SUOLO & SOTTOSUOLO Il prolungamento tra De Ferrari e Brignole * PROF. ING. ** DOTT. ING., ROCKSOIL SPA, RESPONSABILE DI PROGETTO *** DOTT. ING., ROCKSOIL SPA, DIRETTORE TECNICO Prolungamento della Metropolitana di Genova PIETRO LUNARDI* MARTINO GATTI** GIOVANNA CASSANI*** Lopera Il prolungamento metropolitano tra De Ferrari e Brignole segue, in una prima parte, un tracciato sotterraneo corrispondente a quello superciale costituito da via Roma, via Santi Giacomo e Fi- lippo e via Serra, no a raggiungere Piazza Bri- gnole. Nel primo tratto la linea metropolitana oc- cupa le gallerie esistenti delle Grazie, mentre a partire da due cameroni di raccordo, situati in prossimit della galleria Mazzini, prevista la re- alizzazione di una nuova galleria a doppio bina- rio; le coperture sono variabili, in questa tratta, tra 8 e 20 m circa. In corrispondenza di via Santi Giacomo e Filippo, in adiacenza a Palazzo Albini, si collocher la futura Stazione metropolitana di Corvetto; al momento si prevista la realizza- zione della sola galleria di stazione, oltre al pozzo di attacco degli scavi eseguito allinterno del parco dellAcquassola; tale pozzo, in una prima La Metropolitana di Genova si avvia, con il prolungamento tra le Stazioni De Ferrari e Brignole, ad assumere un ruolo strategico nellambito del sistema di trasporto pubblico della citt, quale raccordo privilegiato tra la mobilit urbana di supercie ed il sistema ferroviario. Lo scorso gennaio, con la ne degli scavi in sotterraneo, si effettuato un passo decisivo verso il completamento della nuova tratta, superando con successo limpegnativa prova di realizzare unopera in sotterraneo in ambito urbano, in presenza di modesti ricoprimenti e con signicative interferenze in supercie. Rocksoil ha seguito la progettazione esecutiva e di dettaglio delle opere civili GIUGNO 2009 quarry & construction 45 fase di esercizio senza la stazione Cor- vetto, sar impiegato quale punto di ven- tilazione e via di fuga (Figura 1). La seconda parte del tracciato ha inizio da Piazza Brignole, prosegue sottopas- sando il fascio binari in avvicinamento alla stazione ferroviaria di Brignole, in pre- senza di coperture di circa 6 m, e supe- rata la sede ferroviaria, prosegue in cor- rispondenza delle vie Montesano ed Im- peria, con ricoprimenti iniziali di 6-8 m che salgono rapidamente no a 35-40 m, per poi ridiscendere nel tratto terminale, una volta raggiunto corso Montegrappa, a 3-4 m. Limbocco della galleria, lato Bri- gnole, impostato in corrispondenza del Figura 1 - Planimetria di inquadramento Figura 2 - Stazione Brignole: sezione rappresentativa muro di sostegno che separa corso Mon- tegrappa dal rilevato ferroviario della sta- zione FS di Brignole. La stazione terminale di Brignole, con ban- chine di lunghezza pari a 80 m, ubicata, a cielo aperto, in corrispondenza del rile- vato ferroviario della omonima stazione ferroviaria; la linea metropolitana occupa gli ultimi binari del rilevato, prossimi al Pa- lazzo di Meccanizzazione Postale, al mo- mento dimessi. Si prevista la realizza- zione di sottopassi di collegamento alla stazione ferroviaria, nellottica di favorire linterscambio funzionale fra ferrovia e metropolitana (Figura 2). Inne, larea del sovrappasso di via Canevari e del ponte sul Bisagno verr impiegata quale tron- chino di manovra. Nella tratta De Ferrari- Brignole inoltre prevista la realizzazione GIUGNO 2009 quarry & construction 46 di due manufatti speciali, nalizzati alleser- cizio della linea: i pozzi ubicati in Largo Lanfranco e Piazza Brignole, aventi fun- zione di camere per la ventilazione e per laccesso dei Vigili del Fuoco. La galleria metropolitana di linea costi- tuita, in sotterraneo, da un unico fornice a doppio binario, con interasse binari di 3.10 m e raggio