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N.

428 - FEBBRAIO 2017


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ARCHITECTURAL DIGEST. LE PIÙ BELLE CASE DEL MONDO

Life at Home

VIVERE
NEL VERDE
CON
IL VERDE

NUOVI INTERNI
Con il colore dell’anno,
tra arte, ricordi
e invenzioni: per dare
un’anima alla casa

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Editoriale.

S pecchio di un approccio
che AD persegue fin dal suo esordio nel 1981,
anche gli interni che presentiamo in questo
numero sono, ciascuno a modo suo, l’espressione
in Baviera è la ricerca di una COERENZA
STILISTICA che conferisca alle differenti parti
abitative un’armonia per così dire olistica e
una dimensione familiare, vissuta e non di
di un PRINCIPIO GENER ATIVO e di una visione rappresentanza. Come si vede tante case e tanti
del progetto architettonico e decorativo che i modi e i mood di concepirne il sentimento
coinvolgono ed esprimono i ricordi, le esperienze, e le atmosfere, indipendentemente o quasi
il narratum dei committenti e, spesso, anche dalla loro architettura. Il che significa anche
dei progettisti: «la casa è una persona» annota tante idee e suggestioni utili e soprattutto
la scrittrice Stephanie Perkins. Visitando praticabili per il lettore. Come quelle che
l’abitazione londinese di una nota produttrice animano il FOCUS, questa volta incentrato
musicale ci si accorge, per dirne una, che qui sulle mille risorse e le altrettante declinazioni
l’ idea guida è quella di creare un cabinet de di un materiale che è tornato in auge con
curiosités contemporaneo combinando opere prepotenza anche per le sue valenze ecologiche:
di oggi e capolavori antichi. Dal canto suo lo il LEGNO . Il PORTFOLIO ci trasporta poi in
scrittore UMBERTO PASTI ci narra come la sua una dimensione onirica parlando dei letti più
villa sulle colline intorno a Tangeri scaturisca belli proposti dal mercato qui illustrati come
da una sorta di ragionato e insieme passionale “sospesi” tra cieli e nuvole di carta (da parati)
e felice palinsesto della cultura materiale e aforismi di grandi scrittori sul tema dei sogni
marocchina dal lui composto nel corso degli e del dormire. Nel numero c’ è di più, si ragiona
anni e tuttora in divenire. La grande cucina è il di design e di designer, di artigiani e di aziende,
“motore” della casa romana di uno chef famoso di tecnologie e di piaceri dei sensi, dal gusto alla
(e come poteva essere altrimenti...), il sentimento vista. Di artisti di ieri come Umberto Boccioni
del viaggio e l’arte (pop in particolare) quello e di oggi, GIUSEPPE PENONE , raccontati nella
di un attico nel cielo di Milano. Dare un’anima sezione STORIE dove si recensisce pure una
domestica e INDUSTRIAL CHIC a una fabbrica divertente mostra sul mondo dei robot e si
dismessa è invece la mission che governa un loft visita una favolosa collezione d’arte orientale
in Franciacorta usato come laboratorio di idee da e contemporanea ambientata negli avvolgenti
un’azienda che fa pressofusioni per arredamento. chiaroscuri di un vecchio bunker di Berlino
mentre a Città del Messico l’appartamento del riformulato da un grande dell’architettura
celebre e fantasmagorico interior designer Dirk minimal qual è il britannico John Pawson.
Jan Kinet è studiato per poter essere trasformato
radicalmente ogni sei mesi. A organizzare,
infine, gli interni di una dimora aristocratica ETTORE MOCCHETTI

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 21


N° 428 — FEBBRAIO 2017

SOMMARIO.
«Gran parte del carattere di un uomo può essere letto nella sua casa».
JOHN RUSKIN

75 38 62 80 64 44 50

DIG E S T.
35 START — Stile INDUSTRIAL CHIC in un loft ospitato
in un ex mulino a Roma, sulla riva del Tevere.
52 ESCAPE — Uno scenografico giardino d’autore fa da
cornice al DOMINICUS MARINA RESORT, nei Caraibi.

38 FOOD DESIGN — CHRISTIAN E MANUEL COSTARDI


regalano una nota glamour alle loro creazioni.
54 OSSERVATORIO — GUM è un HAIR SALON milanese
in un appartamento dei primi del ’900.

40 DESIGN — Spirito innovativo e progettazione


a tutto campo per FABIO CALVI E PAOLO BR AMBILLA .
56 BR AND — BANG & OLUFSEN e la “via semplice”
per l’alta tecnologia del suono.

42 A TAVOLA — Il RISTOR ANTE TERMINUS a Porto


Pojana, un borgo del gusto sul Ceresio.
58 ATELIER — BRODIE NEILL ha reinventato la tecnica
del seminato usando resina e plastiche riciclate.

44 ASTE — Dalle AUTO D’EPOCA con quotazioni


milionarie all’ARTE AFRICANA di oggi.
60 OSPITALITÀ — Quadri, videoproiezioni, sculture
e design arricchiscono l’HOTEL MILU di Firenze.

46 LIFESTYLE — È concepito come un resort il nuovo


CENTRO SPORTIVO VILLA BORGHESE a Roma.
62 OROLOGI — Meccanica d’avanguardia e gusto
vintage per GIR ARD-PERREGAUX e OMEGA .

50 LIGHTING DESIGN — Tarcisio Colzani ha disegnato


per POR ADA la lampada Gary. 64 TENDENZE — In sintonia con una sensibilità
ecologista, il GREENERY è il colore dell’anno.

Comfort e carattere sportivo


66 MOTORING —
per la seconda generazione della AUDI Q5 .

CLASSICI MODERNI — Rivisitano lo spirito dell’art


75 déco gli arredi delle nuove collezioni di TURRI .

LA MOSTR A — Al Mast di Bologna, una rassegna di


76 VIDEO OPERE che descrivono il MONDO DEL LAVORO .

78 IN VETRINA — Nello showroom BLU KNIGHT di Firenze


ce n’è anche uno dedicato alle lampade firmate.

80 L’AGENDA — Il mondo di Mario Bellini, Tinguely,


l’arte rivoluzionaria, e le altre MOSTRE del mese.

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SOM M ARIO.

140 118

158 110

110 GLAMOUR RIVISITATO — Ricercati cromatismi valorizzano


quadri e mobili antichi in una dimora di LONDR A .

118 VIAGGIO IMMOBILE — Un appartamento MILANESE dove si


sviluppa un periplo artistico tra le passioni del proprietario.
LE CASE DEL MESE.
126 TEMA E VARIAZIONI — Ha l’atmosfera di un teatro la casa
di un interior designer belga a CITTÀ DEL MESSICO .

134 INTORNO AL FUOCO — La cucina è il centro nevralgico


dell’abitazione di uno chef nel cuore di ROMA .

140 NEO CLASSICISMO — Il gusto ottocentesco viene reinterpretato


in chiave moderna in una casa nella CAMPAGNA BAVARESE .

148 ETERNO PRESENTE — Lo scrittore Umberto Pasti racconta


XAVIER BÉJOT. MASSIMO LISTRI

la sua dimora sulle colline di TANGERI .

158 FABBRICA DI STILE — Tanti classici del design in un edificio


industriale alle porte della FR ANCIACORTA .

24 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


TESSUTI E COMPLEMENTI D’ARREDO
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SOM M ARIO.

FOCUS.
83
CUORE DI LEGNO —
Nell’arredo hanno un
ruolo di primo piano
ESSENZE pregiate,
valorizzate con
particolari lavorazioni,
ora all’avanguardia ora
memori della tradizione.

BACK STAGE .
166 DENTRO AD — Curiosità,
approfondimenti, novità,
commenti, anteprime: cercando
suggestioni e ispirazioni dietro
le quinte del numero di FEBBR AIO .

PORT FOL IO.


RE DELLA NOTTE — Linee moderne o decori
95 che rivisitano il classico per i LETTI delle nuove
collezioni, dove l’ergonomia e la funzionalità
si coniugano alla ricerca sulla forma.

STORIE .
169 NEL BOSCO DEL TEMPO
— A Roma, 172 FANTASCIENZA
QUOTIDIANA 174 IN UN’ALTRA DIMENSIONE
— Opere d’arte 178 FORME IN MOVIMENTO
— Al Mart di
nel Palazzo — Da un secolo la contemporanea Rovereto vanno in
della Civiltà Italiana figura dell’automa e antichità scena aspetti inediti
le opere di GIUSEPPE fa parte del nostro asiatiche sono state della poetica di
PENONE dialogano immaginario. Una messe a confronto UMBERTO BOCCIONI ,
con gli spazi mostra al Vitra Museum in un MUSEO PRIVATO in una rassegna che
YVES GELLIE

dell’architettura racconta come la di Berlino che vanta ne svela le passioni


monumentale del ROBOTICA si sia imposta anche una scenografia artistiche per i grandi
Colosseo quadrato. e sviluppata nella realtà. d’eccezione. maestri del passato.

26 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


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IN QUESTO NUMERO.
SAR A LUCCI
Umbra di nascita, laureata in architettura e ingegneria edile alla Sapienza di Roma, vive
nella capitale. Appassionata di design e giornalismo, firma ristrutturazioni di interni,
oggetti decorativi e gioielli. Lavora con il fratello Marco e con Riccardo Russo.

A Roma: un luogo fuori dai soliti schemi? «Un loft magico sull’ isola
Tiberina, che fu abitato da personalità illustri come Marlon Brando. Fa
capo al circuito Fabiolouscookingday.it, vi si accede su prenotazione».

MASSIMO LISTRI
Firma storica di AD, in una trentina
d’anni ha fotografato più di mille
case; pubblicato, nello stesso arco
di tempo, 60 libri, e allestito
importanti mostre fotografiche.

Una tua mostra


“imperdibile” per il 2017?
«Be’, imperdibile è una parola
grossa. Comunque, restando
in Italia, consiglio quella
alla Venaria Reale di Torino
che debutta in luglio».

ATTILIO LADINA
Ha studiato design e interior decoration allo Ied e
all’Istituto Crossignani. Ha progettato showroom di moda,
XAVIER BÉJOT
da Versace a Iceberg & Gilmar, a Moreschi, inoltre case
Dopo gli studi di arti grafiche a Parigi, si indirizza alla
private e restyling per hotel del circuito Relais & Châteaux.
fotografia lavorando molti anni con Vincent Knapp,
e si specializza in foto di interior design. I suoi lavori
sono apparsi sulle più prestigiose riviste del settore.
Una caratteristica imprescindibile e innovativa
per un negozio di moda? «Le vetrine interattive
Una città che la ispira? «Ho un rinnovato con il pubblico sono l’ultima frontiera della fashion
interesse per Londra: in particolare sono technology. Per stupire e coinvolgere la clientela».
affascinato dal décor di luoghi storici, come
The Savile Club e anche il Reform Club».
ANTONIO GALLO
Laureato in economia, è
tra i più esperti manager
della comunicazione
FRANCIS AMINAD. MASSIMO LISTRI. GIANLUCA SANTORO

in Italia. Oggi è titolare


dell’ufficio stampa e
MICHELE BÖNAN iniziative speciali di Pirelli
Toscano, di origine austro-ungarica, si è Design.
laureato in architettura e si è poi
cimentato in tutti i campi del progetto,
dagli hotel alle case, agli yacht. Un ristorante della
nuova Milano? «Mi
Un oggetto decorativo che non può piacciono l’atmosfera
mancare nel suo ambiente ideale? e l’accostamento di stili
«I cuscini, come quelli con il mio logo, di Atlasfoyer, in
per me sono un simbolo. Ma anche un via Sansovino 1».
plaid in cachemire, per esempio».

30 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Ph Bernard Touillon

Milano / Roma / Torino / Viterbo


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La Cucina Italiana, da oltre 90 anni la guida più autorevole nel mondo del gusto
e della tradizione italiana, e Traveller, viaggi straordinari accompagnati da eccezionali
reportage fotografici per viaggiare comodamente dalla poltrona di casa.
Tradotto in una parola, Qualità. In due parole, Condé Nast.

Direttore Responsabile
ETTORE MOCCHETTI

Art Director
GIUSEPPE PINI Caporedattore
Attualità
MARIO GEROSA Caporedattore, RUBEN MODIGLIANI Caporedattore
ELENA DALLORSO Caposervizio, ALESSANDRA VALLI Caposervizio
Impaginazione
FRANCESCA MARINO Vice Caposervizio,
MICHELA BUZZONI, MARGHERITA CARRARA
Segreteria di Redazione
MARIA GRAZIA CECCONELLO Responsabile, FEDERICA CLARI Photo editing
Project Consultant
RICCARDO BIANCHI
New York
CHRISTINA NICASTRI Segreteria e Redazione
Parigi
FRANÇOISE GUITTARD Segreteria e Redazione
Hanno collaborato:
SONIA S. BRAGA, FABRIZIA CARACCIOLO interiors consultant, GIORDANO COMBALLO,
PAOLO MATTEO COZZI, NICOLETTA DEL BUONO,
FIAMMETTA FADDA, UMBERTA GENTA, SERGE GLEIZES, GLORIA MATTIONI, GIAMPIERO NEGRETTI,
GLORIA PASQUINELLI, GAIA PASSI, UMBERTO PASTI, BERNARDO RIZZATO, ANTONELLA TUNDO,
FRANCESCA VINCI.

DAVIDE BASSOLI elaborazione fotografica, STUDIO DIWA revisione testi, STEPHEN PICCOLO traduzioni.
Fotografie di:
XAVIER BÉJOT, MASSIMO LISTRI, GIORGIO POSSENTI.

Divisione GQ, L’Uomo Vogue, Wired, AD, Condé Nast Traveller


Direttore STEFANIA VISMARA

Publisher CARLO CLERICI, Advertising Manager CRISTINA RONCAROLO

Direttore Vendite GIANCARLO ROPA


Digital Sales Director: CARLO CARRETTONI
Moda e Oggetti Personali: MATTIA MONDANI Direttore. Beauty: MARCO RAVASI Direttore
Grandi Mercati: MICHELA ERCOLINI Direttore. Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta: MATTIA MONDANI Area Manager
Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche: LORIS VARO Area Manager
Toscana, Umbria, Lazio e Sud Italia: ANTONELLA BASILE Area Manager
Uffici Pubblicità Estero - Parigi/Londra: ANGELA NEUMANN. New York: ALESSANDRO CREMONA. Barcellona: SILVIA FAURÒ
Monaco: FILIPPO LAMI. Digital Marketing: MANUELA MUZZA. Social Media: ROBERTA CIANETTI

EDIZIONI CONDÉ NAST S.p.A.

Presidente e Amministratore Delegato GIAMPAOLO GRANDI


Direttore Generale FEDELE USAI
Vicedirettore Generale DOMENICO NOCCO

Vice Presidente GIUSEPPE MONDANI, Direttore Digital MARCO FORMENTO


Direttore Centrale Consumer Marketing e Audience Development MASSIMO MONZIO COMPAGNONI
CLARK Direttore Business Development ROBERTA LA SELVA, Direttore Comunicazione LAURA PIVA, Direttore Circulation ALBERTO CAVARA
Direttore di Produzione BRUNO MORONA, Direttore Risorse Umane CRISTINA LIPPI
design Luigi Brembilla Direttore Amministrativo ORNELLA PAINI, Controller LUCA ROLDI, Direttore Prodotti Digitali BARBARA CORTI
Direttore Branded Content RAFFAELLA BUDA
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Bourbon - 75007 Paris - tel. 00331-44117885 - fax 00331-45569213. New York, 125 Park avenue suite 2511 - New York NY 10017
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0034933427041. Monaco di Baviera, Eierwiese 5b - 82031 Grünwald - Deutschland - tel. 0049-89-21578970 - fax 0049-89-21578973.
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DIGEST.
DESIGN ICONICO. Tiziana
Serrani, avvocato con la
passione dell’arte, nel suo loft
romano. Lampada Toio di Flos,
poltroncina Getsuen di Edra.
D I G E S T.

Industrial
chic sulla riva
del Tevere
A ROMA , in un ex mulino
ristrutturato, una coppia
di avvocati ha creato
un loft pieno di luce, di arte,

S
iamo a Roma, a fianco del Tevere, nel prestigioso com-
di armonia. E di tanta vitalità. plesso residenziale degli ex Mulini Biondi, frutto di un
intelligente recupero di uno stabilimento molitorio risa-
lente al 1908 e andato in disuso negli anni ’50. Vicino, il
di ANTONELLA TUNDO Gasometro denuncia l’antica vocazione industriale dell’area e il
loft di cui qui ci occupiamo conserva il sapore “ruvido” di quella
precedente vita. Lo richiamano, per esempio, il pervasivo pavi-
mento in listoni di legno recuperati in una vecchia fabbrica tede-
sca, così come le pareti in mattoncini a vista e il soffitto di travi in
ferro della costruzione originaria. Inizialmente l’appartamento,
BIRGITTA WOLFGANG/SISTERS AGENCY.COM

di rilevante metratura, era di proprietà di un famoso direttore


della fotografia che l’aveva fortemente caratterizzato mantenen-
done la fluidità spaziale e visiva libera da partizioni e ostacoli.
Successivamente è stato acquistato da Tiziana Serrani e dal suo
compagno, una coppia di brillanti avvocati, che l’hanno riveduto
e corretto dal punto di vista planimetrico creando un vasto open
space, dove con spaziature di ampio respiro si succedono sog-
giorno, zona pranzo e cucina, due camere da letto e un soppalco.
Eleganti pannelli scorrevoli modulano lo spazio e lo dimensionano

36 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Open space. SOPRA: la stanza
padronale cui si accede attraverso
una porta scorrevole. A SINISTRA:
nel living, divano Flap, Rose Chair
e poltrona Getsuen, tutti di Edra.
PAGINA PRECEDENTE, IN ALTO: la zona
pranzo con tavolo vintage di Luisa e
Ico Parisi; e la porta d’ingresso
con una frase di Albert Einstein.
PAGINA PRECEDENTE, IN BASSO: dominata
dal reticolo del Gasometro,
una porzione della vista che si gode
dall’appartamento. SOTTO: la cucina.

in funzione del mood o delle esigenze del momento. Anche i colori


e l’arredamento sono cambiati per mano di Tiziana. Pezzi vintage
si alternano a classici del design più recente come il divano Flap
disegnato da Francesco Binfaré o le poltrone Rose e Getsuen fir-
mate Masanori Umeda: collocati sapientemente, possono essere
osservati secondo varie prospettive e mai risultano rinserrati in
un angolo. Il doppio volume, gli spazi puristi e non sovraccarichi
di oggetti, le grandi vetrate di derivazione industriale comunicano
un senso di leggerezza e definiscono un nuovo tipo di elegan-
za “alla romana”. Tiziana confida che ciò che più l’ha colpita nel
momento dell’acquisto è stata la vista panoramica che abbraccia
un po’ tutti i volti di Roma: il suo lato industriale raffigurato dal
Gasometro, la modernità monumentale del Palazzo della Civiltà
dell’Eur, la sacra maestosità architettonica della cupola di San
Paolo, più in là il monte dei Cocci a evocare il paesaggio naturale
e il Vittoriano che rammemora la storia dell’Italia unita. Una vista
senza eguali al cui fascino si aggiunge il fatto che il loft si affaccia
direttamente sul Tevere. Grande ariosità e molto verde, dunque:
due lussi impagabili per chi abita nell’Urbe di oggi.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 37


D I G E S T. F O O D D ES I G N

LA CAROTA IN VIOLA
Due giovani e inventivi cuochi vercellesi esaltano
il POTERE DECOR ATIVO e gustativo dei loro piatti per regalare
glamour a ingredienti umili solo in apparenza.

di FIAMMETTA FADDA

Azzurro argento per il pesce, rosa e rosso per la carne, allegria policroma per
la frutta e la verdura. L’occhio seleziona la palette dei cibi sicuri per la salute e
piacevoli per il palato in base a un preciso codice-colore; e si arresta davanti
Gusto & arte. al viola e al nero, segnali, secondo ataviche spie naturali, di pericolo.
Colorata come un tramonto Ma non più. Viviamo nel secolo dei cibi viola. Supereleganti, supervitaminici,
tropicale, la carota cucinata supersaporiti. Patate, mais e, naturalmente, carote. Discutibili manipola-
dai fratelli Costardi sfoggia un
zioni genetiche? Nient’affatto: la carota, in origine, era di quel colore. La
aspetto artistico. Dal Food
Design alla Food Art.
tradizione vuole che sia stato il botanico di corte di Guglielmo d’Orange
nel Settecento a farla virare verso l’arancione in suo onore. E se è vero
che, da umile, continua a indossare la sua divisa squillante nei mine-
stroni e nelle insalate, quando assurge a protagonista di un piatto
ricercato predilige l’appeal funereo e seduttivo del viola.
WHO’S WHO Così l’hanno interpretata i fratelli Costardi, Christian e Manuel,
Christian Costardi (nella foto in alto, a inseparabile tandem, di stanza a Vercelli, tra i protagonisti della
sinistra) e il fratello Manuel, trentadue e nuova generazione di cuochi di successo, i quali hanno trasfor-
ventitré anni, fanno parte di quel nucleo di mato il simpatico, provinciale ristorante/albergo di famiglia
giovani cuochi italiani che, poggiando su una in una fucina di esperimenti partiti dal risotto, e che altro a
solida tradizione familiare, fanno “cucina Vercelli?, per approdare a questa carota.
italiana contemporanea”. L’originaria La quale, colore a parte, esprime la contemporanea, provo-
“risotteria” all’ interno del ristorante di catoria tendenza a trattare la verdura con lo stesso ossequio
famiglia, a Vercelli, è diventata il riferimento del caviale e promuoverla a protagonista. Qui, nuda, esi-
di punta per chi voglia sperimentare bisce una linea a pugnale acuminato e uno scenografico
nuove interpretazioni di un piatto finora interno color tramonto tropicale. All’assaggio risulta
sottovalutato: 25 sono i risotti cucinati ghiottissima: scottata intera in acqua bollente per
BOB NOTO, MASSIMO PISATI

“espressi”, con mano rispettosa nel trattare pochi minuti, quindi passata velocemente in for-
gli ingredienti. Entro l’autunno apertura a no, raffreddata e saltata in padella con rosmarino,
Torino e ingresso nell’associazione Le Soste. viene condita con sale di Cervia, pepe aromatico
Ristorante Christian&Manuel, Hotel di Sarawak, succo e scorza di lime grattugiata.
Cinzia, corso Magenta 71, Vercelli. Semplice e geniale. Si serve affiancata da briciole
Tel. 0161253585, www.hotel-cinzia.com di pane saltate in padella. □

38 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


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D I G E S T. I D ES I G N E R

1
PASSIONE
& PROGETTO
Da dieci anni lavorano insieme: FABIO CALVI
E PAOLO BR AMBILLA stanno affrontando sfide
innovative e importanti nel design
d’arredamento e nell’architettura espositiva.

di RICCARDO BIANCHI 3

Definitevi in poche parole... Affrontare le sfide con lo spirito di un bambino.


Curiosi, ossessionati dal nostro lavoro e molto fortunati di poter dedi- Come nasce un vostro progetto? Dall’osservazione del quotidiano,
care la maggior parte del tempo alla nostra passione. da un problema da risolvere, da un materiale che ispira?
Avete dei maestri, dei punti di riferimento? Spesso da un briefing aziendale con più problemi da risolvere, ma ci
Su tutti Achille Castiglioni per il pensiero laterale e Mario Bellini piace molto quando riusciamo a trasformare un prodotto in un oggetto
per la capacità di umanizzare le macchine. che sa parlare all’utente finale.
La regola numero uno di un progetto? C’è un materiale in particolare con cui vi piace lavorare?
Metterlo in discussione continuamente nelle fasi di sviluppo. La luce, immateriale e plasmabile al tempo stesso.
La qualità fondamentale di un designer? Quando progettate un prodotto avete già in mente una sua colloca-
zione in uno specifico contesto di arredamento?
Sì, insieme al produttore cerchiamo di identificare fin dall’inizio chi lo
acquisterà e dove lo collocherà. Quando ci occupiamo di art direction
di un brand la nostra strategia sta nel concepire ogni singolo mobile
come un elemento che deve inserirsi con naturalezza in una collezione.
Per progettare meglio la matita o il computer?
Usiamo entrambi: la matita è perfetta per esprimere un’idea in modo
sintetico, il computer consente di gestire la complessità.
Il computer ha cambiato la progettazione?
Ha modificato i metodi di simulazione e di ricerca ma non necessaria-
mente ha migliorato la qualità del progetto che è un fattore indipen-
dente dallo strumento con cui viene realizzato.
ANTEPRIMA! E la stampante 3D di cui oggi si parla molto?
Il Salone del Mobile 2017 Per fare i prototipi dei prodotti d’arredamento preferiamo ancora la-

TOMMASO SARTORI
vorare con artigiani di grande espe-
rienza. Non sempre poi la stampa 3D
è la soluzione migliore soprattutto in
2 termini di costi di realizzazione.

