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TRASCENDENTALE
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La composizione delle idee sarebbe analoga alla moltiplicazione in aritmetica,
mentre la decomposizione di un'idea nei suoi elementi semplici equivarrebbe alla
scomposizione di un numero nei suoi fattori primi.
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grammatica di Port-Royal) deduce sistematicamente le categorie della
grammatica da quelle universali della logica. Assunto di fondo di una
simile impresa che il pensiero sia un fenomeno distinto dal
linguaggio, non solo dotato di una sua autonomia, ma precedente e
prioritario rispetto ad esso. Il linguaggio visto cio come una sorta di
veicolo o manifestazione esteriore di un fenomeno spirituale che,
tuttavia, se usato in maniera non corretta, capace di influenzarlo
negativamente e indurre confusione nel ragionamento. In questa
cornice vanno collocate anche le analisi di Locke e Bacon dirette a
una purificazione del pensiero dagli errori in esso ingenerati da un
uso non critico del linguaggio. In definitiva, si pu rintracciare un
minimo comune denominatore delle pur varie ricerche sul rapporto
pensiero-linguaggio condotte durante il 700 nellimpostazione del
confronto interlinguistico sostanzialmente su base astorica e
nellintenzione di dimostrare attraverso di esso la tesi di una
sostanziale omogeneit e origine comune di tutte lingue.
Con il progredire delle indagini storico-descrittive sulle lingue
naturali si impone tuttavia con sempre maggior forza il dato della
grande diversit delle manifestazioni del linguaggio e si avverte
lesigenza di reimpostare su nuove basi la ricerca dei principi generali
o universali di questo fenomeno. Hamann il primo a inquadrare il
problema del rapporto pensiero-linguaggio entro coordinate
completamente nuove. Nella lunga controversia intrattenuta con
Michaelis, che nel 1759 aveva vinto il concorso bandito
dallAccademia berlinese delle Scienze con il saggio Beantwortung
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der Frage von dem Einfluss der Meinungen eines Volks in seine
Sprache, und der Sprache in die Meinungen, Hamann muove
obiezione allimpostazione stessa del problema, secondo cui pensiero
e linguaggio sono considerati due fenomeni separati e reciprocamente
influenzantesi. La sua Metakritik denuncia lingenuit e
impraticabilit di ogni approccio che presupponga lesistenza di una
ragione pura e manchi di considerare limportante ruolo svolto dal
linguaggio come a-priori storico-culturale nella sintesi
trascendentale2. In una lettera a Herder dell8 agosto 1874, Hamann
afferma che pensiero e linguaggio sono un unico e solo fenomeno,
logos appunto, e che pertanto non soltanto luno non possiede priorit
sullaltro, ma neppure pu esistere separatamente. Da ci consegue
limpossibilit di condurre una critica della conoscenza e della ragione
umana che prescinda da unadeguata considerazione del linguaggio.
La Sprachkritik diventa allora indispensabile metacritica della
ragione, nella consapevolezza che non esiste un punto esterno al
linguaggio e alla storia da dove possa essere condotta una critica della
2
Forti attacchi a Michaelis si possono trovare anche nella Aesthetica in nuce (1762),
che rigetta limpostazione del problema proposta dallAccademia e considera
piuttosto il linguaggio nella sua relazione con la storia. La discussione viene
rilanciata dal saggio di Sulzer del 1767 Observations sur linfluence rciproque de
la raison sur le langage et du langage sur la raison che mantiene sostanzialmente
limpostazione di Michaelis, considerando pensiero e linguaggio come due realt
separate e concedendo al primo la priorit sul secondo. Sulzer riconosceva
ovviamente che il linguaggio permette di definire meglio i pensieri, di
immagazzinarli ordinatamente e richiamarli pi velocemente alla memoria, nonch
di abbreviare considerevolmente i ragionamenti. Non considerava tuttavia
minimamente il ruolo da questo svolto nella sintesi trascendentale e dunque la sua
funzione propriamente costruttiva.
