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Schubert Le Congiurate - La nostra edizione

Il nostro non è un allestimento che punta tutto sull’illusione teatrale e sul pieno coinvolgimento del
pubblico facendogli rivivere una Storia coerente. Il singspiel di Schubert diventa piuttosto una
“schubertiade” a tema, una festa di una antica accademia, nel nostro caso quella dei Rozzi.
Ecco perché non ci sarà il sipario, non dovendo entrare - attraverso la sua apertura - in un racconto
drammatico ed ecco perché i parlati saranno in italiano, la lingua dei partecipanti alla festa, mentre
i numeri musicali verranno eseguiti come nell’originale.
Lo spettacolo si apre infatti con l’arrivo del Pianista che indossa un costume d’epoca e che, appena
giunto, prova il pianoforte suonando un pezzo contemporaneo di Schubert mentre una cameriera
fa gli ultimi ritocchi alla sala. (Una cameriera della casa ottocentesca che ospita la schubertiade
oppure l’Isella del Singspiel?)
L’opera di Schubert riceverà per questo al suo interno l’innesto di lieder che alcuni invitati - quelli
dotati di una “bella voce” - potranno cantare; una festa che finisce con tutti i partecipanti che
ballano sotto il grande lampadario della Sala degli Specchi, al termine del loro divertissement.
Essendo invitati ad una festa, i partecipanti si vestiranno con costumi eterogenei e di ogni epoca,
non dovendo seguire la logica di una coerenza stilistica ma solo il loro gusto personale, aiutati dal
fatto che la “guerra domestica” (sottotitolo delle “Congiurate”) è avvenuta, e avviene, in tutte le
epoche. E anche i protagonisti - il Conte e la Contessa - saranno anche i padroni di casa della festa,
perfino portatori di pregresse discussioni personali su questo argomento?
In ultimo, anche il livello attorale e vocale sarà variabile, passando dai più professionisti ai
debuttanti, inclusi gli ospiti stranieri con la loro pronuncia caratterizzata; una recitazione quindi non
pienamente e drammaturgicamente coerente ma piuttosto spontanea e personalizzata.

Ecco il concept allo stato attuale, che nasce per necessità dal fatto di avere due cast, con molti
debuttanti assoluti in teatro e quasi tutti alla prima produzione operistica con orchestra, coro, scena,
luci e costumi. Due cast che beneficiano di relativamente poche prove “vere” (molto del lavoro è
infatti di propedeutica alla recitazione e rivolto ad imparare con sicurezza la parte così come la
pronuncia italo-tedesca) e con alcuni - soprattutto il Coro maschile - che potranno provare al
completo solo negli ultimi giorni prima del debutto.

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