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Università di Torino

Corso di Microeconomia
Pindyck – Rubinfeld
Capitolo 6 – Produzione

Docente: Prof. Pellegrino

a.a. 2020 – 2021


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Capitolo 6 – Produzione

o Tutto il capitolo è oggetto di studio.

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Argomenti del capitolo

o La tecnologia di produzione

o Breve Periodo – La produzione con un solo fattore produttivo


variabile (il fattore lavoro)

o Lungo Periodo – La produzione con due fattori produttivi varia-


bili

o Gli isoquanti

o I rendimenti di scala

3/68
Le decisioni di produzione delle imprese

o Nei Capitoli 3 e 4 l’attenzione è stata posta sul lato della do-


manda di mercato (preferenze e comportamento dei consuma-
tori).

o Ora concentriamo l’attenzione sul lato dell’offerta, ovvero esa-


miniamo il comportamento dei produttori.

o Ci chiediamo come le imprese possano produrre in modo effi-


ciente.

o Ci chiediamo come sono strutturati i costi di produzione, che


dipendono sia dal prezzo dei fattori produttivi, sia dal livello
della produzione.

4/68
Le decisioni di produzione delle imprese
o Le decisioni di produzione delle imprese sono analoghe alle de-
cisioni di acquisto dei consumatori.

o Iniziamo quindi ad occuparci della teoria dell’impresa:


â studiamo come le decisioni di produzione delle imprese tendono
a minimizzare i costi;
â studiamo come i costi sostenuti da una impresa dipendano dal
livello di produzione.

o Domande che ci poniamo.


â Quanto una impresa dovrebbe investire in impianti di produzione
e quanti lavoratori dovrebbe assumere?
â Se l’impresa intende aumentare la produzione, è meglio as-
sumere più lavoratori oppure costruire nuovi impianti?
â Come i costi dell’impresa variano al variare della produzione?

o Anche le decisioni di produzione delle imprese possono essere


studiate in tre fasi. 5/68
Le decisioni di produzione delle imprese

o Distinguiamo tre fasi distinte di analisi nello studio delle deci-


sioni di produzione delle imprese.
â La tecnologia di produzione:
occorre un metodo pratico per descrivere il modo in cui i fattori
di produzione (ovvero gli input, come lavoro, capitale e materie
prime) sono trasformati in prodotti (ovvero in output);
l’impresa può raggiungere un determinato livello di output uti-
lizzando diverse combinazioni di input.

â I vincoli di costo:
le imprese devono considerare i prezzi degli input, ovvero i costi
di produzione;
le imprese vorranno ottenere un determinato livello di output
minimizzando il costo complessivo di produzione.

â La scelta dei fattori produttivi (o input):


data una tecnologia di produzione e dati i prezzi degli input,
l’impresa deve scegliere la quantità di ciascun input da utilizzare
per la produzione.
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La tecnologia di produzione

o Queste tre fasi costituiscono le basi della teoria dell’impresa.


o Le imprese trasformano i fattori produttivi in prodotti.
o Il processo produttivo rappresenta l’essenza stessa della loro
attività.
o Il processo di produzione:
â combinare i fattori di produzione (input) per ottenere un certo
livello di produzione (output).
o Una tecnologia di produzione può essere rappresentata nella
forma di una funzione di produzione.
o La funzione di produzione può essere utilizzata per mostrare il
modo in cui la produzione dell’impresa varia quando uno dei
fattori produttivi (tipicamente il lavoro) varia e gli altri fattori
produttivi rimangono costanti.

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La tecnologia di produzione

o Categorie di input
â Lavoro:
l’opera dei lavoratori qualificati;
l’opera dei lavoratori non qualificati;
attività dirigenziale.

â Capitale:
terreni;
edifici;
macchinari;
attrezzature;
scorte di magazzino.

â Materie prime:
ogni bene che l’impresa acquista e trasforma per realizzare il
prodotto finale.

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La tecnologia di produzione

o Le imprese possono trasformare i fattori produttivi in prodotti in


molti modi, ovvero utilizzando diverse combinazioni di lavoro,
capitale e materie prime.

o La funzione di produzione:
â indica il più elevato livello di produzione q che un’impresa può
produrre per ogni data combinazione dei fattori di produzione,
con una data tecnologia;
â mostra che cosa è tecnicamente possibile quando l’impresa opera
in modo efficiente.

o Sebbene le imprese utilizzino una grande varietà di fattori pro-


duttivi, semplifichiamo l’analisi considerandone solo due:
â capitale K ;
â lavoro L.

