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Economia del Lavoro 2010

Capitolo 3 La domanda di lavoro


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I costi di aggiustamento e la domanda di lavoro

La domanda di lavoro
I costi di aggiustamento e la domanda di lavoro
Lipotesi che le imprese aggiustano istantaneamente la loro occupazione quando cambia la situazione economica unipotesi FORTE. In realt unimpresa che vuole adeguare la dimensione della sua forza lavoro trover che costoso fare cambiamenti rapidi: se licenzia perde esperienza e conoscenze di lavoratori che spariscono dalla linea di produzione se assume deve sottoporre candidati allufficio del personale e addestrare i nuovi assunti Hiring and firing costs
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I costi di aggiustamento e la domanda di lavoro
Def. costi di aggiustamento i costi che limpresa sostiene quando adegua la dimensione della forza lavoro:

variabili, dipendono dal numero di lavoratori che

limpresa intende assumere o licenziare (e.g. costi di addestramento dei nuovi assunti) fissi, non dipendono da quanti lavoratori limpresa assume o licenzia (e.g. alcuni dei costi di un ufficio del personale sono indipendenti dal numero di candidati ai posti di lavoro o dal numero di lettere di licenziamento che lufficio potrebbe scrivere: es.: w dei dipendenti dellufficio personale) Concorsi? Sussidi per loccupazione? Sconti fiscali?
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Fig. 3 17 illustra curva dei costi di aggiustamento variabili dellimpresa, con le seg. caratteristiche: asimmetria: costa di pi licenziare che assumere (il costo di assumere 50 lavoratori in pi, oppure di licenziarne 25 sempre C0) e.g. a causa di politiche governative che obbligano i datori di lavoro a pagare unindennit ai lavoratori licenziati. hip.: i costi di aggiustamento aumentano ad un tasso crescente, indipendentemente dal fatto che limpresa si stia espandendo o contraendo => costo marginale (per assumere/licenziare un lavoratore in pi) crescente
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Figura 3-17 Costi di aggiustamento variabili asimmetrici

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Conseguenze: Se il prezzo del prodotto aumenta e limpresa prevede che questo aumento continui => per hip. sar spinta ad aumentare loccupazione da 100 a 150 lavoratori.

Dato che costoso avere un adattamento immediato al nuovo equilibrio (costo di assumere molti lavoratori nello stesso momento>costo di assumerne pochi) limpresa procede lentamente ad assumere i lavoratori in pi, come illustrato dal sentiero di aggiustamento AB nella Figura 3 18.
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Se prezzo di output si riduce => limpresa vorrebbe ridurre loccupazione da 100 lavoratori a 50. Ma licenziare troppi lavoratori alla volta ha effetti negativi su equilibrio di impresa (maggiore il numero di licenziamenti, maggiore il costo di aggiustamento marginale) => lenta riduzione di occupazione, come da sentiero AC nella Figura 3 18. Per lasimmetria dovuta al sistema di regole e pol. pubbliche che rendono difficile alle imprese tagliare la forza lavoro => impresa molto pi lenta a ridurre loccupazione che ad aumentarla.
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Figura 3-18 Il lento cambiamento verso il nuovo punto di equilibrio quando unimpresa ha costi di aggiustamento variabili.

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Hip. : tutti i costi di aggiustamento sono fissi. Impresa assume attualmente 100 lavoratori. Aumenta il prezzo delloutput => vorrebbe passare a 200 lavoratori, ma qualsiasi cambiamento della sua occupazione (sia +1 che +100 lavoratori) costa C0 ,perch costo di aggiustamento fisso. Due alternative:
a)

b)

rimanere allattuale livello di 100 lavoratori; adeguare immediatamente loccupazione a 200 lavoratori,

