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Life at Home
VIVERE
NEL VERDE
CON
IL VERDE
NUOVI INTERNI
Con il colore dell’anno,
tra arte, ricordi
e invenzioni: per dare
un’anima alla casa
S pecchio di un approccio
che AD persegue fin dal suo esordio nel 1981,
anche gli interni che presentiamo in questo
numero sono, ciascuno a modo suo, l’espressione
in Baviera è la ricerca di una COERENZA
STILISTICA che conferisca alle differenti parti
abitative un’armonia per così dire olistica e
una dimensione familiare, vissuta e non di
di un PRINCIPIO GENER ATIVO e di una visione rappresentanza. Come si vede tante case e tanti
del progetto architettonico e decorativo che i modi e i mood di concepirne il sentimento
coinvolgono ed esprimono i ricordi, le esperienze, e le atmosfere, indipendentemente o quasi
il narratum dei committenti e, spesso, anche dalla loro architettura. Il che significa anche
dei progettisti: «la casa è una persona» annota tante idee e suggestioni utili e soprattutto
la scrittrice Stephanie Perkins. Visitando praticabili per il lettore. Come quelle che
l’abitazione londinese di una nota produttrice animano il FOCUS, questa volta incentrato
musicale ci si accorge, per dirne una, che qui sulle mille risorse e le altrettante declinazioni
l’ idea guida è quella di creare un cabinet de di un materiale che è tornato in auge con
curiosités contemporaneo combinando opere prepotenza anche per le sue valenze ecologiche:
di oggi e capolavori antichi. Dal canto suo lo il LEGNO . Il PORTFOLIO ci trasporta poi in
scrittore UMBERTO PASTI ci narra come la sua una dimensione onirica parlando dei letti più
villa sulle colline intorno a Tangeri scaturisca belli proposti dal mercato qui illustrati come
da una sorta di ragionato e insieme passionale “sospesi” tra cieli e nuvole di carta (da parati)
e felice palinsesto della cultura materiale e aforismi di grandi scrittori sul tema dei sogni
marocchina dal lui composto nel corso degli e del dormire. Nel numero c’ è di più, si ragiona
anni e tuttora in divenire. La grande cucina è il di design e di designer, di artigiani e di aziende,
“motore” della casa romana di uno chef famoso di tecnologie e di piaceri dei sensi, dal gusto alla
(e come poteva essere altrimenti...), il sentimento vista. Di artisti di ieri come Umberto Boccioni
del viaggio e l’arte (pop in particolare) quello e di oggi, GIUSEPPE PENONE , raccontati nella
di un attico nel cielo di Milano. Dare un’anima sezione STORIE dove si recensisce pure una
domestica e INDUSTRIAL CHIC a una fabbrica divertente mostra sul mondo dei robot e si
dismessa è invece la mission che governa un loft visita una favolosa collezione d’arte orientale
in Franciacorta usato come laboratorio di idee da e contemporanea ambientata negli avvolgenti
un’azienda che fa pressofusioni per arredamento. chiaroscuri di un vecchio bunker di Berlino
mentre a Città del Messico l’appartamento del riformulato da un grande dell’architettura
celebre e fantasmagorico interior designer Dirk minimal qual è il britannico John Pawson.
Jan Kinet è studiato per poter essere trasformato
radicalmente ogni sei mesi. A organizzare,
infine, gli interni di una dimora aristocratica ETTORE MOCCHETTI
SOMMARIO.
«Gran parte del carattere di un uomo può essere letto nella sua casa».
JOHN RUSKIN
75 38 62 80 64 44 50
DIG E S T.
35 START — Stile INDUSTRIAL CHIC in un loft ospitato
in un ex mulino a Roma, sulla riva del Tevere.
52 ESCAPE — Uno scenografico giardino d’autore fa da
cornice al DOMINICUS MARINA RESORT, nei Caraibi.
22
MASCHERONI via Buozzi 38 22060 Cabiate (CO) Italy tel. +39 031 767157 fax +39 031 767692 info@mascheroni.it
SOM M ARIO.
140 118
158 110
FOCUS.
83
CUORE DI LEGNO —
Nell’arredo hanno un
ruolo di primo piano
ESSENZE pregiate,
valorizzate con
particolari lavorazioni,
ora all’avanguardia ora
memori della tradizione.
BACK STAGE .
166 DENTRO AD — Curiosità,
approfondimenti, novità,
commenti, anteprime: cercando
suggestioni e ispirazioni dietro
le quinte del numero di FEBBR AIO .
STORIE .
169 NEL BOSCO DEL TEMPO
— A Roma, 172 FANTASCIENZA
QUOTIDIANA 174 IN UN’ALTRA DIMENSIONE
— Opere d’arte 178 FORME IN MOVIMENTO
— Al Mart di
nel Palazzo — Da un secolo la contemporanea Rovereto vanno in
della Civiltà Italiana figura dell’automa e antichità scena aspetti inediti
le opere di GIUSEPPE fa parte del nostro asiatiche sono state della poetica di
PENONE dialogano immaginario. Una messe a confronto UMBERTO BOCCIONI ,
con gli spazi mostra al Vitra Museum in un MUSEO PRIVATO in una rassegna che
YVES GELLIE
A Roma: un luogo fuori dai soliti schemi? «Un loft magico sull’ isola
Tiberina, che fu abitato da personalità illustri come Marlon Brando. Fa
capo al circuito Fabiolouscookingday.it, vi si accede su prenotazione».
MASSIMO LISTRI
Firma storica di AD, in una trentina
d’anni ha fotografato più di mille
case; pubblicato, nello stesso arco
di tempo, 60 libri, e allestito
importanti mostre fotografiche.
ATTILIO LADINA
Ha studiato design e interior decoration allo Ied e
all’Istituto Crossignani. Ha progettato showroom di moda,
XAVIER BÉJOT
da Versace a Iceberg & Gilmar, a Moreschi, inoltre case
Dopo gli studi di arti grafiche a Parigi, si indirizza alla
private e restyling per hotel del circuito Relais & Châteaux.
fotografia lavorando molti anni con Vincent Knapp,
e si specializza in foto di interior design. I suoi lavori
sono apparsi sulle più prestigiose riviste del settore.
Una caratteristica imprescindibile e innovativa
per un negozio di moda? «Le vetrine interattive
Una città che la ispira? «Ho un rinnovato con il pubblico sono l’ultima frontiera della fashion
interesse per Londra: in particolare sono technology. Per stupire e coinvolgere la clientela».
affascinato dal décor di luoghi storici, come
The Savile Club e anche il Reform Club».
ANTONIO GALLO
Laureato in economia, è
tra i più esperti manager
della comunicazione
FRANCIS AMINAD. MASSIMO LISTRI. GIANLUCA SANTORO
Nicolette Chair
info@ethimo.com
+39 0761 300 400
Parigi / Cannes
Showroom
ethimo.com
Milano corso Magenta, angolo via Brisa / Roma piazza Apollodoro, 27
Torino via Tommaso Agudio, 46 / Viterbo via La Nova 6 – Vitorchiano
BREM
CALORIFERI PER L'ARCHITETTURA
Q U A L I T Y I S O U R B U S I N E S S P L A N
Direttore Responsabile
ETTORE MOCCHETTI
Art Director
GIUSEPPE PINI Caporedattore
Attualità
MARIO GEROSA Caporedattore, RUBEN MODIGLIANI Caporedattore
ELENA DALLORSO Caposervizio, ALESSANDRA VALLI Caposervizio
Impaginazione
FRANCESCA MARINO Vice Caposervizio,
MICHELA BUZZONI, MARGHERITA CARRARA
Segreteria di Redazione
MARIA GRAZIA CECCONELLO Responsabile, FEDERICA CLARI Photo editing
Project Consultant
RICCARDO BIANCHI
New York
CHRISTINA NICASTRI Segreteria e Redazione
Parigi
FRANÇOISE GUITTARD Segreteria e Redazione
Hanno collaborato:
SONIA S. BRAGA, FABRIZIA CARACCIOLO interiors consultant, GIORDANO COMBALLO,
PAOLO MATTEO COZZI, NICOLETTA DEL BUONO,
FIAMMETTA FADDA, UMBERTA GENTA, SERGE GLEIZES, GLORIA MATTIONI, GIAMPIERO NEGRETTI,
GLORIA PASQUINELLI, GAIA PASSI, UMBERTO PASTI, BERNARDO RIZZATO, ANTONELLA TUNDO,
FRANCESCA VINCI.
DAVIDE BASSOLI elaborazione fotografica, STUDIO DIWA revisione testi, STEPHEN PICCOLO traduzioni.
Fotografie di:
XAVIER BÉJOT, MASSIMO LISTRI, GIORGIO POSSENTI.
NESSUN DORMA
design Giorgio Soressi
www.erbaitalia.it
ARTE. DESIGN. ICONE. PERCORSI. ASTE. OGGETTI. IDEE. TALENTI.
DIGEST.
DESIGN ICONICO. Tiziana
Serrani, avvocato con la
passione dell’arte, nel suo loft
romano. Lampada Toio di Flos,
poltroncina Getsuen di Edra.
D I G E S T.
Industrial
chic sulla riva
del Tevere
A ROMA , in un ex mulino
ristrutturato, una coppia
di avvocati ha creato
un loft pieno di luce, di arte,
S
iamo a Roma, a fianco del Tevere, nel prestigioso com-
di armonia. E di tanta vitalità. plesso residenziale degli ex Mulini Biondi, frutto di un
intelligente recupero di uno stabilimento molitorio risa-
lente al 1908 e andato in disuso negli anni ’50. Vicino, il
di ANTONELLA TUNDO Gasometro denuncia l’antica vocazione industriale dell’area e il
loft di cui qui ci occupiamo conserva il sapore “ruvido” di quella
precedente vita. Lo richiamano, per esempio, il pervasivo pavi-
mento in listoni di legno recuperati in una vecchia fabbrica tede-
sca, così come le pareti in mattoncini a vista e il soffitto di travi in
ferro della costruzione originaria. Inizialmente l’appartamento,
BIRGITTA WOLFGANG/SISTERS AGENCY.COM
LA CAROTA IN VIOLA
Due giovani e inventivi cuochi vercellesi esaltano
il POTERE DECOR ATIVO e gustativo dei loro piatti per regalare
glamour a ingredienti umili solo in apparenza.
di FIAMMETTA FADDA
Azzurro argento per il pesce, rosa e rosso per la carne, allegria policroma per
la frutta e la verdura. L’occhio seleziona la palette dei cibi sicuri per la salute e
piacevoli per il palato in base a un preciso codice-colore; e si arresta davanti
Gusto & arte. al viola e al nero, segnali, secondo ataviche spie naturali, di pericolo.
Colorata come un tramonto Ma non più. Viviamo nel secolo dei cibi viola. Supereleganti, supervitaminici,
tropicale, la carota cucinata supersaporiti. Patate, mais e, naturalmente, carote. Discutibili manipola-
dai fratelli Costardi sfoggia un
zioni genetiche? Nient’affatto: la carota, in origine, era di quel colore. La
aspetto artistico. Dal Food
Design alla Food Art.
tradizione vuole che sia stato il botanico di corte di Guglielmo d’Orange
nel Settecento a farla virare verso l’arancione in suo onore. E se è vero
che, da umile, continua a indossare la sua divisa squillante nei mine-
stroni e nelle insalate, quando assurge a protagonista di un piatto
ricercato predilige l’appeal funereo e seduttivo del viola.