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La tecnologia di produzione

o La funzione di produzione, per una data tecnologia, può essere


scritta come
q = F (K , L).

o Per tecnologia intendiamo un determinato stato della conoscen-


za circa i metodi utilizzabili per trasformare i fattori produttivi
in prodotto.

o L’equazione stabilisce una relazione tra la quantità di prodotto


q e la quantità dei due fattori produttivi, K e L.

o Ipotizziamo che la qualità dei fattori sia costante.

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La tecnologia di produzione

o La funzione di produzione consente di combinare i fattori pro-


duttivi K e L in proporzioni variabili.

â Un determinato livello di produzione q può quindi essere ot-


tenuto in molti modi.

â Quando la tecnologia compie dei progressi, l’impresa può ot-


tenere una maggiore quantità di prodotto utilizzando le stesse
quantità di fattori produttivi.

o Le funzioni di produzione descrivono ciò che è tecnicamente


possibile quando l’impresa opera in modo efficiente, ovvero
quando utilizza ogni combinazione dei fattori produttivi nel
modo più proficuo possibile.

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Breve e lungo periodo

o Alle imprese occorre tempo per variare le proporzioni dei fat-


tori produttivi, ovvero il mix di capitale e lavoro necessario per
ottenere un determinato livello di produzione.
o Nel breve periodo l’impresa non è, ragionevolmente, in grado
di sostituire il lavoro col capitale, se non in misura limitata.
o Il breve periodo è un arco di tempo nel corso del quale la quan-
tità di uno o più fattori produttivi è fissa.
â Nel breve periodo le imprese possono variare l’intensità di sfrut-
tamento di un macchinario.
o Il lungo periodo è un arco di tempo sufficientemente esteso da
consentire a tutti i fattori produttivi di essere variabili.
â Nel lungo periodo le imprese possono variare la dimensione del
macchinario.

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Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

o Per decidere la quantità da acquistare di un fattore produttivo,


l’impresa deve confrontare il beneficio col costo di acquisto.

o È utile valutare costi e benefici in termini incrementali, ovvero


valutando la quantità in più di prodotto ottenibile con una unità
in più di fattore produttivo.

o Se il capitale è fisso, per incrementare la produzione si può


variare solamente il fattore lavoro.

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Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

q 0 ∆q
L K q PML = L PL = ∆L
0 10 0 – –
1 10 10 10 10
2 10 30 15 20
3 10 60 20 30
4 10 80 20 20
5 10 95 19 15
6 10 108 18 13
7 10 112 16 4
8 10 112 14 0
9 10 108 12 -4
10 10 100 10 -8

o Il prodotto medio del lavoro PML = qL rappresenta la quantità prodotta q


per unità di lavoro impiegata (L).
0
o Il prodotto marginale del lavoro PL = ∆q
∆L
rappresenta la quantità aggiuntiva
prodotta (∆q) grazie all’incremento di una unità del fattore lavoro (∆L).
o Il prodotto marginale del lavoro dipende dalla quantità di capitale utiliz-
0
zata: se K aumentasse, PL sarebbe ragionevolmente più elevato, perché i
lavoratori aggiuntivi sarebbero più produttivi potendo utilizzare più K . 14/68
Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

o La curva del prodotto totale associa la quantità prodotta alla


quantità del fattore lavoro L, dato un livello di capitale K̄ . 15/68
Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

o L’inclinazione della curva del prodotto totale in un punto indica


0
il prodotto marginale PL = ∆q∆L in quel punto.

o La pendenza della retta passante per l’origine degli assi e per


un punto della funzione del prodotto totale indica il prodotto
medio PML = qL a quel livello di utilizzo del fattore lavoro.

o Il punto B della curva del prodotto totale è un punto di flesso:

â quando L < 3, la curva del prodotto totale ha la concavità


rivolta verso l’alto;
â quando L > 3, la curva del prodotto totale ha la concavità
rivolta verso il basso;
0
â in questo punto il prodotto marginale PL raggiunge il suo mas-
simo.

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Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)
o La pendenza della retta passante per l’origine degli assi e per un punto
della funzione del prodotto totale indica il prodotto medio PML = qL a quel
livello di utilizzo del fattore lavoro.

q
o Si consideri il punto B, dove L = 3 e q = 60 e quindi PML = L
= 20.

q
o Verifichiamo che PML = L
è la pendenza della retta passante per i punti
(0, 0) e (3, 60).

