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2. È il tasso generico, che però non tiene conto della struttura per età della
popolazione, delle donne e delle donne in età feconda. Si calcola
rapportando il numero dei nati nel corso dell’anno t con la popolazione
media femminile.
In Italia non c’è quasi differenza tra il profilo della curva di fecondità di coorte
(generale) e quella del primo ordine, ma tendono a coincidere, in quanto il
numero medio di figli per donna è 1,2-1,3.
Ciò significa che ci sono principalmente primogeniti.
In realtà se consideriamo solo gli italiani si hanno valori anche più bassi, ma che
si alzano leggermente grazie alle emigrazioni, in quanto arrivano donne di altre
culture tendenti a fare più figli. Queste donne che arrivano in Italia hanno
sicuramente una fecondità più alta, però i loro costumi convergono velocemente
a quelli italiani. Esse si ritrovano così ad avere una fecondità più bassa rispetto
alle donne del loro paese.
Invece nei paesi dove i livelli di fecondità sono molto più alti, la curva è
→Spostata verso sinistra: si fanno figli ad età più giovani
→Più piatta: perché abbraccia tutte le età
Questo vale non solo nei paesi ad alta fecondità, ma anche nell’Italia prima della
transizione demografica, dove la curva generale era più piatta e quella di primo
ordine era concentrata verso età più giovani (15-18 anni).
OSSERVAZIONE: Dal confronto tra il profilo della curva di fecondità dell’800 e
quella attuale si vede che l’età media alla fecondità è quasi la stessa. Ciò si spiega
con il fatto che prima le donne facevano tanti figli (10-12), però iniziavano
presto, già verso i 15 anni, e finivano tardi di farli, verso i 47 anni.
Pertanto si ha che l’età media alla fecondità di oggi, che è sopra i 30 anni, era la
stessa anche nell’800 proprio per questo motivo.
Se invece calcoliamo l'età media con il tasso di fecondità specifico di primo
ordine, ossia per i primogeniti, allora si vede una grossa differenza; questa
nell’800 era 18, invece oggi è sopra i 30.
FENOMENO INDICATORI DI
SINTESI
MORTALITÀ SPERANZA DI VITA
ESEMPIO:
Voglio il TFT del 2020: si fa la sommatoria di tutti i tassi. Prendo tutti i tassi
parziali in base a età e ordine di nascita. Prendo la tabella a doppia entrata e
faccio la somma di questi tassi, calcolati nel periodo, nel 2020.
ESEMPIO:
Come visto l’interpretazione del TFT può essere diversa.
Vediamolo con un esempio.
Consideriamo gli anni 60 del baby boom, dove l’Europa (e prima ancora gli Stati
Uniti) ha sperimentato una forte esplosione delle nascite.
TFT
Ciò si spiega con il fatto che gli anni ’60 del baby boom sono stati un periodo
favorevole per incentivare le persone a mettere su famiglia.
Le coppie che avevano intensione di fare anche un terzo figlio lo hanno
anticipato senza aspettare.
Per questo motivo il TFT visto nel
periodo schizza in alto, perché le donne
di questa generazione sono arrivate
all’età alla maternità in un periodo
favorevole. I figli venivano fatti tutti in
quel momento.
Quindi il TFT del periodo ha un picco
perché è stato anticipato il momento
per fare anche il terzo figlio.
Se non ci fossero state tutte le
condizioni favorevoli, le coppie avrebbero aspettato per fare anche il terzo figlio.
Pertanto la discendenza finale non sarebbe comunque cambiata.
In realtà vediamo dal grafico che il TFT per generazione sale leggermente, in
quanto la discendenza finale è aumentata di poco perché alcune coppie si sono
sentite incentivate a fare anche il quarto figlio.
Però l’aumento non è stato così alto di come si legge nel periodo, perché molte
coppie non hanno aggiunto figli alle loro intensioni, ma li hanno solo anticipati.
