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- Bassa statura
- Pubert precoce
- Pubert ritardata
- Obesit
- Diabete mellito
- Malattie della tiroide
Laccrescimento normale
Chirico V, Caruso R, Vicchio P, Moschella E, Malvaso S, Meduri S, Randazzo A, Salpietro V,
Munaf C, Arrigo T
Con il termine generale di accrescimento si intende parlare di processi che riguardano non solo la
crescita staturale, ma anche quella ponderale e la maturazione scheletrica dellindividuo nellarco
della sua et evolutiva (dallo stadio di zigote alla conclusione della pubert).
Alla base dei fenomeni di crescita vi sono tre meccanismi fondamentali: liperplasia, cio laumento
del numero di cellule, l'ipertrofia o aumento delle dimensioni cellulari e l' osteogenesi, che si
traduce nella maturazione scheletrica.
Questi fenomeni sono strettamente dipendenti da fattori genetici e ambientali, che agiscono
attraverso la mediazione di ormoni o di fattori di crescita: se non interviene nessun impedimento, gli
ormoni consentiranno l' espletamento del pieno potenziale genetico.
I principali fattori fisiologici che influenzano la crescita possono essere distinti in:
- fattori endogeni: genetici ed ormonali;
- fattori esogeni: ambientali, nutrizionali, affettivi e socio-economici.
Durante la vita fetale la crescita, oltre che da fattori genetici, influenzata da fattori materni, dal
livello di ossigenazione e nutrizione del feto, nonch dal sesso ( lievemente maggiore nei maschi)
e dallet gestazionale. Un neonato a termine misura in media 50 cm e pesa 3.300 Kg. Dopo il
parto, dalla prima settimana fino ai tre mesi di vita un neonato dovrebbe aumentare di circa 150-200
grammi a settimana. In linea di massima, il peso alla nascita dovrebbe raddoppiare intorno ai cinque
mesi di et, triplicare ad un anno e quadruplicare a 2 anni. Per quel che concerne la statura, il
guadagno dovrebbe essere di circa 24 cm durante il I anno di vita e di 11, 8 cm e 7 cm in media
rispettivamente nel II, III e IV anno di vita. Dal quarto anno di vita e fino alla pubert la velocit di
crescita si mantiene abbastanza stabile (intorno ai 5-6 cm per anno), con lieve rallentamento nelle
ultime epoche prepuberali. Linizio della pubert si accomapagna allo scatto staturale (durante il
I anno guadagno staturale medio di circa 8,5 cm nel maschio e 6,5 cm nelle femmine).
Il calcolo del potenziale genetico (statura bersaglio), rappresentato dall' altezza media dei genitori
ricavabile dalla seguente formula:
Statura target (bersaglio genetico): Per i maschi: (statura padre + statura madre + 13)/ 2
Per le femmine: (statura padre + statura madre 13)/ 2
Con variazioni di circa + 5 cm
dove 13 un numero fisso che indica approssimativamente la differenza tra le stature medie dei
maschi e delle femmine adulti.
Per quel che riguarda il controllo endocrino della crescita durante la vita fetale esso influenzato
dalla somatomedina C (SMC) e dallinsulina. Nellultimo periodo della vita fetale diviene
prevalente il controllo esercitato dalla SMC, che rappresenta il principale responsabile della crescita
fino ai due anni di vita. Dopo i 2 anni la crescita dipende dal GH. Gli ormoni tiroidei e la SMC
stimolano sia la crescita che la maturazione dei nuclei di ossificazione delle ossa lunghe, grazie al
loro effetto sulle cartilagini di coniugazione; gli steroidi sessuali ed i glucocorticoidi a dosi elevate
hanno un effetto negativo sulla crescita e sulla maturazione ossea.
Tra i fattori nutrizionali, lipernutrizione protratta ha un effetto positivo sulla crescita e sulla
maturazione dei nuclei di ossificazione, al contrario della malnutrizione e del malassorbimento che
si accompagnano ad un rallenta,mento della crescita e della maturazione ossea. Anche lestrazione
socio-economica e lambiente familiare esercitano influenze importanti sullaccrescimento del
bambino.
La linea intermedia (mediana) indica il 50 percentile, cio quel valore al di sopra ed al di sotto del
quale si colloca il 50% della popolazione esaminata. I soggetti che crescono in maniera normale
sono quelli che, a secondo dell'et, si collocano tra i valori del 3 centile e quelli del 95 centile.
Calcolo in DS :la linea intermedia corrisponde alla media matematica dei valori rilevati,
relativamente ad un dato parametro, nella popolazione di controllo. Secondo tale sistema vengono
considerati normali i valori che ricadono entro le +2 e le -2 DS dalla media e patologici per difetto o
per eccesso i valori che si collocano rispettivamente al di sotto delle -2 o al di sopra delle +2 DS.
In entrambi i casi, in condizioni di benessere la curva di crescita ricostruita sar regolare senza
rallentamenti o accelerazioni, con peso adeguato alla statura e rapporto corretto tra massa magra e
massa grassa. La valutazione seriata (effettuata ogni 6 mesi) dellaltezza e del peso identifica la
velocit di crescita e consente di rilevare tempestivamente la comparsa di unaccelerazione o un
rallentamento dellaccrescimento. La velocit di crescita va confrontata con i percentili di Tanner
della velocit di crescita (Fig.2).