L1 = 0 q1 = 0 L2 = 3 q2 = 60

o Ricordando
q − q1 L − L1
=
q2 − q1 L2 − L1
o e sostituendo i valori si ottiene
q−0 L−0
=
60 − 0 3−0
o da cui
3q = 60L
q = 20L.
17/68
Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

o Nel punto C , con L = 4, il prodotto marginale e il prodotto


0
medio sono uguali, PML = PL .

o Pertanto, quando L = 4 le curve di prodotto medio e prodotto


marginale si intersecano.
â In questo punto il prodotto medio è massimo.

o Quando L > 8 il prodotto totale diminuisce, e quindi il prodotto


marginale è minore di zero.

18/68
Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

0
o Quando il prodotto marginale è maggiore del prodotto medio, PL > PML ,
il prodotto medio è crescente.
0
o Quando il prodotto marginale è minore del prodotto medio, PL < PML , il
prodotto medio è decrescente.
0
o Quando il prodotto marginale è uguale al prodotto medio, PL = PML , il
prodotto medio è massimo. 19/68
Produzione con un unico fattore variabile (il lavoro)

0
o Con L > 4 il prodotto marginale è minore del prodotto medio, PL < PML ,
e quindi il prodotto medio è decrescente.
o Con L > 8 il prodotto marginale è minore di zero, e quindi il prodotto
totale diminuisce.
20/68
Legge dei rendimenti marginali decrescenti di un fattore

o Il prodotto marginale del lavoro è descrescente.

o Secondo la legge dei rendimenti marginali decrescenti di un


fattore, incrementando la quantità di un fattore, si raggiunge
un punto in cui gli incrementi della produzione diminuiscono.

o La legge dei rendimenti marginali decrescenti di un fattore vale


nel breve periodo, quando almeno un fattore è fisso.

21/68
Legge dei rendimenti marginali decrescenti di un fattore
o La legge dei rendimenti marginali decrescenti di un fattore vale per una
data tecnologia di produzione.
o Nel corso del tempo l’innovazione tecnologica può comportare uno sposta-
mento verso l’alto dell’intera curva del prodotto totale.
â In questo caso, con gli stessi fattori, si produce di più.

22/68
La produzione nel lungo periodo: due fattori variabili
o Nel lungo periodo entrambi i fattori, K e L, sono variabili.
o La tabella riporta i livelli di produzione q ottenibili con diverse
combinazioni dei fattori.

L
K 1 2 3 4 5
1 20 40 55 65 75
2 40 60 75 85 90
3 55 75 90 100 105
4 65 85 100 110 115
5 75 90 105 115 120

o Leggendo riga per riga, si nota che il livello di produzione q


aumenta al crescere di L, dato K .
o Leggendo colonna per colonna, si nota che il livello di pro-
duzione q aumenta al crescere di K , dato L. 23/68
Gli isoquanti
o Possiamo rappresentare graficamente la situazione ricorrendo agli isoquanti.
o Un isoquanto è la curva formata da tutte le possibili combinazioni di K e
L che consentono di ottenere un determinato q.

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Gli isoquanti
o L’isoquanto q1 è formato da tutte le combinazioni di K e L che
consentono di ottenere 55 unità di prodotto.
o L’isoquanto q2 si trova al di sopra dell’isoquanto q1 perché un
maggiore q richiede l’impiego di più L e più K .

25/68
Gli isoquanti
o Quando rappresentiamo più isoquanti, il diagramma risultante
è detto mappa degli isoquanti.
o La mappa degli isoquanti è un altro modo per descrivere la
funzione di produzione.

26/68
Gli isoquanti
o Quando rappresentiamo più isoquanti, il diagramma risultante
è detto mappa degli isoquanti.
o La mappa degli isoquanti è un altro modo per descrivere la
funzione di produzione.

27/68
Gli isoquanti

o Nel lungo periodo K e L sono flessibili.

o Per una impresa che debba scegliere il mix ottimale dei fattori,
è utile chiedersi che cosa accadrebbe al livello di produzione q
se venisse aumentata la quantità di uno dei fattori mantenendo
costante la quantità dell’altro fattore.

