Sei sulla pagina 1di 29

Valitutti, Falasca, Amadio

Chimica:
concetti e modelli
Seconda edizione
Capitolo 8

La chimica
dell’acqua
Sommario
1. Come si formano i legami chimici

2. I legami covalenti e ionici

3. La molecola dell’acqua è polare

4. L’acqua ha un comportamento peculiare:

proprietà fisiche

5. L’acqua ha un comportamento peculiare:

proprietà chimiche

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 4


Come si formano i legami chimici
Il modo in cui un atomo reagisce chimicamente,
cioè tende a legarsi ad altri atomi, è determinato
dal numero e dalla disposizione dei suoi
elettroni.

Gli elettroni più esterni sono gli elettroni di


valenza;
il livello nel quale si trovano questi elettroni è
chiamato strato di valenza.
Configurazione
elettronica dell’atomo
di Cloro.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 5


Come si formano i legami chimici
Il legame chimico permette agli atomi di unirsi per formare
molecole, o agli ioni di segno opposto di esercitare
un’attrazione reciproca.

Nel 1916, Gilbert N. Lewis enuncia la regola dell’ottetto: un


atomo è particolarmente stabile quando ha otto elettroni nello
strato di valenza (gas nobili).

Gli atomi, quando formano un legame chimico, cercano di


raggiungere la configurazione elettronica esterna più stabile.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 6
Come si formano i legami chimici
Regola dell’ottetto:
un atomo raggiunge il massimo della stabilità
acquistando, cedendo o condividendo elettroni
con un altro atomo in modo da raggiungere
l’ottetto nella sua configurazione elettronica
esterna, simile a quella del gas nobile nella
posizione più vicina nella tavola periodica.

7
Come si formano i legami chimici
Tavola periodica e rappresentazione semplificata della
configurazione elettronica esterna dei primi 18 elementi.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 8


Legame covalente

Il legame covalente si forma quando due atomi


mettono in comune una coppia di elettroni. Questa
proprietà è detta elettronegatività.

Se gli elettroni sono condivisi in modo


perfettamente equilibrato si ha il
legame covalente puro. I due atomi
hanno la stessa elettronegatività
(atomi dello stesso elemento)

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 9


Il legame covalente polare
Atomi di natura diversa possono mettere in compartecipazione i loro elettroni di valenza, ma esercitano sugli elettroni di legame una diversa forza
attrattiva (elettronegatività) e si forma così un legame covalente polare.

10
Il legame covalente polare
Gli elettroni non si trovano più al centro fra i due
atomi, ma sono spostati più verso l’atomo a
maggiore elettronegatività su cui si forma una
parziale carica negativa (δ–). L’altro atomo
acquisisce una parziale carica positiva (δ+). La
molecola prende il nome di dipolo.

11
Il legame covalente polare
Tanto maggiore è la differenza di elettronegatività
fra due atomi, tanto più è polarizzato il legame che
li unisce.

12
Simbologia
Nella simbologia usata per rappresentare la struttura delle
molecole, i legami covalenti sono disegnati
con trattini che collegano i simboli degli atomi coinvolti:

• un trattino significa che sussiste un legame semplice;


• due trattini che vi è un doppio legame;
• tre che vi è un triplo legame.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 13


Il legame ionico
Se la differenza di elettronegatività fra gli atomi diventa molto grande
(superiore al 60%), l’atomo più elettronegativo strappa l’elettrone
all’altro atomo, assumendo su di sé l’intera carica negativa, mentre
l’atomo che ha perso l’elettrone acquisisce una carica positiva.

Il legame ionico si ottiene quando la differenza di elettronegatività


tra gli atomi è molto alta, in genere superiore a 1,9.

14
Il legame ionico
Una volta formatosi, lo ione negativo assume la configurazione del gas nobile successivo, mentre lo ione positivo assume quella del gas nobile
che lo precede nella tavola periodica.

15
Il legame ionico
Dalla posizione sulla tavola periodica si può dedurre che:
• gli elementi metallici tendono a cedere elettroni diventando ioni positivi;
• i non metalli tendono ad acquistare elettroni trasformandosi in ioni negativi.

16
La molecola dell’acqua è polare
Nella molecola dell’acqua, i legami tra gli atomi
di idrogeno e quello di ossigeno sono covalenti polari.

La distribuzione asimmetrica
della carica elettrica e la geometria
della molecola rendono
l’acqua nel suo insieme
una molecola polare,
o dipolo.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 17


La molecola dell’acqua è polare
La presenza di cariche parziali positive sugli atomi
di idrogeno e negative sull’ossigeno fa sì che le molecole
si orientino in modo da rendere più efficaci le attrazioni
elettrostatiche.

Quando le molecole d’acqua sono


sufficientemente vicine, tra esse
si origina un legame a idrogeno.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 18


L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà fisiche
La presenza del legame a idrogeno influenza fortemente le
caratteristiche dell’acqua allo stato solido e allo stato liquido.