332
ragione pura: la ragione come linguaggio gi da sempre immersa in
una dimensione storica.
Forte da un lato delle conquiste della filosofia kantiana e
neokantiana, dallaltro avvalendosi dellenorme mole di dati che la
linguistica empirico-descrittiva stava portando alla luce, Humboldt
cerca di conciliare riflessione filosofica e indagine scientifica in una
trattazione che, pur rendendo giustizia alla diversit culturale,
considera il linguaggio come fenomeno universalmente umano.
Partendo, come Hamann, dalla critica alla kantiana purezza della
ragione e riconoscendo il linguaggio quale matrice storico-culturale
intrascendibile e ineliminabile, Humboldt sottolinea come il soggetto
non conosca il mondo in modo oggettivo, ma piuttosto si formi una
rappresentazione di esso che sempre linguisticamente mediata e
culturalmente condizionata (Weltanschauung). Con Humboldt
pensiero e linguaggio cessano per sempre di essere considerati come
fenomeni distinti e reciprocamente influenzantesi, mentre si afferma
di contro la convinzione che essi siano due aspetti di un medesimo
movimento spirituale con il quale luomo d forma al mondo in cui
vive (Weltbild). La possibilit di rintracciare ununit al fondo della
diversit delle lingue garantita per Humboldt dallunicit del
soggetto trascendentale, che precede e fonda la soggettivit empirica.
Il programma da lui delineato nella Kawi-Einleitung prevede la
ricostruzione, attraverso una ricognizione delle diverse lingue, delle
forme universali con cui luomo concettualizza ed esprime la realt
per risalire poi, attraverso di esse, a forme universali dello spirito
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Cfr. Humboldt 1963:10-11.
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concretamente manifestato. Se nel 700 era ancora possibile discutere
del linguaggio a priori, cercando di dedurne le leggi a partire da un
ragionamento astratto, nell800 la via per arrivare agli universali
linguistici unicamente quella dellindagine empirica, dellinduzione
a partire dai dati forniti dalla ricerca storico-comparativa.
La direzione inaugurata da Humboldt venne per poco o per nulla
seguita dai suoi contemporanei. Come sottolinea Donatella di Cesare,
sebbene citarne il nome fosse al tempo quasi doveroso, la linguistica
aveva ormai intrapreso una strada diversa4. Chiaramente indicativo
dello spirito del tempo il commento di Whitney, che dipinge
Humboldt come un uomo del quale oggi di moda tessere grandi
elogi, senza per comprenderlo o addirittura senza leggerlo5. Nella
stessa direzione, Trabant afferma che la Kawi-Einleitung, gi al
momento della sua pubblicazione postuma nel 1836, poteva
considerarsi unopera sorpassata, proprio per il tentativo inattuale di
usare lanalisi storica come mezzo per una considerazione filosofica
del problema6. Per difendere la scientificit e lautonomia della
neonata disciplina i ricercatori scelsero di dedicarsi unicamente allo
studio di dati osservabili, astenendosi dal formulare ipotesi che
implicassero una considerazione transdisciplinare del fenomeno
linguistico. Ad esempio Bopp, che con la sua Vergleichende
Grammatik (1833-1857) offr la prima compiuta applicazione del
metodo storico-comparativo introdotto dallo Schlegel, diversamente
4
Cfr. Di Cesare 2000:XVI-XVII.
5
Cfr. Morpurgo Davies 1996:267.
6
Cfr. Trabant 1985:676-677.
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7
Cfr. Formigari 1999:4.
