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SOMMARIO
PREMESSA..........................................................................................................................................................................3
NORMATIVA DI RIFERIMENTO..........................................................................................................................................4
MATERIALI ..........................................................................................................................................................................7
COMBINAZIONI DI CARICO..............................................................................................................................................11
METODO DI CALCOLO.....................................................................................................................................................12
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PREMESSA
La presente relazione contiene le verifiche di resistenza e di portanza dei micropali di fondazione dei muri di sostegno previsti nel
progetto definitivo dell’intervento di realizzazione delle opere idrauliche e strutturali di arginatura del Torrente Varenna in località San
Carlo di Cese e nuova passerella pedonale (2° lotto funzionale).
In particolare, si fa riferimento alla sezione tipo dei muri d'argine caratterizzata dalla presenza del massimo riempimento a tergo del
muro (muro prefabbricato di altezza 4,50), in modo da valutare la situazione più gravosa ai fini della determinazione del minimo
coefficiente di sicurezza compatibile con la situazione finale.
• Normativa di riferimento;
L'intervento in progetto è realizzato per permettere lo smaltimento delle portate di piena del Torrente Varenna impedendone
l’esondazione e l’alluvionamento delle aree abitate prospicienti il corso d’acqua. Tale intervento costituisce il completamento verso
valle dei lavori di risagomatura dell’alveo, estendendosi dalla briglia di valle eseguita nel corso del 1° lotto fino alla briglia di valle
preesistente al termine dell’area abitata, per un tratto dello sviluppo in asse alveo di ml 205.
- risagomatura dell’alveo fluviale, per uno sviluppo in asse alveo di 205 m, comprendente lo sbancamento dalla nuova
briglia di valle fino alla nuova passerella pedonale;
- arginatura in sinistra alveo, disposta a diretta difesa del nucleo urbano contro il rischio di esondazione, con sviluppo di ml
135, a partire dal limite di monte dell’intervento, fino alla nuova passerella, e da questa, a difesa dell’esistente strada
comunale e delle case che vi si affacciano, fino ad una formazione rocciosa, ove la strada comunale prende quota
sovralzandosi con congruo franco oltre il profilo del pelo libero della portata duecentennale; la struttura dell’argine è
prevista in muratura semiprefabbricata fondata su plinto gettato contro terra, con scarpa del 5% sulla verticale;
- arginatura in destra alveo, disposta a valle della nuova passerella, raccordata ai relativi muri andatori e prevista dello
stesso tipo di quella in sinistra, a pari livello sia di ciglio che di fondazione, di sviluppo complessivo pari a 139 m,
terminando in corrispondenza del muro andatore della preesistente briglia di valle, di cui si tratta nel prosieguo;
- briglia di valle, già esistente di cui si prevede la parziale demolizione per ricavare una gaveta della larghezza di 5,00 m sul
ciglio di sfioro, sagomandone i fianchi a 45°, in modo da mantenere il regime di deflusso della portata duecentennale in
condizioni di corrente veloce;
- acque di superficie: vengono convogliate in apposito nuovo collettore da realizzare in parallelo ed a tergo dei nuovi muri
d’argine, sia in sinistra che in destra alveo, a livello del cordolo di testa dei micropali di fondazione.
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NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Le fasi di analisi e verifica delle opere di fondazione sono state condotte in accordo alle seguenti disposizioni normative:
D. M. Infrastrutture Trasporti 14 gennaio 2008 (G.U. 4 febbraio 2008 n. 29 - Suppl. Ord.) “Norme tecniche per le Costruzioni”.
Inoltre, in mancanza di specifiche indicazioni, ad integrazione della norma precedente e per quanto con esse non in contrasto, sono
state utilizzate le indicazioni contenute nella:
Circolare 2 febbraio 2009 n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (G.U. 26 febbraio 2009 n. 27 – Suppl. Ord.)
“Istruzioni per l'applicazione delle 'Norme Tecniche delle Costruzioni' di cui al D.M. 14 gennaio 2008”.
Eurocodice 8 “Indicazioni progettuali per la resistenza sismica delle strutture - Parte 5: Fondazioni, strutture di contenimento ed
aspetti geotecnici.”
INQUADRAMENTO GEOLOGICO
L’area oggetto d’intervento è interessata da formazioni geologiche a rocce verdi (serpentinoscisti) per cui sono stati indagati i terreni
oggetto di scavo per valutarne le caratteristiche di assetto strutturale, le caratteristiche geotecniche e le caratteristiche fisico-
chimiche.
