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I LEGAMI

Il legame chimico è quella forza che tiene uniti gli atomi in una specie chimica; nella maggior parte dei casi
questi vanno a legarsi per raggiungere (a una certa distanza di legame di equilibrio) una maggiore stabilità,
tanto maggiore quanto più elevata è l’energia liberata in seguito alla formazione del legame.
Avvicinandosi due atomi iniziano ad instaurarsi forze attrattive tra il nucleo di uno e la nube elettronica di un
altro, in questo modo l’energia del sistema diminuisce e ne consegue una stabilizzazione. Per cui una
molecola biatomica risulterà sempre più stabile rispetto a due atomi separati perché la sua energia sarà
minore di quella dei due atomi.
Per descrivere un legame chimico da citare sono due teorie:

 LA TEORIA DEL LEGAME DI VALENZA: il legame covalente si forma quando gliorbitali di due
atomi si sovrappongono dando origine ad un nuovo orbitale definito molecolare che appartiene ad
entrambi gli atomi legati e accoglie i due elettroni con spin antiparallelo.
I legami che vanno a formarsi sono di due tipi: sigma e pi greco.
I primi si generano dalla sovrapposizione di orbitali atomici lungo l’asse di legame, i secondi quando gli
orbitali giacciono lungo assi paralleli tra loro.

Il legame pi greco è più debole rispetto a quello


sigma e si viene a formare solo in presenza di un
legame sigma e di legami multipli.

 LA TEORIA DELL’ORBITALE
MOLECOLARE:
Secondo la teoria degli orbitali molecolari, il numero di orbitali molecolari che si formano è sempre pari
al numero di orbitali atomici che si combinano. Dalla combinazione di due orbitali atomici si ottengono
un orbitale molecolare di legame e un orbitale molecolare di antilegame.
Gli orbitali leganti presentano un aumento di densità elettronica e una diminuzione di energia potenziale;
quelli di antilegame presentano una diminuzione di densità elettronica e un aumento di energia
potenziale.
Una molecola si forma soltanto se il numero di elettroni negli orbitali di legame è superiore a quello
negli orbitali di antilegame.
Non tutti gli elementi però sono disponibili a formare legami, alcuni esistono solo sotto forma di atomi
isolati e sono detti gas nobili. Questi presentano 8 elettroni nel loro ultimo livello, il cosiddetto ottetto che
conferisce loro stabilità. Lewis infatti si rese conto che gli elementi che non possiedono la configurazione
esterna di ottetto non sono stabili come i gas. Da questa considerazione nacque nella prima metà del 900’ la
regola dell’ottetto: “un atomo è stabile quando possiede 8 elettroni nel suo livello esterno”.
Per raggiungere la massima stabilità, gli atomi degli elementi tendono a condividere o scambiare elettroni
appartenenti al livello più esterni e definiti per questo elettroni di valenza.
TIPI DI LEGAMI CHIMICI
i legami chimici possono essere suddivisi in primari e secondari:
• i legami primari o interatomici sono quelli tra atomi all'interno della stessa molecola o di un reticolo
cristallino;
• i legami secondari o intermolecolari sono quelli tra atomi di molecole differenti.
I legami primari sono i legami più forti, sono più difficili da rompere e più corti perché hanno forza
maggiore. Esempi di legami chimici forti sono: il legame covalente e il legame ionico.
Invece, i legami secondari sono legami chimici deboli. Un esempio di legame secondario è il legame a
idrogeno, nel quale un atomo di idrogeno legato a uno di ossigeno, fluoro o azoto attrae altri atomi di
ossigeno, fluoro, azoto a causa delle sue dimensioni ridotte e della polarizzazione positiva
I LEGAMI si suddividono in:

 LEGAMI COVALENTI : covalenti OMOPOLARI, POLARI, DATIVO ( danno origine ad una


molecola);
 LEGAMI ELETTROSTATICI: IONICO ( da origine ad un composto ionico);
 LEGAME METALLICO
 LEGAMI ELETTROSTATICI ENTERMOLECOLARI: IONE-DIPOLO; DIPOLO-DIPOLO;
DIPOLO-DIPOLO INDOTTO; DIPOLO INDOTTO-DIPOLO INDOTTO; LEGAME IDROGENO;

