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LA MUSICA GRECA

RIPASSO INTERVALLI MUSICALI


SCOPERTI DA PITAGORA
LA NOTAZIONE MUSICALE DEI GRECI

I Greci usavano due sistemi di notazione musicale:

1- Alfabeto attico (regione di Atene) per la musica vocale


2- Alfabeto fenicio per la musica strumentale

La notazione musicale greca è una notazione alfabetica, ovvero usa le lettere


dell’alfabeto come nell’attuale sistema anglo-germanico.
Quarto di tono
NOTAZIONI ALFABETICHE
MA… IN PRATICA?

Al di là delle teorie, noi cosa sappiamo «in


pratica» della musica greca? Abbiamo esempi
o testimonianze? Siamo in grado di trascrivere
in notazione moderna eventuali fonti giunte
fino a noi?
TESTIMONIANZE
PRATICHE

Possediamo oggi 23 esempi musicali, su codici,


papiri, o pietra, spesso frammentari o in stato di
cattiva conservazione. Il problema più grande è la
trascrizione in notazione moderna. Perché abbiamo
così poche testimonianze?
1- abbiamo perso tante fonti per la distanza
temporale
2- si prediligeva la trasmissione orale. La scrittura
c’era, ma non era conosciuta da tutti
OPERE TEORICHE

Abbiamo anche testimonianze sulla notazione/musica greca in trattati.


Tuttavia questi si concentrano di più su aspetti matematici/acustici. E’
evidente che i teorici dell’epoca non avessero alcun interesse per la musica
pratica, indipendentemente che fossero di tendenza platonica o aristotelica
EPITAFFIO DI SICILO: LA PRIMA
CANZONE DELLA STORIA
EPITAFFIO DI SICILO: LA PRIMA
CANZONE DELLA STORIA

Lo stesso discorso può essere fatto per la poesia: riusciamo a gustarci la lettura dell’Iliade o dell’Odissea al
100% senza la possibilità di ascoltarne la cadenza e l’accompagnamento musicale?

Immaginiamo che fra 2500 anni tutto ciò che resti delle canzoni dei Beatles siano alcuni testi e che lo
stesso accada alle opere di Mozart e Verdi. Immagiamo quanto sarebbe entusiasmante ricostruirne il suono,
riscoprirne gli strumenti e ascoltarne le parole nel modo giusto”. Si dimentica spesso che l’epica omerica,
le poesie d’amore saffiche, così come le tragedie di Sofocle ed Euripide, fossero tutte concepite in musica,
composte per essere cantate e accompagnate dalla lira, dalla zampogna e da strumenti a percussione.

Come ricostruirle? Innanzitutto si parte dal ritmo, che rimane incastonato fra sillabe lunghe e corte. Poi gli
strumenti: li ritroviamo descritti nei testi, e a volte raffigurati sui reperti, e il loro aspetto permette di
ricostruirne tono e timbro.
EPITAFFIO DI SICILO: LA PRIMA
CANZONE DELLA STORIA

Ritrovato vicino Efeso nel 1883, oggi si trova al Museo nazionale danese di
Copenhagen, ed è la più antica composizione musicale completa della storia
umana: una canzone ellenistica risalente a un periodo intorno al primo secolo a.C.
Ciò che la rende unica è il fatto che riporti una partitura intera.
Certo, ne esistono di più antichi – fino a risalire al 18° secolo a.C., incisi su
tavolette cuneiformi – ma sono solo frammenti. A differenza degli altri, il breve
epitaffio presenta testo e partitura integri. Fu ritrovato inciso su una tomba nella
provincia turca di Aydın, insieme a questa frase: “Questa lapide è un’immagine.
Sicilo qui mi pose quale imperituro segno di memoria immortale”. La vera
fortuna è che non esistono solo le parole: c’è incisa la melodia. Questo il testo:
Finché vivi, splendi / non darti alcuna pena / la vita dura poco, / e il tempo
chiede pegno
SVILUPPI STORICI DELLA MUSICA
GRECA: ETÀ DEI MITI

Le narrazioni mitologiche ci parlano di un’età oscura che sfugge alle cronache


della storia e che sono costantemente in bilico tra realtà e leggenda. La Grecia
antica presenta tantissime leggende che hanno la musica come protagonista, come
il Mito di Orfeo. Miti come Orfeo testimoniano come la musica avesse uno
straordinario potere nelle civiltà antiche a prescindere dalla provenienza
geografica.

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