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Statistica

Tema D
13
1. Introduzione alla statistica
STRUMENTI DIGITALI Che cos’è la statistica?
APPROFONDIMENTI I giornali e la televisione ci sommergono quotidianamente di grafici, tabelle, numeri
e percentuali. È ormai una prassi diffusa che le grandi imprese commerciali o gli enti
VIDEOLEZIONI che erogano servizi raccolgano direttamente fra i propri clienti dati e opinioni. I poli-
tici e gli amministratori pubblici hanno sempre più bisogno di conoscere in tempo
reale in che misura le loro decisioni sono sostenute dai cittadini. Per studiare scientifi-
ESERCIZI INTERATTIVI
camente situazioni come queste e altre simili è necessario utilizzare gli strumenti con-
GLOSSARIO cettuali forniti da una disciplina oggi in fase di grande sviluppo: la statistica.
MULTIMEDIALE L’oggetto della statistica è lo studio quantitativo (cioè tramite gli strumenti della mate-
MATEMATICA matica) di fenomeni collettivi (ossia riguardanti più individui), osservabili nella realtà
IN LABORATORIO sociale, in natura o in laboratorio.
SCHEDA
Nella società dell’informazione in cui viviamo non è difficile accedere a ogni sorta di
PER IL RECUPERO dati, ma solo disponendo di adeguate competenze in statistica è possibile riuscire a
«far parlare» i dati e a riconoscere eventuali improprie interpretazioni che altri ne
hanno potuto dare.

Il linguaggio della statistica


Il primo passo per iniziare lo studio della statistica è conoscere il significato di alcuni
termini specifici.

POPOLAZIONE E UNITÀ STATISTICA


Si chiama popolazione (o universo o collettivo) l’insieme degli individui ogget-
to di un’indagine statistica; ciascun individuo facente parte della popolazione
viene detto anche unità statistica.

La popolazione di un’indagine statistica può essere indifferentemente una popolazio-


ne umana, una collezione di vestiti, una colonia di batteri e cosı̀ via; corrispondente-
mente, le unità statistiche saranno i singoli uomini, i singoli vestiti, i singoli batteri
ecc. In alcune indagini statistiche è possibile interpellare tutti i membri della popola-
zione; in altri casi, per motivi di costi e di tempi, bisogna limitarsi a sottoporre le do-
mande o le richieste di informazioni solo a una parte della popolazione, che viene
chiamata campione.

CARATTERE
Si chiama carattere la proprietà che è oggetto di studio in un’indagine statistica.

Per esempio, il peso o il colore degli occhi delle persone sono possibili caratteri di un’in-
dagine.
In corrispondenza di ogni individuo della popolazione, il carattere oggetto di studio
assume una determinata modalità; per esempio, il carattere «peso» può assumere, in
corrispondenza di un dato individuo, la modalità 72 kg, in corrispondenza di un altro
la modalità 80 kg, e cosı̀ via; il carattere «colore degli occhi» può assumere per un da-
to individuo la modalità «azzurri», per un altro la modalità «marroni» ecc.

MODALITÀ
Si chiama modalità ciascuna delle varianti con cui un carattere può presentarsi;
le modalità osservate si chiamano dati.

560
Unità 13 Statistica

I caratteri si classificano secondo le seguenti definizioni.

CARATTERI QUANTITATIVI E QUALITATIVI


Un carattere le cui modalità sono espresse da numeri è detto quantitativo (o va-
riabile), un carattere le cui modalità non sono espresse da numeri è detto quali-
tativo (o mutabile).

ESEMPI

Caratteri quantitativi Caratteri qualitativi

 I giorni di assenza di uno studente  Il gusto di gelato preferito


in un anno scolastico  Il tipo di alimentazione
 La quantità, in kilogrammi, di mele (a benzina o diesel) delle macchine
vendute da un negozio in un giorno presenti in un parcheggio
 Il numero di multe dato in un giorno  Il colore delle automobili vendute
dai vigili di una città da una concessionaria in un giorno

Le variabili (ovvero i caratteri quantitativi) si classificano ulteriormente a seconda del Modi di dire
tipo di valori che possono assumere. Talvolta si usa parlare
di valori di una variabile,
anziché di modalità
VARIABILI CONTINUE E DISCRETE di una variabile. Un altro
Una variabile si dice discreta quando può assumere soltanto un numero finito sinonimo di «modalità»,
di valori (o un insieme di valori che può essere posto in corrispondenza biunivo- nel caso di un carattere
quantitativo, è intensità.
ca con l’insieme dei numeri naturali); si dice continua quando può assumere (al-
meno teoricamente) tutti i valori reali di un determinato intervallo.

Tipicamente, le variabili discrete sono quelle che si rilevano contando (per esempio il
numero dei figli in una famiglia o il numero dei dipendenti di un’azienda), mentre le popolazione
variabili continue sono quelle che si rilevano mediante misurazioni (per esempio il pe- unità statistiche
so di un bambino a una certa età o la temperatura massima giornaliera registrata a Mi-
lano in un dato giorno).

ESEMPI RIASSUNTIVI
su di esse
viene
Fenomeno Il colore degli occhi Altezza L’anno di nascita rilevato il
studiato degli italiani (misurata in metri) degli iscritti carattere
degli studenti a una palestra che può essere
di una classe

Popolazione Tutti gli italiani Gli studenti Tutti gli iscritti quantitativo qualitativo
della classe alla palestra
discreto continuo
Carattere Il colore degli occhi La misura L’anno di nascita
dell’altezza

Modalità Verdi, azzurri, Per esempio: ..., 1970, ..., 1981,


marroni ecc. 1,72 m; 1,85 m; 1965, ...
1,78 m...

Tipo Qualitativo Quantitativo Quantitativo


di carattere continuo discreto

Un’indagine statistica si articola nelle seguenti fasi: pianificazione dell’indagine, rile- Approfondimento
vazione dei dati, elaborazione dei dati, presentazione dei risultati e interpretazione di Le fasi di un’indagine
questi ultimi (vedi l’approfondimento). Nel prosieguo ci occuperemo prevalentemen- statistica
te della fase dell’elaborazione dei dati.
Esercizi p. 580
561
Tema D Dati e previsioni

2. Distribuzioni di frequenze
In questo paragrafo vogliamo introdurre le più elementari tecniche di elaborazione
dei dati.

Dai dati grezzi alle distribuzioni di frequenze


Supponiamo di avere rilevato, in una classe di una scuola, il colore degli occhi degli
allievi. Il risultato della rilevazione fornisce i cosiddetti dati grezzi, che abbiamo rac-
colto nella seguente tabella in cui, a ogni unità statistica (cioè a ogni studente) è stata
associata la modalità del carattere osservata, cioè il colore nero (N), marrone (M), az-
zurro (A) o verde (V).

Tabella 13.1
Studente 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Colore degli occhi N M A N N M A V V M M N N V V N M N

Una prima forma di elaborazione dei dati, volta a ottenere una maggiore sintesi, con-
siste nel costruire una tabella in cui riportare, per ciascuna delle modalità osservate
(N, M, A, V), il numero di individui su cui è stata rilevata.

FREQUENZA ASSOLUTA
Si definisce frequenza assoluta (o semplicemente frequenza) di una modalità il
numero di volte in cui la modalità è stata osservata.

Associando a ogni modalità la sua frequenza, la tab. 13.1 si sintetizza nella seguente,
in cui i dati sono più organizzati e meglio leggibili.

Tabella 13.2
Colore degli occhi Numero di studenti

Nero 7

Marrone 5

Azzurro 2

Verde 4

La funzione che associa a ogni modalità di un carattere la rispettiva frequenza è detta


funzione di distribuzione delle frequenze o semplicemente distribuzione di fre-
quenze; essa si rappresenta solitamente tramite una tabella a due colonne (analoga
alla tab. 13.2), nella prima delle quali sono riportate le modalità e nella seconda delle
quali sono riportate le relative frequenze.
In generale, se indichiamo con X un generico carattere, con x1 , x2 , ..., xk le differenti
modalità osservate su n individui, e con f1 , f2 , ..., fk le frequenze delle varie modalità,
la distribuzione di frequenze del carattere si può rappresentare tramite una tabella
del tipo seguente:

Attenzione!
X Frequenza
Se il carattere X
è quantitativo, le modalità x1 f1
x1 , x2 , ..., xk vanno ordinate
in senso crescente x2 f2
o decrescente.
..... .....
Nell’ultima riga, per comodità,
xk fk si è soliti riportare la somma
delle frequenze, che è uguale
Totale n al numero di individui del collettivo.

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Unità 13 Statistica

Distribuzioni per classi


Nella stessa classe in cui prima abbiamo rilevato il colore degli occhi degli studenti, rile-
viamo ora la statura di questi ultimi. Il risultato della rilevazione fornisce i dati grezzi
riassunti in tab. 13.3.

Tabella 13.3
Studente 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18

Altezza 173 164 174 180 182 176 184 185 170 172 186 167 188 183 168 176 184 178
(in cm)

Rispetto al caso precedente, il carattere oggetto di studio (la statura degli studenti)
presenta ora molte più modalità, tutte con frequenza 1 o al massimo 2.
Se costruissimo subito la distribuzione delle frequenze non otterremmo una sintesi si-
gnificativa, perché otterremo una tabella che semplificherebbe di poco la tab. 13.3.
Per ovviare a questo inconveniente è utile accorpare preliminarmente le modalità in
intervalli tra loro disgiunti, detti classi, quindi costruire la distribuzione di frequenze
delle classi. Per esempio, possiamo suddividere le possibili altezze degli studenti (mi-
surate in centimetri) nei seguenti intervalli:

(160, 165] (165, 170] (170, 175] (175,180] (180, 185] (185,190]

A questo punto possiamo costruire una tabella in cui associamo a ogni classe la sua
frequenza, cioè il numero di modalità che vi appartengono. Otteniamo cosı̀ la distri-
buzione di frequenze rappresentata in tab. 13.4.

Tabella 13.4
Altezza degli studenti
Numero di studenti
(in cm)

(160, 165] 1

(165, 170] 3

(170, 175] 3

(175, 180] 4
Rifletti
(180, 185] 5
Le distribuzioni di
(185, 190] 2 frequenze per classi sono
molto utilizzate sia nel caso
di caratteri quantitativi
Data una classe definita da un intervallo di estremi a e b, con a < b, si definisce am- discreti che presentano
aþb numerose modalità distinte
piezza della classe il numero b ÿ a e valore centrale della classe il numero . Le tra loro, sia nel caso di
2
classi in cui vengono suddivisi i dati possono avere tutte la stessa ampiezza (come nel- caratteri quantitativi
continui.
l’esempio precedente) o ampiezza diversa tra loro.

ESEMPI Suddivisioni in classi

a. Nel caso della tab. 13.4, tutte le classi hanno la stessa ampiezza, uguale a 5:
165 ÿ 160 ¼ 170 ÿ 165 ¼ ::: ¼ 190 ÿ 185 ¼ 5
Il valore centrale, per esempio della classe (160, 165], è:
160 þ 165
¼ 162,5
2
b. Ai fini di un’indagine statistica che ha come popolazione gli studenti, può essere
utile suddividere la popolazione nelle seguenti classi: da 6 a 10 anni (scuola pri-
maria); da 11 a 14 anni (scuola secondaria di primo grado); da 15 a 19 anni
(scuola secondaria di secondo grado); da 20 a 25 anni (università). In questo ca-
so abbiamo una suddivisione in classi aventi ampiezze differenti.
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Tema D Dati e previsioni

Distribuzione di frequenze relative e percentuali


Supponiamo di aver rilevato il carattere «colore degli occhi», oltre che nella classe scola-
stica (costituita da 18 studenti) che ha prodotto i dati della tab. 13.1, anche in un’altra
classe, formata da 28 studenti. Se vogliamo confrontare le distribuzioni delle frequenze
nelle due classi, dobbiamo tenere conto del fatto che queste sono composte da numeri
diversi di alunni; le frequenze assolute osservate nella seconda classe risulteranno mag-
giori di quelle osservate nella prima, ma ciò è dovuto unicamente al fatto che la seconda
classe è più numerosa. Per ovviare a questo inconveniente, è necessario «depurare» le fre-
quenze assolute dall’influenza dovuta al numero di alunni della classe, cioè porle a rap-
porto con esso. A tale scopo si introduce il concetto di frequenza relativa.

FREQUENZA RELATIVA
Si definisce frequenza relativa di una modalità il rapporto fra la sua frequenza
assoluta e il numero complessivo di individui del collettivo.

Le frequenze relative sono rapporti in cui il denominatore è sempre maggiore (o al


Approfondimento più uguale) del numeratore, quindi sono sempre espresse da frazioni comprese tra 0 e
1. La frequenza relativa può essere espressa sotto forma di percentuale: in tal caso si
Rapporti statistici
parla appunto di frequenza percentuale.

ESEMPI Frequenza relativa e frequenza percentuale

a. Se su 120 lanci di una moneta si osservano 50 «testa», la frequenza relativa della


50 5
modalità «testa» è ¼ ’ 0,417 e quella percentuale è circa del 41,7%.
120 12
b. Se su 100 lanci di una moneta si osservano 43 «testa», la frequenza relativa della
43
modalità «testa» è ¼ 0,43 e quella percentuale è del 43%.
100
Apparentemente, dal confronto delle frequenze assolute, sembrerebbe che sia usci-
ta più volte «testa» nell’esempio a che nel caso b; in realtà, come puoi osservare
dal confronto delle frequenze percentuali, è nel secondo caso che la quota di «te-
sta» uscita rispetto al numero complessivo di lanci è maggiore.

Analogamente a quanto visto per le frequenze assolute, è possibile costruire la distri-


buzione di frequenze relative (o percentuali) di un carattere.

ESEMPI Distribuzione di frequenze relative e percentuali

Consideriamo la distribuzione di frequenze rappresentata nella tab. 13.2 e com-


pletiamola rappresentando anche la distribuzione delle frequenze relative e per-
centuali.
Costruiamo, a fianco della colonna delle frequenze assolute, due nuove colonne,
dove riportiamo le frequenze relative e quelle percentuali.

Colore Frequenza Frequenza Frequenza


Osserva degli occhi assoluta relativa percentuale

Riflettendo sulla tabella qui 7


Nero 7 ’ 0,389 38,9%
a fianco puoi osservare che: 18
 la somma delle frequenze
assolute di tutte le 5
Marrone 5 ’ 0,278 27,8%
modalità è sempre uguale 18
al numero complessivo di
individui del collettivo; 2 1
Azzurro 2 ¼ ’ 0,111 11,1%
 la somma delle frequenze 18 9
relative è sempre uguale
a 1; 4 2
Verde 4 ¼ ’ 0,222 22,2%
 la somma delle frequenze 18 9
percentuali è sempre
uguale a 100%. Totale 18 1 100%

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Unità 13 Statistica

Distribuzione di frequenze cumulate


Riconsideriamo lo studio del carattere «altezza» nella classe che ha prodotto i risultati
della tab. 13.3. Dal momento che il carattere studiato è quantitativo, possiamo ordina-
re le varie modalità osservate e porci per esempio la domanda: quanti sono gli studen-
ti che hanno altezza minore o uguale a 175 cm? Rispondere a questa domanda equi-
vale a sommare (in statistica si dice cumulare) le frequenze assolute di tutte le modalità
minori o uguali a 175 cm. Si introduce a questo proposito il seguente concetto.

FREQUENZA CUMULATA
Consideriamo un carattere quantitativo; si chiama frequenza cumulata relativa
a una data modalità la somma delle frequenze di tutte le modalità minori o
uguali a essa.

Analogamente a quanto visto per le frequenze assolute e relative, è possibile costruire


la distribuzione di frequenze cumulate di un carattere.

ESEMPIO Distribuzione di frequenze cumulate

Consideriamo la distribuzione di frequenze rappresentata in tab. 13.4 e completia-


mola rappresentando anche la distribuzione di frequenze cumulate.

Costruiamo, a fianco della colonna delle frequenze assolute, una nuova colonna
dove andremo a calcolare le frequenze cumulate.

Altezza Frequenza Frequenza cumulata


degli studenti assoluta
(in cm)

(160, 165] 1 1 Osserva


(165, 170] 3 1þ3¼4 La prima frequenza
cumulata (vedi la tabella
(170, 175] 3 4þ3¼7 qui a fianco) coincide
sempre con la frequenza
(175, 180] 4 7 þ 4 ¼ 11 della prima modalità,
mentre l’ultima frequenza
(180, 185] 5 11 þ 5 ¼ 16 cumulata coincide sempre
con il numero complessivo
(185, 190] 2 16 þ 2 ¼ 18 di individui del collettivo.

Dalla colonna delle frequenze cumulate possiamo «leggere» immediatamente la ri-


sposta alla domanda che ci siamo posti all’inizio di questo sottoparagrafo: gli stu-
denti con altezza minore o uguale a 175 cm sono 7.

In modo del tutto analogo a quanto visto per le frequenze assolute, si possono cumu-
lare le frequenze relative o percentuali e rappresentare le corrispondenti distribuzioni
di frequenza. In assenza di altre indicazioni, quando parleremo di frequenze cumulate
intenderemo riferirci alle frequenze assolute cumulate; in caso contrario specifichere-
Esercizi p. 581
mo frequenze relative cumulate (o frequenze percentuali cumulate).

3. Rappresentazioni grafiche
Principali rappresentazioni grafiche
Esiste una grande varietà di grafici utilizzati in statistica, ma i più importanti si posso-
no ricondurre alle quattro categorie di cui puoi vedere alcuni esempi nella seguente
tabella: diagrammi a barre, diagrammi circolari, diagrammi cartesiani e istogrammi.
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Tema D Dati e previsioni

Diagramma a barre Diagramma circolare Diagramma cartesiano Istogramma


(rettangoli distanziati) (rettangoli affiancati)

Voti in un compito in classe Colore degli occhi Andamento del prezzo Stipendi in un’azienda
in un insieme di persone di un prodotto per fasce d’età
Stipendi medi
Frequenza Prezzo
8% 3000
4 2600
8 7 2500 2200
12% 3
6 5 2000 1800
4 4 2 1500
3
2 80% 1 1000
2
0 0 500

2002
2004
2006
2008
2010
4 5 6 7 8 0
Voto [20,35) [35,50) [50,65)
marroni azzurri verdi Anni Fasce d’età

I diagrammi a barre I diagrammi circolari Si utilizzano soprattutto per È un grafico costituito da


rappresentano la rappresentano la rappresentare serie rettangoli non distanziati,
distribuzione di frequenze distribuzione del carattere temporali, cioè quei ciascuno dei quali ha
del carattere studiato, studiato tramite settori fenomeni che vengono un’area proporzionale alla
tramite rettangoli, circolari di ampiezza osservati in determinati frequenza della classe
distanziati tra loro, aventi proporzionale alla frequenza periodi di tempo (mesi o rappresentata.
tutti la stessa base e altezza con cui le modalità si anni, per esempio). Si Nei casi più comuni, come
proporzionale alla frequenza presentano. Si utilizzano riportano sull’asse delle quello rappresentato (in cui
(assoluta o relativa) della soprattutto per ascisse i tempi, sull’asse delle le classi hanno tutte la stessa
modalità osservata. L’asse rappresentare le diverse ordinate i corrispondenti ampiezza), è sufficiente
orizzontale può essere parti in cui una totalità è valori osservati; i punti associare a ciascuna classe
graduato (se il carattere è suddivisa. Per determinare ottenuti vengono poi uniti un rettangolo avente base
quantitativo) oppure può l’ampiezza del settore che da segmenti in modo da di misura uguale
servire soltanto come base rappresenta una data formare una poligonale che all’ampiezza della classe e
di appoggio dei rettangoli modalità basta moltiplicare rappresenta con buona altezza di misura uguale alla
(se il carattere è qualitativo). la sua frequenza relativa per approssimazione l’anda- frequenza. Nel caso di classi
360 . mento del fenomeno nel di ampiezze diverse vedi qui
tempo. sotto.

