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COMUNE DI MARCIANA MARINA

OGGETTO REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA COSTITUITA DA TRE LIVELLI DI PARCAMENTO UBICAZIONE COMUNE DI MARCIANA MARINA (LI) LOCALITA SAN PIETRO COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARCIANA MARINA
Viale G.Vadi, n.7- 57033 MARCIANA MARINA (LI)

RELAZIONE TECNICA DELLE STRUTTURE


RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURALE RELAZIONE SUI MATERIALI PIANO DI MANUTENZIONE DELLA STRUTTURA RELAZIONE GEOTECNICA E SULLE FONDAZIONI
Ai sensi delle NTC DM 14.01.2008, della Circolare LLPP 02.02.2009, del DPGR n.36/R del 09.07.2009

Il Tecnico Progettista

Dott. Ing. Domenico Mei Via I. Campioni, 145 - San Marco LUCCA Tel. e Fax. 0583/491308 C.F. MEI DNC 57R04 E715I

ELABORATO

ALL.2

REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA ELEVATA SU DUE PIANI CON STRUTTURA PORTANTE IN CALCESTRUZZO ARMATO UBICATA NEL COMUNE DI MARCIANA MARINA (LI) LOCALITA SAN PIETRO 2

SOMMARIO

A1. RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURALE ...................................................................................................... 3 A1.1. RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA DELLOPERA .............................................................................. 3 A1.2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO ...................................................................................................................... 7 A1.3. MODELLO STRUTTURALE ............................................................................................................................ 8 A1.4. CALCOLO PIASTRA IN C.A. ........................................................................................................................ 13 A2. RELAZIONE SUI MATERIALI ........................................................................................................................... 15 A4. PIANO DI MANUTENZIONE .............................................................................................................................. 21 A5.2. RELAZIONE SULLE FONDAZIONI ................................................................................................................ 24

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OGGETTO REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA ELEVATA SU DUE PIANI CON STRUTTURA PORTANTE IN CALCESTRUZZO ARMATO UBICATA NEL COMUNE DI MARCIANA MARINA (LI) LOCALITA SAN PIETRO

A1. RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURALE

A1.1. RELAZIONE GENERALE ILLUSTRATIVA DELLOPERA

DESCRIZIONE DELLAREA DI INTERVENTO Larea di intervento ubicata in Loc. San Pietro, nel Comune di Marciana Marina (LI), lungo la Strada Provinciale n. 25 dellElba; individuata catastalmente dal Mappale 504, Foglio 4. Il lotto, di propriet dellAmministrazione Comunale di Marciana Marina, ha una forma pressoch triangolare e confina su due lati con terreni di altrui propriet e sul terzo con la viabilit sopra menzionata. Sorge ad una distanza dal mare di circa 150m. Nellarea di sedime del costruendo fabbricato, stato realizzato recentemente uno scavo di sbancamento, a valle della viabilit provinciale, per la realizzazione di un parcheggio, analogo a quello in oggetto, i cui lavori in realt non sono mai cominciati per rescissione del contratto con limpresa appaltatrice. Dopo la chiusura dei lavori, stata realizzata, a monte del suddetto scavo e marginalmente alla SP25, una palificata per la messa in sicurezza della strada stessa (Progetto di stabilizzazione del versante a monte dellarea di prevista realizzazione di un parcheggio in Comune

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di Marciana Marina a margine della S.P. 25 dellElba progetto n. 31385 del 14.10.2008 depositato presso lUfficio del Genio Civile di Livorno). Lattuale piano di scavo dello stesso ordine di grandezza del piano necessario al Ns intervento. Si segnala inoltre che allinterno dellarea stessa, sul lato Ovest, presente, ad oggi, una strada comunale, che si diparte dalla provinciale e che in origine serviva un parcheggio di superficie posto su tre livelli, il cui piano inferiore corrispondeva, allincirca, con il piano dellattuale sbancamento e al contempo con il piano inferiore del Ns progetto.

