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Geografia Umana.

Teorie e Prassi - Riassunti

Adalberto Vallega

PRIMA PARTE Concetti e Metodi RIEPILOGO VELOCE SUGLI INDIRIZZI DELLA GEOGRAFIA UMANA

Indirizzo POSITIVISTA Ratzel


Indirizzo POSSIBILISTA Vidal de la Blache
propongono di
Indirizzo STRUTTURALISTA Hartsborne
Indirizzo SISTEMA GENERALE

Tutti gli indirizzi si


spiegare il territorio

METODI E STRUMENTI
PRIMA DEGLI ANNI 70
ANNI 70
ANNI 90

( supporto cartaceo prodotto dalle rilevazioni aeree ed a terra


( nuovo supporto quello satellitare ( miglioramento qualitativo
( supporto cartaceo + supporto elettronico (internet)

Che cos la TEORIA?


La TEORIA consiste nei concetti in base ai quali indaghiamo la realt.
esempio: i modelli di rete costituiscono la base teorica attraverso la quale studiamo
lintelaiatura della citt che si venuta a creare in un determinato ambiente.
Che cos il METODO?
Il METODO consiste nelle procedure che vengono adottate per indagare la realt.
esempio: le proiezioni cartografiche e gli apparati di simbolizzazione con cui si costruisce le
carte delle reti urbane sono un metodo.
Che cos la TECNICA?
La TECNICA consente la lavorazione dei dati utili ad indagare la realt.
esempio: le modalit attraverso le quali traduciamo le informazioni inviate da satellite in dati
cartografici appartengono al regno della tecnica.
METODI
Tutte le scienze, ed anche la Geografia UMANA, affrontano il problema della questione
metodologica, nel caso della Geografia UMANA ne abbiamo due:
ANALITICO: questo metodo prende corpo dal pensiero di Cartesio che indicava la
complicatezza della realt quindi per comprenderla bisognava scinderla in parti pi piccole
individuando cos le relazioni di causa-effetto che esistono fra gli elementi.
Pensiero Cartesiano Evidenza Riduzione Causalit - Esaustivit
Percorso previsto nel caso del metodo ANALITICO
Identificazione degli elementi che compongono il territorio: insediamenti umani, vie di
comunicazione, localizzazione delle industrie;
Indagine sulle relazioni tra gli elementi: si studia la relazione fra il suolo e la produzione
agricola;
Enunciare i principi: ad esempio il rapporto fra le industrie e gli operai e la distanza che
percorrono per arrivare a lavoro, in questo modo si definisce il diametro fra industria e
abitazione;
Rappresentazione cartografica: le carte geografiche dellorganizzazione industriale del
territorio;
Predisposizione di un testo: sulla base della rappresentazione cartografica si pu
produrre un testo che descriva lespansione industriale del territorio che studiamo.
ASSIOMATICO: metodo che prende in considerazione ci che evidente senza indagare con
procedimenti analitici (approccio sistematico, sapendo che la realt complessa. Il contrario
del metodo ANALITICO non conduce la ricerca geografica sul principio di casualit ed un
metodo soggettivo perch raccoglie solo elementi, caratteristiche e comportamenti sociali.

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Percorso previsto nel caso del metodo ASSIOMATICO


Identificare: i gruppi umani che vivono sul territorio preso in esame;
Studiare: le condizioni di vita e le caratteristiche culturali del gruppo umano;
Rilevare: quali forme si siano prodotte nel paesaggio urbano in rapporto ai gruppi;
Costruire: la geografia dei luoghi urbani significativi per lesistenza del gruppo
STRUMENTI
La CARTA GEOGRAFICA lo strumento principale della scienza. Da sempre lo scopo finale dello
studioso quello di rappresentare su carta il territorio che studia, gi nel paleolitico attraverso
le pitture rupestri si disegnava il territorio, ancora pi importante fu la rappresentazione del
territorio nel neolitico.
Anassimandro enunci i primi fondamenti della cartografia (VI secolo a.C.) e da quel momento
la storia della geografia umana si intrecci con la cartografia.
espressione di conoscenza del territorio
La DOPPIA veste della CARTOGRAFIA
strumento per muoversi sul territorio
Il Geografo fa uso di due tipi di rappresentazione del territorio:
1. Carta Geografica in formato convenzionale, quindi in forma cartacea.
2. Sistemi Geografici Informativi (GIS), caratterizzato dalluso del PC con appropriati
software per costruire carte digitali. Lintroduzione di questo sistema, avvenuta negli
anni 80, fu una rivoluzione, seconda sola allavvento della carta geografica razionale.
Gerardo Mercatore mappamondo in 24 fogli
ha immaginato come il Globo Terrestre avvolto da un cilindro
1569 nascita della cartografia moderna

( viene concepita per la navigazione


( corretta la forma delle terre solo sulle basse latitudini mentre sulle alte
apparivano molto pi estesi della realt
CARTOGRAFIA RAZIONALE
diffusione dei SIMBOLI
( la CARTA diventa sempre di pi una rappresentazione simbolica, simboli tratti dalla geometria
PROCESSI DI DIFFERENZIAZIONE
1. in rapporto alla SCALA GEOGRAFICA ( mappe e piante (scala pi grande)
( carte corografiche e carte generali (scala pi piccola)
2. in rapporto al CONTENUTO
( carte geografiche generali
( carte geografiche tematiche
QUALITATIVE: basate sul testo e carte e rappresentano il territorio
senza far uso di dati statistici che pu far uso delle variabili qualitative
ad esempio per valutare la presenza o essenza di rischi.
INFORMAZIONI
QUANTITATIVE: basate su dati statistici e fa uso di variabili
quantitative come la densit della popolazione che viene utilizzata per
le carte della popolazione ( lanalisi quantitativa una parte essenziale
della geografia.
Divisa in 4 livelli, i primi due sono i dati quantitativi a s mentre gli
altri due sono rappresentati attraverso le carte o grafici.
testuale - costituito da statistiche in merito allargomento trattato

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Primo Livello:

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Secolo Livello:
testo

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tabellare costituito da tabelle statistiche contenenti dati che integrano il

Terzo Livello:

funzionale costituito dalluso dei dati quantitativi per produrre cartografia,


il prodotto che si ottiene viene anche detto cartogramma.
Quarto Livello:
associato costituito dallinserimento di grafici allinterno di una carta
geografica generale in modo da fornire una percezione visiva dellargomento che
trattiamo.
natura spaziale, quindi distribuzione territoriale (popolazione nella
provincia)
Variabili quantitative
natura temporale, quindi distribuzione nel tempo (popolazione nella
provincia nel corso dellultimo secolo)
Gli usi della variabili quantitative

( Tendenza centrale: si propone di accertare come i singoli dati


della serie tendano ad avvicinarsi a un valore centrale.
Es. se e in quale misura la densit della popolazione delle
singole province si avvicini alla densit media nazionale.
( Tendenza alla dispersione: ed complementare al primo in
quanto ci indica se e in quale misura i dati tendono ad
allontanarsi dal valore centrale.
( Correlazione fra le variabili: si propone di individuare se e in
quale misura due o pi serie di valori si trovino tra loro
associati. Qui abbiamo causa-effetto, vedi ad es. la
microcriminalit e la povert messe in relazione, se dai dati in
possesso i valori alti della prima corrispondono ai bassi della
seconda deduciamo che i due fenomeni sono associati
( indagine di tipo strutturalista (il territorio come un mosaico di
elementi legati tra loro da relazioni).
( Analisi per le interdipendenze: (legato alla correlazione fra le
variabili) misura il comportamento di gruppi di variabili sia
associato a quello di altri gruppi. Procedura fattibile solo per
mezzo di software.

Immagini del TELERILEVAMENTO


Consiste nel rilevare la fisionomia della superficie terrestre da grande distanza con obiettivo di
produrne delle immagini, capaci di fornire informazioni molto pi dettagliate e precise di quelle di
cui disponeva negli anni precedenti ( mezzo utilizzato i satelliti.
Immagini PITTORICHE
Con lindirizzo umanistico, i geografi, si sono avvalsi anche delle rappresentazioni pittoriche utili
per indagare sul paesaggio e per comprendere come fosse percepito e vissuto nel passato
Il geografo rappresenta il territorio in due modi:
1. La geografia considerata scienza dello spazio ( filiera razionalista: filiera del positivismo
passando per lo strutturalismo, prevede che il geografo si concentri su di un oggetto per
produrre conoscenza oggettiva del territorio con metodo analitico. La filiera razionale tende
a collocare il soggetto nel luogo, quindi, considera la superficie terrestre come uno spazio
dove si manifestano comportamenti sociali, quindi la superficie soggetta a trasformazioni.

