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GORGIA DI LENTINI: L’IMPORTANZA DELLA PAROLA
Scopo della sua filosofia: la scelta delle parole più utili che gli garantissero
di prevalere nello scontro dialettico.
Nella prima opera, Gorgia stabilisce le tre tesi fondamentali della sua
filosofia, dando grande prova della sua abilità dialettica:
- NULLA C’È
- SE ANCHE QUALCOSA C’È, NON È CONOSCIBILE DALL’UOMO
- SE ANCHE È CONOSCIBILE, È INCOMUNICABILE AGLI ALTRI
Per Parmenide esiste soltanto l’essere (l’essere è), mentre il non-essere non
esiste perché sappiamo che il nulla non è.
Gorgia sostiene invece che, non solo il non-essere, ma anche l’essere non
esiste. L’essere non esiste, perché se anche esistesse, non sarebbe
comunicabile (perché per comunicare ci si serve delle parole e le parole
non sono l’essere). Per Gorgia l’unica realtà è data dalla parola.
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Nell’altra opera, L’ENCOMIO DI ELENA, Gorgia vuole difendere la bella
di Troia, appunto Elena, ritenuta colpevole di aver scatenato la guerra di
Troia scoppiata tra i greci e i troiani.
Per Gorgia, Elena non ha colpa e sostiene che essa fu convinta a tradire il
marito Menelao, dalle affabulazioni verbali di Paride (dalle parole di
Paride).
In sostanza, Gorgia riconosceva alla parola, il potere di ipnotizzare
l’interlocutore fino a fargli perdere la ragione.
I Sofisti sono sempre stati visti e schematizzati nei loro aspetti più
negativi, come una sorta di pseudofilosofi da opporre agli angeli del vero
sapere: Socrate, Platone e Aristotele.
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pubblico della filosofia (precedentemente la filosofia era stata una
disciplina più che altro chiusa, insegnata dal maestro ai soli allievi).