interno in calotta pari ad R= 3.78 m. La sezione libera interna ri- sulta pari a circa 40 m; lo scavo stato eseguito in tradizionale, con sezione di circa 68 m e diametro di scavo di 9.0 m Figura 3 - Sezione galleria di linea Figura 4 - Pozzo e galleria di stazione Corvetto Linquadramento geologico-geotecnico (Fase conoscitiva) Dal punto di vista geologico regionale, larea metropolitana di Genova viene in- quadrata nelledicio appenninico e ne costituisce il margine nord-occidentale al contatto con la Zona Sestri Voltaggi. Le unit del substrato vengono riferite alle Unit Liguridi e sono costituite dai Flysch calcarei (Formazione dei Calcari del Monte Antola), di et cretacica supe- riore, seguiti da un lungo hiatus (inter- vallo di non deposizione) e ricoperti dalle Marne di Piccapietra (Formazione delle Argille di Ortovero), deposte durante la trasgressione Pliocenica. Lungo il trac- ciato della metropolitana genovese, si ri- conoscono queste due formazioni geo- logiche principali, separate da un oriz- zonte di brecce, di spessore general- mente plurimetrico, di natura calcarea, talora inglobate in matrice marnoso-argil- losa. In supercie sono poi presenti de- positi alluvionali uviali, localmente di ori- gine marina; in particolare nella zona di Brignole si rinvengono i depositi alluvio- nali del Bisagno. Il prolo geologico-geotecnico lungo il tracciato delle gallerie in sotterraneo, non- ch la caratterizzazione geomeccanica delle unit interessate dagli scavi, sono stati messi a punto a seguito di diverse campagne geognostiche, a partire dal 1992; gli esiti dei sondaggi condotti, con frequenza ogni 80-100 m lungo il trac- ciato, e delle prove eseguite in situ (prove pressiometriche, dilatometriche e di per- meabilit) e di laboratorio hanno consen- tito la ricostruzione di un quadro geotec- nico di previsione assai afdabile, che stato del tutto confermato durante la realizzazione delle opere (Figura 5). A partire dai cameroni di raccordo con le gallerie delle Grazie, lo scavo ha interes- sato interamente le marne argillose della Formazione delle Marne di Piccapietra per lintero tratto di galleria lungo via Roma, piazza Corvetto e via Santi Gia- como e Filippo; nel tratto compreso tra Via Serra e Piazza Brignole, lo scavo ha incontrato la zona di transizione tra le circa. I rivesti- menti, in calce- struzzo armato, presentano spes- sori di 0.70 m in calotta e 0.80 m in arco rovescio; a tergo del rivesti- mento prevista la messa in opera di un sistema di impermeabilizza- zione full round, costituito da geo- tessile, telo in pvc con strati in cls di regolarizzazione e protezione. In cor- rispondenza di ogni binario previsto un tubo di drenaggio (diametro 250 mm), con pozzetti di ispezione ogni 25 m. Le banchine di emergenza sono da realiz- zarsi mediante elementi prefabbricati, come pure la soletta di regolamento, avente spessore di 20 cm (Figura 3). I ca- meroni di raccordo alle gallerie delle Gra- zie, da eseguirsi per una lunghezza di 120 m, hanno diametro di scavo di 15.0 m e 11.5 m. La galleria di stazione Corvetto, di lunghezza pari a 80 m, presenta un dia- metro di scavo di 17.0 m (Figura 4). GIUGNO 2009 quarry & construction 47 SUO OLO && SOTTOSUOLO Marne di Piccapietra ed i Calcari di Monte Antola, attraverso un orizzonte plurime- trico di brecce. Nellarea di piazza Bri- gnole si riscontrata, come da previ- sione, una depressione morfologica del tetto dei calcari, data la presenza in su- percie dei depositi alluvionali del Bisa- gno. Superata piazza Brignole, lavanza- mento ha presentato un fronte misto, con la parte bassa del fronte, no alle reni, costituita dai calcari e la parte di calotta interessata dai depositi di supercie e dai riporti del rilevato ferroviario. La porzione di detrito in