Fig.2 Curva della velocit di crescita
La misurazione della circonferenza cranica deve far parte dellesame clinico di routine del lattante
in quanto fornisce utili informazioni concernenti lo sviluppo della massa cerebrale. Il nastro
millimetrato flessibile, ma non estensibile, deve passare sulla regione frontale al di sopra del bordo
orbitale superiore, in corrispondenza delle bozze frontali, lateralmente in maniera simmetrica e sulla
regione occipitale, in modo da misurare la circonferenza massima. Tale misura va rilevata dalla
nascita ai tre anni.
Let ossea
La valutazione dellet ossea usata per dare informazioni pi accurate relativamente allo stato di
sviluppo di un bambino in quanto indice fedele dellet biologica del soggetto. Viene rilevata
raffrontando la radiografia del polso e della mano sinistra (in particolare nuclei di ossificazione del
carpo e delle falangi) del soggetto in esame con una serie di radiografie standard raffigurate
nellatlante Greulich and Pyle.
Let ossea si definisce ritardata o accelerata quando si discosta per difetto o per eccesso dallet
cronologica di almeno 6 mesi durante i primi tre anni di vita ed almeno un anno in seguito.
Cause di accelerazione dellet ossea: obesit, ipertiroidismo, pubert precoce, pseudo-pubert
precoce, terapia con anabolizzanti.
Cause di ritardo dellet ossea: ritardo costituzionale di crescita e pubert, ipotiroidismo, deficit
isolato di GH, deficit ipofisario multiplo, sindromi da malassorbimento o mal- digestione, terapia
corticosteroidea cronica, malattie croniche mal compensate, alcune sindromi genetiche e
cromosomiche con bassa statura.
La valutazione dellet ossea risulta utile non soltanto ai fini diagnostici (valutazione ritardi o
anticipazioni della crescita staturale e/o puberale del soggetto, obesit) ma anche per il
monitoraggio terapeutico in corso di malattie endocrine o croniche sistemiche ed ai fini di una
eventuale previsione della statura finale del soggetto.
Bibliografia
1. S. Bernasconi, L. Iughetti, L. Ghizzoni. In Endocrinologia pediatrica. McGraw-Hill 2000
Bassa Statura
Chirico V, Caruso R, Vicchio P, Moschella E, Malvaso S, Meduri S, Randazzo A, Salpietro V,
Munaf C, Arrigo T
Varianti normali di BS sono rappresentate dalla bassa statura familiare, idiopatica e il ritardo
costituzionale di crescita e pubert.
La BS patologica pu essere sproporzionata (sproporzione tronco/arti) dovuta a una displasia
scheletrica o a rachitismo vitamino D resistente.
Le forme patologiche di BS proporzionata (normali segmenti corporei) possono avere origine
prenatale (sindromi, cromosomopatie, ritardo intrauterino della crescita) o postnatale (malattie
croniche internistiche, malnutrizione, farmaci, carenze affettive, disordini endocrini).
Sindrome di Turner (ST): alterazione cromosomica (monosemia o delezione o isocromosoma
della X). Incidenza 1:2000 neonate. Presentano un deficit della lunghezza alla nascita che tende a
peggiorare negli anni e che condiziona negativamente la statura finale . La ST si caratterizza per
alcuni aspetti: ritardo intrauterino della crescita, bassa statura. Amenorrea primaria , infertilit,
ipertransaminasemia, cardiopatia congenita, anomalie renali, malattie autoimmuni (tiroidite,
celiachia, diabete mellito), torace a corazza, cubito valgo, 4 metacarpo corto, pterigio del collo.
Iter diagnostico
Esami di I livello
servono ad escludere patologie croniche internistiche, eventuali alterazioni endocrine
VES, PCR, AGA,EMA, TGA, Ig, FT4, TSH, SMC, IGFBP3
Gn, testosterone (m), 17 estradiolo e HCG (f)
Esami di II e III livello
Vanno eseguiti in base alla patologia sospettata:
- Test da stimolo per la secrezione del GH (almeno due test, sospetto deficit GH)
PRL (adenoma secernente)
ritmo circadiano del cortisolo (m. di Cushing)
Test al GnRH analogo - Test al GnRH (ipogonadismo )
Test HCG (ipogonadismo nei maschi)
Ecografia pelvica e/o RMN pelvi ( valutazione organi pelvici nelle femmine)
Olfattometria (sindrome di Kallmann)
Cariotipo (s.Turner, s. Down)
Autoanticorpi anti tiroide, surrene, ovaio (malattie autoimmuni)
Eco tiroide (Tiroidine cronica autoimmune)
RMN cerebrale (neoplasia cerebrale)
Indagine genetica (mirate verso il sospetto diagnostico)
Terapia
Trattare la patologia sottostante (celiachia, MICI, ipotiroidismo, ipercortisolismo..)
Il trattamento con Ormone della crescita (NOTA 39) viene riservato solo ad alcune categorie:
a) deficit GH ( 2 test da stimolo con risposta di GH <10ng/ml)
b) sindrome di Turner
c) sindrome di Prader Willi
d) insufficienza renale cronica
e) nati piccoli per et gestazionale (previa approvazione della commissione regionale)
Terapia con IGF1 ricombinante (s. Laron)
Bibliografia
1. Hjerrild BE, Mortensen KH, Gravholt CH. Turner syndrome and clinical treatment. Br Med
Bull. 2008;86:77-93
2. Cakan N, Kamat D. Short stature in children: a practical approach for primary care providers.
Clin Pediatr . 2007 ;46:379-85
3. Saenger P, Czernichow P, Hughes I, Reiter EO. Small for gestational age: short stature and
beyond. Endocr Rev. 2007 ;28:219-51
Pubert Precoce
Chirico V, Salpietro A, Barone C, Randazzo A, Malvaso S, Caruso R, Sturiale M, Munaf C,
Arrigo T
L'inizio dello sviluppo puberale (la prima manifestazione clinica generalmente costituita dallo
sviluppo della mammella nel sesso femminile e dall'aumento di volume dei testicoli nel sesso
maschile), la sua progressione ed il suo completamento presentano un'ampia variabilit nella
popolazione normale.