WHO’S WHO Così l’hanno interpretata i fratelli Costardi, Christian e Manuel,
Christian Costardi (nella foto in alto, a inseparabile tandem, di stanza a Vercelli, tra i protagonisti della
sinistra) e il fratello Manuel, trentadue e nuova generazione di cuochi di successo, i quali hanno trasfor-
ventitré anni, fanno parte di quel nucleo di mato il simpatico, provinciale ristorante/albergo di famiglia
giovani cuochi italiani che, poggiando su una in una fucina di esperimenti partiti dal risotto, e che altro a
solida tradizione familiare, fanno “cucina Vercelli?, per approdare a questa carota.
italiana contemporanea”. L’originaria La quale, colore a parte, esprime la contemporanea, provo-
“risotteria” all’ interno del ristorante di catoria tendenza a trattare la verdura con lo stesso ossequio
famiglia, a Vercelli, è diventata il riferimento del caviale e promuoverla a protagonista. Qui, nuda, esi-
di punta per chi voglia sperimentare bisce una linea a pugnale acuminato e uno scenografico
nuove interpretazioni di un piatto finora interno color tramonto tropicale. All’assaggio risulta
sottovalutato: 25 sono i risotti cucinati ghiottissima: scottata intera in acqua bollente per
BOB NOTO, MASSIMO PISATI
“espressi”, con mano rispettosa nel trattare pochi minuti, quindi passata velocemente in for-
gli ingredienti. Entro l’autunno apertura a no, raffreddata e saltata in padella con rosmarino,
Torino e ingresso nell’associazione Le Soste. viene condita con sale di Cervia, pepe aromatico
Ristorante Christian&Manuel, Hotel di Sarawak, succo e scorza di lime grattugiata.
Cinzia, corso Magenta 71, Vercelli. Semplice e geniale. Si serve affiancata da briciole
Tel. 0161253585, www.hotel-cinzia.com di pane saltate in padella. □
gruppoeuromobil.com
D I G E S T. I D ES I G N E R
1
PASSIONE
& PROGETTO
Da dieci anni lavorano insieme: FABIO CALVI
E PAOLO BR AMBILLA stanno affrontando sfide
innovative e importanti nel design
d’arredamento e nell’architettura espositiva.
di RICCARDO BIANCHI 3
TOMMASO SARTORI
vorare con artigiani di grande espe-
rienza. Non sempre poi la stampa 3D
è la soluzione migliore soprattutto in
2 termini di costi di realizzazione.
WHO’S WHO
Architetti, interior designer e product
designer, Fabio Calvi (1969, a destra) e
Paolo Brambilla (1973) lavorano insieme
dal 2006. Hanno progettato e progettano
per Arketipo, Barovier & Toso, Bialetti,
Cassina, Comfort Zone, FontanaArte,
Flos, Grohe, Molteni & C., Olivari, Pedrali,
Pianca, Saba, Serralunga, Tonelli,
Varaschin e Zanotta. www.calvibrambilla.it
di GIORDANO COMBALLO
Il Ristorante Terminus è la “ghiottoneria” di Porto Pojana, vi- veranda invetriata con impagabile vista lago, una lounge per
cino a Riva San Vitale sul lago di Lugano. Costruito a fine fumatori con sigari e distillati di assoluta eccellenza e una can-
’800 come punto di ristoro per le diligenze che da San Gallo si tina che custodisce etichette pregiate e famose. Completano il
recavano in Italia (da qui il nome Terminus), l’insediamento si fascino del luogo un piccolo approdo per raggiungere il risto-
è progressivamente ingrandito trasformandosi, nel tempo, in rante via acqua e una terrazza in riva al Ceresio allestita con
un’articolata struttura architettonica, con un ristorante, camere alcuni tavoli per pranzare all’aria aperta quando la stagione lo
per gli avventori e alloggi per il personale. Ora, su progetto permette o per consumare deliziosi aperitivi o merende d’antan.
dello studio Massimo Gaffurini, Miche- Resta da dire della cucina che vizia i
la Pagani e Matteo Tresoldi associati e golosi con straordinari piatti di pesce
dopo oltre un anno di lavori, si presenta di mare (le tartare, il fritto misto) e
con l’aspetto di un piccolo villaggio di anche di terra (indimenticabile la sella
pescatori e insieme, considerata la pre- di capriolo e cavolo rosso). A dirigerla il
senza di un ristorante di grido, come un valente chef Andrea Levratto che vanta
“borgo del gusto”, moderno, elegante, esperienze al Cipriani a Venezia e al Pa-
accogliente. Un vero e proprio coup de lace di St. Moritz. Da provare.
cœur per il viaggiatore in cerca di emo-
zioni gourmet, “Porto Pojana-Ristorante Comfort & gourmet. IN ALTO: la sala fumatori
Terminus”, questo è il nome completo e la cantina, che presenta vini e distillati di pregio
del locale, sfoggia sale confortevoli e da degustare. A SINISTRA: la vista verso il lago
di grande eleganza, una spettacolare di Lugano dall’ingresso del ristorante.
S I T A P. I T
D I G E S T.
NUOVI MAESTRI
Tra automobili da collezione e vetri di Murano,
nelle grandi vendite all’asta si fa strada un
rinnovato interesse per l’ ARTE AFRICANA del ’900.
di UMBERTA GENTA
Il vintage continua a far parlare di sé, e non solo nel design do-
mestico. Come testimonia “Rétromobile”, salone parigino tra
i più attesi dai collezionisti di auto d’epoca. Il 10 febbraio
questa mostra-evento è il teatro di un’asta di Artcurial
dalle stime ragguardevoli: in “Rétromobile by Artcu-
rial Motorcars”, un prototipo della Ferrari Dino 206 P
Berlinette Speciale, disegnata per Pininfarina da Le-
onardo Fioravanti nel 1965, oscilla, come quotazione,
tra i 4 e gli 8 milioni di euro. Si prevedono cifre record
anche per la Ferrari 166 Spyder Corsa Scaglietti del
1948, star della collezione di Hervé e Martine Ogliastro.
A Londra, invece, cresce l’attenzione per l’arte africana del
’900, a cui Bonhams dedica “Modern Africa”, il 15 febbra-
io. Sempre a Londra, il 28, è in programma l’asta di Christie’s Culture a confronto.
“Impressionist and Modern Art Evening Sale”, dove si fa notare SOPRA: Anyanwu (1956),
Deux Anges, capolavoro espressionista di Kees van Dongen (468.000- scultura in bronzo di Ben
703.000 euro). Chi predilige i classici dell’arte del vetro del XX secolo, Enwonwu (Bonhams).
IN ALTO, A SINISTRA: Deux
può appuntarsi due appuntamenti: il 21 da Cambi a Milano (“Vetri di
Anges di Kees van
Murano”), che pone l’attenzione su un raro vaso della serie Scozzese di
Dongen, 1909 (Christie’s).
Venini & C. del 1950 (100.000-120.000 euro); e il 23 da Quittenbaum A SINISTRA: vaso Fenice
a Monaco di Baviera (“Vetro di Murano”), dove spicca il vaso anni ’30 di Zecchin-Martinuzzi,
Fenice, di manifattura Zecchin-Martinuzzi (5.000-6.000 euro). anni ’30 (Quittenbaum).
IN ITALIA
20-21 FEBBRAIO 25 FEBBRAIO 28 FEBBRAIO 28 FEBBRAIO 1° MARZO
• BOETTO • LITTLE NEMO • CASA D’ASTE • WANNENES • PANDOLFINI
Mura dello Zerbino 10, ART GALLERY BABUINO Palazzo del Melograno, Borgo degli Albizi 26,
Genova Via Ozanam 7, Torino Via dei Greci 2/a, Roma Piazza Campetto 2, Firenze
Giocattoli Dipinti e arredi Genova Dipinti dal XV
Antiquariato da collezione del XIX secolo Ceramiche e vetri al XX secolo
di ELENA DALLORSO
R I N F R E S C AT I C O N G R O H E B L U E H O M E
Un’innovazione intelligente che trasforma la semplice acqua in puro piacere
dissetante. Come preferisci la tua acqua: naturale, leggermente frizzante o Partner dJ
frizzante? È questione di gusti. GROHE Blue Home è un miscelatore da cucina
che integra un sistema semplice e intuitivo che migliora il gusto dell’acqua con un
semplice tocco. L’acqua è finalmente libera da tutti i contenitori, finalmente libera di essere
gustata nella sua purezza. www.grohe.it
D I G E S T.
UNA LUCE
INTELLIGENTE
Posizione a piacere.
Nella piantana GARY di Porada IN QUESTA PAGINA:
un sofisticato snodo permette di regolare la lampada da terra
la posizione del corpo illuminante. Gary, gli schizzi
preparatori
di FR ANCESCA VINCI e un dettaglio dello
snodo. Basamento
in marmo, struttura
in acciaio con finitura
in bronzo spazzolato,
paralume in tessuto
antracite dorato
internamente per
scaldare la luce.
Il giunto in legno con
comando a leva,
permette la rotazione
e il posizionamento a
piacere dei segmenti.
Ecco un esempio di buon design. Un oggetto, nel caso speci- soprattutto per Porada, azienda per la quale ha realizzato un
fico una lampada da terra, pieno di intelligenza tecnologica, centinaio di prodotti. Ma torniamo a Gary e ai suoi segreti.
discreto ma per nulla anonimo nell’aspetto. Adatto ai più Si tratta di un famiglia di piantane con componenti e dimen-
diversi stili di arredamento proprio grazie alla sua semplicità sioni differenti calibrate per assolvere a impieghi plurali. C’è
che, come sosteneva, Leonardo «è la suprema sofisticazione». una versione con braccio a grande estendibilità pensata per
Si chiama Gary: a produrla dal 2016 è Porada un brand sto- illuminare il centro tavola; e un’altra più compatta dedicata
rico dell’arredamento italiano da sempre impegnato a dare alla zona lettura/conversazione. Ciò che le rende speciali è
spazio al talento progettuale (indice annualmente un impor- lo snodo eseguito in massello di noce canaletta stratificato
tante premio per il design) rifuggendo dall’aurea mediocritas regolabile mediante un sistema di bloccaggio e sbloccaggio:
intrinseca alle scelte legate al solo marketing. Il progettista è all’interno del giunto quattro elementi stampati compenetrati
invece Tarcisio Colzani, vecchia volpe del mestiere che lavora, nella leva impediscono movimenti rotatori accidentali. E se
tra gli altri, per Busnelli Gruppo Industriale, Besana Mobili, e questa non è intelligenza progettuale...
WHO’S WHO
Nato in Brianza nel 1949, autodidatta di talento,
Tarcisio Colzani è attivo, nel campo del design
industriale, e di mobili in particolare, dal 1975.
Lavora con importanti brand dell’arredamento tra
cui Besana Mobili, Confalonieri, Seven e Porada,
per la quale ha firmato pezzi iconici come le librerie
Kvadro e Domino, il divano Bolero , il tavolo
Mirabeau, lo specchio a ventaglio Sensu.
50
HAUTE NATURE
Verde sull’oceano. SOPRA: affacciata sul Mar dei Caraibi, la piscina centrale, fulcro dell’intervento paesaggistico di Paghera nel Dominicus Marina
Resort, Repubblica Dominicana. SOTTO E IN BASSO: due scorci del parco ideato e realizzato dall’azienda italiana, leader nel garden design.
Un Eden ai Caraibi
Un armonioso MOSAICO di palme e fiori tropicali avvolge
un nuovo resort sul mare della Repubblica Dominicana.
di BERNARDO RIZZATO
Run Personal
Designed by Antonio Citterio
WHO’S WHO
Stefano Terzuolo ha fondato Gum nel 2009 con
l’ idea di creare un barber shop contemporaneo,
di matrice inglese. A questo si è affiancata una
linea di prodotti per grooming (ma non solo),
sempre a marchio Gum, venduti anche online.
