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TRACCIA 1
1- logos: penisero
aletheia: disvelamento
nous: intelletto
methodos: metodo
archè: principio
apeiron: infinito
6- Il termine “fisici pluralisti” deriva dal fatto che le ricerche di questi filosofi sono
relative a molteplici principi di origine, non soltanto un singolo archè. Mentre i filosofi
della scuola di Mileto ne ricercavano soltanto uno.
La differenza principale tra Empedocle e Anassagora sta nel fatto che il primo
considera l’esistenza di più principi che sono alla base dell’esistenza dell’uomo,
dandogli quindi il nome di radici, cioè la base di tutte le cose.
Secondo invece Anassagora esistono tantissime qualità a cui da il nome di semi,
cioè quello che ognuno di noi semina e che poi raccoglierà.
8- La Sofistica in origine era l’arte di essere sapiente, di avere una conoscenza ricca;
la Sofistica si sviluppò nel V secolo in Grecia dopo che Atene uscì vittoriosa dalla
guerra contro i Persiani. Era un periodo di forte crisi aristocratica, indebolita ancora
di più dall'ascesa della demos (la borghesia cittadina) e la nascita della democrazia.
Protagora è il pensatore dei sofisti più famoso, a lui è attribuita la frase: “l’uomo è
misura di tutte le cose; delle cose che sono in quanto sono e delle cose che non
sono in quanto non sono”. A questa frase si possono dare diversi significati in base a
come interpretiamo le parole: esistono infatti tre differenti interpretazioni di questa
frase:
- la parola uomo considerata come singolo elemento della società, in questa
interpretazione il sofista intende che la verità è oggettiva, cambia cioè in base
al soggetto che la guarda
- la parola uomo considerata come comunità la parola cose considerata come
insieme di valori, in questa interpretazione, tipica del ‘900, ognuno giudica ciò
che lo circonda in base alla mentalità della propria comunità
- la terza interpretazione vede nelle parole uomo e cose un’interpretazione
generale della realtà, quindi gli uomini giudicano la realtà secondo parametri
comuni
Ciò che emerge da questo pensiero è una visione relativistica delle cose: non esiste
una verità che va presa come assodata o assoluta, ma si devono distinguere diverse
interpretazioni per arrivare alla verità stessa. Allo stesso modo, per Protagora, non vi
è una legge in grado di giudicare ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
2- se qualcosa fosse non sarebbe conoscibile, l’essere non puo’ essere pensato
3- se qualcosa fosse conoscibile non sarebbe comunicabile con gli altri, la parola
indica solo la parola e non l’essere stesso.
Se la verità non è raggiungibile né con i sensi né con la parola, su quali princìpi certi
si puo’ fondare il comportamento dell’uomo? Gorgia risponde che non esistono valori
di comportamento, ma che ognuno dovrà affrontare la situazione in cui si trova e
semplicemente reagire ad essa. Questo pensiero prende il nome di “morale della
situazione” per cui il comportamento di ognuno varierà a seconda del soggetto e
delle circostanze.
La retorica è la capacità di tenere un discorso, abilità fondamentale per i Sofisti,
abituati a tenere discorsi nell’Agorà. Secondo i Sofisti, coloro che possiedono gli
strumenti e le espressioni più efficaci possono convincere gli altri della validità delle
proprie posizioni, sia che si tratti di persone che vogliono il benessere della polis, sia
che si tratti di persone che agiscono solo per i propri interessi; e lo strumento
migliore per persuadere le persone a credere nella validità (importante sottolineare
nella validità e non nella correttezza, perchè per i Sofisti non esiste un bene e un
male, un corretto e uno sbagliato) della nostra posizione è proprio l’uso dell parola,
la retorica.
Fu persuasa da Paride
Nel primo caso Elena è una vittima, poiché Afrodite promise a Paride che in cambio
della Mela d'Oro avrebbe fatto innamorare di lui la donna più bella al mondo,
appunto Elena.
Nel secondo caso Elena viene rapita, quindi è una vittima e la colpa è di Paride.
Nel terzo caso se è stata la potenza della parola a convincerla anche in questo caso
non è colpa sua poiché la parola è una grande dominatrice (pensiero classico della
Sofistica).
E se fu per la volontà divina non è colpa di Elena perchè i progetti degli dei non
possono essere impediti dagli uomini
Il risultato di questo suo pensiero porta a credere nella fragilità della figura umana.
La visione di Ippia e quella, successivamente, di Antifonte è quella dell’idea che la
vita umana si debba modellare secondo le leggi della natura; in quanto le leggi
umane sono la fonte di disuguaglianze, l’idea di Ippia era quella di creare una città
basata sull’uguaglianza e aperta alle varie culture (cosmopolita). Il pensiero di
Antifonte è identico di base a quello di Ippia, ma più estremizzato: quando
necessario si puo’ trasgredire alle leggi umane per fare affidamento su quelle della
natura, e ogni uomo è uguale secondo le leggi della natura.
Secondo Callicle la Physis (leggi della natura) è superiore alla Nomos (leggi umane),
ma rielabora la visione delle leggi della natura: per lui gli uomini non sono uguali.
Le leggi servono a tutelare gli interessi dei più deboli, frenando gli istinti dei più forti,
migliori per natura, che sarebbero portati a comandare.
11- Il tema della pederastia si relazione con la filosofia in diversi personaggi che
abbiamo incontrato, per esempio nei saggi teoisti di Eraclito, che li indicava come
futuri amministratori della polis greca.
Il ruolo della donna nella filosofia non era di carattere principale, anche se sappiamo
di per certo che le donne poteva partecipare attivamente alla filosofia nella scuola
Pitagorica, non solo potevano partecipare attivamente, ma potevano diventare a far
parte anche dei matematici, coloro che potevano fare domande e esporre proprie
opinioni durante gli incontri. Sempre per quanto riguarda la donna possiamo ancora
dire che nell’opera di Gorgia "Encomio di Elena” è una donna ad essere
protagonista: si tratta della moglie di Menelao, re di Sparta, che viene rapita da un
Troiano (paride), dando così vita alla famosa battaglia di Troia.