calotta andata a ridursi verso il muro di contenimento del rilevato di Bri- gnole, lato via Montesano, no a che lin- tero scavo stato realizzato nella For- mazione dei Calcari del Monte Antola. Inne, in corrispondenza dellimbocco lato stazione ferroviaria di Brignole, i mo- desti ricoprimenti tra la calotta galleria e corso Montegrappa, pari a 3-4 m, hanno riportato il fronte di scavo ad interessare i detriti di supercie per una modesta por- zione in calotta. Lultima parte del tracciato, a cielo aperto, si sviluppa interamente allin- terno dei depositi alluvionali del Torrente Bisagno, che in questa zona, presen- tano una potenza di circa 30 metri. Relativamente alla situazione idrogeolo- gica, la formazione delle Marne di Picca- pietra ha mostrato valori di permeabilit assai bassi (13 10 -8 m/s), tali da ren- dere pressoch nulla la circolazione idrica in sotterraneo; diversamente, nella for- mazione dei Calcari del Monte Antola e soprattutto nella fascia di transizione delle brecce, stato stimato un valore di per- meabilit superiore (10 -56 m/s), con ve- nute in galleria talora signicative (2-5 l/s). Figura 5 - Prolo geologico-geomeccanico Pozzo Brignole GIUGNO 2009 quarry & construction 48 Riguardo alla falda, i controlli piezome- trici, condotti prevalentemente in fase progettuale, hanno evidenziato livelli pres- soch contenuti entro 2-6 m da piano campagna, localmente 10 m da p.c., con battenti in calotta galleria di 1-1.5 bar. In merito alla caratterizzazione geotec- nica-geomeccanica, tenuto conto degli esiti delle prove di laboratorio, delle va- lutazioni condotte sui valori di RMR e GSI stimati dai sondaggi (questo specie per la formazione dei calcari), nonch delle informazioni disponibili in letteratura, si sono impiegati i parametri progettuali ri- portati in Tabella 1. Lapproccio progettuale ADECO-RS Lopera da realizzare in sotterraneo pre- sentava le caratteristiche di una scavo urbano con modesti ricoprimenti, da con- dursi prevalentemente sotto strada ed in adiacenza a fabbri- cati talora di notevole impor- tanza, quali ad esempio gli edi- ci storici di galleria Mazzini e di via Roma. Particolarmente de- licati apparivano anche lo scavo della galleria di Stazione Cor- vetto, a partire dal pozzo di at- tacco dellAcquassola, ed il sot- toattraversamento del rilevato ferroviario di Brignole. Lapproccio progettuale, in un simile contesto, non poteva che considerare il controllo del comportamento deformativo del sistema nucleo-fronte-gal- leria, quale punto chiave per assicurare lassenza di risenti- menti in supercie a seguito de- gli scavi, secondo la losoa dellApproccio ADECO-RS. In- nanzitutto si operata la scelta di realizzare una galleria a sin- golo fornice, cos da ridurre lestensione del possibile ba- cino di subsidenza in supercie rispetto allipotesi di adottare due gallerie a singolo binario. Si poi esaminato, in considera- Litologia Peso di Volume (kN/m 3 ) Angolo di attrito () Coesione c (MPa) Modulo Elastico E (GPa) Coefciente di Poisson
Materiale di riporto (r) 20 32 0 0,02-0,05 0,3
Depositi alluvionali costituiti prevalentemente da sabbie e limi (alS-L) 19-20 30 0,02-0,03 0,02-0,03 0,3 Marne di Piccapietra (PIC) 19-21 30 0,2-0,6 0,05-0,10 0,3 Brecce eterometriche (Br) 20 30 0 - 0,3 Calcari di Monte Antola (FAN) estremamente fratturato 24-25 28-30 0,2-0,6 2,0-4,0 0,3 Calcari di Monte Antola (FAN) 25-26 30-38 0,6-2,0 5,0-13,0 0,25 zione del quadro geologico-geotecnico ed idrogeologico approfondito in fase co- noscitiva e delle geometrie di scavo, il comportamento del nucleo-fronte a se- guito dellapertura dello scavo, indivi- duando, per ciascuna tratta omogenea Tabella 1 Figura 6 - Sezioni tipologiche di scavo SEZIONE TIPO B2 SEZIONE TIPO C2 dal punto di vista geotecnico, le parti a