In leggerezza Parquet con intarsi, porte con intagliate citazioni da Seneca e Ora-
zio, soffitto a cassettoni, affaccio su un giardino: qui ha da poco
preso casa Gum, parrucchiere e barbiere milanese il cui precedente
Nel cuore di Milano, un appartamento primi Novecento spazio era total black. Una struttura metallica invade lo spazio,
affacciato su un giardino diventa un HAIR SALON fuori soluzione ad alto impatto visivo. «È stata quasi una scelta obbliga-
dal comune. Tra stucchi, boiserie e citazioni da Seneca. ta», spiega Elena Cerizza, autrice del progetto. «L’appartamento è
stato appena restaurato, e la proprietà ci ha posto il vincolo di non
di RUBEN MODIGLIANI toccare pareti, pavimenti o soffitti». La rete di sottili travi nere,
appena appoggiata a pareti e pavimento, consente di appendere
specchi e mensole senza bisogno di chiodi; una pedana dal look
industriale copre le tubature dell’area lavaggio. «Intervenire così ci
ha permesso di fare i lavori in venti giorni», prosegue l’architetto.
«La cosa più difficile? Convincere la committenza che uno spazio
di questo tipo, così diverso da quello precedente, riuscisse a rap-
presentare il suo stile, molto forte. Ma ci sono riuscita».
MATTEO GIROLA
Da oggi tutto è possibile. Crea infinite combinazioni di colori, dimensioni e finiture con la nuova serie Essence.
La linea si completa con miscelatori, docce e accessori colorati. Lasciati conquistare dalle eleganti satinature
e le brillanti finiture lucide, oltre che dalle seducenti finiture cromate e SuperSteel. Questo è quello che GROHE
chiama libertà di espressione. www.grohe.it
D I G E S T.
di ELENA DALLORSO
1
Una cattedrale Bauhaus nel bel mezzo della regione rurale dello
Jutland: legno, vetro, cemento e pietra islandese tra i campi, come
quasi tutte le altre costruzioni della zona. Non a caso gli headquar-
ters di Bang & Olufsen a Struer vengono chiamati The Farm, la
fattoria. Come fattoria era (ed è) la prima sede dell’azienda, ovvero
la casa degli Olufsen (produttori di sementi) a Quistrup, dove il
giovane Svend, insieme al socio Peter Bang, brevettò e produsse
in soffitta l’Eliminator,, il componente che liberava gli apparec-
chi radio dalla necessità delle pile, connettendoli direttamente 3
alla corrente elettrica. Oggi The Farm occupa una superficie di
oltre 1.000 metri quadrati. Da qui escono tutti i progetti targati
Tecnologia estetica. B&O, studiati, discussi, provati e poi realizzati con una pratica
1. Il telefono BeoCom 2, industriale che saprebbe di artigianato se non suonasse stridente
disegnato da David Lewis parlare di manualità nel regno della tecnologia. Che viene sem-
(2002). 2. La sede principale pre prima del design, secondo una caratteristica insita nel dna
di Bang & Olufsen a Struer,
aziendale: nei primi 30 anni della sua storia B&O fece infatti
soprannominata The Farm.
3. Il diffusore di suoni
poco caso all’estetica, concentrandosi invece sull’innovazione:
portatile BeoSound 1, nella nacquero il radiogrammofono nel 1932, l’Hyperbo 5 (radio in
nuova versione in ottone acciaio in stile Bauhaus) nel 1934, una radio in bachelite nel
della Cool Modern 1939, tutte con caratteristiche tecniche in crescita. Poi ci fu
Collection (novembre 2016). la guerra, che rase al suolo la fabbrica. E la rinascita, nel
4. Beorecord 8000 (1980, 1946, grazie alla generosità dei concorrenti, che prestarono
design di Jacob Jensen),
a Bang & Olufsen macchinari e magazzini. E finalmen-
parte del Beosystem 8000.
5. Una fase di lavorazione
te nel 1954 a Copenaghen ci fu una fiera del mobile che
del BeoLab 5. 6. The Cube, decretò la nascita di tempi nuovi, nuove forme e nuovi
ovvero la sala materiali: e l’azienda cominciò a trasformarsi in quella
di misurazione acustica. che conosciamo, grazie alla collaborazione strettissima
56
con designer esterni che coordinano ogni singolo progetto, a par-
tire da Ib Fabiansen per arrivare a Jacob Jensen, i cui lavori B&O
fanno parte della collezione permanente del MoMA di New York.
A Struer, nella campagna a quattro ore di macchina dalla capitale, si
verifica da 92 anni una sorta di magia: mettere d’accordo designer e
ingegneri (e ingegneri con musicisti, traducendo in hertz quello che
per la gente normale è un “suono duro”), far loro parlare, alla fine, lo
stesso linguaggio. «Siamo orgogliosi della nostra tecnologia», dice
Marie Kristine Schmidt, capo di Brand, Design e Marketing, «non
vogliamo nasconderla, ma neppure esibirla troppo. Per questo stu-
diamo soluzioni estetiche esclusive per ogni prodotto, e cerchiamo
di rimuovere dal processo creativo tutto ciò che non è strettamente
necessario muovendoci nella direzione della semplificazione. Che poi
è il vero lusso». Come, per esempio, i tessuti “trasparenti” a trama
tripla (per diffondere meglio il suono) che coprono le casse, il più
recente dei quali sembra una tensostruttura per esterni. Di ispira-
zione déco l’ultima collezione presentata nel novembre scorso, la Cool
Modern Collection: dove l’ottone, raramente utilizzato per prodotti
elettronici, dà toni caldi a icone come BeoLab 18 o BeoVision 14. □
WHO’S WHO
Gli ingegneri Peter Bang (a destra) e
Svend Olufsen fondarono
la Bang & Olufsen nel 1925,
nella soffitta della fattoria degli
Olufsen, a Quistrup. Avevano
25 e 28 anni. Innamorati
della radio, il loro primo
prodotto fu l’Eliminator,
l’ un
componente che emancipava gli
ascoltatori dalla schiavitù
delle pile, collegandosi
4 direttamente alla corrente.
Cambio
di prospettiva
Usare la PLASTICA che invade le spiagge come materiale.
Con spirito (neo)artigianale e un pizzico di genio.
di RUBEN MODIGLIANI
WHO’S WHO
Nato in Australia, studi alla
University of Tasmania, Brodie
Neill ha debuttato sulla scena
internazionale nel 2005 (Milano
Design Week). Nello stesso anno si
è trasferito a Londra, dove tuttora
vive. Nel 2013 ha fondato il brand
di arredamento Made in Ratio.
SLIMFOCUS : il primo camino sospeso con focolare ermetico e condotto a doppio flusso. In altre parole:
finalmente un camino dall’estetica unica, perfettamente compatibile con le case a basso impatto ambientale. Slimfocus
può essere sospeso o su piede, fisso o pivotante, a legna o a gas. Le sue proporzioni perfette nobilitano ogni spazio.
di RUBEN MODIGLIANI
Spazio d’arte. A SINISTRA, IN ALTO: la scala del palazzo con un’opera dell’artista israeliana
Carmel Ilan. A SINISTRA E SOTTO: le aree comuni dell’albergo (lobby, salotto, sala colazione)
sono all’ultimo piano dell’edificio, con una terrazza affacciata su via de’ Tornabuoni.
MORGAN DONOVAN
FUORI ELEGANZA
ANTICA, ALL’INTERNO
DOMINA IL DESIGN
CONTEMPORANEO.
UN INDIRIZZO
AL TOP
Via de’ Tornabuoni 8:
Hotel Milu è sulla strada
più prestigiosa dello
shopping fiorentino.
L’edificio che lo ospita è
palazzo Altoviti Sangalletti,
del ’400 (ma modificato
nel 1827). La terrazza
dell’ultimo piano, con il
suo piccolo bar all’interno,
è il posto perfetto per
recuperare le forze
postsindrome di Stendhal.
D I G E S T.
Carattere da primato
L’Omega GLOBEMASTER , che si può fregiare dell’ambito titolo di Master Chronometer,
riprende alcuni elementi stilistici tipici dei classici Constellation.
di GIAMPIERO NEGRETTI
ISPIRATI
DAL PASSATO
La RIVISITAZIONE di modelli di
successo di ieri caratterizza alcuni dei
più riusciti segnatempo di oggi. Anche
1 2
Girard-Perregaux segue questa strada.
Anche il nuovo Laureato della Girard-
Perregaux – una manifattura che ha
appena festeggiato il 225° anniversario
Design col sapore del passato ma meccanica magnetici (15.000 gauss). Il meccanismo dopo – trae ispirazione dal passato e più
d’avanguardia per l’Omega modello Globe- il certificato standard di cronometro C.o.s.c. (i precisamente dal modello omonimo
master, primo orologio in assoluto a fregiarsi cui test avvengono, però, sul solo movimento) lanciato a metà degli anni ’70. La cassa
del titolo di Master Chronometer. Impermeabi- viene inserito nella cassa e l’orologio completo (42 mm) in acciaio e impermeabile fino
le fino a 100 metri, la cassa (39 mm) in platino è in ogni sua parte viene poi sottoposto ai test a 100 metri ha il quadrante lavorato clous
caratterizzata sia dal quadrante “pie-pan”, a te- Metas (Istituto federale svizzero di metrolo- de Paris (si può scegliere fra tre colori)
glia di torta, sia dalla lunetta zigrinata: elemen- gia). Le prove, più stringenti, riguardano, ol- e il movimento è un calibro automatico di
ti tipici dei modelli Constellation del 1952 e del tre la precisione di marcia (compresa tra 0 e manifattura d’alta gamma. Anche
1968, considerati pietre miliari nella storia della +5 secondi/giorno), altri 7 parametri, tra cui con bracciale metallico: da 10.400 euro.
Maison. Il motore, invece, è un modernissimo l’impermeabilità, la riserva di carica e l’anti-
calibro automatico e di manifattura, con diver- magnetismo. Sul fondello trasparente spiccano
se esclusività tecniche, come lo scappamento, la il rotore di carica in oro rosso e, come su al-
spirale in silicio e la resistenza ai più forti campi cuni Constellation, un medaglione in smalto
con la cupola di un osservatorio
astronomico contro un cielo con
3
8 stelle: il tutto a ricordare gli
8 premi conquistati da Omega
nelle prove di precisione (che un
tempo si svolgevano presso gli
osservatori) e gli 8 test Metas su-
perati. Il Globemaster in platino è
il top della gamma (ma esistono
anche versioni in acciaio e in oro):
è realizzato in una tiratura limi-
tata di 352 esemplari numerati e
venduto a 37.600 euro.
62
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D I G E S T.
2
L’annuncio è arrivato puntuale dal Pantone Color
Institute e, puntualmente, tutti ci si sono buttati.
Con la differenza, rispetto al borgogna dello scorso
anno, che il colore 15-0343, ovvero il Greenery (quel
verdino chiaro che evoca l’inizio della primavera,
un mix cromatico complesso di giallo e blu, ovvero
di calore e freddezza), che l’entusiasmo è palpabile.
Ogni azienda di arredamento e di design, ogni sti-
lista, ogni creativo, insomma, ha inondato la rete
e le vetrine del colore dell’anno, non esattamente
di facile collocazione. «Ma portarsi il verde in ca-
sa è come aprire una finestra, dà respiro vegetale, 3
rimanda a un’idea ecologista, biologica. Alla possi-
bilità, in fondo, di essere migliori. Per questo, credo,
la scelta di Pantone per il 2017 è piaciuta tanto»,
spiega Giulio Ridolfo, designer guru del colore.