La pubert viene definita precoce quando i primi segni di sviluppo sessuale compaiono ad una et
inferiore di pi di <2.5 S.D. rispetto alla media di riferimento, cio classicamente prima degli 8 anni
nella femmina e prima dei 9 anni nei maschi, in associazione ad un aumento della velocit di
crescita e della maturazione ossea.
Iter diagnostico
L'anamnesi familiare e l'esame obiettivo associati alla radiografia del carpo ed all'ecografia pelvica
supportati dai risultati degli esami laboratoristici potranno rivelare la causa responsabile.
Allanamnesi valutare: precedenti familiari di pubert precoce, obesit di lunga durata, assunzione
protratta di steroidi sessuali, precedenti di patologia endocranica, epoca inizio e progressione
manifestazioni puberali, perdite giallastre o ematiche dai genitali.
Alla valutazione auxologia rilevare: statura, peso, velocit di crescita, et ossea, statura dei genitori.
Allesame obiettivo generale valutare: timbro della voce, odore del sudore, sviluppo delle masse
muscolari, untuosit di pelle e capelli, acne, macchie color caff-latte, esame neurologico, fundus e
campo visivo.
Allesame obiettivo specifico valutare: identificazione stadio puberale, volume e sagoma dei
testicoli, concordanza dei fenomeni puberali, precocit iso-o eterosessuale
Indagini laboratoristiche
Dosaggio degli steroidi sessuali e delle gonadotropine (nella pubert precoce vera valori di
gonadotropine pi elevati rispetto a quelli attesi per let cronologica)
Test al GnRH (nella pubert precoce vera il picco LH maggiore del picco FSH)
Indagini strumentali:
RX polso e mano sinistra per valutazione et ossea (risulta avanzata e tende a progredire nel
tempo nella pubert precoce vera)
Ecografia pelvica (nella femmina aumento di volume dellovaio e dellutero)
RMN cerebrale (per escludere una causa organica, una volta posta la diagnosi di pubert precoce
vera)
Trattamento
La terapia medica della pubert precoce vera si avvale dellimpiego degli analoghi del GnRH che
determinano una ridotta secrezione di FSH ed LH.
La terapia obbligatoria quando: Et cronologica <6 anni
Et Ossea >2 anni vs Et Cronologica
Previsione statura finale < 2DS vs Target genetico
Il trattamento va sospeso al raggiungimento di unet ossea di 11-12 nelle femmine e 13 anni nei
maschi.
Bibliografia
1. Wilson JD, Foster DW, Kronenberg HM, Larsenet PR, Williams Textbook of endocrinology.
9th edition. Philadelphia, Saunders Co, 1998.
2. Marie-Christine Lebrethon et al. Management of central isosexual precocity: diagnosis,
treatment, outcome. Current Opinion In Pediatrics 2000; 12:394-399
3 Midyett LK et al, Are pubertal changes in girls before age 8 benign? Pediatrics 2003; 1147-51.
4. Tat L, Savage MO, Antoniazzi F, Buzi F, Di Maio S, Oostdijk W, Pasquino AM, Raiola G,
Saenger P, Tonini G, Voorhoeve PG; Optimal therapy of pubertal disorders in
precocious/early puberty J Pediatr Endocrinol Metab. 2001;14 Suppl 2: 985-95.
Pubert Ritardata
Chirico V, Salpietro A, Barone C, Randazzo A, Malvaso S, Caruso R, Sturiale M, Munaf C,
Arrigo T
Lo sviluppo puberale si definisce ritardato nella femmina quando all'et di 13 anni non comparso
ancora il bottone mammario e nel maschio quando a 14 anni non si osservato ancora un aumento
del volume testicolare (misurabile con lorchidometro di Prader > 4 cc).
Si parla di ritardo dello sviluppo puberale anche quando la progressione dello sviluppo procede in
maniera troppo lenta ovvero quando il passaggio da uno stadio all'altro - secondo la classificazione
di Tanner- supera i limiti fisiologici: nello specifico nella femmina se pi di 12 mesi sono necessari
per il passaggio da uno stadio all'altro di Tanner; nel maschio se pi di 9,5 mesi sono necessari per
il passaggio da uno stadio all'altro di Tanner.
Sotto laspetto eziopatogenetico si distinguono tre forme principali di pubert ritardata (Tab.1)
Tab.1
Pubert tarda costituzionale Variante della norma
Indagini laboratoristiche
Esami di I livello volti alla valutazione dello stato nutrizionale del soggetto e/o ad escludere
eventuali patologie associate (MICI, celiachia, ipotiroidismo): emocromo, sideremia, ferritina,
VES, PCR, Ig, EMA, TgA , fT4, TSH
Livelli basali di gonadotropine
Test dinamici (Test con GnRH)
Cariotipo (sia in presenza di note dismorfiche e/o di ritardo mentale associati a bassa statura o alta
statura o in caso di importante obesit nel sospetto di una sindrome di Turner, di una sindrome di
Klinefelter o di una sindrome Prader-Willi)
Indagini strumentali
RX del polso e della mano sinistra, per calcolare l'et scheletrica (secondo Greulich e Pyle):
significativo un ritardo superiore ai 2 anni, rispetto all'et cronologica, in ambedue i sessi.