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2. La geografia considerata scienza dei luoghi ( filiera a-razionalista: filiera che passa dal
positivismo alla geografia umanistica, abbiamo il geografo che mette il soggetto al centro
dellindagine e si propone di conoscere il territorio attraverso il metodo assiomatico. La
filiera a-razionale mette il luogo nel soggetto, quindi da questo punto di vista non prende in
esame il luogo come teatro di azione della societ ma come sfondo, facente parte
dellindividuo.
- Secondo Kant il geografo non pu occuparsi di spazio senza tener presente il tempo Attualmente si parla di tre tipi di spazio:
1. Spazio Reale ( esterno al soggetto, identificabile, dotato di materialit e rappresentabile
2. Spazio Iperreale ( realt immaginaria dal soggetto
3. Spazio Cibernetico ( creazione di immagini virtuali espresse in ambito elettronico
Gli spazio della Geografia Umana
Tipi di Spazio

Natura dello Spazio Indirizzo Geografico

Obiettivo

Spazio Reale

Spazio Fisico

Strutturalista dagli anni 30 Spiegazione

Spazio Iperreale

Spazio Culturale

Umanistico dagli anni 70

Spazio Cibernetico

Spazio Tecnologico Strutturalista/Umanistico


dagli anni 90

Comprensione
Spiegazione
Comprensione

Prospettiva Tradizionale ( Spazio come Realt


Assoluta
Oggetti collocati nello spazio: localizzazione e
distribuzione
rappresentati
tramite
coordinate
geografiche.
Come considerare lo spazio
Prospettiva Opposta ( Spazio come Realt Relazionale
Gli oggetti non sono nello spazio ma hanno uno
spazio: posizione e relazione degli oggetti
rappresentati per tipo di relazione.
Il termine SCALA in geografia pu assumere due significati:
Scala DIMENSIONALE: ambito spaziale a cui si fa riferimento nellanalisi di un
determinato fenomeno, concetto che riguarda anche altre scienze sociali, e si hanno:
Micro scala ( es. Locale
Meso scala ( es. Nazionale
Macro scala ( es. mondiale
Scala CARTOGRAFICA: per rappresentare la distribuzione spaziale dei fenomeni abbiamo
bisogno di una scala cartografica. E il rapporto tra una misura fissata arbitrariamente sulla
carta e la corrispondente misura misurabile o individuabile sulla realt terrestre.
1:10.000 1/10.000
1

( Scala numerica
2
( Scala grafica

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Che cos la SCALA GEOGRAFICA?


Al termine SCALA attribuiamo il significato di rapporto di riduzione, ma da qualche tempo il
termine SCALA
viene utilizzato anche in altro modo, quindi, come ordine di grandezza della superficie terrestre, per
cui tanto pi esteso lo spazio geografico tanto pi si parla di grande scala, e viceversa.
Detto questo dobbiamo spiegare la scala temporale che si divide in tempi di natura e tempi della
societ:
La natura caratterizzata da tempi lunghi che si misurano in centinaia di anni come per le ere
geologiche, ma questo interessa la Geografia fisica mentre di interesse per quella umana sono le
rilevazione della crosta terrestre in quanto interessano e condizionano la vita delle popolazioni.
Che cosa sono le PLACCHE?
La crosta terrestre costituita da PLACCHE la cui origine risale a circa 220 milioni di anni or sono
quando il Pangea inizi a dividersi. Le PLACCHE possono muoversi in diverse direzioni dando
origine ai margini continentali. Ricordiamo che le PLACCHE non coincidono con le masse
continentali ma possono essere costituite da crosta continentale e crosta oceanica.
Le conseguenze che la distruzione delle placche sono la disponibilit delle risorse e i disastri
ambientali (opportunit e condizionamenti), infatti le dorsali, ossia le linee di contatto delle placche
sono sedi di movimenti sismici e vulcanici.
TERRITORIO

porzione di spazio geografico che sono stati profondamente


trasformati dalluomo organizzato in societ.
SPAZIO
comprende aree trasformate dalluomo radicalmente o meno
TERRITORIALIZZAZIONE
processo messo in atto dalluomo organizzato in societ per
trasformare lambiente naturale
PARTE SECONDA Temi e Problemi
LA PRESSIONE UMANA
Fino agli anni 70 la geografia della popolazione costituiva il capitolo iniziale della Geografia
umana, e trattava su come la popolazione fosse cresciuta e come si fosse distribuita sulla terra.
Metodo che non trattava i problemi connessi al popolamento; oggi la situazione diversa per la
Geografia diventato molto importante indagare sulle conseguenze del popolamento, infatti, da un
lato il capito della popolazione pi rilevante rispetto a prima e dallaltro lato richiede di essere
affrontato non soltanto mostrando la copertura geografica del pianeta ma anche esponendo gli
aspetti geografici connaturati ai problemi derivanti dalla crescita demografica.
La prima volta che la popolazione fu considerata nel suo insieme era il Settecento quando la
Rivoluzione Industriale stava decollando in GB e ad occuparsi del problema fu Thomas Robert
Malthus, nel Saggio sul principio della popolazione. Lindagine lo condusse a capire che la
popolazione stava aumentando mentre le risorse risultavano inefficaci a mantenere tutta la
popolazione in modo equo. Quindi con lavvento della societ moderna nasceva anche un nuovo
problema: i limiti di crescita della popolazione mondiale.
Problema ritornato alla ribalta anche negli anni 70 del 900 quando si discusse sullespansione
demografica, mettendo in luce che il mondo nel XXI secolo sarebbe andato incontro ad una serie di
crisi provocate dagli squilibri crescenti tra laumento della popolazione e le risorse a disposizione.
Questo dibattito durato molti anni fin quando le Nazioni Unite nel 1992 propose un piano quello
del controllo delle nascite nei paesi in via di sviluppo in modo da regolare anche la richiesta di
risorse.
A ci si opposero sia la Chiesa Cattolica che il mondo islamico.

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Schema sullesplosione demografica nel corso dei secoli


Periodo
Mondiale
IV secolo
I secolo
1492
1700
1800

Popolazione Mondiale
150 milioni di abitanti
250 milioni di abitanti
400 milioni di abitanti
950 milioni di abitanti
1 miliardo di abitanti

Periodo
1920
1955
1970
1980

2000

Popolazione

2 miliardi di abitanti
3 miliardi di abitanti
4 miliardi di abitanti
5 miliardi di abitanti
6 miliardi di abitanti

Vecchia teoria ( Prima lipotesi del controllo delle nascite teoria che si fatta largo fino alla fine del
900
Nuova teoria ( Oggi la nuova teoria prevede che la crescita esponenziale subentrer una crescita
frenata che condurr la popolazione mondiale a stabilizzarsi, agganciandosi alla teoria dello
sviluppo delle popolazioni che divide il ciclo in 4 fasi:
1. Prima fase Equilibrata: questa fase che pu durare anche molto caratterizza le popolazioni
primitive. Lindice di natalit resta elevato come lindice di mortalit restando
sostanzialmente stabile.
2. Secondo fase Crescita accelerata: in questo caso la natalit aumenta pi della mortalit,
quindi la popolazione aumenta velocemente e ci accade nei paesi ricchi durante il decollo
industriale.
3. Terza fase Crescita frenata: si rallentano le nascite ed anche la mortalit diminuisce perch
si allunga la media della vita per effetto delle migliori condizioni alimentari e sanitarie.
4. Quarta fase Stabilizzazione: in questa fase le nascite diminuiscono al punto da compensare
i decessi, la popolazione ferma il cosiddetto crescita zero che si verifica tuttora nei paesi
sviluppati.
La distribuzione geografica si evolve in conseguenza di due fattori:
1. Naturale ( costituito dallandamento delle nascite e dei decessi, lattenzione si concentra sulla
fertilit
e su alcuni grandi fattori che incidono sulla durata della vita come la diffusione dellHIV e la
mortalit infantile.
2. Migratorio( costituito dagli spostamenti territoriali di una popolazione, e pone lattenzione su
due processi territoriali:
una progressiva concentrazione della popolazione sottosviluppata in grandi
agglomerati urbani;
una progressiva concentrazione della popolazione lungo le fasce costiere.
( Cresce il problema della fertilit:

1950 ogni donna aveva in media tre figli


Paesi

Sviluppati
2050 ogni donna ne avr solo due

( Cresce il problema della fertilit

La natalit molto alta

Paesi

Sottosviluppati
Si contrappone il problema dellHIV

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In Africa i malati quasi raddoppieranno da 115 a 196