In particolare, la geologia del comparto è rappresentata dalle Unità tettonometamorfiche Palmaro – Caffarella che localmente,
conformemente al foglio 213-230 Genova della Carta Geologica d’Italia (2008), si distinguono in:
- Calcescisti della Val Branega: scisti quarzo-micacei più o meno calcariferi, spesso con livelli nerastri ricchi in cloritoide
(Giurassico Superiore);
- Serpentiniti di San Carlo di Cese: serpentiniti antigoritiche, talvolta con relitti mineralogici e/o tessiturali di lherzoliti (Dogger
– Malm).
Nella zona indagata è stata effettuata in fase di progettazione definitiva del 1° lotto una campagna di indagini geologiche
comprensive di sondaggi meccanici a carotaggio continuo, prove geotecniche in situ, stese sismiche e prelievi di campioni per le
analisi di laboratorio chimico, indagini estese a quel tempo all’intera fascia del corso d’acqua incidente sull’abitato, anche a valle del
1° lotto, quindi utili anche per la presente fase progettuale di 2° lotto. In fase di progettazione esecutiva del 1° lotto sono stati
effettuati sondaggi integrativi in corrispondenza delle zone di fondazione delle briglie, allo scopo, soprattutto, di verificare
l’orientamento dei livelli fessurativi della roccia, ottenendo, peraltro, ottimo riscontro con le valutazioni precedentemente espresse
circa quote e consistenza dell’ammasso roccioso di base.
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CARATTERIZZAZIONE GEOTECNICA DEI TERRENI
Nel calcolo di calcolo sono utilizzati le due tipologie di terreno, con caratteristiche:
Roccia
Terreno tipo T1 GP - Ghiaie a granulometria poco assortita o miscele di ghiaia e sabbia, con frazione fine scarsa o
assente
γd[kN/m3] γt[kN/m3 ] c'k[N/mm2] Φ'k[°] su,k[N/mm2] qu,k[N/mm2]
19 19 0 26 0.2 -
Es[N/mm2] Gs[N/mm2] Vs[m/s] Liquefazione
40 25 300 Questo terreno non è suscettibile di liquefazione.
Descrizione: Terreno sabbioso.
Roccia
Roccia fratturata: roccia con discontinuità ravvicinate comunque orientate (da ravvicinate a molto
Terreno tipo T2
ravvicinate), strette (a labbra combacianti) o beanti (aperte), vuote o riempite di materiale di
alterazione E2 - Resistenza molto bassa, rocce molto tenere (50-100 o <50 daN/cm2)
γd[kN/m3] γt[kN/m3 ] c'k[N/mm2] Φ'k[°] su,k[N/mm2] qu,k[N/mm2]
19 19 0 38 - 5
Es[N/mm2] Gs[N/mm2] Vs[m/s] Liquefazione
40 25 1000 Questo terreno non è suscettibile di liquefazione.
Descrizione: Roccia mediamente compatta.
S1 2 strati
Strato Quota[cm] Altezza[cm] Terreno
1 0 400 Terreno tipo 1
2 -400 600 Terreno tipo 2
La pericolosità sismica di base del sito è stata definita utilizzando la procedura basata sui risultati disponibili sul sito web dell’INGV
(http://www.mi.ingv.it/pericolosita-sismica), nella sezione “Mappe interattive della pericolosità sismica”.
I valori dei parametri necessari alla costruzione degli spettri di risposta orizzontale e verticale sono i seguenti:
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ANALISI DEI CARICHI SUI MICROPALI DI FONDAZIONE
9
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COMBINAZIONI DI CARICO
Le azioni sono applicate direttamente in testa ai pali, espresse rispetto al sistema di riferimento globale.
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METODO DI CALCOLO
Le verifiche sono state condotte, in accordo con le disposizioni del D.M. 14/01/2008, confrontando i valori di resistenza con quelli di
progetto, secondo l’Approccio 1 e sono state:
Per la verifica a capacità portante dei micropali, si è provveduto a calcolare la capacità portante dei micropali stessi da confrontare
con i valori degli sforzi sollecitanti sui singoli micropali.
La capacità portante di un palo viene valutata come somma di due contributi: portata di base (o di punta) e portata per attrito laterale
lungo il fusto.
Riassumendo il lavoro di molti Autori (Pells, 1977; Meyerhof, 1953; Sowers, 1970), si può affermare che il valore della portanza
ultima sarà raramente distante da quello della resistenza a compressione monoassiale della roccia intatta, anche in presenza di
fratture verticali. Il valore indicativo della resistenza a compressione monoassiale può essere tratto dal seguente compendio di
proprietà tipiche delle rocce (Peck, 1969):
Le massime pressioni ammissibili sono normalmente comprese fra 0.2 e 0.5 qu.
Il calcolo della portata per attrito laterale viene effettuato con i seguenti metodi: Metodo: AGI e Metodo: Roccia.