Tanto, aggiungiamo, da promuovere anche la prima
collaborazione tra l’istituto e Airbnb per offrire un’e-
sperienza “Color of the Year” in una delle proprietà
in affitto, che diventerà una full immersion nella
natura. E il Greenery è stato anticipato nelle rea-
lizzazioni architettoniche, a partire dai sempre più
Viva Verde!
© LORENZO PENNATI/PHOTOFOYER, ERICK SAILLET
diffusi giardini verticali per arrivare al magazzino e indica la possibilità di una fuga romantica dal
di Pedrali in provincia di Bergamo, dal program- quotidiano», continua Ridolfo. «Insomma, è un
matico nome Fili d’erba, progettato da Cino Zucchi colore che potremmo definire esperienziale, ma-
Architetti. Il rivestimento delle pareti esterne è in gico. Ed è anche rigoroso, se ben usato e ben abbi-
profilati d’alluminio verticali che sembrano davve- nato, per esempio al bianco o al giallo ocra». Feno-
ro giganteschi fili d’erba in mezzo alla campagna meno di marketing molto ben costruito, il colore
bergamasca. Poi c’è il primo ristorante bistrot re- dell’anno di Pantone promette di invadere i nostri
alizzato in Francia (a Chaponost, vicino a Lione) armadi e le nostre case, veicolato da una specie di
dallo studio Claude Cartier, La Fôret Noire: a terra mania collettiva che è già diventata tendenza, in
moquette a palmizi di Dimore Studio, alle pareti la base all’adagio della moda per cui bastano tre og-
carta Midsummer Night di Wall&Decò e intorno getti dello stesso colore per parlare di trend. Ma la
ai tavoli poltroncine rivestite di tessuto verde della vera domanda da farsi è, secondo Ridolfo: «Perché
Maison Pierre Frey. «Amato da Saint Laurent, dai siamo così bulimici in tema di colore, quasi fosse
Fauves e anche da Caccia Dominioni, il verde, per quello a permeare l’oggetto e non viceversa?». Un
quanto poco donante, è il colore della rinascita, del dubbio da seminare. Alla fine dell’anno del 15-
rinnovamento (richiama piante, boschi, giardini) 0343, la raccolta.
UN CLASSICO
MESSO A NUOVO
Torna la AUDI Q5 in una versione ampiamente
rivisitata. Supertecnologica e dal design dinamico.
New generation. IN ALTO: il nuovo modello di Audi Q5. Completamente rinnovata, Audi Q5 affronta un nuovo viaggio con
SOPRA:rendering di progettazione: le linee sono marcate la seconda generazione. Un’auto dalla forte presenza scenica grazie a
per enfatizzare la presenza scenica su strada. dimensioni maggiorate e con la complicità di linee dall’andamento oriz-
SOTTO: i nuovi interni con comandi “touch”
zontale che ne enfatizzano dinamica, comfort e carattere sportivo. Gli
per il climatizzatore, e i pregiati sedili in pelle Milano.
elementi-novità principali sono il frontale basso, i profili che si stagliano
dagli angoli superiori della griglia e si diramano
lungo il cofano motore, i proiettori Matrix con
16 led singoli su ogni lato per irradiare la luce su
una scala luminosa con 64 livelli diversi. Sono
invece 14 i colori per la carrozzeria, da scegliere
insieme alle cinque linee di allestimento (sport e
design, pacchetto sportivo S line, design selection
e pacchetto S line exterior) per personalizzare que-
sta vettura che vanta anche un largo impiego delle
tecnologie più avanzate. Nell’abitacolo interconnesso si
accendono così sistemi di controllo e svago moderni: si
comandano sia con la voce scandendo frasi “naturali” sia
attraverso menù facili come quelli degli smartphone: suggel-
lano l’unione fra due mondi sempre più vicini.
COLORI REGOLABILI
Sono 30 i colori con cui è possibile illuminare
l’abitacolo, dove l’Audi virtual cockpit e l’ head-up
COURTESY AUDI
di BERNARDO RIZZATO
Turri aggiorna e sviluppa il proprio approccio al mobile classico il dettaglio e per le finiture. Ma il bello della collezione Noir
di lusso. Con il design di Andrea Bonini l’azienda briantea, una è anche la sua capacità di dialogare con altre linee del brand,
delle realtà leader del settore ormai sulla soglia del secolo di atti- come, per esempio, i componenti del nuovo salotto Blanche, la
vità, ha infatti dato vita alla linea Noir, che si rifà, in una chiave cui cifra caratteristica è la leggerezza delle linee. Osserva ancora
di sofisticata ricercatezza, ai codici estetici degli Anni Ruggenti, Andrea Bonini, progettista anche di questa seconda famiglia:
proponendo, in forma suggestiva, richiami alla moda, alle arti «Se il divano Noir sfoggia tratti imponenti e, come dire, maschili,
decorative, all’architettura di quel fervoroso periodo. Ma c’è di il Blanche è invece più leggero, con uno spirito più femminile
più. Come osserva il designer: «Abbiamo sì rivolto lo sguardo e delicato». A iniziare dai piedini di metallo che sembrano so-
all’opera di grandi maestri come Henry Tanner Jr. (1876-1949) spendere nel vuoto la soffice struttura.
e Sir Owen Williams (1890-1969), ma anche
all’estro intramontabile e modernissimo di
Carlo Scarpa (1906-1978). L’idea che ci ha
guidati è stata quella di far sposare il gla-
mour e la qualità tipica del brand con la raf-
finatezza e il rigore di una modernità letta
attraverso la lente dell’A rt Déco e non solo».
Questa raffinata, combinatoria impostazione
stilistica si esprime in metalli e pelli di pregio
lavorati con processi innovativi volti a creare
espressivi contrasti materici, in forme avvol-
genti e confortevoli, in oggetti di forte per-
sonalità ma senza forzature “citazionistiche”
ed esaltati da una “maniacale” attenzione per
Fotogrammi. A DESTRA:
immagine dal video Il Capo
(2010) di Yuri Ancarani.
SOTTO: è di Ad Nuis la serie
Oil & Paradise, 2013. IN BASSO:
installazione multivideo
Permanent Error di
Pieter Hugo (2010). Dice Urs
Stahel, il curatore della
mostra al Mast: «Oggi la
realtà è una dimensione in
movimento che percepiamo
come un insieme di piani
paralleli. La mostra ne
traccia un resoconto visivo».
Lavorare oggi
Una rassegna di video opere di ARTISTI FAMOSI documenta (e spesso critica) le realtà produttive contemporanee.
di RICCARDO BIANCHI
Euroluce, Workplace3.0
Salone Internazionale del Complemento d’Arredo
SaloneSatellite.
D I G E S T.
NEL CUORE
DELLA CITTÀ
Blu Knight si trova in
piazza degli Scarlatti 2 a
Firenze, a due passi dal
Ponte Vecchio.
Orario: da martedì a
sabato, 9.30-18.00.
Pausa pranzo: a seconda
delle esigenze.
Bottega di luce A chi gli chiedeva come mai avesse deciso di fare di Firenze la
sua città di adozione sotto il profilo esistenziale e professionale,
Warren Knight, designer e raffinato esteta statunitense, ha rispo-
A Firenze un must per gli amanti di uno stile classico sto: «Ho sempre amato questa città non fosse altro che per i suoi
“timeless”: il NEGOZIO-SHOWROOM Blu Knight che presenta straordinari artigiani. Negli Usa il lavoro c’è, ma si lavora e basta,
anche i ricercati lampadari di Badari Lighting. non si vive. Qui invece si vive e io ho scelto la vita. Per questo mi
sono trasferito a Firenze». E per questo, in piazza degli Scarlatti,
di FR ANCESCA VINCI nella suggestiva scenografia di Palazzo Adami Lami, ha aper-
to Blu Knight, un negozio dove presenta i mobili e gli accessori
orientaleggianti di sua ideazione, accanto a oggetti d’antiquariato
e decorativi, e in cui ora, in base a un accordo di collaborazione,
dà spazio anche all’intera collezione di Badari Lighting. La scelta
di Knight di fare della propria boutique anche lo showroom di
questo marchio tra i più prestigiosi nell’ambito dell’illuminazio-
ne e degli arredi classici non è affatto peregrina. Maturato in
COURTESY BADARY LIGHTING E BLU KNIGHT
T E L .0 5 0 8 7 9 1 2 2 · W W W.C R I S T I A N I.I T
PAVIMENTI D’AUTORE
ADV GONNELLI&ASSOCIATI
D I G E S T. G L I A P P U N TA M E N T I
SCULTURE MOBILI
Stedelijk Museum, Amsterdam
f ino al 5 marzo
Per creare le sue sculture Jean
Tinguely (1925-1991) assemblava
ingranaggi, lampadine, motori.
Dalle macchine che dipingono
(Méta-Matic) alle opere monumentali
(a lato, Le Cyclop – La Tête, 1970),
la retrospettiva “Machine Spectacle”,
rende omaggio alla sua carriera.
dal 25 febbraio
al 5 marzo
“L’Oro Matto e il
gioiello-fantasia nella
prima metà del ’900”
è tra le rassegne legate
alla prossima edizione
di Mercanteinfiera,
la mostra-mercato
TR A SEGNO E SIMBOLO di modernariato e
Centre Pompidou, Parigi antichità (a lato, collier
ideato da Giuliano
f ino al 24 aprile Fratti, anni ’60).
MAESTRO DI STILE
ALBERTO FIORAVANTI. FRANCESCO DI BONA. COURTESY BIANCA CAPPELLO
©CHRISTIAN BAUR c/o PICTORIGHT AMSTERDAM 2016. ©THE PETR AVEN
Triennale, Milano
fino al 19 marzo
A trent’anni dalla
personale al MoMA
di New York, la carriera
di Mario Bellini, architetto
e designer di fama
mondiale, è ora ripercorsa
nella mostra “Mario Bellini
– Italian Beauty” (a destra
il mangiadischi Pop, 1968).
81
LA LINEA CHE FA DEL LUSSO UNA VIRTÙ.
La linea Virtuoso è quanto di meglio un materasso possa offrire. Ogni modello
ha un look raffinato, e unisce i materiali più pregiati ai tessuti più eleganti e
ricercati alle fibre naturali più preziose. Il rivestimento, in viscosa, è reso ancora
più prezioso dal motivo decorativo con i gigli della città di Firenze. La lastra è la
combinazione di strati in Malva, Memoform, Eliosoft ed Elioform, garantisce un
sostegno equilibrato per un comfort avvolgente ma deciso. I materassi hanno un
lato invernale, con imbottitura in Cashmere, Cammello, Lana Merinos e Crine
di Cavallo, e uno estivo che invece è in Lino, Cotone, Crine di Cavallo e Seta.
Scopri la soluzione giusta per te. DORMIRE È IL PIACERE PIÙ IMPORTANTE.
FOCUS.
CUORE
DI LEGNO
Le essenze, pregiate e di
recupero, sono protagoniste
nell’arredamento. Scolpite
a mano, tagliate al laser,
modellate con stampante in 3D.
3
1
S
imbolo di vita, e calore decorativo per antonomasia, il legno nutre l’inventiva
come non mai. Uno sguardo ai nuovi lavori di designer e architetti di tutto il
mondo ne conclama una riscoperta avvertita in tutto l’universo domestico.