milioni
( Nei paesi sottosviluppati la speranza di vita passata da 63 anni agli inizi del 900 a 75 anni oggi
La storia a tappe delle GRANDI MIGRAZIONI
A. Neolitico Urbano : i grandi movimenti migratori sono riconducibili a tre centri di
irradiazione, due di questi sono la Mesopotamia e la Cina e lultimo lEuropa costituito da
popolazioni agricole e centri rurali che si insediarono nella penisola italica, nel bacino del
Danubio, e nella valle del Rodano. Questi processi territoriali fecondarono un vasto campo
di relazioni interculturali, caratterizzati da diffusione e fusione di lingue, da migrazioni di
tecniche e credenze.
B. Prima met del Novecento: le grandi migrazioni di epoca moderna ebbero come
protagonista lEuropa. Nel corso del Novecento ai flussi provocati dallesigenza di trovare
nuove risorse si aggiunse le migrazioni dovute alle due grandi guerre, dando nuove
ridistribuzioni allinterno dellEuropa e dallaltro lato ci furono grandi esodi verso altri
continenti, come gli Ebrei in Palestina dove fondarono un loro stato.
C. Seconda met del Novecento: questi movimenti sono diversi, in quanto hanno raggiunto
dimensioni molto pi ampie ridisegnando lintero pianeta, con provenienza intertropicale e
con direzione verso i paesi sviluppati come il nord America, lEuropa occidentale,
lAustralia e il Giappone.
Anche lEuropa dellest stata unarea con forti spostamenti verso la parte occidentale.
Queste masse si muove per motivi politici o naturali, come le carestie, la desertificazione, la
povert o per guerre lunghe e sanguinose. A met del Novecento appena 6000 persone
lanno si spostavano dai paesi poveri verso quelli ricchi, oggi la situazione cambiata
radicalmente i flussi si sono raddoppiati. lUnione Europea andr incontro a una
trasformazione sorprendente, caratterizzata da flussi cos estesi che imprimeranno un volto
nuovo multi-etnico al vecchio continente.
( conseguenze dovute ai movimenti sia naturali che migratori sulla territorializzazione
1. Le trasformazioni provocate nelle strutture territoriali;
2. Le influenze che le trasformazioni delle strutture demografiche
Conseguenze
connesse
possono esercitare sulle condizioni di vita
tra loro
Che cos la STRUTTURA?
La STRUTTURA un insieme di elementi connessi tra loro da relazioni e soggetti a evoluzione nel
corso del tempo.
esempio: se let degli abitanti di un posto lattributo considerato, la struttura consiste nella
ripartizione della popolazione per et. Lo stesso esempio si pu applicare per la divisione in sesso,
professioni, istruzione. In Geografia Umana interessa il campo della divisione per et e professione.
Che cos lo STRUTTURALISMO?
Lo STRUTTURALISMO il metodo di indagine che, in qualsiasi campo, faccia uso della struttura
e rappresenti oggetti come strutture.
STRUTTURE DEMOGRAFICHE: LET
Primidi det ( nome attribuito a questa indagine che affronta il tema dellinvecchiamento della
popolazione

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I paesi sviluppati hanno il problema di avere una popolazione che tende allinvecchiamento per tre
motivi:
1. La diminuzione della natalit;
Tutte e tre sono la
conseguenza
2. La diminuzione della mortalit;
del miglioramento della vita
in termini
3. Prolungamento della vita media
Conseguenza
di alimentazione e sanit,
ma dipende
anche dal progresso
La situazione nei paesi in via di sviluppo
( in passato lelevata fertilit e la mortalit infantile coesistevano e la popolazione era giovane
( a met del 900 la popolazione giovane costituiva il 38% di quella complessiva e gli anziani erano
il 6%
nella seconda met del 900 si ha un rallentamento della popolazione giovane ed un aumento della
popolazione anziana
il miglioramento delle condizioni di vita
Perch
La politica del controllo delle nascite
Si arriva alla conclusione che a met del nostro secolo la popolazione mondiale sar stabilizzata ma
alcuni paesi avr unelevata se non elevatissima popolazione anziana, come il Giappone, lEuropa
Occidentale e situazioni pi moderate nei paesi in via di sviluppo.
Queste considerazioni vengono fatte alla luce dei parametri dei movimenti naturali ma se
dovessimo occuparci anche dei movimenti migratori la prospettiva sarebbe pi cauta in quanto alla
popolazione autoctona si mischierebbe una popolazione giovane che potrebbe riequilibrare il tutto.
STRUTTURE DEMOGRAFICHE: PROFESSIONE
Colin Clark e la teoria proposta nel suo saggio Condizioni del progresso economico che fonda il
suo principio sulla disgregazione del sistema economico in tre settori fondamenti:
1. Settore Primario: agricoltura, caccia, pesca, sfruttamento forestale e minerario;
2. Settore Secondario: energia elettrica, semilavorati, tutto il comparto industriale;
3. Settore Terziario: le attivit che offrono servizi, come lalbergo, le banche, le assicurazioni.
Secondo questo principio Clark divide leconomia in due stadi:
A. Nel primo stadio si sviluppano le attivit industriali e aumenta la produzione agricola e
lallevamento, quindi la popolazione si sposta dal settore primario al secondario;
B. Nel secondo stadio si sviluppa il terziario, provoca la crescita di domanda di servizi da parte
dei due settori (primario e secondario) e dal miglioramento delle condizioni di vita della
popolazione. Diventa il motore trainante per leconomia perch produce ricchezza in
quantit maggiore rispetto agli altri due settori.
Attraverso questa teoria si pu calcolare le singole parti del territorio e come la popolazione sia
ripartita per settori economici ( carta delle strutture professionali. Nel tempo linteresse per questa
teoria si affievolito in quanto complica molto lindagine del geografo.
URBANIZZAZIONE
La citt dalla prospettiva geografica

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Le megalopoli degli stati uniti del nord possono essere considerate il simbolo delloccupazione
urbana del pianeta. Lespansione del tessuto urbano svela una duplice faccia vedi Durban, citt
africana, che ha in s le caratteristiche di una citt poverissima e di una citt fatta da ricchi, da una
parte abbiamo gli zulu che vivono in casupole fatiscenti alla periferia della citt dove lacqua
potabile un lusso e dallaltra, sulla costa, abbiamo case e grattacieli che fanno invidia alle citt
americane, spiagge affollate, navi passeggeri attraccate al porto. La corsa delle citt povere e il lento
cammino delle citt sviluppate di stampo occidentale. Altro esempio di paesaggio urbano la
Silicon Valley, una vasta copertura dove si concentra il pi alto tasso di industria elettronica del
mondo.
La Geografia della citt si concentra:
forma
2.

perch la citt sia sorta in quel determinato luogo 1.


perch la citt abbia assunto una determinata
perch la citt abbia acquisito una determinata funzione

3.
si sviluppa questa geografia a met
del 900 (periodo possibilista)
1. la geografia ha sviluppato lo studio dei fattori di localizzazione cercando di ordinarli
secondo due categorie: quelle dei fattori umani e quella dei fattori fisici. La ricerca avr
risultati differenti in base al pensiero che il geografo segue, infatti, il geografo positivista
tender a concentrarsi sui fattori fisici, come la vicinanza di un corso dacqua, mentre colui
che si muove verso il pensiero strutturalista analizzer i fattori economici, mentre coloro che
si muovono nella prospettiva umanistica tenderanno a verificare i fattori culturali. A questo
campo di indagine se aggiunge quello di domandarsi come nata la citt e come si
evoluta, quindi distinguiamo le citt in due:
Citt spontanee: sono nate senza un progetto, in modo spontaneo, dove gli
insediamenti hanno profonde radici storiche vedi le popolazioni del mediterraneo;
Citt fondate: nate con un preciso scopo politico come Brasilia, nata nel 1961 per
svolgere funzioni di capitale federale, oppure Camberra nata nel 1901 come capitale
della federazione australiana.
2. la seconda questione riguarda la forma urbana, e questo viene affrontato in due modi:
Guardando la citt dallalto: il disegno planimetrico: questa visione tende a produrre
una visione dinsieme, impostato su disegni geometrici dove sono tracciati le vie di
comunicazione, i perimetri degli edifici, dei giardini, e via dicendo. Questa
planimetria ha dato un notevole contributo alla geografia urbana. Allinizio del 900,
con lavvento dellaereo, la fotografia dallalto si affiancata al disegno e pi tardi
negli anni 70 del 900 si aggiunto la fotografia da satellite.
Guardando la citt dal basso: lo skyline. Lo sviluppo delle citt in altezza, fenomeno
che caratterizza le citt moderne, ha indotto il geografo ha prendere in
considerazione anche il profilo verticale (skyline) perch da un lato ha una
prospettiva in altezza e dallaltro i grattacielo sono il centro nevralgico
delleconomia.
3. la terza questione, si esprime secondo lindirizzo strutturalista, che vede la citt come un
mosaico di attivit quindi di funzioni. Questa idea di fondo ha dato corso a tre filoni:
Teoria della Centralit: di Christaller del 1933 che fornisce la prima rappresentazione
del territorio in chiave strutturalista, infatti, secondo il geografo, la centralit
dellambiente urbano non sta nella sua posizione geografica ma bens nella capacit
di attrarre per via della sua funzione;
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Teoria della Nodalit: in rapporto al quale la citt diventa un punto di incontro per le
merci, le persone, i capitali. A mano a mano che la citt sviluppa le sue funzioni
commerciali accresce la propria capacit di diventare nodo di traffico ma esistono
anche casi dove le citt per loro posizione geografica sono dei nodi naturali vedi
Strasburgo, che si trova nella confluenza dellInn con il Reno un nodo naturale per
la Francia, Italia, Germania e Svizzera.

