a cura di
Antonio Pioletti
Rubbettino
2011
Francesco Citti
Philologia delenda?
Alcune riflessioni sullo studio dei classici
.
Sappiamo che il filologo Karl Reinhardt, a proposito della sua conferenza
del La filologia classica e il classico ebbe a dichiarare che, se non fosse
stato invitato a farlo, non si sarebbe mai espresso su quel tema. Anch’io
con tutta semplicità confesso che, se non fossi stato invitato a farlo, pro-
babilmente non avrei mai scelto di mia iniziativa di trattare l’argomento
di questa relazione:
così Italo Lana apriva la sua relazione su La filologia latina nel secolo XX
(Italia) al Convegno internazionale La filologia greca e latina nel secolo
XX . Tanto più chi scrive non ha né le competenze né l’autorità per
tracciare una panoramica complessiva di tendenze e risultati della filo-
logia classica in Italia: il solo dato quantitativo basterebbe a scoraggia-
re. Dei . articoli e monografie censiti dall’Année Philologique, re-
lativamente alla scienza dell’antichità nel suo complesso per il ,
. sono scritti in lingua italiana; . su . nel . E a que-
sti lavori si dovrebbero aggiungere i saggi di autori italiani scritti in lin-
gua straniera, sempre più numerosi. Ci si limita perciò a poche rifles-
sioni su alcuni fenomeni macroscopici del dibattito italiano degli ulti-
mi anni.
I. Lana, Italia. La filologia latina nel secolo XX, in La filologia greca e latina nel
secolo XX, Giardini, Pisa , vol. II, pp. -; nello stesso volume a E. Degani era
affidata Italia. La filologia greca nel secolo XX, vol. II, pp. -, rist. in Filologia e
Storia. Scritti di E.D., Olms, Hildesheim-Zürich-New York , vol. II, pp. -
; si veda anche S. Mariotti, Filologia classica -, in Scritti di Filologia Classi-
ca, Salerno Editrice, Roma , pp. -. Sono state poi tradotti in italiano i gros-
si compendi di F. Graf (cur.), Introduzione alla filologia latina, Salerno Editrice, Ro-
ma ; H.-G. Nesselrath (cur.), Introduzione alla filologia greca, Salerno Editrice,
Roma .
.
Uno dei grandi dilemmi» – scrive Remo Ceserani – «che ha percorso tut-
ta la storia degli studi letterari istituzionalizzati nell’epoca moderna, e ha
determinato controversie, spaccature, tentativi di riconciliazione è stato
fra studio storico e studio estetico della letteratura, filologia e critica,
l’una impegnata a preservare il testo nel tempo, ricostruirne la forma ori-
ginaria correggendone gli errori e le deformazioni provocati dalla sua tra-
smissione, collocarlo nella situazione storica della sua produzione (filolo-
gia, critica testuale), recuperandone il più possibile i significati originari
(filologia della parola), l’altra a darne un’interpretazione e una valutazio-
ne o ‘giudizio critico’. La divaricazione massima fra questi due tipi di stu-
dio, che per loro natura non dovrebbero essere incompatibili, la si è avuta
in epoca positivista, negli ultimi decenni dell’Ottocento e nei primi del
Novecento:
nell’ambito della filologia classica basti ricordare l’aspra polemica anti-
filologica e spesso nazionalisticamente antigermanica che coinvolse tra
gli altri l’estetizzante, ma anticrociano Ettore Romagnoli (che conclu-
deva il suo pamphlet Minerva e lo scimmione con un significativo capi-
tolo Ceterum censeo philologiam esse delendam) e Girolamo Vitelli che,
prendendo le parti della Wortphilologie, la filologia ‘formale’ basata su
una solida conoscenza linguistica, affermava
senza lo studio minuto e paziente della lingua greca (il che vuol dire della
grammatica, della prosodia, della metrica, delle varie lezioni, degli scolii e
di tante altre pedanterie) le ‘geniali’ costruzioni e divagazioni, per quanta
vernice abbiano di filologia, di archeologia e di scienza storica, saranno
spesso e volentieri castelli in aria.
Ma è bene ricordare che il dibattito tedesco si muoveva su ben altri li-
velli rispetto all’idealismo estetizzante italiano, e coinvolgeva due stu-
diosi come Gottfried Hermann, paladino della Wortphilologie, e Au-
gust Boeckh, rappresentante di una solida ed olistica filologia storica –
R. Ceserani, Guida allo studio della letteratura, Laterza, Roma-Bari , pp. s.
Su questo dibattito, vd. in particolare E. Degani, Ettore Romagnoli, in Filologia
e Storia. Scritti di E.D., cit., vol., II, pp. -; Italia. La filologia greca nel secolo XX,
ibid., vol. II, pp. - ( passim) e soprattutto Filologia e storia, ibid., vol. II, pp.