WHO’S WHO
Architetti, interior designer e product
designer, Fabio Calvi (1969, a destra) e
Paolo Brambilla (1973) lavorano insieme
dal 2006. Hanno progettato e progettano
per Arketipo, Barovier & Toso, Bialetti,
Cassina, Comfort Zone, FontanaArte,
Flos, Grohe, Molteni & C., Olivari, Pedrali,
Pianca, Saba, Serralunga, Tonelli,
Varaschin e Zanotta. www.calvibrambilla.it

40 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


L’ARTE DI ALLESTIRE
La fortuna di un prodotto è sempre più legata alla capacità
di COMUNICARLO. Anche con showroom e stand.

Calvi e Brambilla sono anche apprezzatissimi specialisti


dell’architettura espositiva. Tra i loro lavori più importanti, solo
per ricordare l’ultimo anno, sono lo stand di Zanotta al Salone
Internazionale del Mobile, in cui gli arredi erano avvolti da
un paesaggio tropicale, e il nuovo showroom di Pedrali (sotto)
presso la sede dell’azienda a Mornico al Serio (BG). Come
affrontano questi progetti? «Gli allestimenti sono progetti
speciali che, oltre a rispettare tutti i vincoli a cui è soggetta
Un ricco repertorio. 1. Sfere caffè, pouf o contenitore l’architettura, devono avere una grande capacità comunicativa:
bugnate in vetro soffiato con (il piano si apre), Honey, 2013. per questo ci lasciamo contaminare da mondi anche distanti
tecnica “balloton” applicate a un Ha la forma a esagono di una cella dal nostro, come l’arte, il teatro, la comunicazione in genere».
elemento di alluminio anodizzato d’alveare e può dar vita a infinite
con finitura oro rosa per il composizioni. Per Saba. 4. Knot
lampadario Lincoln, Barovier & (2013) è un side table a geometria
Toso, 2015. 2. Novità in anteprima: variabile disegnato per Varaschin:
arredi per la zona notte disegnati studiato per adattarsi alle più
per Pianca. Saranno presentati al diverse situazioni. 5. È di Varaschin
Salone Internazionale del Mobile il lettino prendisole Bahia, 2016,
2017. 3. Tavolino da facilmente impilabile.

Qual è il vostro approccio durante la messa in opera del progetto?


I progetti migliori nascono da un continuo confronto tra noi, il com-
mittente e il responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda. Da un lato è
fondamentale saper ascoltare i suggerimenti di “mani” esperte, e dall’al-
tro è nostro dovere andare oltre le certezze consolidate.
C’è un vostro pezzo al quale siete particolarmente legati?
La lampada Teardrop per Flos, un oggetto nato per un nostro pro-
getto di interni che qualche anno dopo è stato possibile trasformare
in prodotto industriale grazie all’introduzione di un nuovo materiale
brevettato che consente di integrarla perfettamente nel controsoffitto.
Il prossimo oggetto che vorreste progettare?
Ne abbiamo uno, bellissimo, nel cassetto. Ma forse è lì da troppo tempo
per pensarci ancora.
Ecosostenibilità. Quanto entra nel vostro lavoro?
Evitiamo soluzioni palesemente dannose per l’ambiente. E va detto che
purtroppo tra i criteri d’acquisto non sempre c’è la durata dell’oggetto.
Qual è, secondo voi, la tendenza attuale del design?
Siamo in un momento in cui sembra prevalere una propensione per il
montaggio di elementi provenienti da mondi e da epoche diverse, ma
5 non si tratta di eclettismo: c’è la voglia di oggetti che sappiano raccon-
tare delle storie e con i quali si possa avere un legame di affezione.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 41


D I G E S T.

Nella nuova veste, il Terminus è un luogo


di de1izie. A cominciare dalla Smoking
Room in un ricercato stile old British. Senza
dimenticare la cantina dalla suggestiva
volta a botte con mattoni a vista, e la cucina
che propone pesci e carni selezionatissimi e
spezie insolite come il pepe della vicina Valle
Maggia. Info: www.portopojana.ch

Il mare sul lago


Raffinato e confortevole, riapre sul Ceresio il Porto Pojana-Ristorante Terminus.
Cucina di pesce al top.

di GIORDANO COMBALLO

Il Ristorante Terminus è la “ghiottoneria” di Porto Pojana, vi- veranda invetriata con impagabile vista lago, una lounge per
cino a Riva San Vitale sul lago di Lugano. Costruito a fine fumatori con sigari e distillati di assoluta eccellenza e una can-
’800 come punto di ristoro per le diligenze che da San Gallo si tina che custodisce etichette pregiate e famose. Completano il
recavano in Italia (da qui il nome Terminus), l’insediamento si fascino del luogo un piccolo approdo per raggiungere il risto-
è progressivamente ingrandito trasformandosi, nel tempo, in rante via acqua e una terrazza in riva al Ceresio allestita con
un’articolata struttura architettonica, con un ristorante, camere alcuni tavoli per pranzare all’aria aperta quando la stagione lo
per gli avventori e alloggi per il personale. Ora, su progetto permette o per consumare deliziosi aperitivi o merende d’antan.
dello studio Massimo Gaffurini, Miche- Resta da dire della cucina che vizia i
la Pagani e Matteo Tresoldi associati e golosi con straordinari piatti di pesce
dopo oltre un anno di lavori, si presenta di mare (le tartare, il fritto misto) e
con l’aspetto di un piccolo villaggio di anche di terra (indimenticabile la sella
pescatori e insieme, considerata la pre- di capriolo e cavolo rosso). A dirigerla il
senza di un ristorante di grido, come un valente chef Andrea Levratto che vanta
“borgo del gusto”, moderno, elegante, esperienze al Cipriani a Venezia e al Pa-
accogliente. Un vero e proprio coup de lace di St. Moritz. Da provare.
cœur per il viaggiatore in cerca di emo-
zioni gourmet, “Porto Pojana-Ristorante Comfort & gourmet. IN ALTO: la sala fumatori
Terminus”, questo è il nome completo e la cantina, che presenta vini e distillati di pregio
del locale, sfoggia sale confortevoli e da degustare. A SINISTRA: la vista verso il lago
di grande eleganza, una spettacolare di Lugano dall’ingresso del ristorante.

42 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


ROSS & RHEAL GROUP MILANO • Ph. GUIDO PEDRON

S I T A P. I T
D I G E S T.

NUOVI MAESTRI
Tra automobili da collezione e vetri di Murano,
nelle grandi vendite all’asta si fa strada un
rinnovato interesse per l’ ARTE AFRICANA del ’900.

di UMBERTA GENTA

Il vintage continua a far parlare di sé, e non solo nel design do-
mestico. Come testimonia “Rétromobile”, salone parigino tra
i più attesi dai collezionisti di auto d’epoca. Il 10 febbraio
questa mostra-evento è il teatro di un’asta di Artcurial
dalle stime ragguardevoli: in “Rétromobile by Artcu-
rial Motorcars”, un prototipo della Ferrari Dino 206 P
Berlinette Speciale, disegnata per Pininfarina da Le-
onardo Fioravanti nel 1965, oscilla, come quotazione,
tra i 4 e gli 8 milioni di euro. Si prevedono cifre record
anche per la Ferrari 166 Spyder Corsa Scaglietti del
1948, star della collezione di Hervé e Martine Ogliastro.
A Londra, invece, cresce l’attenzione per l’arte africana del
’900, a cui Bonhams dedica “Modern Africa”, il 15 febbra-
io. Sempre a Londra, il 28, è in programma l’asta di Christie’s Culture a confronto.
“Impressionist and Modern Art Evening Sale”, dove si fa notare SOPRA: Anyanwu (1956),
Deux Anges, capolavoro espressionista di Kees van Dongen (468.000- scultura in bronzo di Ben
703.000 euro). Chi predilige i classici dell’arte del vetro del XX secolo, Enwonwu (Bonhams).
IN ALTO, A SINISTRA: Deux
può appuntarsi due appuntamenti: il 21 da Cambi a Milano (“Vetri di
Anges di Kees van
Murano”), che pone l’attenzione su un raro vaso della serie Scozzese di
Dongen, 1909 (Christie’s).
Venini & C. del 1950 (100.000-120.000 euro); e il 23 da Quittenbaum A SINISTRA: vaso Fenice
a Monaco di Baviera (“Vetro di Murano”), dove spicca il vaso anni ’30 di Zecchin-Martinuzzi,
Fenice, di manifattura Zecchin-Martinuzzi (5.000-6.000 euro). anni ’30 (Quittenbaum).

IN ITALIA
20-21 FEBBRAIO 25 FEBBRAIO 28 FEBBRAIO 28 FEBBRAIO 1° MARZO
• BOETTO • LITTLE NEMO • CASA D’ASTE • WANNENES • PANDOLFINI
Mura dello Zerbino 10, ART GALLERY BABUINO Palazzo del Melograno, Borgo degli Albizi 26,
Genova Via Ozanam 7, Torino Via dei Greci 2/a, Roma Piazza Campetto 2, Firenze
Giocattoli Dipinti e arredi Genova Dipinti dal XV
Antiquariato da collezione del XIX secolo Ceramiche e vetri al XX secolo

Fascino senza tempo.


La Ferrari 166 Spyder Corsa del 1948.
È stata guidata da campioni come
Giuseppe Farina (Artcurial).

44 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


autore di ambienti
D I G E S T.

46 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Body
building
Nel centro di Roma, sotto i pini di Villa Borghese, riapre
con un nuovo progetto architettonico e funzionale
un glorioso CENTRO SPORTIVO . Che sembra un grand hotel.

di ELENA DALLORSO

La fatica viene per ultima, topograficamente parlando. Il nuovo centro


sportivo Villa Borghese voluto dal gruppo Heaven al posto del glorioso
Roman Sport Center aperto negli anni ’70 dal pilota di Formula 1 Ed-
die Cheever sotto il parco e realizzato dallo studio Archimora, è prima
di tutto un resort. Non a caso le palestre (con macchinari Technogym)
sono in fondo, dopo aree comuni, spa, ristorante, piscine, a ribadire la
vocazione al relax del luogo. Sottolineata, innanzitutto, dalla scelta di
colori e materiali che riportassero immediatamente a una dimensione
intima: rovere tinto di nero, rame e travertino romano delle cave di
Viterbo (per richiamare la tradizione delle terme antiche). «La scelta
del nero, in un ambiente prevalentemente sotterraneo come questo,
è voluta per non definire volumi e perimetri», spiega il designer Pier
Paolo Rauco che, insieme all’architetto Giulio Viganò Corneli, firma
il progetto. «Dal momento che non c’è quasi luce naturale, è meglio
avere la sensazione di perdersi in uno spazio continuo, dove anche le
luci (tutti led caldi) sono soft». L’apertura verso l’esterno è data ZZ
MASSIMO LISTRI

In corpore sano. A SINISTRA: sauna, bagno turco e vasche di reazione.


Rivestimento in mosaico Bisazza serie Le Gemme, travertino romano
spaccato proveniente dalle cave di Viterbo, illuminazione design Vibia.
IN ALTO: la zona relax. Illuminazione led tubolari in carbonio Vibia.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 47


D I G E S T.

Urban resort. SOTTO: la sala isotonica. IN BASSO:


il ristorante Bistrot Heaven gestito dal gruppo
Vyta Santa Margherita di Nicolò Marzotto. IN BASSO,
A DESTRA: l’ingresso e la reception dello Sporting
Club Villa Borghese. A DESTRA: l’ingresso del club con
boiserie a quadrotti in rovere tinto nero e rame.

«COLORI E MATERIALI RIPORTANO A UNA DIMENSIONE INTIMA».


BENESSERE E LIFESTYLE
da quello che, nel progetto originale per il parcheggio sotterraneo di Il Villa Borghese Sporting Club in viale del Galoppatoio
Luigi Moretti era soltanto un chiostro, un pozzo di luce che filtrava 33 (heavengroup.it) ha sale fitness, palestre funzionali,
dalla sovrastante Villa Borghese e che oggi è diventato un giardino. una piscina con due vasche da 25 metri, vasche
«Il chiostro, dove abbiamo piantato alberi in continuità con il verde del idromassaggio, spa, centro estetico e ristorante bistrot.
parco, è al centro di tutto. Non a caso il nostro progetto nasce proprio
dal posizionamento sotto a Villa Borghese. Dal chiostro-giardino si
passa obbligatoriamente per andare da qualunque parte, anche al
ristorante, gestito dal gruppo Vyta Santa Margherita di Nicolò Mar-
zotto. Qui, ogni arredo è custom, dai tavoli in vetrocemento nero alle
sedie in alluminio rivestite in pelle. La coerenza dell’interior è, non
casualmente, quella dei grandi alberghi di lusso. «Abbiamo voluto
una perfetta continuità tra innovazione funzionale (che era ciò che
ci chiedeva il committente Heaven Group) e architettonica (che è il
fine ultimo dei progetti dello studio Archimora): qui non si ha mai la
sensazione di entrare in un centro sportivo, ma, appunto, in un resort
urbano dove staccare la spina», conclude Rauco.

48 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


U N BOT T L ED WAT ER
L‘AC Q UA È L I BER A

R I N F R E S C AT I C O N G R O H E B L U E H O M E
Un’innovazione intelligente che trasforma la semplice acqua in puro piacere
dissetante. Come preferisci la tua acqua: naturale, leggermente frizzante o Partner dJ
frizzante? È questione di gusti. GROHE Blue Home è un miscelatore da cucina
che integra un sistema semplice e intuitivo che migliora il gusto dell’acqua con un
semplice tocco. L’acqua è finalmente libera da tutti i contenitori, finalmente libera di essere
gustata nella sua purezza. www.grohe.it
D I G E S T.

UNA LUCE
INTELLIGENTE
Posizione a piacere.
Nella piantana GARY di Porada IN QUESTA PAGINA:
un sofisticato snodo permette di regolare la lampada da terra
la posizione del corpo illuminante. Gary, gli schizzi
preparatori
di FR ANCESCA VINCI e un dettaglio dello
snodo. Basamento
in marmo, struttura
in acciaio con finitura
in bronzo spazzolato,
paralume in tessuto
antracite dorato
internamente per
scaldare la luce.
Il giunto in legno con
comando a leva,
permette la rotazione
e il posizionamento a
piacere dei segmenti.

Ecco un esempio di buon design. Un oggetto, nel caso speci- soprattutto per Porada, azienda per la quale ha realizzato un
fico una lampada da terra, pieno di intelligenza tecnologica, centinaio di prodotti. Ma torniamo a Gary e ai suoi segreti.
discreto ma per nulla anonimo nell’aspetto. Adatto ai più Si tratta di un famiglia di piantane con componenti e dimen-
diversi stili di arredamento proprio grazie alla sua semplicità sioni differenti calibrate per assolvere a impieghi plurali. C’è
che, come sosteneva, Leonardo «è la suprema sofisticazione». una versione con braccio a grande estendibilità pensata per
Si chiama Gary: a produrla dal 2016 è Porada un brand sto- illuminare il centro tavola; e un’altra più compatta dedicata
rico dell’arredamento italiano da sempre impegnato a dare alla zona lettura/conversazione. Ciò che le rende speciali è
spazio al talento progettuale (indice annualmente un impor- lo snodo eseguito in massello di noce canaletta stratificato
tante premio per il design) rifuggendo dall’aurea mediocritas regolabile mediante un sistema di bloccaggio e sbloccaggio:
intrinseca alle scelte legate al solo marketing. Il progettista è all’interno del giunto quattro elementi stampati compenetrati
invece Tarcisio Colzani, vecchia volpe del mestiere che lavora, nella leva impediscono movimenti rotatori accidentali. E se
tra gli altri, per Busnelli Gruppo Industriale, Besana Mobili, e questa non è intelligenza progettuale...

WHO’S WHO
Nato in Brianza nel 1949, autodidatta di talento,
Tarcisio Colzani è attivo, nel campo del design
industriale, e di mobili in particolare, dal 1975.
Lavora con importanti brand dell’arredamento tra
cui Besana Mobili, Confalonieri, Seven e Porada,
per la quale ha firmato pezzi iconici come le librerie
Kvadro e Domino, il divano Bolero , il tavolo
Mirabeau, lo specchio a ventaglio Sensu.

50
HAUTE NATURE

© 2017 Antolini Luigi. All Rights reserved.

Sequoia Brown (Soft Quarzite)

Antolini crede nel potere di ciò che è autentico. La maestosa


forza di madre natura racchiusa in sorprendenti creazioni.
Creato dalla natura, perfezionato in Italia.
antolini.com
D I G E S T.

Verde sull’oceano. SOPRA: affacciata sul Mar dei Caraibi, la piscina centrale, fulcro dell’intervento paesaggistico di Paghera nel Dominicus Marina
Resort, Repubblica Dominicana. SOTTO E IN BASSO: due scorci del parco ideato e realizzato dall’azienda italiana, leader nel garden design.

Un Eden ai Caraibi
Un armonioso MOSAICO di palme e fiori tropicali avvolge
un nuovo resort sul mare della Repubblica Dominicana.

di BERNARDO RIZZATO

Per chi ama le vacanze esotiche (anche d’inverno) c’è un nuovo


indirizzo. Un gioiello di ospitalità sulla costa sud-orientale della
Repubblica Dominicana, presso il villaggio di Bayahibe, in un
susseguirsi di spiagge di sabbia bianchissima e di vegetazione
straripante. Qui è infatti sorto il Dominicus Marina Resort. 46
le sue suite, ognuna diversa dalle altre, ognuna dotata di piscina
e giardino, simulacri di una natura sfavillante in dialogo con gli
interni secondo ricercati codici estetici messi a punto da Paghera,
l’azienda italiana a cui si deve la cura dell’intervento. Il centro di spettacolari infinity pool che si fondono, visivamente con l’impa-
gravità del complesso è la piscina della parte residenziale, un eden reggiabile mare caraibico, con le sue mille sfumature di blu. Non
di relax circondato da palme, fiori, lettini e daybed, una grande manca un’oasi per i buongustai, uno scenografico ristorante di
vasca idromassaggio e altri complementi d’arredo e accessori, lusso dove vanno in scena, cucinati alla perfezione, piatti italiani
cuscini, candele, stoffe e sete firmate, tutto rigorosamente ma- e internazionali esaltati dalla bellezza stordente del paesaggio
de in Italy. Non basta: il garden design studiato da Paghera ha circostante con le isole di Saona e Catalina all’orizzonte.
previsto pure una piscina di acqua dolce e tre di acqua di mare, E poi c’è il verde, il giardino, il marchio di fabbrica di Paghe-
ra. Una meraviglia visiva e olfattiva che
avvolge l’intero resort insinuandosi lungo
i percorsi che collegano le residenze inter-
ne alla spiaggia cotonosa. Un armonioso
tessuto di palme, piante e fiori tropicali,
una danza di colori e fragranze compo-
sta di essenze, sapientemente selezionate
e messe a dimora da Paghera, studiando
COURTESY PAGHERA

le temperature, l’umidità e la salsedine


del luogo, così da riprodurne fedelmente
la natura. Addirittura enfatizzandola in
una sua inimitabile unicità.

52 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Enjoy your wellness experience

Run Personal
Designed by Antonio Citterio

PERSONAL LINE inaugura una wellness experience più personale


e connessa, grazie alla futuristica console UNITY ™, navigabile
come un tablet. RUN PERSONAL, il tapis roulant di nuova generazione.
Chiama l’800 707070 o vai su www.technogym.com/personal
Showroom - via Durini 1, Milano Technogym Village - Cesena
D I G E S T.

WHO’S WHO
Stefano Terzuolo ha fondato Gum nel 2009 con
l’ idea di creare un barber shop contemporaneo,
di matrice inglese. A questo si è affiancata una
linea di prodotti per grooming (ma non solo),
sempre a marchio Gum, venduti anche online.

In leggerezza Parquet con intarsi, porte con intagliate citazioni da Seneca e Ora-
zio, soffitto a cassettoni, affaccio su un giardino: qui ha da poco
preso casa Gum, parrucchiere e barbiere milanese il cui precedente
Nel cuore di Milano, un appartamento primi Novecento spazio era total black. Una struttura metallica invade lo spazio,
affacciato su un giardino diventa un HAIR SALON fuori soluzione ad alto impatto visivo. «È stata quasi una scelta obbliga-
dal comune. Tra stucchi, boiserie e citazioni da Seneca. ta», spiega Elena Cerizza, autrice del progetto. «L’appartamento è
stato appena restaurato, e la proprietà ci ha posto il vincolo di non
di RUBEN MODIGLIANI toccare pareti, pavimenti o soffitti». La rete di sottili travi nere,
appena appoggiata a pareti e pavimento, consente di appendere
specchi e mensole senza bisogno di chiodi; una pedana dal look
industriale copre le tubature dell’area lavaggio. «Intervenire così ci
ha permesso di fare i lavori in venti giorni», prosegue l’architetto.
«La cosa più difficile? Convincere la committenza che uno spazio
di questo tipo, così diverso da quello precedente, riuscisse a rap-
presentare il suo stile, molto forte. Ma ci sono riuscita».
MATTEO GIROLA

Impatto zero. IN ALTO E A SINISTRA: le zone taglio e lavaggio di Gum (corso


Italia 46, Milano). La struttura metallica, a cui si agganciano specchi e
mensole, tocca appena pavimento e pareti. Una scelta fatta per
intervenire il meno possibile sugli spazi preesistenti, di grande pregio.

54 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


LIBERTÀ DI ESPRESSIONE
GROHE ESSENCE

Da oggi tutto è possibile. Crea infinite combinazioni di colori, dimensioni e finiture con la nuova serie Essence.
La linea si completa con miscelatori, docce e accessori colorati. Lasciati conquistare dalle eleganti satinature
e le brillanti finiture lucide, oltre che dalle seducenti finiture cromate e SuperSteel. Questo è quello che GROHE
chiama libertà di espressione. www.grohe.it
D I G E S T.

C’è del design


in Danimarca
Nella campagna dello Jutland la chiamano “la via semplice”:
disegnare e costruire alta tecnologia del suono dove non esista superfluo.
Trasformando i prodotti in OGGETTI DEL DESIDERIO
e mettendo d’accordo creativi e ingegneri.

di ELENA DALLORSO

1
Una cattedrale Bauhaus nel bel mezzo della regione rurale dello
Jutland: legno, vetro, cemento e pietra islandese tra i campi, come
quasi tutte le altre costruzioni della zona. Non a caso gli headquar-
ters di Bang & Olufsen a Struer vengono chiamati The Farm, la
fattoria. Come fattoria era (ed è) la prima sede dell’azienda, ovvero
la casa degli Olufsen (produttori di sementi) a Quistrup, dove il
giovane Svend, insieme al socio Peter Bang, brevettò e produsse
in soffitta l’Eliminator,, il componente che liberava gli apparec-
chi radio dalla necessità delle pile, connettendoli direttamente 3
alla corrente elettrica. Oggi The Farm occupa una superficie di
oltre 1.000 metri quadrati. Da qui escono tutti i progetti targati
Tecnologia estetica. B&O, studiati, discussi, provati e poi realizzati con una pratica
1. Il telefono BeoCom 2, industriale che saprebbe di artigianato se non suonasse stridente
disegnato da David Lewis parlare di manualità nel regno della tecnologia. Che viene sem-
(2002). 2. La sede principale pre prima del design, secondo una caratteristica insita nel dna
di Bang & Olufsen a Struer,
aziendale: nei primi 30 anni della sua storia B&O fece infatti
soprannominata The Farm.
3. Il diffusore di suoni
poco caso all’estetica, concentrandosi invece sull’innovazione:
portatile BeoSound 1, nella nacquero il radiogrammofono nel 1932, l’Hyperbo 5 (radio in
nuova versione in ottone acciaio in stile Bauhaus) nel 1934, una radio in bachelite nel
della Cool Modern 1939, tutte con caratteristiche tecniche in crescita. Poi ci fu
Collection (novembre 2016). la guerra, che rase al suolo la fabbrica. E la rinascita, nel
4. Beorecord 8000 (1980, 1946, grazie alla generosità dei concorrenti, che prestarono
design di Jacob Jensen),
a Bang & Olufsen macchinari e magazzini. E finalmen-
parte del Beosystem 8000.
5. Una fase di lavorazione
te nel 1954 a Copenaghen ci fu una fiera del mobile che
del BeoLab 5. 6. The Cube, decretò la nascita di tempi nuovi, nuove forme e nuovi
ovvero la sala materiali: e l’azienda cominciò a trasformarsi in quella
di misurazione acustica. che conosciamo, grazie alla collaborazione strettissima

56
con designer esterni che coordinano ogni singolo progetto, a par-
tire da Ib Fabiansen per arrivare a Jacob Jensen, i cui lavori B&O
fanno parte della collezione permanente del MoMA di New York.
A Struer, nella campagna a quattro ore di macchina dalla capitale, si
verifica da 92 anni una sorta di magia: mettere d’accordo designer e
ingegneri (e ingegneri con musicisti, traducendo in hertz quello che
per la gente normale è un “suono duro”), far loro parlare, alla fine, lo
stesso linguaggio. «Siamo orgogliosi della nostra tecnologia», dice
Marie Kristine Schmidt, capo di Brand, Design e Marketing, «non
vogliamo nasconderla, ma neppure esibirla troppo. Per questo stu-
diamo soluzioni estetiche esclusive per ogni prodotto, e cerchiamo
di rimuovere dal processo creativo tutto ciò che non è strettamente
necessario muovendoci nella direzione della semplificazione. Che poi
è il vero lusso». Come, per esempio, i tessuti “trasparenti” a trama
tripla (per diffondere meglio il suono) che coprono le casse, il più
recente dei quali sembra una tensostruttura per esterni. Di ispira-
zione déco l’ultima collezione presentata nel novembre scorso, la Cool
Modern Collection: dove l’ottone, raramente utilizzato per prodotti
elettronici, dà toni caldi a icone come BeoLab 18 o BeoVision 14. □

WHO’S WHO
Gli ingegneri Peter Bang (a destra) e
Svend Olufsen fondarono
la Bang & Olufsen nel 1925,
nella soffitta della fattoria degli
Olufsen, a Quistrup. Avevano
25 e 28 anni. Innamorati
della radio, il loro primo
prodotto fu l’Eliminator,
l’ un
componente che emancipava gli
ascoltatori dalla schiavitù
delle pile, collegandosi
4 direttamente alla corrente.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 57


D I G E S T.