28/68
Gli isoquanti
o Dato un livello di K , le unità aggiuntive di L generano incre-
menti di produzione via via minori.
o Dato un livello di L, le unità aggiuntive di K generano incre-
menti di produzione via via minori.

29/68
Gli isoquanti
o I rendimenti marginali del lavoro sono quindi decrescenti sia nel
breve periodo, sia nel lungo periodo.
o L’inclinazione dell’isoquanto diminuisce, in valore assoluto, quan-
do si sostituisce capitale con lavoro.
o L’inclinazione dell’isoquanto aumenta, in valore assoluto, quando
si sostituisce lavoro con capitale.

30/68
Gli isoquanti

o Anche il capitale è caratterizzato da rendimenti marginali de-


crescenti.
o A parità di lavoro, il prodotto marginale del capitale diminuisce
all’aumentare del capitale.

31/68
Il saggio marginale di sostituzione tecnica – SMST
o La pendenza di ciascun isoquanto indica il trade-off tra la quan-
tità dei due fattori, a parità di produzione.
o Considerandone il valore assoluto, indichiamo con SMST , ov-
vero il saggio marginale di sotituzione tecnica, l’inclinazione
dell’isoquanto.

32/68
Il saggio marginale di sostituzione tecnica – SMST

o Il saggio marginale di sotituzione tecnica di lavoro e capitale è


la quantità di cui il fattore capitale deve essere ridotto, quando
si aggiunge una unità di lavoro, per far sı̀ che la produzione
rimanga costante.
∆K
SMST = −
∆L

o ∆K e ∆L sono piccole variazioni di K e L lungo un isoquanto,


ovvero per un dato livello di q.

33/68
Il saggio marginale di sostituzione tecnica – SMST

34/68
Il saggio marginale di sostituzione tecnica – SMST

o Quando si sostituisce il capitale con quantità sempre maggiori


di lavoro, il lavoro diviene via via meno produttivo, mentre il
capitale diviene via via più produttivo.

o Gli isoquanti sono convessi.

o Il SMST è strettamente legato al prodotto marginale del lavoro


0 0
PL e al prodotto marginale del capitale PK .

35/68
Il saggio marginale di sostituzione tecnica – SMST

o Supponiamo di aggiungere L e di diminuire K in modo da man-


tenere q, il livello di produzione, costante.
o L’aumento della produzione q dovuto al maggior L è pari alla
quantità aggiuntiva di prodotto q per ogni unità aggiuntiva di
L (ovvero il prodotto marginale del lavoro) moltiplicata per il
numero di unità di lavoro aggiunte:
0
∆q = PL · ∆L

o La diminuzione della produzione q dovuta al minor K è pari


alla quantità persa di prodotto q per ogni unità in meno di K
(ovvero il prodotto marginale del capitale) moltiplicata per il
numero di unità di capitale in meno:
0
∆q = PK · ∆K

36/68
Il saggio marginale di sostituzione tecnica – SMST

o Muovendosi lungo un isoquanto la quantità prodotta q rimane


inalterata.

o Pertanto la variazione complessiva della produzione delle essere


nulla.

o Da queste considerazioni deriva che


0 0
PL · ∆L + PK · ∆K = 0

o da cui 0 ∆q
∆K P
SMST = − = 0L = ∆L
∆q
∆L PK ∆K

37/68
Fattori di produzione perfettamente sostituibili
o Il SMST è costante in tutti i punti di un isoquanto.

38/68
Fattori di produzione a proporzioni fisse
o Per ottenere un aumento di produzione è necessario aggiungere
lavoro e capitale in specifiche proporzioni.
o Questa particolare tecnologia prende il nome di funzione di pro-
duzione di Leontief.
o In questo caso è impossibile qualsiasi sostituzione tra fattori.

39/68
Rendimenti di scala

o Nel lungo periodo tutti i fattori sono variabili.

o Nel lungo periodo l’impresa deve considerare anche il modo


migliore per incrementare la produzione.

o Un modo per farlo consiste nel cambiare la scala della pro-


duzione incrementando tutti i fattori produttivi in modo pro-
porzionale.

o Se si incrementano tutti i fattori produttivi della stessa pro-


porzione, il livello della produzione ragionevolmente aumenta.

o Raddoppiando tutti i fattori produttivi, il livello della produzione


è doppia, più che doppia o meno che doppia?

40/68
Rendimenti di scala

o I rendimenti di scala sono il tasso al quale la produzione au-


menta quando aumentano proporzionalmente tutti i fattori pro-
duttivi.

