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Geografia
Geografia
Adalberto Vallega
PRIMA PARTE Concetti e Metodi RIEPILOGO VELOCE SUGLI INDIRIZZI DELLA GEOGRAFIA UMANA
METODI E STRUMENTI
PRIMA DEGLI ANNI 70
ANNI 70
ANNI 90
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Primo Livello:
Secolo Livello:
testo
Adalberto Vallega
Terzo Livello:
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2. La geografia considerata scienza dei luoghi ( filiera a-razionalista: filiera che passa dal
positivismo alla geografia umanistica, abbiamo il geografo che mette il soggetto al centro
dellindagine e si propone di conoscere il territorio attraverso il metodo assiomatico. La
filiera a-razionale mette il luogo nel soggetto, quindi da questo punto di vista non prende in
esame il luogo come teatro di azione della societ ma come sfondo, facente parte
dellindividuo.
- Secondo Kant il geografo non pu occuparsi di spazio senza tener presente il tempo Attualmente si parla di tre tipi di spazio:
1. Spazio Reale ( esterno al soggetto, identificabile, dotato di materialit e rappresentabile
2. Spazio Iperreale ( realt immaginaria dal soggetto
3. Spazio Cibernetico ( creazione di immagini virtuali espresse in ambito elettronico
Gli spazio della Geografia Umana
Tipi di Spazio
Obiettivo
Spazio Reale
Spazio Fisico
Spazio Iperreale
Spazio Culturale
Spazio Cibernetico
Comprensione
Spiegazione
Comprensione
( Scala numerica
2
( Scala grafica
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Popolazione Mondiale
150 milioni di abitanti
250 milioni di abitanti
400 milioni di abitanti
950 milioni di abitanti
1 miliardo di abitanti
Periodo
1920
1955
1970
1980
2000
Popolazione
2 miliardi di abitanti
3 miliardi di abitanti
4 miliardi di abitanti
5 miliardi di abitanti
6 miliardi di abitanti
Vecchia teoria ( Prima lipotesi del controllo delle nascite teoria che si fatta largo fino alla fine del
900
Nuova teoria ( Oggi la nuova teoria prevede che la crescita esponenziale subentrer una crescita
frenata che condurr la popolazione mondiale a stabilizzarsi, agganciandosi alla teoria dello
sviluppo delle popolazioni che divide il ciclo in 4 fasi:
1. Prima fase Equilibrata: questa fase che pu durare anche molto caratterizza le popolazioni
primitive. Lindice di natalit resta elevato come lindice di mortalit restando
sostanzialmente stabile.
2. Secondo fase Crescita accelerata: in questo caso la natalit aumenta pi della mortalit,
quindi la popolazione aumenta velocemente e ci accade nei paesi ricchi durante il decollo
industriale.
3. Terza fase Crescita frenata: si rallentano le nascite ed anche la mortalit diminuisce perch
si allunga la media della vita per effetto delle migliori condizioni alimentari e sanitarie.
4. Quarta fase Stabilizzazione: in questa fase le nascite diminuiscono al punto da compensare
i decessi, la popolazione ferma il cosiddetto crescita zero che si verifica tuttora nei paesi
sviluppati.
La distribuzione geografica si evolve in conseguenza di due fattori:
1. Naturale ( costituito dallandamento delle nascite e dei decessi, lattenzione si concentra sulla
fertilit
e su alcuni grandi fattori che incidono sulla durata della vita come la diffusione dellHIV e la
mortalit infantile.
2. Migratorio( costituito dagli spostamenti territoriali di una popolazione, e pone lattenzione su
due processi territoriali:
una progressiva concentrazione della popolazione sottosviluppata in grandi
agglomerati urbani;
una progressiva concentrazione della popolazione lungo le fasce costiere.