Per costruire un istogramma che rappresenti una distribuzione suddivisa in classi di


ampiezze diverse si conviene di costruire rettangoli aventi aree uguali alle frequenze.
Dal momento che ciascun rettangolo deve avere base di misura uguale all’ampiezza
della classe, affinché la sua area sia uguale alla frequenza della classe l’altezza del ret-
tangolo dovrà essere uguale al rapporto tra la frequenza e l’ampiezza della classe; tale
rapporto è detto densità di frequenza della classe. Per esempio, per costruire un isto-
gramma che illustri la distribuzione rappresentata nelle prime due colonne della ta-
bella qui sotto a sinistra, dovremo prima calcolare la densità di frequenza di ciascuna
classe (lo facciamo tramite la terza e la quarta colonna); dopodiché potremo costruire
l’istogramma in figura qui sotto a destra; in esso abbiamo utilizzato il simbolo \\ per
indicare che l’asse x è stato «tagliato e ricucito» al fine di agevolare la rappresentazio-
ne grafica.

Classi di età Numero Ampiezza Densità Densità di frequenza


di impiegati della classe di frequenza della classe
della classe 2,5

17 2,0
[20, 30) 17 10 ¼ 1,7
10
1,5
[30, 50) 24 20
24
20
¼ 1,2 ¢ 1,0
22 0,5
[50, 60) 22 10 ¼ 2,2
10
0
6 20 30 50 60 65
[60, 65) 6 5 ¼ 1,2 Classi di età
5

566
Unità 13 Statistica

Altri tipi di grafici


Esistono molti altri tipi di grafici talvolta utilizzati in statistica; per motivi di spazio
non possiamo soffermarci a descriverli tutti. Ci limitiamo a fornire due esempi di al-
tre tipologie di grafici nelle figg. 13.1 e 13.2.

>586 (2)
da 329,1 a 585,9 (3)
da 283,6 a 329 (4)
da 257,8 a 283,5 (2)
da 211,5 a 257,7 (5)
da 64,3 a 211,4 (4)

Figura 13.1 Rappresentazione, per regione, del numero di pensioni INPS per 1000 abitanti al
primo gennaio 2003. Si tratta di un esempio di cartogramma: sulla cartina sono visualizzati i
dati relativi alle varie regioni, variando l’intensità dei colori.

100% 84
75 77 78
55 50 44

0%
Europa dei 15

Belgio

Danimarca

Germania

Grecia

Spagna

Francia

Irlanda

Italia

Lussemburgo

Paesi Bassi

Austria

Portogallo

Finlandia

Svezia

Regno Unito

Figura 13.2 Rappresentazione delle percentuali di vetro riciclato nel 1999 in alcuni paesi
europei. Si tratta di un esempio di ideogramma, ossia un grafico costruito con figure che
illustrano il carattere studiato; l’area di ciascuna figura è proporzionale alla modalità o alla
frequenza che rappresenta.

SINTESI I principali tipi di rappresentazione grafica


Tipo di rappresentazione Viene utilizzato prevalentemente per rappresentare ...
Diagramma a barre caratteri qualitativi o quantitativi discreti
Diagramma circolare caratteri qualitativi, quando si vogliono visualizzare
le diverse parti in cui è suddiviso un collettivo Matematica in laboratorio

Istogramma caratteri suddivisi in classi, in particolare caratteri Rappresentazione di dati


quantitativi continui
Diagramma cartesiano serie storiche Esercizi p. 584

4. Gli indici di posizione: media, mediana


e moda
L’obiettivo di questo paragrafo è far vedere come sia possibile sintetizzare i dati rileva-
ti in un’indagine statistica attraverso pochi numeri significativi, detti valori medi o
indici di posizione, che permettono di cogliere alcuni aspetti importanti del feno-
meno in esame. Introdurremo tre valori medi: la media aritmetica, la mediana e la
moda. Vedremo come calcolarli inizialmente nel caso di dati grezzi e poi nel caso di
una distribuzione di frequenze o di una distribuzione suddivisa per classi.
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Tema D Dati e previsioni

La media aritmetica
La media aritmetica, che certamente conosci già, è il più noto fra i valori medi.

Come si legge MEDIA ARITMETICA


Il simbolo x, il più Si definisce media aritmetica (semplice) degli n numeri x1 , x2 , ..., xn il numero,
utilizzato in statistica per indicato con il simbolo x (o con la lettera ), definito dalla formula:
indicare la media
x1 þ x2 þ ::: þ xn
aritmetica, si legge x ¼
«x sopra-segnato» o anche n
«x medio».
Poiché il concetto di media aritmetica è stato definito per un insieme di numeri, la me-
dia aritmetica è un indice applicabile soltanto a caratteri di tipo quantitativo.

Il simbolo di sommatoria ESEMPI Media aritmetica semplice


Per indicare la somma di n
numeri x1 ; x2 ; :::; xn si usa
a. Siano 2000 $, 1600 $, 1400 $ e 1800 $ i costi di quattro viaggi negli Stati Uniti. Il
spesso, in matematica, il costo medio dei quattro viaggi è:
simbolo di sommatoria,
che si rappresenta con la 2000 þ 1600 þ 1400 þ 1800
$ ¼ 1700 $
lettera greca sigma 4
maiuscola.
Si definisce: Osserva che in questo caso il valore della media ottenuto potrebbe essere esso
X
n stesso un valore del carattere «costo del viaggio».
xi ¼x1 þ x2 þ ::: þ xn
i¼1
b. Sei famiglie hanno, rispettivamente, il seguente numero di figli: 0, 2, 1, 1, 3, 2.
Il primo membro Il numero medio di figli per famiglia è:
dell’uguaglianza si legge
«somma per i che varia 0þ2þ1þ1þ3þ2 9
¼ ¼ 1,5
da 1 a n di x con i». 6 6
Il simbolo di sommatoria,
in molte situazioni, In questo caso la media aritmetica, evidentemente, non può rappresentare il nu-
abbrevia le scritture; per mero dei figli di una famiglia.
esempio,
la formula della media
aritmetica semplice può
Come mostra quest’ultimo esempio, in generale la media aritmetica di un insieme di
essere scritta in forma dati può non appartenere allo stesso insieme numerico dei dati stessi.
più compatta:
Pn
xi
La media aritmetica possiede delle importanti proprietà, che enunciamo nel prossimo
x ¼ i¼1
n
teorema.

TEOREMA 13.1 Proprietà della media aritmetica


1. La media aritmetica x di n numeri x1 , x2 , ..., xn è quel valore che, sostituito al posto
di ciascuno di essi, lascia invariata la loro somma complessiva:
x1 þ x2 þ ::: þ xn ¼ x þ ::::::::: þ x ¼ n  x
n volte

2. La somma delle differenze tra ciascuno degli n numeri x1 , x2 , ..., xn e la loro media
aritmetica x è uguale a zero:
ðx1 ÿ xÞ þ ðx2 ÿ xÞ þ ::: þ ðxn ÿ xÞ ¼ 0
3. Supponiamo che un insieme X di numeri venga suddiviso in due sottoinsiemi di-
sgiunti A e B, formati rispettivamente da n ed m elementi, tali che A [ B ¼ X. Se gli
elementi di A hanno media aritmetica a e gli elementi di B hanno media aritmetica
b, allora la media aritmetica x degli elementi di X è data dalla formula:
a  n þ b  m
x ¼
nþm
4. Sia k un numero reale. Se x è la media aritmetica dei numeri x1 , x2 , ..., xn , allora:
 la media aritmetica dei numeri x1 þ k, x2 þ k, ...., xn þ k è x þ k;
 la media aritmetica dei numeri kx1 , kx2 , ...., kxn è k x.

Tutte le proprietà sopra elencate seguono facilmente dalla definizione di media aritme-
tica e ti invitiamo a dimostrarle per esercizio. Ci limitiamo a illustrare alcune loro pos-
sibili applicazioni tramite i seguenti esempi.
568
Unità 13 Statistica

ESEMPIO Applicazione della proprietà 3

In una classe di 20 alunni, il voto medio dei 12 ragazzi all’ultimo compito in classe
di matematica è stato 6,5; il voto medio delle ragazze è stato invece 7. Qual è il vo-
to medio degli studenti della classe?
Dobbiamo calcolare la media dei voti della classe a partire dalle medie di due suoi
sottoinsiemi disgiunti, l’insieme dei ragazzi e l’insieme delle ragazze. Possiamo al-
lora applicare la proprietà 3 del teorema 13.1. In questo caso X è l’insieme degli
studenti della classe, A è l’insieme dei ragazzi e B è quello delle ragazze; inoltre
n ¼ 12, m ¼ 8, a ¼ 6,5 e b ¼ 7. Il voto medio degli studenti della classe è allora:
6,5  12 þ 7  8 134
x ¼ ¼ ¼ 6,7
20 20
Osserva che il risultato trovato è diverso dalla media aritmetica tra il voto medio
delle ragazze e il voto medio dei ragazzi, che è uguale a:
6,5 þ 7
¼ 6,75
2

ESEMPIO Applicazione della proprietà 4

Da un sito web americano vengono acquistati 8 libri. Si calcola che il prezzo medio
dei libri acquistati è 34,5 dollari. Quale sarà il prezzo medio in euro, se il tasso di
cambio tra dollaro ed euro, al momento dell’acquisto, era di 0,7345?
In base alla proprietà 4, per calcolare il prezzo medio in euro non è necessario tra-
sformare i prezzi dei singoli libri in euro (moltiplicando i prezzi in dollari per il tas-
so di cambio) e poi calcolare la media dei prezzi ottenuti: si può moltiplicare diret-
tamente il prezzo medio in dollari per il tasso di cambio. Poiché
34,5  0,7345 ¼ 25,34025, concludiamo che il prezzo medio dei libri acquistati è di
circa 25,34 euro.

La mediana
Introduciamo ora il secondo dei valori medi che abbiamo anticipato, la mediana. An-
che la mediana, come la media aritmetica, è applicabile solo a caratteri di tipo quanti-
tativo.

MEDIANA
Dati n numeri, ordinati in senso crescente o decrescente, si definisce loro me-
diana:
 il numero che occupa la posizione centrale, se n è dispari;
 la media aritmetica dei due numeri che occupano le posizioni centrali, se n è
pari.

ESEMPI Mediana di una sequenza di numeri

Determiniamo la mediana delle seguenti sequenze di numeri:


a. 0, 3, 4, 5, 8 b. 3, 3, 4, 6, 7, 10 c. 6, 11, 9, 2, 1, 3, 8, 13
a. I numeri sono già ordinati in senso crescente e sono in numero dispari; per deter-
minare la mediana dobbiamo mettere in evidenza il numero che occupa la posi-
zione centrale:
0, 3, 4, 5, 8
La mediana è quindi 4.

b. Anche in questo caso i numeri sono già ordinati in senso crescente, ma il loro
numero è pari; per determinare la mediana dobbiamo anzitutto mettere in evi-
569
Tema D Dati e previsioni

denza i due numeri che occupano le posizioni centrali, quindi calcolare la loro
media aritmetica.
I numeri che occupano le posizioni centrali sono quelli colorati in rosso:

3, 3, 4, 6, 7, 10
4þ6
Pertanto, la mediana è ¼ 5.
2
c. I numeri non sono ordinati in senso crescente, quindi come prima cosa dobbia-
mo ordinarli:

1, 2, 3, 6, 8, 9, 11, 13

I due numeri che occupano le posizioni centrali sono quelli colorati in rosso:

1, 2, 3, 6, 8, 9, 11, 13

La mediana è allora la media aritmetica tra 6 e 8, cioè 7.

Riflettendo attentamente sugli esempi precedenti e generalizzandoli, puoi provare


che, dati n numeri x1 , x2 , ..., xn (ordinati in senso crescente o decrescente):
 se n è dispari, il numero che occupa la posizione centrale (ossia la mediana) è quel-
nþ1
lo di posto (fig. 13.3);
2
n
 se n è pari, i due numeri che occupano le posizioni centrali sono quelli di posto
2
n
e þ 1 e la mediana è la loro media aritmetica (fig. 13.4).
2

n dispari n pari

mediana mediana

x1 x2 … x n +1 … xn–1 xn x1 x2 … xn xn … xn–1 xn
2 +1
2 2

n+1 termini (più della metà) n+1 termini (più della metà) n n
2 2 termini (la metà) termini (la metà)
2 2
hanno valori minori hanno valori maggiori hanno valori minori hanno valori maggiori
o uguali alla mediana o uguali alla mediana della mediana (o, al più, della mediana (o, al più,
uguali ad essa nel caso uguali ad essa nel caso
in cui risulti x n = x n ) in cui risulti x n = x n )
+1 +1
2 2 2 2

Figura 13.3 Figura 13.4

Come puoi notare dalle figg. 13.3 e 13.4, sia nel caso che n sia pari, sia nel caso che n
sia dispari, risulta che almeno la metà dei numeri x1 , x2 , ..., xn sono minori o uguali
alla mediana e almeno la metà sono maggiori o uguali a essa. È proprio questa l’infor-
mazione che la mediana ci dà a proposito del fenomeno oggetto dell’indagine statisti-
ca: almeno il 50% della popolazione presenta modalità minori o uguali alla mediana e al-
meno il 50% della popolazione presenta modalità maggiori o uguali alla mediana.

La moda
Abbiamo visto che la media aritmetica e la mediana sono due indici che si applicano
limitatamente a caratteri quantitativi. L’ultimo valore medio che introduciamo, la mo-
da, si può applicare invece anche nel caso di caratteri qualitativi.

MODA
In un’indagine statistica, si chiama moda la modalità che si presenta con la mas-
sima frequenza (assoluta, relativa o percentuale).

570
Unità 13 Statistica

ESEMPI Individuazione della moda

a. Supponiamo che i dati grezzi ottenuti in seguito a una rilevazione statistica sia-
no i seguenti numeri: 2, 3, 4, 5, 5, 6, 6, 6. Poiché la modalità che si presenta con
maggiore frequenza è 6, questa è la moda dei dati raccolti.
b. Supponiamo che i dati grezzi ottenuti in seguito a una rilevazione statistica siano
i seguenti numeri: 2, 2, 3, 3, 4, 5. Ci sono due modalità (2 e 3) che presentano la
massima frequenza, dunque i dati raccolti presentano due mode: 2 e 3.

Media, mediana e moda nel caso in cui è data una distribuzione


di frequenze
Supponiamo di volere calcolare l’età media di un gruppo di 5 persone, in cui 2 hanno
20 anni e 3 hanno 30 anni. Il calcolo da fare sarebbe:

20 þ 20 þ 30 þ 30 þ 30
età media ¼
2þ3
Il numero 20 va scritto 2 volte, cioè tante quante la sua frequenza, e analogamente il
numero 30 va scritto 3 volte, anch’esso tante volte quante la sua frequenza. Avrem-
mo allora potuto scrivere:
Negli addendi al numeratore ciascuna età
osservata è moltiplicata per la sua frequenza
20  2 þ 30  3
età media ¼
2þ3 Al denominatore compare la somma delle frequenze

Generalizzando queste osservazioni, possiamo dire che, nel caso in cui sono rilevate Attenzione!
x1 , x2 ,..., xk differenti modalità di un carattere, con frequenze rispettivamente uguali
1. La formula per il calcolo
a f1 , f2 ,..., fk , per il calcolo della media si può utilizzare la formula: della media qui a fianco è
detta anche media
x1 f1 þ x2 f2 þ ::: þ xk fk ponderata di x1 , x2 ,..., xk
x¼ con pesi:
f1 þ f2 þ ::: þ fk
f1 , f2 ,..., fk
Per quanto riguarda invece il calcolo della mediana e della moda nel caso di una distri- 2. Nel caso siano note le
frequenze relative, fr1 ,..., frk ,
buzione di frequenze, si può osservare che il calcolo della moda è ovvio (basta sceglie-
invece delle frequenze
re la modalità cui corrisponde la frequenza maggiore), mentre per il calcolo della me- assolute, la formula della
diana conviene ricorrere al calcolo delle frequenze cumulate, come spiegato nel prossi- media aritmetica ponderata
mo esempio. diviene semplicemente:
x ¼ x1  fr1 þ ::::: þ xk  frk
ESEMPIO Valori medi nel caso di una distribuzione di frequenze

Un’indagine effettuata su un campione di famiglie ha prodotto la distribuzione di


frequenze rappresentata nella tabella qui sotto. Determiniamo:
a. la media
b. la mediana
c. la moda
della distribuzione.

Numero di figli per famiglia Frequenza

0 9

1 27

2 40

3 20

4 3

5 1

571
Tema D Dati e previsioni

a. Il numero medio di figli per famiglia è dato dalla formula:

0  9 þ 1  27 þ 2  40 þ 3  20 þ 4  3 þ 5  1 184
x¼ ¼ ¼ 1,84
9 þ 27 þ 40 þ 20 þ 3 þ 1 100

b. Determiniamo preliminarmente le frequenze cumulate:

Numero di figli per famiglia Frequenza Frequenza cumulata

0 9 9

1 27 36

2 40 76

3 20 96

4 3 99

5 1 100

Il numero complessivo di famiglie intervistate è n ¼ 100 (ultima frequenza cumu-


Rifletti lata). Le due famiglie che occupano le posizioni centrali sono la cinquantesima e la
Il significato della mediana cinquantunesima. Dalla colonna delle frequenze cumulate deduciamo che le fami-
è il seguente: almeno il glie dalla numero 37 alla numero 76 hanno 2 figli, quindi in particolare hanno 2
50% delle famiglie hanno figli le famiglie corrispondenti alle due posizioni centrali. La mediana è, per defini-
un numero di figli
maggiore o uguale a 2 e 2þ2
zione, la media fra i numeri di figli di queste due famiglie, dunque è ¼ 2:
almeno il 50% delle 2
famiglie hanno un numero c. Il numero modale di figli per famiglia è chiaramente «2», che corrisponde alla
di figli minore o uguale a 2.
massima frequenza (uguale a 40).

