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MARCO LONGO

ORIZZONTI
LE IMPERFEZIONI DELL’ANIMA
Torino, 3/02/2022-13/02/2022
Il 3 febbraio 2022 viene
inaugurata la mostra
personale di Marco Longo
«Orizzonti. Le imperfezioni
dell’anima» a cura di
Simonetta Pavanello presso
l’associazione culturale Febo e
Dafne di Torino.

Marco Longo, Senza titolo, Torino, olio su tela


MARCO LONGO
• È nato a Torino il 1956, dove vive e lavora
• Inegna disegno e pittura presso lo studio
«ricerche visive di Torino»
• Ha frequentato il liceo artistico di Torino e
l’Accademia Albertina, conseguendo in
seguito il diploma della «scuola internazionale
di grafica» di Venezia
• Dal 1978 al 1994 è entrato a far parte della
cooperativa «arti visive» di Torino
OPERE
Marco Longo è un pittore raffinato che
propone una serie di opere che hanno come
soggetto paesaggi naturalistici, squarci di
periferie elati da una sottile atmosfera
uggiosa, quasi malinconica

I paesaggi che dipinge, da lontano


appaiono come scene indefinite, toni
grigi e chiaroscuri che si delineano
man mano che lo spettatore si
avvicina
Nonostante gli oggetti principali dei
suoi quadri siano i paesaggi, egli
sceglie di rappresentare anche le
persone, con una tecnica e uno stile
inedito.

Egli cerca di stabilire una


connessione tra i protagonisti
delle opere, inserendoli in
uno sfondo sempre indefinito
e opaco.
Prospettiva aerea
Tecnina utilizzata da Leonardo da Vinci
che si fonda sulla scoperta che l’aria
non è un mezzo del tutto trasparente ,
ma con l’aumentare della distanza dal
punto di osservazione i contorni
divengono più sfumati e i colori sempre
meno nitidi.

Si nota, nonostante la differenza


culturale, sociale e storica,
l’utilizzo di questa tecnica da
parte di Marco Longo
“Nelle opere di Marco Longo lo spazio bianco è funzionale alla
creazione degli orizzonti a cui volge lo sguardo, frammenti di piani che
sbiadiscono nell’assenza di superficie. Una ricerca stilistica che l’artista
ha affinato negli anni, lavorando direttamente sulla trama della tela per
sovrapposizioni monocromatiche, declinate sull’intensità dei bianchi,
dei neri e dei bruni nelle diverse tonalità delle terre d’ombra. […]
Le sue visioni sono paesaggi dell’anima che ogni uomo deve
attraversare per ricongiungersi al proprio luogo di appartenenza.”
Dal testo della curatrice Simonetta Pavanello.

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