Ecografia pelvica
RMN/TC in caso di sospetto di anomalie o patologie espansive del tratto ipotalamo-ipofisario.
Olfattometria in caso di sospetto sovraipofisario o in caso di dubbio, effettuare un'olfattometria
per sospetto di S. di Kalmann ( presente di solito alta statura e pu essere presente un'importante
ipoacusia o sordit).
Terapia
Il trattamento terapeutico varia in rapporto alla causa sottostante il ritardo puberale. Nelle forme
secondarie a malattie croniche e/o deficit nutrizionali occorre trattare il difetto di base; in caso di
deficit secretivo di gonadotropine o ormoni gonadici si ricorre alla terapia sostitutiva, con strategie
differenti a seconda che si tratti di forma costituzionale o patologica.
Bibliografia
1. Enriette Factor affecting onset of puberty Horm Res 2002;57 (suppl 2) 15-18
2. Karlberg Secular trends in puberal development Horm Res 2002;57 (suppl 2);19-30
3. GE. Faleschini, G. Borotto. La pubert grave, ritardata. Medico e Bambino pagine elettroniche
2004; 7(1)
Obesit
Munaf C, Chirico V, Caruso R, Salpietro V, Comito D, Malvaso S, Randazzo A, Talenti A,
Arrigo T
Introduzione
Per obesit si intende un accumulo eccessivo e generalizzato di grasso sia nel tessuto sottocutaneo
sia in altri tessuti pi profondi, e pu essere associata ad alterazione di parametri metabolici con
conseguenze sullo stato di salute fisico e psicologico (WHO, 1998). La misurazione del grasso
corporeo tecnicamente complessa e le metodiche pi accurate non sono adatte per un uso clinico
routinario, ma il loro impiego giustificato principalmente a scopi di ricerca. Nella comune pratica
clinica si utilizzano stime indirette di grasso corporeo ottenute dalla misura dellacqua corporea
totale (bioimpedenziometria) o delle pliche di grasso sottocutaneo (plica bicipitale, tricipitale,
sottoscapolare e sovrailiaca). Per convenzione si considera obeso il bambino che abbia uno spessore
della plica tricipitale superiore al 95 percentile e sovrappeso il bambino con un spessore compreso
tra l85 e il 95 percentile delle tabelle di riferimento. Una modalit alternativa per definire la
condizione di obesit nel bambino misurare peso e altezza per calcolare il BMI, dato il rapporto
tra peso (Kg) e altezza al quadrato (m). I vantaggi di questo indice sono dati da vari fattori:
- La semplicit di misura di peso e altezza
- Lottima correlazione tra BMI e peso corporeo
Il BMI pertanto un indice attendibile per la diagnosi di obesit nel bambino, per un impiego sia
clinico che epidmiologico. Il Centre for Disease Control (CDC) and Prevention americano definisce
attualmente sovrappeso i bambini e adolescenti con BMI compreso tra l85 e il 95 percentile e
obesi quelli con BMI superiore al 95 percentile.
Epidemiologia
Lobesit attualmente considerata il maggior problema di salute pubblica a livello mondiale, causa
di 1,5 milioni di disabilit e di oltre un milione di morti premature allanno. Si proposto il
neologismo globobesity per indicare la diffusione del fenomeno. Lincremento dellobesit stato
infatti documentato non sono nelle nazioni industrializzate ma anche nei Paesi in via di sviluppo. A
partire dagli anni Settanta, ma in particolare nelle ultime due decadi, si assistito ad un aumento
epidemico in tutte le fasce di et, non risparmiando quella pediatrica. Secondo le ultime stime,
almeno 22 milioni di bambini in et prescolare (WHO) e 155 milioni di bambini e adolescenti di et
compresa tra i 5 e i 17 anni (IOTF) sono sovrappeso; di essi ben 30-41 milioni sono classificabili e
il rischio relativo per un bambino obeso di diventare un adulto obeso,come riportato da una recente
metanalisi, varia da valori inferiori a 5 a oltre il 40% ed proporzionale alla durata, al grado di
sovrappeso e allet. In Italia la prevalenza di sovrappeso ed obesit risulta la pi elevata dEuropa,
il 23,9% dei bambini in sovrappeso, il 13,6% obeso. La prevalenza di obesit nelle regioni del
Sud Italia maggiore rispetto al Nord.