DESCRIZIONE DELLOPERA Lautorimessa oggetto del presente progetto costituita da una struttura elevata su due piani fuori terra e caratterizzata da tre livelli di parcamento: due al coperto ed uno sulla copertura piana superiore, alla quale si accede direttamente dalla viabilit limitrofa. Ai due piani inferiori si accede invece dalla viabilit comunale sul confine di propriet, gi sopra menzionata. La superficie lorda di ciascun piano pari a 795 mq, per una volumetria complessiva di 4530 mc circa. La pianta inscrivibile in un rettangolo di dimensioni massime 26.60 m x 36.80 m. I tre livelli di parcamento sono cos sviluppati: il primo ubicato a quota + 6.70 m slm (piano finito), il secondo a quota + 9.50 m slm ed il terzo a +12.30 m slm; quota questultima coincidente col piano strada in corrispondenza dellasse dellaccesso carrabile al parcheggio (vedasi progetto architettonico per un migliore inquadramento dle contesto). Considerando uno spessore per la finitura del calpestio (comprese le pendenze) pari a 10 cm al piano inferiore e pari a 5 cm ai piani superiori, si ricavano le quote strutturali dellestradosso di platea e dei due impalcati; in particolare si ha: Estradosso platea +6.60 m slm spessore 40 cm; Estradosso impalcato intermedio +9.45 m slm spessore 35 cm;

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Estradosso impalcato superiore +12.25 m slm spessore 35 cm;

Per una migliore comprensione degli elaborati strutturali, le piante dei vari orizzontamenti sono state rapportate ad un nuovo sistema di riferimento avente la quota +0.00 m coincidente con lestradosso grezzo della platea; esso corrisponde al 6.60m nel riferimento assoluto. Le altezze interne dei locali sono entrambe pari a 240 cm al finito, 250 al grezzo per la prima elevazione, 245 cm al grezzo per la seconda elevazione. Dal punto di vista strutturale ledificio costituito da una struttura in c.a. a telaio a pi piani e pi campate (p.to 7.4.3. NTC 2008); i telai, bidirezionali, sono formati da pilastri di sezione rettangolare sul perimetro e di sezione circolare allinterno, e da travi emergenti sul perimetro ed in spessore di solaio allinterno. Gli impalcati sono costituiti da una piastra in c.a. di spessore complessivo pari a 35 cm, ma alleggerita con elementi in polistirolo di spessore 18 cm e dimensioni in pianta 50 cm x 50 cm, posti ad interasse 60 cm; per cui trattasi in realt di piastra nervata formata da due piastre (una inferiore ed una superiore) di 8.5 cm di spessore, collegate tra loro da nervature piene di 10 cm di larghezza e 18 cm di altezza (vedasi particolare nelle tavole strutturali). Lalleggerimento della piastra cos realizzato consente una riduzione del peso proprio della stessa del 40 %. La fondazione costituita da una piastra in c.a. di 40 cm di spessore, realizzata su di uno strato di magrone (cls C12/15) dello spessore medio di 10 cm. La platea presenta una ciabatta di 50 cm rispetto al filo esterno dei pilastri solo sul versante a valle, mentre altrove il filo esterno della platea coincide col filo esterno dei pilastri. I tamponamenti perimetrali vengono realizzati: lato mare con pareti in muratura ordinaria di blocchi di laterizio da tamponamento, spessore 30 cm. I tamponamenti saranno connessi alla struttura in c.a. mediante linserimento nella stessa di barre da c.a. a passo 50 cm lungo il perimetro della zona tamponata; lato monte con setti in c.a. la cui armatura non viene prolungata allinterno dei pilastri, per cui la continuit garantita dalla solo getto di cls.

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Sul lato monte del fabbricato si segnala la presenza di una palificata, gi precedentemente menzionata, ad una distanza dallo stesso di circa 120 cm. La palificata, sviluppata lungo la viabilit, consente di non considerare la spinta delle terre sul nostro manufatto; a tergo dello stesso sar realizzato un drenaggio mediante inerti 4/7.

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A1.2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO

La normativa di riferimento essenzialmente costituita da: Decreto Ministero delle Infrastrutture 14.01.2008 Nuove norme tecniche per le costruzioni; CIRCOLARE MINISTERO LLPP 2 FEBBRAIO 2009, N. 617.