- (in part. -), da cui sono tratte le citazioni di Vitelli e Boeckh (pp.
e ).
Non per niente Emozione estetica e preparazione linguistica è il titolo del capito-
dei poeti e sistema letterario, Einaudi, Torino (); Lexis , (= Atti del
convegno internazionale Intertestualità, il dialogo tra testi nelle letterature classiche, Ca-
gliari - novembre ); S. Hinds, Allusion and Intertext, UP, Cambridge ;
Francesco Citti
Milano e Generi e lettori. Lucrezio, l’elegia d’amore, l’enciclopedia di Plinio, Mon-
dadori, Milano : anche qui punto di avvio – per la letteratura ellenistica – è la
germanica Kreuzung der Gattungen, per cui vd. W. Kroll, L’intreccio dei generi, in «Ae-
vum Antiquum» , , - (ed. or. ). La ricaduta anche più largamente divul-
gativa dovevano essere le introduzioni alle letterature greca e latina per generi lettera-
ri: cfr. Da Omero agli Alessandrini, NIS, Roma (Carocci, ); La poesia latina,
NIS, Roma (Carocci, ); La prosa latina, NIS, Roma (Carocci, ) e i
numerosi volumi dedicati ad elegia, epica, romanzo, satira dell’editore Carocci.
Per questo aspetto, basti ricordare A. Traina, Forma e suono. Da Plauto a Pa-
scoli, Pàtron, Bologna ; J.B. Hofmann, A. Szantyr, Stilistica latina, Pàtron, Bolo-
gna (con aggiornamenti di R. Oniga, pp. ss.).
Si vedano ad esempio M. Bettini, Antropologia e cultura romana. Parentela,
tempo, immagini dell’anima, NIS, Roma , Id. Affari di famiglia. La parentela nella
letteratura e nella cultura antica, Il Mulino, Bologna (in part. le non poche sug-
gestioni esegetiche in L’arcobaleno, l’incesto e l’enigma. A proposito dell’Oedipus di Sene-
ca, pp. -); e quindi Id., Anthropology, in A. Barchiesi, W. Scheidel (edd.), Ox-
ford Handbook of Roman Studies, UP, Oxford , pp. -.
Cfr. ad esempio B. Gentili, Poesia e pubblico nella Grecia antica, da Omero al V
secolo, Laterza, Roma-Bari ; M. Citroni, Poesia e lettori in Roma antica: forme della
comunicazione letteraria, Laterza, Roma-Bari ; e per la pragmatica L. Ricottilli,
Gesto e parola nell’Eneide, Pàtron, Bologna .
Philologia delenda? Alcune riflessioni sullo studio dei classici
et Cie, Paris , B.C. Martha, Le poème de Lucrèce: morale, réligion, science, Hachet-
te, Paris , e sulle più recenti riprese di questo filone interpretativo, I. Dionigi,
Due interpretazioni unilaterali di Lucrezio, in «Studi Urbinati di storia, filosofia e let-
teratura» , , pp. -.
Mi limito a un paio di titoli: A. Traina, La voce dell’inconscio (Sen. Thy. -
), in «Aufidus» , , -, rist. in La lyra e la libra (tra poeti e filologi), Pàtron,
Bologna ; A. Schiesaro, The Passions in Play. Thyestes and the Dynamics of Senecan
Drama, UP, Cambridge ; vd. anche E. Oliensis, Freud’s Rome. Psychoanalysis and
Latin Poetry, UP, Cambridge .
Il confronto (polemico) fra metodi della psicoanalisi e metodi della filologia
nella determinazione della ratio corruptelae è stato inaugurato dal volume di S. Tim-
panaro, Il lapsus freudiano. Psicanalisi e critica testuale, a c. di F. Stok, Bollati, Torino
(ed. or., La Nuova Italia, Firenze ).
R. C., Il castello assediato, in I. Dionigi (ed.), Di fronte ai classici, Rizzoli, Mila-
classica e crisi tedesca: gli scritti politici di Wilamowitz -, De Donato, Bari ;
La Germania di Tacito da Engels al nazismo, Liguori, Napoli ; Ideologie del classi-
cismo, Einaudi, Torino ; e M. Cagnetta, Antichisti e impero fascista, Dedalo, Bari
; Antichità classiche nell’Enciclopedia italiana, Laterza, Bari-Roma .