Genetica
La regolazione del bilancio energetico un complicato meccanismo finemente regolato
dallinterazione di numerose sostanze quali neuropeptidi, enzimi, recettori e ormoni. La complessit
di questo sistema non legata tanto alla quantit delle sostanze implicate nella sua regolazione
quanto alle interazioni tra le varie sostanze e tra queste e lambiente. Inoltre lespressione, lazione
e talvolta anche la capacit di interazione dei componenti di questo intrigato sistema sono funzione
dellassetto genetico. Il sistema nervoso centrale gioca sicuramente un ruolo fondamentale nella
regolazione dellappetito. I sistemi neuronali che regolano la fame e la saziet, laccumulo di
energia, la spesa energetica e la produzione endogena di glucosio modulano informazioni
provenienti da vari distretti corporei e veicolati da agenti oressizanti e anoressizanti. Questi
includono segnali ormonali (per esempio la leptina e linsulina) e segnali provenienti da nutrienti
(per esempio glucosio e acidi grassi liberi), che trasmettono informazioni circa le riserve di energia
dellorganismo. Pertanto il peso corporeo mantenuto in risposta ad una variet di stimoli che
consentono, in ultima analisi, lincremento o la riduzione dellintroito e della spesa energetica. Uno
dei pi potenti fattori endogeni anoressizzanti la leptina. La leptina un ormone proteico
(codificato dal gene LEP) di 167 amminoacidi; essa prodotta essenzialmente a livello del tessuto
adiposo ed proprio ladipocita, probabilmente sentendo il livello dei trigliceridi o dei suoi
accumulati nella cellula, a mettere in circolo la leptina. Giunta a livello del sistema nervoso centrale
(SNC), la leptina agisce deprimendo lattivit dei neuroni che utilizzano come neurotrasmettitore il
Neuropeptide Y (NPY), che si configurano quindi come i neuroni della fame. Di contro, vengono
a essere stimolati quei gruppi di cellule nervose che sintetizzano peptidi come la
proopiomelanocortina (POMP) e i suoi derivati, tra cui lalfa-melanocyte-stimulating hormon (-
MSH), nonch i neuroni produttori del cocaine and amphetamine regulated trascript (CART), tra i
pi recenti peptidi associati alle funzioni dei neuroni della saziet. La rete di segnali tra la periferia
e il SNC si completa con altri due neuropeptidi. Il primo di questi, la grelina, un peptide di 28
amminoacidi che svolge unazione oressigena. Nelluomo viene sintetizzata e secreta dalle cellule
gastriche e agisce a livello del nucleo arcuato. Laltro neuropeptide il peptide YY (PYY) che
viene rilasciato dal tratto gastrointestinale in proporzione del contenuto calorico del pasto; tramite
linibizione del NPY determina una riduzione dellappetito. La scoperta che alcuni soggetti sono
portatori di mutazioni che alterano la funzione o la struttura di un gene ne compromettono lazione
determinando linsorgenza di obesit, ci ha aiutato a svelare alcuni meccanismi che sottendono
questo sistema.
2. Mutazioni del gene codificante il recettore della leptina (LEPR): tali soggetti presentano
caratteristiche molto simili a quelle dei soggetti con deficit di leptina; ovviamente la mancata
espressione del recettore rende questa patologia non suscettibile di terapia con leptina ricombinante.
Non esiste al momento alcuna terapia per questi pazienti.
3. Mutazioni del gene codificante la prohormone convertase 1 (PC-1): un enzima che svolge un
ruolo fondamentale nel clivaggio dei pre-pro-ormoni quali per esempio linsulina e la
proopiomelanocortina.
4. Mutazioni del gene codificante la proopiomelanocortina (POMC): rappresenta uno dei pi
importanti mediatori della leptina.
5. Mutazioni del gene codificante il recettore 4 delle melanocortine (MC4R): il modello di obesit
monogenica in assoluto pi interessante; le mutazioni su questo gene determinano obesit
essenziale; il fenotipo di questi soggetti caratterizzato da obesit severa ad esordio precoce e
iperfagia.
6. Mutazioni del gene codificante il cocaine and amphetamine regulated transcript (CART): altro
modulatore dellazione della leptina, insieme al POMC e MC4R.
Esame obiettivo
Lesame clinico di un bambino o adolescente in sovrappeso/obeso in genere consente di orientarsi
tra le varie forme di obesit: secondaria a patologia endocrina o sindromica oppure idiopatica.
Il bambino affetto da obesit essenziale presenta caratteristiche molto precise:
- Lobesit si instaura gradualmente nel tempo
- La distribuzione del tessuto adiposo uniforme a livello del viso, tronco e arti
- La statura medio-alta
- Non sono presenti stigmate malformtive
- spesso presente pseudoipogenitalismo
- Normale lo sviluppo psicomotorio e la performance scolastica
- La maturazione puberale tendenzialmente accelerata, cos come la maturazione ossea in
genere avanzata rispetto allet cronologica
- Spesso presente valgismo delle ginocchia, piede piatto
- Si rilevano, soprattutto in epoca adolescenziale, strie a livello di cosce, fianchi e glutei
- Pu essere presente acanthosis nigricans (iperpigmentazione a livello del collo e delle
ascelle)
Diagnosi differenziale dellobesit in et pediatrica
Cause endocrine
Sindrome di Cushing, Ipotiroidismo, Iperinsulinismo, Deficit di ormone della crescita,
Disfunzione ipotalamica, Sindrome di Prader-Willi, Sindrome dellovaio policistico,
Pseudoipoparatiroidismo tipo I.
Sindromi generiche
Sindrome di Turner, Sindrome di Laurence-Moon-Biedl, Sindrome di Alstrom-Hallgren.
Altre sindromi
Sindrome di Cohen, Sindrome di Carpenter.
Indagini di laboratorio
Devono essere effettuate in relazione al grado di obesit e alla familiarit per fattori di rischio
cardiovascolare (diebete mellito, ipertensione, dislipidemia, malattia cardiovascolare), per cercare
di individuare precocemente i marker di una sindrome metabolica secondaria alla stato di
sovrappeso del bambino.
Lo screening comprende: glicemia a digiuno, insulinemia a digiuno, profilo lipidico, transaminasi,
misurazione della pressione arteriosa.
Nei pazienti sovrappeso, nei quali si evidenzi ipertensione, va eseguito un approfondimento
diagnostico mediante: visita specialistica cardiologica, ECG ed ecocardiografia; esame delle urine
standard e dosaggio della microlbuminuria; dosaggio di creatininemia e potassiemia.