Si declinano, infatti, nelle essenze più varie e in modo diffuso, edifici, arredi,
persino occhiali e biciclette. Acquisito, ormai, il principio di tutela dell’ambiente, si
impiegano, anche in Italia, le piante di foreste rinnovabili, si recuperano e rigenerano
strutture esistenti per nuovi progetti: è il caso, tra l’altro, della trentina Ri-Legno, che
da start-up diventa impresa emblema dell’economia circolare. E si indagano ovunque
inedite soluzioni abitative che col “calore” del legno accendono sogni ed emozioni.
Come The Workshop of Dreams, un esempio fra i tanti: collaborazione fra l’American
Hardwood Export Council e la progettualità iberica e internazionale, che celebra la
creatività e le abilità nel lavorare legno pregiato per pezzi insoliti. Sono un contributo
alla cura per il mondo che ci circonda anche i frutti
del design emergente fatti con materiale recuperato
dall’abbattimento degli alberi cittadini, o dal taglio
del bosco ceduo, mentre sposano passato e futuro
gli utensili ispirati ad attrezzi tribali, ma prodotti
con le tecnologie più avanzate.
2 1 – Madia Dakar di Ferruccio Laviani per
Emmemobili, in rovere con ante “a onda”.
Da 10.800 €. • 2 – Panca Woody Benchmark
di Christian Flindt per Mindcraft, in legno e
poliuretano. Prezzo da definire.
3 – Divano multi-
5 funzione Lover Seat
di Wewood, 6.884 ¤.
4 – Woody di Riva 1920
è una mascotte creata
per la Festa del Legno
2016. • 5 – Cabina in
tulipier americano
Limiting Factor di
Jacob Benbunan, ceo
di Saffron (a sinistra),
e Juan Luis Arsuaga
CARLO LAVATORI
1 1 Asimmetrie
la lampada da terra a led Morale di Emanuel Gargano per Amura,
3
SOPRA: i fratelli
Campana con
i pannelli Pirarucu
e Piaçava, ispirati
alla natura
dell’Amazzonia.
ECHI DELL’AMAZZONIA
Per ALPI , i vulcanici fratelli Campana inventano
nuovi decori lignei.
Ispirandosi alla natura dell’A mazzonia, alle sue
palme Piaçava che raggiungono i 15 metri di
altezza e hanno fibre resistentissime, e ai pesci
Pirarucu del Rio delle Amazzoni, tra i più grandi
d’acqua dolce e considerati fossili viventi, i fratelli
Campana hanno creato due nuove texture per i
tranciati decorativi di Alpi. Aggiungendo una nota
di natura selvaggia alla Designer Collection.
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano 4
5
a pag. 184.
ZZ
Giochi 2
di geometrie
1 – Orologio da tavolo Dome di Josep Vera
per Tothora Time Sculptures. Al quarzo, in
varie essenze, da 700 a 900 €. • 2 – Lampada
Woodspot di Alessandro Zambelli per Seletti,
in legno, da 140 €. • 3 – Toilette Fonteyn di
Steuart Padwick per Made.com, in rovere e
lacca corallo, 460 €. • 4 – Versione scultorea I DONI DEGLI ALBERI
in legno di Samba della poltrona Up 5-6 Dalle PIANTE i segreti per capelli folti
di Gaetano Pesce per B&B Italia, creata in e splendenti: per un look impeccabile,
occasione di una mostra di Sotheby’s Parigi. tutto naturale.
Magie dell’Ayurveda: sono ricavati
dall’amla, frutto che proviene dall’India,
simile a una susina, e ricco di vitamina
C, i componenti dello spray Thickening
Gli indirizzi
Tonic della linea Invati di Aveda, da
delle aziende
si trovano spruzzare sui capelli per un effetto
a pag. 184. di sorprendente corposità. Insieme,
tra l’altro, alle proteine del grano,
contribuiscono ad arricchire lo spessore
delle chiome. 23,50 ¤ per 100 ml.
MOVIMENTO
LENTO
Le forme sinuose e ORGANICHE di
Mauro Mori traggono spunto dalla
natura e dall’esotismo.
La sua creatività si nutre dei
numerosi viaggi e del contatto
con la natura, come ben racconta
l’assortimento di pezzi scultorei,
lavorati rigorosamente a mano, per
esempio in legno di Albizia Rosa
delle Seychelles, scolpiti con uno
stile che tende alla sottrazione,
esaltando l’essenza con forme
sinuose di grande impatto.
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
1 a pag. 184.
PROFUMO DI PARIGI
Magie scolpite in una boutique
di FR AGR ANZE della Ville Lumière.
Evocano isole misteriose, e stalattiti, le sculture in
legno che arredano il nuovo negozio parigino di
Editions de Parfums Frederic Malle, al 13 di un antico
edificio in rue des Francs-Bourgeois. Il décor è stato
ideato da Jakob+MacFarlane, accostando a questo
materiale, usato per ospitare i flaconi di profumi,
pavimento, muri e soffitto in acciaio inox a specchio.
SOPRA: moltiplicate dall’involucro specchiato, le strutture
in legno fungono da tavoli e scaffali.
LEGAMI PROFONDI
RITORNO ALLA NATUR A nelle creazioni
fra design e arte firmate da Lorenzo
Franceschinis.
Cresciuto nell’entroterra friulano, attratto da
sempre da terre lontane, Lorenzo Franceschinis
ha riallacciato il suo legame con i luoghi
d’origine nel 2010, per dedicarsi all’artigianato
3
ligneo. Un revival alla lavorazione manuale
e alla qualità. Caratterizzato però dalla
sperimentazione, per svincolarsi dai dogmi
della falegnameria classica e portare alla luce
l’anima della materia stessa.
Gli indirizzi
delle aziende
si trovano
a pag. 184
XILOTECA
D’AUTORE
Alpi Designer Collection: 2
un affascinante
ARCHIVIO LIGNEO
in costante evoluzione.
All’ultimo Salone del Mobile, Alpi ha presentato
la sua Alpi Designer Collection, diretta da Piero
4
Lissoni: una linea di superfici lignee decorative,
create da Lissoni e da altri, e proposta con
soluzioni progettuali customizzate. Sono di Lissoni
le serie Xilo 2.0, tranciati dalle calibrate cromie,
e Tarsie, reinterpretazioni di 3 motivi geometrici
della tradizione lignea a effetto intarsio.
SOPRA: Piero Lissoni con Tarsie 2 Black a losanghe e Tarsie
3 Sand, con decoro a correre. Entrambe create per Alpi.
92
4 5
5 – Elementi di una cucina in legno realizzata dallo studio-laboratorio di design di Sebastian Cox è
Sebastian Cox, specializzato nella lavorazione del legno ceduo che prevede una parziale stato selezionato
come designer
ricrescita su alberi tagliati. L’essenza prediletta è il nocciolo. Prezzo da definire. • 6 – Come
emergente a
un origami, il tavolo Corocotta di Jason Phillips è composto da cubi di legno tenuti
Maison&Objet,
insieme da un’armatura in acciaio. Top in vetro, prezzo da definire. a Parigi.
6
JON CARDWELL, DE VOL, ITAY SIKOLKSI, GIANLUCA VASSALLO
VORTICE LIGNEO
A DESTRA:
Una scala a forma di tornado accoglie i visitatori
8 metri lineari
in un grattacielo avveniristico di Tel Aviv.
di legno, tagliati
Spicca nell’ingresso dell’Amot Atrium, edificio con macchina
ideato dall’architetto Moshe Zur e situato nel a controllo
numerico, per
distretto degli affari di Tel Aviv: la scala, in tulipier
formare archi
americano, è stata concepita da Oded Halaf, che che si avvitano:
ha disegnato tutto l’atrio, dalla pianta ortogonale, presso Amot
vetrato e disposto su 4 piani. Atrium di Tel Aviv. ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA 93
PORTFOLIO.
Re della notte
I letti più nuovi, belli e confortevoli.
Estetica ed ergonomia,
per un riposo a regola d’arte.
PROFONDO BLU. Letto Mazarin di Fendi Casa, in legno con imbottiture trapezoidali e profilo
con finitura cromo lucido. Il rivestimento è in tessuto o pelle, da 5.800 €. È abbinato ai comodini Asia
di Fendi Casa, da 4.750 €. Papier peint Vapeurs Nocturna di Benjamin Graindorge.
PORTFOLIO.
Al mattino pensa.
A mezzogiorno agisci.
Alla sera mangia.
Quando è notte dormi.
William Blake
MIX DI MATERIALI. Letto in mogano The Heiress di Ralph Lauren Home, 16.850 ¤. Libreria Existence, in acciaio corten, modulabile a piacere, di Michele De Lucchi
per De Castelli, 4.420 ¤. Leggio Musée d’Orsay di Bottega Ghianda, 2.780 ¤. Papier peint Vapeurs Nebulosus di Benjamin Graindorge.
DETTAGLI CHE CONTANO. Letto Twist disegnato da Castello Lagravinese Studio per Cantori, con struttura in ferro e testiera con fasce in pelle cucite a mano.
Con giroletto in tessuto, costa 3.800 ¤. Sul fondo, papier peint Vapeurs Floccus di Benjamin Graindorge.
E se tutto è un sogno,
che importa.
Mi piace e voglio
continuare a sognare.
Luis Sepúlveda
ALL’ESSENZA. Un evergreen, il letto in larice Tadao (1993) di Vico Magistretti per Flou, da 1.575 €, esclusi materasso e biancheria. Sgabello Rung di Monica Graffeo
per Ever Life Design, 650 €. Carta da parati in cellulosa e pvc Hot Air Baloons di Geco wallpaper & more, 84,5 € al metro quadrato.
COCOON. Pythagoras by Coco-Mat, il sistema-letto fatto a mano, con materiali naturali, personalizzabile in 48 combinazioni, e con 3 micromaterassi a portanza
differenziata, 15.500 ¤. Testiera e séparé Hermione, in rovere e lino, 1.950 ¤. Carta Purple Sky di Geco wallpaper, & more, 84,5 € al mq.
L’uomo è un genio
quando
sta sognando.
Akira Kurosawa
LEGGEREZZA. Letto Altea di Carlo Colombo per Giorgetti, con testiera in acciaio, imbottita, e struttura del giroletto in multistrato. Rivestimento sfoderabile in
tessuto o pelle, circa 6.383 ¤. Il tavolino è Persil, di Marc Sadler per Bosa, da 1.600 ¤. Murale adesivo Dark Clouds di Eazywallz, in vendita online a 110 €.
GRAN COMFORT. Eleganza classica per il letto Drop ideato da Studio Viganò e prodotto da Twils, con la testiera dal profilo a goccia. Da 2.800 ¤ (solo
la struttura). Murale Blue Sky and Clouds di Eazywallz, da 110 € al pezzo, in vendita solo online.
Penso spesso
che la notte è più viva
e intensamente
colorata del giorno.
Vincent van Gogh
SUL SOFFICE. Il letto imbottito Somnia, di Giulio Iacchetti per Dorelan, un inno alla morbidezza: e della linea Lab_Style, della D_Sign Collection. Da 2.293 ¤.
Carrello contenitore in Abs Boby (1970), un’icona di Joe Colombo per B-Line, 283 ¤. Murale Blue Sky di Eazywallz, da 110 € online.
IL RIPOSO È DI RIGORE. Il letto Sleeping Muse di Roberto Lazzeroni per Ceccotti Collezioni, in noce americano,
con piano letto in multistrati impiallacciato, imbottito e rivestito in tessuto o pelle. Da 6.930 €. Murale Evening Above the Clouds di Eazywallz, da 110 € online.