Cambio
di prospettiva
Usare la PLASTICA che invade le spiagge come materiale.
Con spirito (neo)artigianale e un pizzico di genio.

di RUBEN MODIGLIANI

Che i rifiuti si possano trasformare in risorsa ormai è una


nozione acquisita da tempo. E siamo anche abituati a vede-
re esempi di riciclo creativo che colpiscono per l’intelligenza
e l’ingegnosità che sta loro dietro. C’è un progetto però che
segna una nuova tappa in questo settore: è quello del tavolo poligoni, tagliati con un dispositivo a controllo numerico, che
Gyro, del designer australiano Brodie Neill. Che non è solo un poi sono stati ordinati in base alla tonalità. Queste piastrelle
oggetto creato riciclando plastica trovata sulle spiagge (quindi si sono poi state disposte in modo da creare una superficie unica
tratta di un rifiuto inquinante: doppia lode). Ma è anche bello, dove il colore sfuma dall’avorio del centro fino al blu notte. E
addirittura prezioso. Neill ha utilizzato migliaia di schegge di da questa è stato creato il piano del tavolo. Gyro, che è stato il
plastica raccolte in spiagge di tutto il mondo grazie all’aiu- contributo dell’Australia alla prima London Design Bien-
to di organizzazioni ambientaliste. E le ha legate insieme nale, al momento è un progetto al 100% artigianale,
con resina, in una versione attualizzata dell’antica tecnica quindi destinato a essere prodotto in pochi esemplari
del terrazzo – o seminato – alla veneziana, generalmen- come un pezzo d’arte. Ma il designer sta cercando di
te eseguita con marmi e graniti. Così ha realizzato tanti adattare questa lavorazione a una logica di produzio-
ne industriale. Il progetto è un bell’esempio del
lavoro di Neill, che mette insieme una ricerca
Bellezza inattesa. AL CENTRO: formale quasi più da scultore che da designer
il designer Brodie Neill e una grande fascinazione per i progressi della
col suo tavolo Gyro, in cui tecnologia: nuovi materiali, nuovi strumen-
il piano è realizzato con resine
ti. Il suo brand, Made in Ratio, è nato pro-
e plastiche di recupero
prio con l’obiettivo di realizzare progetti di
(nei dettagli, divise per colore).
IN ALTO: una fase del processo
grande immagine utilizzando tecnologie
di raccolta, effettuata con sperimentali. L’esperimento di Gyro va
l’aiuto di gruppi ambientalisti. esattamente in questa direzione.

WHO’S WHO
Nato in Australia, studi alla
University of Tasmania, Brodie
Neill ha debuttato sulla scena
internazionale nel 2005 (Milano
Design Week). Nello stesso anno si
è trasferito a Londra, dove tuttora
vive. Nel 2013 ha fondato il brand
di arredamento Made in Ratio.

58 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


ECOEMOZIONI.
ECOEMOZIONI.
ECOEMOZIONI.
ECOEMOZIONI.

SLIMFOCUS : il primo camino sospeso con focolare ermetico e condotto a doppio flusso. In altre parole:
finalmente un camino dall’estetica unica, perfettamente compatibile con le case a basso impatto ambientale. Slimfocus
può essere sospeso o su piede, fisso o pivotante, a legna o a gas. Le sue proporzioni perfette nobilitano ogni spazio.

Visita il sito www.focus-creation.com e scopri il punto vendita più vicino a te.

Il nuovo lessico del fuoco.


D I G E S T.

ARTE & PANORAMA


Nel cuore di Firenze, un HOTEL-GALLERIA fuori dagli schemi.
Lineare, colorato, contemporaneo. E con una vista unica.

di RUBEN MODIGLIANI

A pochi passi da palazzo Strozzi, gioiello a prendere il caffè o l’aperitivo (all’in-


del Rinascimento fiorentino, è stato da terno c’è un piccolo bar). Il progetto è
poco aperto Hotel Milu, un albergo che nato dal desiderio di un gruppo di amici
coglie il visitatore di sorpresa. di fare qualcosa di speciale. «La nostra
Incastrato in mezzo a boutique di pre- idea? Mettere insieme eleganza antica
stigio c’è un portone, al di là del quale e creatività di oggi, saltare da un’epoca
si trova una minuscola reception. Subito all’altra, creare interni colorati all’inter-
dopo si apre una scala ottocentesca che no di un’architettura grigia», spiega Ido
porta ai piani superiori, con al centro un Gelber, israeliano, uno dei proprietari
ascensore in vetro. Sulle pareti della sca- insieme a Carmel Ilan, artista e autrice
la quadri, videoproiezioni, sculture. La di molti dei lavori esposti (che sono in
lobby dell’albergo, piena di luce e di og- vendita). 22 stanze, quattro tipologie:
getti di design contemporaneo, è all’ul- dalla singola da globetrotter, dall’arre-
timo piano, con una terrazza affacciata damento minimale, alla deluxe con ter-
su un panorama talmente mozzafiato razzo privato in mezzo ai tetti. «Abbia-
che sembra una cartolina. E che è il vero mo cercato di creare un nuovo concetto
cuore dell’albergo, il luogo dove venire di lusso, molto domestico», prosegue

Spazio d’arte. A SINISTRA, IN ALTO: la scala del palazzo con un’opera dell’artista israeliana
Carmel Ilan. A SINISTRA E SOTTO: le aree comuni dell’albergo (lobby, salotto, sala colazione)
sono all’ultimo piano dell’edificio, con una terrazza affacciata su via de’ Tornabuoni.

MORGAN DONOVAN

60 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Un mondo a colori.
A SINISTRA E IN BASSO A DESTRA: le camere,
dal design essenziale
e tutte diverse tra loro, sono
caratterizzate da un colore
che ricorre in arredi
e complementi. I pavimenti sono
in doghe di legno chiaro.
IN BASSO, A SINISTRA: una delle tre
camere dell’ultimo piano,
con terrazza privata.
IN BASSO, AL CENTRO: per i bagni
sono stati scelti rivestimenti
in pietra. Anche qui sono sempre
presenti tocchi di colore.

Gelber. «Vogliamo che qui le persone si


sentano come a casa propria». Per Gel-
ber, che in Israele si è occupato di real
estate e di ristoranti, questo è il primo
hotel. Il progetto è stato curato da David
Ohayon/StudioDO, israeliani, insieme a
Carmel Ilan e al fiorentino Matteo Baro-
ni. Tra l’ingresso e la lobby ci sono i piani
delle camere: anche qui muri bianchissi-
mi e tanta arte contemporanea. E ogni
stanza ha un colore protagonista, che si
staglia sui pavimenti in doghe di legno
chiaro e rimbalza dalla parete alla testa
del letto, alla macchina per l’espresso,
dalle lastre in plexi del bagno al telefono.
Una Firenze moderna a cui non si è abi-
tuati: Camera con vista, versione 2.0.

FUORI ELEGANZA
ANTICA, ALL’INTERNO
DOMINA IL DESIGN
CONTEMPORANEO.
UN INDIRIZZO
AL TOP
Via de’ Tornabuoni 8:
Hotel Milu è sulla strada
più prestigiosa dello
shopping fiorentino.
L’edificio che lo ospita è
palazzo Altoviti Sangalletti,
del ’400 (ma modificato
nel 1827). La terrazza
dell’ultimo piano, con il
suo piccolo bar all’interno,
è il posto perfetto per
recuperare le forze
postsindrome di Stendhal.
D I G E S T.

Carattere da primato
L’Omega GLOBEMASTER , che si può fregiare dell’ambito titolo di Master Chronometer,
riprende alcuni elementi stilistici tipici dei classici Constellation.

di GIAMPIERO NEGRETTI

A prova di test. 1. L’Omega Globemaster in platino.


2. Sul fondello, il rotore in oro e il medaglione
in smalto raffigurante la cupola di un osservatorio
astronomico. 3. La prova di impermeabilità degli
orologi secondo i parametri Metas.

ISPIRATI
DAL PASSATO
La RIVISITAZIONE di modelli di
successo di ieri caratterizza alcuni dei
più riusciti segnatempo di oggi. Anche
1 2
Girard-Perregaux segue questa strada.
Anche il nuovo Laureato della Girard-
Perregaux – una manifattura che ha
appena festeggiato il 225° anniversario
Design col sapore del passato ma meccanica magnetici (15.000 gauss). Il meccanismo dopo – trae ispirazione dal passato e più
d’avanguardia per l’Omega modello Globe- il certificato standard di cronometro C.o.s.c. (i precisamente dal modello omonimo
master, primo orologio in assoluto a fregiarsi cui test avvengono, però, sul solo movimento) lanciato a metà degli anni ’70. La cassa
del titolo di Master Chronometer. Impermeabi- viene inserito nella cassa e l’orologio completo (42 mm) in acciaio e impermeabile fino
le fino a 100 metri, la cassa (39 mm) in platino è in ogni sua parte viene poi sottoposto ai test a 100 metri ha il quadrante lavorato clous
caratterizzata sia dal quadrante “pie-pan”, a te- Metas (Istituto federale svizzero di metrolo- de Paris (si può scegliere fra tre colori)
glia di torta, sia dalla lunetta zigrinata: elemen- gia). Le prove, più stringenti, riguardano, ol- e il movimento è un calibro automatico di
ti tipici dei modelli Constellation del 1952 e del tre la precisione di marcia (compresa tra 0 e manifattura d’alta gamma. Anche
1968, considerati pietre miliari nella storia della +5 secondi/giorno), altri 7 parametri, tra cui con bracciale metallico: da 10.400 euro.
Maison. Il motore, invece, è un modernissimo l’impermeabilità, la riserva di carica e l’anti-
calibro automatico e di manifattura, con diver- magnetismo. Sul fondello trasparente spiccano
se esclusività tecniche, come lo scappamento, la il rotore di carica in oro rosso e, come su al-
spirale in silicio e la resistenza ai più forti campi cuni Constellation, un medaglione in smalto
con la cupola di un osservatorio
astronomico contro un cielo con
3
8 stelle: il tutto a ricordare gli
8 premi conquistati da Omega
nelle prove di precisione (che un
tempo si svolgevano presso gli
osservatori) e gli 8 test Metas su-
perati. Il Globemaster in platino è
il top della gamma (ma esistono
anche versioni in acciaio e in oro):
è realizzato in una tiratura limi-
tata di 352 esemplari numerati e
venduto a 37.600 euro.

Le dimensioni degli orologi pubblicati


in questa pagina sono quelle reali.

62
SFERE

Materiale: acciaio colorato


Design: Simone Micheli

EXTRASLIM®
RADIATORI D’ARREDO
cordivaridesign.it • 800 62 61 70
D I G E S T.

2
L’annuncio è arrivato puntuale dal Pantone Color
Institute e, puntualmente, tutti ci si sono buttati.
Con la differenza, rispetto al borgogna dello scorso
anno, che il colore 15-0343, ovvero il Greenery (quel
verdino chiaro che evoca l’inizio della primavera,
un mix cromatico complesso di giallo e blu, ovvero
di calore e freddezza), che l’entusiasmo è palpabile.
Ogni azienda di arredamento e di design, ogni sti-
lista, ogni creativo, insomma, ha inondato la rete
e le vetrine del colore dell’anno, non esattamente
di facile collocazione. «Ma portarsi il verde in ca-
sa è come aprire una finestra, dà respiro vegetale, 3
rimanda a un’idea ecologista, biologica. Alla possi-
bilità, in fondo, di essere migliori. Per questo, credo,
la scelta di Pantone per il 2017 è piaciuta tanto»,
spiega Giulio Ridolfo, designer guru del colore.
Tanto, aggiungiamo, da promuovere anche la prima
collaborazione tra l’istituto e Airbnb per offrire un’e-
sperienza “Color of the Year” in una delle proprietà
in affitto, che diventerà una full immersion nella
natura. E il Greenery è stato anticipato nelle rea-
lizzazioni architettoniche, a partire dai sempre più

Viva Verde!
© LORENZO PENNATI/PHOTOFOYER, ERICK SAILLET

È bastato l’annuncio del PANTONE INSTITUTE e il Greenery


è dappertutto. Merito della speciale alchimia del colore, che evoca
immediatamente il rinnovamento e il relax.
di ELENA DALLORSO
3
15-0343: la tinta dell’anno. 1. Il verde è uno dei colori di scelta della casa milanese dell’artista
e designer Gianluca Pacchioni, autore delle sculture luminose Lightnings e Koicea che
campeggiano nel suo living. 2. Vaso La Bohème in versione verde. Di Kartell, 133 €. 3. Poltroncina C1
di Verner Panton, Vitra (da 1.600 €). 4. Il nuovo bistrot La Fôret Noire di Chaponost (Lione).

64 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Il magazzino
Fili d’erba
di Pedrali a Mornico
al Serio (BG).

diffusi giardini verticali per arrivare al magazzino e indica la possibilità di una fuga romantica dal
di Pedrali in provincia di Bergamo, dal program- quotidiano», continua Ridolfo. «Insomma, è un
matico nome Fili d’erba, progettato da Cino Zucchi colore che potremmo definire esperienziale, ma-
Architetti. Il rivestimento delle pareti esterne è in gico. Ed è anche rigoroso, se ben usato e ben abbi-
profilati d’alluminio verticali che sembrano davve- nato, per esempio al bianco o al giallo ocra». Feno-
ro giganteschi fili d’erba in mezzo alla campagna meno di marketing molto ben costruito, il colore
bergamasca. Poi c’è il primo ristorante bistrot re- dell’anno di Pantone promette di invadere i nostri
alizzato in Francia (a Chaponost, vicino a Lione) armadi e le nostre case, veicolato da una specie di
dallo studio Claude Cartier, La Fôret Noire: a terra mania collettiva che è già diventata tendenza, in
moquette a palmizi di Dimore Studio, alle pareti la base all’adagio della moda per cui bastano tre og-
carta Midsummer Night di Wall&Decò e intorno getti dello stesso colore per parlare di trend. Ma la
ai tavoli poltroncine rivestite di tessuto verde della vera domanda da farsi è, secondo Ridolfo: «Perché
Maison Pierre Frey. «Amato da Saint Laurent, dai siamo così bulimici in tema di colore, quasi fosse
Fauves e anche da Caccia Dominioni, il verde, per quello a permeare l’oggetto e non viceversa?». Un
quanto poco donante, è il colore della rinascita, del dubbio da seminare. Alla fine dell’anno del 15-
rinnovamento (richiama piante, boschi, giardini) 0343, la raccolta.

Green design . 5. Lampada Tolomeo Micro in


versione verde anodizzato. Di Artemide, 220 €. 6. Il
tappeto First Date della linea Design Collection di
Illulian, eseguito a mano in Nepal. Prezzo su richiesta. 5

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 65


D I G E S T.

UN CLASSICO
MESSO A NUOVO
Torna la AUDI Q5 in una versione ampiamente
rivisitata. Supertecnologica e dal design dinamico.

di PAOLO MATTEO COZZI

New generation. IN ALTO: il nuovo modello di Audi Q5. Completamente rinnovata, Audi Q5 affronta un nuovo viaggio con
SOPRA:rendering di progettazione: le linee sono marcate la seconda generazione. Un’auto dalla forte presenza scenica grazie a
per enfatizzare la presenza scenica su strada. dimensioni maggiorate e con la complicità di linee dall’andamento oriz-
SOTTO: i nuovi interni con comandi “touch”
zontale che ne enfatizzano dinamica, comfort e carattere sportivo. Gli
per il climatizzatore, e i pregiati sedili in pelle Milano.
elementi-novità principali sono il frontale basso, i profili che si stagliano
dagli angoli superiori della griglia e si diramano
lungo il cofano motore, i proiettori Matrix con
16 led singoli su ogni lato per irradiare la luce su
una scala luminosa con 64 livelli diversi. Sono
invece 14 i colori per la carrozzeria, da scegliere
insieme alle cinque linee di allestimento (sport e
design, pacchetto sportivo S line, design selection
e pacchetto S line exterior) per personalizzare que-
sta vettura che vanta anche un largo impiego delle
tecnologie più avanzate. Nell’abitacolo interconnesso si
accendono così sistemi di controllo e svago moderni: si
comandano sia con la voce scandendo frasi “naturali” sia
attraverso menù facili come quelli degli smartphone: suggel-
lano l’unione fra due mondi sempre più vicini.

COLORI REGOLABILI
Sono 30 i colori con cui è possibile illuminare
l’abitacolo, dove l’Audi virtual cockpit e l’ head-up
COURTESY AUDI

display sostituiscono i vecchi strumenti: il primo


riproduce grafiche sullo schermo da 12”, il secondo
66 proietta le informazioni sul parabrezza.

L E G E N DA R Y P E R F O R M A N C E FA B R I C S
S U N B R E L L A .C O M
Design + Performance™ and Legendary Performance Fabrics™ are trademarks and Sunbrella® is a registered trademark of Glen Raven, Inc.
S U N B R E L L A .C O M
Sunbrella® is a registered trademark of Glen Raven, Inc.
S U N B R E L L A .C O M
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S U N B R E L L A .C O M
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L E G E N DA R Y P E R F O R M A N C E FA B R I C S
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Design + Performance™ and Legendary Performance Fabrics™ are trademarks and Sunbrella® is a registered trademark of Glen Raven, Inc.
D I G E S T.

Noir & Blanche


Richiami suggestivi all’Art Déco e a Owen Williams,
ma anche alle forme senza tempo di Carlo Scarpa,
caratterizzano le NUOVE COLLEZIONI di Turri, azienda
di punta del mobile classico-moderno di lusso.

di BERNARDO RIZZATO

Elogio della curva. A DESTRA:


esempio di comodità, la poltrona
della collezione Noir esibisce
linee vigorose e forme avvolgenti.
A SINISTRA: della collezione Noir,
disegnata da Andrea Bonini,
il mobile-vetrina caratterizzato
da un profilo curvilineo.

Echi di Francia. A DESTRA:


forme déco per il tavolino Audry.
IN BASSO: alcuni componenti
del salotto Blanche, una linea
di arredi che può felicemente
dialogare con la collezione Noir.

Turri aggiorna e sviluppa il proprio approccio al mobile classico il dettaglio e per le finiture. Ma il bello della collezione Noir
di lusso. Con il design di Andrea Bonini l’azienda briantea, una è anche la sua capacità di dialogare con altre linee del brand,
delle realtà leader del settore ormai sulla soglia del secolo di atti- come, per esempio, i componenti del nuovo salotto Blanche, la
vità, ha infatti dato vita alla linea Noir, che si rifà, in una chiave cui cifra caratteristica è la leggerezza delle linee. Osserva ancora
di sofisticata ricercatezza, ai codici estetici degli Anni Ruggenti, Andrea Bonini, progettista anche di questa seconda famiglia:
proponendo, in forma suggestiva, richiami alla moda, alle arti «Se il divano Noir sfoggia tratti imponenti e, come dire, maschili,
decorative, all’architettura di quel fervoroso periodo. Ma c’è di il Blanche è invece più leggero, con uno spirito più femminile
più. Come osserva il designer: «Abbiamo sì rivolto lo sguardo e delicato». A iniziare dai piedini di metallo che sembrano so-
all’opera di grandi maestri come Henry Tanner Jr. (1876-1949) spendere nel vuoto la soffice struttura.
e Sir Owen Williams (1890-1969), ma anche
all’estro intramontabile e modernissimo di
Carlo Scarpa (1906-1978). L’idea che ci ha
guidati è stata quella di far sposare il gla-
mour e la qualità tipica del brand con la raf-
finatezza e il rigore di una modernità letta
attraverso la lente dell’A rt Déco e non solo».
Questa raffinata, combinatoria impostazione
stilistica si esprime in metalli e pelli di pregio
lavorati con processi innovativi volti a creare
espressivi contrasti materici, in forme avvol-
genti e confortevoli, in oggetti di forte per-
sonalità ma senza forzature “citazionistiche”
ed esaltati da una “maniacale” attenzione per

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 75


D I G E S T.

Fotogrammi. A DESTRA:
immagine dal video Il Capo
(2010) di Yuri Ancarani.
SOTTO: è di Ad Nuis la serie
Oil & Paradise, 2013. IN BASSO:
installazione multivideo
Permanent Error di
Pieter Hugo (2010). Dice Urs
Stahel, il curatore della
mostra al Mast: «Oggi la
realtà è una dimensione in
movimento che percepiamo
come un insieme di piani
paralleli. La mostra ne
traccia un resoconto visivo».

Lavorare oggi
Una rassegna di video opere di ARTISTI FAMOSI documenta (e spesso critica) le realtà produttive contemporanee.

di RICCARDO BIANCHI

Prosegue al Mast di Bologna la ricognizione sul


mondo dell’industria e, più in generale, del lavoro.
Dopo grandi mostre fotografiche, tocca ora alle vi-
deo opere. “Lavoro in movimento. Lo sguardo della
videocamera sul comportamento sociale ed economi-
co”, una rassegna curata da Urs Stahel, responsabile
delle attività espositive del Mast, mette in scena un
florilegio di opere di noti fotografi-videoartisti nelle
quali protagonisti, ripresi con la ruvida naturalezza
estetica della camera, sono i più svariati ambienti la-

COURTESY MAST, YURI ANCARANI/GALLERIA ZERO, AD NUIS/PARADOX, PIETER HUGO/PRISKAPASQUER GALLERY


vorativi, dall’attività artigianale individuale alle cave
di marmo, alle terrificanti discariche dove si bruciano
gli “avanzi” della civiltà dei consumi. Si mostrano il
lavoro dell’uomo e quello robotizzato, lo sviluppo del

prodotto e la contrattazione commerciale, si indaga


sulla produzione di energia, di beni e servizi high-tech.
I nomi? Yuri Ancarani, Gaëlle Boucand, Chen Chieh-
jen, Willie Doherty, Harun Farocki/Antje Ehmann,
Pieter Hugo, Ali Kazma, Eva Leitolf, Armin Linke,
Gabriela Löffel, Ad Nuis, Julika Rudelius e Thomas
Vroege. Un evento di grande interesse che, a nostro
avviso, deve anche fungere da stimolo a riscoprire i
grandi precursori del genere e le loro opere, come Wal-
ter Ruttmann (Acciaio), Corrado D’Errico (Le milizie
della civiltà) e Giorgio Ferroni (I figli del carbone). □

PER SAPERNE DI PIÙ


“Lavoro in movimento. Lo sguardo
della videocamera sul comportamento
sociale ed economico” è di scena al Mast
di Bologna (mast.org) fino al 17 aprile.