Allo stato solido le molecole occupano


posizioni geometriche molto precise,
in un’impalcatura tridimensionale
stabile chiamata reticolo cristallino.

La disposizione delle molecole dell’acqua


allo stato liquido è altamente disordinata.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 19
L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà fisiche
La densità dell’acqua aumenta al diminuire della temperatura
fino a circa 4 °C. A questo valore l’acqua è allo stato liquido e
ha la sua massima densità (1 g/cm3).

L’acqua allo stato solido occupa un volume maggiore di


quando si trova allo stato liquido e ha una minore densità.

L’acqua permane allo stato liquido da 0 °C a 100 °C.

L’acqua ha un elevato calore specifico: 4,18 J/(g ∙ °C).


Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 20
L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà fisiche
La tensione superficiale è la tendenza delle molecole
della superficie a lasciarsi attrarre verso l’interno.

In un liquido, le molecole della superficie sono attratte


solo dalle molecole sottostanti e da quelle poste
lateralmente, pertanto, tendono ad assumere
la forma sferica, che consente loro,
a parità di volume, di avere
la minore area superficiale.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 21


L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà fisiche
Un altro fenomeno che interessa i liquidi è la capillarità.
Quando si immerge un tubicino di vetro (capillare) in
acqua, essa penetra nel tubicino; più stretto è il diametro
del tubicino, più in alto si spinge la colonna liquida.

Tra le molecole d’acqua esiste una forte coesione, ossia


attrazione reciproca, dovuta ai legami a idrogeno, mentre
la polarità delle molecole d’acqua determina una grande
affinità chimica, detta adesione, per le molecole di cui è
costituito il vetro.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 22
L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
Affinché si formi una soluzione, cioè un miscuglio
omogeneo di soluto (la sostanza che viene disciolta)
e solvente (la sostanza che discioglie), è necessario che
si rompano tutti i legami tra le particelle di soluto e molti
dei legami tra quelle di solvente.
Al loro posto, devono formarsi nuovi legami tra soluto
e solvente.

Un’infusione è
una soluzione acquosa.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 23
L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
Per la sua particolare struttura, l’acqua è in grado di
solubilizzare le sostanze ioniche, come NaCl, e le
sostanze polari, come HCl o gli zuccheri.

L’acqua riesce a liberare gli ioni dei reticoli cristallini come


NaCl in un processo chiamato dissociazione ionica.

Quando interagisce con sostanze polari come HCl, l’acqua


produce ionizzazione, ossia causa la formazione di ioni.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 24


L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
In ambiente acquoso, gli ioni che si originano dalla
dissociazione o dalla ionizzazione vengono circondati dalle
molecole d’acqua, formando ioni idrati o solvatati.

Le soluzioni in cui sono presenti ioni come soluti conducono


corrente elettrica: soluzioni elettrolitiche. Le sostanze in
grado di liberare ioni in soluzione vengono dette elettroliti.

L’olio, che è un liquido non polare, non viene solubilizzato


dall’acqua, si stratifica sull’acqua senza miscelarsi.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 25
L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
Si distinguono i solventi in:

• solventi polari, che solubilizzano composti polari;


• solventi non polari, che sciolgono le sostanze formate
da molecole non polari.

Una regola base della solubilità è che


il simile scioglie il simile.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 26


L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
Quando la ionizzazione di una sostanza libera uno
o più ioni H+, o ioni idrogeno, si può definire tale sostanza
un acido.

In soluzione gli ioni H+ si legano a molecole d’acqua


formando ioni idronio H3O+.

Quando la ionizzazione di una sostanza libera ioni OH−,


o ioni idrossido, si è in presenza di una sostanza
chiamata base.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 27
L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
• Una soluzione in cui la concentrazione degli ioni H+ è
maggiore di quella degli ioni OH− è una soluzione acida.

• Una soluzione in cui la concentrazione degli ioni OH− è


maggiore di quella degli ioni H+ è una soluzione basica.

• Una soluzione in cui le concentrazioni degli ioni H+ e


OH− sono uguali, è una soluzione neutra.
L’acqua, pertanto, è sempre neutra.

Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 28


L’acqua ha un comportamento
peculiare: proprietà chimiche
Per indicare il grado di acidità di una soluzione acquosa
si utilizza una scala convenzionale di valori numerici,
da 0 a 14, detta scala di pH.

• se pH = 7 la soluzione è neutra;
• se pH ˂ 7 la soluzione è acida;
• se pH ˃ 7 la soluzione è basica.

Per determinare il pH di una soluzione, si utilizza


l’indicatore universale.
Valitutti et al., Chimica: concetti e modelli 2ed © Zanichelli editore 2018 29

Potrebbero piacerti anche