- Del. G.R.T. n. 431 del 19.06.06, che recepisce le indicazioni della Proposta di riclassificazione sismica dei Comuni della Toscana, conseguente allOrdinanza Presidenza del Consiglio dei Ministri n. 3519 del 28 aprile 2006. - DPGR (REGIONE TOSCANA) n.36/R del 09.07.2009

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A1.3. MODELLO STRUTTURALE CODICE DI CALCOLO UTILIZZATO INFORMAZIONI SULLORIGINE, LE CARATTERISTICHE E LA VALIDAZIONE DEI CODICI DI CALCOLO Il software di calcolo utilizzato denominato SISMICAD 11 prodotto dalla Societ CONCRETE SRL (CF/PI:02268670284) con sede in Via della Pieve, 19 - 35121 Padova; la versione utilizzata la versione 11.7 del Luglio 2009. Gli estremi della licenza, intestata al sottoscritto Progettista Strutturale, Ing. Domenico Mei, sono i seguenti: SW-3839370.

AFFIDABILITA E VALIDAZIONE DEI CODICI DI CALCOLO UTILIZZATI

Si rimanda allallegato documento redatto dalla software house di cui sopra relativo allaffidabilit del codice di calcolo in uso.

DESCRIZIONE DEL MODELLO STRUTTURALE

Il metodo di analisi adottato quello previsto dalla vigente normativa - D.M. 14.01.2008 NTC. Le caratteristiche principali dellopera sono le seguenti:
TIPO DI COSTRUZIONE CLASSE DUSO VITA UTILE LOCALITA TIPO 2 (OPERE ORDINARIE Vn 50 anni) (Tab. 2.4.1. DM 14.01.2008) CLASSE II P.to 2.4.2. DM 14.01.2008 Vn = 50 anni COMUNE DI MARCIANA MARINA* PROVINCIA LIVORNO

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Nota *: Il Comune di Marciana Marina ubicato in zona 4; nonostante sia consentito svolgere le verifiche alle tensioni ammissibili (p.to 2.6 NTC 2008), le verifiche sono state condotte con il metodo agli stati limite secondo NTC 2008. TIPOLOGIA COSTRUTTIVA EDIFICIO NUOVO IN C.A. CLASSE DI DUTTILITA B NON REGOLARE IN PIANTA (non rispettato il p.to c 7.2.2. NTC2008) REGOLARE IN ALTEZZA EDIFICIO A TELAIO q0 = 3 au/a1 ED. A PIU PIANI E PIU CAMPATE NON REG. IN PIANTA au/a1 = 1.15 CAT. SUOLO CAT. TOPOGRAFICA CATEGORIA DEL SUOLO B (Tab. 3.2.II. DM. 14.01.2008) T3 (Tab. 3.2.IV. DM. 14.01.2008) St = 1.20

Per quanto riguarda il metodo di analisi adottato, stato condotta unanalisi di tipo DINAMICA lineare con lo zero sismico coincidente col piano di posa della platea. Per quanto riguarda i materiali, viene utilizzato calcestruzzo con classe di resistenza C32/40 sia per la fondazione che per lelevazione e acciaio B450C. I fattori di sicurezza sono i seguenti: Per lacciaio gs = 1.15; Per il calcestruzzo gs = 1.5

Per lulteriore caratterizzazione dei materiali si rimanda alla relazione sui materiali riportata in seguito.

CONDIZIONI DI CARICO Pesi strutturali: pesi propri + permanenti portati Variabili cat. F rimesse e parcheggi autoveicoli p < 30kN Neve a quota < 1000 m slm Variabili cat. H2 coperture praticabili Variabili cat. C2 scale comuni (ambienti suscettibili di affollamento)

CARICHI LINEARI

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Tamponamenti pareti finestrate Tamponamenti pareti piene in laterizio Setti in cls portati (lati ciechi)

160 kg/ml 800 kg/ml 1650 kg/ml

CARICHI SUPERFICIALI VALUTAZIONE DEI CARICHI PERMANENTI (G) IMPALCATI IN SOLETTE PIENE IN C.A. ALLEGGERITE CON POLISTIROLO PESO PROPRIO PIASTRA ALLEGGERITA PACCHETTO DI FINITURA + IMPIANTI PORTATI CARICO SUPERFICIALE SULLE SCALE ESTERNE PERMANENTE PORTATO
(oltre peso proprio delle orditure principali)