( Cresce il problema della fertilit:
Sviluppati
2050 ogni donna ne avr solo due
Paesi
Sottosviluppati
Si contrappone il problema dellHIV
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I paesi sviluppati hanno il problema di avere una popolazione che tende allinvecchiamento per tre
motivi:
1. La diminuzione della natalit;
Tutte e tre sono la
conseguenza
2. La diminuzione della mortalit;
del miglioramento della vita
in termini
3. Prolungamento della vita media
Conseguenza
di alimentazione e sanit,
ma dipende
anche dal progresso
La situazione nei paesi in via di sviluppo
( in passato lelevata fertilit e la mortalit infantile coesistevano e la popolazione era giovane
( a met del 900 la popolazione giovane costituiva il 38% di quella complessiva e gli anziani erano
il 6%
nella seconda met del 900 si ha un rallentamento della popolazione giovane ed un aumento della
popolazione anziana
il miglioramento delle condizioni di vita
Perch
La politica del controllo delle nascite
Si arriva alla conclusione che a met del nostro secolo la popolazione mondiale sar stabilizzata ma
alcuni paesi avr unelevata se non elevatissima popolazione anziana, come il Giappone, lEuropa
Occidentale e situazioni pi moderate nei paesi in via di sviluppo.
Queste considerazioni vengono fatte alla luce dei parametri dei movimenti naturali ma se
dovessimo occuparci anche dei movimenti migratori la prospettiva sarebbe pi cauta in quanto alla
popolazione autoctona si mischierebbe una popolazione giovane che potrebbe riequilibrare il tutto.
STRUTTURE DEMOGRAFICHE: PROFESSIONE
Colin Clark e la teoria proposta nel suo saggio Condizioni del progresso economico che fonda il
suo principio sulla disgregazione del sistema economico in tre settori fondamenti:
1. Settore Primario: agricoltura, caccia, pesca, sfruttamento forestale e minerario;
2. Settore Secondario: energia elettrica, semilavorati, tutto il comparto industriale;
3. Settore Terziario: le attivit che offrono servizi, come lalbergo, le banche, le assicurazioni.
Secondo questo principio Clark divide leconomia in due stadi:
A. Nel primo stadio si sviluppano le attivit industriali e aumenta la produzione agricola e
lallevamento, quindi la popolazione si sposta dal settore primario al secondario;
B. Nel secondo stadio si sviluppa il terziario, provoca la crescita di domanda di servizi da parte
dei due settori (primario e secondario) e dal miglioramento delle condizioni di vita della
popolazione. Diventa il motore trainante per leconomia perch produce ricchezza in
quantit maggiore rispetto agli altri due settori.
Attraverso questa teoria si pu calcolare le singole parti del territorio e come la popolazione sia
ripartita per settori economici ( carta delle strutture professionali. Nel tempo linteresse per questa
teoria si affievolito in quanto complica molto lindagine del geografo.
URBANIZZAZIONE
La citt dalla prospettiva geografica
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Le megalopoli degli stati uniti del nord possono essere considerate il simbolo delloccupazione
urbana del pianeta. Lespansione del tessuto urbano svela una duplice faccia vedi Durban, citt
africana, che ha in s le caratteristiche di una citt poverissima e di una citt fatta da ricchi, da una
parte abbiamo gli zulu che vivono in casupole fatiscenti alla periferia della citt dove lacqua
potabile un lusso e dallaltra, sulla costa, abbiamo case e grattacieli che fanno invidia alle citt
americane, spiagge affollate, navi passeggeri attraccate al porto. La corsa delle citt povere e il lento
cammino delle citt sviluppate di stampo occidentale. Altro esempio di paesaggio urbano la
Silicon Valley, una vasta copertura dove si concentra il pi alto tasso di industria elettronica del
mondo.
La Geografia della citt si concentra:
forma
2.