8
Theodor Benfey, nella sua Geschichte der Sprachwissenschaft (1869) il primo a
registrare il cambio di paradigma e sottolineare come la linguistica storico-
comparata volesse dare dignit scientifica allo studio delle lingue rifondando su
nuove basi anche quanto di valido si poteva recuperare nella ricerca sul linguaggio
336
2. LA PSICOLOGIZZAZIONE DELLA GRAMMATICA UNIVERSALE
dei secoli precedenti (cfr. Ramat 1990:199). Chiaramente indicativo della volont di
recidere ogni legame con le ricerche romantiche sul linguaggio anche lo statuto
della Socit de Linguistique de Paris, fondata nel 1866, che allart. 2 riporta il
divieto di proporre comunicazioni riguardante i temi dellorigine del linguaggio e
della lingua universale.
9
Un altro punto sottolineato dalla Formigari che sono gli stessi filosofi a decretare
il tramonto della grammatica generale, sanzionando il discredito gettato su di essa
dai linguisti. Questi cercano per un suo superamento che rappresenti allo stesso
tempo anche un superamento della nuova grammatica comparata. Ad esempio
Ludwig Heyse critica la grammatica generale illuminista perch cercava il
fondamento del linguaggio fuori dal linguaggio stesso e rimaneva pertanto una
forma del tutto vana e morta, uno scheletro irrigidito, unossatura scarnificata. Al
tempo stesso, non si accontenta della nuova grammatica comparata e nel suo System
der Sprachwissenschaft (1856) tenta di fornire alla considerazione del linguaggio un
fondamento non empirico. Cfr. Formigari 1997:200.
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Heymann Steinthal, dopo gli studi di linguistica, filosofia e botanica, consegu il
dottorato a Tbingen nel 1847 e labilitazione a Berlino nel 1849, dove rimase a
insegnare Filologia e mitologia prima come Privatdozent e poi come professore
straordinario. Nonostante fosse un linguista stimato, non divenne mai professore
ordinario a causa dellallora assai diffuso antisemitismo. Cfr. Stammerjohann 1996:
885.
11
Cfr. Steinthal 1883:4.
12
Cfr. Delbrck 1919:11.
13
Cfr. Jespersen 1925:87.
338
aver per primo introdotto la prospettiva psicologica nella scienza del
linguaggio e riprender il suo progetto di una Vlkerpsychologie14.
Il rapporto di Steinthal con Humboldt peraltro assai complesso e
sfaccettato, e tende ad assumere con il passare del tempo un tono
sempre pi critico e polemico. Come si evince dalla sua dissertazione
dottorale sul pronome relativo, Steinthal inizialmente condivide il
progetto humboldtiano di esaminare come le stesse funzioni
grammaticali siano rappresentate nelle diverse lingue allo scopo di
individuare forme universali dello spirito umano. Ben presto, per, il
confronto con lingue estremamente diverse da quelle del ceppo
indoeuropeo, come quella dei negri Mande, lo conduce a concludere
che esistono
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das Princip der Grammatik zu bestimmen, sie von der Logik scharf
abzuschneiden und ihren Zusammenhang mit der Psychologie zu
zeigen16. Steinthal libera dunque la psicologia empirica dalla
condanna kantiana che, per quasi un secolo, aveva relegato questa
disciplina a un ruolo di secondaria importanza. In Philosophie,
Geschichte und Psychologie (1864) egli la indica quale strumento
privilegiato di indagine del linguaggio e sottolinea la sua grande
rilevanza per la ricerca storica e filologica17.
Opponendosi al paradigma schleicheriano secondo cui la lingua
sarebbe un organismo naturale, governato da leggi proprie e privo di
legami con la vita del popolo che la parla, Steinthal sostiene al
contrario che essa vada studiata proprio nella molteplicit delle sue
incarnazione storiche. Il suo progetto di una Vlkerpsychologie mira
appunto a verificare come lo spirito peculiare di ogni popolo venga
allespressione nella grammatica della lingua che gli propria.
Steinthal sostiene infatti che, nella grammatica di una lingua, siano gi
contenute in nuce tutta la logica, la metafisica e addirittura la visione
scientifica che una cultura potr sviluppare:
16
Cfr. Steinthal 1855: 392.