515 kg/mq 85 kg/mq

250 kg/mq

VALUTAZIONE DEL CARICO NEVE


Il carico provocato dalla neve sulle coperture sar valutato mediante la seguente espressione: qs = mi qsk CE Ct dove: qs il carico neve sulla copertura; mi il coeff. di forma della copertura; qsk il valore caratteristico di riferimento del carico neve al suolo [kN/mq]; CE il coeff. di esposizione; Ct il coeff. termico. Si ipotizza che il carico agisca direttamente in direzione verticale e lo si riferisce alla proiezione orizzontale della superficie della copertura. Il valore del carico neve al suolo dipende dalle condizioni locali di clima e di esposizione, considerata la variabilit delle precipitazioni nevose da zona a zona. In mancanza di adeguate indagini statistiche e specifici studi locali, che tengano conto sia dellaltezza del manto nevoso che della sua densit, il carico di riferimento neve al suolo, per localit poste a quota inferiore a 1500m sul livello del mare (caso in esame), non dovr essere assunto minore di quello calcolato in base alle espressioni riportate nel seguito, cui corrispondono valori associati ad un periodo di ritorno pari a 50 anni. Ledificio si trova nel Comune di MARCIANA MARINA Provincia di LIVORNO, perci ubicato in zona di neve

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III. Di conseguenza il valore caratteristico minimo del carico della neve al suolo risulta, essendo as 200m: as 200m; qsk = 0.60 kN/m2 dove as la quota del suolo sul livello del mare, nel sito in cui ubicato ledificio. Il coeff. di esposizione CE pu essere utilizzato per modificare il valore del carico neve in copertura in funzione delle caretteristiche specifiche dellarea in cui sorge lopera; nel caso in esame si assume CE=1 , il quale corrisponde alla classe di topografia NORMALE : Aree in cui non presente una significativa rimozione di neve sulla costruzione prodotta dal vento, a causa del terreno, altre costruzioni o alberi (D.M. 14 gennaio 2008 par. 3.4.3). Il coeff. termico Ct pu essere utilizzato per tener conto della riduzione del carico neve a causa dello scioglimento della stessa, causata dalla perdita di calore della costruzione. Tale coeff. tiene conto delle propriet di isolamento del materiale utilizzato in copertura. Nel caso in esame si assume Ct =1. Per il calcolo del carico neve sulle coperture devono essere considerate le due seguenti principali disposizioni di carico : - carico da neve depositata in assenza di vento; - carico neve depositata in presenza di vento. Il coeff. di forma per le coperture mi viene ottenuto in funzione dellangolo a, espresso in gradi sessagesimali, formato dalla falda con lorizzontale. Per le coperture ad una o due falde si ha, essendo a < 30: mi = 0,8 Tutto ci premesso il carico neve sulla copertura risulta: qs = 0.60x1x1x0.8 = 0.48 kg/mq

Nei calcoli si assunto qs = 50 kg/mq.

VALUTAZIONE DEI CARICHI VARIABILI (D.M. 14.01. 2008 TAB. 3.1.II) CATEGORIA F - rimesse e parcheggi autoveicoli p < 30kN qk= 250 kg/mq CATEGORIA H2 - SULLA COPERTURA PIANA - Secondo categoria di appartenenza qk= 500 kg/mq CATEGORIA C2 - SULLE SCALE ESTERNE

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qk= 400 kg/mq

COMBINAZIONI DI CARICO Combinazioni non sismiche: Stato limite ultimo SLU Stato limite di esercizio SLE combinazione rara Stato limite di esercizio SLE* combinazione frequente Stato limite di esercizio SLE* combinazione quasi permanente

Combinazioni sismiche: Stato limite di danno SLD Stato limite di salvaguardia della vita SLV SLV fondazioni: tiene conto del p.to 7.2.5 con grd = 1.1 classe di duttilit B

*NOTA: Vista la vicinanza del fabbricato dal mare le condizioni ambientali in cui si inserisce sono di tipo aggressivo per cui il limite di apertura delle fessure : - comb. Frequente: apertura fessura < w2 = 0.03 - comb. Quasi permanente: apertura fessura < w1 = 0.02

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A1.4. CALCOLO PIASTRA IN C.A. Per quanto riguarda le caratteristiche della piastra si rimanda a quanto gi riportato nella descrizione introduttiva. La piastra viene calcolata col metodo di Grashov considerando una piastra di spessore 35 cm, con peso proprio ridotto (600 kg/mq), incastrata su quattro lati (k=1). Considerando la combinazione pi gravosa allo SLU si ottiene, per una striscia larga 1 m e per lanalisi dei carichi sopra riportata: qtot = 1530 kg/ml. In base alla geometria della piastra, considerando lx = 5.12 m e ly = 5.48 m, si ottiene: px = 662 kg/ml py = 868 kg/ml La sollecitazione pi elevata si ha allappoggio in y per cui My = ql2 / 12 = 1900 kgm. Ottenuto il momento sollecitante, deve essere confrontato con il momento resistente relativo ad una sezione 35x100 armata con 5+5 f10 inf. + sup. Si riporta la scheda di calcolo da cui si ottiene un Mrd = 5100 kgm per cui la verifica risulta soddisfatta.