Le "Raccomandazioni sui pali di fondazione" pubblicate dall'AGI nel 1984 contengono le indicazioni per il calcolo della capacità
portante di pali di fondazione in terreni sciolti e coesivi, per pali infissi e trivellati.
Per terreni sciolti, l'attrito laterale è valutato in termini di tensioni efficaci, in funzione di un coefficiente di spinta orizzontale k,
dell'angolo di attrito palo-terreno m e della tensione verticale efficace s'v.
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Per terreni coesivi, il metodo si basa sulla resistenza al taglio non drenata s u, o, in alternativa, sull'angolo di resistenza al taglio F' e
sulla tensione verticale efficace s'v. Viene inoltre valutata la profondità critica zc oltre cui l'attrito rimane costante, secondo il diametro
del palo. Questo metodo è applicabile a terreni non coesivi e coesivi, sia per pali infissi che per pali trivellati.
Secondo Thorne (1977), nel caso di pali incastrati o infissi in roccia (previa asportazione di tutto il terreno rimaneggiato dalla zona di
incastro) è possibile ammettere che parte del carico venga ceduto al terreno lungo il fusto. L'attrito limite è assunto pari ad una
frazione della resistenza a compressione monoassiale della roccia, ma in molti casi il fattore determinante è invece rappresentato
dalla resistenza del calcestruzzo costituente il palo. Il valore indicativo della resistenza a compressione monoassiale può essere
tratto dal seguente compendio di proprietà tipiche delle rocce (Peck, 1969):
Nel caso di rocce notevolmente fratturate, è più ragionevole ricorrere a valori di attrito limite compresi fra 75 e 150 kPa.
Per la verifica a resistenza dei micropali, soggetti a carichi trasversali, si è provveduto a conoscere il modulo di reazione laterale o il
modulo elastico laterale.
Il calcolo del modulo di reazione orizzontale viene effettuato col metodo Lineare.
Il valore del modulo di reazione orizzontale varia linearmente con la quota, e viene calcolato come somma di un termine costante (A)
più un coefficiente (B) moltiplicato per l'approfondimento (z) sotto il piano campagna.
Il calcolo della resistenza trasversale laterale viene effettuato col metodo Broms.
La teoria pubblicata da Broms nel 1964 propone due approcci differenti per terreni coesivi e non coesivi. Per terreni sciolti, propone
una distribuzione di resistenza ultima pari a tre volte la pressione di resistenza passiva valutata secondo la teoria di Rankine, p l =
3Kps'v. Per terreni coesivi, propone una distribuzione di pl che vede un tratto nullo per i primi 1.5 diametri dalla superficie, seguito da
un tratto con valore di resistenza pari a 9su (resistenza al taglio non drenata) per profondità maggiori.
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CALCOLO DELLA PORTATA LATERALE
Strato 1: Ghiaia
Si utilizza il metodo AGI per il calcolo della portata laterale in questo strato.
Il palo attraversa questo strato da quota 0 m a quota -4 m. Segue il calcolo alla quota intermedia di -2 m.
L'angolo di resistenza al taglio F' k vale 26. Il coefficiente di attrito m vale 0.488. Il coefficiente di spinta k vale 0.700.
La tensione verticale efficace vale s'v = 0.038 N/mm2. L'attrito laterale calcolato vale 0.013 N/mm2.
Portate di calcolo: Qsc,d = 13.23 kN (in compressione, con s/D=0.40%). Qst,d = 8.39 kN (in trazione, con s/D=0.40%).
Strato 2: Roccia
Si utilizza il metodo Roccia per il calcolo della portata laterale in questo strato.
Il palo attraversa questo strato da quota -4 m a quota -8.8 m. Segue il calcolo alla quota intermedia di -6.4 m.
L'attrito limite, determinato dalla resistenza del cls fcd è 0.050 fcd = 0.65 N/mm2. L'attrito limite, determinato dalla resistenza a
compressione monoassiale della roccia, è 0.050 quk = 0.25 N/mm2. L'attrito laterale calcolato vale quindi 0.25 N/mm2.
Portate di calcolo: Qsc,d = 305.87 kN (in compressione, con s/D=0.10%). Qst,d = 194.04 kN (in trazione, con s/D=0.10%).
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CALCOLO DELLA RESISTENZA DEI MICROPALI DI FONDAZIONE
Strato 1: Ghiaia
Si utilizza il metodo Lineare per il calcolo del modulo di reazione orizzontale in questo strato.
Il palo attraversa questo strato da quota 0 m a quota -4 m. Segue il calcolo alla quota intermedia di -2 m.
Strato 2: Roccia
Si utilizza il metodo Lineare per il calcolo del modulo di reazione orizzontale in questo strato.