76 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


IL DESIGN È UNO STATO A SÉ. E MILANO È LA SUA CAPITALE.

4/9 Aprile 2017


Fiera Milano, Rho.

Lorenzo Marini Group

Euroluce, Workplace3.0
Salone Internazionale del Complemento d’Arredo
SaloneSatellite.
D I G E S T.

Classici senza tempo.


A DESTRA: la “camera da letto”
del negozio Blu Knight a
Firenze: ai mobili ideati
e prodotti da Warren Knight si
affiancano le collezioni di
Badari Lighting. In primo
piano, lampadario in stile
Luigi XVI dell’azienda di
Scandicci, con cristalli di
Boemia e finitura in oro.
IN BASSO: nello showroom
il “soggiorno” stile Far-East è
dominato da un grande
lampadario Badari Lighting
di ispirazione barocca.

NEL CUORE
DELLA CITTÀ
Blu Knight si trova in
piazza degli Scarlatti 2 a
Firenze, a due passi dal
Ponte Vecchio.
Orario: da martedì a
sabato, 9.30-18.00.
Pausa pranzo: a seconda
delle esigenze.

Bottega di luce A chi gli chiedeva come mai avesse deciso di fare di Firenze la
sua città di adozione sotto il profilo esistenziale e professionale,
Warren Knight, designer e raffinato esteta statunitense, ha rispo-
A Firenze un must per gli amanti di uno stile classico sto: «Ho sempre amato questa città non fosse altro che per i suoi
“timeless”: il NEGOZIO-SHOWROOM Blu Knight che presenta straordinari artigiani. Negli Usa il lavoro c’è, ma si lavora e basta,
anche i ricercati lampadari di Badari Lighting. non si vive. Qui invece si vive e io ho scelto la vita. Per questo mi
sono trasferito a Firenze». E per questo, in piazza degli Scarlatti,
di FR ANCESCA VINCI nella suggestiva scenografia di Palazzo Adami Lami, ha aper-
to Blu Knight, un negozio dove presenta i mobili e gli accessori
orientaleggianti di sua ideazione, accanto a oggetti d’antiquariato
e decorativi, e in cui ora, in base a un accordo di collaborazione,
dà spazio anche all’intera collezione di Badari Lighting. La scelta
di Knight di fare della propria boutique anche lo showroom di
questo marchio tra i più prestigiosi nell’ambito dell’illuminazio-
ne e degli arredi classici non è affatto peregrina. Maturato in
COURTESY BADARY LIGHTING E BLU KNIGHT

numerosi viaggi in Oriente e in Occidente, il suo gusto elegante


e cosmopolita, improntato a uno stile classico senza tempo che
ben si adatta alle esigenze di un vivere contemporaneo, si sposa
alla perfezione con le creazioni firmate da Badari Lighting, frutto
di un lavoro artigianale di altissimo profilo. Per rendersene conto
basta percorrere le stanze a tema che compongono il negozio: qui
lampadari e oggetti d’arredo dell’azienda di Scandicci dialogano in
splendida armonia con mobili, decori, lampade e creazioni d’arte
proposti dal designer americano. Davvero una gioia per gli occhi.

78 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


QUERCIA DELLE COLLINE TOSCANE TAGLIATA A SPINA DI PESCE

T E L .0 5 0 8 7 9 1 2 2 · W W W.C R I S T I A N I.I T
PAVIMENTI D’AUTORE

ADV GONNELLI&ASSOCIATI
D I G E S T. G L I A P P U N TA M E N T I

SCULTURE MOBILI
Stedelijk Museum, Amsterdam

f ino al 5 marzo
Per creare le sue sculture Jean
Tinguely (1925-1991) assemblava
ingranaggi, lampadine, motori.
Dalle macchine che dipingono
(Méta-Matic) alle opere monumentali
(a lato, Le Cyclop – La Tête, 1970),
la retrospettiva “Machine Spectacle”,
rende omaggio alla sua carriera.

Le forme del cambiamento


Le opere e gli oggetti
che hanno interpretato
L’ARTE E LA STORIA
momenti importanti
Royal Academy of Arts, Londra
di TRASFORMAZIONE
sono al centro dall’11 febbraio
di alcune delle grandi al 17 aprile
mostre in corso.
La mostra “Revolution: Russian Art
di SONIA S. BR AGA 1917-1932” ricorda il centenario della
Rivoluzione d’ottobre con più di 200
opere tra dipinti, manifesti, film,
fotografie, e oggetti (a sinistra, tazzina
di Lyudmila Protopopova, 1931).

80 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


SECOLO PREZIOSO
Fiere di Parma

dal 25 febbraio
al 5 marzo

“L’Oro Matto e il
gioiello-fantasia nella
prima metà del ’900”
è tra le rassegne legate
alla prossima edizione
di Mercanteinfiera,
la mostra-mercato
TR A SEGNO E SIMBOLO di modernariato e
Centre Pompidou, Parigi antichità (a lato, collier
ideato da Giuliano
f ino al 24 aprile Fratti, anni ’60).

Una pittura segnica e inquieta quella di Cy Twombly


(1928-2011). Il Centre Pompidou ricostruisce il suo percorso
creativo con 140 opere, di cui fanno parte anche i dipinti di
grande formato della serie Bacchus (in alto, Untitled, 2005).
IN CERCA DI R ARITÀ
SAVOIR-FAIRE Di mano in mano, viale Espinasse 99, Milano
MAK, Vienna dal 10 al 19 febbraio
f ino al 9 aprile Copre più di 1.000 metri
Nell’era delle nuove tecnologie quadrati e declina ogni
e delle stampanti 3D, ambito del collezionismo,
la mostra “HandiCraft. dall’arte antica ai mobili e
Traditional Skills in the agli oggetti iconici del
Digital Age” racconta design. All’ottava edizione,
l’evoluzione dell’artigianato “Antiquaria solidale” si
dal XVI secolo fino alle conferma come un
prospettive attuali (a lato, evento clou per gli
una pialla del ’500). appassionati.
COLLECTION. ©BKP BERLIN, RMN-GRAND PALAIS/IMAGE BSTGS. DIRK BAKKER.

MAESTRO DI STILE
ALBERTO FIORAVANTI. FRANCESCO DI BONA. COURTESY BIANCA CAPPELLO
©CHRISTIAN BAUR c/o PICTORIGHT AMSTERDAM 2016. ©THE PETR AVEN

Triennale, Milano

fino al 19 marzo
A trent’anni dalla
personale al MoMA
di New York, la carriera
di Mario Bellini, architetto
e designer di fama
mondiale, è ora ripercorsa
nella mostra “Mario Bellini
– Italian Beauty” (a destra
il mangiadischi Pop, 1968).

81
LA LINEA CHE FA DEL LUSSO UNA VIRTÙ.
La linea Virtuoso è quanto di meglio un materasso possa offrire. Ogni modello
ha un look raffinato, e unisce i materiali più pregiati ai tessuti più eleganti e
ricercati alle fibre naturali più preziose. Il rivestimento, in viscosa, è reso ancora
più prezioso dal motivo decorativo con i gigli della città di Firenze. La lastra è la
combinazione di strati in Malva, Memoform, Eliosoft ed Elioform, garantisce un
sostegno equilibrato per un comfort avvolgente ma deciso. I materassi hanno un
lato invernale, con imbottitura in Cashmere, Cammello, Lana Merinos e Crine
di Cavallo, e uno estivo che invece è in Lino, Cotone, Crine di Cavallo e Seta.
Scopri la soluzione giusta per te. DORMIRE È IL PIACERE PIÙ IMPORTANTE.

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FOCUS.
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DI LEGNO
Le essenze, pregiate e di
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nell’arredamento. Scolpite
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modellate con stampante in 3D.

Cestino per la carta


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levigate e distanziate
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Da 1.180 €.

servizio a cura di NICOLETTA DEL BUONO e ALESSANDR A VALLI


ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 83
FOCUS.

3
1

PROGETTI CON L’ANIMA

S
imbolo di vita, e calore decorativo per antonomasia, il legno nutre l’inventiva
come non mai. Uno sguardo ai nuovi lavori di designer e architetti di tutto il
mondo ne conclama una riscoperta avvertita in tutto l’universo domestico.
Si declinano, infatti, nelle essenze più varie e in modo diffuso, edifici, arredi,
persino occhiali e biciclette. Acquisito, ormai, il principio di tutela dell’ambiente, si
impiegano, anche in Italia, le piante di foreste rinnovabili, si recuperano e rigenerano
strutture esistenti per nuovi progetti: è il caso, tra l’altro, della trentina Ri-Legno, che
da start-up diventa impresa emblema dell’economia circolare. E si indagano ovunque
inedite soluzioni abitative che col “calore” del legno accendono sogni ed emozioni.
Come The Workshop of Dreams, un esempio fra i tanti: collaborazione fra l’American
Hardwood Export Council e la progettualità iberica e internazionale, che celebra la
creatività e le abilità nel lavorare legno pregiato per pezzi insoliti. Sono un contributo
alla cura per il mondo che ci circonda anche i frutti
del design emergente fatti con materiale recuperato
dall’abbattimento degli alberi cittadini, o dal taglio
del bosco ceduo, mentre sposano passato e futuro
gli utensili ispirati ad attrezzi tribali, ma prodotti
con le tecnologie più avanzate.
2 1 – Madia Dakar di Ferruccio Laviani per
Emmemobili, in rovere con ante “a onda”.
Da 10.800 €. • 2 – Panca Woody Benchmark
di Christian Flindt per Mindcraft, in legno e
poliuretano. Prezzo da definire.

3 – Divano multi-
5 funzione Lover Seat
di Wewood, 6.884 ¤.
4 – Woody di Riva 1920
è una mascotte creata
per la Festa del Legno
2016. • 5 – Cabina in
tulipier americano
Limiting Factor di
Jacob Benbunan, ceo
di Saffron (a sinistra),
e Juan Luis Arsuaga
CARLO LAVATORI

per The Workshop


of Dreams, progetto
internazionale di Ahec
sull’uso del legno.

84 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA ZZ


FOCUS.

1 1 Asimmetrie
la lampada da terra a led Morale di Emanuel Gargano per Amura,
3

1 – Si ispira agli zoccoli di legno che cingono le case rurali giapponesi

costa 690,62 €. • 2 – Di Habito Giuseppe Rivadossi, il poetico tavolo


Pozzetto del Vento, qui in versione aperta, sapientemente realizzato
2

in legno di noce nazionale a fibra verticale e finito a taglio di sgorbia.


Quasi un pezzo unico, di fattura tutta artigianale. Prezzo da definire.
3 – Tavolino Balancing Boxes di Front Design per Porro, circa 1.490 €.

SOPRA: i fratelli
Campana con
i pannelli Pirarucu
e Piaçava, ispirati
alla natura
dell’Amazzonia.

ECHI DELL’AMAZZONIA
Per ALPI , i vulcanici fratelli Campana inventano
nuovi decori lignei.
Ispirandosi alla natura dell’A mazzonia, alle sue
palme Piaçava che raggiungono i 15 metri di
altezza e hanno fibre resistentissime, e ai pesci
Pirarucu del Rio delle Amazzoni, tra i più grandi
d’acqua dolce e considerati fossili viventi, i fratelli
Campana hanno creato due nuove texture per i
tranciati decorativi di Alpi. Aggiungendo una nota
di natura selvaggia alla Designer Collection.
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano 4
5
a pag. 184.

4 – I quadrotti intarsiati Giona di I Vassalletti: in marmo nero e


6
quercia antica, e in quercia antica e metallo satinato. Prezzi a posa.
5 – Lampada Woody di Luca Mazza per Slamp: il paralume riproduce
nodi e venature del legno, 220 €. • 6 – Divano Virginia indoor di
Rodolfo Dordoni per Minotti, con struttura in iroko naturale o dark,
CHI VA PIANO... rivestimento in tessuto sfoderabile o pelle, piedini con puntali in
alluminio. Da 6.420 €. • 7 – Libreria di Dialma Brown,
SLOW WOOD : un gruppo di esperti
in legno di pino vecchio riciclato, il prezzo è 1.730 € circa.
al servizio del legno, che lavora
rispettandone tempi ed esigenze.
Nato nel 2014 per volontà di Gianni Cantaruti e
Marco Parolini, Slow Wood è un team di esperti e
creativi che mette a disposizione la sua conoscenza e
competenza per rendere possibili progetti esclusivi,
proponendo una grande varietà di legni pregiati e
trasformandoli in prodotti e installazioni. Grazie 7

a un network di artigiani altamente selezionati in


tutta Italia e costantemente coordinati.
SOTTO: sezioni di tronchi della raccolta di legni pregiati di
Slow Wood, che conta più di 2.000 pezzi.

ZZ

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 87


FOCUS.

Giochi 2

di geometrie
1 – Orologio da tavolo Dome di Josep Vera
per Tothora Time Sculptures. Al quarzo, in
varie essenze, da 700 a 900 €. • 2 – Lampada
Woodspot di Alessandro Zambelli per Seletti,
in legno, da 140 €. • 3 – Toilette Fonteyn di
Steuart Padwick per Made.com, in rovere e
lacca corallo, 460 €. • 4 – Versione scultorea I DONI DEGLI ALBERI
in legno di Samba della poltrona Up 5-6 Dalle PIANTE i segreti per capelli folti
di Gaetano Pesce per B&B Italia, creata in e splendenti: per un look impeccabile,
occasione di una mostra di Sotheby’s Parigi. tutto naturale.
Magie dell’Ayurveda: sono ricavati
dall’amla, frutto che proviene dall’India,
simile a una susina, e ricco di vitamina
C, i componenti dello spray Thickening
Gli indirizzi
Tonic della linea Invati di Aveda, da
delle aziende
si trovano spruzzare sui capelli per un effetto
a pag. 184. di sorprendente corposità. Insieme,
tra l’altro, alle proteine del grano,
contribuiscono ad arricchire lo spessore
delle chiome. 23,50 ¤ per 100 ml.

88 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


5

MOVIMENTO
LENTO
Le forme sinuose e ORGANICHE di
Mauro Mori traggono spunto dalla
natura e dall’esotismo.
La sua creatività si nutre dei
numerosi viaggi e del contatto
con la natura, come ben racconta
l’assortimento di pezzi scultorei,
lavorati rigorosamente a mano, per
esempio in legno di Albizia Rosa
delle Seychelles, scolpiti con uno
stile che tende alla sottrazione,
esaltando l’essenza con forme
sinuose di grande impatto.

2 5 – Scelti per scaldare una casa anni ’60 di


Faenza, ristrutturata da Giorgio Gualdrini, i
listoni in noce americano di Cadorin: da 130 €
GIAN PAOLO BARBIERI

al metro quadrato. • 6 – Lampada


di David Trubridge: fa parte di una serie creata
per una suggestiva installazione nella foresta di
Redwoods, Rotorua, Nuova Zelanda,
di prossima realizzazione commerciale.

SOPRA: la creazione Movimento


ZZ e il ritratto del designer.
FOCUS.

Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
1 a pag. 184.

Tra passato e futuro


1 e 2 – Poltroncina Burton: diventa a dondolo tramite l’applicazione di pattini
calamitati (da 577 €). Di Morelato, come la credenza Veronese, in frassino, con 2 ante,
ripiani e cassetti interni (da 4.560 €). • 3 – Scaffalatura per armadio guardaroba
Open di CR&S per Riva 1920, funzionale e componibile, in legno di cedro
con montanti in metallo. Prezzo a composizione.

PROFUMO DI PARIGI
Magie scolpite in una boutique
di FR AGR ANZE della Ville Lumière.
Evocano isole misteriose, e stalattiti, le sculture in
legno che arredano il nuovo negozio parigino di
Editions de Parfums Frederic Malle, al 13 di un antico
edificio in rue des Francs-Bourgeois. Il décor è stato
ideato da Jakob+MacFarlane, accostando a questo
materiale, usato per ospitare i flaconi di profumi,
pavimento, muri e soffitto in acciaio inox a specchio.
SOPRA: moltiplicate dall’involucro specchiato, le strutture
in legno fungono da tavoli e scaffali.

90 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


4

A DESTRA: Serie Hammurabi di


Lorenzo Franceschinis (in basso).
In noce di recupero, 300 ¤.

LEGAMI PROFONDI
RITORNO ALLA NATUR A nelle creazioni
fra design e arte firmate da Lorenzo
Franceschinis.
Cresciuto nell’entroterra friulano, attratto da
sempre da terre lontane, Lorenzo Franceschinis
ha riallacciato il suo legame con i luoghi
d’origine nel 2010, per dedicarsi all’artigianato

3
ligneo. Un revival alla lavorazione manuale
e alla qualità. Caratterizzato però dalla
sperimentazione, per svincolarsi dai dogmi
della falegnameria classica e portare alla luce
l’anima della materia stessa.

4 – Mezzaluna in acciaio con impugnatura in legno e stampa 3D, della collezione


Anthropocèni, di ZPStudio: ispirata a un’ascia Inuit, conservata nella sezione di Etno-
ROLAND HALBE

antropologia del Museo di Storia Naturale di Firenze. • 5 – Tavolo allungabile Mylon,


con gambe coniche svasate, di Team 7: in varie essenze e misure, da 1.364 €.
6 – Lampada Bolla di Porada, con base in legno, 766 €. ZZ

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 91


FOCUS.

Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 184

Cubi, cerchi, listoni


1 – Credenza Bacchus, di SadusLuxury, in palissandro e acciaio, edizione limitata
e numerata di 20 pezzi, può essere personalizzata. Costa 18.000 €. • 2 – Scaffale e
lampada a led insieme, L’ov, disegnato da Carlo Stefanut per Horm, si assembla in
verticale e orizzontale con elementi in multistrato di noce e alluminio anodizzato.
Prezzo a composizione. • 3 – Come una barca, la panca Arc di Bertjan Pot per Arco
è in rovere e cuoio. Prezzo da definire.

XILOTECA
D’AUTORE
Alpi Designer Collection: 2
un affascinante
ARCHIVIO LIGNEO
in costante evoluzione.
All’ultimo Salone del Mobile, Alpi ha presentato
la sua Alpi Designer Collection, diretta da Piero

4
Lissoni: una linea di superfici lignee decorative,
create da Lissoni e da altri, e proposta con
soluzioni progettuali customizzate. Sono di Lissoni
le serie Xilo 2.0, tranciati dalle calibrate cromie,
e Tarsie, reinterpretazioni di 3 motivi geometrici
della tradizione lignea a effetto intarsio.
SOPRA: Piero Lissoni con Tarsie 2 Black a losanghe e Tarsie
3 Sand, con decoro a correre. Entrambe create per Alpi.

92
4 5

4 – Tavolino-sgabello Dama di Poliform, in cedro o noce Canaletto, 921 € o 1.523 €. A DESTRA:

5 – Elementi di una cucina in legno realizzata dallo studio-laboratorio di design di Sebastian Cox è
Sebastian Cox, specializzato nella lavorazione del legno ceduo che prevede una parziale stato selezionato
come designer
ricrescita su alberi tagliati. L’essenza prediletta è il nocciolo. Prezzo da definire. • 6 – Come
emergente a
un origami, il tavolo Corocotta di Jason Phillips è composto da cubi di legno tenuti
Maison&Objet,
insieme da un’armatura in acciaio. Top in vetro, prezzo da definire. a Parigi.

6
JON CARDWELL, DE VOL, ITAY SIKOLKSI, GIANLUCA VASSALLO

VORTICE LIGNEO
A DESTRA:
Una scala a forma di tornado accoglie i visitatori
8 metri lineari
in un grattacielo avveniristico di Tel Aviv.
di legno, tagliati
Spicca nell’ingresso dell’Amot Atrium, edificio con macchina
ideato dall’architetto Moshe Zur e situato nel a controllo
numerico, per
distretto degli affari di Tel Aviv: la scala, in tulipier
formare archi
americano, è stata concepita da Oded Halaf, che che si avvitano:
ha disegnato tutto l’atrio, dalla pianta ortogonale, presso Amot
vetrato e disposto su 4 piani. Atrium di Tel Aviv. ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 93
PORTFOLIO.
Re della notte
I letti più nuovi, belli e confortevoli.
Estetica ed ergonomia,
per un riposo a regola d’arte.

servizio di NICOLETTA DEL BUONO e ALESSANDR A VALLI


elaborazione fotografica di DAVIDE BASSOLI – disegni di CRISTIANO LISSONI

PROFONDO BLU. Letto Mazarin di Fendi Casa, in legno con imbottiture trapezoidali e profilo
con finitura cromo lucido. Il rivestimento è in tessuto o pelle, da 5.800 €. È abbinato ai comodini Asia
di Fendi Casa, da 4.750 €. Papier peint Vapeurs Nocturna di Benjamin Graindorge.
PORTFOLIO.

Al mattino pensa.
A mezzogiorno agisci.
Alla sera mangia.
Quando è notte dormi.
William Blake

MIX DI MATERIALI. Letto in mogano The Heiress di Ralph Lauren Home, 16.850 ¤. Libreria Existence, in acciaio corten, modulabile a piacere, di Michele De Lucchi
per De Castelli, 4.420 ¤. Leggio Musée d’Orsay di Bottega Ghianda, 2.780 ¤. Papier peint Vapeurs Nebulosus di Benjamin Graindorge.

96 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Un problema si risolve
la mattina, dopo che
il comitato del sonno
ci ha lavorato sopra.
John Steinbeck

DETTAGLI CHE CONTANO. Letto Twist disegnato da Castello Lagravinese Studio per Cantori, con struttura in ferro e testiera con fasce in pelle cucite a mano.
Con giroletto in tessuto, costa 3.800 ¤. Sul fondo, papier peint Vapeurs Floccus di Benjamin Graindorge.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 97


PORTFOLIO.

E se tutto è un sogno,
che importa.
Mi piace e voglio
continuare a sognare.
Luis Sepúlveda

ALL’ESSENZA. Un evergreen, il letto in larice Tadao (1993) di Vico Magistretti per Flou, da 1.575 €, esclusi materasso e biancheria. Sgabello Rung di Monica Graffeo
per Ever Life Design, 650 €. Carta da parati in cellulosa e pvc Hot Air Baloons di Geco wallpaper & more, 84,5 € al metro quadrato.

98 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Dormire
è il modo migliore
per distrarsi
dal mondo.
Jorge Luis Borges

COCOON. Pythagoras by Coco-Mat, il sistema-letto fatto a mano, con materiali naturali, personalizzabile in 48 combinazioni, e con 3 micromaterassi a portanza
differenziata, 15.500 ¤. Testiera e séparé Hermione, in rovere e lino, 1.950 ¤. Carta Purple Sky di Geco wallpaper, & more, 84,5 € al mq.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 99


PORTFOLIO.

L’uomo è un genio
quando
sta sognando.
Akira Kurosawa

LEGGEREZZA. Letto Altea di Carlo Colombo per Giorgetti, con testiera in acciaio, imbottita, e struttura del giroletto in multistrato. Rivestimento sfoderabile in
tessuto o pelle, circa 6.383 ¤. Il tavolino è Persil, di Marc Sadler per Bosa, da 1.600 ¤. Murale adesivo Dark Clouds di Eazywallz, in vendita online a 110 €.

100 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Il desiderio di dormire
forma il sogno,
ogni sogno riuscito
ne è l’appagamento.
Sigmund Freud

GRAN COMFORT. Eleganza classica per il letto Drop ideato da Studio Viganò e prodotto da Twils, con la testiera dal profilo a goccia. Da 2.800 ¤ (solo
la struttura). Murale Blue Sky and Clouds di Eazywallz, da 110 € al pezzo, in vendita solo online.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 101


PORTFOLIO.

Penso spesso
che la notte è più viva
e intensamente
colorata del giorno.
Vincent van Gogh

SUL SOFFICE. Il letto imbottito Somnia, di Giulio Iacchetti per Dorelan, un inno alla morbidezza: e della linea Lab_Style, della D_Sign Collection. Da 2.293 ¤.
Carrello contenitore in Abs Boby (1970), un’icona di Joe Colombo per B-Line, 283 ¤. Murale Blue Sky di Eazywallz, da 110 € online.

102 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Il sonno è un
linguaggio nuovo che,
ogni notte, attende
di essere tradotto.
Fabrizio Caramagna

IL RIPOSO È DI RIGORE. Il letto Sleeping Muse di Roberto Lazzeroni per Ceccotti Collezioni, in noce americano,
con piano letto in multistrati impiallacciato, imbottito e rivestito in tessuto o pelle. Da 6.930 €. Murale Evening Above the Clouds di Eazywallz, da 110 € online.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 103


PORTFOLIO.