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Per quanto riguarda tutte le rimanenti verifiche si rimanda allallegato fascicolo dei calcoli.

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A2. RELAZIONE SUI MATERIALI

Normative di riferimento DM 2008 UNI EN 1992-1-1 UNI EN 206-1 UNI 11104 UNI 8520 Parte 1e 2 UNI 7122 EN 10080:2005 UNI EN ISO 15630-1/2 EN 13670:2008 Norme tecniche per le costruzioni Progettazione delle strutture in c.a. Calcestruzzo, specificazione, prestazione, produzione e conformit Istruzioni complementari per lapplicazione della EN 206-1 Aggregati per calcestruzzo Istruzioni complementari per lapplicazione in Italia della norma UNI-EN 12620 Requisiti Calcestruzzo fresco. Determinazione della quantit di acqua dimpasto essudata Acciaio per cemento armato Acciai per cemento armato: Metodi di prova Execution of concrete structures

ACCIAIO Lacciaio utilizzato comprende: barre dacciaio tipo B450C (6mm 50 mm), rotoli tipo B450C (6mm 16 mm); prodotti raddrizzati ottenuti da rotoli con: diametri 16 mm per il tipo B450C; reti elettrosaldate (6mm 12 mm) tipo B450C; tralicci elettrosaldati (6mm 12 mm) tipo B450C;

CALCESTRUZZO - Controlli Il calcestruzzo, secondo quanto previsto dalle Norme tecniche vigenti, deve essere prodotto da impianti dotati di un sistema di controllo permanente della produzione, certificato da un organismo terzo indipendente riconosciuto.

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compito della DL accertarsi che i documenti di trasporto indichino gli estremi della certificazione. Nel caso in cui il calcestruzzo sia prodotto in cantiere occorre che, sotto la sorveglianza della DL, vengano prequalificate le miscele da parte di un laboratorio ufficiale (di cui allart.59 del DPR 380/2001). Sul calcestruzzo dovr essere eseguito il controllo di accettazione di tipo A secondo quanto previsto dal capitolo 11 delle Norme tecniche.

- Tipi di calcestruzzo I calcestruzzi dovranno essere conformi alla UNI EN 206-1 e UNI 11104 e dovranno rispondere alle prestazioni riportate nella tabella Tab.1.

- Classe di resistenza La classe di resistenza stata definita in conformit alle Norme tecniche e alla norma UNI EN 206-1: il primo termine definisce la resistenza caratteristica a compressione cilindrica (fck per le Norme tecniche e f,ck,
cyl

per le norme europee) mentre il secondo termine definisce la resistenza caratteristica a


cube

compressione cubica (Rck per le Norme tecniche e fck,

per le norme europee). Le resistenze

soddisfano i valori minimi previsti dalla norma UNI 11104 per lambiente in cui previsto che debbano lavorare i vari elementi strutturali.

Tab.1

Normative di riferimento

UNI 11104 (prospetto 1) Classe di esposizione X0 XC2 + XS2 XC4 + XS1

UNI 11104 (prospetto 4) e UNI EN 206.1 Classe di resistenza (resistenza caratteristica) C12/15 C32/40 C32/40 Dmax aggregato
(mm)

UNI EN 1992-1-1

Tipo 1 2 3

Campi di impiego Sottofondazione Platea di fondazione Struttura in elevazione

Classe di consistenza S4 S4 S4

Copriferro nominale 5 cm 4.5 cm

3.2 cm 3.2 cm 2 cm

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- Classe di esposizione ambientale La classe di esposizione ambientale prevista per le strutture di fondazione (platea), tiene conto della vicinanza del mare (< 200 m) e della possibile conseguente presenza di cloruri provenienti da acqua di mare nella falda. La classe di esposizione ambientale prevista per le strutture in elevazione tiene conto del clima marino e del rischio di carbonatazione in regime bagnato-asciutto, tipico della zona in cui sito ledificio, avendo esteso, per ovvi motivi di continuit strutturale e pratici, lo stesso calcestruzzo delle strutture perimetrali (travi, pilastri, grondina) alle strutture interne (piastre, travi, pilastri) (in ogni caso essendo la struttura aperta ossia priva di infissi non possibile considerare asciutte le part strutturali interne). Le classi di esposizione ambientale hanno determinato la scelta delle caratteristiche minime dei calcestruzzi, la dimensione dei copriferri e la verifica dello stato limite di deformazione riportata nella relazione di calcolo allegata.