LEGAME IONICO
Il legame ionico si viene a formare quando la differenza di elettronegatività tra i due atomi coinvolti è
maggiore di 1,9. L’elemento meno elettronegativo, il metallo, trasferisce i suoi elettroni di valenza all’atomo
meno elettronegativo, il non metallo , il quale li acquista.
Il metallo dunque diventa un catione e il non metallo un anione caricandosi negativamente.
Non può essere considerato un vero e proprio legame chimico dal momento che non viene condivisa alcuna
coppia di elettroni ma è dovuto alla forza elettrostatica che si istaura tra ioni di carica opposta.
Si forma quando si combinano fra di loro due elementi aventi, rispettivamente un basso potenziale di
ionizzazione e una elevata affinità per l'elettrone.
un atomo di Na e un atomo di Cl si avvicinano: il sodio perde un elettrone e diventa il catione Na+, il
cloro acquista un elettrone diventando l’anione Cl-.
Per l'attrazione che si stabilisce tra le cariche opposte, cationi ed anioni si uniscono a formare un
solido. Non esiste una molecola NaCl in quanto non esistono delle unità NaCl distinte dalle altre, la formula
NaCl indica invece che nel cristallo c'è un rapporto tra gli ioni di 1:1 cioè che per ogni ione Na+ esiste uno
ione Cl-. Perché dai due atomi si formi un composto stabile si deve verificare un abbassamento di energia
LEGAME COVALENTE è il tipo di legame che riscontriamo nelle molecole della maggior parte dei
composti ed elementi. E’ dovuto alla condivisione di una o più coppie di elettroni per raggiungere la stabilità
ovvero l’ottetto. Il numero di legami che un atomo può formare dipende dal numero di elettroni spaiati che
possiede.
A caratterizzare il legame sono:

 Lunghezza di legame: distanza che intercorre tra i nuclei di due atomi legati, espresso in Angstrom
 Energia di legame: è l’energia che bisogna somministrare a due atomi legati tra loro per riottenere
atomi liberi, solitamente riferita a una mole di composto.
 Ordine di legame: numero di coppie di eletroni condivise che ci da informazioni sul legame singolo,
doppio, triplo. Il più debole è quello singolo,(più lungo), poi doppio, infine triplo.
Può essere di tipo sigma o pi greco (vedi sopra)
Doppio legame= legame sigma+ pi greco triplo legame=legame sigma+ due pi greco
LEGAME COVALENTE PURO O OMOPOLARE: il legame si stabilisce tra due atomi uguali, con gli
eettroni condivisi equivalentemente. Ma anche tra atomi diversi con la stessa elettronegatività.
LEGAME COVALENTE ETEROPOLARE: il legame si strabilisce tra due atomi diversi e ha carattere
misto, in parte è ionico in parte covalente. L’elemento più elettronegativo è quello che assume una carica
negativa parziale rispetto all’altro. Dalla differenza di elettronegatività, ∆EN, dei due atomi impegnati in un
legame è possibile risalire alla % di carattere ionico del legame.
La differente elettronegatività degli atomi presenti in una molecola dà origine ad un dipolo che è un sistema
costituito da due cariche elettriche uguali e di segno opposto, poste ad una distanza relativamente piccola tra
loro. Quando in una molecola si verifica un addensamento di carica negativa in una zona (δ-) e una
conseguente rarefazione di essa (δ+) in un’altra zona si crea un dipolo e la molecola si definisce dipolare.
Per stabilire se una molecola è dipolare non basta che i suoi legami siano polari ma c’è bisogno di conoscere
la sua geometria.
LEGAME DATIVO: è un legame covalente in cui una coppia di elettroni viene messa a disposizione da
parte di un solo atomo, il donatore a un accettore. Questo avviene quando un atomo di una molecola, pur
avendo raggiunto l’ottetto possiede ancora coppie di elettroni non condivisi che può donare a un accettore. Il
legame si può avere anche quando l’accettore è uno ione ottenendo uno ione complesso, è il caso dello ione
ammonio NH4+

LEGAMI ELETTROSTATICI INTERMOLECOLARI


IONE DIPOLO: Troviamo uno ione centrale negativo o positivo e intorno un certo numero di dipoli
orientati verso lo ione con carica opposta. Sono generalmente le forze intermolecolari più intense. Uno ione
positivo (negativo) interagisce con una molecola polare venendo attratto dal polo negativo (o positivo) del
dipolo. L'interazione ione dipolo ha una grande importanza nelle soluzioni. Un tipico esempio è l'idratazione
degli ioni in soluzione acquosa. L'acqua è una molecola polare e come tale interagisce con gli ioni. Uno ione
positivo verrà circondato da un certo numero di molecole di acqua orientate con l'atomo di ossigeno verso lo
ione; analogamente, uno ione negativo verrà circondato da molecole di acqua orientate con gli atomi di
idrogeno (su cui è localizzata una frazione di carica positiva) verso lo ione.
FORZE DI VAN DER WALS
DIPOLO-DIPOLO: è un’interazione fra molecole polari che tendono ad orientarsi disponendosi testa-coda
con il risultato di una forza attrattiva
DIPOLO-DIPOLO INDOTTO: Interazione che si instaura tra molecole polari e altre apolari ma che
risultano facilmente polarizzabili per induzione da parte delle molecole polari.
FORZE DI LONDON
Dipolo indotto-dipolo indotto: interazioni dovute all’attrazione fra molecole apolari che formano dipoli
temporanei a causa dello sbilanciamento della distribuzione degli elettroni.
LEGAME IDROGENO interazione elettrostatica debole che si instaura tra un atomo di idrogeno già legato
covalentemente ad un atomo molto elettronegativo(Fluoro, Ossigeno,Azoto) e un secondo atomo di ossigeno,
azoto o fluoro che funge da accettore. L’idrogeno legandosi ad un elemento molto elettronegativo
covalentemente, acquista su di se una carica positiva attraverso la quale può legarsi ad un atomo accettore.

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