( Walter Christaller, geografo tedesco (1893-1969), considerato il principale fondatore della Teoria
delle Localit Centrali, un modello che descrive la gerarchizzazione dei centri urbani e la relativa
organizzazione delle reti economiche e di servizi che connettono le varie localit. Il modello a sua
volta alla base della teoria del Funzionalismo. Formula questa teoria negli anni 30 del 900 quando
la distanza era importante e studia lapplicazione di questa teoria su di un territorio omogeneo una
pianura tedesca. Una persona disposta a percorrere brevi distanze per raggiungere i servizi di
prima necessit come lapprovvigionamento di cibo, mentre disposta a compiere lunghi viaggi per
raggiungere beni o servizi di rango elevato (come ad es. una visita specialistica oppure uno
spettacolo teatrale). Pi elevato il rango meno diffusi sul territorio saranno e pi lunghe le
distanze per raggiungerlo.
LOCALITA CENTRALE (
non detto che si tratti di unarea estesa, pu trattarsi anche di
un piccolo
borgo rurale limportante che funga da centro di attrazione, un polo
che attiri Beni centrali offerti
la popolazione circostante in quanto possiede
beni e servizi.
Distanza dalla localit centrale
Area gravitazionale
AREA GRAVITAZIONALE (
la regione dove vivono le persone e dove si trovano la localit
centrale,
larea entro cui si ha uno spostamento fisico delle persone.
AREA DI INFLUENZA (
non presuppone lo spostamento fisico delle persone. Es. una
testata giornalistica diffonde il proprio quotidiano in tutta il paese.
CENTRALITA (
funzione che svolge la struttura, polo centrale rispetto allarea di
gravita zio
ne.
La rete urbana nella visione di Christaller generata da i rapporti di dipendenza che si instaurano
tra le varie localit centrali, ed ogni localit centrale possiede una propria posizione allinterno della
rete, determinata dal rango pi alto esistente nella rete ( struttura gerarchica di localit centrali.
La teoria di Christaller ha perso interesse a partire dagli anni 80 del 900 dal momento in cui sono
intervenute le trasformazioni, sia allinterno delle citt sia nella copertura urbana del territorio, con
il declino dei grandi centri industriali.
Forme urbane e prassi sociale La citt come centro, nodo e societ
La geografia strutturalista non si preoccupata dallaspetto sociale, disgregando la citt in quartieri
funzionali, come quello industriale, commerciale, universitario.. pi avanti si capito che la prassi
sociale e le forme urbane erano connesse, oggi si utilizza questa visione senza avere una base
ideologica come avveniva negli anni 70 e 80 (di base marxista) ma si induce su tre temi:
1. Milieu: ha lobiettivo di individuare come le comunit locali reagiscono agli impulsi
provenienti dallesterno, teoria nata negli anni 70 durante la dismissione delle industrie
pesanti, e ritornata in auge negli anni 90 con la globalizzazione.
2. Eterotopia: luoghi percepiti diversi perch lontani dai meccanismi usuali della vita urbana
come i conventi, gli ospedali psichiatrici, bagni turchi.

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3. Gentrificazione: un fenomeno che fa riferimento a gruppi sociali benestanti che decidono


di trasferirsi in parti della citt povere con lobiettivo di creare delle zone residenziali,
dando luogo da un lato allaffluenza in luoghi dove fino a quel momento erano considerati
non idonei, una rivalutazione del luogo, e dallaltro ad un cambiamento del paesaggio anche
dal punto di vista culturale con lincontro di valori e visioni diverse.
Paesaggio Urbano = un insieme di simboli al quale si associa anche lECOLOGIA ( una serie di
nuove tematiche da affrontare studiando la citt.
Che cos lECOSISTEMA?
LECOSISTEMA l'insieme di organismi animali e vegetali che interagiscono tra loro e con
l'ambiente che li circonda.
Ecologia degli spazi urbani ( riguarda il rapporto che stato realizzato tra parti cementificate e
superfici verdi.
Platone ( sosteneva che qualunque citt sia piccola che grande divisa in due: la citt dei poveri e la
citt dei ricchi ( altro aspetto della citt, la condizione sociale.
( aspetto sociale - partendo dallasserzione di Platone, si arriva a questa conclusione che la crescita
urbana dei paesi poveri sta infatti esasperando la divaricazione tra le condizioni di vita urbana fino
al punto da creare due citt distinte nella citt stessa: la citt ricca e moderna e la citt povera che
cresce in modo smisurato e disordinato preda della povert e della violenza e delle malattie.
Un sistema chiuso secondo quando indicato in precedenza
La citt sembra
Invece un sistema aperto caratterizzato da relazioni tra citt e citt
Relazioni = scambi di prodotti e servizi, spostamenti di popolazione.
Tipi di espansione delle citt ( Toschi
Disseminazione
Propaggini

la citt si espande a macchia dolio;


lespansione avviene in modo tentacolare lunghe le maggiori direttrici;
Gemmazioni
quando allesterno della citt si installano
attivit economiche o nodi di
traffico collegati alla citt madre che
si sviluppano in tondo;

Secondo queste tre indicazioni sembra che lespansione della citt e la popolazione sia in stretto
contatto, negli ultimi anni assistiamo sempre di pi alla fuga dalle citt per insediarsi nelle aree
rurali.
Lespansione dei centri pu avvenire contemporaneamente creando lunione di due centri urbani,
dando luogo a:
Conurbazione: citt vicine che a causa della loro espansione simultanea si uniscono dando
vita ad un nuovo tessuto urbano di varie dimensioni;
Megalopoli: Termine di origine greca (da megas, grande; polis, citt) utilizzato per la
prima volta in ambito geografico nel 1961 dal geografo francese Jean Gottmann nel volume
Megalopoli. Funzioni e relazioni di pluricitt (edizione italiana del 1970). Gottmann coni il
termine per definire la conurbazione che si estende sulla costa nordorientale degli Stati
Uniti, da Boston a Washington, e che comprende anche le citt di New York, Philadelphia e
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Adalberto Vallega

Baltimora. La cosiddetta megalopoli atlantica formata da circa 45 milioni di abitanti e


presenta una densit di popolazione estremamente alta;
Ecumenopoli: citt del futuro, in quanto sia la superficie terrestre che oceanica sar quasi
interamente popolata.
Megacitt: concepita per catalogare le citt con almeno otto milioni di abitanti, espressione
pi significativa dellurbanizzazione.
RISORSE E SVILUPPO

Concetto di TERRITORIALIZZAZIONE ( strumento attraverso il quale indagare e rappresentare le


manifestazione geografiche della presenza umana sulla superficie terrestre e delle sue interazioni
con la natura. La TERRITORIALIZZAZIONE costruita da processi che trasformano la natura in
prodotto sociale.
La crescita della popolazione mondiale ha quindi accelerato il fenomeno della territorializzazione,
che ha sempre pi coinvolto lambiente trasformandolo radicalmente.
Lespansione urbana stata associata a due grandi forme di territorializzazione:
1. la sottrazione di terreni agricoli
2. lespansione delle industrie
Geografia economica ( un ramo della geografia umana che prende in considerazione il territorio e
lutilizzo delle risorse, strettamente connesso alle implicazioni sociali quindi alla
territorializzazione.
Fino agli anni 70 ( il geografo si concentrava su 4 quesiti:
1. Il tema della localizzazione ( il perch della scelta di determinati posti per costruire
unindustria;
2. Il tema della distribuzione ( il perch della scelta di produrre, ad esempio, energia elettrica
da centrali posizionate in vallate, presso i porti;
3. Il tema della diffusione ( il perch di come si propagano sul territorio le centrali elettriche,
ad esempio;
4. Il tema della circolazione ( come hanno luogo gli spostamenti dei prodotti che alimentano
gli impianti di energia elettrica.
Rispondere significa produrre spiegazioni sulla natura dei fenomeni e del loro disporsi sul territorio.
Il metodo di indagine in questo caso quello STRUTTURALISTA1
Dagli anni 80 ( nasce la necessit di considerare i fenomeni economici in rapporto a due condizioni
1. Lambiente naturale

ha complicato la rappresentazione geografica


ma lha resa pi completa

2. Qualit della vita


Gli anni 80 sono anche gli anni della nascita di conferenze sullambiente, da parte delle Nazioni
Unite, con lavvento di progetti sulla sviluppo sostenibile e sul sottosviluppo si inizia a concepire
che non si tratta solo di un discorso economico ma molto pi ampio in quanto comprende anche le
condizioni di vita e il rispetto della persona.
La conferenza per eccellenza di quegli anni era la Conferenza di Rio del 1992 che si concluse con
tre obiettivi sullo sviluppo sostenibile:
A. Integrit dellecosistema: riconoscere che la natura sia rappresentata da un mosaico di
ecosistemi che risentono della pressione umana. Lo studio degli ecosistemi un mezzo per
1

un metodo danalisi di tipo deduttivo, che ricerca le similarit presenti nella diversit degli spazi e a partire da esse
tenta di definire delle regole, che caratterizzano lorganizzazione dello spazio da parte delluomo.