Il palo attraversa questo strato da quota -4 m a quota -8.8 m. Segue il calcolo alla quota intermedia di -6.4 m.
L'approfondimento vale 6.4 m. Il modulo di reazione orizzontale calcolato vale 225000 kN/m3.
Strato 1: Ghiaia
Si utilizza il metodo Broms per il calcolo della resistenza trasversale laterale in questo strato.
Il palo attraversa questo strato da quota 0 m a quota -4 m. Segue il calcolo alla quota intermedia di -2 m.
L'angolo di resistenza al taglio F'k vale 26. La tensione verticale efficace vale s'v = 0.038 N/mm2. La pressione limite laterale
calcolata vale 0.292 N/mm2.
Strato 2: Roccia
Si utilizza il metodo Broms per il calcolo della resistenza trasversale laterale in questo strato.
Il palo attraversa questo strato da quota -4 m a quota -8.8 m. Segue il calcolo alla quota intermedia di -6.4 m.
L'angolo di resistenza al taglio F'k vale 38. La tensione verticale efficace vale s'v = 0.122 N/mm2. La pressione limite laterale
calcolata vale 1.534 N/mm2.
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CURVA DI MOBILITAZIONE VERTICALE
La curva di mobilitazione del palo è definita dalle seguenti coppie di valori, dove s è il cedimento, misurato in m, ed Ed è la
sollecitazione di sforzo normale (comprensiva del peso proprio del palo), espressa in kN.
1 2 3 4 5 6
s -0.0006 -0.0006 -0.0001 0 0.0001 0.0005
Ed -338.1264 -336.9456 -313.6428 0 196.1374 202.4309
Caso Qst [kN] Qsc [kN] Qbc [kN] Qtt [kN] Qtc [kN]
C1 323.8895 462.6992 32.3399 323.8895 495.0391
C2 202.4309 319.1029 19.0235 202.4309 338.1264
C3 323.8895 462.6992 32.3399 323.8895 495.0391
C4 550.6121 786.5887 54.9779 550.6121 841.5665
C5 550.6121 786.5887 54.9779 550.6121 841.5665
C6 550.6121 786.5887 54.9779 550.6121 841.5665
Qst = Portata Laterale in Trazione | Qsc = Portata Laterale in Compressione | Qbc = Portata di Base in Compressione |
Qtt = Portata TOTALE in Trazione | Qtc = Portata TOTALE in Compressione
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CALCOLO DELLE SOLLECITAZIONI SUI MICROPALI DI FONDAZIONE
Si riporta di seguito il dettaglio delle sollecitazioni calcolate, per i punti maglia con i pali più sollecitati. Le caratteristiche di
sollecitazione sono espresse nel sistema di riferimento locale del palo.
CASI A SLU
I massimi valori di Sforzo Normale di compressione, Taglio (in valore assoluto), Momento flettente (in valore assoluto), si
ottengono nel caso di carico C1 (Stato limite ultimo).
I massimi valori di Sforzo Normale di trazione, si ottengono nel caso di carico C2 (SLU Geotecnico).
CASI A SLE
I massimi valori di Sforzo Normale di compressione, si ottengono nel caso di carico C6 (Combinazione Quasi Permanente).
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zloc[m] Nz[kN] Vxy[kN] Mxy[kN*m]
0 -251.97 62.8 0
0 -251.97 62.8 0
0.25 -251.958 30.3076 11.2749
0.5 -251.497 3.4954 14.0693
1.5 -246.0693 7.0815 1.1612
2.5 -237.5409 0.7252 0.4401
3.5 -229.0051 0.1028 0.0123
4 -225.7021 0.023 0.0241
4 -225.7021 0.023 0.0241
4.25 -194.986 0.0318 0.0168
4.5 -151.4191 0.0266 0.0094
5.5 -55.0285 0 0.0011
6.5 -19.8779 0.0006 0.0001
7.5 -6.8489 0.0001 0
8.5 -1.442 0 0
8.8 -0.3195 0 0
I massimi valori di Sforzo Normale di trazione, Taglio (in valore assoluto), Momento flettente (in valore assoluto), si ottengono
nel caso di carico C4 (Combinazione Rara).