BRITISH STYLE. Letto di Vispring, con testata Gate di Staffan Tollgård, ispirata al paesaggio del Devon. Lampada Mayfair di Diego Fortunato per Vibia, prezzo da
definire. Tavolino Duchamp “Bronze” di Rodolfo Dordoni per Minotti, 850 ¤. Papier peint Nubem di Benjamin Graindorge per Pierre Frey, prezzo da definire.
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promosso da CONFINDUSTRIA CERAMICA in collaborazione con organizzato da segreteria operativa Promos srl
CASE.
Questo mese AD visita una casa di LONDRA dove
eleganti cromatismi valorizzano mobili
e quadri d’epoca, racconta un appartamento di
MILANO dallo spirito pop, scopre una residenza
dal gusto teatrale a CITTÀ DEL MESSICO, apre
le porte dell’abitazione di uno chef a ROMA.
E poi esplora una dimora nella CAMPAGNA
BAVARESE che rivisita il gusto classico, una casa di
matrice letteraria a TANGERI e uno spazio che
declina lo stile industrial chic in FRANCIACORTA.
113
Dettagli di stile. SOPRA: la zona pranzo e la cucina, con gli arredi in ottone disegnati da Federica Squillante Montoro realizzati dalla Seat
di Roma. Alla parete, un grande dipinto settecentesco raffigurante trofei di caccia. Sul tavolo, porcellane di Hermès e bicchieri in cristallo
di Saint-Louis. Lampadario Ugolino di Lolli e Memmoli. IN BASSO: la facciata posteriore. PAGINA SEGUENTE: un angolo del soggiorno. Le panchette
in ottone, rivestite in cuoio, e i tavolini in ottone e rame sono su disegno. Al di sopra del camino in ardesia, nature morte del ‘600 e del’700.
A
ll’esterno è una classica casa londinese nazione sulla scala, poi, sono state modificate alcune aperture
del diciannovesimo secolo, chic e un tan- del primo piano, e quindi è stato creato un piccolo studio con
tino austera. All’interno, invece, si cela due anticamere in cui sistemare alcuni armadi, razionalizzando
un esuberante tripudio decorativo or- ulteriormente la disposizione dei locali. Al gusto sicuro per la
chestrato sui sei piani, che comprendono riorganizzazione degli spazi si unisce la passione per i colori, che
anche una sala dedicata all’home cine- Federica Squillante Montoro ha reso protagonisti al pari dell’ar-
ma, una piscina, la sauna, trattate con chitettura, arricchendo gli ambienti di cromatismi ben definiti
grande originalità, quasi fossero moderni cabinet de curiosités. che contraddistinguono le varie stanze. Si coglie una sensibilità
Per conferire a questa residenza un’eleganza contemporanea affinata durante i due anni e mezzo trascorsi in Brasile, che si
senza perdere nulla dello charme del passato, Federica Squil- ritrova nella dominante cromatica blu scelta per i muri, come
lante Montoro, l’interior decorator, ha deciso di far trasformare nel verde smeraldo che caratterizza le tende e i tessuti di alcune
alcuni ambienti senza snaturare la fisionomia della residenza. sedute che a loro volta contrastano con i pavimenti rivestiti in
In particolare, sono stati abbattuti alcuni muri divisori, come parquet di quercia. Dimostrando una grande attenzione per
quelli della stanza padronale, che guarda verso il giardino, e che il dettaglio, Federica Squillante Montoro ha curato tutti gli
in origine era composta da due vani. Per ottimizzare l’illumi- elementi che fanno parte dell’involucro interno della casa: ha
disegnato anche gli stipiti delle porte, i decori dei soffitti, la
rampa delle scale, in ottone, che è stata realizzata da Offici-
ne Sandrini, una delle tante imprese artigianali consultate. Il
gusto per il dettaglio si ritrova nel divisorio in vetro e metallo
al primo piano. Curata dalla società Ghiggo, l’illuminazione
soffusa è stata particolarmente studiata, creando luci sensuali
e calde. Queste le linee guida dell’esuberante direzione artistica
di Federica Squillante Montoro, che ha saputo interpretare ZZ
114
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116 ARCHITECTURAL DIGEST • ITALIA
Inventiva in technicolor. SOPRA: una creazione luminosa di NeonArt arricchisce la parete rivestita in cuoio di una camera da letto.
SOTTO: nella cabina armadio, un pouf capitonné color verde smeraldo disegnato da Federica Squillante Montoro. Stivali di Gucci.
PAGINA PRECEDENTE: tendaggi di Hermès in una camera. Sulla poltrona del XVIII secolo rivestita con velluto di Sweet Carpet, un cuscino
di Versace Home. Davanti alla finestra, due action figures ispirate ai personaggi del film Alice attraverso lo specchio di Tim Burton.
Oasi metropolitana. SOPRA: una lampada di Renzi Reale sul terrazzo al piano
superiore. Tavolino in pergamena, anni ’50 (Robertaebasta, Milano).
A SINISTRA: la sala da pranzo vista dal soggiorno. Tavolo S Table e poltroncine Flow
trovarsi tranquillamente a Londra come a Los Angeles, l’apparta- vera e propria oasi nel cuore della metropoli, con tanto verde e
mento si sviluppa su due piani, su 250 metri quadrati di superficie: addirittura con una doccia per rinfrescarsi d’estate. L’involucro
200 per il piano inferiore, che comprende l’ampio soggiorno con è tutto bianco: le pareti immacolate fanno risaltare le opere dai
la sala da pranzo, la camera padronale e quella per gli ospiti, e 50 cromatismi accesi che si susseguono nelle stanze.
per lo studio al piano superiore. A questi spazi si aggiungono poi Il viaggio tra le personali passioni del padrone di casa
gli ampi terrazzi, sia quelli perimetrali, molto profondi, che per- prende l’avvio nell’ingresso, dove un grande leone stilizzato,
mettono di guardare la città da differenti prospettive, sia quello emblema vintage di una casa automobilistica, è affiancato
di 150 metri quadrati al piano superiore, che rappresenta una da due imponenti lampade in cristallo di gusto déco prove-
nienti da un transatlantico. È una dichiarazione di intenti, è
l’incipit del racconto architettonico di una casa che combina
il gusto pop e le memorie di luoghi lontani. «La mia vita è un
viaggio», nota Gallo, che è sempre presente ai più importanti
eventi mondani, da New York a Sankt Moritz, «e volevo che
anche la mia casa desse l’impressione di essere in viaggio.
Volevo una casa dove potessi sentirmi in vacanza, con spazi
molto ariosi: se voglio isolarmi, mi basta spostarmi da un
lato all’altro dell’appartamento». Un concetto subito ripreso
nel soggiorno, dove una parete divisoria è caratterizzata ZZ
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Assonanze e contrasti rendono dinamica la personalità
dell’appartamento, dove i colori delle opere e degli oggetti diventano
il trait d’union tra arredi di stili differenti.
da un’ampia apertura circolare che fa pensare a un oblò fuori vintage anni ’50. Poltrone e sedie di design, pezzi di modernariato
scala, dal quale, guarda caso, si scorge un astrolabio degli anni (come i vasi di Seguso, che testimoniano la passione per Venezia),
’30, uno strumento che riporta all’universo della navigazione. mobili e oggetti di gusto etnico, come il tavolo africano e le scultu-
«Quell’apertura ha anche un’altra funzione, riprende la forma re indonesiane e del Brunei, fanno da contrappunto alle opere dei
del grande lampadario di Gio Ponti nella sala da pranzo», spie- maestri dell’arte contemporanea, fotografi compresi, da Picasso
ga Attilio Ladina, che ha curato l’interior design prediligendo a Manzoni, a Bert Stern. «Adoro Basquiat, Warhol, Schnabel,
spazi estesi, di ampio respiro. «Il proprietario voleva che gli ma anche Dalí e Picasso. Ho anche delle fotografie di Helmut
spazi fossero più aperti possibili, senza optare per l’open spa- Newton, che ho conosciuto personalmente, e nel soggiorno è espo-
ce». In questo contesto si snodano le suggestioni di un singolare sta una sua macchina fotografica, che mi regalò lui stesso», spiega
periplo tra i vari ambienti. Nel soggiorno ci si muove sulle coor- il padrone di casa, che spesso ospita personaggi famosi in questa
dinate dell’eclettismo, nella stanza padronale l’arte dialoga con residenza dove prevale un vivace gusto della contaminazione di
le icone del design, e nello studio questo viaggio domestico gioca stili. Una caratteristica che rappresenta la curiosità e l’emozione,
sul confronto tra arredi di diversi stili, contrapponendo il déco e il componenti irrinunciabili in un viaggio. FINE
Un tocco dark.
PAGINA SEGUENTE:
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Genihil iunt mint dic tempor
rehenet lam veriaep udicae non
EVIDENZIARE , dusequ atissim
exeriberem eat acerspero mo toris
assi tectatius es autet volupeos
128
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«Amo mescolare epoche e stili. Quindi vado
a caccia delle sedie Tulip di Saarinen,
per cui ho un debole, ma anche di quei bei
mobili solidi di legno stile hacienda mexicana
con cui sono arredati i ranch».
D
irk Jan Kinet non passa mai inosservato.
Che debba scendere a comprare il giornale
o sia invitato a un pranzo di gala è sempre
elegantissimo, con tenute che combinano
antiche suggestioni europee e provocazio-
ni contemporanee. La sua casa/studio a
Città del Messico è esattamente come lui.
Accedervi è un privilegio riservato a un’élite di clienti e collezio-
nisti, che viene invitata con l’annuncio “everything is for sale!”
postato sui social media o inviato via posta elettronica.
Kinet, originario del Belgio, è arrivato in Messico più di
vent’anni fa. E piano piano ha stabilito una reputazione come
il più eclettico, fantasioso e al tempo stesso attento ai dettagli
tra gli interior designer locali. Corteggiato, adorato da clienti che
vogliono idee fuori dal comune, Kinet ha un’agenda pienissima.
«L’intelligenza di un bravo progettista è quella di combinare
il proprio stile con le preferenze del cliente, dando consigli e
suggerimenti e proponendo soluzioni inedite, ma senza mai
prevaricare l’espressione individuale», spiega. È questo che lo ha
fatto diventare una star. Un personaggio che, quando ogni due
o tre mesi lancia il suo annuncio, fa accorrere in pellegrinaggio
i collezionisti messicani di arte e design al quartiere bohémien
di Roma, dove vive e lavora in un appartamento di otto stanze,
Eclettismi. PAGINA PRECEDENTE: nella cucina a tema cinese, un armadio contiene i piatti, e le finestre neogotiche creano un contrasto
con le piastrelle blu. Il segnale stradale e i piatti appesi alle pareti sono souvenir di un viaggio in Cina del padrone di casa. IN ALTO: Dirk Jan
Kinet nel suo salotto. Sulla cassettiera di metallo vintage, una collezione di scatole di metallo industriali e un ritratto dipinto da Robert
Padilla e scovato in un mercatino delle pulci (a detta di Kinet è l’opera d’arte più pregiata in tutta la casa, uno dei pochi elementi che
non è mai stato messo in vendita). SOTTO: per la camera da letto tavolo e sedie in fiberglass intrecciato di Woodard, pezzi vintage, esempi
perfetti dell’Acapulco-style anni ’50 e ’60. Tappezzeria di Cole & Son, lampada e busto-scultura trovati a un mercatino dell’usato.
Convivio. IN ALTO: in cucina, struttura in laccato bianco opaco e top in marmo nero assoluto realizzato da Fratelli Marmo
di Montefiascone. Lampade a sospensione Quasar di Album. Alla parete, Sconosciuto III, fotografia di Olivier Roller scattata al Louvre.