comportamento tenso-deformativo omo- geneo, nellambito delle tre categorie di comportamento fondamentali: nucleo- fronte stabile, nucleo-fronte stabile a breve termine, nucleo-fronte instabile GIUGNO 2009 quarry & construction 49 SUO OLO && SOTTOSUOLO (fase di diagnosi). Inne si sono deniti gli interventi di pre-connamento e di con- namento necessari, per ciascuna delle tratte a comportamento tenso-deforma- tivo omogeneo, per regimare i fenomeni deformativi attesi e guidare gli avanza- menti verso condizioni di sicurezza sia nel breve sia nel lungo termine (fase di terapia), prevedendo per ciascun caso, attraverso il calcolo, lentit dei fenomeni deformativi (estrusioni, convergenze) da attendersi ai ni del controllo, in corso dopera, della validit del progetto e della buona esecuzione della costruzione (fase di verica e messa a punto del progetto in corso dopera). Nel dettaglio, per la Formazione delle Marne di Piccapietra si individuato un comportamento del nucleo-fronte di tipo stabile a breve termine, con mo- desti valori di convergenza, pari a 10-15 mm, e livelli di plasticizzazione assai con- tenuti per la sagoma di linea, tali da pre- vedere unicamente il connamento del cavo mediante la posa in opera di cen- tine metalliche, inglobate in uno strato di sprizt-beton: sezione tipo B0. Conside- rando la sagoma dei cameroni e della gal- leria di stazione, le analisi hanno invece evidenziato valori di convergenza radiale decisamente pi elevati, pari gi a 30 mm circa allapertura del fronte per evolvere no a 40 mm, tali da prevedere, in ag- giunta al connamento del cavo, anche un inter- vento di pre-conname- nento del nucleo me- diante elementi strutturali in vetroresina: sezione tipo B2 (Figura 6 e 7). Nella zona di transizione tra le formazioni delle marne e dei calcari, spe- cie in presenza di impor- tanti spessori di brecce, si individuato un com- portamento del nucleo- fronte di tipo insta- bile, a causa delle mo- deste caratteristiche di resistenza a taglio dei ter- reni e della presenza di una signicativa circola- zione dacqua sotterranea, la quale gioca un ruolo decisamente negativo riguardo alle condizioni di stabilit del fronte. In que- sto contesto, presente in corrispondenza del tratto terminale di Via Serra, si rite- nuto di adottare, in aggiunta al pre-con- namento del nucleo, anche la realizzazione di un intervento di consolidamento al con- torno del cavo, mediante elementi strut- turali in VTR valvolati ed iniettati ad alta pressione con miscele cementizie e, lo- calmente, integrative impermeabilizzanti: sezione tipo C2. Inne, per la formazione dei Calcari del Monte Antola, stato in- dividuato un comportamento del fronte di tipo stabile a breve termine, con defor- mazioni trascurabili, tali da adottare il solo connamento del cavo: sezione tipo B0 (Figura 8). Solo in presenza di basse coperture, ad esempio allimbocco lato Brignole, si im- piegato un intervento di pre-sostegno, me- diante la posa di una coro- nella di tubi metallici in ca- lotta. Nella scelta delle tec- nologie di consolidamento, si evitato di effettuare la- vorazioni dalla supercie, in modo da ridurre al minimo il disturbo al trafco veicolare e pedonale delle zone inte- ressate. Lungo tutto il tracciato lo scavo stato eseguito a piena sezione, per sfondi di 1.0-1.5 m, cos da con- sentire, a seguito dellavan- zamento, la tempestiva sta- bilizzazione del cavo me- di ante l a real i zzazi one dellarco rovescio denitivo e delle murette, gettati in Figura 7 - Galleria di stazione Corvetto: formazione Marne di Piccapietra Figura 8 - Galleria di linea: formazione calcari di Monte Antola GIUGNO 2009 quarry & construction 50 opera, nei contesti pi delicati, a ridosso del fronte di scavo. A completamento della galleria, si prevista la