3.
si sviluppa questa geografia a met
del 900 (periodo possibilista)
1. la geografia ha sviluppato lo studio dei fattori di localizzazione cercando di ordinarli
secondo due categorie: quelle dei fattori umani e quella dei fattori fisici. La ricerca avr
risultati differenti in base al pensiero che il geografo segue, infatti, il geografo positivista
tender a concentrarsi sui fattori fisici, come la vicinanza di un corso dacqua, mentre colui
che si muove verso il pensiero strutturalista analizzer i fattori economici, mentre coloro che
si muovono nella prospettiva umanistica tenderanno a verificare i fattori culturali. A questo
campo di indagine se aggiunge quello di domandarsi come nata la citt e come si
evoluta, quindi distinguiamo le citt in due:
Citt spontanee: sono nate senza un progetto, in modo spontaneo, dove gli
insediamenti hanno profonde radici storiche vedi le popolazioni del mediterraneo;
Citt fondate: nate con un preciso scopo politico come Brasilia, nata nel 1961 per
svolgere funzioni di capitale federale, oppure Camberra nata nel 1901 come capitale
della federazione australiana.
2. la seconda questione riguarda la forma urbana, e questo viene affrontato in due modi:
Guardando la citt dallalto: il disegno planimetrico: questa visione tende a produrre
una visione dinsieme, impostato su disegni geometrici dove sono tracciati le vie di
comunicazione, i perimetri degli edifici, dei giardini, e via dicendo. Questa
planimetria ha dato un notevole contributo alla geografia urbana. Allinizio del 900,
con lavvento dellaereo, la fotografia dallalto si affiancata al disegno e pi tardi
negli anni 70 del 900 si aggiunto la fotografia da satellite.
Guardando la citt dal basso: lo skyline. Lo sviluppo delle citt in altezza, fenomeno
che caratterizza le citt moderne, ha indotto il geografo ha prendere in
considerazione anche il profilo verticale (skyline) perch da un lato ha una
prospettiva in altezza e dallaltro i grattacielo sono il centro nevralgico
delleconomia.
3. la terza questione, si esprime secondo lindirizzo strutturalista, che vede la citt come un
mosaico di attivit quindi di funzioni. Questa idea di fondo ha dato corso a tre filoni:
Teoria della Centralit: di Christaller del 1933 che fornisce la prima rappresentazione
del territorio in chiave strutturalista, infatti, secondo il geografo, la centralit
dellambiente urbano non sta nella sua posizione geografica ma bens nella capacit
di attrarre per via della sua funzione;
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Teoria della Nodalit: in rapporto al quale la citt diventa un punto di incontro per le
merci, le persone, i capitali. A mano a mano che la citt sviluppa le sue funzioni
commerciali accresce la propria capacit di diventare nodo di traffico ma esistono
anche casi dove le citt per loro posizione geografica sono dei nodi naturali vedi
Strasburgo, che si trova nella confluenza dellInn con il Reno un nodo naturale per
la Francia, Italia, Germania e Svizzera.
( Walter Christaller, geografo tedesco (1893-1969), considerato il principale fondatore della Teoria
delle Localit Centrali, un modello che descrive la gerarchizzazione dei centri urbani e la relativa
organizzazione delle reti economiche e di servizi che connettono le varie localit. Il modello a sua
volta alla base della teoria del Funzionalismo. Formula questa teoria negli anni 30 del 900 quando
la distanza era importante e studia lapplicazione di questa teoria su di un territorio omogeneo una
pianura tedesca. Una persona disposta a percorrere brevi distanze per raggiungere i servizi di
prima necessit come lapprovvigionamento di cibo, mentre disposta a compiere lunghi viaggi per
raggiungere beni o servizi di rango elevato (come ad es. una visita specialistica oppure uno
spettacolo teatrale). Pi elevato il rango meno diffusi sul territorio saranno e pi lunghe le
distanze per raggiungerlo.
LOCALITA CENTRALE (
non detto che si tratti di unarea estesa, pu trattarsi anche di
un piccolo
borgo rurale limportante che funga da centro di attrazione, un polo
che attiri Beni centrali offerti
la popolazione circostante in quanto possiede
beni e servizi.
