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Nasce il 5 maggio 1813 dalle seconde nozze del padre Michael (commerciante, uomo austero e religioso. Seguace della setta religiosa pietista). Un giorno, non soltanto i miei scritti, ma proprio la mia vita e tutto il complicato segreto del suo meccanismo sar minuziosamente studiato. Tali parole risulteranno profetiche con lEsistenzialismo contemporaneo che riscopre quel filosofo solitario che fu Soren Kierkegaard (Kierkegaard Renaissance). Il filosofo descrive la propria infanzia come unet estremamente infelice: consapevolezza di non essere come gli altri; sproporzione tra anima e corpo. Tale sofferenza esistenziale lo porter alle soglie della follia. Nel 1830 si iscrive alla Facolt di Teologia dellUniversit di Copenhagen (10 anni di studi). In questi anni colpito da una serie di sciagure familiari: tra il 1832 e il 1835 muoiono la madre e tre fratelli. Tali esperienze vengono interpretate da Kierkegaard come una punizione divina (forse per la relazione del padre con la cameriera, diventata poi la seconda moglie, mentre la prima era ancora in vita). Nello stesso periodo Kierkegaard fa esperienza di vita estetica (periodo descritto successivamente come colmo di sensualit, dubbio, disperazione). Probabilmente lavventura con una prostituta assume nellanimo del giovane filosofo il significato di un peccato e di una colpa inconfessabili e incancellabili, la cui gravit tale da fargli ritenere preclusa ogni possibilit di vita normale. Le letture e gli studi di questi anni sono finalizzati ad indagare e risolvere gli enigmi della vita interiore: letteratura romantica, ermeneutica biblica, i grandi mistici, i testi pietisti, la filosofia idealista tedesca e i classici greci. Nel 1838 muore il padre. Nel 1840 si licenzia in Teologia, entra nel Seminario pastorale e, un anno dopo, ottiene il titolo di Magister Artium con una tesi sul Concetto dironia in riferimento costante a Socrate. Si era intanto fidanzato con una giovane borghese: Regina Olsen. Tale avvenimento segna un ritorno, seppur momentaneo, di Kierkegaard alla vita normale e ordinata tipica di un medio borghese. Tuttavia, egli stesso a mettere fine a tale prospettiva annullando il proprio fidanzamento e scandalizzando tutti. La figura dellamata torna ossessivamente e continuamente nellopera del filosofo: la legge di tutta la mia vita che lei ritorna in tutti i punti decisivi. I motivi dellabbandono sono incerti: timore e consapevolezza della propria inadeguatezza alla vita matrimoniale, il senso di colpa per i peccati propri e del padre, lintuizione di avere un destino particolare e una missione da compiere. Tale rottura segna una svolta nel suo itinerario. Tra il 1843 e il 1850, infatti, pubblica tutte le opere pseudonime, fra cui il suo capolavoro: Enten-Eller (Aut-aut). Politicamente difende lordine costituito contro liberali e socialisti. Ma la stessa
politica vista come insufficiente a risolevre i veri problemi delluomo. Inoltre, negli ultimi anni della sua vita Kierkegaard ingaggia una dura polemica contro il formalismo e il mondanismo della chiesa luterana, tramite il giornale di cui direttore: Il Momento. Muore l11 novembre del 1855.
La scrittura filosofica
Kierkegaard detesta la filosofia accademica (crf. Hegel, Fichte, ecc.), considerata strumento di un pensiero astratto, vuoto e morto. Secondo lautore la filosofia , invece, esercizio attivo che ha come scopo il cambiamento esistenziale di chi legge. Socrate il suo modello filosofico; il dialogare socratico , infatti, maieutico, cio in grado di produrre dei mutamenti e delle conversioni nellinterlocutore. Per questo motivo Kierkegaard cerca uno stile di scrittura che sia in grado di riprodurre la concretezza del dialogare socratico. importante, a tal fine, la forma della comunicazione. Kierkegaard divide la sua opera in base alle diverse modalit comunicative: Comunicazione diretta. Scritti di carattere religioso, discorsi edificanti, articoli polemici; tutte opere firmate dallautore. Comunicazione indiretta. Opere pseudonime. Enten Eller (1843, Victor Eremita); Timore e tremore (1843, Johannes de Silentio); La Ripresa (1843, Costantin Costantius); Briciole di filosofia (1844, Climacus); Il concetto dellangoscia (1844, Haufniensis); La malattia mortale e Esercizio del cristianesimo (1849 1850, Anticlimacus) Carte non destinate alla pubblicazione. Soprattutto il Diario.
allattivazione nellinterlocutore di una possibilit desistenza; comunicazione, quindi, che trasforma; ogni pseudonimo rappresenta unidea. Un altro motivo che spinge Kierkegaard ad usare lo pseudonimo quello di rendere autonome le maschere, ossia distanziare la propria soggettivit da quella del personaggio.
conquiste fatte. Johannes non ha mai scelto se stesso nella realt, non si mai impeganto seriamente nella vita. Egli possibilit infinita mai realizzata. La sua una personalit parcellizzata, frantumata, dissolta in innumerevoli figure di donna e in momenti evanescenti. La sua vita priva di durata, poich si esaurisce nel presente di istanti che svaniscono successivamente lun laltro.