Vediamo che la misura per generazione è più liscia perché risente di meno degli
effetti congiunturali, proprio perché si tratta di una misura finale che si ha alla
fine del processo demografico.
Invece la misura di periodo risente molto dei fattori congiunturali, ossia di ciò
che succede in quell’anno.
È importante interpretare il baby boom in questo modo, perché da una parte serve
per riuscire a programmare quanti ospedali e scuole costruire, però bisogna
tenere conto anche del fatto che le misure di periodo sono influenzate da fattori
congiunturali.
Infatti nonostante il baby boom, la popolazione dopo 50 anni non è cambiata
perché la riproduzione è rimasta simile. Le coppie avevano solo concentrato i
loro comportamenti di fecondità in quel periodo congiunturale favorevole.
CARATTERISTICHE DEL TFT
Finora abbiamo detto che il TFT indica la propensione a fare figli.
Definiamo il livello di sostituzione delle generazioni come il valore che esprime
quanti figli dovrebbe generare una coppia affinché possa continuare la propria
generazione.
Questo valore deve essere circa 2,1 affinché ci sia ricambio generazionale e
prevenire l’invecchiamento della popolazione.
Deve essere 2 in quanto ci sono due genitori da sostituire, e quindi serve fare
almeno due figli. A questo si aggiunge qualcosa di piccolo perché bisogna
mettere in conto la mortalità, che può impedire a questi figli di raggiungere età
feconde.
L’Europa è molto lontano dal valore di rimpiazzo delle generazioni, cosi come
anche il Giappone che ha bassa fecondità. Invece la Francia è il paese messo
meglio, perché aveva attuato delle misure di sostegno nella società. Infatti è uno
dei paesi con più alta fecondità, pari a 1,8. Si tratta di un livello tale che insieme
alle emigrazioni, riesce a mantenere una struttura per età quanto meno sostenibile
(ma non giovane) nell’equilibrio della società; sistema pensionistico e sanitario.
Invece l’Italia è arrivata ad una fecondità talmente bassa che nemmeno le
emigrazioni riescono a compensare. Per questo motivo siamo arrivati ad un punto
di non sostenibilità, con una struttura per età invecchiata, che determina
l’invecchiamento demografico.
Le misure viste finora sono misure aggregate a livello di popolazione.
Però ci interessa conoscere anche il TASSO DI RIPRODUTTIVITÀ LORDO
che fa riferimento alla componente femminile della popolazione, che ci interessa
poiché è quella coinvolta nel processo di fecondità. Si tratta di un confronto tra le
generazioni delle madri e le generazioni delle figlie.
Pertanto questo rapporto alla nascita inizialmente è a favore dei maschi, ma solo
per le primissime fasi di vita. Tale condizione dura ben poco perché la
popolazione maschile viene colpita di più dalla mortalità. Quindi quella disparità
iniziale, diventa poi a favore delle donne, tant’è vero che nelle età anziane ci
sono molte più femmine che maschi.
Il tasso di riproduttività femminile viene definito LORDO perché trascura il
ruolo della mortalità, ossia suppone che tutte le donne arrivano all’età feconda,
senza essere colpite dalla mortalità.
Ma ovviamente sappiamo che di fatto non è così, perché la mortalità è presente.
Quindi dobbiamo tener conto che alcune di queste donne muoiono prima di aver
raggiunto l’età feconda.
Per correggere il tasso lordo si introduce il TASSO NETTO DI
RIPRODUZIONE FEMMINILE perché ci permette di tener conto della
eliminazione per morte.
(Px) È condizionata: è la
probabilità di sopravvivere tra x e
x+1 condizionata al fatto di aver
raggiunto in vita l’età
immediatamente precedente.
RAPPRESENTAZIONE PROBABILITÀ DI SOPRAVVIVENZA
PROSPETTICA
La probabilità prospettica va a prendere i segmenti verticali; procede per anni di
calendario, cioè per tempi precisi e non per età esatte.
CARATTERISTICHE DI R0 :
È importante perché rappresenta il coefficiente di crescita della popolazione.