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Azioni applicate in testa (punto maglia PM1, caso C4)
Nz[kN] Vx[kN] Vy[kN] Mx[kN*m] My[kN*m] Tz[kN*m]
-212.39 0 105.3 0 0 0
Caratteristiche di sollecitazione lungo il palo (punto maglia PM1, caso C4)
zloc[m] Nz[kN] Vxy[kN] Mxy[kN*m]
0 -212.39 105.3 0
0 -212.39 105.3 0
0.25 -212.416 50.8183 18.9052
0.5 -212.0628 5.8609 23.5907
1.5 -207.6222 11.8739 1.947
2.5 -200.5593 1.216 0.738
3.5 -193.4869 0.1724 0.0206
4 -190.7652 0.0385 0.0404
4 -190.7652 0.0385 0.0404
4.25 -164.8177 0.0533 0.0282
4.5 -127.9915 0.0446 0.0157
5.5 -46.5148 0.0001 0.0019
6.5 -16.8033 0.0011 0.0002
7.5 -5.7918 0.0001 0
8.5 -1.2258 0 0
8.8 -0.2795 0 0
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VERIFICHE GEOTECNICHE DEI MICROPALI DI FONDAZIONE
La situazione di verifica più severa, si ottiene nel caso di carico C2, sestetto 1 (SLU Geotecnico).
Capacità portante, situazione peggiore: Punto maglia PM1, Caso C2, Sestetto 1
Segue il riassunto della verifica, per tutti i punti maglia, per il caso ed il sestetto che danno il fattore di sicurezza minore.
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VERIFICA DEI CEDIMENTI
La situazione di verifica più severa, si ottiene nel caso di carico C6, sestetto 1 (Combinazione Quasi Permanente).
Segue il riassunto della verifica, per tutti i punti maglia, per il caso ed il sestetto che danno il fattore di sicurezza minore.
Verifica: Cedimento
Punto Caso Ses. Rd: Ced.[mm] Sd: Ced.[mm] fs[-]
PM1 C6 1 -40 0 10.00
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VERIFICA A RESISTENZA TRASVERSALE
La situazione di verifica più severa, si ottiene nel caso di carico C2, sestetto 1 (SLU Geotecnico).
Resistenza trasversale, situazione peggiore: Punto maglia PM1, Caso C2, Sestetto 1
Segue il riassunto della verifica, per tutti i punti maglia, per il caso ed il sestetto che danno il fattore di sicurezza minore.
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VERIFICHE STRUTTURALI DEI MICROPALI DI FONDAZIONE
Si riporta di seguito il dettaglio delle verifiche eseguite, per ciascun palo, solo in corrispondenza della progressiva dove si ottiene la
situazione più severa.
La situazione di verifica più severa, si ottiene nel caso di carico C4, sestetto 1 (Combinazione Rara).
Segue il riassunto della verifica, per tutti i punti maglia, per il caso ed il sestetto che danno il fattore di sicurezza minore.
La situazione di verifica più severa, si ottiene nel caso di carico C1, sestetto 1 (Stato limite ultimo).
Acciaio: tensione ideale, situazione peggiore: Punto maglia PM1, Caso C1, Sestetto 1
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Segue il riassunto della verifica, per tutti i punti maglia, per il caso ed il sestetto che danno il fattore di sicurezza minore.
La seguente tabella riassume schematicamente tutte le verifiche eseguite nei vari casi di calcolo definiti.
Per ciascuna verifica è indicato il confronto tra resistenza di calcolo Rd ed azione di calcolo Sd, ed il relativo coefficiente di sicurezza
fs.
Tutti i Punti maglia (1), Tutti i casi (6), Tutti i sestetti (6)
Spostamenti
Capacità Portante Cedimenti Resistenza Trasversale Acciaio: tensione ideale
Orizzontali
Caso
[daN] [f.s.] [mm] [daN] [f.s.] [daN/cm2] [f.s.]
[mm]
PM1-S1 PM1-S1
4: Rara --- --- ---
0 (max -50) 12 (max 50)
PM1-S1 PM1-S1
6: Q Perm --- --- ---
0 (max -40) 7 (max 40)
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VALIDAZIONE DEL CODICE DI CALCOLO
IS PALIFICATE
PREMESSA 4
1 DATI GENERALI 4
3 CAMPI D’IMPIEGO 11
4 CASI DI PROVA 11
Lo stesso punto richiede che la documentazione fornita a corredo del codice di calcolo, fornita dal
produttore, contenga:
1 Dati generali
• Titolo: IS Palificate
• Versione: 11.0
• Autore: CDM DOLMEN e omnia IS srl
• Distributore: CDM DOLMEN e omnia IS srl
Il codice di calcolo in oggetto è prodotto, distribuito ed assistito dalla CDM DOLMEN e omnia IS
srl, con sede in Torino, Via B. Drovetti 9F. La società produttrice è presente da anni nell’ambito dei
programmi di calcolo per l’ingegneria. Gli sviluppatori sono tutti ingegneri civili laureati presso il
Politecnico di Torino, con vasta esperienza professionale nel settore delle costruzioni e dell’analisi
strutturale. L’affidabilità del codice di calcolo è garantita dall'esistenza della documentazione di
supporto, dai test di validazione, ed è suffragata da anni di uso presso centinaia di utenti in tutta
Italia e all’estero.