realizzazione di un sistema di impermeabilizzazione full- round, in modo da evitare leffetto dre- nante che la galleria inevitabilmente avrebbe nei confronti delle falde, ed il getto dei rivestimenti di calotta in calce- struzzo armato, in considerazione delle modeste coperture, delle pressioni idro- statiche e della possibilit di carichi asim- metrici legati alla presenza in supercie di edici. Linterferenza con le opere in supercie La problematica dellinterferenza tra gli scavi in sotterraneo e le preesistenze in supercie ha riguardato tutto il tracciato dellopera, ma si vuole qui evidenziare in particolar modo due situazioni che, sotto questo punto di vista, presentavano, a li- vello progettuale, notevole difcolt: lo scavo dei cameroni in corrispondenza de- gli edici storici di galleria Mazzini e via Roma, con coperture di 7-8 m, ed il sotto- attraversamento del rilevato ferroviario di Brignole, eseguito in presenza di rico- primenti pari a 5-6 m. La soluzione progettuale adottata stata nalizzata, in entrambi i casi, al massimo contenimento del comportamento defor- mativo del fronte e del cavo, nellottica di minimizzare il volume perso durante la realiz- zazione della galleria, dalla fase di scavo no al getto dei rivestimenti denitivi. Le modalit di avanzamento sono state vericate mediante ana- lisi alle differenze nite, stimando in particolare i bacini di subsidenza at- tesi e lentit dei cedi- menti ad essi associati. In Figura 9 si riporta, a titolo esemplificativo, lanalisi condotta per lo scavo del camerone di raccordo nella Forma- zione delle Marne di Piccapietra: lanalisi ha evidenziato un valore di convergenza, in chiave galleria, pari a circa 25-30 mm, con cedimenti a piano campagna, in cor- rispondenza degli spigoli edici, pari a 6 mm e 20 mm. Interpretando il bacino di subsidenza, cos determinato, mediante le formulazioni empiriche (Peck 1969, OReally&New 1982), si ottiene un va- lore del volume perso pari allo 0.45% del volume scavato, valore molto ridotto per una modalit di scavo convenzionale; lam- piezza del bacino risulta adeguatamente ttata assumendo un parametro di forma k pari a 0.60. Le previsioni di cedimento sono quindi state impiegate per condurre analisi di rischio nei confronti dei fabbri- cati presenti (Mair, Taylor e Burland 1996), determinando categorie di danno 0 e 1 (Boscardin e Cording 1989), indicative di rischi potenziali assai contenuti. In ge- nerale le misure di monitoraggio, condotte a piano campagna in corso dopera, hanno mostrato valori di cedimento ancor pi contenuti, con valori assoluti massimi pari a 4-6 mm. Le analisi condotte a ritroso a partire dai dati di campagna, hanno evi- denziato, nella tratta di galleria scavata nelle marne, valori dei volumi persi in fase di scavo compresi nel range 0.35-0.45%, a testimoniare lefcacia degli interventi progettuali previ sti (ad esempi o presso lo scavo della gal- leria di stazione Corvetto si sono osservati cedimenti pari a 10-15 mm, local- mente 25 mm nella zona del camerone). Valori di ce- dimento millimetrici si sono registrati, come preventi- vabile, per gli scavi nei cal- cari. Sempre inferiori al cm sono risultate anche i va- lori di convergenza. La realizzazione del tratto di sottopasso al rilevato ferroviario ha comportato Figura 9 - Valutazione cedimenti attesi Camerone di raccordo con le gallerie delle Grazie GIUGNO 2009 quarry & construction 51 SUO OLO && SOTTOSUOLO non solo la denizione degli interventi pro- gettuali, ma soprattutto la messa a punto, in fase costruttiva, dei parametri opera- tivi di esecuzione degli interventi di pre- sostegno e di pre-connamento, in ter- mini di pressioni e portate di iniezione, valori di assorbimento e mix-design delle miscele cementizie. Data la presenza di depositi superciali