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Adalberto Vallega

garantire la loro durata nel tempo e la loro integrit per evitare che leccessivo mal utilizzo
porti al collasso;
B. Lefficienza economica: si lega molto al procedente, in quanto la buona organizzazione
economica permette di intervenire sul territorio per contenere la pressione umana ed
intervenire in modo adeguato;
C. Lequit sociale: ognuno a diritto, oltre ai pi comuni diritti umani, ad utilizzare le proprie
potenzialit quindi con libero accesso al patrimonio ecologico e culturale.
Lo sviluppo sostenibile unito allo sviluppo economico hanno la capacit di accrescere il volume
produttivo di qualsiasi economia ed anche il proprio benessere.
Quindi le nuove politiche vertono sul senso di responsabilizzazione nei confronti della natura e
della persona umana.
Che cos la RISORSA?
La RISORSA ogni bene, capacit o atteggiamento utile al raggiungimento di un determinato fine.
Le risorse naturali consistono in qualsiasi bene materiale, non prodotto dalluomo che posso essere
usato per soddisfare bisogni, individuali e collettivi.
Risorse Naturali
Il geografo si concentra su due categorie
Risorse Umane
Stock,
disponibile
Il concetto di RISORSA da porsi in relazione a tre concetti:
utilizzabile
mercato, commercio

ogni

tipo

di

risorsa

Riserva,
materiale
Disponibilit sul

Le RISORSE Naturali possono essere:


Rinnovabili ( Abiotiche (Fonti di energia Materie Prime)
( Tipo di disponibilit
( Biotiche (Animali) ( Geneticamente trattate/non trattate
(Vegetali) ( Tempo di rinnovamento

Non rinnovabili
( Fonti di energia
( Minerali

Risorse Biotiche
Il geografo che si interessa di agricoltura, allevamento, foreste, pesca tende a conseguire due
obiettivi:
A. Misura con quali modalit la produzione di beni alimentari venga incontro alle esigenze
delle popolazioni locali;
B. Indaga sui rapporti che si sono delineati tra uso del suolo e impatto sugli ecosistemi locali
( perdita di biodiversit a causa

( onda meccanica: con lavvento di macchine nellagricoltura


( onda chimica: utilizzo di pesticidi, diserbanti e nutrienti
( onda biologica: manipolazioni genetiche
La geografia cerca di unire sia i dati delle scienze biologiche con lorganizzazione della superficie
terrestri per trovare una soluzione ottimale. Studia quanto segue:

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Adalberto Vallega

USO DEL SUOLO

( individuiamo tre forme di agricoltura, quella intensiva, estensiva sia di bassa


produttivit che di alta produttivit

MERCATO

( abbiamo da un lato lagricoltura e lallevamento di sussistenza e dallaltro


quelli di mercato, la cui produzione viene inserita nel circuito commerciale

TECNOLOGIE

( abbiamo le produzioni soggette a mutazioni genetiche e quelle che ne


restano immuni. Il geografo studia come le tecnologie influenzano elementi
della territorializzazione e come determinato la trasformazione del paesaggio.

Le analisi inoltre si concentrano anche su:


MONTAGNE

( aumento della temperatura atmosferica ha innalzato il livello inferiore delle


nevi perenni generando la scomparsa di specie vegetali montane, a questo
aggiungiamo la pressione umana e luso di fertilizzanti dar luogo ad una
perdita sempre pi alta di specie vegetale.

TERRITORI ARIDI ( la desertificazione che porta alla trasformazione del suolo in terreno arido,
semi-umido e semi-arido tutto a causa dei cambiamenti climatici e delle
attivit umane (leccessivo sfruttamento del suolo per la coltivazione, il
pascolo eccessivo, errati sistemi di irrigazione).
Negli ultimi decenni il fenomeno ha subito una notevole accelerazione vedi il
Sahara si spinto verso sud per 65 milioni di ettari.
Risorse Abiotiche
Lindustria provvede sia alla trasformazione delle risorse biotiche sia le risorse abiotiche, quindi
costituita da beni non organici, da questo punto di vista possiamo fare una ulteriore suddivisione:
Tangibili (risorse minerali)
Risorse Abiotiche
Non Tangibili (radiazioni solari)
Cosa sono le FONTI DI ENERGIA?
Le FONTI DI ENERGIA si dividono in primarie quando non sono utilizzabili nellimmediato per
soddisfare un bisogno umano mentre secondario quando sono utilizzabile subito.
Esempio: il carbone una fonte primaria, mentre lenergia elettrica prodotta dalla combustione
secondaria.
La distribuzione geografica delle industrie trasformatrici di risorse naturali abiotiche stata
influenzata anche da altre circostanze: le reti di comunicazione sempre pi capillari e il costo
unitario del trasporto oceanico delle merci molto diminuito e questo ha generato in alcuni paesi
lidea di importare le materie prime dei giacimenti perch meno costoso far arrivare da molto
lontano le materie piuttosto che trasportarlo entro i propri confini. Detto ci le industrie sono state
liberamente collocate senza essere necessariamente vicine ai giacimenti come avveniva nell800.
La territorializzazione generata dallindustria si espressa in quattro modelli:
1. Primo modello: attrazione dei giacimenti delle materie prime
Alla fine del 700 la localizzazione degli impianti stata influenzata soprattutto
dallesigenza di evitare il trasporto della materia prima, questo ha caratterizzato sia l800
che il 900.

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Adalberto Vallega

Una manifestazione recente costituito dai Kombinat, creati nel versante orientale degli
Urali, dove vennero creati complessi industriali molto grandi insediati in regioni poco adatte
alle coltivazioni come la Siberia.
2. Secondo modello: richiamo delle citt e dei nodi della circolazione
Qui entra in gioco la teoria di Weber, economista tedesco, che studiando le idee di Perroux
(Poli industriali) sviluppa la teoria della localizzazione industriale: lindustria si trova al
centro di un ipotetico triangolo dove c il mercato, la manodopera e la materia prima. La
teoria di Weber si fonda sull'idea che per massimizzare l'utile bisogna minimizzare i costi di
trasporto: pertanto il luogo ottimale di una fabbrica il punto in cui la somma dei costi di
trasporto delle materie prime e del prodotto finito risulti la pi piccola possibile, il
cosiddetto punto di minimo trasportazionale.
Fino alla met del 900 nei paesi sviluppati sorgevano industrie sia vicino alle miniere sia
nelle citt oppure nei nodi di scambio, solo successivamente il punto minimo fu
individuato nei porti di sbarco delle materie prime, di qui la corsa allindustrializzazione
portuale.
3. Terzo modello: lindustria come polo di sviluppo
Qui abbiamo la teoria di Perroux, la teoria del polo industriale degli anni 50 del 900 in cui
lindustria cessa di essere un semplice fattore di territorializzazione ma diventa il motore
trainante, a patto che sia unindustria di grandi dimensioni, siano animate da dinamismo
tecnologico, ed innovative nel loro settore. Questo genera un indotto sul territorio: attrazione
di capitali, di mano dopera ma anche redditi, messaggi, modelli comportamentali. Esempio
di una citt come polo Detroit sconvolta nella sua organizzazione, con una implosione
urbana che ha modificato radicalmente il paesaggio.
4. Quarto modello: territorializzazione articolata
Dagli anni 70 in atto un vero cambiamento della divisione del lavoro caratterizzato da due
fattori:
il primo dal rallentarsi delle industrie di base, quindi la siderurgica e la petrolchimica, e la
seconda la costituzione in paesi in via di sviluppo di impianti manifatturieri per la
produzione di abbigliamento di largo consumo, questo perch la mano dopera bassa ed
anche la pressione fiscale pi leggera. Porta questo a trasferire il terziario allestero ed a
lasciare la casa madre nello stato di provenienza.
SOCIETA E TERRITORIO
Le NAZIONI UNITE hanno stabilito che lo sviluppo sostenibile una politica che:
1. Deve indirizzare al miglioramento della qualit della vita e al superamento della povert
attraverso misure compatibili con la salvaguardia dellambiente e attraverso luso delle
risorse in modo efficiente;
2. Ogni essere umano ha il diritto fondamentale di vivere in un ambiente adatto alla sua salute
e al suo benessere;
3. Gli stati sono tenuti a conservare e a usare lambiente e le risorse naturali a vantaggio delle
generazioni future.
Nella dichiarazione di Rio sullAmbiente e sullo sviluppo del 1992 venne aggiunto anche:
4. Essenzialit della democrazia;
5. Tutela e della valorizzazione della donna e dei giovani;
6. Diritti delle comunit indigine.
Programma per le Nazioni Unite per lAmbiente ( questione ambientale
Programma per le Nazioni Unite per lo Sviluppo ( questione del sottosviluppo ( Concetto di
Sviluppo Umano ( opportunit alle persone
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Adalberto Vallega

Che cos lINDICE DI SVILUPPO UMANO?


LISU mette in relazione il reddito con alcuni parametri essenziali per misurare la qualit della vita,
dalla disponibilit di acqua potabile alle condizioni dellistruzione e della sanit.
Temi di interesse sociale trattati nei documenti delle Nazioni Unite
1.
2.
3.
4.
5.