Complicanze
Lobesit infantile non solo un problema estetico come spesso tuttora si crede: essa pu infatti
condurre a molte complicanze nel breve e nel lungo periodo, sia di natura metabolica, che di
pertinenza cardiovascolare, gastroenterologica, respiratoria, ortopedica e psicologica. Pressoch
tutte, peraltro, possono regredire con il recupero di un peso normale.
Complicanze psicologiche. I bambini obesi o sovrappeso vanno incontro a notevoli stress e
difficolt a livello sociale e psicologico. E spesso frequente una stigmatizzazione sociale nella
scuola, sul posto di lavoro e nelle varie occasioni di tipo sociale. I bambini in et scolare sono
frequentemente presi in giro, intimiditi ed esclusi dalle varie attivit. I disturbi psicologici sono
comuni nel bambino obeso. Anche nei bambini apparentemente in salute, una adeguata valutazione
psicologica spesso maschera problemi emozionali significativi.
Complicanze metaboliche. Le complicanze metaboliche, le pi temute, possono riguardare il
controllo degli zuccheri (insulino-resistenza e iperinsulinismo, ridotta tolleranza al glucosio, diabete
mellito di tipo 2) e dei lipidi (aumento del colesterolo e/o dei trigliceridi, riduzione del colesterolo
HDL, aumento del colesterolo LDL) nel sangue, fattori questi che insieme allaumento della
pressione arteriosa, tipica dellobesit, predispongono alla comparsa di malattie cardiovascolari in
et adulta. I pazienti hanno un incremento della secrezione basale di insulina, della stimolazione alla
secrezione di insulina e della resistenza allinsulina.
Complicanze cardiovascolari. A queste et precoci per gi possibile ed anzi frequente
lipertensione (e in generale, circa il 60% degli obesi sono ipertesi), cos come sono possibili forme
pi o meno precoci di aterosclerosi, con aumentato rischio futuro di infarto e ictus cerebrale.
Lobesit infantile determina certamente un aumentato rischio di contrarre una volta adulto
malattie coronariche gravi come langina pectoris, linsufficienza coronarica, l'infarto.
Complicanze gastroenterologiche. La steatosi epatica non alcolica (un accumulo di grasso a
livello del fegato determinato dallobesit e non dal consumo di alcolici), problema che, se non
risolto, pu evolvere, anche gi in et pediatrica, fino alla cirrosi.
Complicanze respiratorie. Si pu avere riduzione della capacit respiratoria, dispnea da sforzo,
ridotta ventilazione con riduzione dei livelli dossigeno, fino alla cosiddetta sindrome di Pickwick,
nella quale si hanno vere e proprie brevi perdite di coscienza durante le normali attivit di vita.
Sono anche possibili ostruzioni catarrali delle vie respiratorie, bronchiti ricorrenti, asma, aumento
dei livelli di anidride carbonica in circolo. I bambini obesi sono pi predisposti ad avere disturbi
respiratori soprattutto nel sonno, in particolare le apnee, con frequenti risvegli ed un sonno
disturbato che si riflette poi sul resto della giornata, quando i bambini tenderanno ad essere
sonnolenti, o al contrario nervosi e iperattivi, a soffrire frequentemente di cefalea o a rendere meno
bene a scuola.
Complicanze ortopediche. Leccesso di peso ha lo stesso effetto sul corpo della costruzione di
troppi piani in un palazzo: le fondamenta e le strutture di sostegno tenderanno a cedere. Per questo
le complicanze ortopediche sono cos frequenti, soprattutto il ginocchio valgo (le gambe ad X), i
piedi piatti e la scoliosi. Molto di frequente la prima alterazione che si manifesta il piede piatto,
successivamente sono coinvolte le ginocchia, e alla fine la somma di posture errate pu determinare
un atteggiamento scoliotico della schiena. Da non sottovalutare, inoltre, laccrescimento eccessivo
della metafisi prossimale-mediale della tibia e la lussazione dellepifisi della testa del femore.
Complicanze endocrinologiche. I bambini in sovrappeso hanno unet ossea avanzata, sono pi
alti in relazione allet e presentano uno sviluppo puberale pi precoce rispetto ai bambini non in
sovrappeso. Nelle bambine con obesit poi frequente la presenza di cicli mestruali alterati.
Pi avanti con let, inoltre, non raro riscontrare in queste ragazze la sindrome dellovaio
policistico, causa di non pochi disturbi ginecologici ed endocrini.
Complicanze cutanee. Una complicanza cutanea che spesso indica un problema nel controllo degli
zuccheri, la cosiddetta acanthosis nigricans (pelle ispessita, vellutata e grigiastra a livello delle
pieghe cutanee e del collo), ma ci sono anche infezioni cutanee croniche, smagliature, intertrigine
(una dermatite dovuta a sfregamento soprattutto a livello delle ascelle, delle pieghe inguinali e
sottomammarie), acne, irsutismo.
Prevenzione e trattamento
Il mantenimento del peso ideale auspicabile non solo per fattori estetici, ma anche per prevenire le
possibili complicanze dellobesit. I bambini sovrappeso, ch non vengono trattati possono rimanere
tali anche da adulti. Durante let pediatrica, una volta instaurata unobesit, molto difficile
mettere in pratica un programma efficace per ridurre e mantenere il peso a livelli accettabili senza
una partecipazione attiva e una motivazione da parte del bambino e della sua famiglia. Le tecniche
che vengono utilizzate per ridurre il peso negli adulti, come gli interventi chirurgici, la
farmacoterapia e lintroduzione di palloncini nello stomaco, sono controindicate nei bambini.
