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L’età media alla fecondità, indicata con x, si calcola per una classe di età.
Al numeratore si moltiplica il valore centrale della classe per il tasso specifico di
fecondità. A denominatore c’è la sommatoria di tutti i tassi specifici di fecondità,
ossia il TFT. Si tratta di una media ponderata dove il peso è il tasso specifico di
fecondità. Esprime la distanza intercorrente tra la generazione delle madri e
quella delle figlie
È possibile distinguere tutte queste misure per ordine di nascita. Però questa
distinzione oggi non si usa fare molto, in quanto viviamo in una società che resta
su ordini bassi, tanto è vero che la maggior parte delle coppie, ha un primogenito.
Per fasce di
età di 1 anno
Per fasce di
età di 5 anni
Tra il 2005-10 il TFT è sceso sui 2,5 figli per donna. Si tratta di un calo che
interessa la maggior parte dei paesi del mondo. Circa l’80% dei paesi ha un
TFT sotto i 3 figli per donna, eccetto i paesi all’estremo opposto, dove ci sono
ancora i 5 figli per donna. (linea blu)
I paesi che nel passato avevano alti tassi di fecondità, oggi hanno bassi tassi i
fecondità. Uno dei casi interessanti è la Germania, perché soprattutto nella part
est si stanno sperimentando dei bassissimi livelli di fecondità.
La Francia invece anche se ha valori molto più bassi del passato, è il paese tra
tutti quelli europei si avvicina di più al livello di sostituzione delle generazioni,
con un TFT=1,8 che grazie alle migrazioni consente un sistema sostenibile, a
differenza dell’Italia.
LIVELLI DI FECONDITÀ
Vediamo come quello dell’Italia è basso
Tra Francia sta messa meglio del nord Europa e dell’Inghilterra.
Il Giappone è il gemello demografico dell’Italia, perché sono uguali in termini di
mortalità e di natalità. Sono uguali dal punto di vista di invecchiamento
demografico. Pertanto demograficamente parlando sono due popolazioni molto
vicine.
TASSO DI NATALITÀ
Il tasso di natalità è espresso come il numero annuo di nascite per 1.000 persone
nella popolazione.
Questo è rimasto costante nel tempo, poi c’è stata una caduta, che in Italia è stata
più ripida, piuttosto che in altri paesi.
Invece la Cina ha avuto una caduta molto ripida come conseguenza repentina
delle decisioni politiche.
IMPATTO DELLA POLITICA DEL FIGLIO UNICO
Si tratta di una politica che non è stata utile, in quanto si sarebbe potuto
comunque ottenere un risultato simile, ma senza fare un intervento politico così
coercitivo. Questo si è visto grazie ai risultati raggiunti in Taiwan.
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Infatti il Taiwan aveva alti livelli di fecondità che erano al pari di quelli della
Cina, e ha raggiunto dei livelli vicini alla Cina, nonostante non abbia attuato una
politica così rigida che limiti le scelte individuali.
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Pertanto la politica del figlio unico esercitata in Cina probabilmente è stata inutile
perché la modernità e lo sviluppo sperimentato in Taiwan sarebbe stato
sperimentato anche in Cina, e quello sarebbe stato sufficiente per una graduale
diminuzione della fecondità.
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In conclusione, il Taiwan è la dimostrazione che una legge così invasiva della
Cina è stata inutile, perché ci sarebbe stata comunque una diminuzione della
fecondità più graduale. Infatti il livello raggiunto è quasi lo stesso per entrambe.
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Adesso la Cina sta pagando le conseguenze per le decisioni passate, in quanto è
un paese demograficamente invecchiato, tant’è vero che dopo aver rimosso tale
politica si stanno incoraggiando anche le nascite di primo e secondo ordine.