17
Secondo Lia Formigari la Vorstellungstheorie che sta alla base della teoria
linguistica di Steinthal, alimentata dagli studi di medici-filosofi come Johannes
Mller e Hermann Lotze, sembra voler rinnovare il dialogo tra filosofia cognitiva e
linguistica tipico del 700, bruscamente interrotto dalla condanna kantiana. Steinthal
considera lo studio della meccanica psichica come il metodo par excellence per
investigare le condizioni del linguaggio: un metodo fondato sullintrospezione,
sullanalisi della percezione e delle modalit di trasformazione simbolica dei dati
percettivi. Si veda Formigari 1999.
340
Ursprnglich sind die Formen des Denkens, die logischen Kategorien,
wie Urteil, Schluss u.s.w., eben so wohl wie die metaphysischen ganz
unbewusst. Erst mit der Bildung der Logik als Wissenschaft treten sie
ins Bewusstsein. Lngst zuvor aber haben sich die metaphysischen und
die logischen Formen eine sinnlichen Ausdruck geschaffen in den
grammatischen Formen18.
18
Cfr. Steinthal 1871:108.
19
Den sprachschaffenden Geist oder das Volksbewutsein, insofern es
spracherzeugend ist, nennen wir mit Humboldt den innern Sprachsinn. Er bringt die
innere Sprachform hervor, d.h. das eigenthmliche System der grammatischen
Kategorien einer Sprache (Cfr. Steinthal 1850:71).
20
Cfr. Steinthal 1871:29.
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3. LA FISIOLOGIZZAZIONE DELLA GRAMMATICA
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Cfr. Morpurgo Davies 1996:260. La preminenza dellUniversit di Leipzig nel
campo della linguistica inizia nel 1861 con la docenza di Curtius, cui seguono quella
di Leskien, Brugmann e Wundt. Anche Sausurre - di una generazione pi giovane di
Nietzsche - si forma allUniversit di Leipzig, iniziando i suoi studi nel 1876,
quando prende vita il movimento dei Neogrammatici. Sempre a Leipzig studiarono
Joseph Wright e Leonard Bloomfield. Alla scuola di Curtius si form anche
Friedrich Max Mller che, nel 1874, osservava lo straordinario incremento di
interesse registrato nel campo della linguistica comparata: Als ich vor einigen
Jahren in Deutschland reiste, fand ich, dass fast Alle, welche classische Philologie
studirten, die Vorlesungen ber vergleichende Philologie besuchten. In Leipzig fand
ich ber 100 Studenten im Auditorium des Professor Curtius; und sogar der
Professor des Sanskrits, mein alter Lehrer, Professor Brockhaus, der, als ich zu
Lepzig studirte, zu Anfang des Semesters drei, zu Ende einen Zuhrer hatte, hatte
jetzt gegen fnfzig Schler, die wenigstens so viel von Sanskrit zu lernen
wnschten, als zu einem wirklich fruchtbringenden Studium der vergleichenden
Grammatik unumgnglich ist (Cfr. Mller 1874: 3).
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come studio della vita culturale di un popolo nel suo complesso.22 Nel
breve saggio Die Sprachvergleichung in ihrem Verhltniss zur
classichen Philologie (1845) Curtius distingue due direzioni della
linguistica comparativa, una filosofica e una storica. La prima,
inaugurata da Humboldt, al servizio della allgemeinen
Sprachwissenschaft, ossia della philosophischen Grammatik, e ha
il compito di indagare le strutture fondamentali del pensiero cos come
vengono allespressione nel linguaggio. La comparazione serve in
questo caso unicamente per dimostrare i modi particolari in cui queste
universali relazioni del pensiero si manifestano nelle diverse lingue.
La seconda invece strettamente apparentata alla filologia per il fatto
di essere una scienza storica fondata sulla ricerca empirica. In
conclusione del suo saggio, Curtius auspica di vedere in futuro riunite
queste due direzioni della linguistica, cos da orientare la ricerca
storica e, allo stesso tempo, dare fondamento alla riflessione teorica23.