Siamo fatti anche


noi della materia
di cui sono
fatti i sogni.
William Shakespeare

BRITISH STYLE. Letto di Vispring, con testata Gate di Staffan Tollgård, ispirata al paesaggio del Devon. Lampada Mayfair di Diego Fortunato per Vibia, prezzo da
definire. Tavolino Duchamp “Bronze” di Rodolfo Dordoni per Minotti, 850 ¤. Papier peint Nubem di Benjamin Graindorge per Pierre Frey, prezzo da definire.

104 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


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L’acqua
è di moda

25/29 settembre 2017

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promosso da CONFINDUSTRIA CERAMICA in collaborazione con organizzato da segreteria operativa Promos srl
CASE.
Questo mese AD visita una casa di LONDRA dove
eleganti cromatismi valorizzano mobili
e quadri d’epoca, racconta un appartamento di
MILANO dallo spirito pop, scopre una residenza
dal gusto teatrale a CITTÀ DEL MESSICO, apre
le porte dell’abitazione di uno chef a ROMA.
E poi esplora una dimora nella CAMPAGNA
BAVARESE che rivisita il gusto classico, una casa di
matrice letteraria a TANGERI e uno spazio che
declina lo stile industrial chic in FRANCIACORTA.

Un carrello industriale e una sedia


MASSIMO LISTRI

EA119 di Charles & Ray Eames prodotta


da Vitra in un loft in Franciacorta.
Glamour
rivisitato
Opere d’arte al neon, colori
squillanti e perizia artigianale
sono le note distintive di una
residenza di LONDRA dove lo spirito
contemporaneo valorizza
anche i mobili e i dipinti antichi.

interior decoration di FEDERICA


SQUILLANTE MONTORO
testo di SERGE GLEIZES
fotografie di XAVIER BÉJOT

110 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Riflessi. La piscina, nel piano interrato.
Sulla parete sul fondo spicca Carrara
Arabesque, un’installazione di Michele
Chiossi (Diana Lowenstein Gallery,
Miami). pagina precedente: Alessandra Lo
Savio, la padrona di casa. Alla parete,
natura morta di Jan Roos, XVII secolo
(Morland Fine Art, Londra).
L’idea dell’unicità, del pezzo raro o dell’opera d’arte
insolita, caratterizza gli ambienti della casa, pervasa
da un raffinato gusto del savoir-faire.

112 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Presenze d’antico. SOPRA: un divisorio in vetro e metallo separa il vano scale dal soggiorno. Accanto al camino in marmo, al di sopra
del quale spicca un dipinto di Jan Roos, due console romane della prima metà del Settecento. IN BASSO: uno scorcio del salone, con il biliardo
in primo piano, sovrastato dal lampadario in cristallo Ugolino di Lolli e Memmoli. PAGINA PRECEDENTE: la rampa in ottone della scala è stata
realizzata da Officine Sandrini su disegno di Federica Squillante Montoro. Alla parete, una scultura in cuoio di Stefano Conticelli.

113
Dettagli di stile. SOPRA: la zona pranzo e la cucina, con gli arredi in ottone disegnati da Federica Squillante Montoro realizzati dalla Seat
di Roma. Alla parete, un grande dipinto settecentesco raffigurante trofei di caccia. Sul tavolo, porcellane di Hermès e bicchieri in cristallo
di Saint-Louis. Lampadario Ugolino di Lolli e Memmoli. IN BASSO: la facciata posteriore. PAGINA SEGUENTE: un angolo del soggiorno. Le panchette
in ottone, rivestite in cuoio, e i tavolini in ottone e rame sono su disegno. Al di sopra del camino in ardesia, nature morte del ‘600 e del’700.

A
ll’esterno è una classica casa londinese nazione sulla scala, poi, sono state modificate alcune aperture
del diciannovesimo secolo, chic e un tan- del primo piano, e quindi è stato creato un piccolo studio con
tino austera. All’interno, invece, si cela due anticamere in cui sistemare alcuni armadi, razionalizzando
un esuberante tripudio decorativo or- ulteriormente la disposizione dei locali. Al gusto sicuro per la
chestrato sui sei piani, che comprendono riorganizzazione degli spazi si unisce la passione per i colori, che
anche una sala dedicata all’home cine- Federica Squillante Montoro ha reso protagonisti al pari dell’ar-
ma, una piscina, la sauna, trattate con chitettura, arricchendo gli ambienti di cromatismi ben definiti
grande originalità, quasi fossero moderni cabinet de curiosités. che contraddistinguono le varie stanze. Si coglie una sensibilità
Per conferire a questa residenza un’eleganza contemporanea affinata durante i due anni e mezzo trascorsi in Brasile, che si
senza perdere nulla dello charme del passato, Federica Squil- ritrova nella dominante cromatica blu scelta per i muri, come
lante Montoro, l’interior decorator, ha deciso di far trasformare nel verde smeraldo che caratterizza le tende e i tessuti di alcune
alcuni ambienti senza snaturare la fisionomia della residenza. sedute che a loro volta contrastano con i pavimenti rivestiti in
In particolare, sono stati abbattuti alcuni muri divisori, come parquet di quercia. Dimostrando una grande attenzione per
quelli della stanza padronale, che guarda verso il giardino, e che il dettaglio, Federica Squillante Montoro ha curato tutti gli
in origine era composta da due vani. Per ottimizzare l’illumi- elementi che fanno parte dell’involucro interno della casa: ha
disegnato anche gli stipiti delle porte, i decori dei soffitti, la
rampa delle scale, in ottone, che è stata realizzata da Offici-
ne Sandrini, una delle tante imprese artigianali consultate. Il
gusto per il dettaglio si ritrova nel divisorio in vetro e metallo
al primo piano. Curata dalla società Ghiggo, l’illuminazione
soffusa è stata particolarmente studiata, creando luci sensuali
e calde. Queste le linee guida dell’esuberante direzione artistica
di Federica Squillante Montoro, che ha saputo interpretare ZZ

114
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 115
116 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Inventiva in technicolor. SOPRA: una creazione luminosa di NeonArt arricchisce la parete rivestita in cuoio di una camera da letto.
SOTTO: nella cabina armadio, un pouf capitonné color verde smeraldo disegnato da Federica Squillante Montoro. Stivali di Gucci.

PAGINA PRECEDENTE: tendaggi di Hermès in una camera. Sulla poltrona del XVIII secolo rivestita con velluto di Sweet Carpet, un cuscino

di Versace Home. Davanti alla finestra, due action figures ispirate ai personaggi del film Alice attraverso lo specchio di Tim Burton.

il gusto della padrona di casa, Alessandra Lo Savio, che lavora


come produttrice di spettacoli musicali. L’interior decorator si è
recata più volte negli Stati Uniti per discutere con la proprietaria
delle soluzioni proposte, per mostrarle i diversi tipi di finitu-
re, i cristalli dei lampadari, i campioni dei tessuti. Una volta
definito l’involucro e individuati i colori dei rivestimenti e dei
tendaggi, si è passati alla scelta dei mobili, dando vita a un’al-
chimia decorativa che si realizza grazie a una giustapposizione
di arredi contemporanei disegnati appositamente (il senso del
savoir-faire ritorna nel tavolo della sala da pranzo, con il piano
in legno e la struttura in ottone) e di pezzi antichi provenienti
soprattutto da Morland Fine Art di Londra. Squillante Montoro
ha fatto rivestire in velluto la maggior parte dei divani e delle
poltrone, in cuoio le panchette, in pelle di coccodrillo gli sga-
belli, e ha anche reinventato creativamente la funzione di certi
materiali, come per esempio la flanella delle giacche maschili,
utilizzata per vestire alcune sedute. Resta da dire dell’arte, che
è molto presente in questa dimora londinese. Nel corso degli
anni la padrona di casa ha ampliato la sua collezione di quadri
fiamminghi e italiani del XVII e del XVIII secolo raffiguranti
scene di caccia, di fauna, nature morte, tra i quali spiccano al-
cuni capolavori firmati dal Guercino. Queste opere sono state
abilmente valorizzate nella residenza, dove ai dipinti d’epoca
si affiancano altre rarità, come le console in legno dorato, le
commode romane del ’600, i grandi specchi veneziani del ’700,
i servizi in vermeil finemente cesellati. FINE
118 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Viaggio
immobile
In un appartamento milanese, stanza dopo
stanza prende forma un PERIPLO tra le passioni
e i ricordi del proprietario. Un itinerario
che porta dalle variazioni sul tema
della Pop Art alle invenzioni del design,
alle incursioni nel gusto etnico.

interior design di ATTILIO LADINA


testo di MARIO GEROSA — fotografie di MASSIMO LISTRI

Oasi metropolitana. SOPRA: una lampada di Renzi Reale sul terrazzo al piano
superiore. Tavolino in pergamena, anni ’50 (Robertaebasta, Milano).
A SINISTRA: la sala da pranzo vista dal soggiorno. Tavolo S Table e poltroncine Flow

di MDF Italia, piatti Let’s Plate di Samer Alameen.


Il quadro è di Roy Barner, il lampadario di Gio Ponti degli anni ’50.
CREDITI

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 119


120 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
A
volte le case sono come dei viaggi, occa-
sioni per affrontare un periplo tra le pas-
sioni di chi le abita. In questi casi, per
decifrarne il carattere, bisogna lasciare
momentaneamente i classici diktat che
vogliono le dimore assoggettate ai para-
metri delle mode correnti o del genius loci
e abbandonarsi a uno spirito più libero. Mai come in questi casi
gli ambienti sono specchi dei gusti dei proprietari, che a seconda
del mood del momento ridefiniscono le latitudini emozionali
degli appartamenti, trasformando una sequenza di stanze in una
originale geografia domestica. È quanto succede nella casa mi-
lanese di Antonio Gallo, professionista della comunicazione, già
responsabile del Collectors Club di Swatch e dell’ufficio stampa
di Romeo Gigli, e oggi titolare dell’ufficio stampa e iniziative
speciali di Pirelli Design. Gallo ha voluto offrire alla propria casa
una dimensione internazionale, dove ricevere i suoi amici, che
fanno parte del mondo dell’arte, dello spettacolo e della moda,
facendoli sentire immersi in un’atmosfera cosmopolita.
Caratterizzato da una cospicua presenza di design di qualità
e di Pop Art, come si conviene a un’abitazione che potrebbe ZZ

Eclettico contemporaneo. A SINISTRA: nell’ingresso spicca un grande


leone vintage in plastica rossa della casa automobilistica Peugeot,
affiancato ai lati da due lampade provenienti da transatlantici
(Robertaebasta, Milano). Le poltrone degli anni ’60 sono rivestite
in pelle di struzzo. Sulla console di Ilia Potemine per Dilmos,
un vaso di Gio Ponti. La litografia è di Pablo Picasso. IN ALTO: sulla
scala, rivestita in limestone, un vaso in ceramica dorata.
La fotografia di Marilyn Monroe è stata scattata da Bert Stern.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 121


Arte e design. SOPRA: un angolo del soggiorno. La libreria è realizzata da Work & Work su disegno. Sul tappeto tibetano in seta (Galleria
Rosecarpets, Milano) poggiano divani in nabuk di Gentile. Il quadro è Guerriero di Alexandra. La scultura in primo piano è All You Can Seat
di Samer Alameen. Sul fondo, un vaso turchese di Faenza. Sulla sinistra si intravede una fotografia di Lucio Salvatore. IN BASSO: la cucina,
su disegno. Sedie Khayzaran Chair Fluorescent Edition di Samer Alameen per Dilmos. Alla parete, Nuvole a Palermo di Renato Guttuso.
PAGINA SEGUENTE: ancora la sala da pranzo, con arredi MDF Italia. Il lampadario è di Gio Ponti degli anni ’50, l’astrolabio in argento, degli anni ’30.

trovarsi tranquillamente a Londra come a Los Angeles, l’apparta- vera e propria oasi nel cuore della metropoli, con tanto verde e
mento si sviluppa su due piani, su 250 metri quadrati di superficie: addirittura con una doccia per rinfrescarsi d’estate. L’involucro
200 per il piano inferiore, che comprende l’ampio soggiorno con è tutto bianco: le pareti immacolate fanno risaltare le opere dai
la sala da pranzo, la camera padronale e quella per gli ospiti, e 50 cromatismi accesi che si susseguono nelle stanze.
per lo studio al piano superiore. A questi spazi si aggiungono poi Il viaggio tra le personali passioni del padrone di casa
gli ampi terrazzi, sia quelli perimetrali, molto profondi, che per- prende l’avvio nell’ingresso, dove un grande leone stilizzato,
mettono di guardare la città da differenti prospettive, sia quello emblema vintage di una casa automobilistica, è affiancato
di 150 metri quadrati al piano superiore, che rappresenta una da due imponenti lampade in cristallo di gusto déco prove-
nienti da un transatlantico. È una dichiarazione di intenti, è
l’incipit del racconto architettonico di una casa che combina
il gusto pop e le memorie di luoghi lontani. «La mia vita è un
viaggio», nota Gallo, che è sempre presente ai più importanti
eventi mondani, da New York a Sankt Moritz, «e volevo che
anche la mia casa desse l’impressione di essere in viaggio.
Volevo una casa dove potessi sentirmi in vacanza, con spazi
molto ariosi: se voglio isolarmi, mi basta spostarmi da un
lato all’altro dell’appartamento». Un concetto subito ripreso
nel soggiorno, dove una parete divisoria è caratterizzata ZZ

122
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 123
Assonanze e contrasti rendono dinamica la personalità
dell’appartamento, dove i colori delle opere e degli oggetti diventano
il trait d’union tra arredi di stili differenti.

124 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Estro e rigore. SOPRA: nella stanza padronale, letto e panchetta su disegno. Di Flos le lampade Toio, di Achille e Pier Giacomo Castiglioni, e Ara’
di Philippe Starck. Alla parete, Autunno di Jay C. Lohmann. PAGINA PRECEDENTE, IN ALTO: il quadro Picnic di Alexandra sovrasta il letto su disegno.
Lampade E.T.A. di Guglielmo Berchicci per Kundalini. PAGINA PRECEDENTE, IN BASSO: scrivania e console déco (Robertaebasta, Milano) e poltroncine
anni ’50 EA 108 di Charles & Ray Eames nello studio. Quadro Weegee Antonio di Jay C. Lohmann; applique Telefo (Artemide) nella sala da bagno.

da un’ampia apertura circolare che fa pensare a un oblò fuori vintage anni ’50. Poltrone e sedie di design, pezzi di modernariato
scala, dal quale, guarda caso, si scorge un astrolabio degli anni (come i vasi di Seguso, che testimoniano la passione per Venezia),
’30, uno strumento che riporta all’universo della navigazione. mobili e oggetti di gusto etnico, come il tavolo africano e le scultu-
«Quell’apertura ha anche un’altra funzione, riprende la forma re indonesiane e del Brunei, fanno da contrappunto alle opere dei
del grande lampadario di Gio Ponti nella sala da pranzo», spie- maestri dell’arte contemporanea, fotografi compresi, da Picasso
ga Attilio Ladina, che ha curato l’interior design prediligendo a Manzoni, a Bert Stern. «Adoro Basquiat, Warhol, Schnabel,
spazi estesi, di ampio respiro. «Il proprietario voleva che gli ma anche Dalí e Picasso. Ho anche delle fotografie di Helmut
spazi fossero più aperti possibili, senza optare per l’open spa- Newton, che ho conosciuto personalmente, e nel soggiorno è espo-
ce». In questo contesto si snodano le suggestioni di un singolare sta una sua macchina fotografica, che mi regalò lui stesso», spiega
periplo tra i vari ambienti. Nel soggiorno ci si muove sulle coor- il padrone di casa, che spesso ospita personaggi famosi in questa
dinate dell’eclettismo, nella stanza padronale l’arte dialoga con residenza dove prevale un vivace gusto della contaminazione di
le icone del design, e nello studio questo viaggio domestico gioca stili. Una caratteristica che rappresenta la curiosità e l’emozione,
sul confronto tra arredi di diversi stili, contrapponendo il déco e il componenti irrinunciabili in un viaggio. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 125


TEMA E
VARIAZIONI
Otto stanze disposte su due piani, nel quartiere bohémien di piazza Roma
a CITTÀ DEL MESSICO. Qui abita un interior designer belga, che ha concepito
la sua casa come un teatro: regolarmente tutti gli arredi vengono venduti per fare
spazio a un nuovo allestimento. Una scenografia eclettica e in perenne evoluzione.
interior design di DIRK JAN KINET — testo di GLORIA MATTIONI — fotografie di GIORGIO POSSENTI

Un tocco dark.
PAGINA SEGUENTE:

nel salotto, attorno


al tavolo del messicano
Arturo Pani tre sedie
Knoll. Gli oggetti sono
tutti vintage, la tela di
Michaël Borremans
appoggia su fogli
di carta da pacchi
spruzzati di vernice
dal padrone di casa.
A SINISTRA: in un angolo

della sala da pranzo,


lampadari anni ’60,
una credenza francese
con specchio. Tavolo
e sedie vintage sono
di Eugenio Escudero,
designer messicano.

126
Genihil iunt mint dic tempor
rehenet lam veriaep udicae non
EVIDENZIARE , dusequ atissim
exeriberem eat acerspero mo toris
assi tectatius es autet volupeos

progetto di ICO E LUISA PARISI — interior design di OR AZIO STASI —


testo di NICOLETTA DEL BUONO — fotografie di GIANNI BASSO
Passione optical.
Una visione d’insieme
del living. II
divano è un
componibile di
forma arrotondata,
anni ’50; il tavolino da
caffè è di Selade e la
poltroncina di Eero
Saarinen per Knoll è
rivestita di
tessuto di Jonathan
Adler. La
tappezzeria in
bianco e nero ha
effetto grafico
accentuato dai due
medaglioni neri
appesi. Un’anatra di
ceramica riposa sulla
mensola superiore di
una libreria primi
’900, mentre un
tappeto moderno
richiama il tema
black-and-white della
stanza. Sulla destra
spiccano una scala a
pioli di legno, un
elemento che Dirk
Jan Kinet spesso
incorpora nel suo
décor, e un
telefono di bachelite.

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ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 129
«Amo mescolare epoche e stili. Quindi vado
a caccia delle sedie Tulip di Saarinen,
per cui ho un debole, ma anche di quei bei
mobili solidi di legno stile hacienda mexicana
con cui sono arredati i ranch».
D
irk Jan Kinet non passa mai inosservato.
Che debba scendere a comprare il giornale
o sia invitato a un pranzo di gala è sempre
elegantissimo, con tenute che combinano
antiche suggestioni europee e provocazio-
ni contemporanee. La sua casa/studio a
Città del Messico è esattamente come lui.
Accedervi è un privilegio riservato a un’élite di clienti e collezio-
nisti, che viene invitata con l’annuncio “everything is for sale!”
postato sui social media o inviato via posta elettronica.
Kinet, originario del Belgio, è arrivato in Messico più di
vent’anni fa. E piano piano ha stabilito una reputazione come
il più eclettico, fantasioso e al tempo stesso attento ai dettagli
tra gli interior designer locali. Corteggiato, adorato da clienti che
vogliono idee fuori dal comune, Kinet ha un’agenda pienissima.
«L’intelligenza di un bravo progettista è quella di combinare
il proprio stile con le preferenze del cliente, dando consigli e
suggerimenti e proponendo soluzioni inedite, ma senza mai
prevaricare l’espressione individuale», spiega. È questo che lo ha
fatto diventare una star. Un personaggio che, quando ogni due
o tre mesi lancia il suo annuncio, fa accorrere in pellegrinaggio
i collezionisti messicani di arte e design al quartiere bohémien
di Roma, dove vive e lavora in un appartamento di otto stanze,

Eclettismi. PAGINA PRECEDENTE: nella cucina a tema cinese, un armadio contiene i piatti, e le finestre neogotiche creano un contrasto
con le piastrelle blu. Il segnale stradale e i piatti appesi alle pareti sono souvenir di un viaggio in Cina del padrone di casa. IN ALTO: Dirk Jan
Kinet nel suo salotto. Sulla cassettiera di metallo vintage, una collezione di scatole di metallo industriali e un ritratto dipinto da Robert
Padilla e scovato in un mercatino delle pulci (a detta di Kinet è l’opera d’arte più pregiata in tutta la casa, uno dei pochi elementi che
non è mai stato messo in vendita). SOTTO: per la camera da letto tavolo e sedie in fiberglass intrecciato di Woodard, pezzi vintage, esempi
perfetti dell’Acapulco-style anni ’50 e ’60. Tappezzeria di Cole & Son, lampada e busto-scultura trovati a un mercatino dell’usato.

su due piani, che si apre su un cortile interno centrale.


«Mi sono innamorato subito di questo vecchio palazzo»,
racconta. «Gli edifici con un passato sono così interessanti. Di
questo mi sono piaciuti i soffitti alti, i pavimenti a larghe doghe
di legno, i dettagli unici come queste finestre neogotiche. Li ho
trovati di grandissima ispirazione», spiega. «Amo il cambia-
mento e il design moderno, ma la mia scelta è sempre quella di
mescolare epoche e stili. Quindi vado a caccia delle sedie Tulip
di Eero Saarinen, per cui ho un debole, ma anche di quei bei
mobili solidi di legno stile hacienda mexicana con cui sono ar-
redati i ranch, e magari li affianco a quadri e sculture del XVIII
secolo. Mi piace scoprire tesori nascosti ai mercatini delle pulci
o alle vendite private di cui Città del Messico pullula. Periodica-
mente cambio il décor dello studio, riassemblo tutto, reinvento
lo spazio. E i miei clienti sanno che in quel momento potranno
approfittare del bottino delle mie spedizioni di caccia».
Ogni due o tre mesi, quindi, una nuova casa nasce dalle
ceneri della precedente. Una volta che mobili e arte sono stati
venduti, l’appartamento torna (quasi) nudo. «Questa possibi-
lità di ricominciare dalla “tela bianca” è un’emozione, un pri-
vilegio e una fonte di stimoli. Prima di tutto, cambio la palette
dei colori e, a seconda del mio umore, scelgo la tonalità ZZ

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 131


Contrasti di stile. Ancora la camera da letto, dove
la parete rivestita in carta da parati crea una sorta di
quinta decorativa. Lenzuola e coperte Zara Home,
mentre lampade e scultura provengono dal mercato
delle pulci del centro di Città del Messico. Alla
parete, una decorazione nello stile di Curtis Jeré,
laboratorio newyorchese attivo negli anni ’60 e ’70.
PAGINA SEGUENTE: pareti dipinte di nero per la sala da

lettura, illuminata dalla presenza di molti specchi.


La credenza è di Van Beuren. Una sedia messicana
anni ’70 è accostata a un cassettone anni ’40.
Il cane di Fo in ceramica è un altro souvenir del
viaggio in Cina fatto dal padrone di casa.
La lampada sospesa è di Omar Axel Rodriguez.