Distanza dalla localit centrale
Area gravitazionale
AREA GRAVITAZIONALE (
la regione dove vivono le persone e dove si trovano la localit
centrale,
larea entro cui si ha uno spostamento fisico delle persone.
AREA DI INFLUENZA (
non presuppone lo spostamento fisico delle persone. Es. una
testata giornalistica diffonde il proprio quotidiano in tutta il paese.
CENTRALITA (
funzione che svolge la struttura, polo centrale rispetto allarea di
gravita zio
ne.
La rete urbana nella visione di Christaller generata da i rapporti di dipendenza che si instaurano
tra le varie localit centrali, ed ogni localit centrale possiede una propria posizione allinterno della
rete, determinata dal rango pi alto esistente nella rete ( struttura gerarchica di localit centrali.
La teoria di Christaller ha perso interesse a partire dagli anni 80 del 900 dal momento in cui sono
intervenute le trasformazioni, sia allinterno delle citt sia nella copertura urbana del territorio, con
il declino dei grandi centri industriali.
Forme urbane e prassi sociale La citt come centro, nodo e societ
La geografia strutturalista non si preoccupata dallaspetto sociale, disgregando la citt in quartieri
funzionali, come quello industriale, commerciale, universitario.. pi avanti si capito che la prassi
sociale e le forme urbane erano connesse, oggi si utilizza questa visione senza avere una base
ideologica come avveniva negli anni 70 e 80 (di base marxista) ma si induce su tre temi:
1. Milieu: ha lobiettivo di individuare come le comunit locali reagiscono agli impulsi
provenienti dallesterno, teoria nata negli anni 70 durante la dismissione delle industrie
pesanti, e ritornata in auge negli anni 90 con la globalizzazione.
2. Eterotopia: luoghi percepiti diversi perch lontani dai meccanismi usuali della vita urbana
come i conventi, gli ospedali psichiatrici, bagni turchi.
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Secondo queste tre indicazioni sembra che lespansione della citt e la popolazione sia in stretto
contatto, negli ultimi anni assistiamo sempre di pi alla fuga dalle citt per insediarsi nelle aree
rurali.
Lespansione dei centri pu avvenire contemporaneamente creando lunione di due centri urbani,
dando luogo a:
Conurbazione: citt vicine che a causa della loro espansione simultanea si uniscono dando
vita ad un nuovo tessuto urbano di varie dimensioni;
Megalopoli: Termine di origine greca (da megas, grande; polis, citt) utilizzato per la
prima volta in ambito geografico nel 1961 dal geografo francese Jean Gottmann nel volume
Megalopoli. Funzioni e relazioni di pluricitt (edizione italiana del 1970). Gottmann coni il
termine per definire la conurbazione che si estende sulla costa nordorientale degli Stati
Uniti, da Boston a Washington, e che comprende anche le citt di New York, Philadelphia e
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un metodo danalisi di tipo deduttivo, che ricerca le similarit presenti nella diversit degli spazi e a partire da esse
tenta di definire delle regole, che caratterizzano lorganizzazione dello spazio da parte delluomo.
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garantire la loro durata nel tempo e la loro integrit per evitare che leccessivo mal utilizzo
porti al collasso;
B. Lefficienza economica: si lega molto al procedente, in quanto la buona organizzazione
economica permette di intervenire sul territorio per contenere la pressione umana ed
intervenire in modo adeguato;
C. Lequit sociale: ognuno a diritto, oltre ai pi comuni diritti umani, ad utilizzare le proprie
potenzialit quindi con libero accesso al patrimonio ecologico e culturale.
Lo sviluppo sostenibile unito allo sviluppo economico hanno la capacit di accrescere il volume
produttivo di qualsiasi economia ed anche il proprio benessere.