Media, mediana e moda nel caso in cui è data una distribuzione


suddivisa per classi
Se è data una distribuzione di frequenze suddivisa per classi, non è possibile deter-
minare i valori esatti di media, moda e mediana (perché non conosciamo esattamente
i valori osservati all’interno di ciascuna classe); è possibile tuttavia calcolare delle loro
approssimazioni. Si assume:

a. come valore approssimato della media della distribuzione, il valore che si ottiene
sostituendo ciascuna classe con il suo valore centrale (cioè con la semisomma degli
estremi della classe) e calcolando la media delle distribuzione di frequenze cosı̀ ot-
tenuta;

b. come valore approssimato della mediana, il valore centrale della classe che contie-
ne il valore esatto della mediana;

c. come classe modale:


– quella che ha maggiore frequenza, se le classi hanno la stessa ampiezza;
– quella che ha maggiore densità di frequenza, se le classi hanno ampiezza diversa
(in questo caso bisogna «depurare» la frequenza dall’influenza dovuta all’am-
piezza ponendola a rapporto con quest’ultima: infatti, più ampio è l’intervallo,
più è facile che la frequenza sia elevata essenzialmente per effetto dell’ampiezza
dell’intervallo).

Si conviene di parlare sbrigativamente di «media, mediana e moda» di una distribu-


zione suddivisa per classi, intendendo riferirsi ai loro valori approssimati, calcolati se-
condo quanto detto poc’anzi.
572
Unità 13 Statistica

ESEMPIO Valori medi nel caso di una distribuzione suddivisa in classi

Un’indagine effettuata su un campione di individui ha prodotto la seguente distri-


buzione di frequenze. Determiniamo:
a. la media
b. la mediana
c. la moda
della distribuzione.
Peso (in kg) Frequenza

40  p < 50 16

50  p < 60 48

60  p < 70 45

70  p < 80 8

80  p < 90 3

a. Sostituendo ogni classe con il suo valore centrale, otteniamo la seguente distri-
buzione di frequenze:

Per esempio, il valore Peso (in kg) Frequenza


centrale della classe
40  p < 50 è: 45 16

40 þ 50 55 48
¼ 45
2
65 45

75 8
Attenzione!
85 3 Il metodo di calcolo
approssimato della
A questo punto il peso medio p può essere ricavato con una media aritmetica pon- mediana per un carattere
derata: suddiviso in classi esposto
qui a fianco si basa
45  16 þ 55  48 þ 65  45 þ 75  8 þ 85  3 119 implicitamente sull’assun-
p¼ ¼ ’ 59,5 kg
16 þ 48 þ 45 þ 8 þ 3 2 zione che tutti i valori
osservati (ignoti) che
b. Per individuare la classe che contiene la mediana della distribuzione, è utile cal- cadono all’interno della
classe mediana siano uguali
colare le frequenze cumulate:
al valore centrale della
classe.
Peso (in kg) Frequenza Frequenza cumulata Questa ipotesi non è
tuttavia l’unica possibile.
40  p < 50 16 16 Per esempio, un’altra
ipotesi è quella della
50  p < 60 48 64 distribuzione uniforme: in
mancanza di informazioni
60  p < 70 45 109 su dove cadono i valori
osservati all’interno di una
70  p < 80 8 117 classe, si suppone che essi
siano distribuiti in modo
80  p < 90 3 120 uniforme ed equidistante
lungo tutto l’intervallo.
Il collettivo è composto complessivamente da 120 individui (pari); la mediana è da- Noi abbiamo scelto l’ipotesi
del valore centrale (che
ta perciò dalla media fra il sessantesimo e il sessantunesimo peso osservato. Dalla peraltro è quella adottata
colonna delle frequenze cumulate si deduce che i pesi osservati dal numero 17 al dalla maggior parte dei
numero 64 appartengono alla classe 50  p < 60. Pertanto anche la mediana ap- software statistici) per la
sua semplicità, ma è bene
partiene a tale classe. Come approssimazione della mediana prendiamo il valore sapere che, adottando
50 þ 60 ipotesi diverse, si può
centrale di tale classe: ¼ 55. Il peso mediano è quindi 55 kg.
2 giungere a valori della
c. Dal momento che le classi hanno la stessa ampiezza (uguale a 10), la classe mo- mediana leggermente
differenti.
dale è quella che ha maggiore frequenza, ossia 50  p < 60.
573
Tema D Dati e previsioni

COLLEGHIAMO I CONCETTI
Quale valore medio è più opportuno?

u Abbiamo introdotto tre valori medi: la media aritmetica, la mediana e la moda. In ge-
nerale è buona pratica calcolare tutti e tre questi valori: infatti essi forniscono in-
formazioni complementari, che descrivono aspetti differenti. Per esempio, in riferi-
mento alla retribuzione annua netta dei dipendenti di una data azienda:
3 sapere che la media dei salari è 22 500 euro significa che, se il denaro complessi-
vamente speso per gli stipendi venisse distribuito in modo che il salario sia
uguale per tutti, allora ciascuno riceverebbe 22 500 euro all’anno;
Approfondimento
3 sapere che la mediana dei salari è 20 500 euro, significa che circa la metà dei di-
La media armonica pendenti percepisce uno stipendio superiore (o uguale) a 20 500 euro, e circa la
e la media geometrica metà uno stipendio inferiore (o uguale) a 20 500 euro;
3 sapere che la moda dei salari è 18 000 euro, significa questo è il salario più fre-
quente, ovvero più comune.
u Sebbene la media aritmetica sia certamente il valore medio più noto e utilizzato, a
seconda del particolare fenomeno in esame la mediana o la moda possono talvolta
rivelarsi valori medi più idonei. Per esempio, se calcoliamo la media aritmetica dei
numeri:

3, 4, 4, 6, 7, 8, 9, 100

troviamo come risultato x ’ 17,6 e possiamo notare che ben sette degli otto nume-
ri sono più piccoli della media aritmetica. In questo caso la media aritmetica è poco
rappresentativa dei dati, perché è eccessivamente influenzata dal valore anomalo
100; è più rappresentativa dei dati la mediana, che vale 6,5. Una situazione analoga
si verifica, per esempio, nelle rilevazioni dei redditi o dei consumi, in cui i dati pos-
sono presentare valori «anomali» molto grandi o molto piccoli: in tali casi la me-
Matematica in laboratorio
diana tende di solito a fornire un valore più rappresentativo della media aritmetica
Calcolo di valori di sintesi (troppo sensibile ai valori «anomali»).
Algoritmi Se invece consideriamo, per esempio, il caso di un negoziante che deve scegliere la
taglia di pantaloni di cui ordinare il maggiore numero di capi, allora è chiaro che il
valore di sintesi più rappresentativo risulta la moda: il negoziante sceglierà la taglia
Esercizi p. 588 più comune, ovvero quella acquistata più di frequente.

5. La variabilità
Introduzione
Nel paragrafo precedente abbiamo visto come sia possibile sintetizzare un’indagine
statistica tramite alcuni valori medi è facile convincersi che non sempre tali indici so-
no sufficienti a dare, da soli, una corretta visione d’insieme di un fenomeno.
Consideriamo, a questo proposito, un semplice esempio. In un gruppo, A, di dieci in-
dividui le retribuzioni nette annue pro capite sono (in euro):
2000; 2000; 2000; 3000; 4000; 4000; 5000; 5000; 5000; 168 000
In un gruppo B, sempre di dieci individui, le retribuzioni sono invece:
18 000; 18 000; 19 000; 19 000; 20 000; 20 000; 21 000; 21 000; 22 000; 22 000
La media aritmetica nei due gruppi è la stessa: 20 000 euro, ma le situazioni sono com-
pletamente diverse! Il gruppo B presenta una situazione piuttosto omogenea, mentre
nel gruppo A ci sono molti «poveri» e un solo «ricco». L’aspetto che la media aritmeti-
ca non riesce a cogliere è la cosiddetta variabilità, che si può definire come segue.

VARIABILITÀ
Chiamiamo variabilità l’attitudine di un fenomeno a manifestarsi sulle varie
unità statistiche con modalità diverse e distanti tra loro.

574
Unità 13 Statistica

Per «misurare» la variabilità di un carattere si definiscono degli indici opportuni, detti


indici di variabilità.
Il più semplice di tali indici è il campo di variazione: esso è la differenza fra la più
piccola e la più grande fra le modalità osservate. Per esempio, nel caso dei redditi del
gruppo A dell’esempio precedente il campo di variazione è:
168 000 euro ÿ 2000 euro ¼ 166 000 euro
mentre per il gruppo B il campo di variazione è:
22 000 euro ÿ 18 000 euro ¼ 4000 euro
La semplicità della definizione di campo di variazione trova un limite nel fatto che ta-
le indice fornisce una misura della variabilità piuttosto grossolana: dipende infatti so-
lo da due modalità e non è influenzato dal variare di tutte le altre.

La varianza e lo scarto quadratico medio


Una prima idea per cercare di costruire una misura della variabilità più raffinata, che
tenga conto di tutte le modalità osservate, è la seguente: invece di cercare di confron-
tare fra loro le varie modalità (come nel caso del campo di variazione) si confronta cia-
scuna delle modalità osservate con la loro media.
Siano x1 , x2 , ..., xn le n modalità osservate di un carattere quantitativo; indichiamo co-
me al solito con x la loro media aritmetica. Calcoliamo i cosiddetti scarti dalla media,
cioè le differenze:

x1 ÿ x, x2 ÿ x, ..., xn ÿ x

A questo punto, per ottenere un unico numero che esprima una misura della variabi-
lità dei dati osservati, si potrebbe essere tentati di calcolare la media aritmetica degli
scarti. Ma cosı̀ facendo, in base alla proprietà 2 del teorema 13.1, si otterrebbe sempre
0! Il motivo di ciò sta nel fatto che gli scarti negativi si compensano esattamente con
quelli positivi. Occorre dunque introdurre qualche modifica per eliminare l’influenza
del segno degli scarti. Una possibilità consiste nel rimpiazzare gli scarti con i loro valori
assoluti; un’altra nel considerare i quadrati degli scarti. Poiché i quadrati sono più sem-
plici da trattare dal punto di vista matematico, si preferisce ricorrere alla seconda pos-
sibilità. In definitiva, si assume come misura della variabilità dei dati la media aritme-
tica dei quadrati degli scarti, cui si dà un nome particolare.

VARIANZA
Dati n numeri x1 , x2 , ..., xn , di media aritmetica x, si chiama loro varianza, e si
indica con il simbolo 2 , la media aritmetica dei quadrati degli scarti da x:

ðx1 ÿ xÞ2 þ ::: þ ðxn ÿ xÞ2


2 ¼ [13.1]
n

Quando non si utilizza il computer, per trovare la varianza bisogna accollarsi una
quantità di calcoli di solito non brevi. Per questo motivo si ricorre spesso alla seguen-
te formula abbreviata, che si può dimostrare essere equivalente alla precedente.

Formula abbreviata per la varianza TEOREMA 13.2


Dati n numeri x1 , x2 , ..., xn , di media aritmetica x, la loro varianza è espressa dalla for-
mula:
x12 þ ::: þ xn2
2 ¼ ÿ x2 [13.2]
n

Se è data una distribuzione di frequenze, nel calcolo della varianza occorre tenerne
conto, calcolando la media aritmetica ponderata dei quadrati degli scarti, con pesi
uguali alle rispettive frequenze.
575
Tema D Dati e previsioni

Le formule [13.1] e [13.2] diventano perciò le seguenti, dove abbiamo indicato con
f1 , ..., fk rispettivamente le frequenze delle modalità x1 , ..., xk :

ðx1 ÿ xÞ2  f1 þ ::: þ ðxk ÿ xÞ2  fk


2 ¼ [13.3]
f1 þ ::: þ fk

x21  f1 þ ::: þ x2k  fk


2 ¼ ÿ x2 [13.4]
f1 þ ::: þ fk

Anche la varianza ha tuttavia un difetto: a causa dell’elevamento al quadrato degli


scarti, non presenta la stessa unità di misura delle modalità del carattere. Per questo
motivo si definisce un ulteriore indice, che ristabilisce l’unità di misura e risulta per-
ciò solitamente preferibile alla varianza.

Sinonimi DEVIAZIONE STANDARD (O SCARTO QUADRATICO MEDIO)


La deviazione standard è Dati n numeri, x1 , x2 , ..., xn , si definisce loro deviazione standard, e si indica
chiamata anche scarto con la lettera , la radice quadrata della loro varianza.
quadratico medio.

Osserva che sia la varianza, sia la deviazione standard possiedono tutte le caratteristi-
che che ragionevolmente deve soddisfare un indice di variabilità:
 assumono valore minimo, uguale a 0, se tutti i dati osservati sono uguali;
 assumono valori positivi, via via crescenti all’aumentare della variabilità, in caso
contrario.

ESEMPIO Calcolo della varianza e della deviazione standard

Nella classe 1A di una scuola tutti i 20 studenti hanno meritato 6 nel compito in
classe; nella classe 1B, anch’essa di 20 studenti, la metà degli studenti ha meritato
4 e l’altra metà ha meritato 8. Calcoliamo la varianza e la deviazione standard dei
voti nelle due classi.

 Nella classe 1A gli studenti hanno preso tutti lo stesso voto: non c’è quindi va-
riabilità. Pertanto sia la varianza, sia la deviazione standard sono uguali a 0.
 Rappresentiamo la distribuzione di frequenze dei voti nella classe 1B (vedi la ta-
Voti Frequenza bella a fianco). Per il calcolo della varianza utilizziamo la formula «abbreviata»,
ossia la [13.4]. A tal fine dobbiamo anzitutto calcolare la media dei voti della
4 10
classe:
8 10
4  10 þ 8  10 120
x¼ ¼ ¼6
20 20
Ora possiamo applicare la formula [13.4]; otteniamo che la varianza è:
42  10 þ 82  10
2 ¼ ÿ 62 ¼ 4
20
pffiffiffi
La deviazione standard è perciò  ¼ 4 ¼ 2.

Le proprietà degli indici di variabilità


Si potrebbero dimostrare le proprietà espresse nel seguente teorema.

TEOREMA 13.3 Proprietà della varianza e della deviazione standard


1. Sia k 2 R; se a tutti i numeri x1 , x2 , ..., xn si aggiunge (o si toglie) k, la varianza e la
deviazione standard dei numeri restano invariate.
2. Sia k 2 R; se tutti i numeri x1 , x2 , ..., xn vengono moltiplicati per k, allora:
 la varianza dei nuovi numeri ottenuti risulta moltiplicata per k 2 rispetto alla va-
rianza dei numeri originari;
 la deviazione standard dei nuovi numeri ottenuti risulta moltiplicata per jkj rispet-
to alla deviazione standard dei numeri originari.

576
Unità 13 Statistica

ESEMPI

a. La varianza e la deviazione standard dei numeri 105, 101, 102, 103 sono rispetti-
vamente uguali alla varianza e alla deviazione standard dei numeri 5, 1, 2, 3 (es-
sendo questi ultimi ottenuti sottraendo 100 da ciascuno dei precedenti).
b. Sapendo che la varianza e la deviazione standard dei due numeri 4 e 8 valgono
2 ¼ 4 e  ¼ 2, possiamo immediatamente concludere che la varianza e la devia-
zione standard dei numeri 12 e 24 (ottenuti moltiplicando per 3 i numeri origi-
nari) sono:
ð0 Þ2 ¼ 32  4 ¼ 36 0 ¼ 3  2 ¼ 6

PER SAPERNE DI PIÙ La distribuzione dei dati intorno alla media


La deviazione standard è un indice particolarmente importante, perché tramite esso è
possibile dedurre informazioni sulla distribuzione dei dati intorno alla media. Si può infatti
dimostrare che, qualsiasi sia la distribuzione dei dati, detta x la loro media e  la loro de-
viazione standard:
 almeno il 75% dei dati cade nell’intervallo ðx ÿ 2, x þ 2Þ;
 almeno l’89% dei dati cade nell’intervallo ðx ÿ 3, x þ 3Þ.
Puoi quindi comprendere che, quanto più la deviazione standard è piccola, tanto più la
maggior parte dei dati è «vicina» alla media.
Se la distribuzione delle frequenze
dei dati è approssimativamente «a
forma di campana» (vedi la figura qui
a fianco) si può dire di più: in tal caso
si dimostra che circa il 68% dei dati
cade nell’intervallo ðx ÿ , x þ Þ,
circa il 95% cade nell’intervallo
ðx ÿ 2, x þ 2Þ e circa il 99,7% cade
nell’intervallo ðx ÿ 3, x þ 3Þ. Ap-
profondiremo questi concetti nel
proseguimento del corso.

Il confronto della variabilità


La varianza e la deviazione standard sono indici che dipendono dall’unità di misura e
dall’ordine di grandezza dei dati. Pertanto non avrebbe senso, per esempio, confronta-
re le deviazioni standard di due fenomeni misurati con unità di misura diverse, né fe-
nomeni misurati con la stessa unità di misura, ma tali per esempio che gli ordini di
grandezza delle misure di un fenomeno siano molto maggiori degli ordini di grandez-
za delle misure dell’altro.
Per eseguire il confronto fra la variabilità di due fenomeni, occorre utilizzare una mi-
sura della variabilità «depurata» dall’influenza dell’unità di misura e dell’ordine di
grandezza dei dati. Questo obiettivo si può raggiungere costruendo il rapporto tra la
deviazione standard e un valore che sintetizzi l’ordine di grandezza delle modalità del
fenomeno osservato e che sia espresso nella medesima unità di misura: il valore più
noto che soddisfa queste ultime proprietà è la media aritmetica. In definitiva, allora, si
definisce il seguente indice.