Mi limito ad alcune collane: “Le tradizioni del mito” (aperta da G. Paduano,
Edipo. Storia di un mito, Carocci, Roma , cui sono seguiti Arianna ed Elettra),
“Mythologica” di Einaudi (con volumi dedicati a Circe, Edipo, Elena, Narciso, Sire-
ne), le “Variazioni sul mito” nei Tascabili Marsilio (Alcesti, Anfitrione, Antigone,
Edipo, Elena, Elettra, Fedra, Filottete, Medea, Orfeo, Persefone, Prometeo), e, per la
critica tematica, a M. Fusillo, L’altro e lo stesso. Teoria e storia del doppio, La Nuova
Italia, Firenze e al repertorio – che ha coinvolto anche alcuni filologi – curato da
R. Ceserani, M. Domenichelli, P. Fasano, Dizionario dei temi letterari, UTET, III
voll., Torino .
Non è da dimenticare la ‘dimensione latina’ dell’Occidente, come indicato da
and the hermeneutics of reception, UP, Cambridge , con opportune estensioni ai
reception studies dell’estetica della lettura di Wolfgang Iser.
Philologia delenda? Alcune riflessioni sullo studio dei classici
(edd.), The Oxford Handbook of Hellenic Studies, UP, Oxford , pp. -; M.
De Nonno, Transmission and Textual Criticism, in Oxford Handbook of Roman Stu-
dies, cit., pp. -.
Philologia delenda? Alcune riflessioni sullo studio dei classici
dini, Pisa (che dà conto della già ampia bibliografia) e a E. Puglia, Per la ricom-
posizione del quarto libro dei canti di Saffo (POxy ), in «Seminari Romani» ,
, pp. -; Id. Appunti sul nuovo testo lirico di Colonia, ZPE , , pp. -.
Francesco Citti
, , -, A. Nicolosi, Ipponatte, Epodi di Strasburgo. Archiloco, Epodi di Colo-
nia (con un’appendice su P.Oxy. LXIX ), Pàtron, Bologna e A. Aloni, A. Ia-
nucci, L’elegia greca e l’epigramma dalle origini al V secolo, Le Monnier, Firenze ;
per l’Epodo di Colonia, vd. E. Degani in E. D., G. Burzacchini, Lirici greci. Antologia,
Pàtron, Bologna , pp. - (con gli aggiornamenti bibliografici di M. Magnani,
pp. s.; ed. or., La Nuova Italia, Firenze ). Un quadro d’insieme in A. Capra,
Lyric poetry, in The Oxford Handbook of Hellenic Studies, cit., pp. - che, a con-
clusione del saggio, rileva – su base statistica, rispetto alle pubblicazioni sulla lirica ne-
gli anni - – che l’Italia «has produced far the largest volume of publications
in the field of early Greek lyric: over one third of the overall output on lyric is written
in Italian (the statistics do not take into account the increasing number of Italian
scholars writing in English)».
A. Barchiesi, Simonide e Orazio sulla morte di Achille, ZPE , , pp. -,
led Artemidorus Papyrus, Edizioni di Pagina, Bari ; Id., Il papiro di Artemido-
ro, con contributi di L. Bossina et all. e un saggio del nuovo papiro, Laterza, Roma-
Bari ; Id. (ed.), The True History of the So-called Artemidorus Papyrus. A Sup-
plement, Edizioni di Pagina, Bari ; Id., L. Bossina, Ma come fa a essere un papi-
ro di Artemidoro, Edizioni di Pagina, Bari ; Id. (a c. di), Artemidorus Ephesius. P.
Artemid. sive Artemidorus personatus, Edizioni di Pagina, Bari ; Id., Il viaggio di
Artemidoro. Vita e avventure di un grande esploratore dell’antichità, Rizzoli, Milano
; Id., La vera storia del papiro di Artemidoro, Editoriale Stilos, Catania ; Id.
La meravigliosa storia del falso Artemidoro, Palermo ; Id. et all., Fotografia e falsifi-
cazione, AIEP, San Marino ; C. Gallazzi, S. Settis (a c. di), Le tre vite del Papiro di
Artemidoro. Voci e sguardi dall’Egitto greco-romano, Mondadori-Electa, San Marino
; C. Gallazzi, B. Kramer, S. Settis (edd.), Il papiro di Artemidoro (P. Artemid.),
LED, Milano ; Idd. con A. Soldati (a c. di), Intorno al Papiro di Artemidoro, I.
