si giunge alla conclusione che la mortalità per
tumore è più elevata nella USL 2 che nella USL 1. Tale eccesso può essere stimato
facendo il rapporto tra i 2 tassi standardizzati:

3,13 = 1,13 Cioè la mortalità è del 13 % più


2,73 elevata nella USL 2

In alternativa al procedimento esposto, era possibile prendere come popolazione


standard quella della USL 1 ed applicare i suoi tassi alla popolazione della USL 2:

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TASSI DI MORTALITÀ MORTI ATTESE NELLA
ETÀ USL 1 POPOLAZIONE STANDARD
(USL 2)
33-44 0,59 ‰ 15810 x 0,59 ‰ = 9,32
45-54 2‰ 14377 x 2 ‰ = 28,75
55-59 4,60 ‰ 6398 x 4,60 ‰ = 29,43
60-64 7,52 ‰ 6134 x 7,52 ‰ = 46,12
TOTALE 113,62

RAPPORTO OSSERVATI/ATTESI (S.M.R.) =

130 = 1,14 OSSERVATI > 14% rispetto ad attesi in


113,62 base ai tassi della USL 1

TASSO DI MORTALITÀ STANDARDIZZATO DELLA USL 2 :

TASSO GREZZO x SMR =

= 304,3 / 100.000 x 1,14 =

= 348,2 / 100.000 26
Esercizio 3
TIPO DI FABBRICA 1 FABBRICA 2 FABBRICA 3
LAVORAZIONE CASI ESPOSTI CASI ESPOSTI CASI ESPOSTI
A 2 400 5 1000 10 2000
B 3 300 5 500 5 500
C 5 250 5 250 3 150
D 10 200 5 100 2 40
TOTALE 20 1150 20 1850 20 2690

TASSO DI INCIDENZA GREZZO DI ASMA ALLERGICA:


FABBRICA 1 = 1,73%; FABBRICA 2 = 1,08%; FABBRICA 3 = 0,74%

È subito evidente come i tassi di incidenza specifici per tipo di lavorazione


siano identici nelle 3 fabbriche
LAVORAZIONE
Perciò la differenza nei tassi di incidenza tra
A = 0,5%
le 3 fabbriche è unicamente dovuta al
B = 1%
diverso numero di addetti alle 4 lavorazioni
C = 2%
27
D = 5%
Esercizio 4
ETÀ 1° GRUPPO 2° GRUPPO 3° GRUPPO
LAVORATIVA NON ESPOSTI CASI ESPOSTI CASI ESPOSTI CASI
<5 5 0 40 1 160 4
5-9 40 1 60 2 120 4
10-14 20 1 30 2 45 3
15-19 100 4 80 6 30 2
20-24 80 5 100 8 25 2
25-30 100 5 90 9 50 5
TOTALE 345 16 400 28 430 20
TASSO GREZZO 4,63% 7,00% 4,65%

Innanzitutto si calcolano i tassi di incidenza specifici per età nei 3 gruppi


(%)
ETÀ 1° GRUPPO 2° GRUPPO 3° GRUPPO
LAVORATIVA
<5 0 2,5 2,5
5-9 2,5 3,3 3,3
10-14 5 6,6 6,6
15-19 4 7,5 6,6
20-24 6,25 8 8 28
25-30 5 10 10
Si possono ora applicare i tassi di incidenza specifici per età lavorativa ad una
popolazione standard che può essere rappresentata dalla somma dei 3 gruppi,
cioè:

ETÀ N° SOGGETTI CASI ATTESI CASI ATTESI CASI ATTESI


LAV. (POPOLAZIONE 1° GRUPPO 2° GRUPPO 3° GRUPPO
DI RIFERIMENTO)
<5 205 0 5,1 5,1
5-9 220 5,5 7,3 7,3
10-14 95 4,7 6,3 6,3
15-19 210 8,4 15,7 13,9
20-24 205 12,8 16,4 16,4
25-30 240 12 24 24
TOTALE 1175 43,4 74,8 73

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Si calcolano ora i tassi standardizzati per i 3 gruppi:
TASSO DI INCIDENZA 43,4 x 100 = 3,7

STANDARDIZZATO 1° GRUPPO 1175

TASSO DI INCIDENZA 74,8 x 100 = 6,3

STANDARDIZZATO 2° GRUPPO 1175

TASSO DI INCIDENZA 73 x 100 = 6,2

STANDARDIZZATO 3° GRUPPO 1175

Si può concludere che l’esposizione al composto x costituisce un


rischio di malattia, in quanto il tasso standardizzato per i gruppi
esposti è significativamente più elevato rispetto al gruppo dei non
esposti.

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STANDARDIZZAZIONE DIRETTA STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA
DOMANDA: Quale sarebbe il tasso se la DOMANDA: Quale sarebbe il tasso se la
popolazione in esame avesse la stessa mortalità (o l’incidenza) avesse la stessa
struttura di quella di riferimento grandezza di quella osservata in una
(standard)? popolazione di riferimento (standard)?

METODO: si applica i tassi età specifici METODO: si applica i tassi standard di


calcolati in ciascuna delle due mortalità (ovvero i tassi di mortalità età
popolazioni alla popolazione standard di specifici calcolati nella popolazione
riferimento. standard) alle popolazioni in esame.

RISULTATI: si calcola il numero di morti RISULTATI: si calcola il numero di morti


attese che avremmo nelle due attese se la mortalità nelle due
popolazioni se entrambe avessero una popolazioni fosse pari alla mortalità della
distribuzione in fasce di età pari a quella popolazione standard.
della popolazione standard.
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