COEFFICIENTE DI VARIAZIONE
Si chiama coefficiente di variazione CV di un insieme di dati la cui media arit-
metica è x e la cui deviazione standard è , il rapporto tra la deviazione standard
e la media aritmetica stessa:

CV ¼
x

Tutte le volte che saremo interessati a confrontare la variabilità di due fenomeni, in ba-
se a quanto detto sopra, non sarà opportuno confrontare le loro deviazioni standard,
bensı̀ i loro coefficienti di variazione. Esercizi p. 594

577
Tema D Dati e previsioni

MATEMATICA NELLA STORIA

La nascita e gli sviluppi della statistica

Dalle origini ai giorni nostri


Rilevazioni statistiche, quali la raccolta di elementi anagrafici o catastali, possono essere
fatte risalire ai tempi più antichi, ma a volte tali raccolte avvenivano in modo occasionale
e spesso mancavano dell’appoggio di una struttura organizzata. Per questo motivo, per
molti secoli, insostituibili fonti per indagini sulle popolazioni sono stati i registri parroc-
chiali.
L’origine della statistica come disciplina si può collocare nel XVII secolo, per la confluen-
za di due correnti di pensiero nate in Inghilterra e in Germania.
In Inghilterra, nel 1662, John Graunt (1620-1674) pubblica un volume intitolato Natural
and Political Observations made upon the Bills of Mortality («Osservazioni di carattere natu-
rale e politico sui registri di mortalità»), che contiene molte idee rivoluzionarie per quei
tempi, quali per esempio: organizzare i dati in tabelle, analizzare in modo critico le moda-
lità di raccolta dei dati, interpretare i dati e ragionare su di essi in modo da cercare di trar-
ne previsioni per il futuro.
La via tracciata da Graunt viene portata avanti da un suo amico, William Petty (1623-
1687) e l’indirizzo di studi nato dalle idee di Graunt e Petty viene denominato «aritmetica
politica», cioè «l’arte del ragionare per mezzo di cifre sulle cose aventi attinenza col Go-
verno».

Parallelamente, anche in Germania fioriscono studi che contribuiscono a delineare la sta-


tistica come scienza. Il termine «statistica» nasce proprio in Germania, dove compare per
la prima volta negli scritti di Hermann Conring (1606-1681), professore di diritto pubbli-
co. Conring denomina Staatskunde la disciplina volta a «descrivere e analizzare le cose più
notevoli di uno Stato»; questo indirizzo di studi viene successivamente approfondito da
Gottfried Achenwall (1719-1772), professore a Gottinga, che istituisce anche il primo
corso universitario di Statistica.
I primi lavori di statistica con applicazioni del calcolo delle probabilità risalgono invece al
XIX secolo. Per lo sviluppo di questi filoni sono stati fondamentali i contributi del mate-
matico francese Pierre-Simon Laplace (1749-1827) e di Carl Friedrich Gauss (1777-
1855).
Questa prima fase in cui la statistica, da attività pratica volta alla soluzione di problemi
concreti, si avvia a diventare una vera e propria disciplina scientifica, avvalendosi anche
degli strumenti del calcolo della probabilità, vede il suo culmine nell’opera di Adolphe
Quételet (1796-1874), che apre gli orizzonti di applicazione della statistica agli studi so-
Adolphe Quételet. ciali e contribuisce notevolmente a caratterizzare la statistica come metodo.

I metodi e i concetti su cui si fonda il moderno ragionamento statistico sono recenti e ap-
paiono solo nel secolo scorso; alcuni dei contributi più importanti sono dovuti a Karl
Pearson (1857-1936), Ronald A. Fisher (1890-1962) e agli italiani Corrado Gini (1884-
1965), Oscar Chisini (1889-1967) e Bruno de Finetti (1906-1985).
Il fondatore del moderno approccio statistico ai sondaggi d’opinione è considerato l’ameri-
cano George Horace Gallup (1901-1984). Gallup divenne celebre quando riuscı̀ a preve-
dere, nel 1936, le elezioni del presidente Roosevelt (dato come sconfitto da potenti socie-
tà d’indagine che operavano già nel settore) sulla base di una previsione effettuata su un
campione di 50000 elettori, un numero considerato esiguo rispetto alle conoscenze stati-
stiche del tempo.
L’avvento dei calcolatori e la loro crescente potenza di calcolo stanno attualmente rivolu-
zionando il modo di fare statistica, consentendo di effettuare quantità di calcoli inimma-
ginabili fino a qualche decina di anni fa ed espandendo ulteriormente, cosı̀, i possibili
campi di applicazione di questa disciplina.

In libreria e in rete
Kramer Walter, Le bugie della statistica, Mimesis

578
Sintesi Statistica

Parole chiave

Termini tratti dal glossario e speakerati Mediana (Median)


Campione (Sample) Moda (Mode)
Carattere (Characteristic) Modalità (Value)
Deviazione standard (Standard deviation) Popolazione (Population)
Frequenza assoluta (Absolute frequency) Scarto quadratico medio (Root mean square deviation)
Frequenza cumulata (Cumulative frequency) Statistica descrittiva (Descriptive statistics)
Frequenza relativa (Relative frequency) Statistica inferenziale (Inferential statistics)
Indici di posizione (Measures of central tendency) Unità statistica (Statistical unit)
Indici di variabilità (Measures of variation) Variabile continua (Continuous variable)
Media aritmetica ponderata (Weighted arithmetic mean) Variabile discreta (Discrete variable)
Media aritmetica semplice (Arithmetic mean) Varianza (Variance)

Ampiezza (di una classe) Dati (Data)


Carattere qualitativo (Qualitative characteristic) Densità di frequenza (Frequency density)
Carattere quantitativo (Quantitative characteristic) Distribuzione di frequenze (Frequency distribution)
Classe (Class) Istogramma (Istogram)
Classe modale (Modal class) Statistica (Statistics)
Collettivo (Statistical population) Valore centrale (di una classe) (Central value [of a class] )

Formule e proprietà importanti


Frequenza relativa
frequenza assoluta
frequenza relativa ¼
numero totale di rilevazioni

Media aritmetica degli n numeri x1 , x2 , ..., xn


x1 þ x2 þ ::: þ xn
x ¼
n

Media aritmetica ponderata degli n numeri x1 , x2 , ..., xk , con frequenze f1 , f2 , ..., fk


x1 f1 þ x2 f2 þ ::: þ xk fk
x ¼
f1 þ f2 þ ::: þ fk

Varianza di n numeri x1 , x2 , ..., xn , aventi media aritmetica x


ðx1 ÿ xÞ2 þ ðx2 ÿ xÞ2 þ ::: þ ðxn ÿ xÞ2
2 ¼
n
oppure, tramite la formula abbreviata:
x21 þ x22 þ ::: þ x2n
2 ¼ ÿ x2
n

Deviazione standard o scarto quadratico medio


pffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi
 ¼ varianza

Coefficiente di variazione
È il rapporto tra la deviazione standard  e la media aritmetica x di un insieme di dati:

6
CV ¼
x

579
Unità Esercizi
Tema D
13
1. Introduzione alla statistica Teoria p. 560

Il linguaggio della statistica


1 Vero o falso?
a. la città di nascita è un carattere qualitativo V F
b. la popolazione, in un’indagine statistica, è l’insieme di tutte e sole le unità statistiche V F
c. una unità statistica è sempre un numero intero V F
d. la temperatura dell’aria è un carattere quantitativo discreto V F
e. carattere e modalità sono sinonimi V F
[2 affermazioni vere e 3 false]
Test
2 Quale dei seguenti caratteri, possibili oggetto di un’analisi statistica, non è qualitativo?
A La professione C Il colore dei capelli
B La regione di nascita D La statura

3 Quale dei seguenti caratteri, possibili oggetto di un’analisi statistica, non è quantitativo?
A Il numero dei figli C Il livello di glicemia nel sangue
B Il peso D Il sesso

4 Tra i seguenti caratteri quantitativi, quale è discreto?


A L’altezza C Il numero di chiamate in arrivo a un call center
B Il tempo di attesa a un ufficio postale D Il peso

5 Tra i seguenti caratteri quantitativi, quale è continuo?


A Il numero di corse giornaliere di un autobus C Il numero di clienti che entrano in un dato giorno
B Il numero di componenti di una famiglia in un negozio
D La durata di una conversazione telefonica

6 Si osservano tutte le automobili che transitano dal 10 Indica alcune delle modalità che possono assumere
casello autostradale di Firenze Sud in un dato periodo di i seguenti caratteri:
tempo e si registra la marca dell’automobile. Individua il a. voto finale all’esame di Stato;
collettivo, le unità statistiche, il carattere e alcune possibi- b. colore dei capelli;
li modalità di questa indagine statistica. c. genere di un romanzo;
d. numero di giorni di malattia di un lavoratore in un
7 Nello stabilimento Fiat di Mirafiori si rilevano gli mese.
stipendi mensili dei dipendenti. Individua il collettivo, le Stabilisci inoltre quali caratteri sono quantitativi e quali
unità statistiche, il carattere e alcune possibili modalità di sono qualitativi.
questa indagine statistica.
11 Stabilisci quali fra i seguenti caratteri quantitativi
8 Si rilevano i generi dei libri presenti in una bibliote- sono continui e quali discreti:
ca. Individua il collettivo, le unità statistiche, il carattere a. peso delle foglie dello stesso tipo in un giardino in
e alcune possibili modalità di questa indagine statistica. un pomeriggio;
b. numero di automobili per famiglia;
9 Si rilevano le età dei dipendenti di un’azienda. Indi- c. famiglie per condominio;
vidua il collettivo, le unità statistiche, il carattere e alcune d. passeggeri per giorno all’aeroporto di Malpensa;
possibili modalità di questa indagine statistica. e. lunghezza di un capello.

580
Unità 13 Statistica

Cattive interpretazioni dei dati

12 ESERCIZIO SVOLTO

Nel 2000, in Italia (dati ISTAT), sono morte 91 063 persone di età compresa fra i 75 e i 79 anni e 77 179 di età com-
presa fra gli 80 e gli 84 anni. Possiamo concludere che è più facile morire nella fascia di età inferiore rispetto a
quella successiva?

Ovviamente no: bisogna tener conto che la popolazione degli ottantenni è più esigua di quella dei settantacinquenni.
Infatti, facendo il rapporto fra i decessi e la popolazione dell’età in esame, si trova che i decessi fra i 75 e i 79 anni colpi-
scono il 2,39% delle persone di quella fascia di età, mentre i decessi fra gli 80 e gli 84 anni riguardano il 4,05% delle per-

ESERCIZI
sone di quella fascia.
Nota L’analisi dei dati statistici è spesso oggetto di interpretazioni errate. La causa più frequente di errore nasce (come nell’esempio appena
svolto) nel non considerare che in molti casi un confronto corretto deve essere fatto fra rapporti (in definitiva fra percentuali) e non fra numeri
assoluti.

13 Delle persone di età fra i 70 e i 74, decedute nel 2000, 41 970 erano coniugate e 6911 erano non sposate. Si può con-
cludere che le persone in coppia muoiono più facilmente dei single? Quali dati mancano per rispondere alla domanda?

14 ESERCIZIO SVOLTO

Nel 2003, in Italia, si sono celebrati 258 580 matrimoni. Nello stesso anno, fra separazioni e divorzi, si sono regi-
125 600
strati 125 600 casi. Osservando che ’ 48,57%, l’affrettato titolo di un articolo di commento a questi dati,
258 580
sulla prima pagina di un quotidiano del 25 luglio 2005, era: «Una crisi ogni due matrimoni». Questa conclusione
ti sembra condivisibile?

Anche nel fare i rapporti ci vuole attenzione; se si riflette correttamente il rapporto non rappresenta niente di significativo:
i divorzi e le separazioni concessi in un certo anno si riferiscono a matrimoni celebrati in anni precedenti, anche lontani;
solo in qualche raro caso ci si separa nello stesso anno del matrimonio (per fortuna!). Quindi quel 48,57% non ha alcun
significato statistico e la conclusione riportata nel titolo dell’articolo non è deducibile dai dati in esame.

15 Le famiglie di operai spendono circa il 25% del proprio reddito per l’alimentazione; per le famiglie di professionisti
le spese alimentari costituiscono il 20% del reddito; da ciò segue che nelle famiglie di operai si mangia di più che in quel-
le dei professionisti? [Chi guadagna di più, in genere, fra un operaio e un professionista?]

16 Qualcuno sostiene che l’aereo è un mezzo di trasporto più sicuro dell’automobile perché in un anno le vittime per
incidenti stradali sono molte di più delle vittime per incidenti aerei. Cosı̀ presentato, il ragionamento è corretto? Quali
altri dati servono per poter fare un ragionamento statisticamente motivato?
[Per fare un ragionamento corretto bisogna calcolare il rapporto, a parità di km percorsi, fra ...]

2. Distribuzioni di frequenze Teoria p. 562

Esercizi preliminari
17 Vero o falso?
A un concorso fotografico è stato assegnato un voto da 1 a 5 a ciascuna foto partecipante. La tabella che rappresenta la
distribuzione delle frequenze dei voti è la seguente.

Voto 1 2 3 4 5

Frequenza assoluta 6 2 8 3 1

Stabilisci quali affermazioni sono vere e quali sono false: c. la frequenza assoluta del voto 2 è maggiore
a. le foto complessivamente in concorso della frequenza assoluta del voto 4 V F
sono 20 V F d. la frequenza cumulata del voto 4 è 11 V F
b. la frequenza relativa del voto 3 è 0,4 V F e. la frequenza cumulata del voto 5 è 20 V F
[3 affermazioni vere e 2 false]
581
Tema D Dati e previsioni

18 Vero o falso?
a. la somma delle frequenze relative di tutte modalità osservate di un carattere è sempre uguale a 1 V F
b. la frequenza relativa di una modalità è direttamente proporzionale alla sua frequenza assoluta V F
c. se la frequenza assoluta di una modalità è 40 e il collettivo è costituito da 200 unità, allora la frequenza
percentuale di quella modalità è 25% V F
d. la frequenza cumulata di una modalità è sempre minore o uguale della sua frequenza assoluta V F
e. frequenze relative e frequenze percentuali forniscono informazioni equivalenti V F
f. la somma delle frequenze assolute di tutte le modalità osservate di un carattere può essere diversa
dal numero complessivo di unità della popolazione V F
[3 affermazioni vere e 3 false]
ESERCIZI

Distribuzioni di frequenze
19 Completa la seguente tabella (arrotonda le frequenze relative a meno di un decimo).

Modalità 2 1,5 1,8 5 Totale

Frequenza assoluta 23 18 ..... 15 80

Frequenza relativa ..... ..... ..... ..... 1

20 Completa la seguente tabella (arrotonda le frequenze relative a meno di un decimo).

Modalità 1 2 3 4 Totale

Frequenza assoluta ..... 20 ..... ..... .....

Frequenza relativa 0,2 0,25 ..... 0,5 1

21 Videolezione Si sono rilevati gli stipendi mensili (in euro) degli impiegati di una piccola azienda e si sono ottenu-
ti i seguenti dati grezzi:

1200 1100 1000 1400 1200 1500 2000 1800 2200 3200 2000 1200 1000

Costruisci la tabella che rappresenta la distribuzione delle frequenze assolute, relative e percentuali degli stipendi rilevati.

22 Una gelateria ha rilevato le vendite giornaliere di cinque gusti di gelato alla frutta:
L ¼ limone F ¼ fragola M ¼ melone P ¼ pompelmo A ¼ amarena
I dati grezzi rilevati in una giornata sono riportati nella seguente tabella.

L P F F L A A P M M
F P M M M L L F P M
F A L F F A A A P F
A L L F L F F L M M
P L M P P F F L A L

a. Completa quest’altra tabella:

Gusto Frequenza assoluta Frequenza relativa


Limone ..... .....

Fragola ..... .....

Melone ..... .....

Pompelmo ..... .....

Amarena ..... .....

Supposto che ogni cliente abbia ordinato esattamente un gusto alla frutta, determina la percentuale dei clienti:
b. che in quel giorno hanno acquistato gelato al limone;
c. che in quel giorno hanno acquistato gelato all’amarena;
d. che in quel giorno hanno acquistato gelato al limone o all’amarena. [b. 24%; c. 16%; d. 40%]
582
Unità 13 Statistica

23 Uno studente registra il tempo che impiega per svolgere quindici esercizi di matematica, simili a quelli che deve af-
frontare nel compito in classe il giorno successivo. I tempi di svolgimento degli esercizi, espressi in minuti, sono i se-
guenti:

4 5 6 12 10 8 3 4 7 14 18 15 19 13 8

Supponi di suddividere i dati nelle cinque classi:

0t<5 5  t < 10 10  t < 15 15  t < 20

ESERCIZI
(t indica il tempo, espresso in minuti, impiegato per risolvere un esercizio) e completa la seguente tabella, che rappresen-
ta la distribuzione delle frequenze assolute, relative e percentuali delle classi.

Classe Frequenza assoluta Frequenza relativa Frequenza percentuale

0t<5 ..... ..... .....

5  t < 10 ..... ..... .....

10  t < 15 ..... ..... .....

15  t < 20 ..... ..... .....

24 In una classe di 20 alunni sono state rilevate le altezze. Le altezze osservate (espresse in metri) sono riportate nella
seguente tabella.

1,68 1,72 1,76 1,80 1,85 1,65 1,87 1,77 1,74 1,78

1,70 1,78 1,82 1,72 1,81 1,73 1,84 1,72 1,76 1,85

Suddividi i dati in cinque classi di uguale ampiezza e determina la distribuzione delle frequenze assolute, relative e per-
centuali delle classi.

25 A un gruppo di 600 persone è stato chiesto qual è il colore preferito, tra 5 possibili, di un determinato modello di
autovettura. Si sono ottenuti i risultati nella seguente tabella.
Completa la tabella.

Tipo di prodotto Frequenza assoluta Frequenza percentuale

Bianco .... 29%

Grigio .... 37,5%

Rosso .... 11%

Azzurro .... 10%

Nero .... ....

26 A un gruppo di consumatori è stato chiesto di indicare il tipo di prodotto preferito, tra quattro possibili, che indi-
chiamo con A, B, C, D. Si sono ottenuti i risultati riportati, in parte, nella seguente tabella.
Completa la tabella.

Tipo di prodotto Frequenza assoluta Frequenza percentuale

A .... 20%

B 48 ....

C .... 8%

D .... 40%

583
Tema D Dati e previsioni

Frequenze cumulate e loro utilizzo


27 In un grande magazzino è stata compiuta un’indagine sulle taglie di pantaloni da uomo venduti durante una setti-
mana e si sono ottenuti i dati riassunti nella seguente tabella:

Taglia 44 46 48 50 52 54 56

Frequenza 2 7 6 12 10 2 1

Completa la tabella con tre righe, in cui riporterai le frequenze relative, le frequenze percentuali e le frequenze percentua-
li cumulate, quindi rispondi alle seguenti domande.
ESERCIZI

a. Qual è la percentuale di pantaloni venduti di taglia 48?


b. Qual è la percentuale di pantaloni venduti di taglia inferiore o uguale alla 50?
c. Qual è la percentuale di pantaloni venduti di taglie superiori alla 50?
d. Qual è la percentuale di pantaloni venduti di taglie comprese tra la 48 e la 52, incluse la 48 e la 52?
[a. 15%; b. 67,5%; c. 32,5%; d. 70%]
28 In una classe di una scuola si è rilevato il tempo impiegato dagli alunni per recarsi a scuola. La tabella seguente rap-
presenta la distribuzione delle frequenze cumulate.