Quindi le nuove politiche vertono sul senso di responsabilizzazione nei confronti della natura e
della persona umana.
Che cos la RISORSA?
La RISORSA ogni bene, capacit o atteggiamento utile al raggiungimento di un determinato fine.
Le risorse naturali consistono in qualsiasi bene materiale, non prodotto dalluomo che posso essere
usato per soddisfare bisogni, individuali e collettivi.
Risorse Naturali
Il geografo si concentra su due categorie
Risorse Umane
Stock,
disponibile
Il concetto di RISORSA da porsi in relazione a tre concetti:
utilizzabile
mercato, commercio
ogni
tipo
di
risorsa
Riserva,
materiale
Disponibilit sul
Non rinnovabili
( Fonti di energia
( Minerali
Risorse Biotiche
Il geografo che si interessa di agricoltura, allevamento, foreste, pesca tende a conseguire due
obiettivi:
A. Misura con quali modalit la produzione di beni alimentari venga incontro alle esigenze
delle popolazioni locali;
B. Indaga sui rapporti che si sono delineati tra uso del suolo e impatto sugli ecosistemi locali
( perdita di biodiversit a causa
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MERCATO
TECNOLOGIE
TERRITORI ARIDI ( la desertificazione che porta alla trasformazione del suolo in terreno arido,
semi-umido e semi-arido tutto a causa dei cambiamenti climatici e delle
attivit umane (leccessivo sfruttamento del suolo per la coltivazione, il
pascolo eccessivo, errati sistemi di irrigazione).
Negli ultimi decenni il fenomeno ha subito una notevole accelerazione vedi il
Sahara si spinto verso sud per 65 milioni di ettari.
Risorse Abiotiche
Lindustria provvede sia alla trasformazione delle risorse biotiche sia le risorse abiotiche, quindi
costituita da beni non organici, da questo punto di vista possiamo fare una ulteriore suddivisione:
Tangibili (risorse minerali)
Risorse Abiotiche
Non Tangibili (radiazioni solari)
Cosa sono le FONTI DI ENERGIA?
Le FONTI DI ENERGIA si dividono in primarie quando non sono utilizzabili nellimmediato per
soddisfare un bisogno umano mentre secondario quando sono utilizzabile subito.
Esempio: il carbone una fonte primaria, mentre lenergia elettrica prodotta dalla combustione
secondaria.
La distribuzione geografica delle industrie trasformatrici di risorse naturali abiotiche stata
influenzata anche da altre circostanze: le reti di comunicazione sempre pi capillari e il costo
unitario del trasporto oceanico delle merci molto diminuito e questo ha generato in alcuni paesi
lidea di importare le materie prime dei giacimenti perch meno costoso far arrivare da molto
lontano le materie piuttosto che trasportarlo entro i propri confini. Detto ci le industrie sono state
liberamente collocate senza essere necessariamente vicine ai giacimenti come avveniva nell800.
La territorializzazione generata dallindustria si espressa in quattro modelli:
1. Primo modello: attrazione dei giacimenti delle materie prime
Alla fine del 700 la localizzazione degli impianti stata influenzata soprattutto
dallesigenza di evitare il trasporto della materia prima, questo ha caratterizzato sia l800
che il 900.
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Una manifestazione recente costituito dai Kombinat, creati nel versante orientale degli
Urali, dove vennero creati complessi industriali molto grandi insediati in regioni poco adatte
alle coltivazioni come la Siberia.
2. Secondo modello: richiamo delle citt e dei nodi della circolazione
Qui entra in gioco la teoria di Weber, economista tedesco, che studiando le idee di Perroux
(Poli industriali) sviluppa la teoria della localizzazione industriale: lindustria si trova al
centro di un ipotetico triangolo dove c il mercato, la manodopera e la materia prima. La
teoria di Weber si fonda sull'idea che per massimizzare l'utile bisogna minimizzare i costi di
trasporto: pertanto il luogo ottimale di una fabbrica il punto in cui la somma dei costi di
trasporto delle materie prime e del prodotto finito risulti la pi piccola possibile, il
cosiddetto punto di minimo trasportazionale.