In ogni caso non conviene adeguamento lento, tanto i costi fissi sono indip. dal n. lavoratori assunti => possibile adeguare loccupazione immediatamente.
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La decisione dellimpresa tra le alternative a) e b) dipender da quale produce maggiori profitti. Se i profitti dal mantenere la dimensione della forza lavoro a 100 lavoratori > a quelli di adeguare occupazione a 200 lavoratori, pagando il costo di aggiustamento fisso => impresa eviter di adeguare la sua forza lavoro (alternativa a). Se i costi di aggiustamento fissi sono elevati => le variazioni di occupazione, se si realizzano, saranno immediate e grandi. (Es.: in Italia il settore pubblico)
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Conclusione: i due tipi di costi di aggiustamento hanno implicazioni diverse sulla dinamica delloccupazione nel mercato del lavoro. Costi di aggiustamento variabili elevati => variazioni di occupazione lente quando le imprese sono incerte sulle loro strategie di assunzione/licenziamento, per evitare gli elevati costi da sostenere quando fanno grandi variazioni nella forza lavoro Se dominano i costi di aggiustamento fissi => limpresa o rimarr al suo attuale livello di occupazione oppure lo cambier immediatamente.
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Verifiche empiriche: suggeriscono che sia i costi di aggiustamento variabili che quelli fissi hanno un ruolo importante nel determinare la domanda di lavoro. I costi di aggiustamento variabili potrebbero spiegare almeno il 5% del monte salari totale degli inizi degli anni Ottanta; renderebbero necessari allimpresa 6 mesi per adeguare circa la met del suo livello ottimo di occupazione quando la situazione economica cambia; allontanano loutput dellimpresa di circa il 2% dal livello ottimo desiderato (la scala dellimpresa non quella che dovrebbe essere nel lungo periodo).
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Per quanto riguarda i costi di aggiustamento fissi: nel settore automobilistico (USA), per esempio, le imprese modificano la loro occupazione improvvisamente per grandi quantit, piuttosto che in modo graduale come indicato dai costi di aggiustamento variabili. Daniel Hamermesh (1989): in presenza di costi daggiustamento fissi le imprese seguono un percorso daggiustamento determinato da discontinuit (fasi di inerzia alternate da grandi variazioni delloccupazione).
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Paola Rota (2004) ha esteso il modello di Hamermesh approfondendo gli aspetti dinamici dei costi fissi. La domanda di lavoro risulta governata da una relazione di equilibrio di produttivit marginale, dinamica, che riflette tutte le alternative che limpresa ha nel tempo fra aggiustare o no il numero di occupati. Il modello permette di stimare i costi fissi daggiustamento in Italia, utilizzando un campione di 3.247 imprese relative al periodo 1982-1989. I costi fissi ammontano a 15 mensilit di costo del lavoro (Italia).

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Limpatto della Legislazione a sostegno delloccupazione Per rafforzare la stabilit delloccupazione, molti paesi avanzati hanno adottato una legislazione che impone costi notevoli alle imprese che vogliono licenziare: Germania richiede che impresa notifichi preventivamente al Governo i licenziamenti desiderati; molti paesi impongono alle imprese di pagare liquidazioni ai lavoratori licenziati; Italia impone costi di licenziamento/sanzioni elevate ed incerte in caso di licenziamento senza giusta causa (art. 18, Statuto dei Lavoratori, 1970)
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Queste politiche, aumentando i costi di licenziamento, avrebbero la funzione di rallentare il ritmo dei licenziamenti o di impedirli in caso di shock negativi. Il rischio per che esse possono scoraggiare anche le nuove assunzioni quando leconomia riprende, perch le imprese sanno che sar poi difficile licenziare quando leconomia rallenta => fluttuazioni pi piccole nelloccupazione nel

corso del ciclo economico


Imporre che imprese paghino una liquidazione di tre mesi per licenziare un dipendente con 10 anni di anzianit riduce la disoccupazione aggregata dell1%.

In Europa, i paesi meno flessibili sono quelli in cui il tasso di disoccupazione aggregato aumento di meno durante la crisi. Record 16 negativo: Spagna

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Stati Uniti non hanno un corpo di leggi a tutela della sicurezza del posto di lavoro. Eccezione: debole legislazione emanata nel 1988 che richiede una notifica preventiva del licenziamento (Worker Adjustment and Retraining Notification Act, WARN) richiede che imprese con almeno 100 addetti diano ai loro dipendenti e ai rappresentanti del governo locale un avviso di 60 giorni prima di chiudere o iniziare un licenziamento su larga scala. La legge tuttavia non richiede che le imprese compensino i lavoratori licenziati, come invece il caso di molti paesi Europei.
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WARN in linea con lindebolimento costante della dottrina della employment-at-will, che aveva a lungo dominato il contratto doccupazione nel settore non sindacalizzato degli Stati Uniti, principalmente dovuta al crescente successo delle cause vinte dai lavoratori licenziati. Risultati: riduzione di occupazione del 5% nelle industrie e negli Stati dove stata applicata; incoraggiamento di molte imprese a usare il lavoro temporaneo rispetto a quello a tempo indeterminato: tipico modo per ridurre i costi di aggiustamento
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La legislazione di protezione delloccupazione influenza anche limpegno dei lavoratori (effort).
In Italia per esempio difficile licenziare un lavoratore dopo la dodicesima settimana doccupazione. Uno studio recente (Ichino) ha studiato il tasso di assenza dei lavoratori prima e dopo questo momento cruciale della loro tenure: i lavoratori hanno pi probabilit di essere assenti dal lavoro dopo che la legge entra in funzione => caso di aumento dei costi di occupazione con effetto su disponibilit dimpresa ad assumere dei lavoratori in pi.
Allora i temporanei fanno pi effort dei permanenti? Solo se percepiscono che il loro contratto temporaneo ha buone possibilit di essere confermato a tempo indeterminato!
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La distinzione tra lavoratori e ore
Finora abbiamo ipotizzato che una variazione della domanda di lavoro dellimpresa una variazione del numero di lavoratori che assume. Ma impresa pu adeguare il numero di occupati ore che vuole sia variando