Tempo impiegato (in minuti) 5 10 15 18 20 25

Frequenza assoluta cumulata 3 11 17 21 23 24

a. Qual è il numero di allievi della classe?


b. Quanti allievi impiegano meno di 18 minuti per giungere a scuola?
c. Quanti allievi impiegano più di 10 minuti per giungere a scuola?
d. Quanti allievi impiegano 10 minuti per giungere a scuola?
e. Qual è la percentuale di allievi che impiega 5 minuti per giungere a scuola? [a. 24; b. 17; c. 13; d. 8; e. 12,5%]

3. Rappresentazioni grafiche Teoria p. 565

«Lettura» di grafici
29 Considera il seguente grafico, che rappresenta il numero di abbonati a una rete di telefonia mobile nel 2002.

Numero di abbonati su 100 abitanti

106
100 94
90 87 89
83 85 82 83 83
79 79
80 76 74
72
70 65 64
60
49
50
40
30
20
10
0
an lgio
Ge arca

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Gr

U
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nl

o
D

Lu

Fonte: UE, Fatti e cifre della Commissione Europea

a. In quale paese, all’epoca, il numero di abbonati era minimo? In quale era massimo?
b. Come si collocava l’Italia rispetto agli altri paesi?
c. Considerando i dati del grafico e stimando il numero dei residenti in Italia, all’epoca, in 58 000 000, quanti erano
gli abbonamenti alle reti mobili in Italia nel 2002? [c. 54 520 000]
584
Unità 13 Statistica

30 Considera il seguente grafico, che rappresenta la spesa relativa alla Ricerca e Sviluppo per ciascun settore, intesa co-
me percentuale del PIL, nel 2001.

%
3,5

Settore economico
3,0
Settore governativo
Settore dell’istruzione superiore
2,5

ESERCIZI
2,0

1,5

1,0

0,5

0
15

Au i
an io

na
Ge ca

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ito
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cia
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da

Po tria

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Fr

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es

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pa

Fi

gn
ss
ro

Re
Lu
Eu

Fonte: UE, Fatti e cifre della Commissione Europea

a. Qual era il paese che aveva investito maggiormente nel settore economico? E nel settore governativo? Quali erano i
paesi che avevano investito di più nel settore scolastico?
b. Complessivamente, nel 2001 ha investito di più in Ricerca e Sviluppo la Finlandia o la Svezia?
c. Sapendo che il PIL della Svezia nel 2001 è stato di 244,9 miliardi di euro, determina quanto ha investito complessi-
vamente la Svezia nel 2001 per Ricerca e Sviluppo. [Circa 10,286 miliardi di euro]

31 Considera il seguente grafico che rappresenta l’uso di cinque sistemi di trasporto di passeggeri nell’UE nel 1980 e
nel 2000, in percentuale rispetto al trasporto totale di passeggeri (quest’ultimo misurato in passeggeri al km).

2,5
Trasporto 1980
aereo 2000 5,8

1980 8,2
Ferrovia
2000 6,3

Bus 1980 11,6


e pullman 2000 8,5

Tram e 1980 1,4


metropolitana
2000 1,1

1980
Vettura 76,4
privata

2000
78,3

Fonte: UE, Fatti e cifre della Commissione Europea

a. Quale mezzo di trasporto ha subito il maggior incremento di utilizzo dal 1980 al 2000?
b. Quale mezzo di trasporto ha subito il maggior decremento di utilizzo dal 1980 al 2000?
585
Tema D Dati e previsioni

32 Il seguente diagramma a torta rappresenta la suddivisione per età dei 240 allievi di una scuola.
a. Quanti allievi hanno 17 anni?
b. Qual è la frequenza relativa degli allievi che hanno 16 anni?
c. Quanti allievi hanno meno di 16 anni? 15%
20%
d. Quanti allievi hanno più di 15 anni?
14 anni
15 anni
25% 16 anni
17 anni
40%
ESERCIZI

[a. 36; b. 0,25; c. 144; d. 96]

33 Il diagramma cartesiano in fig. a mostra il numero totale di clienti di una filiale di un gruppo bancario che si dichia-
rano soddisfatti dei servizi offerti negli anni 2009-2012; il diagramma in fig. b mostra invece la percentuale di clienti del-
la filiale che si dichiarano soddisfatti.

Percentuale dei clienti soddisfatti


350
Numero dei clienti soddisfatti

338 80%
300 75%
250 70%
65%
200
175 60%
150
120 55%
100
50%
50 45%
0 40%
2009 2010 2011 2012 2009 2010 2011 2012
Anni Anni
Figura a Figura b

a. Puoi osservare che tra il 2009 e il 2010, cosı̀ come tra il 2011 e il 2012, sebbene il numero di clienti soddisfatti sia
cresciuto, la corrispondente percentuale è diminuita. Spiega perché ciò non costituisce una contraddizione.
b. Determina il numero complessivo di clienti della filiale in ciascuno degli anni dal 2009 al 2012.
[b. 200, 350, 400, 520]

34 In un ufficio si rilevano le età degli impiegati;


Numero di impiegati
suddivisi i dati nelle classi [20, 30), [30, 50), [50, 60),
[60, 65), l’istogramma a lato rappresenta la distribuzio- 2,2
ne di frequenza delle classi. 2,0
1,8
1,6
1,4
1,2
1,0
0,8
0,6
0,4
0,2
0
20 30 50 60 65
Età

a. Quanti sono gli impiegati dell’ufficio aventi età maggiore o uguale a 30 anni ma minore di 50 anni?
b. Quanti sono gli impiegati dell’ufficio che hanno 50 anni o più di 50 anni?
c. Quanti sono complessivamente gli impiegati dell’ufficio?
(Suggerimento: ricorda che in un istogramma con classi di ampiezza diversa l’area di ciascun rettangolo è uguale alla fre-
quenza della classe) [a. 24; b. 28; c. 62]
586
Unità 13 Statistica

Rappresentazione dei dati


35 Andrea possiede in tutto 12 pennarelli: 4 sono verdi, 5 sono blu e i rimanenti sono rossi. Rappresenta la distribuzio-
ne dei colori dei pennarelli di Andrea tramite un diagramma circolare.

36 Le prime 30 cifre decimali di  sono:


1; 4; 1; 5; 9; 2; 6; 5; 3; 5; 8; 9; 7; 9; 3; 2; 3; 8; 4; 6; 2; 6; 4; 3; 3; 8; 3; 2; 7; 9
a. Determina la tabella che rappresenta la distribuzione di frequenze delle cifre.
b. Rappresenta tale distribuzione di frequenze tramite un diagramma a barre.

ESERCIZI
37 La tabella seguente indica il numero di leggi emanate in Italia negli anni indicati.

Anno 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002

Numero di leggi 596 743 582 691 509 511 541 444 483 311

Rappresenta questi dati con un grafico cartesiano.

38 Nella seguente tabella è rappresentata la distribuzione di frequenze degli stipendi (in euro), suddivisi in classi, rile-
vati su un campione di 100 persone.

Fasce di stipendi (in euro) Frequenze assolute


[1000, 1500) 34
[1500, 2000) 54
[2000, 3000) 12

Rappresenta questa distribuzione tramite un istogramma.

39 Si è rilevato il numero di automobili possedute da un campione di 20 famiglie italiane e si sono ottenuti i dati grezzi
riportati nella seguente tabella.

Famiglia 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20

Numero 0 1 2 0 1 1 2 2 4 2 0 3 1 2 0 2 3 2 2 1
di automobili
possedute

a. Costruisci la distribuzione delle frequenze assolute e relative del numero di automobili possedute dalle famiglie.
b. Rappresenta la distribuzione delle frequenze assolute tramite il diagramma che ritieni opportuno.

40 Nella seconda riga della seguente tabella sono riportate le valutazioni di un titolo azionario il primo giorno dell’an-
no, per cinque anni consecutivi.

Giorno 1/1/2008 1/1/2009 1/1/2010 1/1/2011 1/1/2012

Valore titolo 10,50 euro 11,50 euro 13 euro 12 euro 10,50 euro

a. Completa la seguente tabella, determinando le variazioni assolute del prezzo del titolo e quelle percentuali (queste
ultime arrotondate con una cifra dopo la virgola).

Intervallo Dall’1/1/2008 Dall’1/1/2009 Dall’1/1/2010 Dall’1/1/2011


temporale all’1/1/2009 all’1/1/2010 all’1/1/2011 all’1/1/2012

Variazione 11,50 ÿ 10,50 ¼ ................................................... ................................................... ...................................................


assoluta ¼ 1 euro

Variazione 1 ................................................... ................................................... ...................................................


’ 9,5%
percentuale 10,5

b. Rappresenta l’andamento del valore del titolo negli anni in esame (2008-2012) e le corrispondenti variazioni per-
centuali rispetto all’anno precedente (a partire dal 2009) tramite opportuni diagrammi cartesiani.
587
Tema D Dati e previsioni

41 Nella tabella sottostante sono riportate le aree delle superfici degli oceani. Rappresenta questi dati con il grafico che
ritieni più opportuno.

Oceano Superficie (in milioni di km2 )


Pacifico 183,4
Atlantico 106,7
Indiano 73,8

42 Secondo i dati forniti dall’Associazione Italiana Editori, in Italia si pubblicano circa 53 000 titoli all’anno. In Svezia,
ESERCIZI

invece, si pubblicano circa 13 000 titoli all’anno e in Finlandia circa 6500.


a. Vuoi sostenere la tesi, che sai essere falsa, che in Italia si stampano troppi libri. Quale distribuzione di frequenze ri-
tieni sia più utile rappresentare allo scopo? Rappresentala con un grafico che ritieni idoneo.
b. Sapendo che la Svezia ha 8 922 000 abitanti, che la Finlandia ne ha 5 196 000 e che l’Italia ne ha 58 000 000, rappre-
senta graficamente la distribuzione di frequenze che dà un’informazione corretta.
[a. Il grafico della distribuzione di frequenze assolute; b. il grafico della distribuzione di frequenze relative]

43 Su un certo grafico a torta non sono state riportate le percentuali corrispondenti a ogni parte. Il grafico è costituito
complessivamente da 4 «fette» che, se disposte in ordine crescente, sono tali che ognuna di esse, a partire dalla seconda, ha
ampiezza doppia rispetto alla precedente. Qual è l’ampiezza in gradi di ciascuna «fetta» del grafico? [24 , 48 , 96 , 192 ]

4. Gli indici di posizione: media, mediana e moda Teoria p. 567

Esercizi preliminari
44 Vero o falso?
a. la media aritmetica può essere calcolata qualsiasi sia il tipo di carattere V F
b. la modalità che ha frequenza maggiore si chiama moda e può non essere unica V F
c. la media aritmetica di un insieme di numeri è sempre un numero positivo o nullo V F
d. per distribuzioni suddivise in classi non è possibile individuare il valore esatto della media, ma è possibile
determinarne un valore approssimato V F
e. la classe mediana è la classe che ha frequenza relativa più elevata V F
f. media, moda e mediana non possono mai assumere lo stesso valore V F
[Solo 2 affermazioni sono vere]
45 Vero o falso?
a. media e mediana di una sequenza di numeri possono coincidere V F
b. se x1 , x2 , ..., xn sono numeri tutti distinti, allora non hanno mediana V F
c. una distribuzione può avere al massimo due mode V F
d. se m è la media aritmetica di a e b, allora ða þ bÞ2 ¼ 4m2 V F
e. la media aritmetica di due numeri pari è un numero pari V F
f. la media aritmetica di due numeri dispari è un numero dispari V F
g. se x1 , x2 , ..., xn , sono n numeri pari la loro media aritmetica è un numero pari V F
h. la mediana di una sequenza di numeri pari può essere un numero dispari V F
i. se x1 , x2 , x3 , x4 , x5 , sono cinque numeri pari la loro mediana è un numero pari V F
[Solo 3 affermazioni sono vere]
La media

46 ESERCIZIO SVOLTO

Troviamo la media aritmetica dei seguenti numeri: 10, 4, 2, 0, 5, 8.

Per la definizione di media è:


10 þ 4 þ 2 þ 0 þ 5 þ 8 29
m¼ ¼ ’ 4,83
6 6

588
Unità 13 Statistica

Trova la media aritmetica dei seguenti gruppi di numeri.


47 ÿ2, 2, ÿ4, 4, 5, ÿ5 [0] 55 Calcolo rapido. Considera i seguenti numeri:
48 ÿ3, ÿ2, 4, 5, 6 [2] 111, 118, 116, 120, 121, 122
 
3 7 1 1 3
49 ÿ , , , a. Sottrai 100 da ciascuno di essi e calcola la media dei
5 5 5 2 8
  nuovi numeri ottenuti.
11 b. Ricordando le proprietà della media aritmetica, de-
50 1, 5, 4, 4, 2, 6
3 duci dalla media calcolata al punto a la media dei nu-
meri originari. [a. 18; b. 118]
 
41
51 11, 15, 14, 14, 12, 16

ESERCIZI
3
  56 Calcolo rapido. Considera i seguenti numeri:
4
52 2  10ÿ4 , 4  10ÿ4 , ÿ20  10ÿ5  10ÿ4
3 18, 45, 81, 54, 90
53 Determina la media aritmetica dei tre numeri a, 2a,
5a, dove a è un numero reale qualsiasi.
  a. Dividi ciascuno di essi per 9 e calcola la media dei
8
a nuovi numeri ottenuti.
3
b. Ricordando le proprietà della media aritmetica, de-
54 Determina per quale valore di a la media aritmetica
duci dalla media calcolata al punto a la media dei nu-
1 1
dei tre numeri a, a, a è uguale a 22. [36] meri originari. [a. 6,4; b. 57,6]
2 3

La mediana

57 ESERCIZIO SVOLTO

Troviamo la mediana dei seguenti gruppi di numeri:


c. 1, 5, 7, 4, 2, 6
d. ÿ3, ÿ4, 2, 7, 6

a. Si ordinano anzitutto i numeri in senso crescente:

1, 2, 4, 5, 6, 7

Poiché il numero dei termini è pari, la loro mediana è la media aritmetica dei due numeri evidenziati, che occupano le
posizioni centrali. La loro media è 4,5: essa è la mediana.

b. Ordiniamo i numeri in senso crescente:

ÿ4, ÿ3, 2, 6, 7

Poiché il numero dei termini è dispari, c’è un solo valore centrale, 2, che è la loro mediana.

Trova la mediana dei seguenti gruppi di numeri.


3 2 1
58 ÿ2, 2, ÿ4, 4, 5, ÿ5 [0] 62 Trova la mediana dei numeri ÿa, a, a, a, a,
4 3 2
dove a è numero positivo.  
59 ÿ3, ÿ2, 4, 5, 6 [4] 2
a
  3
19 3 7 1 1 5 13 5
60 ,ÿ , , , , , 63 Determina per quale valore di a la mediana dei nu-
15 5 5 5 2 4 10 4
3 2 1
meri ÿa, a, a, a, a, dove a è numero negativo, è
4 3 2
 
 ; 0,3; 0,5; 0,5
 5
61 0,3
12 uguale a ÿ4. [ÿ6]

La moda

64 ESERCIZIO SVOLTO

Troviamo la moda dei seguenti numeri: 1, 5, 3, 4, 1, 6.

Esaminando la frequenza dei singoli termini, si vede che 1 ha la massima frequenza, uguale a 2. Quindi 1 è la moda cer-
cata.

589
Tema D Dati e previsioni

Trova la moda dei seguenti gruppi di numeri.


65 2, 3, 4, 5, 5, 4, 1, 5 [5] 67 ÿ1, 0, 0, 1, 3, 0, ÿ1, 0 [0]

66 10, 15, 14, 14, 12, 15, 16 [14 e 15] 68 2, 4, 3, 6, 7, 1 [Tutti i numeri dati]

 
3 2 1 2 2
69 Trova la moda dei numeri ÿa, a, a, a, a, a, dove a è un numero positivo. a
4 3 2 3 3

Problemi sulle medie


ESERCIZI

70 Si è rilevata, su un campione di bottiglie da 1 litro di acqua minerale, la quantità di acqua effettivamente contenuta
in esse. I risultati ottenuti sono riassunti nel seguente diagramma a torta. Calcola la quantità di acqua media contenuta
in una bottiglia. [0,99 litri]

5%

0,98 litri
30% 40% 0,99 litri
1 litro
1,01 litri

25%

71 Videolezione Un ristorante propone 10 diversi primi piatti, i cui prezzi presentano la seguente distribuzione di
frequenze.
Prezzo (euro) 10 12 16 18

Frequenza 4 3 2 1

a. Qual è il prezzo medio di un primo?


b. Se il proprietario del ristorante decidesse di raddoppiare il prezzo di ciascun piatto, quale diventerebbe il prezzo me-
dio di un primo?
c. Se il proprietario del ristorante decidesse di aumentare del 10% il prezzo di ciascun piatto, quale diventerebbe il
prezzo medio di un primo? [a. 12 euro e 60 centesimi; b. 25 euro e 20 centesimi; c. 13 euro e 86 centesimi]

72 In uno scaffale di una libreria ci sono 20 libri; i primi 10 hanno un numero medio di 300 pagine; i 4 successivi han-
no mediamente 360 pagine e la media delle pagine degli ultimi sei è 420. Qual è il numero medio di pagine dei 20 li-
bri? [348]

73 Quattro cubi hanno spigoli di lunghezze 2 cm, 4 cm, 3 cm e 5 cm.


a. Qual è la lunghezza media, che chiamiamo m, degli spigoli dei cubi?
b. Il volume medio dei quattro cubi è uguale al volume del cubo avente spigolo di lunghezza m?
[a. 3,5 cm; b. il volume medio è 56 cm3 ed è diverso dal volume di un cubo il cui spigolo ha lunghezza media,
cioè 3,5 cm]

74 Nel 1997, in Italia, sono state rubate più di 280 000 automobili. Il dato peggiore è stato registrato a Foggia, con tre
auto rubate su 100 circolanti; il dato migliore a Bolzano, con 1 macchina rubata su 1000 circolanti. Sulla base unicamen-
te di questi dati, è possibile calcolare il numero medio di furti relativo alle due città nel loro complesso? [No: perché?]

75 Una famiglia spende per il riscaldamento in due anni consecutivi rispettivamente 1425 euro e 2730 euro. Se la spe-
sa per il combustibile è di 0,57 euro/m3 il primo anno e 0,65 euro/m3 il secondo anno, calcola il costo medio sostenuto
dalla famiglia nei due anni per un metro cubo di combustibile. Fornisci il risultato arrotondato ai centesimi.
[0,62 euro/m3 ]

76 Una famiglia spende per il riscaldamento in due anni consecutivi rispettivamente 1800 euro e 2400 euro. Il primo
anno la spesa per il combustibile è di 0,58 euro/m3 . Se il costo medio sostenuto dalla famiglia nei due anni per un metro
cubo di combustibile è di 0,62 euro, quanto costava il combustibile il secondo anno? Fornisci il risultato arrotondato ai
centesimi. [0,65 euro/m3 ]
590
Unità 13 Statistica

77 Viene effettuato un controllo sulla velocità delle auto in un tratto autostradale in cui, a causa di alcuni lavori in cor-
so, il limite consentito è di 110 km/h. Le frequenze delle velocità rilevate (raggruppate in classi) sono rappresentate nel
seguente istogramma.