Fino alla met del 900 nei paesi sviluppati sorgevano industrie sia vicino alle miniere sia
nelle citt oppure nei nodi di scambio, solo successivamente il punto minimo fu
individuato nei porti di sbarco delle materie prime, di qui la corsa allindustrializzazione
portuale.
3. Terzo modello: lindustria come polo di sviluppo
Qui abbiamo la teoria di Perroux, la teoria del polo industriale degli anni 50 del 900 in cui
lindustria cessa di essere un semplice fattore di territorializzazione ma diventa il motore
trainante, a patto che sia unindustria di grandi dimensioni, siano animate da dinamismo
tecnologico, ed innovative nel loro settore. Questo genera un indotto sul territorio: attrazione
di capitali, di mano dopera ma anche redditi, messaggi, modelli comportamentali. Esempio
di una citt come polo Detroit sconvolta nella sua organizzazione, con una implosione
urbana che ha modificato radicalmente il paesaggio.
4. Quarto modello: territorializzazione articolata
Dagli anni 70 in atto un vero cambiamento della divisione del lavoro caratterizzato da due
fattori:
il primo dal rallentarsi delle industrie di base, quindi la siderurgica e la petrolchimica, e la
seconda la costituzione in paesi in via di sviluppo di impianti manifatturieri per la
produzione di abbigliamento di largo consumo, questo perch la mano dopera bassa ed
anche la pressione fiscale pi leggera. Porta questo a trasferire il terziario allestero ed a
lasciare la casa madre nello stato di provenienza.
SOCIETA E TERRITORIO
Le NAZIONI UNITE hanno stabilito che lo sviluppo sostenibile una politica che:
1. Deve indirizzare al miglioramento della qualit della vita e al superamento della povert
attraverso misure compatibili con la salvaguardia dellambiente e attraverso luso delle
risorse in modo efficiente;
2. Ogni essere umano ha il diritto fondamentale di vivere in un ambiente adatto alla sua salute
e al suo benessere;
3. Gli stati sono tenuti a conservare e a usare lambiente e le risorse naturali a vantaggio delle
generazioni future.
Nella dichiarazione di Rio sullAmbiente e sullo sviluppo del 1992 venne aggiunto anche:
4. Essenzialit della democrazia;
5. Tutela e della valorizzazione della donna e dei giovani;
6. Diritti delle comunit indigine.
Programma per le Nazioni Unite per lAmbiente ( questione ambientale
Programma per le Nazioni Unite per lo Sviluppo ( questione del sottosviluppo ( Concetto di
Sviluppo Umano ( opportunit alle persone
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Povert;
Salute;
Gestione dellacqua;
Accesso alla conoscenza;
Condizione femminile
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Le Nazioni Unite affrontano il problema dello sviluppo anche per i paesi sviluppati ma con
altri criteri:
1. Disoccupazione
Dove la povert concepita come senso di privazione si indaga su due terreni:
Ontologico, cerchiamo di rilevare e misurare le condizioni oggettive della povert;
Percezione sociale, cerchiamo di cogliere come la povert sia intesa dalle singole comunit
umane.
Geografia della salute
Obiettivo del Millennio, entro il 2015, diminuire la fame nel mondo
Prod
uzio
ne
Agri
cola
Salu
te
Alim
enta
zion
e
Rivoluzione verde In agricoltura e in economia, locuzione con cui si designa la fase di sviluppo della pratica agronomica iniziata negli
Stati Uniti a partire dagli anni Quaranta del XX secolo, basata sullintroduzione di nuove variet di piante altamente produttive e
sullapplicazione di nuove macchine e tecniche agricole, e mirata a debellare il problema della malnutrizione e delle carestie nei paesi
del Terzo Mondo.