Povert;
Salute;
Gestione dellacqua;
Accesso alla conoscenza;
Condizione femminile

Disparit, povert e spazio geografico


Nella geografia umana la differenziazione del territorio in termini di livello di sviluppo economico e
di livello di benessere stata coltivata nellambito della cosiddetta geografia dello sviluppo, e
quindi si collega ad una geografia che indaga sul divario che c fra i singoli paesi di ricchezza, di
ineguaglianza, e disparit.
La teoria si sviluppa su tre tappe:
IDEA DI SVILUPPO UMANO: sul piano geografico dobbiamo chiarire che il prodotto procapite da luogo alla rappresentazione della ricchezza disponibile, mentre lindice di sviluppo
umano ci fornisce la rappresentazione del grado con cui la ricchezza effettivamente diretta
verso il miglioramento della qualit della vita. Ci fornisce un doppio metro di misura che
riguarda sia lefficienza politica dei singoli stati che la loro sensibilit sociale. Questi due
valori (che vengono calcolati da 0 a 1000) vanno messi in relazione per ottenere un
determinato dato: se un paese occupa la stessa posizione per entrambe le graduatorie ci
significa che la qualit della vita rispecchia lo standard della produzione di ricchezza. Altro
esempio se in un paese il reddito pro-capite superiore al ISU vuol dire che le politiche
adottate sono congrue. Se accade il contrario si ottiene il risultato opposto.
Per quanto riguarda la scala mondiale, le disparit nelle condizioni di vita tra Paesi
sviluppati e in via di sviluppo sono cresciute in modo esponenziale:
Riv. Industriale: rapporto reddito pro-capite prodotto dalla GB rispetto ad un paese povero
era 3-1
Prima Guerra M.: rapporto reddito pro-capite prodotto dalla GB rispetto ad un paese povero
era 11-1
Met del 900: rapporto reddito pro-capite prodotto dalla GB rispetto ad un paese povero era
44-1
CONCETTO DI POVERT: fornisce il quadro di riferimento per spiegare cos la povert,
non semplice da formulare in quanto si pu considerare da diverse prospettive:
Punto di vista sociale:
assunta come condizione di inferiorit nella qualit della vita;
Punto di vista economico: che conduce a concepirla come insufficienza delle risorse e dei
mezzi di sussistenza;
In questo studio affronteremo il tema come hanno fatto le Nazioni Unite, quindi da un punto
di vita sociale. Allinterno dellIndice di Povert Umana abbiamo tre elementi:
1. Speranza di Vita;
2. Fruizione della cultura;
3. Capacit di accesso alle risorse
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Adalberto Vallega

Le Nazioni Unite affrontano il problema dello sviluppo anche per i paesi sviluppati ma con
altri criteri:
1. Disoccupazione
Dove la povert concepita come senso di privazione si indaga su due terreni:
Ontologico, cerchiamo di rilevare e misurare le condizioni oggettive della povert;
Percezione sociale, cerchiamo di cogliere come la povert sia intesa dalle singole comunit
umane.
Geografia della salute
Obiettivo del Millennio, entro il 2015, diminuire la fame nel mondo

Prod
uzio
ne
Agri
cola

Salu
te

La relazione fra alimentazione e salute

Alim
enta
zion
e

Altra forma di TERRITORIALIZZAZIONE laumento della produttivit.


Secondo le Nazioni Unite servirebbe una seconda rivoluzione verde 2. Da un punto di vista
statistico, la quantit di cibo pro-capite nei paesi del Terzo Mondo apparve incrementata; ma il
problema della fame e della malnutrizione risult ancora drammaticamente presente.
Fu evidente che laumentata disponibilit di risorse alimentari non poteva di per se stessa garantire
che tali risorse venissero distribuite a tutta la popolazione; il problema della fame coinvolgeva
complesse interazioni tra fattori economici, politici e culturali. Nei documenti siglati nel corso di
quei convegni fu preconizzato lavvento di una nuova rivoluzione verde, condotta dallidea di
cambiamento conservativo, cio dalla necessit di promuovere modelli di sviluppo agricolo che
tengano conto delle differenti realt e dei metodi tradizionali e che abbia lobiettivo di rendere
sostenibile il miglioramento scientifico e tecnologico.
Secondo il modello degli Stati Uniti occorrono, per risolvere il problema della fame, 130 anni.
Si dovrebbero mettere in atto tre tipologie di uso del suolo:
A. Sfruttamento forestale associato ad allevamento;
B. Pastorizia;
Conservazione della diversit
biologica
2

Rivoluzione verde In agricoltura e in economia, locuzione con cui si designa la fase di sviluppo della pratica agronomica iniziata negli
Stati Uniti a partire dagli anni Quaranta del XX secolo, basata sullintroduzione di nuove variet di piante altamente produttive e
sullapplicazione di nuove macchine e tecniche agricole, e mirata a debellare il problema della malnutrizione e delle carestie nei paesi
del Terzo Mondo.

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C. Coltivazioni non di massa;

La relazione fra Salute e Acqua primaria

Obiettivo del Millennio, entro il 2015, diminuire la mortalit infantile


Obiettivo del Millennio, entro il 2015, aumentare laccesso alla conoscenza
Con i dati in possesso possiamo stabilire che 100 milioni di ragazzi in et scolare non hanno
accesso allistruzione elementare, parliamo dei paesi in via di sviluppo. E pur vero che nel corso
degli anni 90 la popolazione in possesso di istruzione elementare aumentata dall80 all84%.
Con lavvento delle reti internet, ci troviamo di fronte ad un nuovo modo di apprendimento quello
della cyber-conoscenza da qui lesigenza di sviluppare due livelli per valutare laccesso alla
conoscenza:
1. Livello basso: la conoscenza mediante lettura, scrittura e comunicazione con mezzi
tradizionali;
2. Livello alto: la conoscenza mediante strumenti tradizionali coadiuvati dalluso di
internet e pc ( indice di acquisizione tecnologica.
Indice di Acquisizione tecnologica si propone di stabile il grado in cui un paese in condizioni di
costruire una base di conoscenze e di professionalit idonea a partecipare allattuale ra
dellinnovazione su base informatica.
Povert e acqua
La terza componente del concetto di povert riguarda il fattore che producono la qualit della vita.
Il fattore primario sta nella disponibilit dacqua e dal modo in cui si utilizza.
Fattore di Sottosviluppo
Acqua
Fattore di Disparit
Al momento attuale 1,2 miliardi di persone concentrate nei paesi poveri, non posseggono acqua
potabile, e 2 milioni di bambini lanno, a pari a 6000 bambini al giorno muoiono in questi paesi per
malattie provocate dallacqua. Si stima nel 2015 che la met della popolazione mondiale soffrir per
carenza dacqua.
Due sono gli indicatori che si prendono in considerazione:
A. Tasso di sfruttamento delle risorse idriche: espresso in percentuale, esprime la disponibilit
dacqua effettivamente utilizzata rispetto a quella disponibile;
B. Tasso di importazione: indica la quota di acqua importata da altri paesi rispetto al totale dei
consumi.

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Adalberto Vallega

Cattiv
a
qualit

della
cqua

Diffus
ione
delle
malat
tie
Morte

La condizione femminile
La condizione delle donne centrale come tema geografico al punto di formare la Commissione
sulla Condizione Femminile, questo aspetto considerato in base:
1. Cultura;
2. Religione;
3. Sistemi politici
Le ineguaglianze tra donne e uomini sono:
A. Accesso allistruzione ( elemento fondamentale per le Nazioni Unite)
B. Fruizione di servizi di assistenza;
C. Libert di pensiero e di religione
Il progetto delle Nazioni Unite in materia di istruzione elementare prevede:
A. Accesso allistruzione ( che conduce ad accrescere le potenzialit intellettuali alla cui
capacit sta nel leggere e scrivere;
Su questa base il mondo si divide in tre: paesi sviluppati sud est asiatico resto del mondo
Obiettivo del Millennio, entro il 2025, di rimuovere completamente la disparit fra uomo e donna
sul grado di istruzione.
PARTE TERZA Luoghi e Spazi
Cultura e Territorio
Concetto di CULTURA
Antichit Classica ( Paideia capacit individuale di partecipazione alla polis
Antropologia
Illuminismo

Rischiaramento capacit di essere guidati dalla ragione

Positivismo

Eredit patrimonio collettivo di conoscenze e valori ( Cultura sociale*

Per arrivare al concetto di cultura bisogna attendere il pensiero di Taylor, Edward che nel 1871 con
il suo saggio Primitive culture sostiene nella sua concezione, 'cultura, o civilizzazione,

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Adalberto Vallega

quell'intero complesso costituito da conoscenze, credenze, arte, morale, leggi, costumi e ogni altra
abilit e abitudine che un uomo acquisisce come membro di una societ'.
Estese la teoria di Darwin sullevoluzione della specie e sostenne che le culture primitive non
dovessero essere considerate come completamente incommensurabili rispetto a quelle moderne
perch ambedue fanno parte di uno stesso processo evolutivo. Lunica differenza fra la cultura
primitiva e quella moderna che la seconda nata nel periodo dei lumi, ha condotto il genere umano
lungo un itinerario di progresso e di elevazione morale, arrivando fino agli anni 30 del 900 quando
lindirizzo di ricerca utilizzava un metodo strutturalista utile a classificare le culture grazie a schemi
generali nel quale potevano rientrare tutte le caratteristiche di una cultura.
In ogni modo le scienze antropologiche hanno affrontato il tema della cultura secondo due vie
diverse:
1. Dal punto di vista del costume sociale, vale a dire, la cultura identificata nel patrimonio di
conoscenze e di tecniche, nelle istituzioni, nei modelli organizzativi sociali, nella lingua e
nelle religioni come fosse unentit materiale, ritorniamo quindi al metodo di indagine
strutturalista (causa-effetto);
2. Questa seconda ipotesi riteneva che la cultura di una comunit fosse costituita soprattutto da
fatti intellettuali, conoscenze, da elementi che rientrano nella sfera spirituale.
Itinerario STRUTTURALISTA
Maggior esponente della Geografia Culturale lo statunitense Sauer della Scuola di Berkeley, il
quale concepiva lindagine sulla cultura in modo strutturalista, quindi, la cultura una realt costituita
da elementi connessi tra loro.
Gli studi successivamente condotti, portarono Sauer ad attribuire quattro campi di indagine alla
Geografia culturale:
1. la distribuzione geografica e la diffusione sul territorio di elementi culturali dai tipi di
abitazione ai toponimi;
2. le manifestazioni geografiche dellecologia culturale, espresse dai modi con cui lambiente e
lo sfruttamento delle risorse naturali sono percepiti dalle singole culture, e fatti oggetto di
forme di intervento sul territorio;
3. lidentificazione delle regioni culturali attraverso lo studio della distribuzione delle
componenti del paesaggio;
4. la differenziazione territoriale delle culture, in modo da identificare le peculiarit culturali
dei singoli territori.
CAPITOLO 8.
CULTURA E TERRITORIO.
Itinerari non strutturalisti: geosimbologia.
La CULTURA da considerare come una realt che va compresa e fatta oggetto
di discorsi piuttosto che di teorie.
ATTEGGIAMENTO SEMIOTICO: considera la cultura come creazione di segni
e simboli a cui sono attribuiti significati specifici. BONNEMAISON sostiene
che la geografia culturale si occupa di geosimbologia. Questo
atteggiamento considera la cultura come una proiezione del soggetto,
attraverso i simboli, verso la realt esterna (luoghi e spazi).