250
204
200
Vetture (numero)
150

100 82

ESERCIZI
50
22
10 6
0
(70, 90] (90, 110] (110, 130] (130, 150] (150, 170]
Velocità (km/h)

a. Qual è la velocità media degli automobilisti che sono stati oggetti del controllo (arrotonda il risultato a meno di
una unità)?
b. Per uno sforamento del limite di velocità superiore ai 40 km/h è previsto il ritiro e la sospensione della patente.
Qual è la percentuale di automobilisti che incorre in questa sanzione (arrotonda il risultato a meno di un centesimo)?
[a. 106 km/h; b. 1,85%]

78 ESERCIZIO SVOLTO

La media dei voti di Barbara nei primi quattro compiti in classe di matematica è stata del 6,5. Il voto del quinto
compito in classe è stato 7,5. Qual è il voto medio dei cinque compiti in classe?

La somma dei voti presi da Barbara nei primi quattro compiti in classi è 6,5  4, quindi la somma dei voti presi nei primi
cinque compiti è uguale a 6,5  4 þ 7,5 e il voto medio dei cinque compiti è uguale a:
6,5  4 þ 7,5
¼ 6,7
5
6,5 þ 7,5
Nota Attenzione a non commettere l’errore di considerare come voto medio . Cosı̀ facendo si otterrebbe erroneamente come voto
2
medio il valore 7.

79 ESERCIZIO GUIDATO

Una comitiva di 24 persone ha età media di 20 anni. Tenendo conto anche dell’accompagnatore della comitiva,
l’età media diventa di 21 anni. Qual è l’età dell’accompagnatore?

 Poiché l’età media delle 24 persone della comitiva è 20 anni, la somma delle loro età è 20  24.
 Indica con x l’età dell’accompagnatore. La somma delle età dei membri della comitiva e dell’accompagnatore è allora
20  24 þ x
20  24 þ x, quindi la media delle età, comprendendo anche l’accompagnatore, è . Ma quest’ultima media
:::::
deve essere uguale a 21, da cui l’equazione:
20  24 þ x
¼ 21
:::::
 Risolvi questa equazione e concludi. [45 anni]

80 In una classe di 27 alunni, la media dei voti nell’ul- 81 La media di cento numeri è 5. La media di cinque
timo compito in classe di matematica è stata 6,5. La me- dei cento numeri considerati è 2; quale è la media degli
dia dei voti delle 12 ragazze è stata 7. altri novantacinque numeri?
 
98
a. Qual è la somma dei voti di tutti gli alunni? 19

b. Qual è la somma dei voti di tutte le ragazze? 82 In una classe formata da 16 ragazze e 9 ragazzi, l’al-
c. Qual è la media dei voti dei ragazzi? tezza media delle ragazze è 160 cm e l’altezza media dei
ragazzi è 170 cm. Qual è l’altezza media degli studenti
[a. 175,5; b. 84; c. 6,1] della classe? [163,6 cm]
591
Tema D Dati e previsioni

83 I dipendenti di un’azienda sono per il 40% donne e 85 In un’azienda ci sono 10 dirigenti con un’anzianità
per il 60% uomini. Il salario medio mensile delle donne è media di 18,5 anni e 50 impiegati con un’anzianità me-
di 1400 euro, quello medio degli uomini è di 1600 euro. dia di 6,5 anni. Qual è l’anzianità media di tutto il perso-
Qual è il salario medio mensile dei dipendenti dell’azien- nale dell’azienda? [8,5 anni]
da? [1520 euro] 86 Barbara, nei primi tre compiti in classe del quadri-
84 I tempi di percorrenza da parte di un ciclista in tre mestre, ha ottenuto la media del 6. Il suo professore ha
tappe ciclistiche sono stati: 6h 360 4000 , 4h 400 5000 , 5h programmato altri due compiti in classe.
100 5800 . Qual è il tempo medio di percorrenza sulle tre a. Barbara può ancora sperare di avere la media dell’8
tappe? nei voti dei compiti in classe del primo quadrimestre?
b. Se nel quarto compito in classe Barbara prende 7,
ESERCIZI

(Suggerimento: trasforma preliminarmente tutti i tempi in


secondi e calcola la loro media, quindi trasforma il valore quanto deve prendere nel quinto compito in classe
medio espresso in secondi in un valore espresso in ore, perché la media complessiva dei voti del primo quadri-
minuti e secondi.) [5h 290 2900 ] mestre sia 7? [a. No; b. 10]

Esercizi riassuntivi: calcolo di moda, media e mediana


Interpretazione di grafici

87 Sono stati effettuati tre diversi esperimenti consistenti nel lancio successivo di un dado per un certo numero di vol-
te (non uguale nei tre esperimenti) e nella registrazione del punteggio ottenuto. Le distribuzioni di frequenze dei punteg-
gi ottenuti nei tre esperimenti sono rappresentate nei seguenti tre diagrammi.

Esperimento I Esperimento II Esperimento III


4 4 4
Frequenza

Frequenza

Frequenza
3 3 3
2 2 2
1 1 1
0 0 0
1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6 1 2 3 4 5 6
Punteggio Punteggio Punteggio

a. Calcola quante volte è stato lanciato il dado in ciascuno dei tre esperimenti.
b. Calcola media, mediana e moda di ciascuna delle tre distribuzioni di frequenze rappresentate.
c. Calcola il punteggio medio corrispondente ai lanci eseguiti complessivamente in tutti e tre gli esperimenti.

a. 12, 10, 10; b. 1 esperimento: media ¼ mediana ¼ 3,5, moda ¼ 3 e 4; 2 esperimento: media ¼ 4,2,

121
mediana ¼ moda ¼ 4; 3 esperimento: media ¼ 3,7, mediana ¼ 3,5, moda ¼ 5; c. ’ 3,8
32
88 Tutti gli studenti delle classi quinte di una scuola superiore hanno svolto un test di matematica costituito da 5 que-
siti. Il diagramma a barre e il diagramma circolare seguenti rappresentano rispettivamente la distribuzione delle frequen-
ze assolute e la distribuzione delle frequenze percentuali del numero di quesiti cui gli studenti hanno risposto corretta-
mente. Entrambi i diagrammi sono però incompleti.
60 5 1
54 5% 5%
48 2 Numero di quesiti
42 risolti correttamente
Frequenza

36 4 15% 1
30 ?
24 2
18 3
12
6 4
? ? ? 45%
0 5
1 2 3 4 5
Numero di quesiti risolti correttamente 3

a. Completa il diagramma circolare con la percentuale mancante.


b. Calcola il numero complessivo di studenti delle classi quinte della scuola.
c. Completa il diagramma a barre con i rettangoli mancanti.
d. Determina il numero medio, mediano e modale di quesiti risolti correttamente dagli studenti delle quinte.
[a. 30%; b. 120; d. media ¼ 3,15, mediana ¼ moda ¼ 3]

592
Unità 13 Statistica

89 I voti nell’ultimo compito di matematica in una classe sono stati i seguenti:

5 6 6 7 7,5 6,5 8 4 7 7 10 3 4,5 5,5 8 8 7 9 4 6 6,5 5

a. Rappresenta tramite una tabella la distribuzione delle frequenze dei voti del compito.
b. Determina la media, la mediana e la moda della distribuzione.
c. Nel giorno dello svolgimento del compito in classe c’era un assente, che ha recuperato il compito in classe la setti-
mana successiva. Considerando anche il voto dell’assente, la media dei voti nel compito in classe è stata di 6,5. Quale
voto ha avuto l’alunno assente nel compito?
 
281
b. Media ¼ ’ 6,4; mediana ¼ 6,5; moda ¼ 7; c. 9
44

ESERCIZI
90 Si è lanciato 20 volte un dado. La seguente tabella riporta i risultati ottenuti.

Numero della faccia 1 2 3 4 5 6

Frequenza 6 2 4 3 4 1

Determina:
a. il valore medio della distribuzione;
b. il valore mediano;
c. la moda. [a. 3; b. 3; c. 1]

91 In una scuola il numero di ritardi giornalieri degli studenti, registrati per quindici giorni, è stato il seguente.

N. giorno Data N. ritardi N. giorno Data N. ritardi


1 20-9-10 4 9 29-9-10 3
2 21-9-10 13 10 30-9-10 2
3 22-9-10 11 11 1-10-10 11
4 23-9-10 7 12 2-10-10 17
5 24-9-10 7 13 4-10-10 3
6 25-9-10 9 14 5-10-10 5
7 27-9-10 6 15 6-10-10 11
8 28-9-10 5

a. Trova la media dei ritardi nella prima settimana (ovvero nei primi sei giorni) e nel periodo complessivo di 15 giorni
preso in esame.
b. Trova la mediana del numero di ritardi nella prima settimana e nel periodo complessivo preso in esame.
c. Trova la moda del numero di ritardi nella prima settimana e nel periodo complessivo preso in esame.
[a. 8,5 e 7,6; b. 8 e 7; c. 7 e 11]
92 La ripartizione degli stipendi in un’azienda è rappresentata nella tabella qui sotto. Determina:
a. lo stipendio medio;
Stipendio S in euro Frequenza
b. lo stipendio mediano;
c. la classe modale. 1000  S < 1400 6
1400  S < 1800 10
1800  S < 2200 4

[a. 1560 euro; b. 1600 euro; c. 1400  S < 1800]

93 Nella seguente tabella è riportata una suddivisione in classi di età dei cardinali che hanno eletto papa Benedetto XVI.

Età da 50 a 54 da 55 a 59 da 60 a 64 da 65 a 69 da 70 a 74 da 75 a 79

N. cardinali 2 3 12 21 42 37

Trova:
a. l’età media dei cardinali;
b. l’età mediana dei cardinali;
c. la classe modale delle età dei cardinali. [a. 70,93 (arrotondando ai centesimi); b. 72; c. 70-74]
593
Tema D Dati e previsioni

94 La distribuzione delle frequenze di un carattere quantitativo è riportata, in parte, nella tabella qui sotto. Completa
la tabella in modo che la mediana della distribuzione sia 4 e la media sia 5. Il modo di completare è unico?

Modalità 1 2 3 4 .....

Frequenza 3 4 2 ..... 5

5. La variabilità Teoria p. 574


ESERCIZI

Esercizi preliminari
95 Vero o falso?
a. la varianza è la media dei quadrati degli scarti dei valori osservati dalla loro media aritmetica V F
b. la varianza è il quadrato della deviazione standard V F
c. la deviazione standard di n numeri è sempre minore della loro varianza V F
d. se x1 , x2 , ..., xn sono le n modalità osservate di un carattere quantitativo, la loro deviazione standard ha la
stessa unità di misura delle modalità V F
e. il campo di variazione di un insieme di dati non può mai essere nullo V F
[3 affermazioni vere e 2 false]

96 Se la deviazione standard di n numeri è nulla, che cosa si può dire degli n numeri? La deviazione standard di n nu-
meri può essere uguale a 1?

97 Che cosa accade alla deviazione standard dei numeri x1 , x2 , ..., xn se si aumentano tutti i numeri di 1? Che cosa ac-
cade alla deviazione standard se si quadruplicano tutti i numeri? E se si dividono tutti i numeri per 4?

Calcolo di varianza e deviazione standard

98 ESERCIZIO SVOLTO

Troviamo la varianza e la deviazione standard del seguente gruppo di numeri:

ÿ3 ÿ1 2 4 8

 Dobbiamo anzitutto calcolare la media x dei numeri dati:


ðÿ3Þ þ ðÿ1Þ þ 2 þ 4 þ 8
x ¼ ¼2
5

 Per il calcolo della varianza utilizziamo la formula «abbreviata»:

ðÿ3Þ2 þ ðÿ1Þ2 þ 22 þ 42 þ 82 94 74
2 ¼ ÿ 22 ¼ ÿ4¼ ¼ 14,8
5 5 5
quadrato della media
media dei quadrati
dei numeri assegnati
dei numeri assegnati

 La deviazione standard è la radice quadrata della varianza:


pffiffiffiffiffiffiffiffiffiffi
 ¼ 14,8 ’ 3,8 Arrotondando alla prima cifra decimale

Trova la varianza e la deviazione standard dei seguenti gruppi di numeri. Arrotonda i risultati alla seconda cifra
decimale.
99 ÿ2, 2, ÿ4, 4, 5, ÿ5 [2 ¼ 15,  ¼ 3,87]

100 ÿ3, ÿ2, 4, 5, 6 [2 ¼ 14,  ¼ 3,74]


3 7 1 1
101 ÿ , , , [2 ¼ 0,51,  ¼ 0,72]
5 5 5 2
102 1, 5, 4, 4, 2, 6 [2 ¼ 2,89,  ¼ 1,70]

103 11, 15, 14, 14, 12, 16 [2 ¼ 2,89,  ¼ 1,70]


594
Unità 13 Statistica

104 Trova varianza e deviazione standard dei numeri a; 2a; 4a; 5a, dove a è un numero positivo.
 pffiffiffiffiffiffi 
2 5 2 a 10
 ¼ a ;¼
2 2

105 Determina per quale valore di a la varianza dei numeri a; 2a; 3a; 4a, dove a > 0, è uguale a 45. [a ¼ 6]

106 La media dei quadrati di una sequenza di numeri è 100 e la media dei numeri è 8. Qual è la deviazione standard di
tali numeri? [6]

107 La varianza dei numeri appartenenti a un insieme X è 25, la somma dei quadrati di tali numeri è 1000 e la media
aritmetica dei numeri è 5. Determina il numero di elementi dell’insieme X. [20]

ESERCIZI
108 La media dei quadrati dei numeri di un insieme è 100 e il loro scarto quadratico medio è 6. Qual è la media dei nu-
meri dell’insieme, sapendo che tali numeri sono tutti positivi? [8]

Problemi
109 Videolezione Andrea ha ottenuto, in quattro compiti in classe, i seguenti voti: 5, 7, 6, 8.
a. Calcola la media e la deviazione standard dei voti di Andrea.
b. Se il professore di Andrea decidesse di aumentare i voti di tutti i compiti in classe di 1 punto, quali diventerebbero
pffiffiffi
la media e la deviazione standard dei voti di Andrea?
 
5
a. Media ¼ 6,5,  ¼ ’ 1,2; b. media ¼ 7,5;  invariata
2

110 Una piccola azienda effettua un’indagine circa il numero dei figli dei propri dipendenti. I risultati sono riassunti
nella seguente tabella. Determina la media, la varianza e la deviazione standard del numero di figli dei dipendenti di
quell’azienda.

Numero di figli 0 1 2 3 4

Numero di dipendenti 10 18 16 4 2

[Media ¼ 1,4; 2 ¼ 1,04;  ’ 1,02]

111 Si sono registrati i tempi di attesa a un call center, considerando un campione di 100 clienti, e si sono ottenuti i dati
riportati nella seguente tabella. Determina la media, la varianza e la deviazione standard dei tempi di attesa.

Tempo t di attesa (in secondi) Numero di clienti


0  t < 10 12
10  t < 20 16
20  t < 30 22
30  t < 40 28
40  t < 50 14
50  t < 60 8
pffiffiffiffiffiffiffiffiffi
[Media ¼ 29; 2 ¼ 204;  ¼ 204 ’ 14,28]

112 Nella classe I A oggi c’è un solo studente assente, Marco. Il peso medio dei 24 studenti presenti è 68 kg ed è ugua-
le al peso medio di tutti gli studenti della classe (incluso Marco). La varianza dei pesi degli studenti presenti è uguale a
15 kg2 . Determina:
a. qual è il peso di Marco;
b. qual è la varianza dei pesi di tutti gli studenti della classe (incluso Marco). [a. 68 kg; b. 14,4 kg2 ]

113 Nella classe I B oggi ci sono due soli studenti assenti: Paolo e Barbara. La statura media dei 18 studenti presenti è
170 cm ed è uguale alla statura media di tutti gli studenti della classe (inclusi Paolo e Barbara). La varianza delle stature
degli studenti presenti è uguale a 40 cm2 . Sapendo che Paolo è alto 10 cm più di Barbara, determina:
a. quali sono le stature di Barbara e Paolo;
b. qual è la varianza delle stature di tutti gli studenti della classe (inclusi Paolo e Barbara).
[a. Barbara: 165 cm, Paolo: 175 cm; b. 38,5 cm2 ]
595
Tema D Dati e previsioni

114 Controllo di qualità. Una ditta di integratori alimentari produce delle compresse le quali dichiarano di contenere
0,9 g di principio attivo. Per assicurarsi che quanto dichiarato sia rispettato, entro margini di errore tollerabili, vengono
effettuati periodicamente dei controlli su campioni di 1000 compresse. La distribuzione della quantità di principio attivo
rilevato su un campione è rappresenta nella seguente tabella.

Quantità di principio attivo (in g) 0,87 0,88 0,89 0,90 0,91 0,92 0,93 0,94
Numero di compresse 20 60 160 500 140 90 20 10

a. Calcola la quantità media m di principio attivo contenuta nelle compresse del campione esaminato e la relativa de-
ESERCIZI

viazione standard . Fornisci i risultati arrotondati a meno di 10ÿ4 .


b. La qualità delle compresse è considerata accettabile se almeno il 95% di esse contengono una quantità di principio
attivo compresa tra m ÿ 2 e m þ 2. In base ai risultati del campione di cui sopra, la qualità del prodotto si può consi-
derare accettabile?
c. Qual è la percentuale di compresse del campione contenenti una quantità di principio attivo compresa tra m ÿ 3
e m þ 3? [a. m ’ 0,9008,  ’ 0,0119; b. la qualità del prodotto è accettabile; c. 99%]

Il confronto della variabilità


115 In una classe la statura media delle femmine è 160 cm e la deviazione standard è 3,9 cm, mentre la statura media
dei maschi è 178 cm e la varianza è 16 cm2 . È vero che la statura dei maschi è più variabile di quella delle femmine?
[No; confronta i coefficienti di variazione]

116 A tre tavoli di un ristorante sono seduti tre gruppi di commensali, le cui età (in anni compiuti) sono riportate nella
seguente tabella:

1 gruppo 12 22 32 42 52

2 gruppo 12 17 22 47 62

3 gruppo 15 37 30 23 45

a. È vero che l’età media delle persone appartenenti a ciascuno dei tre gruppi è la stessa?
b. Qual è il gruppo in cui l’età è meno variabile?
[a. L’età media del primo gruppo è uguale a quella del secondo: 32, mentre l’età media del terzo gruppo è 30;
b. i coefficienti di variazione (arrotondati alla seconda cifra decimale) sono: 0,44 (per ll 1 gruppo),
0,60 (per il 2 gruppo) e 0,35 (per il 3 gruppo) quindi il terzo gruppo è quello in cui l’età è meno variabile]

117 In due ospedali, che indichiamo con A e B, si è registrato il numero delle nascite mensili nel primo semestre del
2009. Si sono ottenuti i dati riportati nella tabella qui sotto.