Contesto culturale, lingua, stile e tradizione (Atti del Convegno internazionale del
novembre presso la Scuola Normale Superiore di Pisa), LED, Milano ; I.A.
Santangelo, Il papiro controverso. La geographoùmena di Artemidoro di Efeso, Morrone,
Siracusa ; C. Schiano, Artemidoro e la scienza del suo tempo, Dedalo, Bari ; S.
Settis, Artemidoro. Un papiro dal I secolo al XXI, Einaudi, Torino . A questi volu-
mi si aggiungano ampie sezioni dei «Quaderni di Storia» dall’annata , vol. del
, fino ad oggi. Per una paziente, quanto documentata rassegna (anche se ovvia-
mente di parte), cfr. F. Condello, “Artemidoro” -: l’ultima vita, in breve, QS
, , in c.d.s.
Francesco Citti
pubblicati nelle Wiener Studien , e , , destinati senz’altro a suscitare
vasto interesse.
Per cui vd. L. Nosarti (a c. di), Anonimo. L’Alcesti di Barcellona, introduzione,
frammenti, Atlantica, Foggia, vol. I, , vol. II , vol. III ; A. Traina, M. Bi-
ni (edd.), Supplementum Morelianum, Pàtron, Bologna : ne hanno tenuto conto
gli editori successivi, da ultimo J. Blänsdorf (ed.), Fragmenta Poetarum Latinorum
Epicorum et Lyricorum, De Gruyter, Berlin-New York .
Cfr. K. Kleve, Ennius in Herculaneum, in «Cronache Ercolanesi» , , pp.
- e M. Gigante, Ennio tra Ercolano e Pozzuoli, Rudiae , , -: ne tiene
conto l’edizione commentata di E. Flores (a c. di), Quinto Ennio. Annali (Libri I-
VIII). Introduzione, testo critico con apparato, Liguori, Napoli ; Flores E. et all. (a
c. di), Quinto Ennio. Annali (Libri I-VIII). Commentari, Liguori, Napoli , pp.
s., proponendo l’unificazione, all’inizio del libro VI dei vv. + - V. (=
vv. - Flor.).
In realtà il riconoscimento di versi di Lucrezio nei frammentini del P.Herc.
è piuttosto discussa: cfr. la prudente rassegna di K. Obbink, Lucretius and the
Herculaneum Library in P. Hardie (ed.), The Cambridge Companion to Lucretius, UP,
Cambridge, pp. -. La recente edizione di Flores (III voll., Bibliopolis, Napoli
-) accoglie anche il P.Herc. tra i suoi testimoni (cfr. ad esempio l’appa-
rato a Lucr. , s.).
Per ora se ne hanno solo delle sintetiche anticipazioni in K. Kleve, Caecilius
Statius, The money-lender (PHerc. ), in Atti del XXII congresso internazionale di papi-
rologia, Istituto Papirologico G. Vitelli, Firenze , vol. II, , e in G. Calboli, Ho-
Philologia delenda? Alcune riflessioni sullo studio dei classici
race et la comédie romaine (à propos de carm. ,, -), in «Arctos» , , -;
cfr. anche la più ampia trattazione nella tesi dottorale di G. Carosi, Cecilio Stazio e il
PHerc.: Obolostates sive Faenerator, Bologna .
Cfr. i Poetae Comici Graeci, edd. R. Kassel et C. Austin, I-VIII, De Gruyter,
della storia del libro e della scrittura, non certo disgiungibile dalla filologia: vd. ad
esempio C. Questa, R. Raffaelli, Il libro e il testo, Università degli Studi, Urbino ;
G. Cavallo (ed.), Le strade del testo, Adriatica, Bari , o ancora la recente rivista
«Segno e testo», e infine il volume di O. Pecere, Roma antica e il testo. Scritture d’auto-
re e composizione letteraria, Laterza, Roma-Bari .
Francesco Citti
Firenze , e il Corpus dei papiri storici greci e latini, Serra, Pisa-Roma .
Dei CLGP, curati da G. Bastianini, M. Haslam, H. Maehler, F. Montanari,
C. Römer, sono usciti i voll. I/, I/, Saur, München-Leipzig -, e II/, De
Gruyter, Berlin-New York ; vd. anche il fasc. / della rivista «Trends in Clas-
sics» e F. Montanari, L. Pagani, From Scholars to Scholia. Chapters in the History of
Ancient Greek Scholarship, De Gruyter, Berlin-New York . E non si possono di-
menticare le iniziative sulla scoliografia omerica, dall’edizione degli Scholia Graeca in
Odysseam, libri a-b, curati da F. Pontani (Edizioni di Letteratura, Roma ), al sito
degli Scholia minora in Homerum.