- Classe di consistenza Le classi di consistenza sono state stabilite ipotizzando lutilizzo della pompa. Nel caso che, per motivi legati alloperativit, venga richiesto di utilizzare una classe di consistenza diversa da quella prescritta, pu venire autorizzata dalla DL e annotata sullapposito registro di cantiere, adducendo le motivazioni della variazione. Il mantenimento della consistenza deve essere garantito per un tempo di almeno due ore dalla fine del carico dellautobetoniera e comunque non meno di unora dallarrivo dellautobetoniera in cantiere, tempo in cui limpresa deve completare lo scarico. Il fornitore di calcestruzzo e limpresa devono programmare il getto in modo che il produttore cadenzi le consegne per dare il tempo necessario allimpresa di poter mettere in opera il materiale. Sono da evitare interruzioni di getto superiori a unora.

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- Aggregati Gli aggregati devono essere marcati CE secondo la norma UNI EN 12620[N16] con un sistema di attestazione 2+ e devono essere conformi alla norma UNI 8520-2[N15]. Il diametro massimo dellaggregato grosso prescritto tiene conto degli spessori, delle geometrie e dei copriferri e interferri degli elementi strutturali. In funzione della disponibilit delle pezzature reperibili dai produttori di calcestruzzo in zona, sono accettabili solo diametri massimi minori o uguali a quelli prescritti.

- Copriferro I valori dei copriferri sono stati stabiliti secondo la norma UNI EN 1992-1-1 (sezione 4), in funzione delle classi di esposizione ambientali. Si ricorda che il valore del copriferro misurato dal filo esterno delle staffe, per cui se verranno utilizzati distanziatori fissati alle barre longitudinali occorrer sommare al valore fornito anche il diametro delle staffe e il raggio della barra. Le tolleranze di esecuzione dei copriferri sono quelle previste dalla norma EN 13670:2008: stata considerata una tolleranza cdev di 10 mm, come proposto dalla norma UNI EN 1992-1-1.

- Messa in opera Lesecuzione dellopera deve essere conforme alla norma prEN13670:2008[N12]. A tal fine stata prevista la classe di esecuzione 1 e la classe di tolleranza 1. In particolare si raccomanda di utilizzare casseforme di resistenza, rigidezza, tenuta e pulizia adeguate per ottenere superfici regolari e prive di difetti superficiali che possano incidere pesantemente sulla capacit del copriferro di proteggere le armature, soprattutto per la presenza dellambiente marino in cui verr costruita la struttura. Per quello che riguarda la messa in opera (tolleranze, giunzioni, assemblaggio) e piegatura (temperatura minima, diametro dei mandrini, ecc.) delle armature, occorre attenersi alle prescrizioni riportate nel capitolo 6 della norma prEN13670:2008[N12].

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I lavori di preparazione ai getti dovranno essere contemplati, ispezionati e documentati come richiesto dalla classe di esecuzione. Le superfici che vengono a contatto con il calcestruzzo fresco non devono avere una temperatura inferiore a 0C finch questo abbia superato la resistenza a compressione di 5MPa. Se la temperatura ambientale prevista al di sotto di 0C o al di sopra di 30C al momento del getto o nel periodo di maturazione, occorre prevedere precauzioni per la protezione del calcestruzzo, come specificato nel paragrafo successivo. Il calcestruzzo deve essere compattato a rifiuto in modo che le armature vengano adeguatamente incorporate nella matrice cementizia, lelemento strutturale assuma forma imposta dalle casseforme e la superficie del getto sia priva di difetti superficiali. Allo scopo occorre utilizzare vibratori ad ago da inserire ed estrarre verticalmente ogni 50 cm circa, facendo attenzione a non toccare le armature e ad inserire il vibratore ad una profondit tale da coinvolgere gli strati inferiori precedentemente vibrati. Per la scelta delle classi di consistenza, la durata della vibrazione sar relativamente bassa, soprattutto nei getti dei solai e della platea. Maggior cura richieder la compattazione del calcestruzzo gettato nei pilastri, nelle pareti e nei nodi trave-pilastro.