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Cattiv
a
qualit
della
cqua
Diffus
ione
delle
malat
tie
Morte
La condizione femminile
La condizione delle donne centrale come tema geografico al punto di formare la Commissione
sulla Condizione Femminile, questo aspetto considerato in base:
1. Cultura;
2. Religione;
3. Sistemi politici
Le ineguaglianze tra donne e uomini sono:
A. Accesso allistruzione ( elemento fondamentale per le Nazioni Unite)
B. Fruizione di servizi di assistenza;
C. Libert di pensiero e di religione
Il progetto delle Nazioni Unite in materia di istruzione elementare prevede:
A. Accesso allistruzione ( che conduce ad accrescere le potenzialit intellettuali alla cui
capacit sta nel leggere e scrivere;
Su questa base il mondo si divide in tre: paesi sviluppati sud est asiatico resto del mondo
Obiettivo del Millennio, entro il 2025, di rimuovere completamente la disparit fra uomo e donna
sul grado di istruzione.
PARTE TERZA Luoghi e Spazi
Cultura e Territorio
Concetto di CULTURA
Antichit Classica ( Paideia capacit individuale di partecipazione alla polis
Antropologia
Illuminismo
Positivismo
Per arrivare al concetto di cultura bisogna attendere il pensiero di Taylor, Edward che nel 1871 con
il suo saggio Primitive culture sostiene nella sua concezione, 'cultura, o civilizzazione,
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quell'intero complesso costituito da conoscenze, credenze, arte, morale, leggi, costumi e ogni altra
abilit e abitudine che un uomo acquisisce come membro di una societ'.
Estese la teoria di Darwin sullevoluzione della specie e sostenne che le culture primitive non
dovessero essere considerate come completamente incommensurabili rispetto a quelle moderne
perch ambedue fanno parte di uno stesso processo evolutivo. Lunica differenza fra la cultura
primitiva e quella moderna che la seconda nata nel periodo dei lumi, ha condotto il genere umano
lungo un itinerario di progresso e di elevazione morale, arrivando fino agli anni 30 del 900 quando
lindirizzo di ricerca utilizzava un metodo strutturalista utile a classificare le culture grazie a schemi
generali nel quale potevano rientrare tutte le caratteristiche di una cultura.
In ogni modo le scienze antropologiche hanno affrontato il tema della cultura secondo due vie
diverse:
1. Dal punto di vista del costume sociale, vale a dire, la cultura identificata nel patrimonio di
conoscenze e di tecniche, nelle istituzioni, nei modelli organizzativi sociali, nella lingua e
nelle religioni come fosse unentit materiale, ritorniamo quindi al metodo di indagine
strutturalista (causa-effetto);
2. Questa seconda ipotesi riteneva che la cultura di una comunit fosse costituita soprattutto da
fatti intellettuali, conoscenze, da elementi che rientrano nella sfera spirituale.
Itinerario STRUTTURALISTA
Maggior esponente della Geografia Culturale lo statunitense Sauer della Scuola di Berkeley, il
quale concepiva lindagine sulla cultura in modo strutturalista, quindi, la cultura una realt costituita
da elementi connessi tra loro.
Gli studi successivamente condotti, portarono Sauer ad attribuire quattro campi di indagine alla
Geografia culturale:
1. la distribuzione geografica e la diffusione sul territorio di elementi culturali dai tipi di
abitazione ai toponimi;
2. le manifestazioni geografiche dellecologia culturale, espresse dai modi con cui lambiente e
lo sfruttamento delle risorse naturali sono percepiti dalle singole culture, e fatti oggetto di
forme di intervento sul territorio;
3. lidentificazione delle regioni culturali attraverso lo studio della distribuzione delle
componenti del paesaggio;
4. la differenziazione territoriale delle culture, in modo da identificare le peculiarit culturali
dei singoli territori.