La portata limite di base viene mobilitata per cedimenti superiori di un ordine di grandezza a quelli
necessari per mobilitare la portata limite per attrito laterale. In genere il rapporto fra i due contributi
dipende dal rapporto fra la lunghezza ed il diametro del palo, oltre che dalle caratteristiche
meccaniche terreno.
Si effettuano le seguenti distinzioni:
• Tipo di terreno
o Terreno coesivo.
o Terreno non coesivo.
o Roccia.
• Tecnologia di installazione.
o Pali infissi.
o Pali trivellati.
o Micropali.
Nel caso di prove penetrometriche dinamiche standard (SPT) si consiglia di utilizzare la seguente
relazione:
qlim = R ⋅ N SPT ≤ 15 [MPa]
R = 0.4 per sabbie pulite
R = 0.3 per sabbie fini e/o limose
Nel caso di sabbie ghiaiose o nelle ghiaie i risultati della prova penetrometrica possono perdere di
validità, perciò può essere utile considerare R=0.4 ma correggere i valori di NSPT con un
coefficiente α definito dai grafici di Weltman e Healy:
Rif.: Erio PASQUALINI, “Pali di fondazione nei terreni non coesivi”, pagg. 38 – 39.
Nome del metodo di calcolo: “Prova SPT”.
Nel caso di prove penetrometriche statiche (CPT) si consiglia di utilizzare la seguente relazione:
Rif.: Erio PASQUALINI, “Pali di fondazione nei terreni non coesivi”, pag. 38.
Nome del metodo di calcolo: “Prova CPT”.
In alternativa è possibile riferirsi a metodi che permettono di calcolare valore il qlim corrispondente
a s/D = 0.05, indicato come q0.05.
Jamiolkowski e Lancellotta (1988) suggeriscono la seguente correlazione empirica con i risultati di
una prova penetrometrica statica (CPT):
Reese e O’Neill (1988) suggeriscono la seguente relazione con i risultati di una prova
penetrometrica dinamica standard (SPT):
q0.05 = 0.06 N SPT ≤ 4.3 [MPa]
Rif.: Renato LANCELLOTTA, “Fondazioni”, pag. 365.
Nome del metodo di calcolo: “Reese e O’Neill”.
ϕ’ 30 32 34 36 38 40 42 44
M 7.5 8.8 10.7 12.9 15.8 19.8 24.7 31.4
zcr/D 7 8.5 10 12 14 16 18 22
La tabella riporta valori corrispondenti ad un rapporto s/D che varia da 0.06 a 0.10.
Per ottenere il valore di q0.05 (nell’ipotesi cautelativa che i dati ottenuti corrispondano tutti a s/D =
0.09 – 0.10) si può applicare a qcr il fattore di sicurezza Fsb pari a 1.4, ottenendo q0.05 = qcr / 1.4.
Rif.: Erio PASQUALINI, “Pali di fondazione nei terreni non coesivi”, pag. 42.
Nome del metodo di calcolo: “Berezantsev”.
2.1.1.3 Roccia
La valutazione della portata di base dei pali su roccia può essere effettata ricorrendo alle teorie della
portanza, all’uso di dati empirici o di prove in situ. Riassumendo il lavoro di molti Autori (Pells,
1977; Meyerhof, 1953; Sowers, 1970), si può affermare che il valore della portanza ultima sarà
raramente distante da quello della resistenza a compressione monoassiale della roccia intatta, anche
in presenza di fratture verticali.
Volendo ricorrere all’uso di dati empirici, si può fare riferimento al seguente compendio di
proprietà tipiche delle rocce (Peck, 1969), da cui ricavare il valore della resistenza monoassiale alla
compressione qum:
Normalmente le massime pressioni ammissibili sono comprese fra 0.2 e 0.5 qum.
Rif.: H.G. POULOS – E.H. DAVIS, “Analisi e Progettazione di Fondazioni su Pali”, pagg. 40 – 42.
Nome del metodo di calcolo: “Roccia”.
4 2
π ϕ′
N q = eπ tan ϕ ′ tan 2 + Meyerhof
4 2
π ϕ′
N q = (1 + tan ϕ ′ ) eπ tan ϕ ′ tan 2 + Vesic
4 2
N c = ( N q − 1.0 ) / tan(ϕ ′) Reissner
Nel caso di terreni coesivi (limi, argille), l’espressione generale della portata di base viene
modificata come segue:
Qb = qb Ab = ( su N c + σ v 0 N q ) Ab
Ab = area di base
su = resistenza al taglio non drenata
σ v 0 = tensione verticale totale alla quota raggiunta dalla base
N c = 9.0
N q = 1.0
Rif.: Associazione Geotecnica Italiana, “Raccomandazioni sui pali di fondazione”, pagg. 19 – 24.