Anche le diete nettamente ipocaloriche sono inadeguate al momento che possono ritardare la
crescita e lo sviluppo in momenti critici dellet pediatrica.
Per trattare con successo lobesit bisogna prendere in considerazione almeno i seguenti aspetti:
1. Modificazione della dieta e del suo contenuto calorico
2. Definizione e applicazione pratica di programmi di attivit fisica appropriati
3. Modifiche del comportamento del bambino
4. Coinvolgimento della famiglia nella terapia.
Per quanto riguarda la modificazione della dieta e del suo contenuto calorico si consiglia una dieta
ipocalorica bilanciata, ben condotta e finalizzata ad acquisire un corretto comportamento
alimentare, caratterizzata da una ripartizione bilanciata dellapporto energetico rappresentato per il
50-60% dai carboidrati, per il 28-30% dai grassi e per il 10-15 % dalle proteine. Le modificazioni
pi rilevanti sono: la ripartizione degli alimenti in 5 pasti al giorno, la valorizzazione della prima
colazione, la riduzione dellapporto dei grassi e proteine di origine animale, la limitazione degli
zuccheri a rapido assorbimento, laumento delle fibre alimentari. Per ci che concerne lattivit
fisica, bisognerebbe abituare il bambino ai giochi allaperto, ridurre il tempo dedicato alla
televisione, videogiochi o computer a favore di attivit pi dinamiche. Spronare il bambino a fare le
scale, piuttosto che prendere lascensore, fare lunghe passeggiate, andare a scuola a piedi.
I risultati che si ottengono sono comunque limitati nel tempo, i controlli nel tempo mostrano
unelevata frequenza di recidive a 4-10 anni di distanza. Solo il 50 % dei pazienti riesce a
conservare un peso inferiore rispetto a prima. In ogni caso appare consigliabile che il medico,
nellinteresse del singolo paziente, dia inizio ad un prudente trattamento dietetico e fisico,
combinato con la modificazione del comportamento e con la terapia della famiglia. Lo scopo ultimo
dovrebbe essere quello di favorire laccrescimento e fornire un deciso sostegno sociale e
psicologico.
Bibliografia
1. Pediatria di Nelson. 18 Edizione
Diabete Mellito
Chirico V, Salpietro A, Vicchio P, Deak A, Loddo I, Malvaso S, Caruso R, Munaf C, Arrigo T
Epidemiologia ed eziopatogenesi
- Prevalenza: 1% , et 0/15 anni - Incidenza annuale: 5-20/100.000, et 0-15 anni
- Nazione pi colpita: Finlandia - Regione Italiana pi colpita: Sardegna
- Rischio per i fratelli: 4-10 % - Rischio per i figli: 1-2 %
- Fattori genetici: Predisponesti - Fattori virali: Scatenanti
PREDIABETE
Pu essere suddiviso in fasi:
La prima fase rappresentata dalla predisposizione genetica, condizione necessaria ma non
sufficiente per lo sviluppo del diabete. Alleli genetici correlati ad aumentato rischio: HLA DR3-
DR4 DQA1*0501*0301 DQB1*0201*302;
Aplotipi, quali ad esempio HLA DR2 DQA1*0102 DQB1*0602, determinano invece una
resistenza alla comparsa del diabete stesso.
una specifica combinazione allelica, pi che la presenza o l'assenza di un residuo sulla molecola
HLA, a conferire suscettibilit alla malattia o protezione da questa.
La seconda fase comporta eventi scatenanti (agenti virali, alimenti), che danno origine allattacco
autoimmune (ICA) nei confronti delle beta-cellule (insulite).
ICA sono una classe eterogenea di immunoglobuline, dirette contro determinanti antigenici insulari.
Tre diverse molecole sono state dimostrate, quali antigeni bersaglio degli ICA : lenzima
glutammico decarbossilasi,GAD (identificato nel 1990, pi comune adulti), la tirosin-fosfatasi
insulare IA-2 e il ganglioside GM2-1. Linsulina una molecola autoantigenica e gli IAA (Ab anti-
insulina) sono marker aggiuntivi di rischio e i primi ad apparire.
Nella terza fase non si osservano ancora manifestazioni cliniche, ma si verifica un progressivo
declino della secrezione insulinica in risposta alla somministrazione di glucosio endovena (IVGTT).
Marker metabolici
Il test pi usato per valutare la funzione -cellulare nella predizione di DMT1 quello della risposta
precoce insulinemica al carico endovena di glucosio (IVGTT). Si calcola la First Phase Insulin
Response (FPIR), data dalla somma dei valori di insulinemia al tempo +1 e +3 minuti dalla fine
dell'infusione endovenosa di glucosio. Viene considerata patologica una FPIR che sia inferiore al 1
percentile di normalit secondo gli standard di riferimento della SIEDP, suddivisi per stadio
puberale.
stata costruita una life table analysis in base alla risposta insulinemica all'IVGTT nei parenti di I
grado con ICA positivi: se la risposta inferiore al 1 percentile aumenta il rischio di DM1 (entro 4
anni circa)
Il rilascio dellinsulina cos danneggiato nella First Phase Insulin Response (FPIR) associato alla
presenza di marcatori immunologici (GAD IA-2) conferisce pressappoco il 100% di Rischio di
diabete tipo 1 nei successivi 5 anni nei soggetti con familiarit di I grado per diabete tipo 1.