132 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


con cui dipingere i muri e sostituisco tendaggi e tappezzeria: mericano. Il risultato è la presentazione, vivace ma coerente,
è l’ossatura di ogni progetto di décor d’interni. Ultimamente di un tema diverso per ogni nuova casa, che ispira a osare e
mi sento molto più attratto dai colori caldi, quindi posso già superare le convenzioni. «I miei clienti apprezzano il gusto,
anticipare una casa tutta rossa e un po’ boudoir nel prossimo l’esperienza e la grazia che metto nel mio lavoro di ricerca.
futuro», confessa. I muri dell’appartamento di piazza Roma E io sono felicissimo di poter dare loro una nuova collezione
hanno già cambiato colore «almeno 100 volte» e il turnover di oggetti a ogni cambio di stagione. Una pratica che mi
di mobili e oggetti probabilmente ammonta a diecimila pezzi. permette di evitare l’attaccamento e l’accumulo. In questo
Ma nonostante l’eccezionale varietà della sua collezione, la modo soddisfo i miei impulsi e il mio istinto di caccia senza
creatività di Kinet si accompagna sempre a un innato senso doverne sopportare le conseguenze in termini di mancanza
della misura, e lo stile finale che ne scaturisce, inconfondibile di spazio e impossibilità di rinnovamento. È rinfrescante.
e coraggioso, coniuga raffinatezza europea e calore latino-a- Sono un uomo davvero fortunato». FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 133


Classicità contemporanea. Nel salone, camino
in onice nuvolato extra retroilluminato
di Fratelli Marmo. Tavolo Altacom Italia
con struttura cromo. Fruttiera centrotavola
La rosa di Alessi. Sul camino, Wings
di Salvatore Savoca. Tappeto Elite di Illulian.
PAGINA SEGUENTE: sulla parete Divinità femminile,

fotografia scattata da Olivier Roller ai Musei


Capitolini (Galleria Spazio Nuovo di Roma).
Divani componibili in velluto nero realizzati
da Linea Zeta Arredamenti, Roma.
Intorno
al fuoco
Nel cuore barocco di Roma la CUCINA diventa il centro ideale
e architettonico dell’appartamento di uno chef.
Dove ogni normale regola dell’abitare viene infranta.

progetto e interior design di SAR A LUCCI


testo di ELENA DALLORSO — fotografie di MASSIMO LISTRI

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 135


Titolo didascalia. a sinistra: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae
N
ell’era imperiale dell’alta gastronomia Ci è stato subito chiaro che volevamo un cambiamento, una
il progetto per la casa romana di uno trasformazione dell’ambiente in senso intimo, da condividere
chef, che per giunta si chiama Fabio con gli amici. La scelta dei materiali, prima ancora del layout,
Massimo (Bongianni, proprietario è stata fondamentale». La cucina è, non solo idealmente, il
del ristorante capitolino That’s Amo- centro della casa. Intorno, separati da passaggi senza por-
re e inventore del fortunato format di te, gli altri ambienti. Il regno del padrone di casa è questo:
corsi di cucina per stranieri Fabiolous piastre a induzione, soluzioni tecnologiche e concept avan-
Cooking Day), non poteva che partire dalla cucina. È intorno zati, ma camuffati da cucina familiare. «La madia Scrigno
a lei che si sviluppa l’intero appartamento, al secondo piano di di Edra, disegnata da Fernando e Humberto Campana, ne è
una palazzina tardo barocca dietro a piazza Navona, dove pro- un esempio perfetto: ricorda quelle antiche, ma è rivestita di
babilmente nell’antichità si trovavano gli alloggi per la servitù. specchi che la trasformano in un oggetto di design contem-
Autrice della ristrutturazione e dell’interior, l’architetto Sara poraneo», spiega Lucci. Lo stesso discorso vale per gli sgabelli
Lucci, che ha interpretato a 360 gradi la richiesta del padrone (sempre Edra) in velluto nero. Non te li aspetteresti mai in
di casa di avere spazi polifunzionali. un contesto così tecnologico. Spiazzante è anche la scelta di
«Pareti di grande spessore e travi a vista: quando siamo fare della sala da bagno principale una sorta di appendice del
entrati tutto era bianco, la luce filtrava soffusa dalle finestre. salotto. Ogni regola comune dell’abitare viene infranta.

Convivio. IN ALTO: in cucina, struttura in laccato bianco opaco e top in marmo nero assoluto realizzato da Fratelli Marmo
di Montefiascone. Lampade a sospensione Quasar di Album. Alla parete, Sconosciuto III, fotografia di Olivier Roller scattata al Louvre.
Sgabelli Soshun (Edra), madia a specchio Scrigno (Edra). PAGINA PRECEDENTE: nel salone principale, divani semicircolari componibili in velluto nero.
Tessuto Kaivo di Maija Isola per Marimekko incorniciato da libreria in legno su disegno dell’architetto. Tappeto Elite di Illulian.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 137


Nella casa è stato lasciato ampio spazio
ai materiali, all’onice come ai marmi più pregiati,
che diventano protagonisti assoluti,
al pari delle fotografie d’autore e delle opere d’arte.

Una grande lastra di onice giallo retroilluminata, realizzata da cornice al camino, che così diventa un’installazione artistica
da Fratelli Marmo di Montefiascone su disegno dell’architet- e, contemporaneamente, il segno distintivo dell’intero appar-
to, fa da sfondo a una gigantesca doccia, separata da cristalli tamento. Inserito di fianco alla libreria, quasi si trattasse di
trasparenti dal resto della stanza. «Dove Bongianni ha voluto ci un ulteriore elemento decorativo, un macchinario Technogym,
fossero anche dei divani, coerente con la sua idea di far perdere «perché chiunque frequenti questa casa vi trovi qualcosa in cui
agli ambienti le loro funzioni principali, per aprirli ad altre, più riconoscersi», spiega l’architetto.
creative, più trasgressive e insolite. Non è raro che gli ospiti si A tre grandi divani semicircolari artigianali (realizzati da
ritrovino proprio qui per fare due chiacchiere o per un aperitivo». Studio Zeta di Roma) è affidata la modulazione ricettiva: si
L’onice giallo retroilluminato si ritrova anche nel salone, a fare possono spostare a semicerchio per serate conviviali e affollate,

138 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


mettere a esse o separare per creare tre ambienti diversi. Poli- Pubblico&privato. SOPRA: nella sala da bagno, rivestimento nero
funzionale anche il tavolo Altacom che, inserito come appoggio in vetro Stoneglass con lastre tagliate a misura. Parete doccia
da lettura, all’occorrenza può essere alzato e trasformato in in onice retroilluminato realizzata da Fratelli Marmo, così come
un tavolo da pranzo. il pavimento e il piatto doccia. Il mobile è in granito nero assoluto
Molte le opere d’arte, come la fotografia Divinità femminile su disegno dell’architetto. Illuminazione Quasar di Album. Panca
dei Musei Capitolini in bianco nero di Olivier Roller che cam- in plexiglas su disegno dell’architetto. Rubinetteria Zucchetti.
peggia nel salone o la scultura Wings di Salvatore Savoca sopra PAGINA PRECEDENTE: la camera da letto padronale. Il quadro nel corridoio

il camino: riferimenti volutamente casuali, e mai invasivi, alla è Kinensis Mutabiliis di Massimo Catalani in marmi e pigmenti,
classicità romana in cui questa casa è immersa. FINE foglia di argentone su tavole (2005).

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 139


Neo classicismo
140 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
L’arte del ricevere. A SINISTRA: nell’ingresso,
lampada da soffitto disegnata da Michele Bönan,
cassettone di Flair, lampade di Murano degli anni
’60, come il quadro di Fred Thieler. Poltrone Luigi
XVI. La scultura è di Rino Cadelli degli anni ’70.
SOTTO: sul caminetto di fine ’800 in stile Luigi XVI,

un acquerello di Thomas Weczerek.

progetto e interior design


di MICHELE BÖNAN
testo di ELENA DALLORSO
fotografie di MASSIMO LISTRI

Uno schema decorativo rigoroso accoglie un mix eclettico di arte e arredi


in una grande villa nella campagna bavarese.
Dove ARMONIA E COERENZA sono gli unici criteri stilistici possibili.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 141


L
uce. La luce entra e si diffonde in ogni super- nel 1816, il bel palazzo Leuchtenberg di Leo von Klenze (su
ficie, ogni oggetto, ogni ambiente. Finestre modello di quello Farnese di Roma), il Königsbau (costruito
grandissime che prima di essere affacci sull’e- nella prima metà dell’800 su modello di Palazzo Pitti) e l’A lte
sterno sono porte attraverso cui la luminosità Pinakothek (1826-1830, ispirata al Palazzo della Cancelleria).
di fuori penetra all’interno. Una grande villa «L’impostazione architettonica, nel ristrutturare questa ele-
alla francese nella campagna vicino a Mona- gante dimora di campagna è stata ovvia», spiega l’architetto Mi-
co di Baviera rivive, reinterpretato in chiave chele Bönan, che ne ha curato anche l’interior decoration. «Ma
contemporanea, lo stile neorinascimentale che nell’Ottocento i proprietari, una giovane coppia appassionata di arte contem-
conquistò il Sud della Germania grazie alla sua cura nella ricerca poranea, sono stati chiari nella loro richiesta: non una reggia,
della simmetria e l’utilizzo di elementi decorativi classici come ma una vera casa di famiglia». In cui mettere insieme elementi
timpani, colonne, paraste, bugnato. E che, a pochi chilometri apparentemente dissonanti, come i mobili di antiquariato e
di distanza da questa villa, nel centro di Monaco, ha prodotto, quelli custom creati dall’architetto, le collezioni di modellini ZZ

142 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Interni preziosi. Il salotto principale
della padrona di casa, con il divano
disegnato da Michele Bönan.
Carta da parati Fromental dipinta
a mano, lampade in cristallo.
A SINISTRA: sulla parete del salone,

fotografie di Thomas Weczerek.


Il mobile è rivestito in occhio di tigre.
Lampade in bronzo. Tappeto
e poltrone di Michele Bönan interiors.
I tessuti degli arredi sono di Dedar.
«Solo partendo dalla coerenza dell’insieme è possibile raccontare

Spazi privati. SOPRA: nella sala da pranzo,


un tavolo inglese dell’800 con sedie di
Michele Bönan per Chelini, sovrastato
da un lampadario in cristallo. Alla parete,
un’opera di Mats Bergquist. Tappeto
Michele Bönan interiors. A SINISTRA: la cucina,
con isola centrale La Cornue. Le lampade
sul tavolo sono di Michele Bönan per Estro.
Pavimento in biancone e petit granit.
PAGINA SEGUENTE, SOPRA: la relax room. Dalla

finestra si vede la sauna. Chaise-longue


di Michele Bönan rivestita in spugna.
PAGINA SEGUENTE, SOTTO: letto a baldacchino

e divano di Michele Bönan interiors,


come poltrone, tappeto e comodini.
Lampade in bronzo e cristallo anni ’60.
Quadri di Bethan Huws, tessuti Dedar.

144 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


una storia, che è quella della casa ma anche quella di chi ci abita».

di Formula 1 e di caschi da pilota del padrone di casa e l’amore


di sua moglie per le discipline olistiche orientali, la palette di
grigi scelta per arredi e décor e i tocchi di colore inaspettati di
oggetti e mobili. In questo mix ogni elemento acquista forza e
significato dall’armonia del tutto, secondo il modus operandi
di Bönan. Nei quattro livelli della casa, niente è fuori luogo,
anche se la provenienza degli oggetti è varia: gallerie antiquarie,
negozi di modernariato, marché aux puces di Parigi, Firenze,
Londra e, ovviamente, anche Germania. Come il bel camino
Napoleone III in stile Luigi XVI del salotto, il grande lampada-
rio di cristallo fiorentino del secolo scorso sul tavolo da pranzo o
le lampade in bronzo e cristallo degli anni Sessanta nella camera
da letto padronale. Qualcosa arriva dal passato dei proprietari,
molto è stato ideato appositamente per trovare spazio in questa
nuova dimensione. Come, per intero, la zona che il padrone di
casa ha voluto come un vero e proprio men’s club, con scaffali
e mensole che contenessero le sue collezioni e, nella stanza ZZ

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 145


146 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
attigua, un biliardo e cantinette refrigerate per i vini pregiati. di interni (con pezzi datati dagli anni ’40 agli anni ’80 e mobili
«La cosa più importante è la coerenza», spiega Michele Bönan. artigianali in edizione limitata), su cui poggiano le lampade
«Solo partendo da questa è possibile raccontare una storia, che di Murano anni ’60. Qui, insieme alle poltrone Luigi XVI,
è quella della casa ma anche quella di chi ci abita». convivono un quadro di Fred Thieler del 1960 e una scultura
L’espressione programmatica di questo concetto si ha fin di Rino Cadelli degli anni ’70. La stessa alchimia si riproduce
dall’ingresso, a cui si accede da una porta finestra che dà sul in ogni stanza, dalla cucina, dove alla cromia decisa si con-
grande giardino: essenziali ed eleganti il pavimento in marmo trappongono arredi piuttosto classici, al salotto privato della
nero e le pareti color crema, ambiente perfetto per accogliere signora, in cui la cifra neorinascimentale è sottolineata dalla
i pochi elementi che danno il senso dell’intera casa, come la tappezzeria Fromental dipinta a mano, e la contemporaneità
lampada da soffitto disegnata da Michele Bönan, il mobile pro- (ma classica) dal divano in velluto disegnato dall’architetto.
veniente dalla galleria Flair di Firenze, specializzata in design E il mix non potrebbe essere più armonioso. FINE

Memorabilia. IN ALTO: la biblioteca, con


tappeto, poltrone e divano in velluto Dedar
di Michele Bönan interiors. Lampade
di Michele Bönan per Estro. Il quadro sul
caminetto è di Thomas Weczerek. A DESTRA: il
men’s club. Si intravede la sala biliardo.
Libreria in noce disegnata da Michele Bönan,
come il divano in velluto Dedar e il tappeto.
Lampada Michele Bönan per Estro.
PAGINA PRECEDENTE: lo spogliatoio, con

lampadario e lampada da tavolo Seguso


anni ’60. Mobili disegnati da Michele Bönan.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 147


ETERNO
PRESENTE
Lo scrittore Umberto Pasti ci racconta la sua casa
sulle colline di TANGERI . Una residenza dal sapore letterario
in cui lo spirito del luogo è stato reinventato secondo
una sensibilità artistica. E dove i ricordi personali si
coniugano alle ispirazioni della storia.

progetto di ROBERTO PEREGALLI E LAUR A SARTORI RIMINI


testo di UMBERTO PASTI — fotografie di MASSIMO LISTRI

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Genius loci. Nella sala da pranzo, un ritratto inglese del ’600
sopra una console italiana del XIX secolo. La parete che ospita
il camino dell’800 è ricoperta di piastrelle blu e bianche di Fez
e di Qallaline tunisine del XVII secolo. Lampadario portoghese
del ’700 in legno dorato. pagina precedente: una scala in pietra,
ornata ai lati da lastre tombali marocchine cinque e seicentesche.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 149


Ogni stanza è uno scrigno di memorie, dove nel tempo si sono
accumulati gli oggetti e i ricordi, in una stratificazione di gusto
museale di ceramiche, tappeti, naturalia e mirabilia.

L
a nostra casa sulla collina che domina Tan- erano soltanto due. Quando un terreno sotto il nostro giardino
geri si è sempre chiamata “Tebarek Allah”. venne messo in vendita, fummo obbligati a comperarlo – ciò
In arabo marocchino significa qualcosa che avrebbero costruito altri acquirenti ci avrebbe costretto a
come “Grazie a Dio” o “Lode all’abbondanza fare le valigie e andarcene per sempre. L’idea, almeno all’inizio,
di Dio”. È l’espressione che si usa da queste era di aggiungere qualche terrazza al giardino, approfittando
parti quando nasce un bambino o, scavando dell’esposizione assolata: rose antiche, alberi da frutto, qualche
un pozzo, si trova l’acqua. Esprime gratitu- cespuglio esotico, come nei vecchi giardini che stavano spa-
dine per un dono del destino. È quello che anche Stephan e io, rendo sotto l’urto delle ruspe. Furono i nostri amici Roberto
che in questa casa abitiamo da trent’anni, oramai pensiamo (segue a pagina 157)
ogni volta che ne varchiamo la porta: “Tebarek Allah!”. Il
tragitto dall’aeroporto è diventato così triste che ritrovarsi
qui è un sollievo. Dopo la sfilata delle costruzioni funeree che Il senso del passato. IN ALTO: la sala principale della casa, con una
hanno fatto di Tangeri una città moderna – e hanno divo- decorazione ai muri di colore verde mastice. Appese alle pareti,
rato i campi in fiore dei picnic dei nostri anni beati, quando le collezioni dei proprietari, tra cui spiccano quelle di piastrelle
questo era un borgo che avrebbe potuto sorgere in paradiso antiche. Sul fondo, sopra un mobile anglo-indiano, un arazzo
– si direbbe che a Tebarek Allah il tempo si sia fermato. Tre fiammingo del XVII secolo. PAGINA PRECEDENTE: la loggia del padiglione
padiglioni, un giardino lussureggiante, il bacino delle ninfee, centrale interamente costruito dagli architetti, con archi di gusto
la fontana, le terrazze, la loggia… moresco che si fronteggiano e una zoccolatura in piastrelle di Fez
Ma non è così. Fino a una quindicina di anni fa, i padiglioni del ’700. Pavimento in marmo bianco e nero a dama.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 151


Rarità. Un’altra angolazione della sala principale, con al centro un armadio tedesco del ’700 su cui poggiano vertebre
di balena. Un grande frammento di Ushak del XVII secolo è appeso sopra un camino italiano in pietra della stessa epoca.
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 153
Atmosfere. A SINISTRA:
un salotto rivestito con
un assito di legno povero,
dipinto e sbiancato.
Due tende in seta
di Tétouan del XVIII secolo
chiudono la finestra
centrale, ai cui lati sono
disposte due librerie
in legno scuro disegnate
per la stanza.
Una lanterna composta
da antichi frammenti di
vetro romano pende su un
tavolo ottagonale dell’800.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 155


Culture. SOPRA: una camera
da letto con le pareti
ricoperte da un grande
“Haiti” del XIX secolo
in velluto di seta. Letto
austriaco, della stessa epoca,
rivestito da una coperta
composta da un patchwork
di tessuti turchi di fine
’800. A DESTRA: la facciata
del padiglione principale,
costruito ex novo dagli
architetti e ispirato agli edifici
arabi dell’800. In primo
piano, una vasca rivestita di
piastrelle marocchine del
XVIII secolo. PAGINA SEGUENTE:
la piscina è circondata da
mura e invasa da piante di
santolina, con orci del ’700.

156 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Peregalli e Laura Sartori Rimini a suggerirci di costruire un rivestiti di legno, o ridipinti con colori nuovi; i caminetti in
padiglione nuovo, più grande, e più adatto ai due signori di muratura sparivano, rimpiazzati da eleganti camini antichi.
mezza età che eravamo diventati, nonostante ci ostinassimo Vecchi parquet e vecchie mattonelle di cotto sostituirono
ancora a vivere come hippy. Stephan e io, traumatizzati da quelle di cemento. E si arricchivano le mie collezioni di arti
quanto accadeva attorno a noi, eravamo restii: la loro promessa decorative marocchine: ceramiche, tessuti ricamati, tappeti,
che il padiglione sarebbe sembrato fin da subito vecchio, e qui legni e marmi scolpiti – oltre ai semi dalle forme inusuali, le
da sempre, su questa terrazza un tempo affacciata sui campi e radici, le ossa di balena e i nidi di uccello che accumulo da
oggi su una periferia, ci convinse. Conoscevamo il lavoro dei quando sono bambino.
nostri amici, e ammiravamo la loro capacità di interpretare e La vita a Tebarek Allah è soggetta a continui cambiamenti:
ricreare il passato. I lavori furono complicati, litigammo tutti non passa giorno senza che arrivi un oggetto nuovo, una men-
parecchio, usammo spesso materiali di recupero da dimore sola dipinta di Chaouen, una giara per l’acqua di Tétouan, la
che venivano demolite, e io ebbi il piacere di vedere qualche conchiglia in cui soffiava il muezzin di un villaggio del Rif per
muro rivestito delle piastrelle antiche collezionate negli anni chiamare i fedeli alla preghiera. Mi piacerebbe che un giorno
e confinate in casse in fondo a un garage. questa casa e le sue collezioni diventassero una fondazione,
Il risultato ci rese felici. Roberto e Laura avevano mante- e ai marocchini di domani fosse possibile ammirare tante
nuto la loro promessa. Era arrivato il tempo, sempre con la testimonianze del loro passato. Per il momento, Stephan e io
guida dei nostri architetti, di risistemare i due padiglioni in viviamo qui felicemente, circondati dall’affetto di chi ci aiuta,
alto: così, mentre le cianfrusaglie dei mercatini locali cede- in compagnia dei nostri ospiti. Non possediamo la televisione,
vano il posto ai tavoli e alle poltrone delle belle case di tanti e ormai è raro che usciamo di casa. Ma altri, ben altri, sono i
vecchi amici che se ne andavano, i muri delle stanze venivano piaceri della mezza età che scopriamo ogni giorno. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 157


Fabbrica
di stile
Alle porte della Franciacorta una fabbrica dismessa diventa
uno spazio d’ incontro dove sviluppare idee e discutere
con i clienti. Con il SAPORE degli stabilimenti di una volta.
progetto di TINA GABRIEL — testo di NICOLETTA DEL BUONO — fotografie di MASSIMO LISTRI

Casa e bottega.
In questo “laboratorio
di idee” voluto
dall’azienda Donati,
specializzata nella
fabbricazione di
elementi pressofusi
destinati al settore
del mobile, a tenere
vivo il legame con il
mondo industriale
è questo spazio che
la progettista Tina
Gabriel definisce
“l’officina”, dove si
eseguono interventi
sui pezzi senza recarsi
nello stabilimento.
In primo piano lo
sgabello Mezzadro,
disegnato da Pier
Giacomo e Achille
Castiglioni (Zanotta),
autori anche della
lampada Taccia (Flos),
e un vecchio banco da
orafo trovato
a Firenze. Il mobile
da negozio è stato
restaurato da Tina
Gabriel, la grande
fotografia è di
Carmelo Bongiorno.
Bilancia Berkel.

158 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


«Il tema progettuale è stato creare un ambiente di stampo
industriale dove protagonisti non fossero i prodotti
o le macchine, bensì le persone. Uno spazio confortevole
e mai opprimente per discutere e sviluppare idee».

Titolo didascalia. A SINISTRA: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae

160 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


A
Rodengo Saiano fino a ieri si andava per sono stupita anch’io, il mondo della metallurgia è prettamente
visitare l’abbazia olivetana di San Nicola, maschile. Ma Donati non voleva cose nuove e stupefacenti, cer-
traboccante di opere del Foppa, del Ro- cava qualcuno capace di dare un’atmosfera accogliente a una
manino, di Pietro da Marone, di Lattan- fabbrica senza negarne l’originario spirito industriale. Per me,
zio Gambara (sui temi dell’Apocalisse) e toscana, amante dell’antico, attiva prevalentemente nell’ambito
di Grazio Cossali. Oggi i motivi per re- dei restauri architettonici, è stata una sfida, un’occasione per
carsi in questo laborioso borgo all’attacco misurarmi con un tema – la fabbrica rinnovata – inedito, che
delle colline della Franciacorta sono assai di più. Tra questi, recen- mi ha appassionata perché lascia massima libertà e non ti mette
tissima è l’inaugurazione di uno spazio architettonico sui generis. addosso alcun tipo di ansia».
Scriviamo sui generis a ragion veduta perché è difficile trovargli La superficie è stata sgomberata, ma alcuni elementi sono stati
una definizione precisa e puntuale. Lo spunto che ha animato il conservati per mantenere un aggancio concreto ed emozionale
committente, l’imprenditore Armando Donati, era creare un con la storia del posto, in particolare un carroponte – «oggi non
ambiente “senza pressioni”, senza esposizione di prodotti, ampio serve a nulla, ma è un segno forte, richiama l’aura industriale
e rarefatto, per incontrare i clienti e con loro sviluppare progetti dell’architettura», spiega la progettista –; il pavimento in cemento
e meditare idee e soluzioni. La scelta del proprietario, titolare è stato rifatto in listoni di legno. Per rendere vivibile il manufatto
di un’azienda di componenti d’arredo in alluminio pressofuso sono state allestite, come dei palcoscenici a sé stanti, alcune zone
e anche di mobili su disegno, è caduta su un grande capannone funzionali: un’area di lavoro, per esempio, presieduta da un lungo
industriale degli anni ’70, quando, nell’architettura delle fabbri- tavolo da riunione (ma anche per una colazione di lavoro) cir-
che, imperava il cemento precompresso. Considerata la destina- condato da sedie Tonietta firmate dal più “industriale” dei nostri
zione d’uso e le caratteristiche della produzione ci volevano una designer, Enzo Mari; una zona notte e una cucina definita da un
costruzione e un progetto, come dire, maschi e vigorosi, e per tal banco progettato ad hoc e da una vecchia ghiacciaia Kelvinator,
motivo Donati, che ha un temperamento anticonformista, ha «supporto fondamentale per le lunghe riunioni», dice Tina Ga-
paradossalmente scelto un architetto donna: Tina Gabriel. «Mi briel. «Da un cappuccino o da una spaghettata, da una fetta di
(segue a pagina 164)

Per gli incontri. PAGINA PRECEDENTE: intorno al tavolo da lavoro, sedie Tonietta di Enzo Mari per Zanotta; quadro di Nguyen Thai Tuan (Primo
Marella Gallery). SOPRA: il “salotto”. Ai lati del camino, disegnato da Tina Gabriel, lampade Astarte di Artemide. Rivestimento in tweed per i divani
di caccia, in jeans per sofà Chesterfield e poltrone déco. Libreria girevole di Frattini, lounge chair degli Eames (Vitra). Coffee table artigianale.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 161


Stile vintage. SOPRA: la cucina, ricavata sotto la rampa che porta al primo piano. Bancone realizzato da Tina Gabriel con una vecchia boiserie
Arts & Crafts inglese; ghiacciaia Kelvinator; cavallina vintage in cuoio. SOTTO: un altro scorcio della cucina: davanti agli elettrodomestici, una
affettatrice Berkel restaurata e vecchie gabbie di champagne per stivare le bottiglie. PAGINA SEGUENTE: in una grande nicchia, un traliccio di cavi di
acciaio sostiene una serie di prodotti in alluminio pressofuso realizzati in azienda. Sedia girevole EA119 di Vitra, carrello industriale a uso bar.