Nome del metodo di calcolo: “AGI”.
Rif.: H.G. POULOS – E.H. DAVIS, “Analisi e Progettazione di Fondazioni su Pali”, pagg. 46 – 47.
2.1.2.1.3 Micropali
In questa definizione ricadono i pali di piccolo diametro (fino a 25 cm) realizzati mediante
perforazione del terreno, installazione di un’armatura e getto di microcalcestruzzo in pressione.
Nella pratica sono utilizzate diverse tecniche di iniezione e diverse tipologie di armatura. La
modalità esecutiva influenza notevolmente il valore della portata del micropalo (modalità di
iniezione, “sbulbature” del terreno, ampiezza della zona iniettata, diametro di perforazione, ecc.),
perciò si ricorre inevitabilmente a valutazioni di tipo empirico.
Nel caso di argille consistenti Flaate e Selnes (1977) suggeriscono di utilizzare il coefficiente di
spinta a riposo che compete al materiale preconsolidato K = K 0( NC ) ⋅ OCR 0.5 .
Rif.: Renato LANCELLOTTA, “Fondazioni”, pagg. 356 – 357.
Nome del metodo di calcolo: “Metodo beta”.
2.1.2.2.3 Micropali
In questa definizione ricadono i pali di piccolo diametro (fino a 25 cm) realizzati mediante
perforazione del terreno, installazione di un’armatura e getto di microcalcestruzzo in pressione.
Nella pratica sono utilizzate diverse tecniche di iniezione e diverse tipologie di armatura. La
modalità esecutiva influenza notevolmente il valore della portata del micropalo (modalità di
iniezione, “sbulbature” del terreno, ampiezza della zona iniettata, diametro di perforazione, ecc.),
perciò si ricorre inevitabilmente a valutazioni di tipo empirico.
2.1.2.3 Roccia
Nel caso di pali incastrati o infissi in roccia (previa asportazione di tutto il terreno rimaneggiato
dalla zona di incastro) è possibile ammettere che parte del carico venga ceduto al terreno lungo il
fusto. In molti casi il fattore determinante nella determinazione dell’attrito limite è rappresentato
dalla resistenza del calcestruzzo costituente il palo. Sulla base delle poche evidenze disponibili
(Thorne, 1977) sembra ragionevole adottare un valore dell’attrito limite ammissibile pari al minimo
fra 0.05fc e 0.05qum, dove fc è la resistenza a compressione ultima del calcestruzzo e qum è la
resistenza a compressione monoassiale della roccia intatta, che può essere tratta dal seguente
compendio di proprietà tipiche delle rocce (Peck, 1969):
Roccia qum [MPa]
Basalto 199 462
Granito 69 267
Quarzite 110 309
Calcare 16.9 196
Marmo 54.5 186
Arenaria 33.8 138
Argilloscisto 47.9 214
Argillite 3.4 44.8
Calcestruzzo 13.8 34.5
Nel caso di rocce notevolmente fratturate, è più ragionevole ricorrere a valori di attrito limite
compresi fra 75 e 150 kPa.
più di 75 0.50 su
fino a 25 su
25 ÷ 50 0.80 su
Acciaio 100
50 ÷ 75 0.65 su
più di 75 0.50 su
fino a 25 0.90 su
Trivellati
25 ÷ 50 0.80 su
Cls 100
50 ÷ 75 0.60 su
più di 75 0.40 su
In alternativa, si può condurre un’analisi in termini di tensioni efficaci, almeno nel caso di argille
normalmente consolidate, per cui si può porre:
qs = (1 − sin ϕ ′ ) ⋅ tan ϕ ′ ⋅ σ v′
ϕ ′ = angolo di resistenza al taglio
σ v′ = tensione verticale efficace
Un notevole incremento di resistenza può essere ottenuto creando un allargamento lungo il fusto o
alla base. In questo caso, l’attrito laterale lungo il fusto ha scarsa influenza, o al limite nessuna
influenza, sulla resistenza a sfilamento.
Secondo Meyerhof ed Adams (1968), la resistenza a breve termine di un allargamento, per un palo
in argilla (in condizioni non drenate) può essere valutata con l’espressione seguente:
CDM DOLMEN e omnia IS srl - Via Drovetti 9/F, 10138 Torino
Tel. 011.4470755 - Fax 011.4348458 - www.cdmdolme.it - dolmen@cdmdolmen.it
2
π ( d 2 − d s2 )
Ra = b
su N u
4
d b = diametro dell'allargamento
d s = diametro del fusto
su = resistenza al taglio non drenata
N u = coefficiente di sfilamento
Il valore di Nu può essere assunto circa pari al coefficiente di capacità portante Nc utilizzato per la
compressione, usualmente posto pari a 9.