Sgabelli Soshun (Edra), madia a specchio Scrigno (Edra). PAGINA PRECEDENTE: nel salone principale, divani semicircolari componibili in velluto nero.
Tessuto Kaivo di Maija Isola per Marimekko incorniciato da libreria in legno su disegno dell’architetto. Tappeto Elite di Illulian.
Una grande lastra di onice giallo retroilluminata, realizzata da cornice al camino, che così diventa un’installazione artistica
da Fratelli Marmo di Montefiascone su disegno dell’architet- e, contemporaneamente, il segno distintivo dell’intero appar-
to, fa da sfondo a una gigantesca doccia, separata da cristalli tamento. Inserito di fianco alla libreria, quasi si trattasse di
trasparenti dal resto della stanza. «Dove Bongianni ha voluto ci un ulteriore elemento decorativo, un macchinario Technogym,
fossero anche dei divani, coerente con la sua idea di far perdere «perché chiunque frequenti questa casa vi trovi qualcosa in cui
agli ambienti le loro funzioni principali, per aprirli ad altre, più riconoscersi», spiega l’architetto.
creative, più trasgressive e insolite. Non è raro che gli ospiti si A tre grandi divani semicircolari artigianali (realizzati da
ritrovino proprio qui per fare due chiacchiere o per un aperitivo». Studio Zeta di Roma) è affidata la modulazione ricettiva: si
L’onice giallo retroilluminato si ritrova anche nel salone, a fare possono spostare a semicerchio per serate conviviali e affollate,
il camino: riferimenti volutamente casuali, e mai invasivi, alla è Kinensis Mutabiliis di Massimo Catalani in marmi e pigmenti,
classicità romana in cui questa casa è immersa. FINE foglia di argentone su tavole (2005).
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Genius loci. Nella sala da pranzo, un ritratto inglese del ’600
sopra una console italiana del XIX secolo. La parete che ospita
il camino dell’800 è ricoperta di piastrelle blu e bianche di Fez
e di Qallaline tunisine del XVII secolo. Lampadario portoghese
del ’700 in legno dorato. pagina precedente: una scala in pietra,
ornata ai lati da lastre tombali marocchine cinque e seicentesche.
L
a nostra casa sulla collina che domina Tan- erano soltanto due. Quando un terreno sotto il nostro giardino
geri si è sempre chiamata “Tebarek Allah”. venne messo in vendita, fummo obbligati a comperarlo – ciò
In arabo marocchino significa qualcosa che avrebbero costruito altri acquirenti ci avrebbe costretto a
come “Grazie a Dio” o “Lode all’abbondanza fare le valigie e andarcene per sempre. L’idea, almeno all’inizio,
di Dio”. È l’espressione che si usa da queste era di aggiungere qualche terrazza al giardino, approfittando
parti quando nasce un bambino o, scavando dell’esposizione assolata: rose antiche, alberi da frutto, qualche
un pozzo, si trova l’acqua. Esprime gratitu- cespuglio esotico, come nei vecchi giardini che stavano spa-
dine per un dono del destino. È quello che anche Stephan e io, rendo sotto l’urto delle ruspe. Furono i nostri amici Roberto
che in questa casa abitiamo da trent’anni, oramai pensiamo (segue a pagina 157)
ogni volta che ne varchiamo la porta: “Tebarek Allah!”. Il
tragitto dall’aeroporto è diventato così triste che ritrovarsi
qui è un sollievo. Dopo la sfilata delle costruzioni funeree che Il senso del passato. IN ALTO: la sala principale della casa, con una
hanno fatto di Tangeri una città moderna – e hanno divo- decorazione ai muri di colore verde mastice. Appese alle pareti,
rato i campi in fiore dei picnic dei nostri anni beati, quando le collezioni dei proprietari, tra cui spiccano quelle di piastrelle
questo era un borgo che avrebbe potuto sorgere in paradiso antiche. Sul fondo, sopra un mobile anglo-indiano, un arazzo
– si direbbe che a Tebarek Allah il tempo si sia fermato. Tre fiammingo del XVII secolo. PAGINA PRECEDENTE: la loggia del padiglione
padiglioni, un giardino lussureggiante, il bacino delle ninfee, centrale interamente costruito dagli architetti, con archi di gusto
la fontana, le terrazze, la loggia… moresco che si fronteggiano e una zoccolatura in piastrelle di Fez
Ma non è così. Fino a una quindicina di anni fa, i padiglioni del ’700. Pavimento in marmo bianco e nero a dama.
Casa e bottega.
In questo “laboratorio
di idee” voluto
dall’azienda Donati,
specializzata nella
fabbricazione di
elementi pressofusi
destinati al settore
del mobile, a tenere
vivo il legame con il
mondo industriale
è questo spazio che
la progettista Tina
Gabriel definisce
“l’officina”, dove si
eseguono interventi
sui pezzi senza recarsi
nello stabilimento.
In primo piano lo
sgabello Mezzadro,
disegnato da Pier
Giacomo e Achille
Castiglioni (Zanotta),
autori anche della
lampada Taccia (Flos),
e un vecchio banco da
orafo trovato
a Firenze. Il mobile
da negozio è stato
restaurato da Tina
Gabriel, la grande
fotografia è di
Carmelo Bongiorno.
Bilancia Berkel.
Titolo didascalia. A SINISTRA: sit ilissin rehenis apelis que nem dolor re, iderferspel eossima gnatem eserum net labo. Nam es perspid ignienia vid
qui ommos et quias vid que nonem aut haribus as quos ex etum evenest aborepr ovidige ntiandam nobitatiam doluptae ni sumendis ipsae
Per gli incontri. PAGINA PRECEDENTE: intorno al tavolo da lavoro, sedie Tonietta di Enzo Mari per Zanotta; quadro di Nguyen Thai Tuan (Primo
Marella Gallery). SOPRA: il “salotto”. Ai lati del camino, disegnato da Tina Gabriel, lampade Astarte di Artemide. Rivestimento in tweed per i divani
di caccia, in jeans per sofà Chesterfield e poltrone déco. Libreria girevole di Frattini, lounge chair degli Eames (Vitra). Coffee table artigianale.
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torta, come da sandwich con salumi delle valli bresciane mangiati
in compagnia, scaturiscono spesso le soluzioni più impensate».
Non manca un “salotto” dove conversare e scambiare opinioni
e idee. Poggiato su una pedana rivestita con quadrotti di cuoio
eseguiti da un artigiano toscano, Gabriel l’ha impostato in ma-
niera che ricordi un arredamento old British, con un camino
che detta la simmetria, due sofà da caccia rivestiti di tweed, un
divano trapuntato Chesterfield, una bassa libreria girevole: «Un
ambiente che rispecchia il gusto anglofilo, colto ed elegante,
vagamente rétro di Armando Donati», spiega la progettista.
Lo abbraccia, salendo verso il soppalco, una rampa curvilinea
ispirata a quella del Museo Guggenheim di New York lungo la
quale sono state disposte, in ritmica sequenza, su un lato, tre
sedie del brand-collezione Cathedrae di cui l’azienda produce
le scocche in alluminio pressofuso, sull’altro prima la stampa Il
Mondo al Contrario, un progetto di mappe realizzato da Edoar-
do Delille, e poi una serie di fotografie di lavoratori dell’azienda
delle quali è autore lo stesso Delille.
Un lavoro convincente che ha coinvolto profondamente Tina
Gabriel. Dice: «Amo contestualizzare i miei interventi, ho ne-
cessità di trovare un po’ di storia, di fare emergere il genius loci.
Questo è più semplice, si fa per dire, quando lavori sull’antico
e l’ornato, come è accaduto, per esempio, alla Villa del Murlo,
la residenza nel Fiorentino che fu di Cavalcanti e che con mia
madre e mia sorella acquistammo giusto trent’anni fa. Qui avevo
pochi punti d’appoggio rispetto alla mia cultura progettuale e
mi è molto piaciuto approfondire la conoscenza dell’architettura
fascista degli anni ’30, che nel Bresciano ha lasciato tracce fon-
damentali, e quella razionalista. Anche se poi mi sono divertita
a divagare soprattutto in fatto di colori e di arredamento che ho
voluto ricco di classici del design». FINE
BACKSTAGE.
PAG. 126 PAG. 110
COME IL SOLE . Grande CLASSICISMI. Console
specchio “solare”di Jolipa, in legno intagliato e dorato
con cornice formata da canne in foglia color Oro francese. Di
di bambù disposte a raggiera. Chelini, 3.970 € con top
Costa 70 €. in legno, 4.650 € in marmo.
DA NORD
A SUD, DA EST
A OVEST PAG. 158
Un tocco d’Oriente, ANIMALIER .
qualche traccia di street Minisedia Sheep
Chair disegnata
art: basta poco per da Takeshi Sawada
CAMBIARE LOOK alla casa. per Kamina & C: è
in noce e pelliccia
Draghi e mitiche figure araldiche, espres-
sintetica. 249 € su
sioni di forza, fortuna e abbondanza, eletti webshop eo.dk.
a elementi decorativi in un appartamento
milanese, assecondando i gusti eclettici di
un collezionista; dorate suggestioni baroc-
che in una residenza londinese; e, ancora,
lettering al neon, accenni al design nordico,
il ritorno della carta da parati… Dalle pagi-
ne di questo numero, tante idee di fascino
da copiare subito. NICOLETTA DEL BUONO
PAG. 118
ECHI D’ORIENTE .
Di Lalique, firmata
PAG. 110 alla base, la scultura
ALFABETO DI LUCE. Con la lampada Dragon cristal ambre
Shades di Selab per Seletti, in cristallo e pasta
composta da tubi in vetro al neon, di vetro. In versione
si può scrivere a piacere. 115 € con di cm 29x19 costa
trasformatore. 1.300 €.
PAG. 118
SOTTO IL SEGNO
DEL DR AGO. Il drago
PAG. 148
Ming, simbolo di forza MODULARE. Fishbone
e vitalità, è una delle è una mensola in lamiera
icone predilette di di metallo curvata,
Meissen: qui decora modulare e componibile
il divano e i cuscini in a spina di pesce. Di
seta. Prezzo da definire. B-Line, 234 € con back in
rovere, 255 € in tessuto.
GEOMETRISMI
Parati in carta e tessuto, decorativi
come OPERE D’ARTE.
È più che una tendenza. Abrogati dal mini-
malismo, carte da parati e tessuti tornano
PAG. 158 di moda. Riprendendo motivi decorativi
EVERGREEN. Del 1962 ma presenti nei palazzi storici, sfoggiando ge-
sempre attuale: lampada ometrie di ispirazione classicista o etnica,
Taccia di Piergiacomo e o, ancora, imitando, più o meno realisti-
Achille Castiglioni per Flos. camente, cielo, mare, monti, architetture,
In versione normale (1.250 capolavori d’arte. Decorano, colorano.
€) e small (nuova, 750 €). Reinventano il mood della casa.
Entrambe a led.
Con ricami. SOPRA: geometrie definite e
colori intensi per Ara di Zimmer+Rohde, in
cotone con ricami in viscosa. 250 € al metro.
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STORIE.
ARCHIVIO PENONE
1 NEL BOSCO
DEL TEMPO 2 FANTASCIENZA
QUOTIDIANA 3 INDIMENSIONE
UN’ALTRA
4 FORME
IN MOVIMENTO
L’arte di Giuseppe Una rassegna L’arte di oggi Umberto Boccioni
Penone di scena al Vitra Museum e dell’antico e le sue passioni
a Roma, in una documenta Oriente a confronto artistiche raccontate
mostra firmata l’evoluzione della in un museo in un’esposizione
Massimiliano Gioni. specie dei robot. privato di Berlino. al Mart di Rovereto.