Nella quarta fase compare la ridotta tolleranza alla somministrazione orale di glucosio (OGTT); la
fase in cui la malattia diventa clinicamente evidente, e vi una residua produzione di insulina, ma
dopo un periodo di remissione pi o meno lungo, fa seguito la distruzione di tutte le cellule beta,
con deficit di insulina.
IN SINTESI
la malattia metabolica pi frequente in et pediatrica
determinata da distruzione autoimmune delle cellule beta
Lincidenza pi alta nei paesi sviluppati (Italia 7-36/100.000)
Predisposizione preesistente (HLA DR3, DR4, DQ2)
Fattori ambientali (enterovirus, rosolia, alimenti, etc..)
Associazioni con altre malattie autoimmuni (celiachia, tiroidite)
Esordio classico nel 70-80% dei casi (poliuria-polidipsia)
Esordio subdolo pi frequente a 10-20 anni (LADA)
INSORGENZE ATIPICHE
Enuresi persistente
Dolori addominali con o senza vomito
Candidosi vaginali recidivanti
Guadagno inconsistente di peso o perdita
Fatica,irritabilit, diminuzione del rendimento scolastico
Ricorrenti infezioni della pelle
DIFFICOLTA NELLA DIAGNOSI
Neonati con sintomi nascosti
Enuresi e/o poliuria diagnosticate come infezione delle vie urinarie
Dolori addominali o vomito diagnosticati come coliche addominali-appendiciti
Iperventilazione diagnosticata e trattata come patologia respiratoria
Polidipsia erroneamente diagnosticate come abitudine o necessit psicogena di bere
CHETOACIDOSI
Circa il 15-30% delle diagnosi avvengono per KAD
Causa di mortalit nel 6-10% dei casi
La causa principale di morte ledema cerebrale
KAD: glicemia >300 mg/dl
pH <7.2 (<7.1 KAD severa)
HCO3 < 12 mEq/l
< 10 % Alto
Segni e sintomi da iperisulinismo sono: acanthosis nigricans, skin tags, dislipidemia, ipertensione,
obesit truncale. La resistenza periferica allinsulina rappresenta il primum movens e caratterizza
il T2DM.
Linsulino resitenza (IR) si definisce come una ridotta capacit dellinsulina a concentrazioni usuali
di promuovere lutilizzo periferico del glucosio, sopprimere la produzione epatica di glucosio e
inibire la liberazione delle VLDL.
LIR si caratterizza per valori di insulina a digiuno >15, durante lOGTT oltre 150 e dopo due ore
allOGTT di 75 U/ml. LHOMA un indice affidabile per valutare lIR secondo la formula:
glicemia basale (mmol/l) x Insulina basale (U/ml)/22.5. Valori patologi sono considerati >2.5 nei
bambini e >4 negli adolescenti.
Bibliografia
1. Couper J, Donaghue K; International Society for Pediatric and Adolescent Diabetes (ISPAD).
Phases of diabetes. Pediatr Diabetes. 2007 ;8:44-7.
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5. Calcaterra V, Klersy C, Muratori T, Telli S, Caramagna C, Scaglia F, Cisternino M, Larizza D
Prevalence of metabolic syndrome (MS) in children and adolescents with varying degrees of
obesity. Clin Endocrinol. 2008 ;68:868-72.
Malattie della tiroide
Chirico V, Piraino B, Moschella E, Meduri S, Malvaso Barone C, Sturiale M, Munaf C,
Arrigo T
IPOTIROIDISMO
una condizione clinica legata alla carenza degli ormoni della tiroide in relazione alle necessit
metaboliche dell'organismo.
La carenza di ormoni tiroidei pu essere dovuta alla:
insufficiente produzione ormonale
assente liberazione ormonale
ridotta o assente sensibilit periferica agli ormoni tiroidei
Ipotiroidismo Congenito
Frequenza 1- 4000; Rapporto F:M 2.5 : 1;
Cause
Agenesia ( 30-40 %)
Ectopia ( 40-50 %)
Ipoplasia ( 5 %)
Difetti dellormonogenesi ( 10%)
Insufficienza ipotalamo-ipofisaria ( 5 %)
Si pu associare a : Malformazioni cardiache, multiple, a carico SNC (5.5 %)
Prima della dimissione dai reparti di maternit viene eseguito obbligatoriamente a tutti i neonati lo
screening neonatale. Il valore di TSH > 10U/ml patologico, al richiamo il neonato viene
sottoposto a prelievo anche degli ormoni tiroidei.
Prima dellavvio del trattamento eseguire: ecografia tiroidea o scintigrafia tiroidea, RX nucleo
distale del femore, test di livello, inquadramento auxologico.
La terapia va avviata quanto prima possibile, alla posologia iniziale di L-T4 10-12 /Kg/die, dopo 1
mese dosare FT4 e TSH. Successivi controlli clinico-laboratoristici ed eventuali adattamenti
posologici andrebbero previsti ogni 3 mesi per tutto il 1 anno ed ogni 6 mesi successivamente con
lobiettivo di mantenere la FT4 ai limiti alti della normalit ed il TSH ai limiti della dosabilit.
Prognosi
50% guarigione completa
25% diminuita riserva tiroidea
25% danno permanente con ipotiroidismo
Il trattamento con LT4 non sembra aver influenzato il decorso dellHT
Bibliografia
1. Dias VM, Campos AP, Chagas AJ, Silva RM. Congenital hypothyroidism: etiology. Pediatr
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3. Brown RS. Autoimmune thyroid disease: unlocking a complex puzzle. Curr Opin Pediatr.
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