nella porzione supe- riore del fronte di scavo, le modalit di avanzamento hanno infatti previsto la cre- azione di una fascia di terreno consoli- dato al contorno del cavo, allo scopo di creare articialmente la formazione dellef- fetto arco di scarico; la presenza di una coronella di tubi metallici ha consentito un incremento dei fattori di sicurezza, specie nei confronti di instabilit locali del prolo di scavo (Figura 10). Il rischio di operare sollevamenti del piano campagna in fase di iniezione, ha reso necessario il controllo topograco di mire ubicate sulla sede ferroviaria, mediante sistema automatizzato con frequenza di lettura oraria, nellarco delle 24 ore; in questo modo stato possibile monito- rare lo sghembo dei binari, confrontan- dolo con le soglie di attenzione (3.5 per mille) e di allarme (5.0 per mille) denite, con base di controllo 3.0 m, dallEserci- Figura 10 - Sottoattraversamento rilevato ferroviario di Brignole zio RFI; al superamento della soglia di at- tenzione, il protocollo di intervento pre- vedeva il controllo/adeguamento delle modalit operative (ritaratura delle pres- sioni e portate di iniezione), mentre al su- peramento della soglia di allarme si atti- vava linterruzione dellesercizio ferrovia- rio (situazione che non si mai vericata) (Figura 11). Anche lispezione visiva, in continuo, della sede ferroviaria, consen- tendo di individuare eventuali fughe di mi- scela a piano campagna, ha permesso una sorveglianza degli esiti delle lavora- zioni in sotterraneo. Figura 11 - Monitoraggio rilevato ferroviario GIUGNO 2009 quarry & construction 52 Lorganizzazione del cantiere e lattacco degli scavi La realizzazione delle opere in sotterra- neo stata effettuata a partire da due punti di attacco degli scavi: il pozzo rea- lizzato allinterno del Parco dellAcquas- sola (pozzo Corvetto) e limbocco in pros- simit della stazione ferroviaria di Bri- gnole. Dal pozzo Corvetto, il Cantiere ha gestito lo scavo della galleria di stazione e due fronti di avanzamento, uno verso De Ferrari, il quale ha consentito la rea- lizzazione dei cameroni di raccordo; lal- tro verso piazza Brignole, che ha per- messo lo scavo della galleria metropoli- tana lungo via SS Giacomo e Filippo e via Serra. Dallimbocco lato Brignole si operato lo scavo della galleria sotto via Imperia e Montesano, nonch il sotto-at- traversamento del rilevato ferroviario. La realizzazione del pozzo Corvetto, avente dimensione in pianta di 1012 m, ha comportato lesecuzione di diaframmi, mediante idrofresa, di notevole lunghezza, pari a 48.0 m; limpiego di attrezzature allavanguardia ha consentito la loro ese- cuzione con errori di verticalit ridottis- simi, inferiori a 5 cm; il contrasto dei pan- nelli in fase di scavo stato effettuato mediante contrasti me- tallici (Foto 12) e, pi in profondit, mediante tiranti in trefoli. Dal pozzo, in pi fasi, si proceduto alla re- alizzazione del came- rone di attacco degli scavi, realizzato in di- rezione ortogonale alla linea; a seguito di ogni fase di scavo, che ha comportato la posa in opera preventiva di in- terventi di pre-connamento del fronte mediante elementi in VTR, si proceduto al getto del rivestimento denitivo in c.a., per sottomurazione, al ne di stabilizzare il cavo (Foto 13 e 14). Al riguardo si evi- denzia che il camerone presenta unal- tezza di scavo di 18 m, con calotta a circa 8 m dal piano stradale e 5 m dalle fonda- zione dei fronti edici di Via SS Giacomo e Filippo. Il sito dellAcquassola ha fun- zionato quale base logistica principale del Cantiere, con ufci ed ofcine. Limbocco Brignole situato in corrispon- denza del muro di contenimento tra Corso Montegrappa ed il rilevato ferroviario. Al ne di realizzare questo imbocco senza interferire con la soprastante sede stra- dale