Mese Numero di nascite Numero di nascite


nell’ospedale A nell’ospedale B
Gennaio 22 58
Febbraio 28 62
Marzo 18 56
Aprile 12 52
Maggio 24 44
Giugno 20 48

a. Calcola la media, la varianza e il coefficiente di variazione delle nascite mensili relative al primo semestre del 2009
nell’ospedale A.
b. Calcola la media, la varianza e il coefficiente di variazione delle nascite mensili relative al primo semestre del 2009
nell’ospedale B.
c. Nel primo semestre del 2009 c’è stata più variabilità del numero di nascite mensili nell’ospedale A o nell’ospe-
dale B? [a. Media ’ 20,7, 2 ’ 24,9, coefficiente di variazione ’ 0,2;
b. media ’ 53,3, 2 ’ 36,9, coefficiente di variazione ’ 0,1]
596
Unità 13 Statistica

ESERCIZI DI RIEPILOGO

Esercizi interattivi

118 Vero o falso?


Stabilisci se le seguenti proposizioni sono corrette: se lo sono, giustificale, altrimenti mostra che sono false tramite un
controesempio.
a. se due sequenze di numeri hanno la stessa media, allora hanno anche la stessa mediana V F

ESERCIZI
b. se due sequenze di numeri hanno la stessa mediana, allora hanno anche la stessa media V F
c. esistono sequenze di numeri per cui la moda, la media e la mediana coincidono V F
d. la moda di una sequenza di numeri può non essere unica V F
e. sia la varianza sia la deviazione standard presentano la stessa unità di misura dei dati V F
[2 affermazioni vere e 3 false]

Test 124 Stabilisci quale delle seguenti affermazioni è falsa.


La deviazione standard di un insieme di dati:
119 Un impiegato ha percepito per i primi 3 mesi del-
l’anno uno stipendio mensile di 1000 euro. Nei 9 mesi A è sempre un numero non negativo

successivi lo stipendio mensile è aumentato di 400 euro. B può essere uguale a zero
Qual è lo stipendio medio nell’anno di quell’impiegato? C non cambia se a tutti i dati si aggiunge uno stesso
numero
A 1250 euro C 1350 euro
D non cambia se tutti i dati vengono moltiplicati per
B 1300 euro D 1400 euro
uno stesso numero
120 La media aritmetica di 11 numeri è 4850. Se ciascu-
125 I voti in matematica di 10 studenti in un compito
no degli undici numeri viene diminuito di 10, quanto di-
in classe sono stati: 9, 8, 7, 6, 5, 7, 8, 8, 5, 4. Il voto mini-
venta la loro media aritmetica?
mo della metà degli studenti più bravi è:
A 4830 B 4840 C 4850 A la media dei voti
A I dati forniti non sono sufficienti per determinarla. B la moda dei voti
C la mediana dei voti
121 Mario, Luigi e Giacomo pesano complessivamente
D nessuna delle altre risposte
210 kg. Sapendo che Mario e Luigi pesano rispettivamen-
te 3 kg in meno e 4 kg in più della media aritmetica fra i 126 Uno studente ha avuto 5 e mezzo ai primi due com-
pesi di tutti e tre, quanto pesa Giacomo? piti. Quale voto dovrà raggiungere al terzo compito per
A 68 kg B 69 kg C 70 kg D 71 kg ottenere la media del 6?
A 7 B 5 e mezzo C 6
122 Stabilisci quale delle seguenti affermazioni è vera.
D 6 e mezzo E Non ce la può fare
A La media di un insieme di dati non può mai essere (Prova di ammissione, corso di laurea in Medicina 2009)
uguale a zero.
127 L’età media dei partecipanti a una festa è di 24 anni.
B La mediana di un insieme di dati può essere uguale
alla media aritmetica. Se l’età media degli uomini è 28 anni e quella delle donne
è 18 anni, qual è il rapporto tra il numero degli uomini e
C La deviazione standard di un insieme di dati non
quello delle donne?
può mai essere uguale a zero.
14 9 3 4
D La moda di un insieme di dati non può essere ugua- A B C D
9 14 2 3
le alla mediana.
(Prova di ammissione, corso di laurea in Ingegneria 2006)

123 La media dei voti ottenuti in un compito in classe è 128 Uno studente universitario, dopo aver superato tre
stata 6 e la mediana 5,5. Il professore decide di alzare tutti esami, ha la media di 28. Nell’esame successivo lo studen-
i voti di mezzo punto. Allora: te prende 20. Qual è la sua media dopo il quarto esame?
A la media resta invariata e la mediana aumenta di 0,5
A 26 B 24 C 22
B la media aumenta di 0,5 e la mediana resta invariata
D I dati non sono sufficienti per determinare la rispo-
C sia la media sia la mediana restano invariate sta.
D sia la media sia la mediana aumentano di 0,5 (Test di ingresso per i corsi di laurea scientifici 2008)

597
Tema D Dati e previsioni

129 Per arrivare a una cima S si deve percorrere un ripido sentiero FR, S
con pendenza dell’80%, e poi un sentiero RS, che ha pendenza del 30%. 30%
Con riferimento alle misure indicate in figura, determina la pendenza R
media dell’intero percorso. %
80
F
A 49% D 44%
B 55% E 52%
C 40%
(Prova di ammissione, Facoltà di Scienze 2010) 70 m 180 m
ESERCIZI

130 Al fine di svolgere un’indagine sull’utilizzo di Internet da parte dei propri studenti, una scuola media rileva il tempo
di connessione giornaliero (in minuti) degli studenti delle sezioni A e B dell’ultimo anno. Sapendo che per le due sezioni
il numero di studenti, la media e la varianza del tempo di connessione sono rispettivamente:

nA ¼ 30, A ¼ 20, 2A ¼ 49 e nB ¼ 20, B ¼ 30, 2B ¼ 36

stabilisci quale delle seguenti affermazioni è corretta.


A La media su entrambe le classi del tempo di connessione è 25 minuti.
B La variabilità del tempo di connessione è la medesima per le due sezioni.
C La media su entrambe le classi del tempo di connessione è di 24 minuti.
D La variabilità del tempo di connessione è maggiore nella sezione B.
E Nessuna delle altre affermazioni.
(Olimpiadi della Statistica 2013)

131 Il diagramma a barre qui proposto rappresenta la distribuzione di frequenze delle età dei giocatori partecipanti a un
torneo.

24
Numero dei partecipanti

20

16

12

0
19 20 21 22 23
Età

a. Qual è il numero complessivo dei partecipanti al torneo?


b. Qual è l’età media dei partecipanti?
c. Qual è l’età mediana?
d. Quale età rappresenta la moda della distribuzione?
e. Qual è la percentuale dei partecipanti aventi più di 20 anni?  
743
a. 70; b. ’ 21,2; c. 21; d. 23; e. circa il 62,86%
35

132 In una classe si è rilevato il mezzo di trasporto tramite cui gli allievi si recano a scuola. I dati grezzi ottenuti sono i
seguenti:

a piedi in treno in autobus in auto in auto in treno in autobus a piedi a piedi


in auto in auto a piedi in treno in autobus in auto a piedi in auto in autobus

a. Precisa il carattere studiato, le relative modalità, il collettivo e le unità statistiche.


b. Determina la tabella che rappresenta la distribuzione delle frequenze assolute, relative e percentuali.
598
Unità 13 Statistica

133 Sono dati i numeri: a, a þ 1, a þ 2, a þ 4, essendo a 2 R. Determina a in modo che la media di questa sequenza di
numeri sia uguale al triplo della mediana. 
11

a¼ÿ
8

134 Sono dati i numeri a þ 1, a, a ÿ 1, a þ 2, a þ 4, essendo a 2 R. Determina a in modo che la media di questa sequen-
za di numeri sia uguale a una volta e mezza la mediana. 
3

a¼ÿ
5

135 Sono dati i numeri: a, 2a, 3a, essendo a > 0. Determina a in modo che la varianza di questi numeri sia 24. [a ¼ 6]

ESERCIZI
136 Si svolge un’indagine sull’importo della «paghetta» che i ragazzi di 16 anni ricevono dai genitori. Il 75% degli inter-
vistati riceve una media di 100 euro al mese; il 15% una media mensile di 80 euro e il restante 10% una media di 160 eu-
ro. Qual è la paghetta media mensile dei ragazzi nel campione esaminato? [103 euro]

137 Si è rilevato su un campione di persone il numero di riviste acquistate in una data settimana. La tabella seguente
rappresenta la distribuzione delle frequenze ottenuta:

Numero di riviste 0 1 2 3 4

Frequenza assoluta 12 13 15 6 4

Determina il numero medio e il numero mediano di riviste acquistate. [Media ¼ 1,54; mediana ¼ 1,5]

138 Un grande magazzino ha rilevato le taglie di pantaloni vendute in una settimana. La seguente tabella riporta la di-
stribuzione delle frequenze relative dei dati raccolti.

Taglia 44 46 48 50 52 54

Frequenza relativa 0,08 0,15 0,20 ..... 0,15 0,09

a. Qual è il carattere oggetto di questa indagine statistica? Quali modalità può assumere il carattere?
b. Qual è la frequenza relativa della taglia 50? Quale taglia rappresenta la moda della distribuzione?
Supposto che nella settimana in cui sono stati rilevati i dati siano stati venduti complessivamente 200 pantaloni, rispon-
di ai seguenti ulteriori quesiti:
c. Determina quanti pantaloni della taglia 50 sono stati venduti.
d. Calcola la taglia media e la taglia mediana.
e. Calcola la deviazione standard delle taglie dei pantaloni. Esprimi il risultato arrotondato alla seconda cifra decima-
le. [b. 0,33, taglia modale ¼ 50; c. 66; d. taglia media ¼ 49,18, taglia mediana ¼ 50; e. 2,73]

139 La prova d’esame di un concorso cui hanno partecipato 50 candidati è costituita da 8 esercizi. La seguente tabella ri-
porta i dati relativi a quanti esercizi ha svolto ciascun candidato.

Numero di esercizi svolti 1 2 3 4 5 6 7 8

Frequenza 2 1 3 20 12 3 5 4

a. Qual è il carattere oggetto di questa indagine statistica? Quali modalità può assumere il carattere?
b. Costruisci la tabella delle frequenze percentuali e rappresentala con il grafico che ritieni più opportuno.
c. Completa la tabella delle frequenze percentuali, calcolando anche le frequenze percentuali cumulate.
d. Quanti sono, in percentuale, i candidati che hanno svolto un numero di esercizi minore o uguale a 4?
e. Quanti sono, in percentuale, i candidati che hanno svolto più di 6 esercizi?
f. Calcola il numero medio e il numero mediano di esercizi svolti da un candidato.
[d. 52%; e. 18%; f. numero medio ¼ 4,76, numero mediano ¼ 4]

599
Tema D Dati e previsioni

140 Si è rilevato il tasso di colesterolo nel sangue di 100 persone e si sono ottenuti i seguenti risultati:

Tasso colesterolo (in mg/dl) [80, 120) [120, 160) [160, 200) [200, 240) [240, 280) [280, 320) [320, 360)

Frequenza 2 18 40 24 12 3 1

a. Rappresenta la distribuzione delle frequenze con un istogramma.


b. Determina la percentuale del campione avente colesterolo inferiore a 240 e la percentuale del campione avente co-
lesterolo maggiore o uguale a 200.
c. Determina la mediana e la media.
ESERCIZI

d. Determina la varianza e la deviazione standard.


[b. 84%; c. mediana ¼ 180, media ¼ 195,6; d. 2 ¼ 2012,64,  ’ 44,86]

141 La seguente tabella riporta (per classi di età) il numero di persone seguite dalla ASL di Pavia, nel 2002, per tossicodi-
pendenza (fonte: annuario statistico regionale).

Classi di età [0, 14] [15, 19] [20, 24] [25, 29] [30, 34] [35, 39] Oltre 39

Frequenza 4 25 133 268 450 421 426

Trova l’età media, l’età mediana e la classe modale della distribuzione rappresentata nella tabella, chiudendo l’ultima
classe a 50. [Media ’ 34,5; mediana ¼ 32; classe modale ¼ 30-34]

3
142 In una scuola con diversi indirizzi operano tre commissioni d’esame. I candidati della prima commissione sono i
4
5
dei candidati della seconda e hanno avuto un voto medio di 72; i candidati della seconda commissione, che sono i dei
3
candidati della terza, hanno avuto un voto medio di 76, e gli allievi della terza commissione hanno avuto un voto medio
di 70. Qual è il voto medio degli alunni di tutta la scuola? [Circa 73,19]

143 In una classe di 25 alunni ci sono due alunni assenti nel giorno della correzione e riconsegna del compito in clas-
se di matematica. L’insegnante non dice il voto degli assenti, ma dice che sia il voto medio dei 23 presenti, sia il voto
medio di tutti e 25 gli alunni è 6,5 e che, dei due assenti, uno ha preso tre punti in più dell’altro. Quali sono i voti dei
due assenti? [5 e 8]

144 Fra i partecipanti a un viaggio, l’età media delle donne è inferiore di 3 a quella degli uomini. Sapendo che gli uomi-
1
ni sono delle donne e che la media delle età di tutti i partecipanti è 43 anni, determina l’età media delle donne e l’età
3
media degli uomini. [Età media degli uomini ¼ 45,25, delle donne ¼ 42,25]

145 Un gruppo assicurativo ha 10 agenti. In un mese otto agenti hanno stipulato 6 polizze ognuno, il nono agente ha
stipulato 5 polizze e il decimo agente ha stipulato una polizza in più del numero medio di polizze che un agente del
gruppo ha stipulato in quel mese. Qual è il numero complessivo di polizze stipulate in quel mese da tutti gli agenti? [60]

ESERCIZI DALLE GARE DI MATEMATICA

146 Mariolina invita i visitatori del suo blog a dare i loro suggerimenti e a esprimere con un voto il gradimento del sito. La
media attuale dei voti dei visitatori è visibile sul sito. Giuliano, cui piace molto il sito della sua amica, decide di dare come
voto la media visibile sul sito più 1. In seguito al voto di Giuliano, la media dei voti del sito aumenta di 0,02 punti. Quanti
visitatori del sito hanno votato prima di Giuliano sul blog di Mariolina?
(Mathématiques sans frontières, febbraio 2008) [49]

147 Michele si prepara all’ultimo compito in classe di matematica dell’anno; lo affronta con tranquillità, sapendo che
se prenderà 10 avrà la media del 9, mentre prendendo 5 la media diverrà 8. Quanti compiti ha già fatto quest’anno Mi-
chele?
A 2 B 3 C 4 D 5 E I dati non sono sufficienti per dare la risposta.
(Giochi di Archimede 2004) [C]
600
Prova di autoverifica

Statistica
1 La seguente tabella rappresenta le temperature massime registrate in una certa località durante una settimana.

Giorno Temperatura massima ( C)


1 7
2 8

ESERCIZI
3 10
4 8
5 6
6 10
7 10

Determina:
a. la tabella che rappresenta la distribuzione delle frequenze delle temperature;
b. la temperatura massima media;
c. la temperatura massima mediana;
d. la temperatura massima modale;
e. la deviazione standard delle temperature massime.

2 Si è registrato il numero n di SMS ricevuti in un giorno dagli studenti di una classe e si sono ottenuti i dati riportati
in tabella.

Numero di SMS 0n4 5n9 10  n  14 15  n  19


Frequenza 2 12 8 3

Determina:
a. da quanti alunni è composta la classe;
b. la percentuale degli studenti della classe che in quel giorno hanno ricevuto almeno 5 SMS;
c. il numero medio di SMS ricevuti dagli studenti della classe in quel giorno;
d. il numero mediano di SMS ricevuti dagli studenti della classe in quel giorno.
3 Si è effettuato un sondaggio sul numero di telefoni cellulari posseduti da un campione di persone.
Il 4% del campione ha dichiarato di non possedere telefoni cellulari, il 60% di possederne 1, il 30% di possederne 2 e il
6% di possederne 3. Qual è il numero medio di telefoni cellulari posseduti dalle persone del campione intervistato?
4 L’altezza media degli studenti di una classe di 24 persone è 180 cm. Se si aggiunge un nuovo studente, alto 190 cm,
quale diviene l’altezza media degli studenti della classe?
5 La media dei voti di un compito in classe è stata 6,5, la mediana 6 e la deviazione standard 1,5.
a. Se il professore decide di aumentare tutti i voti di 1 punto, come variano la media, la mediana e la deviazione stan-
dard dei voti del compito?
b. Se il professore decide di aumentare tutti i voti del 10%, come variano la media, la mediana e la deviazione stan-
dard dei voti del compito?

Valutazione
Esercizio 1 2 3 4 5 Totale

Punteggio 0,5  5 ¼ 2,5 0,75  4 ¼ 3 1,5 1,5 0,75  2 ¼ 1,5 10

Punteggio
ottenuto

Tempo massimo: 75 min.


Risposte p. 612
Scheda per il recupero

601
Tema E Verso le competenze
Risolvere problemi

1 I docenti di tre diverse commissioni d’esame hanno attribuito rispettivamente i seguenti voti medi: 28, 26 e 25. De-
termina il voto medio di tutti gli esaminati, sapendo che ciascuna commissione aveva rispettivamente 50, 30 e 80 stu-
denti. [26,125]
Verso le competenze

2 Per un anno si sono monitorati i prezzi al mercato di un particolare tipo di mele. I dati sono stati cosı̀ sintetizzati:
 per 90 giorni 1,50 euro al kg
 per 60 giorni 1,70 euro al kg
 per 70 giorni 1,75 euro al kg
 per 50 giorni 2,00 euro al kg
 per 95 giorni 1,60 euro al kg
Qual è stato il prezzo medio annuo del tipo di mela preso in considerazione? [Circa 1,68 euro]

3 La media aritmetica di quattro numeri naturali consecutivi è uguale a 12,5. Qual è il più piccolo di essi? [11]

4 La media dei voti in un compito in classe di matematica è stata 7. Le ragazze della classe, in tutto 18, hanno ottenu-
to una media del 7,5, mentre la media dei voti dei ragazzi è stata 6.
a. Da quanti alunni è composta la classe?
b. Al compito in classe successivo, la media dei voti della classe resta invariata, ma questa volta è la media dei voti dei
ragazzi a essere uguale a 7,5. Qual è stata la media dei voti delle ragazze? [a. 27; b. 6,75]

5 Si è effettuata un’indagine su un campione di persone, chiedendo loro quante volte mangiano fuori casa in una set-
timana. Dai risultati dell’indagine si è calcolato che in media gli intervistati mangiano fuori casa 3,3 volte alla settimana.
Inoltre, il 20% ha risposto che non mangia mai fuori casa, il 30% che mangia fuori casa 3 volte la settimana, il 25% che
mangia fuori casa 5 volte la settimana, il 5% che mangia fuori casa 7 volte la settimana; i restanti hanno affermato che
mangiano fuori casa n volte la settimana. Quanto vale n? [4]

Interpretare grafici e dati


6 Nella seguente tabella è riportato il numero di alun- 7 In un articolo apparso su un quotidiano alcuni anni
ni bocciati nelle dieci classi prime di una certa scuola su- fa venivano riportati i seguenti dati sul reddito pro capite
periore. (cioè sul reddito medio) degli abitanti delle province del
Lazio nel 2001.
Classe Alunni Bocciati
1A 20 2 Reddito pro capite
Provincia
(euro)
1B 25 4
1C 18 1 Frosinone 12 416

1D 22 3 Latina 11 343
1E 25 4 Rieti 13 399
1F 28 3
Roma 16 017
1G 22 1
Viterbo 13 300
1H 26 2
1I 30 5 L’articolo concludeva, calcolando la media aritmetica
1L 24 2 semplice dei redditi pro capite per provincia, che il
reddito pro capite degli abitanti del Lazio nel 2001
Qual è il tasso percentuale medio di bocciati relativo a era di 13 295 euro. Sei d’accordo con questa conclu-
tutte le classi prime? [11,25%] sione?