Nietzsche, ottenuta nel 1869 la cattedra di filologia classica
allUniversit di Basilea, continu a promuovere e diffondere questa
visione, sostenendo limportanza dello studio del linguaggio per
comprendere la storia e la cultura dei popoli. Nella Encyclopedie der
klassischen Philologie, concepita come unintroduzione agli studi
classici, egli critica limpostazione allora dominante nella linguistica,
per cui raccolta e classificazione dei dati erano diventati un fine in s.
Pur mostrando di apprezzare grandemente gli importanti risultati
22
Si veda la prolusione inaugurale sul tema Filologia e linguistica tenuta da
Curtius allUniversit di Leipzig il 30 aprile 1862 (Curtius 1862).
23
Cfr. Curtius 1945:6.
344
conseguiti dalla linguistica storico-comparativa, Nietzsche ribadisce la
necessit che essi vengano impiegati per elaborare una considerazione
di pi ampio respiro24. Negli appunti del 1875 per la mai pubblicata
Considerazione Inattuale dedicata a Noi filologi, questa posizione
viene ribadita ulteriormente, deplorando la cecit di chi si dedica
unicamente a indagare il particolare senza saperlo inserire in una
visione pi ampia.
Lattenzione per il rapporto esistente tra linguaggio e cultura si
mostra esemplarmente in occasione delle Vorlesungen ber
lateinische Grammatik (WS 1869-70), introducendo il quale
Nietzsche si addentra in una riflessione sulle problematiche
epistemologiche implicate nello studio della grammatica ben pi
approfonditamente di quanto il contesto direttamente richiedesse. In
questo breve saggio, intitolato Vom Ursprung der Sprache, Nietzsche
sostiene che il linguaggio, originato da un istinto inconscio dellessere
umano, rappresenta lineludibile matrice di ogni pensiero consapevole
e pertanto condiziona fortemente tutti i sistemi metafisici, morali o
religiosi. La componente del linguaggio che andrebbe a determinare
larticolazione del pensiero la grammatica.
24
Cfr. Nietzsche KGW II/3:389-90.
25
Cfr. Nietzsche KGW II/2:185. Si veda Simon 1972.
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26
Si veda Thring 1994 e Crawford 1988.
27
Cfr. Crescenzi 1994:391.
28
Cfr. Nietzsche KGW I/5:197. Albrecht ipotizza anche che le idee di Steinthal
possano essere pervenute a Nietzsche anche attraverso Franz Misteli, dal 1874
collega di Nietzsche a Basilea e curatore del monumentale Abriss der
Sprachwissenschaft che raccoglie le principali idee di Steinthal in materia di
linguaggio. Cfr. Albrecht 1979:241.
346
coperta dalla sua ombra, vale a dire da scienza, morale, metafisica - i
tre grandi sistemi che divinizzano la natura che riposano sul comune
presupposto della fede nella grammatica29. La travatura di concetti
che luomo, tramite la grammatica, sovrappone allo scorrere del
divenire per non venirne travolto infatti il presupposto
delledificazione di qualsiasi sistema metafisico, morale o religioso.
Ecco perch nel Crepuscolo degli Idoli Nietzsche lamenta: Ich
frchte, wir werden Gott nicht los, weil wir noch an die Grammatik
glauben 30. La grammatica viene definita una fede o, meglio, una
sorta di credo popolare, di superstizione31. Essa nasce infatti per
soddisfare un bisogno connaturato allessere umano, quello di
formarsi unimmagine del mondo stabile e coerente. Per vivere
luomo costretto a credere che esista, al di sotto del flusso del
divenire, un essere sostanziale che permane. In realt, osserva
Nietzsche, la relazione predicativa soggetto-verbo-oggetto che porta
a immaginare dietro ogni fenomeno una causa agente, dando vita cos
a un mondo di sostanze metafisiche che sarebbero a noi note soltanto
tramite i loro effetti.