di Corso Montegrappa, alquanto traf- cata e sede di importanti sottoservizi (ad esempio un cavo ENEL da 132 kV), e considerata linclinazione della parete del muro rispetto al tracciato metropoli- Foto 12 Pozzo Corvetto (in basso) Foto 13 e 14 Attacco scavi Corvetto: fasi di scavo e getto GIUGNO 2009 quarry & construction 53 SUO OLO && SOTTOSUOLO tano, si operato mediante la realizza- zione di una protesi in c.a. che, opportu- namente ancorata agli ammassi calcarei presenti a tergo del muro mediante chio- dature, ha permesso di determinare un fronte di attacco per lattacco degli scavi della galleria (Figura 15 e 16). I primi campi di avanzamento sono stati condotti mediante protezione di tubi me- tallici in calotta, data la ridottissima coper- tura rispetto alla sede stradale, 4-5 m. In questo tratto la galleria sovrappassa, a raso, anche il cunicolo pedonale di Borgo Incrociati, allinterno del quale stato eseguito, preventivamente, un intervento di rinforzo strutturale con camicia in c.a. La demolizione dei fronti di scavo stata condotta, lungo tutto il tracciato della gal- leria, mediante ripper nelle marne e mar- tellone da 3.5 ton nei calcari; non si sono vericati disturbi vibrazionali e di rumore particolarmente gravosi per gli abitanti, ad eccezione di un tratto, in corrispon- denza di via Imperia, nei calcari, dove la compattezza della roccia ed il conse- guente rumore allabbattimento (60-70 dBA in supercie), ha indotto a sospen- dere le attivit di scavo in orario notturno. Le produzioni giornaliere medie sono ri- sultate pari a 1.2-1.4 m/giorno di galle- ria nita nella formazione delle marne e pari a 1.5-2.0 m/giorno nei calcari. Un si- gnicativo rallentamento degli avanza- menti si registrato nella fase di attra- versamento del rilevato ferroviario, in quanto le ridotte portate di iniezione per il controllo dei sollevamenti richidevano due settimane circa per il consolidamento del campo di avanzamento da 9 m. Durante il momento della costruzione, nello spirito dellApproccio ADECO-RS, si seguita la fase operativa, di applica- zione degli interventi di stabilizzazione previsti in progetto, e si operato il con- trollo e la verica della risposta deforma- tiva attesa, in galleria e a piano campa- gna, cos da procedere, nel caso, alla messa a punto del progetto. Non si sono rese necessarie modiche signicative alla sezioni tipo di progetto, salvo qual- che adeguamento al contesto geologico- geomeccanico locale. Il sistema di monitoraggio Il sistema di monitoraggio risultato uno strumento irrinunciabile per controllare, durante lo svolgimento dei lavori, il com- portamento deformativo della galleria, i movimenti nel terreno e la loro propaga- zione in supercie, nonch i cedimenti e le rotazioni degli edici e dei manufatti prossimi al tracciato metropolitano. Il pro- gramma stato predisposto allo scopo di validare od eventualmente adeguare le modalit di avanzamento previste in progetto, a seguito del confronto tra le grandezze previste in progetto e quelle osservate durante i lavori; il superamento Figura 15 e 16 - Imbocco della galleria lato Brignole GIUGNO 2009 quarry & construction 54 di predeterminate soglie di allarme con- sente infatti di adottare eventuali provve- dimenti correttivi agli interventi previsti, in termini di numero, sovrapposizione dei consolidamenti, passi delle centine, suc- cessione delle fasi di lavoro, in partico- lare le distanze di getto dal fronte dei ri- vestimenti denitivi, arco rovescio e ca- lotta. Si sono predisposte attivit di moni- toraggio in galleria ed in supercie eseguite dalla societ Stone Spa (Figura 17). Monitoraggio in galleria: redoz|one d| r|||ev| geomeooon|o| per |o restituzione delle caratteristiche geolo- gico-strutturali dellammasso al fronte di