- Stagionatura Il calcestruzzo, dopo il getto, deve essere protetto contro la veloce evaporazione dellacqua, dal gelo, dagli agenti atmosferici. Nei getti verticali, la stagionatura consiste nel mantenimento delle casseforme, per i getti orizzontali nellapplicazione di teli di plastica per il tempo necessario fissato dalle tabelle sotto riportate. Per la platea di fondazione, per le piastre di piano (soprattutto in corrispondenza del perimetro e della grondina di marcapiano, si prescrive una classe di stagionatura 3, per i pilastri sufficiente una classe di stagionatura 2.

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Eccetto che nel periodo invernale, consentito utilizzare agenti antievaporanti, facendo attenzione ad evitare le riprese di getto. In questo periodo, si prescrive lutilizzo di teli di plastica, in modo da proteggere il getto, oltre che dallevaporazione dellacqua, anche dalle basse temperature . Nel periodo invernale, si consiglia di richiedere al fornitore di calcestruzzo un prodotto con bassi tempi di indurimento, in modo da accorciare i tempi di stagionatura.

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A4. PIANO DI MANUTENZIONE

Il piano di manutenzione delle strutture e il documento complementare al progetto strutturale che ne prevede, pianifica e programma, tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi dellintera opera, lattivit di manutenzione dellintervento al fine di mantenerne nel tempo la funzionalit, le caratteristiche di qualit, lefficienza ed il valore economico.

Nel caso in oggetto, le attivit di manutenzione della struttura riguardano essenzialmente: strutture in elevazione in calcestruzzo armato DETERIORAMENTO DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO 1. ATTACCHI CHIMICI E BIOLOGICI
SOLFATI SOLFURI ANIDRIDE CARBONICA CLORURI ALCALI (Na+ e K+)

2. ATTACCHI FISICI
GELO/DISGELO RITIRO INCENDIO

3. ATTACCHI MECCANICI
ABRASIONE EROSIONE, CAVITAZIONE URTI VIBRAZIONI

MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE IN CALCESTRUZZO ARMATO TRATTAMENTI SUPERFICIALI (impregnanti, sigillanti, vernici); RIVESTIMENTI (film plastici restringenti, fibra di vetro, etc.);

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PROTEZIONI CATODICHE (corrente impressa alle armature, o anodi sacrificali esterni); USO DI INIBITORI (chimici, tipo nitrato di calcio); AUMENTO/RIPRISTINO DEL COPRIFERRO (con malta, cls, o polimeri inorganici).

DETERIORAMENTO DELLE STRUTTURE IN ACCIAIO Tipi di corrosione: generalizzata, localizzata, galvanica, erosione, corrosione LWL. Zone di corrosione: atmosferica, spruzzi, intertidale, LWL, sommersa, interrata.

MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE IN ACCIAIO PROTEZIONI CATODICHE (anodi sacrificali, corrente impressa); RIVESTIMENTI INORGANICI (malta, metallici); RIVESTIMENTI ORGANICI (polietilene, epoxy, plastici, etc.); RIVESTIMENTI MISTI (pitture in epoxy-zinco, in resine, etc.); RIVESTIMENTI IN BITUME

FREQUENZA E METODI DI ISPEZIONE ISPEZIONI PERIODICHE ad intervalli regolari, eventualmente limitati ad elementi rappresentativi ISPEZIONI GENERALIZZATE quando le ispezioni periodiche ne suggeriscano la necessit, sono riferite a tutti gli elementi strutturali. Saranno via via pi frequenti nel tempo ISPEZIONI SPECIALI prima e dopo ingenti interventi di riparazione/manutenzione e dopo eventi straordinari

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I metodi di ispezione (diversi a seconda del materiale costituente lopera in esame) constano di: ispezioni visive; test meccanici in situ; misure degli spessori/diametri residui; test non distruttivi; test distruttivi; test di corrosione; test di laboratorio