29
Neue Kmpfe. - Nachdem Buddha todt war, zeigte man noch Jahrhunderte lang
seinen Schatten in einer Hhle, - einen ungeheuren schauerlichen Schatten. Gott ist
todt: aber so wie die Art der Menschen ist, wird es vielleicht noch Jahrtausende lang
Hhlen geben, in denen man seinen Schatten zeigt. - Und wir - wir mssen auch
noch seinen Schatten besiegen! (Cfr. Nietzsche KSA 3:467).
30
Cfr. Nietzsche KSA 6:77.
31
Le espressioni pi ricorrenti sono quelle di Gouvernanten-Glauben (Cfr. KSA 5:
52) o Volks-Metaphysik (Cfr. KSA 3:590).
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Wenn ich sage der Blitz leuchtet, so habe ich das Leuchten einmal als
Thtigkeit und das andere Mal als Subjekt gesetzt: also zum Geschehen
ein Sein supponirt, welches mit dem Geschehen nicht eins ist, vielmehr
bleibt, ist, und nicht wird32.
32
Cfr. Nietzsche KSA 12:103. In sostituzione del tradizionale Ding-Modell,
Nietzsche propone un Proze-Modell, nel quale als Bausteine der Natur und
des Lebendigen nicht Dinge im Sinne Raum-Zeit-Stellen besetzender materieller
Krper, sondern Ereignisse resp. Prozesse angenommen werden (Cfr. Abel
2001: 11).
33
Cfr. Nietzsche KSA 5:291.
34
Cfr. Nietzsche KSA 5:293.
348
Che Nietzsche propenda per lo spezieller Sprachrelativismus
sostenuto da Steinthal, secondo il quale ogni lingua esercita sul
pensiero un vincolo peculiare, si evince chiaramente da un aforisma di
Al di l del bene e del male, che val la pena di riportare per lintero.
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35
Cfr. Nietzsche KSA 5:34.
36
Cfr. Albrecht 1979:228 e Djuri 1985:44.
37
Cfr. Nietzsche KSA 11:639.
350
qualcosa che esercita lazione di pensare: bisognerebbe chiedersi se la
logica che utilizziamo sia davvero universale e incontrovertibile, o
non dipenda piuttosto dalla grammatica della lingua in cui ci
esprimiamo.
Rispetto a Steinthal, Nietzsche compie per un passo ulteriore: nei
frammenti e nelle opere della seconda met degli anni 80 la
grammatica, infatti, non pi considerata espressione della psicologia
di un popolo, bens piuttosto della fisiologia di una determinata razza.
Nel sopra ricordato aforisma di Al di l del bene e del male, nel quale
Nietzsche sostiene che la grammatica di ogni famiglia linguistica
spinge [treibt] e conduce [fhrt] il pensiero ad assumere una
determinata forma e soltanto quella, il linguaggio detto rispecchiare
non gi il Volksgeist, ma physiologische[r] Werthurtheile und Rasse-
Bedingungen. Nietzsche individua cio lorigine delle categorie
grammaticali non tanto nello spirito, quanto nel corpo e nella sua
fisiologia. Sono le Existenzbedingungen di una determinata forma di
vita a imporsi attraverso il linguaggio, stabilendo ci che, ai fini della
sua sopravvivenza, deve essere tenuto per vero. Per questo il
conoscere definito da Nietzsche una sorta di Rck- und Heimkehr
in einen fernen uralten Gesammt-Haushalt der Seele, aus dem jene
Begriffe einstmals herausgewachsen sind: le strutture metafisiche che
lo scienziato o il filosofo crede di riscontrare nella natura non sono
altro che il riflesso di quelle proiettate incosciamente dalla
grammatica, a cui con un infondato sentimento di conforto si fa
ritorno. La grammatica espressione a sua volta del primordiale
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Gi nellaforisma 354 della Gaia Scienza, intitolato Der Genius der Gattung, (Cfr.
