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Dialogo e dialettica

I termini dialogo e dialettica sono connessi


tra loro e derivano dalla combinazione di due
parole greche

diá = attraverso e lógos = discorso

• Entrambi si riferiscono originariamente a una forma argomentativa che


procede attraverso il confronto tra due o più persone

2 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Il fondatore della dialettica: Zenone

• Secondo la tradizione l’inventore della


dialettica è Zenone di Elea (489-431 a.C.)

• Egli, per difendere le tesi del maestro


Parmenide, non cerca di dimostrarne
direttamente la verità, ma preferisce
confutare le argomentazioni dei suoi
avversari, instaurando con loro una sorta
di dialogo ideale

3 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Il dialogo socratico

Il metodo dialettico viene praticato


da Socrate

Egli cerca di far emergere la verità in un


dialogo serrato con i propri interlocutori

Confutando le definizioni da loro proposte,


ne dimostra l’unilateralità e
apre la strada alla formulazione di tesi
via via sempre più valide

4 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


La dialettica platonica
La dialettica è ripresa dal principale discepolo di Socrate, Platone,
che compone numerosi scritti in forma di dialogo

Per lui la dialettica non è soltanto un metodo di ricerca e


di discussione (dialettica soggettiva), ma anche la legge che governa la realtà
(dialettica oggettiva)

l’idea dell’uguale rimanda a


Nel Sofista il filosofo quella del diverso in quanto
descrive il modo differente da tutte le altre
in cui le idee si ad esempio
richiamano a vicenda, l’idea del diverso rimanda a
quasi “dialogando” tra quella dell’uguale in quanto
loro identica a se stessa

5 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Aristotele: la dialettica come conoscenza
di rango inferiore

Mentre per Platone la


dialettica è la forma più
alta di sapere e si identifica
di fatto con la filosofia,
secondo Aristotele essa
rappresenta una modalità
di conoscenza inferiore a
quella scientifica

L’argomentazione dialettica parte dalle convinzioni


non si fonda su verità ma dell’interlocutore o del
intuitive o dimostrate pubblico cui ci si rivolge

6 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Kant: la dialettica come logica
dell’apparenza

• Duemila anni dopo Aristotele, anche Kant propone una


concezione sostanzialmente negativa della dialettica

• Per lui la dialettica è la logica dell’apparenza, in cui resta


invischiata la mente umana quando si avventura oltre i limiti
dell’esperienza possibile

• Essa genera coppie di affermazioni (tesi e antitesi) in apparenza


entrambe razionalmente dimostrabili e tuttavia reciprocamente
contraddittorie

7 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


La dialettica hegeliana

• Con Hegel la dialettica torna a essere


(come in Platone) la forma più alta
della conoscenza umana

• Data l’identità tra soggetto e oggetto


sostenuta dall’idealismo, essa è
considerata al tempo stesso legge
del pensiero e legge razionale
che governa la realtà

Come già per Platone, la dialettica Ciò che è razionale è reale e ciò
è sia soggettiva che oggettiva che è reale è razionale

8 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


La triade dialettica
Secondo Hegel, sia la realtà sia la ragione che la comprende
procedono dinamicamente per cicli triadici

ogni posizione (tesi)


manifesta la propria
limitatezza e richiama così
il suo opposto
ogni sintesi può tuttavia, anche
a sua volta l’opposto della tesi
diventare la tesi di (antitesi) deve
un’ulteriore si genera così una terza essere negato nella
triade dialettica posizione (sintesi), che, sua unilateralità
superando gli aspetti
accidentali e limitati delle
prime due, ne mantiene in
sé quelli più validi

9 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Contraddizione e conflitto

La dialettica hegeliana Hegel riprende esplicitamente le concezioni


valorizza di Eraclito di Efeso il quale, tra il VI e il V
il momento della secolo a.C., aveva evidenziato l’importanza
contraddizione degli aspetti conflittuali della realtà

Pólemos (la guerra) è re di tutte le cose

Anche Hegel vede nella guerra un


momento dinamico e positivo
nello sviluppo dialettico della storia

10 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Il superamento

Per descrivere il processo dialettico Hegel usa il termine tedesco Aufhebung, un


“superamento” che comporta al tempo stesso negazione e conservazione

La tesi e l’antitesi sono


negate nella loro
unilateralità e limitatezza
ma

nella sintesi vengono Il seme (tesi) deve morire ed essere


conservate e innalzate a seppellito (antitesi) per poter
un piano più elevato, germogliare e così realizzarsi come
rivelando il loro pianta (sintesi), la cui vita è a sua volta
significato più profondo la negazione della morte del seme

11 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Intelletto e ragione

astratto o intellettuale
Hegel indica i tre momenti
dialettici anche con le dialettico o negativo-razionale
espressioni
speculativo o positivo-razionale

• L’intelletto è la facoltà che coglie i diversi aspetti del reale nella loro
singolarità e unilateralità, cioè in forma astratta

• La ragione comprende ognuno di quegli aspetti in riferimento al proprio


opposto e nell’insieme di tutte le sue relazioni, cioè in forma concreta

12 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel


Hegel e Marx

• La dialettica è uno dei lasciti più importanti


del pensiero di Hegel e viene ripresa in
particolare da Karl Marx (1818-1883)

• Per Marx, tuttavia, la filosofia hegeliana ha


il difetto di poggiare «sulla testa», cioè di
essere una dialettica di idee e concetti

• Egli la vuole rimettere «sui piedi»,


concependola come la legge che governa
il mondo umano delle relazioni
economico-sociali

13 | La dialettica dai filosofi greci a Hegel

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