CAPITOLO 8.
CULTURA E TERRITORIO.
Itinerari non strutturalisti: geosimbologia.
La CULTURA da considerare come una realt che va compresa e fatta oggetto
di discorsi piuttosto che di teorie.
ATTEGGIAMENTO SEMIOTICO: considera la cultura come creazione di segni
e simboli a cui sono attribuiti significati specifici. BONNEMAISON sostiene
che la geografia culturale si occupa di geosimbologia. Questo
atteggiamento considera la cultura come una proiezione del soggetto,
attraverso i simboli, verso la realt esterna (luoghi e spazi).
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Negli ultimi tempi si pensa che questa distinzione non esista perch non
esiste ambiente naturale che non sia influenzato dalluomo e dalla sua cultura.
ANDREOTTI nota che quando in geografia si parla di un paesaggio naturale, si
allude a un ambiente fisico nel quale non sono intervenute significative
mutazioni ad opera delluomo e dunque si esclude in partenza lesistenza di
un paesaggio naturale puro.
INFLUENZE
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civilt, che sono poche e danno luogo a mondi culturali, intesi come
complessi organici di pensiero, conoscenze, ordinamenti giuridici,
ecc.
CIVILTA E CULTURA COME ASPETTI DI UNA STESSA REALTA: secondo
ABBAGNANO la civilt rappresenta l arma con cui la cultura risponde
alle sfide. Perci uno strumento che comprende sia le tecniche pi
semplici, sia le tecniche pi raffinate, cos come comprende anche le
forme simboliche, come la conoscenza, il pensiero, la scienza, larte e
cos via. E il metodo con cui sono usati a influire sullo sviluppo della
cultura (risponde alle sfide che provengono dallesterno) e della civilt
(produce patrimoni di conoscenze, valori e strumenti).
La configurazione della civilt.
BRAUDEL sostiene che la civilt possiede 4 elementi:
ORGANIZZAZIONE SOCIALE: quando la societ cambia, anche la civilt si
trasforma. Lo spazio urbano rappresenta il fulcro della civilt, mentre lo
spazio rurale rappresenta lo spazio pi debole. Le civilt si distinguono
proprio per il rapporto che si instaurato tra questi due spazi. Il maggior
successo del mondo occidentale stato certamente linserimento delle
campagne e delle culture agricole nella sfera della civilt urbana.
ECONOMIA: rappresentata come una sorta di meccanismo che crea
surplus, cio accumula ricchezza, che utile sia allo sviluppo della
societ, sia alla cultura intangibile.
MENTALITA COLLETTIVA: appare come una visione del mondo, un progetto
sociale e politico, e nello stesso tempo un sistema di valori, condivisi da
tutte le comunit umane che fanno parte della civilt. C sempre una
mentalit collettiva e predominante che coinvolge lintera societ.
SPAZIO GEOGRAFICO: Braudel scrive: Le civilt, qualunque ne sia la
dimensione, possono sempre venire localizzate su una carta geografica.
BRAUDEL
SPAZIO DENOTATO: spazio geografico in cui la civilt organizza
il materiale per
rispondere alle sfide;
TOYNBEE
SPAZIO CONNOTATO: spazio in cui vengono attribuiti simboli e
valori ai luoghi.
Civilt e territorializzazione premoderne.
Il passaggio dal premoderno al moderno stata preceduta da 3 svolte:
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la prima svolta sorta circa 20.000 anni fa, quando cacciatori e agricoltori
hanno concepito rappresentazioni mitiche del mondo;
la seconda svolta stata determinata dalla scoperta delle citt e dalla
creazione della speculazione scientifica;
la terza svolta stata impressa dal sistema di valori creato dal
Cristianesimo.
Gli spazi della modernit.
Si possono identificare 3 stadi che hanno condotto alla geografia
contemporanea della civilt:
EUROPEIZZAZIONE: 1870 - 1920
decollo
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