41/68
Rendimenti di scala costanti

o Con rendimenti di scala costanti la produzione raddoppia quando


l’impiego di tutti i fattori di produzione raddoppia.

o Questo aspetto implica che la dimensione dell’impresa non in-


fluisce sulla produttività dei fattori utilizzati.

o Gli isoquanti sono equidistanti.

42/68
Rendimenti di scala costanti

43/68
Rendimenti di scala crescenti

o Con rendimenti di scala crescenti la produzione più che rad-


doppia quando l’impiego di tutti i fattori di produzione rad-
doppia.

o Maggior produzione corrisponde a minor costo unitario.

o Una singola impresa è più efficiente di molte.

o Gli isoquanti si avvicinano all’aumentare della produzione.

44/68
Rendimenti di scala crescenti

45/68
Rendimenti di scala decrescenti

o Con rendimenti di scala decrescenti la produzione meno che


raddoppia quando l’impiego di tutti i fattori di produzione rad-
doppia.

o L’efficienza diminuisce con la produzione.

o Gli isoquanti si allontanano all’aumentare della produzione.

46/68
Rendimenti di scala decrescenti

47/68
Rendimenti di scala

o λ>1
o q = F (K , L)

o F (λK , λL) > λF (K , L) −→ RdS crescenti

o F (λK , λL) = λF (K , L) −→ RdS costanti

o F (λK , λL) < λF (K , L) −→ RdS decrescenti

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Esercizio 1 – Testo

o Date le funzioni di produzione seguenti, si determini se esse


sono caratterizzate da rendimenti di scala crescenti, costanti
oppure decrescenti.
o Si calcoli cosa succede al prodotto marginale di ciascun fattore
quando la quantità di un fattore aumenta e quella dell’altro
rimane costante.
q = 3L + 2K
1
q = (2L + 2K ) 2
q = 3LK 2
1 1
q = L2 K 2
1
q = 4L 2 + 4K

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Esercizio 1 – Soluzione (1)

q = 3L + 2K

o Se L = K = 1
q = 3L + 2K = 5
o Se L = K = 2
0
q = 3 · 2 + 2 · 2 = 10
o Questa funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti
di scala costanti. Quando le quantità dei fattori raddoppiano,
raddoppia anche la produzione.
0 ∂q
PL = =3
∂L
0 ∂q
PK = =2
∂K
o Per questa funzione di produzione, il prodotto marginale di ogni
fattore è costante. 50/68
Esercizio 1 – Soluzione (2a)

1
q = (2L + 2K ) 2

o Se L = K = 1
q=2
o Se L = K = 4
0
q =4
o Questa funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti di
scala decrescenti. Quando le quantità dei fattori quadruplicano,
la produzione raddoppia solamente.
0 ∂q 0 ∂q 1 1 1
PL = = PK = = · (2L + 2K )− 2 · 2 = 1
∂L ∂K 2 (2L + 2K ) 2

o Per questa funzione di produzione, il prodotto marginale di ogni


fattore è decrescente.
51/68
Esercizio 1 – Soluzione (2b)

1
q = (2L + 2K ) 2

o Per questa funzione di produzione, il prodotto marginale di ogni


fattore è decrescente.
o Se L = 4 e K = 4
q=4
o Se L = 5 e K = 4
q = 4, 24
o Se L = 6 e K = 4
q = 4, 47
o Mantenendo fisso K = 4, ∆q è pari a 0, 24 quando L aumenta
da 4 a 5, ed è pari a 0, 23 quando L aumenta da 5 a 6.
o Il prodotto marginale del lavoro diminuisce.
o Similmente per K . 52/68
Esercizio 1 – Soluzione (3a)

q = 3LK 2

o Se L = K = 1
q = 3 · 1 · 12 = 3
o Se L = K = 2
0
q = 3 · 2 · 22 = 24
o Questa funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti
di scala crescenti. Quando le quantità dei fattori raddoppiano,
la produzione più che raddoppia.
o Considerando λ > 1, si noti quanto segue.
0
q = 3 · (λL) · (λK )2 = 3 · λ · L · λ2 K 2 = q · λ3
0
o Nell’esempio λ = 2, quindi q = 8q.
53/68
Esercizio 1 – Soluzione (3b)

q = 3LK 2
0 ∂q
PL = = 3K 2
∂L
0 ∂q
PK = = 6LK
∂K

o Per questa funzione di produzione, il prodotto marginale del la-


voro è costante e il prodotto marginale del capitale è crescente.