162
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 163
torta, come da sandwich con salumi delle valli bresciane mangiati
in compagnia, scaturiscono spesso le soluzioni più impensate».
Non manca un “salotto” dove conversare e scambiare opinioni
e idee. Poggiato su una pedana rivestita con quadrotti di cuoio
eseguiti da un artigiano toscano, Gabriel l’ha impostato in ma-
niera che ricordi un arredamento old British, con un camino
che detta la simmetria, due sofà da caccia rivestiti di tweed, un
divano trapuntato Chesterfield, una bassa libreria girevole: «Un
ambiente che rispecchia il gusto anglofilo, colto ed elegante,
vagamente rétro di Armando Donati», spiega la progettista.
Lo abbraccia, salendo verso il soppalco, una rampa curvilinea
ispirata a quella del Museo Guggenheim di New York lungo la
quale sono state disposte, in ritmica sequenza, su un lato, tre
sedie del brand-collezione Cathedrae di cui l’azienda produce
le scocche in alluminio pressofuso, sull’altro prima la stampa Il
Mondo al Contrario, un progetto di mappe realizzato da Edoar-
do Delille, e poi una serie di fotografie di lavoratori dell’azienda
delle quali è autore lo stesso Delille.
Un lavoro convincente che ha coinvolto profondamente Tina
Gabriel. Dice: «Amo contestualizzare i miei interventi, ho ne-
cessità di trovare un po’ di storia, di fare emergere il genius loci.
Questo è più semplice, si fa per dire, quando lavori sull’antico
e l’ornato, come è accaduto, per esempio, alla Villa del Murlo,
la residenza nel Fiorentino che fu di Cavalcanti e che con mia
madre e mia sorella acquistammo giusto trent’anni fa. Qui avevo
pochi punti d’appoggio rispetto alla mia cultura progettuale e
mi è molto piaciuto approfondire la conoscenza dell’architettura
fascista degli anni ’30, che nel Bresciano ha lasciato tracce fon-
damentali, e quella razionalista. Anche se poi mi sono divertita
a divagare soprattutto in fatto di colori e di arredamento che ho
voluto ricco di classici del design». FINE

IN ALTO: la scala-rampa curvilinea che sale al primo piano sembra

avvolgere l’intero ambiente e funge da galleria con ritratti fotografici


dei lavoratori dell’azienda di Armando Donati, committente
dell’intervento, scattati da Edoardo Delille. A DESTRA: dettaglio della
rampa. Sulla destra, sedie con scocche in alluminio pressofuso
realizzate dall’azienda. Pavimento ligneo di Antico è; dettagli in legno
della Falegnameria Gabana. Stampa Il Mondo al Contrario di Delille;
sulla sinistra, cavallo a dondolo di Jarrod Lim per Innermost.

164 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 165
SUGGERIMENTI, INDIRIZZI, CURIOSITÀ, DETTAGLI: DIETRO LE QUINTE DI AD.

BACKSTAGE.
PAG. 126 PAG. 110
COME IL SOLE . Grande CLASSICISMI. Console
specchio “solare”di Jolipa, in legno intagliato e dorato
con cornice formata da canne in foglia color Oro francese. Di
di bambù disposte a raggiera. Chelini, 3.970 € con top
Costa 70 €. in legno, 4.650 € in marmo.

DA NORD
A SUD, DA EST
A OVEST PAG. 158
Un tocco d’Oriente, ANIMALIER .
qualche traccia di street Minisedia Sheep
Chair disegnata
art: basta poco per da Takeshi Sawada
CAMBIARE LOOK alla casa. per Kamina & C: è
in noce e pelliccia
Draghi e mitiche figure araldiche, espres-
sintetica. 249 € su
sioni di forza, fortuna e abbondanza, eletti webshop eo.dk.
a elementi decorativi in un appartamento
milanese, assecondando i gusti eclettici di
un collezionista; dorate suggestioni baroc-
che in una residenza londinese; e, ancora,
lettering al neon, accenni al design nordico,
il ritorno della carta da parati… Dalle pagi-
ne di questo numero, tante idee di fascino
da copiare subito. NICOLETTA DEL BUONO

PAG. 118
ECHI D’ORIENTE .
Di Lalique, firmata
PAG. 110 alla base, la scultura
ALFABETO DI LUCE. Con la lampada Dragon cristal ambre
Shades di Selab per Seletti, in cristallo e pasta
composta da tubi in vetro al neon, di vetro. In versione
si può scrivere a piacere. 115 € con di cm 29x19 costa
trasformatore. 1.300 €.

166 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


PAG. 118
VETRO E ORO. Pannello Anphora 02B
di Sicis collezione Orientale, in plexiglas
coperto di mosaico artistico di tessere
di vetro e foglia d’oro, tagliate e posate a
mano. Prezzo a posa.

PAG. 118
SOTTO IL SEGNO
DEL DR AGO. Il drago
PAG. 148
Ming, simbolo di forza MODULARE. Fishbone
e vitalità, è una delle è una mensola in lamiera
icone predilette di di metallo curvata,
Meissen: qui decora modulare e componibile
il divano e i cuscini in a spina di pesce. Di
seta. Prezzo da definire. B-Line, 234 € con back in
rovere, 255 € in tessuto.

TRAME DA MURO (da pag. 126)

GEOMETRISMI
Parati in carta e tessuto, decorativi
come OPERE D’ARTE.
È più che una tendenza. Abrogati dal mini-
malismo, carte da parati e tessuti tornano
PAG. 158 di moda. Riprendendo motivi decorativi
EVERGREEN. Del 1962 ma presenti nei palazzi storici, sfoggiando ge-
sempre attuale: lampada ometrie di ispirazione classicista o etnica,
Taccia di Piergiacomo e o, ancora, imitando, più o meno realisti-
Achille Castiglioni per Flos. camente, cielo, mare, monti, architetture,
In versione normale (1.250 capolavori d’arte. Decorano, colorano.
€) e small (nuova, 750 €). Reinventano il mood della casa.
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17996!Nome!Cognome!Indirizzo!Numero civico!Località!CAP!Sigla provincia!S(oppure N)!S(oppure N)! per indicare rispettivamente il consenso
(Si o No) alla privacy 1 e 2 riportate qui sotto. Non lasciare nessuno spazio dopo i punti esclamativi come indicato in questo esempio:
17996!Laura!Rossi!Via Manzoni!3!Segrate!20090!Mi!S!S!
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STORIE.
ARCHIVIO PENONE

Giuseppe Penone ritratto


accanto a una sua opera.

1 NEL BOSCO
DEL TEMPO 2 FANTASCIENZA
QUOTIDIANA 3 INDIMENSIONE
UN’ALTRA
4 FORME
IN MOVIMENTO
L’arte di Giuseppe Una rassegna L’arte di oggi Umberto Boccioni
Penone di scena al Vitra Museum e dell’antico e le sue passioni
a Roma, in una documenta Oriente a confronto artistiche raccontate
mostra firmata l’evoluzione della in un museo in un’esposizione
Massimiliano Gioni. specie dei robot. privato di Berlino. al Mart di Rovereto.
ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 169
STORI E .

Nel bosco
del tempo
Il ciclo vitale della natura è protagonista
delle opere di GIUSEPPE PENONE esposte a Roma,
al Palazzo della Civiltà Italiana.

di GAIA PASSI

U
n paesaggio surreale accoglie i visitatori nel Palazzo
della Civiltà Italiana: lungo le navate dell’iconico edi-
ficio che domina il quartiere romano dell’Eur sembra
essere cresciuta misteriosamente una foresta dalle
forme scultoree. Non sono alberi, ma le opere di Giuseppe Penone,
uno dei più importanti artisti contemporanei: le sue creazioni
sono protagoniste della mostra “Matrice”, prima esposizione di
arte contemporanea inaugurata da Fendi all’interno del Palazzo
che dal 2015 è quartier generale della Maison.
La mostra, curata da Massimiliano Gioni – direttore arti-
stico del New Museum di New York e direttore della Biennale
di Venezia del 2013 –, è concepita come un dialogo tra le opere
d’arte e le architetture monumentali del Palazzo, che ricordano i
dipinti metafisici di Giorgio de Chirico: agli elementi marmorei
dell’edificio si contrappone il legno vivo delle sculture. Quindici
i lavori esposti, realizzati da Penone dal 1970 a oggi e in parte
inediti. Uno dei più spettacolari è Matrice (2015), che dà il nome
all’esposizione, una scultura lunga trenta metri in cui una forma di
bronzo è incastonata in un tronco d’abete. «Gli alberi ci appaiono
solidi, ma se li osserviamo attraverso il tempo, nella loro crescita,
diventano una materia fluida e plasmabile», spiega l’artista. «Un
albero è un essere che memorizza la sua forma e la sua forma è
necessaria alla sua vita, quindi è una struttura scultorea perfetta,
perché ha la necessità dell’esistenza». Giuseppe Penone – uno dei
più grandi scultori viventi nonché unico italiano ad aver esposto
nella reggia di Versailles – rappresenta, attraverso le sue opere, le
forze della natura, il passare del tempo incarnato nella materia
organica, la comunione e lo scontro tra presenza umana e natura.
Con questa mostra, in programma fino al 16 luglio, Fendi raf-
forza il suo legame con la città di Roma e conferma il proprio
impegno a sostegno dell’arte e della cultura, dopo il restauro della
Fontana di Trevi, del complesso delle Quattro Fontane e di altri
monumenti storici. La Maison ha in serbo un altro omaggio per la
sua città: ad aprile la scultura Foglie di Pietra (2016) di Giuseppe
Penone sarà installata in modo permanente in largo Goldoni. Due
giganteschi alberi di bronzo – alti rispettivamente 18 e 9 metri
– intrecciano i loro rami per sollevare a cinque metri da terra un
MATTEO PIAZZA

blocco di marmo scolpito di undici tonnellate: un’opera che cele-


bra la sintesi profonda tra il passare del tempo naturale e quello
umano ed evoca il passato grandioso della Città Eterna. FINE

170 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


Dialogo d’arte. Abete,
opera di Giuseppe Penone
posta davanti al Palazzo
della Civiltà Italiana in
occasione della mostra
“Matrice”. PAGINA PRECEDENTE,
IN ALTO: le opere Indistinti
confini-Anio e Matrice.
PAGINA PRECEDENTE , AL CENTRO:
uno scorcio dell’esposizione.
PAGINA PRECEDENTE , IN BASSO:
un’installazione di Giuseppe
Penone a Madison Square
Park, a New York, 2013.
L’albero è uno degli elementi
ricorrenti nell’opera di
Giuseppe Penone,
che da sempre riflette sul
rapporto tra uomo e natura.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 171


STORI E .

Fantascienza quotidiana
Presenti da più di un secolo nell’ immaginario, i ROBOT si sono silenziosamente integrati nel nostro mondo,
con una fisionomia che non è quella dei film avveniristici. Una mostra racconta questa rivoluzione.

di SONIA S. BR AGA

V
iviamo in un’era di contaminazioni estetiche e between Human and Machine”, in programma al Vitra Design
crossover disciplinari: oggi più di ieri il mondo Museum di Weil am Rhein dal 11 febbraio al 14 maggio, riporta
della robotica è entrato a pieno titolo nell’imma- alle cronache d’attualità. Il percorso espositivo coinvolge le arti
ginario del nuovo rinascimento digitale. E mentre visive, l’architettura, il design; tocca i settori dell’industria e
si delineano gli scenari della quarta rivoluzione industriale, della medicina, per raccontare come l’innovazione tecnologica
quella dello smart manufacturing, delle intelligenze artificiali ha cambiato, o potrà cambiare, le nostre vite. «Un robot può
e delle stampanti 3D, l’avanguardia creativa del terzo millen- leggere il mondo, processare le informazioni e rispondere di
nio ridisegna gli orizzonti futuribili di ciò che mezzo secolo fa conseguenza. Nella nostra definizione un robot può quindi es-
avremmo chiamato, semplicemente, science fiction. Sembrano sere molte cose diverse allo stesso tempo», spiega Carlo Ratti,
potersi avverare le profetiche visioni di Isaac Asimov e di Philip architetto e ingegnere, direttore del Mit Senseable City Lab
K. Dick e assumono un’aria sempre più familiare i robot forse di Boston. Come Lift-Bit, un sistema di arredo modulare che
troppo umani di Westworld. Ritornano in auge anche le cupole «esplora il modo in cui la robotica può rendere i nostri spazi
YVES GELLIE

geodetiche di Buckminster Fuller e le megastrutture nomadi di più interattivi»: si riconfigura in tempo reale, anche da remoto,
Archigram. Temi e visioni che la mostra “Hello, Robot. Design attraverso una app del proprio tablet. «I singoli elementi – pixel

2 3 4
divenuti materia – ci permettono di trasformarlo in una lounge,
un salotto su misura, un paesaggio domestico». Siamo nel regno
immateriale dell’Internet delle cose, il futuro di Internet, che ci
permette di “dialogare” e interagire con tutti gli oggetti presenti
nelle nostre case. Non si tratta solo di liberare gli spazi dell’abi-
tare dalla rigidità della funzione, ma di una svolta più profonda,
che si estende alla filosofia progettuale dell’ambiente costruito.
Quando descrive la città del futuro evocando in chiave attua-
le il modello di New Babylon, ideato da Constant, Carlo Ratti
prefigura la Senseable City, una metropoli all’avanguardia in cui
l’automazione riduce drasticamente i tempi del lavoro. «I sogni
del passato possono diventare realtà grazie alle nuove tecnologie
e trasfigurare l’utopia dei situazionisti nella quotidianità dell’era
digitale». Parla di un’architettura open source, aperta alla circo-
lazione delle idee e al confronto tra diverse professionalità. È un
approccio che guida anche la stampa in 3D, sempre più diffusa
e accessibile. Gli esempi in mostra spaziano dalla tech-couture
di Anouk Wipprecht fino ai progetti su scala urbana dell’olan-
dese Joris Laarman. Ma quale domani ci riserva la convivenza
fra l’uomo e la macchina? Solo il tempo potrà dirci se a vincere
saranno i panorami neo-noir di Blade Runner 2049 o la nuova
società automatizzata dell’industria globale 4.0. FINE

Il futuro è servito. 1. Un gruppo di robot-giocattolo degli anni ’50 e ’60. 2. Il microdrone Skeye Nano di TRNDlabs,
lungo quattro centimetri e alto due centimetri. 3. Nexi, il robot espressivo, sviluppato al Mit. 4. Ad Amsterdam
la start up MX3D ha curato il progetto di un ponte in metallo disegnato da Joris Laarman e realizzato
utilizzando una stampante 3D. 5. Manifest di Robotlab, un sistema nel quale un robot scrive autonomamente dei testi.
6. Un’immagine dal video Technological Dreams di Dunne & Raby, dedicato all’interazione tra uomo
e macchina. 7. Le Molecule Shoes, scarpe realizzate dallo Studio Bitonti con la stampante 3D.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 173


STORI E .

In un’altra
dimensione
La struttura monolitica di un ex bunker, a Berlino,
ospita un MUSEO PRIVATO silenzioso, raffinato, fuori
dal comune. Con antichità orientali e arte
contemporanea in mezzo ai segni della storia.

di RUBEN MODIGLIANI

A
ffacciato sulle rive del Landwehrkanal, a Berlino,
a pochi minuti a piedi dai grattacieli di Potsdamer
Platz, c’è un museo fuori dal comune. Ospitato in
un ciclopico ex bunker, mette in mostra una selezio-
ne di opere d’arte contemporanea accostate ad antichità orientali
di alta epoca, tutti provenienti dalla raccolta di un collezionista
d’eccezione: Désiré Feuerle, ex gallerista da sempre affascinato
HOLGER NIEHAUS © THE FEUERLE COLLECTION

dall’A sia. La visita (da prenotare sul sito thefeuerlecollection.


org) segue un protocollo: si consegnano cellulari e dispositivi
analoghi e si scende al primo piano sottoterra, dove si viene
fatti entrare in una stanza immersa nell’oscurità. L’unico suono
è quello di una composizione di John Cage, pioniere del mini-
malismo musicale. In quei pochi minuti gli occhi si abituano
all’ambiente e iniziano a distinguere un debole chiarore: è quello
che viene dalle postazioni su cui sono esposti gli artefatti. Oltre a
un vetro si scorge un vasto specchio d’acqua; in una scatola ZZ

174 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


GLOBETROTTER D’ARTE
Nato a Stoccarda, Désiré Feuerle
inizia la sua prima collezione
(di chiavi) all’età di 10 anni.
Negli anni ’90 apre a Colonia
una galleria dove sperimenta
accostamenti inediti tra epoche
e generi. Oggi free lance, le città
dove passa più tempo sono
Bangkok e Shanghai.

Accostamenti. Désiré Feuerle


all’interno della Feuerle Collection,
a Berlino. A parete Tours, di Anish
Kapoor. Alle sue spalle, antiche
sculture Khmer. PAGINA PRECEDENTE:
l’edificio del museo, un ex bunker
ristrutturato da John Pawson.

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 175


1

di cristallo sopraelevata c’è una stanza (al momento ancora in


progress) dedicata alla Cerimonia dell’Incenso, raffinatissimo
rituale di meditazione nato in Cina 2.000 anni fa durante la
dinastia Han. «Ho voluto offrire un’esperienza museale lonta-
na dagli schemi, attivare i sensi del visitatore», spiega Feuerle.
«Non è importante che il pubblico conosca il tipo di arte esposta

HOLGER NIEHAUS © THE FEUERLE COLLECTION. KAREN ROBINSON/EYEVINE/CONTRASTO


qui. Ma che ne siano sedotti. Mi piace l’idea di far entrare il
visitatore in un mondo diverso. Ognuno percepisce le cose in

NIC TENWIGGENHORN/VG BILD-KUNST, BONN © THE FEUERLE COLLECTION.


modo personale, e per questo motivo non abbiamo voluto creare
un bombardamento di informazioni. Chi ha bisogno di sapere
qualcosa in più può chiedere alle guide. Chi vuole rilassarsi,
riflettere o semplicemente staccare dal mondo esterno credo
che non vada disturbato». L’edificio, già di per sé particolare, è
stato trasformato in scenografia di grande forza suggestiva da
un intervento dell’architetto John Pawson. «Per questo proget-
CON TOCCO LEGGERO to abbiamo visto molti architetti, noti e meno noti», prosegue
Feuerle. «John ha dimostrato sense of humor ed eleganza. E
UN INTERVENTO MINIMALE MA RADICALE: la sua cifra è quella del minimalismo: questo voleva dire che
PAWSON PARLA DEL SUO PROGETTO la vera protagonista sarebbe stata l’arte. Non ha avuto nessun
problema con la dominanza dell’architettura preesistente, anzi.
Ci sono molti modi per trasformare un bunker in un
“Dobbiamo essere attenti a mantenere la bellezza di questo edifi-
museo. La strada scelta da John Pawson è stata di estre-
cio”, ha subito detto. È stata una vera collaborazione. E ho avuto
ma economia di linguaggio: pochi elementi lineari,
la sensazione che lavorare su questo progetto gli sia piaciuto
una lunga parete immacolata al piano terra, superfici
molto». E il risultato è un’esperienza davvero unica. FINE
in specchio scuro a quello inferiore. «La monumenta-
lità e i segni lasciati dalla storia ci sono ancora ma
l’atmosfera è cambiata», ha dichiarato. «Sono bastati
pochi tocchi leggeri e l’ansia della guerra ha lasciato
176 spazio a una contemplazione piena di pace».
Antico/contemporaneo. 1. Attorno al letto Lohan (dinastia Qing, Cina, XVII secolo) due fotografie del giapponese Nobuyoshi Araki (in
primo piano Mythology). 2. Un tavolo da studio in pietra, dinastia Ming (XVI-XVII secolo), in dialogo con Kinbaku, scatto di Nobuyoshi
Araki. 3. A destra, di profilo, scultura Khmer raffigurante Vishnu in piedi con occhi intarsiati e terzo occhio (XI secolo). Stessa epoca per
le altre due statue in primo piano. 4. Harihara, scultura di epoca pre-Angkor (VII-VIII secolo); alle sue spalle il lago sotterraneo del museo.

«LA CIFRA DI JOHN PAWSON È IL MINIMALISMO: LA VERA


PROTAGONISTA DI QUESTO PROGETTO SAREBBE STATA L’ARTE».
3 4

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 177


STORI E .

Evoluzione estetica. SOTTO: Tre donne (1909-1910): di matrice ancora divisionista, raffigura la madre del pittore,
Cecilia, la sorella Raffaella e l’allora amata Ines. È uno dei 180 repertori al Mart di Rovereto fino al 19 febbraio.
SOTTO A DESTRA: Forze di una strada (1911). Come scrisse Guido Ballo, uno dei massimi esperti di Boccioni, «fa parte
della tematica degli “Stati d’animo”». A DESTRA: uno degli ultimi capolavori di Boccioni: Carica di lancieri (1915).

Forme in movimento
I diari e l’“atlante delle immagini” di UMBERTO BOCCIONI svelano i lati inediti del grande
pittore futurista e la sua ampia cultura. In mostra al Mart di Rovereto.

di CESARE DE SETA

U
mberto Boccioni è uno dei più grandi al 1910 e proviene dalla Biblioteca Civica di Verona, WHO’S WHO
pittori e scultori della modernità. Partito dono della sorella Amelia Raffaella, attesta il contrario. Umberto Boccioni
da Reggio Calabria, si trasferì a Roma nel Boccioni raccolse libri, una rassegna stampa, oltre 200 (Reggio Calabria
1901 (vi conobbe Balla e Severini), poi a riproduzioni di opere d’arte – da Dürer a Raffaello, a 1882-Sorte di Chievo,
Padova e nel 1907 a Milano, dove, all’Accademia di Donatello – foto di amici, di paesaggi, persino di una Verona 1916), è stato
Brera, ebbe per compagno Antonio Sant’Elia. A Mi- mummia ritrovata in Cile nel 1909. Le Ragazze greche uno dei padri dell’arte
lano con Marinetti fu uno dei protagonisti del Futu- che giocano a palla del preraffaellita Frederic Leighton futurista. Nel 1910 con
rismo firmando vari manifesti tra cui un impegnativo con tuniche svolazzanti certo ne influenzarono il “di- Carlo Carrà, Luigi
testo teorico sulla scultura. La mostra Umberto Boc- namismo plastico” che ha il suo acme in Forme uniche Russolo, Giacomo Balla
cioni. Genio e Memoria, a cura di Francesca Rossi e della continuità nello spazio. L’album veronese con il e Gino Severini firmò
Agostino Contò, catalogo Electa, lo celebra al Mart di titolo Atlas, edito da Scalpendi, pubblica questi preziosi La Pittura Futurista.
Rovereto in un felice allestimento: non cronologico materiali commentati dai curatori. Boccioni partì dal Manifesto tecnico e, nel
ma tematico e con molte interessanti novità. La mo- Divisionismo e attinse a Segantini e a Previati, come 1912, da solo, il Manifesto
stra ha il pregio di smentire la diceria che Boccioni si vede nella Campagna romana (1903), sua prima tecnico della scultura
fosse un giovane incolto. Un prezioso fondo che risale tela, e basta il confronto con Officine a Porta Romana futurista.

178 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


(1910) e le sue sciabolate di luce su una periferia mila-
nese in costruzione, per capire la decisiva importanza IL MUSEO
dell’incontro con i futuristi. Nella “Sala degli affetti” ci
20.000 OPERE, 100 MOSTRE
sono i ritratti di Russolo e Sant’Elia, amici e compagni
PRODOTTE: IL MART DI ROVERETO
d’armi. La sala “Il Sogno simbolista” presenta la ma-
È UN’ECCELLENZA MUSEALE.
gnifica incisione Beata solitudo. Sola Beatitudo – la
scheletrica morte a cavallo evoca Dürer – che allude Progettato da Mario Botta e da Giulio
al bassorilievo Vittime del lavoro di Vela. Tra le ope- Andreolli, il Mart è stato inaugurato nel
ARCHIVI ALINARI. COURTESY MART

re futuriste spiccano Forze di una strada e Carica di 2002. Le sue collezioni comprendono oltre
lancieri. Fu “futuristicamente” soldato nella Grande 20.000 opere con un nucleo importantis-
Guerra, morì cadendo dal suo cavallo imbizzarritosi simo dedicato alle avanguardie del ’900.
per il passaggio di un autocarro. Come ha denunciato Ne è addendo esterno la Casa Depero.
Camilla Bertoni la tomba fu “ripulita” e rimane solo Info: www.mart.trento.it
la firma di Severini e non i tanti messaggi che l’amico
SOPRA: Umberto Boccioni nel suo studio con la scultura Sintesi del dinamismo umano, 1913.
aggiunse nel corso degli anni. FINE

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 179


ENGLISH TEXTS.