il numero di lavoratori sia modificando la lunghezza della settimana lavorativa (Wolksvagen).


La distinzione tra lavoratori e ore cruciale per valutare limpatto di alcune politiche economiche sulloccupazione (e.g. premi assicurazione su salute, pro-capite, influenzano loccupazione; premio per straordinario influenza il n. ore)

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Lavoratori e ore hanno ruolo diverso nel processo produttivo. Un datore di lavoro pu utilizzare diverse combinazioni di lavoratori e ore per produrre lo stesso output. HIP.: limpresa sostenga un costo di F euro ogni volta che assume un lavoratore in pi (costo di assumere lindividuo attraverso lufficio personale, spese di addestramento e benefici obbligatori imposti dal governo, come programmi per la salute e pensionistici). Una volta assunto, il tasso di salario orario w euro.

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Quindi la domanda dell impresa per unora in pi di lavoro coster: a) solamente w euro se lavorata da individuo gi occupato; b) F + w euro se svolta da un neo assunto. Se F aumenta:
effetto

sostituzione: impresa vorrebbe sostituire linput costoso (individui) con quello pi conveniente (ore) allungamento settimana lavorativa e/o licenziamento lavoratori effetto scala: aumenta il costo marginale di produzione impresa si contrae: vorr sia meno lavoratori che meno ore.

pi => dei

=>
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Verifiche empiriche mostrano che: imprese sostituiscono lavoratori con ore quando variano i costi relativi di questi due fattori di produzione: un aumento del premio per lo straordinario da una volta e mezzo a due pu cambiare notevolmente il numero di lavoratori a tempo pieno che le imprese vogliono assumere. () imprese preferiscono assumere lavoratori FT (rispetto ai PT) quando ci sono elevati costi fissi di assunzione.
E.g. in UK dopo approvazione della legislazione che ha ampliato la protezione delloccupazione per part-time la loro occupazione si ridotta. In Italia: pochi part-time. Troppo protetti? 23

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Creazione e distruzione di posti di lavoro (Job Creation

and Job Destruction)


Quando le imprese si adeguano al cambiamento della situazione economica => creazione e distruzione di posti di lavoro. Una delle leggende delleconomia che i posti di

lavori pi recenti sono stati creati dalle piccole imprese


(motore di crescita economica). Fondamento teorico: in condizioni di stato stazionario le
piccole imprese tendenzialmente creano e le grandi imprese tendenzialmente distruggono (caratteristiche strutturali); se economia non in stato stazionario ovviamente la situazione pi complessa.
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Dalla nostra analisi dei costi di aggiustamento: le piccole imprese trarrebbero vantaggio dal creare posti di lavoro se potessero rispondere ai cambiamenti favorevoli sul mercato molto pi velocemente delle grandi, cio se le piccole imprese avessero costi daggiustamento inferiori (lart. 18 non si applica alle imprese con meno di 15 dipendenti)
Potrebbe anche essere che le piccole attivit si siano create

una nicchia nelle aree che crescono pi velocemente nelleconomia o che la legge dei rendimenti decrescenti impedisca alle grandi imprese di crescere e assumere pi lavoratori. 25

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Evidenza USA:

Small Business Administration afferma che il termine

la grande macchina del lavoro americana calza a pennello sulle piccole imprese americane 1993, Presidente Clinton: dato che piccole imprese hanno creato una percentuale cos alta dei nuovi posti di lavoro nel nostro paese negli ultimi 10-15 anni, otterranno gli incentivi pi consistenti della storia settore manifatturiero: gran parte di creazione/distruzione di posti di lavoro avviene simultaneamente: (11,3% posti distrutti, 9,2% creati exnovo, perdita netta 2%: Gross Job Turnover).
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