54/68
Esercizio 1 – Soluzione (4a)

1 1
q = L2 K 2

o Se L = K = 1
q=1
o Se L = K = 2
0
q =2
o Questa funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti
di scala costanti. Quando le quantità dei fattori raddoppiano,
la produzione raddoppia.
o Considerando λ > 1, si noti quanto segue.
0 1 1
q = (λL) 2 (λK ) 2 = λq
0
o Nell’esempio λ = 2, quindi q = 2q.
55/68
Esercizio 1 – Soluzione (4b)

1 1
q = L2 K 2
1
∂q
0 1 1 1 1K2
PL = = · K 2 · L− 2 =
∂L 2 2 L 12
1
0 ∂q 1 1 1 1 L2
PK = = · L2 · K−2 =
∂K 2 2 K 21

o Il prodotto marginale del lavoro è decrescente e il prodotto


marginale del capitale è decrescente.

56/68
Esercizio 1 – Soluzione (5a)

1
q = 4L 2 + 4K

o Se L = K = 1
q=8
o Se L = K = 2
0
q = 13, 66
o Questa funzione di produzione è caratterizzata da rendimenti di
scala decrescenti. Quando le quantità dei fattori raddoppiano,
la produzione non raddoppia.

57/68
Esercizio 1 – Soluzione (5b)

1
q = 4L 2 + 4K
0 ∂q 1
PL = = 2L− 2
∂L
0 ∂q
PK = =4
∂K

o Il prodotto marginale del lavoro è decrescente e il prodotto


marginale del capitale è costante.

58/68
Esercizio 2 – Testo

o Si consideri la funzione di produzione

q = αL + βK

o Si determini il SMST .

59/68
Esercizio 2 – Soluzione

o Questa funzione di produzione è una funzione di produzione


con fattori della produzione perfettamente sostituibili.
o Gli isoquanti sono delle rette.
q α
K= − L
β β
0 ∂q
∆K P
SMST = − = 0L = ∂L
∂q
∆L PK ∂K
∂q

∂L
∂q

∂K
α
SMST =
β

60/68
Esercizio 3 – Testo

o La funzione di produzione q = L + K 2 è caratterizzata da


rendimenti di scala costanti, crescenti o decrescenti?

o λ>1
o q = F (K , L)

o F (λK , λL) > λF (K , L) −→ RdS crescenti

o F (λK , λL) = λF (K , L) −→ RdS costanti

o F (λK , λL) < λF (K , L) −→ RdS decrescenti

61/68
Esercizio 3 – Soluzione

q = L + K2
F (λK , λL) = (λL) + (λK )2 = λL + λ2 K 2
λF (K , L) = λL + λK 2
F (λK , λL) > λF (K , L)
λL + λ2 K 2 > λL + λK 2

o Vi sono rendimenti di scala crescenti.

62/68
Esercizio 4 – Testo

o Si verifichi sotto quali condizioni una funzione di produzione


di Cobb-Douglas ha rendimenti di scala costanti, crescenti e
decrescenti.

63/68
Esercizio 4 – Soluzione (1)

o λ>1
o q = F (K , L)

o F (λK , λL) > λF (K , L) −→ RdS crescenti

o F (λK , λL) = λF (K , L) −→ RdS costanti

o F (λK , λL) < λF (K , L) −→ RdS decrescenti

64/68
Esercizio 4 – Soluzione (2)

o q = ALa K b

o F (λK , λL) = A(λL)a (λK )b

o F (λK , λL) = Aλa La λb K b = Aλ(a+b) La K b

o λF (K , L) = λALa K b

65/68
Esercizio 4 – Soluzione (3)

o F (λK , λL) = λF (K , L) −→ RdS costanti

o Aλ(a+b) La K b = λALa K b

o λ(a+b) = λ

o a+b =1

66/68
Esercizio 4 – Soluzione (4)

o F (λK , λL) > λF (K , L) −→ RdS crescenti

o Aλ(a+b) La K b > λALa K b

o λ(a+b) > λ

o a+b >1

67/68
Esercizio 4 – Soluzione (5)

o F (λK , λL) < λF (K , L) −→ RdS decrescenti

o Aλ(a+b) La K b < λALa K b

o λ(a+b) < λ

o a+b <1

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