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ARE THE DISTINCTIVE FEATURES OF A RESIDENCE IN LONDON.
cosmopolitan atmosphere.
words SERGE GLEIZES – photos XAVIER BÉJOT The apartment has two levels, for an area of 250 square meters.
The lower level contains the large living-dining area, the master
Outside, it’s a classic 19th-century London house, chic, a bit aus- bedroom and a guestroom, while the studio is on floor above.
tere. Inside it is a decorative jubilee on six levels, including a home Large terraces offer fine views of the city.
entertainment room, a swimming pool and sauna. The enclosure is in total white, with immaculate walls to set off
To generate contemporary elegance without losing any of the charm remarkable works of art and design.
of the past, interior decorator Federica Squillante Montoro has The voyage through the owner’s personal passions starts with a
transformed the rooms while conserving their nature. Several walls large stylized lion, the vintage emblem of an automaker, flanked
have been eliminated to open up and rationalize the layout, while by imposing crystal lamps salvaged from an ocean liner. In the
new openings improve the lighting on the staircase. living area a divider has a large circular opening like an off-scale
Color takes on an architectural role, bringing a sense of identity porthole, offering a glimpse of an astrolabe from the 1930s.
to the various rooms. «The opening also echoes the form of the large chandelier by Gio
The walls have a blue dominant, joined by emerald green for the Ponti in the dining room», says Attilio Ladina, responsible for
curtains and fabrics, for a clear contrast with the oak floors. The the interior design.
decorator has designed the casements, the ceiling decorations, the The spaces have a sense of great openness, from the eclectic style
brass ramp of the staircase made by Officine Sandrini. The Ghiggo of the living area to the master bedroom where art dialogues
company has handled the lighting design, creating sensual, warm with design icons. Modern vintage items (like the Seguso vases),
settings. The owner of the house, Alessandra Lo Savio, is a producer specimens of ethnic taste like the African table and the Indone-
of musical events, and discussed all the design choices, examining sian sculptures, form a contrast with works of contemporary art,
different finishes and fabrics. The furnishings combine custom including photographs, from Picasso to Manzoni to Bert Stern.
contemporary pieces with antiques, mostly from Morland Fine Art
in London. Squillante Montoro has covered sofas and armchairs in
velvet, and applied cowhide for the benches, crocodile skin for the
stools, creatively reinventing the function of certain materials, like p.126 Theme and variations
the menswear flannel used to cover chairs. Art is a vivid presence,
thanks to the owners fine collection of Flemish and Italian paint- EIGHT ROOMS ON TWO LEVELS IN THE BOHEMIAN ROMA
ings from the 17th and 18th centuries, including hunting scenes, DISTRICT OF MEXICO CITY, THE HOME OF A
still lifes, and several masterpieces by Guercino. BELGIAN INTERIOR DESIGNER WHO THINKS OF HIS DWELLING
AS A THEATER, AND REGULARLY SELLS OFF
ALL THE FURNISHINGS TO CREATE A NEW SETTING.

p.118 Travel at standstill words GLORIA MATTIONI – photos GIORGIO POSSENTI

Dirk Jan Kinet doesn’t go unnoticed. He is always very elegant,


IN AN APARTMENT IN MILAN, A VOYAGE THROUGH on all occasions, and his home/studio in Mexico City is just like
THE PASSIONS AND MEMORIES OF THE OWNER him. He occasionally invites clients and collectors, announcing
UNWINDS AN ITINERARY FROM VARIATIONS ON THE THEME “everything is for sale!” in social networks or by email. He came to
OF POP ART TO THE INVENTIONS OF DESIGN Mexico from Belgium 20 years ago, gradually gaining a reputation
AND DIGRESSIONS INTO ETHNIC TASTE. as the most eclectic, imaginative local interior designer. Mexican
words MARIO GEROSA – photos MASSIMO LISTRI collectors of art and design flock to his 8-room apartment in
Roma, which opens onto an internal courtyard.
Sometimes houses are like journeys, reflecting the tastes of their «I immediately fell in love with this old building», he says. «Build-
owners, in keeping with the moods of the moment. This is what ings with a past are so interesting. I like the high ceilings, the
happens in the Milan home of Antonio Gallo, a professional wide wooden planks of the floors, the unique details like these

180 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


neo-Gothic windows. I like modern design, but I always mix eras The same goes for the stools (also by Edra) in black velvet, un-
and styles. So I look for Tulip chairs by Eero Saarinen, but also expected in such a high-tech context.
solid wooden furniture in hacienda mexicana style, with paintings The main bathroom is a sort of appendix of the living area. A
and sculptures from the 18th century. Every so often I change the large sheet of backlit yellow onyx made by Fratelli Marmo of
whole decor, reinventing the space, and my clients know that they Montefiascone forms a backdrop for a gigantic shower.
can take advantage of this to purchase the results of my research». The same material is found in the living room, framing the
Every two or three months the house gets almost totally emptied. fireplace, which thus becomes an artistic installation and the
«It is very stimulating to start over, from scratch. First of all I trademark of the whole house.
change the range of colors, painting the walls and replacing the Three large semicircular sofas (made by Studio Zeta of Rome)
curtains and coverings: that is the backbone of any interior design. provide the setting for large convivial gatherings.
Lately I feel attracted to warm colors, so I am already imagining
an all red house in the near future».
The walls of the apartment have already changed color «at least
100 times» and the turnover of furniture and objects has reached
a level of 10,000 pieces.
p.140 Neoclassicism
In spite of the exceptional variety, Kinet’s creativity is driven by A RIGOROUS DECORATIVE SCHEME CONTAINS
an innate sense of measure, in a unique combination of European AN ECLECTIC MIXTURE OF ART AND FURNISHINGS IN
refinement and Latin American warmth. A VILLA IN THE BAVARIAN COUNTRYSIDE. WHERE HARMONY
AND COHERENCE ARE THE ONLY POSSIBLE STYLISTIC CRITERIA.

words ELENA DALLORSO – photos MASSIMO LISTRI


p.134 Around the fire A large villa in the country near Munich, where the neo-Renais-
sance style that conquered southern Germany in the 1800s with
IN THE BAROQUE HEART OF ROME, THE KITCHEN BECOMES its symmetry and classic decorative features lives on, reinterpret-
THE IDEAL AND ARCHITECTURAL CENTER OF THE ed in a contemporary way. «The architectural approach for the
APARTMENT OF A CHEF. WHERE ALL THE RULES OF DOMESTIC renovation of this elegant country estate was obvious», says the
DESIGN ARE BROKEN. architect Michele Bönan, also in charge of the interior decoration.
words ELENA DALLORSO – photos MASSIMO LISTRI «The owners – a young couple – were very clear about the fact that
they did not want a palace, but a real family home».
In the imperial era of haute cuisine the design of the home of a Combining apparently dissonant elements, like antique and con-
chef in Rome (Fabio Bongianni, owner of the restaurant That’s temporary custom furnishings, and collections of Formula 1 model
Amore and inventor of the successful format of cooking classes cars. The gray scale chosen for the decor is paced by unexpected
for foreigners Fabiolous Cooking Day) had to start with the kitch- bursts of color. Nothing seems out of place on the four levels, in
en. The whole apartment is organized around it, on the second spite of the varied sources of the pieces, from Paris to Florence,
floor of a late-Baroque building near Piazza Navona. London to Germany.
The interior design is by architect Sara Lucci, who has created a Like the fine Napoleon III fireplace in Louis XVI style, the large
series of multifunctional spaces. Florentine crystal chandelier over the dining table, the bronze
«Thick walls, exposed beams: when we first arrived everything and glass lamps from the 1960s in the master bedroom.
was white, with soft light from the windows. We wanted a change, One entire zone is like a true men’s club, with shelves for the col-
a more intimate atmosphere, to share with friends. The choice lections. The coherent program starts at the entrance, a glass door
of materials was even more important than that of the layout». facing the large garden: the black marble floor and cream-color
The kitchen is the center, separated from the other rooms by walls are essential and elegant, forming a perfect setting for a
passages without doors. It is the kingdom of the owner, with few pieces that convey the sense of the place, like the ceiling lamp
advanced technological solutions, disguised as a family kitchen. designed by Michele Bönan, the cabinet from the Flair gallery in
«The Scrigno cupboard by Edra, designed by Fernando & Hum- Florence, the Murano lamps from the 1960s.
berto Campana, is a perfect example: it reminds you of antiques, Louis XVI armchairs coexist with a painting by Fred Thieler
but is covered with mirrors that make it into a work of contem- dated 1960, a sculpture by Rino Cadelli from the 1970s. A totally
porary design», Lucci explains. harmonious mixture. ZZ

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 181


ENGLISH TEXTS.

Donati, has set out to create an environment “without pressures”,


p.148 Eternal present without products on display, an open zone in which to meet clients,
developing projects, ideas, solutions. At the helm of a company that
THE FAMOUS WRITER UMBERTO PASTI TELLS US ABOUT HIS
makes furnishing components in die-cast aluminium and custom
HOUSE ON THE HILLS ABOVE TANGIER. A RESIDENCE WITH
furniture, he has chosen a large industrial shed from the 1970s,
A LITERARY TONE, WHERE THE SPIRIT OF THE PLACE HAS BEEN
in prestressed concrete. The interior has been emptied out, though
REINVENTED ACCORDING TO ARTISTIC SENSIBILITIES. PERSONAL
certain features have been conserved as concrete, emotional con-
MEMORIES MEET INSPIRATIONS FROM HISTORY.
nections to its history, especially the overhead crane. «It no longer
words UMBERTO PASTI – photos MASSIMO LISTRI has a functional purpose, but it is a strong image with an indus-
trial aura», the designer Tina Gabriel explains. The concrete floor
Our house on the hill overlooking Tangier has always been called has been replaced with wood. The functional zones now include a
“Tebarek Allah”. In Moroccan Arabic it means something like work area with a long table (for meetings or lunches) surrounded by
“thank God”. People say it here when a child is born. For Stephan Tonietta chairs by the most “industrial” of Italian designers, Enzo
and I, the phrase always comes to mind when we enter this house Mari, a bedroom zone and a kitchen with a custom counter and an
where we have lived for 30 years. The trip from the airport has old Kelvinator icebox. There is also a lounge for conversation, on
become so sad, and it is a relief to arrive here. After the parade of a platform covered with cowhide squares, a fireplace that sets the
gloomy constructions that have made Tangier a modern city, de- symmetry, two tweed-covered sofas and a low rotating bookcase.
vouring the meadows, Tebarek Allah seems like a place where time This zone is embraced by a curved ramp leading to the loft, featuring
stands still. Three pavilions, a lush garden, a lily pond, a fountain, three chairs from the Cathedrae collection, for which the company
terraces, the loggia… But of course time marches on. Until about has designed and produced the shells in die-cast aluminium.
15 years ago there were only two pavilions. When the lot below our
garden came up for sale, we had to purchase it, to prevent someone
else from spoiling the place. At the start the idea was to add a new
garden terrace. But our friends Roberto Peregalli and Laura Sartori p.169 Stories.
Rimini suggested building a new, larger pavilion. Stephan and I felt
traumatized by what was happening around us, but they promised 1. IN THE FOREST OF TIME. ARTWORKS BY GIUSEPPE PENONE
us the new building would immediately look old, as if it had always DIALOGUE WITH THE ARCHITECTURES OF THE “SQUARE
been there. We knew their work, and we admired their ability to COLOSSEUM” IN THE PALAZZO DELLA CIVILTÀ ITALIANA.
interpret and recreate the past. It was a complicated process, often
using materials salvaged from demolished homes. We were very words GAIA PASSI – photos MATTEO PIAZZA
happy with the results. Roberto and Laura kept their promise.
A surreal landscape welcomes visitors to Palazzo della Civiltà Itali-
And the time had come, with their guidance, to renovate the two
ana: a forest of sculptural forms seems to have mysteriously sprouted
upper portions. The walls were repainted in new colors, and the
inside the halls of the building. They are not trees, but works by
masonry fireplaces where replaced with elegant antiques. Someday
Giuseppe Penone, one of the most important contemporary artists:
I hope the house and its collections can become a foundation, so
his creations are the protagonists of the exhibition “Matrice”, the
the Moroccans of tomorrow can learn about their past.
first contemporary art show presented by Fendi inside the Palazzo
that has been the company’s headquarters since 2015. Curated by
Massimiliano Gioni, director of the New Museum in New York and
p.158 Style factory of the Venice Biennale in 2013, the show is conceived as a dialogue
between the works and the monumental architecture of the build-
AT THE GATES OF FRANCIACORTA, AN ABANDONED INDUSTRIAL ing, in a contrast between the marble of the context and the wood of
FACILITY BECOMES A SPACE OF ENCOUNTER IN WHICH TO the sculptures. The fifteen pieces were made by Penone from 1970
DEVELOP IDEAS AND DISCUSS THEM WITH CLIENTS. WITH THE to the present, and some have never been shown before. One of the
FLAVOR OF THE FACTORIES OF THE PAST. most spectacular is Matrice (2015), a sculpture 30 meters in length
words NICOLETTA DEL BUONO – photos MASSIMO LISTRI in which a bronze form is inserted in a spruce log. «Trees seem solid,
but if you watch them over time, as they grow, they become fluid,
People used to visit Rodengo Saiano to visit the abbey of San Nicola, malleable», the artist explains. «A tree is a being that puts its form
full of outstanding works of art. Today there are more good reasons to memory, and its form is necessary for its life, so it is the perfect
to make the trip to this industrious village at the base of the hills of sculptural structure, because it has the necessity of existence». With
Franciacorta. One of them is a unique recently opened architectural this exhibition on view until 16 July Fendi reinforces its ties with
space. It is so unique because the client, the entrepreneur Armando the city of Rome and confirms its commitment to support art and

182 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA


culture, after the restoration of the Trevi Fountain, the Quattro is a ritual: you have to check mobile phones and other devices and
Fontane complex and other historical landmarks. In April, the com- descend to the first basement level, entering a dark room.
pany will permanently install the sculpture Foglie di Pietra (2016) The only sound is a composition by John Cage, the pioneer of mu-
by Giuseppe Penone on Largo Goldoni. sical minimalism. Your eyes adjust to the darkness and you start
to see a glow emitted by the exhibits. A large pool of water can be
seen beyond a pane of glass; a room appears in a raised crystal
2. EVERYDAY SCI-FI. PART OF OUR IMAGINARY box for the incense ceremony, a refined meditation exercise de-
FOR OVER A CENTURY, ROBOTS HAVE QUIETLY INFILTRATED veloped in China 2000 years ago. «I wanted to create a different
OUR WORLD, WITH A PHYSIOGNOMY THAT SELDOM museum experience, to activate the senses», Feuerle explains. «It
MATCHES THE DEPICTIONS IN SCI-FI FILMS. doesn’t matter if people know about the type of art shown here.
AN EXHIBITION NARRATES THIS REVOLUTION. What matters is for them to be seduced by it. The visitor enters a
words SONIA S. BR AGA different world, perceiving things in a personal way, without being
bombarded by information».
The world of robotics has fully penetrated the imaginary of the new The building has been transformed into a very evocative setting by
digital renaissance. The fourth industrial revolution involves sce- the architect John Pawson. «Thanks to his humor, elegance and
narios of smart manufacturing, artificial intelligence and 3D print- minimalism, the real protagonist of the museum is art. He has
ing, as the creative avant-garde of the third millennium redesigns conserved the beauty of the building. The project was a true case
futuristic horizons of what half a century ago we would simply have of close collaboration. I think he really enjoyed it». The result is a
called science fiction. The geodesic domes of Buckminster Fuller and truly unique experience.
the nomadic megastructures of Archigram are back in style. These
themes and visions are addressed in the exhibition “Hello, Robot.
Design between Human and Machine” at Vitra Design Museum in 4. FORMS IN MOTION. THE DIARIES AND THE “ATLAS OF IMAGES”
Weil am Rhein from 11 February to 14 May, in an itinerary of visual OF UMBERTO BOCCIONI REVEAL THE LESS FAMILIAR SIDES
arts, architecture and design. «A robot can read the world, process OF THE GREAT FUTURIST PAINTER, IN AN EXHIBITION ORGANIZED
the information and make an apt response to it. So our definition of AT THE MART, IN ROVERETO.
a robot can be many different things at the same time», says Carlo
Ratti, architect and engineer, director of the MIT Senseable City Lab words CESARE DE SETA
in Boston. Like Lift-Bit
Lift-Bit, a modular furnishing system that «explores Umberto Boccioni, one of the greatest painters and sculptors of the
the way robotics can make our spaces more interactive», reconfigur- modern era, was born in Reggio Calabria, and moved to Rome in
ing them in real time thanks to an app. This is the immaterial realm 1901 (where he met Balla and Severini). After some time in Padua,
of the Internet of Things, where we can interact with all the objects he went to Milan in 1907, where he studied at the Brera Academy,
in the home, making it more versatile in terms of function while also together with Antonio Sant’Elia. In Milan, with Marinetti, he was
triggering a true breakthrough in the philosophy of design of the one of the leading figures of Futurism. The exhibition “Umberto
constructed environment. The exhibition explores open source archi- Boccioni. Genio e Memoria”, curated by Francesca Rossi and Agos-
tecture, and the impact of widespread use of 3D printing. Examples tino Contò, with a catalogue published by Electa, pays tribute to
include the tech-couture of Anouk Wipprecht, and the urban-scale the artist at MART Rovereto. The show is not organized in chrono-
projects of the Dutch designer Joris Laarman. logical order, but by themes, and features some very interesting
new perspectives. The common view that Boccioni was a far from
erudite youth is debunked by precious papers dating back to 1910,
3. IN ANOTHER DIMENSION. THE MONOLITHIC STRUCTURE a bequest of his sister Amelia Raffaella to the Biblioteca Civica of
OF A FORMER BUNKER IN BERLIN CONTAINS A SILENT, Verona. We see that Boccioni gathered books, press clippings, over
REFINED PRIVATE MUSEUM. WITH ORIENTAL ANTIQUITIES AND 200 art reproductions – including Dürer, Raphael, Donatello –
CONTEMPORARY ART, IN THE MIDST OF SIGNS OF HISTORY. photographs of friends and landscapes. Frederic Leighton’s Greek
words RUBEN MODIGLIANI Girls Playing at Ball clearly influenced the “plastic dynamism”
that reached its peak in Unique Forms of Continuity in Space. The
Facing the Landwehrkanal in Berlin, a few minutes on foot from the album, under the title Atlas, has been published by Scalpendi, with
towers of Potsdamer Platz, stands an unusual museum. Housed in a notes by the curators. Boccioni started with Divisionism and was
gigantic former bunker, it features contemporary art alongside fine influenced by Segantini and Previati before his decisive encounter
oriental antiquities, all from the holdings of an exceptional collector: with the Futurists. In the show, we see portraits of Russolo and
Désiré Feuerle, a former gallerist who has always been fascinated by Sant’Elia, friends and comrades in arms. He was a soldier during
Asia. A visit to the place (reservations at thefeuerlecollection.org) the Great War, and died in a fall from horseback. THE END

ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 183


AD.INDIRIZZI

DIGEST da pag. 35:


ARFLEX, arflex.it; ARTCURIAL, artcurial.com; ARTEMIDE, In the USA: Condé Nast
Chairman Emeritus: S.I. Newhouse, Jr.
artemide.com; AUDI, audi.it; BADARI, badarilighting.com; BLU Chairman: Charles H. Townsend
President & Chief Executive Officer: Robert A. Sauerberg, Jr.
KNIGHT, bluknight.it; BOETTO, asteboetto.it; BONHAMS, Artistic Director: Anna Wintour

bonhams.com; CAMBI, cambiaste.com; CASA D’ASTE BABUINO, In other countries: Condé Nast International
Chairman and Chief Executive: Jonathan Newhouse
astebabuino.it; CHRISTIE’S, christies.com; DOMINICUS MARINA President: Nicholas Coleridge
Vice Presidents: Giampaolo Grandi, James Woolhouse, Moritz von Laffert, Elizabeth Schimel
RESORT, dominicusmarinaresort.com; GIRARD-PERREGAUX, Chief Digital Officer: Wolfgang Blau
President, Asia-Pacific: James Woolhouse
girard-perregaux.com; GUM, gumsalon.com; ILLULIAN, illulian. President, New Markets and Editorial Director, Brand Development: Karina Dobrotvorskaya
com; LITTLE NEMO, littlenemo.it; MILU HOTEL, hotelmilu. Director of Planning: Jason Miles
Director of Acquisitions and Investments: Moritz von Laffert
com; OMEGA, omegawatches.com; PAGHERA, paghera.com; Global
PANDOLFINI, pandolfini.it; PEDRALI, pedrali.it; PORADA, porada. President, Condé Nast E-commerce: Franck Zayan
Executive Director, Condé Nast Global Development: Jamie Bill
it; QUITTENBAUM, quittenbaum.de; RISTORANTE CHRISTIAN &
The Condé Nast Group of Brands includes:
MANUEL, hotel-cinzia.com; RISTORANTE TERMINUS, portopojana. US
Vogue, Vanity Fair, Glamour, Brides, Self, GQ, GQ Style, The New Yorker,
ch; RUBELLI, rubelli.com; UNOPIÙ, unopiu.it; VILLA BORGHESE Condé Nast Traveler, Allure, Architectural Digest, Bon Appétit, Epicurious, Wired, W,
Golf Digest, Teen Vogue, Ars Technica, Condé Nast Entertainment, The Scene, Pitchfork
SPORTING CLUB, heavengroup.it; VITRA, vitra.com; WANNENES,
UK
wannenesgroup.com Vogue, House & Garden, Brides, Tatler, The World of Interiors, GQ, Vanity Fair,
Condé Nast Traveller, Glamour, Condé Nast Johansens, GQ Style, Love, Wired,
Condé Nast College of Fashion & Design, Ars Technica
France
FOCUS da pag. 83: Vogue, Vogue Hommes International, AD, Glamour, Vogue Collections, GQ, AD Collector,
Vanity Fair, Vogue Travel in France, GQ Le Manuel du Style, Glamour Style
ALPI, alpi.it; AMURA, amuralab.com; AVEDA, aveda.it; B&BITALIA,
Italy
bebitalia.com; BOTTEGA GHIANDA, bottegaghianda.com; Vogue, L’Uomo Vogue, Vogue Bambini, Glamour, Vogue Sposa,
AD, Condé Nast Traveller, GQ, Vanity Fair, Wired, Vogue Accessory,
CADORIN, cadoringroup.com; DAVID TRUBRIDGE, davidtrubridge. La Cucina Italiana, CNLive
Germany
com; DIALMA BROWN, dialmabrown.it; EDITIONS DE PARFUMS Vogue, GQ, AD, Glamour, GQ Style, Myself, Wired
FREDERIC MALLE, fredericmalle.com; EMMEMOBILI, emmemobili. Spain
Vogue, GQ, Vogue Novias, Vogue Niños, Condé Nast Traveler, Vogue Colecciones,
it; HABITO GIUSEPPE RIVADOSSI, habito-gr.it; HORM, horm. Vogue Belleza, Glamour, AD, Vanity Fair

it; I VASSALLETTI, ivassalletti.it; JASON PHILLIPS DESIGN, Japan


Vogue, GQ, Vogue Girl, Wired, Vogue Wedding
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Vogue, GQ
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Mexico and Latin America
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GQ Mexico and Latin America, Vanity Fair Mexico
MINOTTI, minotti.com; MORELATO, morelato.it; POLIFORM, India
Vogue, GQ, Condé Nast Traveller, AD
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Middle East: Condé Nast Traveller, AD, Vogue Café at The Dubai Mall, GQ Bar Dubai
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South Africa: House & Garden, GQ, Glamour, House & Garden Gourmet, GQ Style
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Turkey: Vogue, GQ, Condé Nast Traveller, La Cucina Italiana, GQ Style, Glamour
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