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A5.2. RELAZIONE SULLE FONDAZIONI Per la descrizione di carattere generale si rimanda alla prima parte della relazione. Per quanto riguarda lo studio del complesso fondazione-terreno, si utilizzato lapproccio di tipo 2 che prevede un coefficiente di sicurezza per la resistenza del terreno pari a R3 = 2.3 (tab. 6.4.I ntc 2008) e coefficienti dei parametri geotecnici pari a 1. Per quanto riportato di seguito si fa riferimento alla relazione geologico-geotecnica redatta dal Dott. Geol. Alberto Gragnani. Da questa si ricavano i parametri geometrici del terreno caratterizzante larea di sedime del ns manufatto; trattasi di terreno roccioso alterato e fratturato con i seguenti parametri: Angolo di attrito interno f = 32; Coesione non drenata cu = 1 kg/cmq; Peso specifico g = 2.2 kg/cmc. Coefficiente di sottofondo k = 10 kg/mc (costante di Winkler)

Il calcolo del carico limite viene calcolato, come suggerito dalla relazione geologica, con il criterio di Terzaghi, con coefficienti unitari per i parametri geomeccanici. Come mostrato dalla sintesi del calcolo, qui sotto riportata, il valore del qlim risulta pari a 1378 kPa, pari a 14.06 kg/cmq. Da cui si ottiene il valore di Rd = 6.11 kg/cmq mediante lapplicazione del coefficiente R3.

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CAPACITA' PORTANTE DELLE ROCCE J.E. Bowles (1991) "Fondazioni" ed. McGraw-Hill dati di ingresso (PARAMETRI AMMASSO ROCCIOSO) Angolo d'attrito a.r. Coesione a.r. Peso di volume a.r. R.Q.D.= 32 98 21 30 dati di ingresso (TIPOLOGIA FONDAZIONALE) Forma della fondazione 2 (1) quadrata (2) rettangolare (3) circolare Larghezza (B) o (2r) Lunghezza (L) Profondit (D) Tensione sn Pressione d'esercizio (q0) 27.00 28.00 0.1 2.1 98 COEFFICIENTI DI FONDAZIONE fattore Nc fattore Nq fattore N 53.0 34.5 35.5 FATTORI DI FORMA 1.0 1.0 m m m kPa kPa gradi kPa kN/m3 %

fattore di forma Sc fattore di forma Sg

Pressione a rottura dell'a.r. Capacit portante ultima a.r.

15319.4 1378.7

qr (kPa) q'r (kPa)

E rispetto a tale valore che viene confrontata la pressione sollecitante massima; questa risulta pari a 2.62 kg/cmq ottenuta per la combinazione SLU 19, come mostra il fascicolo dei calcoli (p.to 7.1. pressioni sul terreno).

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Figura 1 - Pressioni sul terreno minime

La platea viene armata con doppia maglia di barre f14 a passo 25 cm, incrociata, inferiore e superiore, posta in opera copriferro pari a 5 cm e distanziatori ad omega in ragione di 9 al mq, come indicato nella tav. 1. In corrispondenza dei pilastri maggiormente sollecitati, viene diposta armatura integrativa costituita da una seconda maglia incrociata di barre f20 a passo 25 cm. Sul perimetro della platea, laddove non presente la ciabatta, viene disposta unulteriore armatura integrativa costituita da barre f14 a passo 25 cm sagomate a C a chiusura della piastra. Si riportano nel seguito gli andamenti delle sollecitazioni flettenti nella piastra di fondazione nelle due direzioni principali. Si rimanda al fascicolo dei calcoli per le verifiche della piastra.

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Figura 2 - Sollecitazioni Mxx platea di fondazione

Figura 3 - Sollecitazioni Myy platea di fondazione

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OGGETTO REALIZZAZIONE DI AUTORIMESSA ELEVATA SU DUE PIANI CON STRUTTURA PORTANTE IN CALCESTRUZZO ARMATO UBICAZIONE COMUNE DI MARCIANA MARINA (LI) LOCALITA SAN PIETRO COMMITTENTE AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MARCIANA MARINA Viale G.Vadi, n.7- 57033 MARCIANA MARINA (LI)

FASCICOLO DEI CALCOLI


Ai sensi delle NTC DM 14.01.2008, della Circolare LLPP 02.02.2009, del DPGR n.36/R del 09.07.2009

Il Tecnico Incaricato dei calcoli strutturali

Dott. Ing. Domenico Mei

ELABORATI

A1.5

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REALIZZAZIONE DI UN COMPLESSO COMPRENDENTE DUE FABBRICATI PER COMPLESSIVE NOVE UNITA' ABITATIVE COMUNE DI SANTA MARIA A MONTE (PI) - VIA CERRETTI

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