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STORI E .
Nel bosco
del tempo
Il ciclo vitale della natura è protagonista
delle opere di GIUSEPPE PENONE esposte a Roma,
al Palazzo della Civiltà Italiana.
di GAIA PASSI
U
n paesaggio surreale accoglie i visitatori nel Palazzo
della Civiltà Italiana: lungo le navate dell’iconico edi-
ficio che domina il quartiere romano dell’Eur sembra
essere cresciuta misteriosamente una foresta dalle
forme scultoree. Non sono alberi, ma le opere di Giuseppe Penone,
uno dei più importanti artisti contemporanei: le sue creazioni
sono protagoniste della mostra “Matrice”, prima esposizione di
arte contemporanea inaugurata da Fendi all’interno del Palazzo
che dal 2015 è quartier generale della Maison.
La mostra, curata da Massimiliano Gioni – direttore arti-
stico del New Museum di New York e direttore della Biennale
di Venezia del 2013 –, è concepita come un dialogo tra le opere
d’arte e le architetture monumentali del Palazzo, che ricordano i
dipinti metafisici di Giorgio de Chirico: agli elementi marmorei
dell’edificio si contrappone il legno vivo delle sculture. Quindici
i lavori esposti, realizzati da Penone dal 1970 a oggi e in parte
inediti. Uno dei più spettacolari è Matrice (2015), che dà il nome
all’esposizione, una scultura lunga trenta metri in cui una forma di
bronzo è incastonata in un tronco d’abete. «Gli alberi ci appaiono
solidi, ma se li osserviamo attraverso il tempo, nella loro crescita,
diventano una materia fluida e plasmabile», spiega l’artista. «Un
albero è un essere che memorizza la sua forma e la sua forma è
necessaria alla sua vita, quindi è una struttura scultorea perfetta,
perché ha la necessità dell’esistenza». Giuseppe Penone – uno dei
più grandi scultori viventi nonché unico italiano ad aver esposto
nella reggia di Versailles – rappresenta, attraverso le sue opere, le
forze della natura, il passare del tempo incarnato nella materia
organica, la comunione e lo scontro tra presenza umana e natura.
Con questa mostra, in programma fino al 16 luglio, Fendi raf-
forza il suo legame con la città di Roma e conferma il proprio
impegno a sostegno dell’arte e della cultura, dopo il restauro della
Fontana di Trevi, del complesso delle Quattro Fontane e di altri
monumenti storici. La Maison ha in serbo un altro omaggio per la
sua città: ad aprile la scultura Foglie di Pietra (2016) di Giuseppe
Penone sarà installata in modo permanente in largo Goldoni. Due
giganteschi alberi di bronzo – alti rispettivamente 18 e 9 metri
– intrecciano i loro rami per sollevare a cinque metri da terra un
MATTEO PIAZZA
Fantascienza quotidiana
Presenti da più di un secolo nell’ immaginario, i ROBOT si sono silenziosamente integrati nel nostro mondo,
con una fisionomia che non è quella dei film avveniristici. Una mostra racconta questa rivoluzione.
di SONIA S. BR AGA
V
iviamo in un’era di contaminazioni estetiche e between Human and Machine”, in programma al Vitra Design
crossover disciplinari: oggi più di ieri il mondo Museum di Weil am Rhein dal 11 febbraio al 14 maggio, riporta
della robotica è entrato a pieno titolo nell’imma- alle cronache d’attualità. Il percorso espositivo coinvolge le arti
ginario del nuovo rinascimento digitale. E mentre visive, l’architettura, il design; tocca i settori dell’industria e
si delineano gli scenari della quarta rivoluzione industriale, della medicina, per raccontare come l’innovazione tecnologica
quella dello smart manufacturing, delle intelligenze artificiali ha cambiato, o potrà cambiare, le nostre vite. «Un robot può
e delle stampanti 3D, l’avanguardia creativa del terzo millen- leggere il mondo, processare le informazioni e rispondere di
nio ridisegna gli orizzonti futuribili di ciò che mezzo secolo fa conseguenza. Nella nostra definizione un robot può quindi es-
avremmo chiamato, semplicemente, science fiction. Sembrano sere molte cose diverse allo stesso tempo», spiega Carlo Ratti,
potersi avverare le profetiche visioni di Isaac Asimov e di Philip architetto e ingegnere, direttore del Mit Senseable City Lab
K. Dick e assumono un’aria sempre più familiare i robot forse di Boston. Come Lift-Bit, un sistema di arredo modulare che
troppo umani di Westworld. Ritornano in auge anche le cupole «esplora il modo in cui la robotica può rendere i nostri spazi
YVES GELLIE
geodetiche di Buckminster Fuller e le megastrutture nomadi di più interattivi»: si riconfigura in tempo reale, anche da remoto,
Archigram. Temi e visioni che la mostra “Hello, Robot. Design attraverso una app del proprio tablet. «I singoli elementi – pixel
2 3 4
divenuti materia – ci permettono di trasformarlo in una lounge,
un salotto su misura, un paesaggio domestico». Siamo nel regno
immateriale dell’Internet delle cose, il futuro di Internet, che ci
permette di “dialogare” e interagire con tutti gli oggetti presenti
nelle nostre case. Non si tratta solo di liberare gli spazi dell’abi-
tare dalla rigidità della funzione, ma di una svolta più profonda,
che si estende alla filosofia progettuale dell’ambiente costruito.
Quando descrive la città del futuro evocando in chiave attua-
le il modello di New Babylon, ideato da Constant, Carlo Ratti
prefigura la Senseable City, una metropoli all’avanguardia in cui
l’automazione riduce drasticamente i tempi del lavoro. «I sogni
del passato possono diventare realtà grazie alle nuove tecnologie
e trasfigurare l’utopia dei situazionisti nella quotidianità dell’era
digitale». Parla di un’architettura open source, aperta alla circo-
lazione delle idee e al confronto tra diverse professionalità. È un
approccio che guida anche la stampa in 3D, sempre più diffusa
e accessibile. Gli esempi in mostra spaziano dalla tech-couture
di Anouk Wipprecht fino ai progetti su scala urbana dell’olan-
dese Joris Laarman. Ma quale domani ci riserva la convivenza
fra l’uomo e la macchina? Solo il tempo potrà dirci se a vincere
saranno i panorami neo-noir di Blade Runner 2049 o la nuova
società automatizzata dell’industria globale 4.0. FINE
Il futuro è servito. 1. Un gruppo di robot-giocattolo degli anni ’50 e ’60. 2. Il microdrone Skeye Nano di TRNDlabs,
lungo quattro centimetri e alto due centimetri. 3. Nexi, il robot espressivo, sviluppato al Mit. 4. Ad Amsterdam
la start up MX3D ha curato il progetto di un ponte in metallo disegnato da Joris Laarman e realizzato
utilizzando una stampante 3D. 5. Manifest di Robotlab, un sistema nel quale un robot scrive autonomamente dei testi.
6. Un’immagine dal video Technological Dreams di Dunne & Raby, dedicato all’interazione tra uomo
e macchina. 7. Le Molecule Shoes, scarpe realizzate dallo Studio Bitonti con la stampante 3D.
In un’altra
dimensione
La struttura monolitica di un ex bunker, a Berlino,
ospita un MUSEO PRIVATO silenzioso, raffinato, fuori
dal comune. Con antichità orientali e arte
contemporanea in mezzo ai segni della storia.
di RUBEN MODIGLIANI
A
ffacciato sulle rive del Landwehrkanal, a Berlino,
a pochi minuti a piedi dai grattacieli di Potsdamer
Platz, c’è un museo fuori dal comune. Ospitato in
un ciclopico ex bunker, mette in mostra una selezio-
ne di opere d’arte contemporanea accostate ad antichità orientali
di alta epoca, tutti provenienti dalla raccolta di un collezionista
d’eccezione: Désiré Feuerle, ex gallerista da sempre affascinato
HOLGER NIEHAUS © THE FEUERLE COLLECTION
Evoluzione estetica. SOTTO: Tre donne (1909-1910): di matrice ancora divisionista, raffigura la madre del pittore,
Cecilia, la sorella Raffaella e l’allora amata Ines. È uno dei 180 repertori al Mart di Rovereto fino al 19 febbraio.
SOTTO A DESTRA: Forze di una strada (1911). Come scrisse Guido Ballo, uno dei massimi esperti di Boccioni, «fa parte
della tematica degli “Stati d’animo”». A DESTRA: uno degli ultimi capolavori di Boccioni: Carica di lancieri (1915).
Forme in movimento
I diari e l’“atlante delle immagini” di UMBERTO BOCCIONI svelano i lati inediti del grande
pittore futurista e la sua ampia cultura. In mostra al Mart di Rovereto.
di CESARE DE SETA
U
mberto Boccioni è uno dei più grandi al 1910 e proviene dalla Biblioteca Civica di Verona, WHO’S WHO
pittori e scultori della modernità. Partito dono della sorella Amelia Raffaella, attesta il contrario. Umberto Boccioni
da Reggio Calabria, si trasferì a Roma nel Boccioni raccolse libri, una rassegna stampa, oltre 200 (Reggio Calabria
1901 (vi conobbe Balla e Severini), poi a riproduzioni di opere d’arte – da Dürer a Raffaello, a 1882-Sorte di Chievo,
Padova e nel 1907 a Milano, dove, all’Accademia di Donatello – foto di amici, di paesaggi, persino di una Verona 1916), è stato
Brera, ebbe per compagno Antonio Sant’Elia. A Mi- mummia ritrovata in Cile nel 1909. Le Ragazze greche uno dei padri dell’arte
lano con Marinetti fu uno dei protagonisti del Futu- che giocano a palla del preraffaellita Frederic Leighton futurista. Nel 1910 con
rismo firmando vari manifesti tra cui un impegnativo con tuniche svolazzanti certo ne influenzarono il “di- Carlo Carrà, Luigi
testo teorico sulla scultura. La mostra Umberto Boc- namismo plastico” che ha il suo acme in Forme uniche Russolo, Giacomo Balla
cioni. Genio e Memoria, a cura di Francesca Rossi e della continuità nello spazio. L’album veronese con il e Gino Severini firmò
Agostino Contò, catalogo Electa, lo celebra al Mart di titolo Atlas, edito da Scalpendi, pubblica questi preziosi La Pittura Futurista.
Rovereto in un felice allestimento: non cronologico materiali commentati dai curatori. Boccioni partì dal Manifesto tecnico e, nel
ma tematico e con molte interessanti novità. La mo- Divisionismo e attinse a Segantini e a Previati, come 1912, da solo, il Manifesto
stra ha il pregio di smentire la diceria che Boccioni si vede nella Campagna romana (1903), sua prima tecnico della scultura
fosse un giovane incolto. Un prezioso fondo che risale tela, e basta il confronto con Officine a Porta Romana futurista.
re futuriste spiccano Forze di una strada e Carica di 2002. Le sue collezioni comprendono oltre
lancieri. Fu “futuristicamente” soldato nella Grande 20.000 opere con un nucleo importantis-
Guerra, morì cadendo dal suo cavallo imbizzarritosi simo dedicato alle avanguardie del ’900.
per il passaggio di un autocarro. Come ha denunciato Ne è addendo esterno la Casa Depero.
Camilla Bertoni la tomba fu “ripulita” e rimane solo Info: www.mart.trento.it
la firma di Severini e non i tanti messaggi che l’amico
SOPRA: Umberto Boccioni nel suo studio con la scultura Sintesi del dinamismo umano, 1913.
aggiunse nel corso degli anni. FINE
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