KSA 3: 590) Nietzsche presentava lessere umano come svantaggiato in natura e
pertanto costretto a usare il linguaggio per condividere con i suoi simili bisogni e
intenzioni. Il Genius der Gattung, che nella metafisica dellamore sessuale di
Schopenhauer era limpulso originario [Urtrieb] alla riproduzione, diventa per
Nietzsche listinto a semplificare la realt per mezzo del linguaggio. Lo
Hauptbedrfni dellessere umano infatti quello di comunicare rapidamente con
i propri simili. Filtrando il thatschliche[s] Geschehen tramite un
Simplifications-Apparat gli uomini arrivano a stabilire una Zeichenschrift
tramite la quale il loro pensiero diventa osservabile e comunicabile (Cfr. KSA 11:
505).
352
e esperire la realt rimane circoscritta entro certi limiti. Leggiamo gi
in un appunto del 1872-1873: Der ungeheure Consensus der
Menschen ber die Dinge beweist die volle Gleichartigkeit ihres
Perceptionsapparates39. poi invece la variet delle condizioni di
esistenza storiche e culturali delle diverse razze a determinare le
differenze di semantizzazione tra lingue diverse. Ecco perch
Nietzsche afferma che il filosofare non tanto uno scoprire qualcosa
di nuovo, quanto un riconoscere qualcosa di gi noto: attraverso il
linguaggio non si apprende nulla sulla realt, ma si arriva soltanto a
comprendere la fisiologia dellorganismo o della specie che ha fissato
un certo tipo di condizioni40.
In un frammento del 1885 Nietzsche si fa beffe di quanti
credevano di poter conoscere, tramite lo studio del linguaggio, lo
spirito del proprio popolo, e hanno invece scoperto una verit
inaspettata su se stessi: vale a dire che tutte le astrazioni, comprese
lidea di identit nazionale o soggettiva, o di uno spirito contrapposto
al corpo, non sono che finzioni regolative utili solo da un punto di
vista adattivo per una migliore organizzazione cognitiva:
39
Cfr. Nietzsche, KSA 7:468.
40
Il fatto che Nietzsche imposti la sua ricerca sul linguaggio in stretta relazione con
lo studio della fisiologia e della psicologia della percezione del resto pienamente
conforme al clima intellettuale della seconda met dellOttocento. Il sorgere dello
storicismo e dellermeneutica avevano messo ormai definitivamente in crisi lideale
di una ragione pura e di un punto di osservazione privilegiato dal quale giudicare il
flusso della storia, mentre lemergenza del discorso scientifico stava rapidamente
smantellando ledificio metatafisico dellIdealismo tedesco. Tanto la fisiologia
quanto la psicologia della percezione emergono come discipline autonome tra la fine
del 18esimo e la met del 19esimo secolo con un medesimo obiettivo: la descrizione
funzionale dellattivit mentale. Che esse rappresentassero per Nietzsche fonti di
grande interesse gi dagli anni 60 dimostrato dalla sua lista di letture durante gli
anni di Basilea. Cfr. Emden 2005: 98-99.
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Wie arm sind die Philosophen bisher, wo ihnen nicht die Sprache,
mindestens die Grammatik, im Ganzen das, was Volk in ihnen ist,
soufflirt! In den Worten stecken Wahrheiten, mindestens Ahnungen der
Wahrheit: das glauben sie alle steif und fest: daher die Zhigkeit, mit der
sie sich an Subjekt Leib Seele Geist klammern41.
354
questione la validit assoluta dei valori morali tramandati
implicitamente per mezzo del linguaggio. Ogni istituzione umana che
si realizza attraverso un consenso intersoggettivo per il tramite del
linguaggio espressione dello sforzo di una determinata forma di vita
per crearsi un ambiente adatto alla propria sopravvivenza, dunque
espressione non di uno spirito svincolato dal corpo, bens dellunico
movimento di organizzazione fisiologica e cognitiva proprio allessere
umano.
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