scavo; stoz|on| d| m|suro de||e oonvergenze, o cinque mire, per il rilevamento tridimen- sionale degli spostamenti del prolo di scavo, disposte ogni 10-50 m in funzione dei contesti geomeccanici; stoz|on| d| m|suro de||o stoto tens|ono|e nei rivestimenti mediante barrette esten- simetriche da posizionarsi sullanima del prolato centinato per i rivestimenti di prima fase e sulle armatura metalliche per i rivestimenti denitivi. Monitoraggio di supercie: ret|oo|o topogrohoo oost|tu|to do oop|- saldi o basi per livellazioni topograche di precisione, ubicati principalmente in corrispondenza di edici, della sede stra- dale e ferroviaria ed in testa agli strumenti profondi; ootene ||ve||ometr|ohe ub|oote su| fronte di alcuni edici signicativi prospicienti la linea, in circuiti da 5-6 tazze ciascuno; estens|metr| mu|t|bose, o 3 bos| d| |et- tura, ed estensoinclinometri, con basi di lettura ogni metro, per misure i movimento allinterno del terreno; stoz|on| oon o||nometr| d| porete, per |o misura della rotazione di alcuni edici pi elevati, rappresentativi lungo il trac- ciato; fessur|metr| su |es|on| prees|stent| per valutare levoluzione nel tempo. Le frequenze di lettura degli strumenti risultata variabile in funzione della distanza del fronte di scavo dallo strumento: gior- naliera per distanze del fronte di avanza- mento pari a 30 m prima e 50 m oltre la sezione di controllo e successivamente con cadenza da settimanale a mensile. Gli strumenti del monitoraggio di super- cie hanno usufruito di alcune letture an- ticipate per il controllo dei disturbi di sot- tofondo (background monitoring). Con- siderato che nei confronti di manufatti esistenti, ancor pi critico dei cedimenti assoluti risultano le distorsioni, tale gran- dezza stata assunta per il la denzione delle soglie di controllo, considerando una distorsione angolate di 1/400 quale soglia di attenzione e di 1/500 quale so- glia di allarme (Figura 18). Ringraziamenti Gli Autori desiderano ringraziare lAnsaldo STS, Concessionaria della linea metropo- litana, e Metrogenova Scarl, Impresa af- dataria dei lavori, per la procua collabora- zione durante la realizzazione dellopera. Un ringraziamento particolare ai colleghi Ing. Valerio Torricelli, dott. Fiorenza Pen- nino e Arch. Santo Guerriero per il prezioso contributo nella messa a punto del progetto costruttivo. Figura 17 - Sezione tipologica di monitoraggio Figura 18 - Catene livellometriche in via Roma Tazza livellometrica
RELAZ.all.1 Sing. Int Intervista integrale del vicesindaco Stefano Bologna a Teleoccidente del 14-10-2005 Bologna: proprio l’altro ieri ho rassegnato le dimissioni da Vicesindaco. Dopo un lungo e travagliato periodo di contrasti e ripensamenti proprio perché dopo 18 mesi circa da quella bellissima vittoria nel segno della continuità amministrativa, purtroppo ho dovuto verificare periodicamente che questa continuità non ci stava. Per fare un esempio emblematico nel giro di 10 mesi sistematicamente e cronologicamente sono stati completamente smantellati l’ufficio di Igiene Ambientale, poi è stato indebolito particolarmente e pericolosamente l’ufficio Tributi e proprio l’alto ieri è stato decapitato assolutamente l’ufficio Tecnico. Questo è completamente in contrasto con quella che doveva essere la continuità amministrativa organizzativa e di sviluppo del nostro paese. Ma questo è solo un esempio di tutte le tematiche dell’amministrazione che poi nei prossimi giorni avrò il dovere
Considerazioni su prove di carico di
tiranti di ancoraggio eseguiti in terreni
sciolti sotto falda durante la costruzione
della metropolitana di Napoli
PROVINCIA 2011 OPERE TRIENNALI PROGRAMMATE PER ISOLA DELLE FEMMINE ACQUARIO MARIO BASE NATO MANUTENZIONE IMMOBILE VIGILI URBANI VIA DEI VILLINI MESSA IN SICUREZZA STRADE A29