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Adalberto Vallega

ATTEGGIAMENTO SPIRITUALISTA: secondo cui la realt assorbita nella


sfera spirituale del soggetto e solo i soggetti pi sensibili sono in grado di
fare rappresentazioni della realt che li circonda. ANDREOTTI ritiene che
le basi dello spiritualismo geografico possono trovarsi nella geografia
influenzata dal romanticismo.
Cultura, sviluppo, diversit: teoria e prassi.
All inizio degli anni 90 le Nazioni Unite hanno introdotto il principio di
SVILUPPO SOSTENIBILE, che include 3 componenti tematiche:
la COMPONENTE ECOLOGICA, il cui obiettivo quello di proteggere la
diversit biologica;
la COMPONENTE ECONOMICA, per la quale lo sviluppo identificato con
lefficienza delle organizzazioni e delle strategie;
la COMPONENTE SOCIALE, in base alla quale si deve perseguire sviluppo
umano, fondato sulla realizzazione di equit sociale.
Nello stesso tempo, lUNESCO si pone lobiettivo di proteggere la cultura nella
sua globalit. Alla diversit ecologica si affiancava anche la diversit culturale
che andava tutelata e protetta. Inoltre, affronta 3 questioni:
la prima riguarda il RAPPORTO TRA NATURA E CULTURA: per lUNESCO,
inizialmente, natura e cultura erano ununica realt, mentre
recentemente si pensa che la cultura abbia il primato sulla natura, poich
questultima acquista valore solo grazie alle esperienze e alla cultura
delluomo.
La seconda questione riguarda la CULTURA TANGIBILE E INTANGIBILE: prima
degli anni 90 aveva importanza solo la componente tangibile della
cultura (musei, centri storici, monumenti, ), invece a partire da questi
anni anche la cultura intangibile (musica, opere letterarie, miti, ) viene
ritenuta parte delle eredit culturali da salvaguardare e da trasmettere
alle generazioni future. Da qui nasce la seguente domanda: la cultura
intangibile deve avere il primato sulla cultura tangibile o viceversa? La
questione resta ancora oggi aperta e coinvolge sia latteggiamento della
scienza nei riguardi della cultura, sia latteggiamento della politica.
Lultima questione riguarda il PAESAGGIO: lUNESCO ha parlato di
paesaggio culturale pur essendo consapevole che un paesaggio una
natura che acquisisce connotazioni culturali. Laccostamento di
culturale a paesaggio fa pensare che si ha una visione in cui natura e
cultura sono ben distinte, ma nella sfera operativa dellUNESCO sono
considerate un tuttuno.

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Il debutto del paesaggio: doppio dualismo.


HUMBOLDT riteneva che il paesaggio consistesse nelle forme che il territorio
assume in seguito a cambiamenti fisici-modo di abitare il territoriosfruttamento delle risorse. Egli vede il paesaggio come un a realt esterna al
soggetto, una realt che si pu indagare e rappresentare oggettivamente.
RITTER considerava il paesaggio come una sorta di teatro dove si celebrava il
dramma della storia e del destino. Ricercava i segni che annunciavano destini
disegnati da qualcosa che sta al di sopra di noi e che non visibile agli occhi,
ma visibile allo spirito. Egli considera il paesaggio come una realt
soggettiva, in cui il soggetto riesce a vedere nel paesaggio ci che non
materialmente manifesto.
Anni 90
GEOGRAFICO.

Distinzione tra PAESAGGIO NATURALE e PAESAGGIO

Negli ultimi tempi si pensa che questa distinzione non esista perch non
esiste ambiente naturale che non sia influenzato dalluomo e dalla sua cultura.
ANDREOTTI nota che quando in geografia si parla di un paesaggio naturale, si
allude a un ambiente fisico nel quale non sono intervenute significative
mutazioni ad opera delluomo e dunque si esclude in partenza lesistenza di
un paesaggio naturale puro.
INFLUENZE

POSITIVE: offrono opportunit alle comunit umane.


NEGATIVE: pongono vincoli ai progetti delluomo.

Dal momento in cui natura e societ si evolvono, il paesaggio non pu essere


considerato come una realt statica, ma deve invece essere rappresentato
tenendo conto della sua evoluzione.
Il paesaggio in chiave di sistema naturale.
I geografi russi intesero il paesaggio come manifestazione di un GEOSISTEMA e
questa concezione fu presentata al Congresso Geografico Internazionale del
1984, svoltosi a Parigi, attraverso un ragionamento articolato su 3 tappe:
IL TERRITORIO SI ORGANIZZA IN GEOSISTEMI: il geosistema rappresenta un
insieme di elementi fisici legati tra loro in modo da formare un tuttuno
che si evolve nel corso del tempo.
IL PAESAGGIO E LA MANIFESTAZIONE VISIBILE DEI GEOSISTEMI: le forme
espresse dallinterazione tra gli elementi fisici che concorrono a formare
un geosistema danno luogo al paesaggio.

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Adalberto Vallega

ESAMINANDO IL PAESAGGIO SI GIUNGE AL GEOSISTEMA: lo studio del


paesaggio rappresenta la base di partenza per giungere a una
conoscenza scientifica del territorio.

Centralit del soggetto.


Per la maggior parte del 900 il paesaggio stato considerato come realt
oggettiva e solo a partire dagli anni 70 emerso il problema del soggetto.
Il paesaggio stato assunto come la proiezione del soggetto sul territorio.
Partendo da questa idea si possono percorrere 2 itinerari:
ITINERARIO SEMIOTICO: considera il paesaggio come un insieme dei luoghi
ognuno dei quali costituisce un simbolo o segno, attribuitogli dalle
comunit umane, che conduce a un significato.
ITINERARIO SPIRITUALISTA: secondo cui solamente le persone dotate di
grande spiritualit (poeti, musicisti, pittori, ) possono dar luogo ad
elevate rappresentazioni del paesaggio. Ognuno di noi, per, riceve dal
paesaggio un impulso emotivo e ciascuno individuo, in base a questo
impulso, crea una propria percezione del paesaggio.
CAPITOLO 9.
GLI SPAZI DELLA POLITICA.
Geografia politica e geopolitica.
GEOGRAFIA POLITICA: studia le manifestazioni territoriali della politica, i
fattori geografici della politica e le conseguenze geografiche della
politica.
Nel 1897 RATZEL pubblic il libro Geografia politica, in cui sosteneva
che il geografo dovesse non soltanto descrivere gli aspetti territoriali
della realt politica, ma dovesse anche spiegare i meccanismi che
producevano quegli aspetti.
GEOPOLITICA: crea teorie geografiche sullo stato e sulla politica.
Nel 1924 RUDOLF KJELLEN proclam che la dottrina geografica dello
Stato doveva essere trattata in un campo scientifico a s, e che questo
campo dovesse chiamarsi geopolitica per distinguersi dalla geografia
politica. I geografi costruirono la teoria dello spazio vitale, cercando di
dimostrare che uno Stato ha diritto a un territorio sufficiente a soddisfare
le esigenze della propria popolazione e che, se non lo possiede, ha il
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Geografia Umana. Teorie e Prassi - Riassunti

Adalberto Vallega

diritto naturale di conquistarlo con la forza. La geopolitica influenz lo


sviluppo del nazismo in Germania e quello del fascismo in Italia.
Oggi questi due termini sono SINONIMI.

Gli spazi delletnia.


Tra fine 800 e inizio 900 il concetto di ETNIA deriv da una
complicazione del concetto di razza, mentre a partire dagli anni 30 si
identificato con il concetto di modello di cultura. Infatti, letnia ormai
considerata come un gruppo di comunit umane disseminate sulla
superficie terrestre, i cui membri condividono la cultura e determinati
modi di fare.
ETEROTOPIA: le eterotopie si formano nello spazio urbano per effetto
dellimmigrazione di gruppi provenienti da zone che hanno diversi usi e
costumi rispetto a quelli della popolazione residente. Si formano spesso
quartieri etnici o aree urbane etnicamente connotate, che possono
sorgere perch la popolazione residente costringe i gruppi immigrati a
vivere in determinati spazi oppure possono sorgere spontaneamente
perch gli immigrati tendono a vivere raccolti in una stessa area.
collaborazione
Tra lo spazio eterotopico e il restante spazio si possono creare rapporti di
indifferenza
conflitto
Gli spazi delle nazionalit.
Altri tipi di spazi:
POPOLO: costituito dallinsieme delle persone soggette alla sovranit
espressa da un determinato ordinamento giuridico statuale.
NAZIONE: insieme di comunit umane che appartengono alla stessa etnia e
occupano, in parte o del tutto, il territorio di uno Stato. Queste comunit
possiedono una precisa identit culturale. Le comunit umane non sono
di per s etnie o nazioni, ma lo diventano se sono persuase di esserlo e
se si sentono tali. Sentirsi nazione deriva dal condividere un progetto
politico, ad esempio quello di creare uno stato nazionale.
Geografia in cambiamento.