602
Tema E

8 Il diagramma a torta qui sotto rappresenta i voti 9 Un commerciante ha rilevato le taglie di pantaloni
conseguiti nella verifica scritta di Matematica dagli alun- venduti in un mese e ha ottenuto i risultati rappresentati
ni della classe III C. nel seguente diagramma a barre.
voto 9 (4%)
voto 8 (8%)

Pantaloni venduti (numero)


voto 3 (4%)
voto 7 (12%) 16 15
voto 4 (12%)

Verso le competenze
14 12
12
10 8 9
8 6
6 4
voto 5 (28%) 4 2
voto 6 2
0
44 46 48 50 52 54 56
Voti di matematica della classe III C Taglie

Gli alunni che hanno preso 6 sono stati in tutto 8.


a. Da quanti alunni è costituita la classe? a. Quanti pantaloni ha venduto il commerciante in
b. Qual è la percentuale di alunni che non hanno otte- quel mese?
nuto la sufficienza? b. Qual è la taglia media venduta?
c. Quanti alunni hanno preso un voto maggiore della c. Qual è la taglia mediana?
sufficienza? d. Qual è la taglia modale?
d. Qual è il voto medio conseguito dagli alunni della e. Qual è la percentuale di pantaloni di taglia superio-
classe in quella verifica? re alla 48 venduti?
e. Qual è il voto mediano conseguito dagli alunni del- [a. 56; b. circa 49,4; c. 50; d.48; e. circa il 51,79%]
la classe in quella verifica?
[a. 25; b. 44%; c. 6; d. 5,76; d. 6]

Esporre, ragionare e dimostrare

10 Il tasso di disoccupati rispetto alla forza lavoro, nel 2004, era del 6% al Centro, del 4% al Nord e del 15% al Sud. Sta-
bilisci se questi dati sono sufficienti per calcolare il tasso medio nazionale di disoccupazione nel 2004. In caso negativo,
spiega come si dovrebbe procedere per effettuare il calcolo correttamente.
11 Commenta i seguenti ragionamenti, stabilendo se sono corretti e, nel caso non lo fossero, quale errore è stato com-
messo.
a. Ogni anno il numero di persone che muore tra i 70 e gli 80 anni è maggiore del numero di persone che muore tra
gli 80 e i 90 anni. Quindi più si invecchia e più diminuisce il rischio di morire!
b. Si è valutato che il 90% degli incidenti avvengono a meno di 10 km da casa. Quindi allontanandosi il più velocemente
possibile da casa, diminuisce il rischio di incorrere in un incidente.
c. Nella ditta A il salario medio è il doppio di quello della ditta B. Quindi conviene presentare domanda di assunzione nella
ditta A.
d. Un medico del pronto soccorso osserva che egli cura più fratture in seguito a cadute in casa che lesioni di agricoltori
procurate sul lavoro. Conclude che è più pericoloso stare a casa che lavorare nei campi.
e. Il numero dei delitti che avvengono nell’ambito familiare supera quello degli omicidi nelle bische clandestine.
Quindi è più pericoloso vivere in famiglia che frequentare bische clandestine.
12 In una certa popolazione i fumatori costituiscono il 33% del totale. In quella stessa popolazione si svolge un’indagi-
ne per stabilire il numero di sigarette fumate in un giorno da ciascun individuo. Spiega se i dati sono sufficienti per stabi-
lire la moda della distribuzione che si ottiene.
13 Logica La media delle età di un insieme di 100 persone è 28. L’età mediana delle 100 persone può essere superiore a
56? Se sı̀, esibisci un esempio; altrimenti dimostra che è impossibile.
(Suggerimento: calcola anzitutto qual è la somma delle età di tutte le persone dell’insieme considerato, quindi ragiona per
assurdo)
14 Logica In una classe di 20 studenti, la media dei voti in un compito in classe è stata 6,5.
a. È possibile che 15 studenti abbiano preso 9?
b. È possibile che 14 studenti abbiano preso voti minori o uguali a 4?
In caso affermativo, esibisci un esempio; altrimenti dimostra che è impossibile.
603
Tema E Verso le prove INVALSI
1 Un gruppo di boyscout è formato da ragazzi di età compresa tra i 10 e i 14 anni. La distribuzione delle frequenze
percentuali delle età è riportata nel seguente diagramma.

Ragazzi per età (in percentuale)


Verso le prove INVALSI

50%
40%

Frequenza
30%
20%

10%
0%
10 11 12 13 14
Anni

Sulla base dei dati riportati nel diagramma, indica se ciascuna delle seguenti affermazioni è vera o falsa.
a. più dell’80% dei ragazzi ha meno di 13 anni V F
b. meno del 70% dei ragazzi ha più di 11 anni V F
c. la percentuale di ragazzi che hanno 12 o 14 anni è uguale alla percentuale di ragazzi che hanno
10 o 11 o 13 anni V F
(Prova INVALSI 2012)

2 La seguente tabella riporta il numero di occupati, in migliaia, in Italia in ciascuno degli anni dal 1995 al 2005.

Anni 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005
Occupati 20 240 20 326 20 384 20 591 20 847 21 210 21 604 21 913 22 241 22 404 22 563
(in migliaia)

a. Quale tra le seguenti espressioni dà come risultato l’aumento percentuale del numero di occupati nel 2001 rispetto
al numero di occupati nel 2000?
21 604 394 21 210 394
A  100 B  100 C  100 D  100
21 210 21 210 21 604 21 604
b. Di quanto sono aumentati gli occupati dal 1995 al 2005?
Risposta: ......................... migliaia

c. Qual è stato l’aumento medio annuo di occupati nei dieci anni dal 1995 al 2005?
Risposta: ......................... migliaia
(Prova INVALSI 2012)

3 La seguente tabella raccoglie la composizione di una classe relativamente al mese di nascita dei singoli alunni.

Mese di nascita Numero alunni


Gennaio-febbraio-marzo 6
Aprile-maggio-giugno 8
Luglio-agosto-settembre 4
Ottobre-novembre-dicembre 6

Quale tra i seguenti diagrammi può rappresentare la distribuzione?

A B C D

604
Tema E

4 Lo sfruttamento medio della capacità ricettiva di un albergo è uguale all’88% durante i tre mesi estivi e al 44% du-
rante i rimanenti mesi dell’anno. Qual è lo sfruttamento medio relativo all’intero anno?
A 55% B 50% C 46% D 80%

5 Antonio, Carlo, Giovanni, Filippo e Matteo fanno una gara di tiro a segno. Antonio e Filippo totalizzano ciascuno
16 punti. Carlo totalizza 18 punti, Giovanni ne totalizza 14 e Matteo 10. Qual è il punteggio medio realizzato dai cinque

Verso le prove INVALSI


amici?
A 11,6 B 14,8 C 15 D 15,2

6 Osserva i seguenti grafici relativi alle operazioni effettuate con carte di credito dal 2004 al 2008.
(Fonte: Osservatorio sulle carte di credito. Assofin-Crif Decision Solutions-Gfk Eurisko)

Operazioni con carte di credito Variazione annuale


Numero di operazioni (milioni)

600 20%
503,9 522,6
500 463,5 485,9 15,90%
433,6 15%
400
300 10%
8,20%
6,90%
200 3,70%
5%
100
0 0%
2004 2005 2006 2007 2008 2004 2005 2006 2007 2008
Anni Anni

Indica se ciascuna delle seguenti affermazioni è vera (V) o falsa (F).


a. Il numero di operazioni effettuate con carte di credito è diminuito dal 2004 al 2006, poi è aumentato e
successivamente è di nuovo diminuito fino al 2008. V F
b. I due grafici sono in contraddizione perché il primo mostra una continua crescita nel tempo, mentre il
secondo no. V F
c. L’aumento del numero di operazioni effettuate con carte di credito che si è avuto dal 2006 al 2007 è stato
superiore all’aumento che si è avuto dal 2007 al 2008. V F
d. Nel 2006 il numero di operazioni effettuate con carte di credito è quasi azzerato. V F
(Prova INVALSI 2012)

7 La media degli studenti promossi da una certa scuola, nei quattro anni 1999-2002, è stata di 325 studenti all’anno,
mentre nei cinque anni 1999-2003 la media è stata superiore del 20% rispetto al precedente intervallo temporale. Quanti
studenti sono stati promossi dalla scuola nel 2003?

A 650 B 600 C 455 D 390

8 Le temperature massime giornaliere registrate in una data città nei giorni di una settimana, a partire dal lunedı̀, so-
no le seguenti:

Lu: 29  C Ma: 30  C Me: 32  C Gio: 31  C Ven: 28  C Sab: 30  C Dom: 30  C

Quale delle seguenti affermazioni è falsa?


A La temperatura media è quella che si è registrata il martedı̀.
B La temperatura modale è quella che si è registrata il mercoledı̀.
C La temperatura mediana è quella che si è registrata il giovedı̀.
D La temperatura mediana è uguale alla temperatura modale.

9 La mamma di Andrea ha firmato sul libretto scolastico i seguenti voti di matematica: 7, 5, 6, 4.


Andrea rientra con il quinto voto dell’ultimo compito in classe e dice alla mamma «Ho riottenuto la media aritmetica
del 6». Quale voto ha preso Andrea?

A 6 B 7 C 8 D 9

605
Tema E

10 La professoressa Rossi vuole verificare il livello delle conoscenze in scienze nelle classi I A e I B. Decide di sommini-
strare lo stesso test nelle due classi. Elaborando i punteggi dei test ottiene i seguenti risultati:

Classe 1A Classe 1B

Media aritmetica 6,5 6,5


Verso le prove INVALSI

Scarto quadratico medio (o deviazione standard) 1,1 2,3

La professoressa chiede a Martina, una sua alunna di I B, di commentare i risultati ottenuti dagli alunni delle due classi.
Martina afferma che i risultati indicano che gli alunni delle due classi hanno lo stesso livello medio di conoscenze, ma
gli studenti della I A hanno ottenuto complessivamente punteggi più vicini alla media. Martina ha ragione? Scegli una
delle due risposte e completa la frase.
Sı̀, perché .........................

No, perché .........................

(Prova INVALSI 2012)

11 Un automobilista percorre i primi 120 km di un certo percorso alla velocità media di 60 km/h e i successivi 120 km
alla velocità media di 120 km/h. Qual è la sua velocità media durante l’intero percorso?
A 90 km/h
B 100 km/h
C 70 km/h
D 80 km/h
(Prova INVALSI 2013)

12 Tra gli studenti di una scuola si è condotta un’indagine circa la distanza tra la loro abitazione e la scuola stessa. La
distribuzione delle frequenze è rappresentata nel seguente istogramma:

120
100 98
Frequenza

80
62
60
41
40 33
12
20
0
[0,5) [5,10) [10,15) [15,20) [20,25)
Distanza scuola-abitazione

In base a ciò che puoi dedurre dall’istogramma, stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere, false o se le informazioni
non sono sufficienti per stabilirlo.

Non ci sono alunni che distano più di 40 km da scuola. V F Non si può stabilire

Almeno un alunno dista da scuola esattamente 8 km. V F Non si può stabilire

Gli alunni della scuola sono complessivamente 120. V F Non si può stabilire

Gli alunni che abitano a meno di 10 km dalla scuola sono circa il 65%. V F Non si può stabilire

La distanza mediana tra l’abitazione di un alunno e la scuola è circa 7,5 km. V F Non si può stabilire

La distanza media tra l’abitazione di un alunno e la scuola è circa 8,4 km. V F Non si può stabilire

606
Tema E

13 Uno studio statistico sulle altezze, misurate in metri, dei componenti di una classe di 20 studenti ha condotto ai se-
guenti risultati:
moda: 1,87 m media: 1,76 m mediana: 1,74 m
In base a queste informazioni, stabilisci se le seguenti affermazioni sono vere, false o se i dati non sono sufficienti per sta-
bilirlo.

Verso le prove INVALSI


Nessuno studente della classe ha altezza di 1,90 m. V F Non si può stabilire

Nessuno studente della classe ha altezza di 1,85 m. V F Non si può stabilire

La somma delle altezze degli studenti della classe è 35,2 m. V F Non si può stabilire

La metà degli allievi ha altezza minore o uguale a 1,74 m e l’altra metà ha V F Non si può stabilire
altezza maggiore o uguale a 1,74 m.

Almeno uno studente della classe ha altezza uguale a 1,76 m. V F Non si può stabilire

Gli studenti della classe aventi altezza superiore a 1,72 m sono meno di 8. V F Non si può stabilire

14 Nel seguente grafico sono indicati:


 il rapporto di cambio fra sterlina ed euro dal 2000 al 2010 (linea blu)
 il rapporto di cambio fra sterlina e dollaro dal 2000 al 2010 (linea rossa)

La sterlina nei confronti di dollaro-euro


2,2

1,9

1,6

1,3

1,0
2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010

euro per 1 sterlina dollari per 1 sterlina

Dalle informazioni riportate sul grafico puoi dedurre che:


dal 2000 al 2010 occorrevano più dollari che euro per acquistare una sterlina
dal 2000 al 2010 occorrevano più euro che dollari per acquistare una sterlina
dal 2003 al 2010 occorrevano più dollari che euro per acquistare una sterlina
dal 2003 al 2010 occorrevano più euro che dollari per acquistare una sterlina
(Prova INVALSI 2013)

15 In una classe, i voti presi dalle ragazze a un compito in classe di matematica sono:

6 7 6 6 5 8 4 9

La media dei voti presi dai ragazzi, che sono in tutto 12, è stata del 6.
a. Qual è la media dei voti della classe? Risposta: ...............................................................................................................................................................
b. Scrivi i calcoli che ti hanno consentito di arrivare alla risposta: .........................................................................................................................

607
Prova di competenza
1 Uno stesso articolo viene venduto, presso grandi magazzini differenti, a prezzi diversi; si sono rilevati i prezzi di
una unità dell’articolo presso diversi punti vendita. I risultati ottenuti sono quelli rappresentati nel diagramma.
a. Qual è la percentuale di grandi magazzini che vendono l’articolo a un prezzo superiore a 11 euro?
b. Per ciascuna delle seguenti domande, individua il valore medio (scelto tra media, moda e mediana) che consente di
Verso le prove INVALSI

rispondere alla domanda e calcola tale valore medio.


i. Qual è il prezzo più comune cui viene venduto l’articolo?
ii. Qual è il prezzo, diciamo p, tale che la metà dei grandi magazzini
vende l’articolo a un prezzo maggiore o uguale a p, mentre l’altra 90
metà vende l’articolo a un prezzo inferiore o uguale a p? 80
iii. Supponi che tutti i grandi magazzini considerati decidano di ven- 70
60

frequenza
dere l’articolo allo stesso prezzo; quale dovrebbe essere questo
50
prezzo per fare sı̀ che il ricavo complessivo derivante dalla vendita
40
di una unità dell’articolo in ciascun grande magazzino sia lo stes-
30
so che si otterrebbe con i prezzi attuali?
20
c. Determina la varianza e la deviazione standard del prezzo di vendita 10
dell’articolo. 0
d. Se tutti i grandi magazzini aumentano il prezzo dell’articolo del 10%, 10 11 12 13 14
prezzo (in €)
quale diviene il prezzo medio di vendita? E quale diviene la varianza?

2 In una scuola ci sono due classi prime, la I A e la I B. Nella seguente tabella sono riportati i dati relativi al tempo im-
piegato dai 25 studenti della I A per recarsi a scuola.

Tempo [0,10) [10,20) [20,30) [30,40) [40,50) [50,60)

Frequenza 6 8 4 2 3 2

a. Determina la percentuale di studenti della classe I A che per recarsi a scuola impiegano un tempo inferiore a 30 mi-
nuti.
b. Determina il tempo medio e il tempo mediano impiegato dagli studenti della classe I A per recarsi a scuola.
c. Considerando complessivamente tutti gli studenti delle classi prime, si è trovato che il tempo medio per recarsi a
scuola è risultato di 15 minuti. Sapendo che la classe I B è composta da 20 studenti, determina il tempo medio impie-
gato per recarsi a scuola dagli studenti della classe I B.

3 In un’azienda, il 20% dei dipendenti (gruppo A) percepisce uno stipendio annuo medio di 16000 euro, il 45%
(gruppo B) percepisce uno stipendio annuo medio di 18000 euro e il restante 35% (gruppo C) percepisce uno stipendio
annuo medio di 20000 euro.
a. Determina lo stipendio annuo medio di tutti dipendenti dell’azienda.
b. Se lo stipendio annuo di ciascun dipendente dell’azienda aumenta del 5%, quale diviene lo stipendio annuo medio
di tutti i dipendenti dell’azienda?
c. Supponi che ciascun dipendente del gruppo A abbia un aumento dello stipendio annuo del 10%, mentre ciascun
dipendente del gruppo C subisca una diminuzione dello stipendio annuo del 10% (ai dipendenti del gruppo B lo sti-
pendio annuo viene lasciato invece invariato). In questa nuova situazione, quale diviene lo stipendio annuo medio di
tutti i dipendenti dell’azienda?

Esercizio 1 2 3
Competenze Analizzare dati e interpretarli. Analizzare dati e interpretarli. Analizzare dati e interpretarli.
prevalenti Individuare strategie per risol- Individuare strategie per risol- Individuare strategie per risol-
vere problemi vere problemi vere problemi
Livello Base: 1a, 1b Base: 2a Base: 3a
Medio: 1c Medio: 2b Medio: 3b, 3c
Avanzato: 1d Avanzato: 2c Avanzato: 3d

Risposte p. 612

608

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