Per terreni sciolti, o in generale per materiali dotati di attrito e coesione, secondo Ghaly e Hanna
(1994) e Ghaly e Clemence (1998) la resistenza a sfilamento di un allargamento può essere valutata
con la seguente espressione:
Q
Ra = u
2
α
3
Qu = carico ultimo di ancoraggio verticale
α = inclinazione rispetto alla verticale
Per ancoraggi superficiali, vale la seguente espressione:
Qu = Wss + Fss
Wss = γ H 3 FWss (contributo del peso di terreno)
Fss = γ H 3 FFss (contributo delle forze di taglio)
dove γ è il peso di volume di terreno, H è la profondità dell’allargamento, mentre FWss e FFss sono
coefficienti dipendenti dal rapporto tra H/B (B = diametro dell’allargamento) e dall’angolo di
resistenza al taglio del terreno ϕ.
Per ancoraggi profondi, vale un’espressione analoga:
Qu = Wds + Fds + Pds
Wds = γ h3 FWds (contributo del peso di terreno)
Fds = γ h3 FFds (contributo delle forze di taglio)
Pds = γπ RT2 ( H − h ) (contributo del sovraccarico)
dove h è l’altezza del bulbo (funzione di ϕ), FWss e FFds sono coefficienti analoghi a FWss e FFss,
RT è un coefficiente funzione di ϕ.
Rif.: H.G. POULOS – E.H. DAVIS, “Analisi e Progettazione di Fondazioni su Pali”, pagg. 47 – 50.
A. Ghaly, S. Clemence "Pullout Performance of Inclined Helical Screw Anchors in Sand", ASCE,
Journal of Geotechnical and Geoenvironmental Engineering, Vol. 124, No. 7, 1998, pagg. 617 –
62.
A. Ghaly, A. Hanna "Ultimate Pullout Resistence of Single Vertical Anchors", Canadian
Geotechnical Journal, Vol. 31, No. 5, 1994, pagg. 661 - 672.
M x = ∫ σ d ydAd + ∑ i σ c ,i y c ,i Ac ,i
Ad
M y = ∫ σ d xdAd + ∑ i σ c ,i x c ,i Ac ,i
Ad
3 Campi d’impiego
Il software IS Palificate è dedicato al progetto di pali sollecitati da carichi verticali ed orizzontali, in
cui l’interazione terreno - struttura viene analizzata in campo non lineare. La stratigrafia è definita
da strati eterogenei, con la possibilità di differenziare le caratteristiche meccaniche ed i metodi di
calcolo delle portate. Le verifiche vengono eseguite secondo il metodo delle tensioni ammissibili o
degli stati limite. E’ possibile analizzare pali di diversa sezione e materiale, infissi o trivellati,
oppure micropali. Esiste la possibilità di scelta fra numerosi metodi di calcolo della portata (teorici,
empirici, legati a prove penetrometriche, ecc.), con la possibilità di confrontare velocemente i
risultati dei diversi metodi. Il software può considerare l'interazione fra i pali per valutare
l'efficienza della palificata. Viene calcolata la curva di mobilitazione, cioè la relazione portata -
cedimento del palo.
4 Casi di prova
Si noti che il calcolo delle portate è stato effettuato in un caso di carico “fittizio”,
che non prevede coefficienti di sicurezza sulle caratteristiche meccaniche del
terreno o sulle resistenze, per poter confrontare i risultati col caso “teorico -
ideale” analizzato dall’Autore.
Dal test effettuato si riscontrano scarti minimi, minori o circa uguali all’1%, dovuti alle elaborazioni
numeriche ed al numero di cifre significative utilizzate per esprimere i risultati (arrotondamento), e
si evidenzia in tal modo l’affidabilità del software in oggetto.
Il confronto seguente è stato eseguito con i valori misurati in una serie di prove (disponibili in modo
approssimato):
Dal test effettuato si riscontra che il modello adottato da IS Palificate risulta più preciso di quello
proposto dall’Autore. Gli scarti minimi, inferiori o pari al 5%, riguardo al momento flettente
massimo, sono dovuti alle elaborazioni numeriche ed alle numerose incertezze legate alle
misurazioni ed ai dati del terreno. Scarti maggiori, comunque inferiori al 25%, si riscontrano nella
valutazione degli spostamenti, sono certamente legati alla notevole approssimazione con cui è
misurata la deformabilità del terreno. I risultati, ragionevolmente vicini ai dati misurati ed al
modello numerico utilizzato dal Bowles, evidenziano l’affidabilità del software in oggetto.