Cui si accompagna il repertorio curato da G. Morelli et all., Nomenclator me-
C. Questa, ), Cistellaria (ed. W. Stockert, ), Curcilio (ed. S. Lanciotti, ),
Vidularia et Fragmenta (ed. S. Monda, ) cui si aggiugono i Cantica, con com-
mento critico e metrico di C. Questa (QuattroVenti, Urbino ) e dello stesso
Questa, La metrica di Plauto e di Terenzio, ibid., . L’importanza degli studi me-
trici urbinati, in campo greco e latino, intorno alle scuole di Bruno Gentili (cui si de-
ve ora la Metrica e ritmica. Storia delle forme poetiche nella Grecia antica, assieme a L.
Lomiento, Mondadori, Città di Castello ) e Cesare Questa, così come le raffinate
analisi di studiosi come Luigi Enrico Rossi e Roberto Pretagostini, meriterebbero una
riflessione a parte, che qui, purtroppo si deve tralasciare.
Francesco Citti
di Siviglia. Anche gli studi sull’epica, del resto, non si concentrano più
sui soli Virgilio ed Ovidio (oggetto, peraltro, di una notevole mole di
studi e di commenti, non ultimo il commento in progress a tutte le
Metamorfosi per la Valla), ma si sono estesi all’età post-classica, a Luca-
no e a Stazio in particolare, così come quelli sulla satira si aprono
maggiormente a Persio e Giovenale. Inoltre, la letteratura antica non è
certo rimasta estranea al rinnovato interesse per la prosa tecnica e
scientifica, mentre, anche grazie all’estetica bachtiniana si è fatto spazio
alla poesia minore, parodica e centonaria, così come al romanzo, alla
letteratura di consumo e alla paraletteratura, che ben si prestano ad es-
sere esplorati a diversi livelli: critico-testuale, linguistico, narrativo, an-
tropologico. Un posto sempre maggiore in questo ambito sta assu-
mendo la ricerca sulla declamazione sia greca che latina, anche in rap-
porto con gli studi sulla retorica e sul mondo della scuola, nell’antichi-
tà classica.
Perutelli al libro VII delle Argonautiche di Valerio Flacco, Le Monnier, Firenze .
Si può rimandare sia per Apuleio, che per Petronio, a due recenti rassegne bi-
rimedio («gegen Kontamination ist kein Kraut gewachsen») partono anche le riflessio-
ni di P. Fedeli (Verso l’edizione critica elettronica: alcune riflessioni, in Poesia latina,
nuova e-filologia. Opportunità per l’editore e l’interprete, Herder, Roma , pp. -).
Sulle debolezze del metodo di Quentin, fondato sulla coincidenza in errore, cfr. S.
Timpanaro, La genesi del metodo del Lachmann, UTET, Torino , p. n. , e in
generale si veda la oculata posizione di G.P. Zarri, Linguistica algoritmica e mecca-
nizzazione della «collatio codicum», L&S , , pp. - e Une méthode de dériva-
tion quentinienne pour la constitution semi-automatique de généalogies de manuscrits;
premier bilan, in La pratique des ordinateurs dans la critique des textes, CNRS, Paris
, pp. -.
Francesco Citti
script to Digital Text. Problems of interpretation and markup, ed. by F. Citti, T. Del
Vecchio (= Papers on Grammar IX.), Herder, Roma , pp. -; A. Fassina, G.
Musa, L. Tessarolo, Musisque deoque: primi risultati di un work in progress, in Poesia
latina, nuova e-filologia, cit., pp. -.
Philologia delenda? Alcune riflessioni sullo studio dei classici
Cfr. <http://www.psi-online.it/>; sui progetti del Vitelli, vd. tra l’altro E. Ca-
dex Ambrosianus des Plautus), in «Atti Accademia dei Lincei» , , pp. -; ri-
mando per la bibliografia a F. Citti, T. Del Vecchio, Premessa, in From Manuscript to
Digital Text, cit., pp. VII-XVIII, in part. XIV-XV e a C. Faraggiana di Sarzana, Leg-
gere manoscritti palinsesti nell’era digitale: nuove prospettive di ricerca e vecchi problemi,
ibid. -. Si veda inoltre il caso del papiro di Archimede, per cui cfr. R. Netz, W.
Noel, Il codice perduto di Archimede, Rizzoli, Milano , e <http://www.archimede-
spa limpsest.org/>.