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Adalberto Vallega

La rappresentazione convenzionale dello spazio geografico basata su 2


categorie concettuali:
SPAZIO STATUALE: si indagano i confini del territorio su cui il singolo Stato
esercita la sovranit e si studiano le manifestazioni geografiche della sua
articolazione interna.
SPAZIO SUPERSTATUALE: territori in cui operano soggetti giuridici
internazionali, sia alla scala meso-regionale come potrebbe essere
lUnione Europea, sia alla scala globale in cui operano le Nazioni Unite.
CAPITOLO 10.
GLI SPAZI DELLA CIVILTA.
Civilt e cultura.
CIVILTA rimanda allidea dello stare in citt, seguendo buone regole di
comportamento.
Numerosi autori, sotto varie prospettive, si sono occupati di civilt.
In certi ambiti, civile e colto sono stati considerati come sinonimi, mentre in
altri ambiti sono stati attribuiti ai due termini significati diversi.
Possiamo intendere la:
CIVILTA COME LIVELLO SUPERIORE RISPETTO ALLA CULTURA: secondo
SPENGLER la cultura si evolve perch possiede uno slancio creativo che
la porta a progredire. A un certo punto questo slancio creativo si spegne
e la cultura si irrigidisce nelle forme mature che nel frattempo ha
raggiunto, quindi, diventa civilt. Cos come la natura si evolve attraverso
le stagioni, allo stesso modo le culture nascono maturano - tramontano.
CIVILTA COME FORMA DI ORGANIZZAZIONE SUPERIORE: cio possiamo
considerare la civilt come forma pi alta della cultura. TOYNBEE fa una
distinzione tra
societ primitive (primitivo = semplice), che sono numerose e
costituite da comunit umane con culture e tecnologie semplici che
non sono riuscite a creare complessi culturalmente autonomi.
Esistono perch rispondono alle sfide dellambiente biologico, fisico
e sociale, ma la risposta non tale da condurle verso la creazione
di sistemi di livello superiore come le civilt;
e

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civilt, che sono poche e danno luogo a mondi culturali, intesi come
complessi organici di pensiero, conoscenze, ordinamenti giuridici,
ecc.
CIVILTA E CULTURA COME ASPETTI DI UNA STESSA REALTA: secondo
ABBAGNANO la civilt rappresenta l arma con cui la cultura risponde
alle sfide. Perci uno strumento che comprende sia le tecniche pi
semplici, sia le tecniche pi raffinate, cos come comprende anche le
forme simboliche, come la conoscenza, il pensiero, la scienza, larte e
cos via. E il metodo con cui sono usati a influire sullo sviluppo della
cultura (risponde alle sfide che provengono dallesterno) e della civilt
(produce patrimoni di conoscenze, valori e strumenti).
La configurazione della civilt.
BRAUDEL sostiene che la civilt possiede 4 elementi:
ORGANIZZAZIONE SOCIALE: quando la societ cambia, anche la civilt si
trasforma. Lo spazio urbano rappresenta il fulcro della civilt, mentre lo
spazio rurale rappresenta lo spazio pi debole. Le civilt si distinguono
proprio per il rapporto che si instaurato tra questi due spazi. Il maggior
successo del mondo occidentale stato certamente linserimento delle
campagne e delle culture agricole nella sfera della civilt urbana.
ECONOMIA: rappresentata come una sorta di meccanismo che crea
surplus, cio accumula ricchezza, che utile sia allo sviluppo della
societ, sia alla cultura intangibile.
MENTALITA COLLETTIVA: appare come una visione del mondo, un progetto
sociale e politico, e nello stesso tempo un sistema di valori, condivisi da
tutte le comunit umane che fanno parte della civilt. C sempre una
mentalit collettiva e predominante che coinvolge lintera societ.
SPAZIO GEOGRAFICO: Braudel scrive: Le civilt, qualunque ne sia la
dimensione, possono sempre venire localizzate su una carta geografica.
BRAUDEL
SPAZIO DENOTATO: spazio geografico in cui la civilt organizza
il materiale per
rispondere alle sfide;
TOYNBEE
SPAZIO CONNOTATO: spazio in cui vengono attribuiti simboli e
valori ai luoghi.
Civilt e territorializzazione premoderne.
Il passaggio dal premoderno al moderno stata preceduta da 3 svolte:

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la prima svolta sorta circa 20.000 anni fa, quando cacciatori e agricoltori
hanno concepito rappresentazioni mitiche del mondo;
la seconda svolta stata determinata dalla scoperta delle citt e dalla
creazione della speculazione scientifica;
la terza svolta stata impressa dal sistema di valori creato dal
Cristianesimo.
Gli spazi della modernit.
Si possono identificare 3 stadi che hanno condotto alla geografia
contemporanea della civilt:
EUROPEIZZAZIONE: 1870 - 1920
decollo

fase della preparazione al

rete mondiale di cavi telegrafici sottomarini


Era una territorializzazione dove le tecnologie dei Paesi dominanti (aree
trainanti)
venivano esportate negli spazi assoggettati per impossessarsi delle
materie prime e
trasformarle nelle loro industrie. I prodotti, una volta finiti, erano esportati
in ogni parte
del mondo.
OCCIDENTALIZZAZIONE: 1920 (rete mondiale di connessioni radiofoniche)
-1970
1950

rete mondiale di cavi telefonici sottomarini


fase del decollo

In questi anni ci furono tantissime innovazioni tecnologiche, come ad


esempio luso dellelettricit, il debutto dellauto, dellaereo, e cos via.
Quelle innovazioni si concentrarono negli Stati Uniti, che si sostitu alla
Gran Bretagna nellesercitare una funzione trainante della
modernizzazione.
GLOBALIZZAZIONE: dal 1970 (rete globale di satelliti per comunicazioni) in
poi
Internet

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1990

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fase della maturazione


CAMMINO HARDWARE: lungo il quale avviene lo sviluppo della
tecnologia. Le tecnologie utilizzate per la creazione di reti globali di
comunicazione e di trasporto hanno dato vita alla
MONDIALIZZAZIONE;
CAMMINO SOFTWARE: lungo il quale si costruiscono visioni del mondo
e strategie globalizzanti. La produzione di strategie, con la
conseguente produzione di conoscenza, hanno dato vita alla
GLOBALIZZAZIONE in senso stretto, intesa come lideazione di
beni standard, realizzati in reti mondiali di strutture produttive,
diffusi tramite reti mondiali di trasporto e imposti al consumo
mediante politiche di mercato e metodologie di persuasione
attivate alla scala globale. Le maggiori conseguenze di questo
processo si hanno nella cultura perch la globalizzazione ha
intensificato e diffuso il confronto tra i simboli e i valori
dellOccidente rispetto a quelli di altre civilt. Definizione presa da
Internet: Con il termine globalizzazione si indica il fenomeno di crescita progressiva delle
relazioni e degli scambi a livello mondiale in diversi ambiti, causato dal progresso
tecnologico in tema di trasporti, comunicazione e informazione, il cui effetto primo una
decisa convergenza economica e culturale tra i Paesi del mondo.

Rapporti inter civilt.


I rapporti inter civilt del mondo contemporaneo sono il risultato di una lunga
evoluzione, che secondo HUNTINGTON ha attraversato 3 fasi:
INCONTRI DI CIVILTA: inizi nel neolitico e termin intorno al 1500. Le
civilt erano separate tra loro nel tempo, poich esse erano sorte, si
erano sviluppate e si erano estinte nel corso di vari millenni; ed erano
separate anche nello spazio geografico, perch le civilt occupavano
piccoli spazi e tra loro vi erano distanze molto grandi, per cui ci voleva
tanto tempo per spostarsi da una civilt allaltra.
DIFFUSIONE DELLA CIVILTA OCCIDENTALE: intorno al 1500 in Occidente ci
fu un risveglio culturale che fu provocato da manifestazioni
intellettuali, ma anche dalla creazione di nuove strutture e
organizzazioni sociale, dallo sviluppo di tecnologie e infine dalla
messa a punto di sistemi di commercio e di finanza adatti per
intessere relazioni su estesi orizzonti geografici. Questa fase dur fino al
900.
FASE DELLE RELAZIONI MULTIPLE: dopo la Prima guerra mondiale
(1914 1918) si entra in una fase caratterizzata dalla riduzione del peso
relativo della civilt occidentale e dallemergere di un sistema di relazioni
multiple tra le civilt. Per esempio, nel corsi del Novecento, la

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percentuale di territorio controllato dallOccidente si dimezzata, mentre


quella controllata dallIslam si triplicata.

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