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FACOLTÀ DI FILOSOFIA
PONTIFICIA
ANNO AUNIVERSITÀ GREGORIANA
CCADEMICO 2008-2009
FACOLTÀ
CICLODI- FILOSOFIA
I
ANNO ACCADEMICO 2008-2009
CICLO - I
Prof
Prof .ssa:
.ssa: Rosanna
Rosanna Finamore
Finamore Studente:
Studente: Altieris
Altieris Bortoli
Bortoli 158019
158019
Introduzione
2
Capitolo Primo
Agostino e l’interiorità
1
AGOSTINO, La Vera Religione, Città Nuova, Roma 1992, 125.
3
nella tranquillità, coltivando l’interiorità, metodo pedagogico…»2. Il
vescovo d’Ippona fu esempio e maestro d’interiorità perché riuscì a
penetrare nella concretezza della realtà umana pertanto è degno del nome
«il metafisico dell’interiorità e il maestro e dottore insuperabile del
realismo psicologico»3. Come non chiamare uomo d’interiorità quello che
dice: «sono diventato per me sotto i tuoi occhi un problema» 4. Questa è la
più evidente prova di un soggetto che s’interroga nel suo interiore. Un
soggetto che si vuole conoscere e in questo atto d’interiorizzazione scopre
che conoscere se stesso implica la conoscenza di Dio la quale è la massima
e più degna conoscenza che può avere un uomo. Infatti dice Agostino
«desidero avere la scienza di Dio e dell’anima» 5. Tantissime sarebbero
ancora, in verità, le citazioni che riguardano l’interiorizzazione per il fatto
che esso diviene fondamentale nelle dottrine agostiniane. Affinché meglio
intenda il lettore, definiamo brevemente cosa sia l’interiorità.
Capitolo Secondo
Sistematizzazione Trinaria dell’Interiorità
8
AAvv, S. Agostino e le Grandi Correnti della Filosofia Contemporanea, a cura
di Luigi Bogliolo, Edizioni Agostiniane, Roma 1954, 322.
9
AGOSTINO, La Vera Religione, Città Nuova, Roma 1992, 125.
6
percepire l’esistenza di questa verità immutabile…» 10. L’interiorità allora è
costitutiva dell’uomo il quale dunque deve addentrarsi sempre di più nel
proprio essere e ivi trovare la sua vera dignità. In questo cammino ritroso
che «l’uomo deve ripercorrere dalla dispersione all’unità di Dio “…” dalla
corruzione all’essere, dalle tenebre alla luce, dalla materia allo spirito…» 11.
Analizziamo quella prima esortazione che ci avverte di non uscire fuori.
Prima di tutto bisogna chiarire che con questa esortazione non a nulla
a che fare con una sorta di pessimismo o avversione alla realtà esterna che
Agostino potrebbe aver ereditato dalle dottrine platoniche. Non è per paura
alla materia poiché essa è creata da Dio e quindi buona in sé. Ma l’intento
agostiniano è «richiamo a non anteporla al valore più alto
dell’interiorità»12. Un richiamo all’uomo di non disperdersi e alienarsi nel
mondo rendendosi inferiore, ma di rendersi superiore a queste cose perché
si conosce. Il mondo non si conosce ma l’uomo conosce il mondo e sé
stesso per questo l’uomo non deve essere mondo ma uomo che lo conosce e
sa di conoscerlo; uomo che conosce sé stesso. Possiamo dire che la prima
esortazione agostiniana è la preoccupazione che l’uomo non diventi
esteriore. L’uomo chiamato nell’interiorità dalla Verità deve cercarla in atto
di abbandono del mondo e addirittura di se stesso.
10
AAvv, Interiorità e intenzionalità in S. Agostino, Dall’Interiorità dell’Anima, a
cura di J Oroz Reta, Studia Patristicum Augustinianum, Roma 1990, 91.
11
G. FERLISI, L’Inquieta Avventura Agostiniana in Cerca di Dio, Agostiniani
Scalzi, Roma 1979, 79.
12
G. FERLISI, Solo Davanti a Te, Ancora, Milano 2006, 131.
7
2.1.1 L’uomo esteriore, cosmo e ostacoli di un cammino ritroso
13
AAvv, La Ricerca di Dio, La via della Interiorità, a cura di P. Steban Ramírez
Ruiz,Pubblicazioni Agostiniane, Roma 1981,15.
14
AAvv, S. Agostino e le Grandi Correnti della Filosofia Contemporanea, a
cura di Luigi Bogliolo, Edizioni Agostiniane, Roma 1954, 320.
15
IDEM, 323.
8
2.1.2 Materialismo e inquietudine
16
AAvv, Interiorità e intenzionalità in S. Agostino, Dall’Interiorità dell’Anima, a
cura di J Oroz Reta, Studia Patristicum Augustinianum, Roma 1990, 87.
17
G. FERLISI, Solo Davanti a Te, Ancora, Milano 2006, 131.
9
questa seconda non possibile né la prima né la terza e ultima tappa la quale
tutto conosce e sa perché è la Verità stessa; ma la prima non può conoscere
la terza perché non ha un interiore, ma soltanto la può manifestare, per
questo «L’interiorità è principio ermeneutico dell’interpretazione di ogni
realtà»18. Ciò che per noi viene per primo non in senso ontologico ma
riflessivo. La terza viene per primo in senso ontologico e la prima in senso
percettivo sensoriale. Per ora conviene approfondire questo nodo centrale
dell’uomo interiore o l’io.
18
AAvv, La Ricerca di Dio, Cristo Maestro, a cura di P. Gino Ciolini,
Pubblicazioni Agostiniane, Roma 1981, 31.
19
C. GIACON, Interiorità e Metafisica, Zanichelli, Bologna 1964, 103.
20
IDEM, 110.
21
AAvv, La Ricerca di Dio, La via della Interiorità, a cura di P. Steban Ramírez
Ruiz, Pubblicazioni Agostiniane, Roma 1981,15.
10
Ruiz commentando a proposito Agostino: «la realtà profonda del libero
arbitrio è l’interiorità, cioè, far prendere dall’io la propria decisione in
modo tale che si debba attribuire totalmente all’io»22. Ora vediamo cosa
accade, che passaggio può fare l’uomo che si conosce davanti a sé e al
mondo, cioè la sua apertura oltre il mondo, dal finito all’infinito.
La resa possibile dell’io si è data grazie alla verità stessa che invita
l’uomo ad interiorizzasi e passare dal mero flusso mutabile delle cose
all’immutabilità «invito che viene fatta all’io perché trascenda la propria
mutabilità, che si rinnova nella linea dell’immutabilità.» 23. Allo stesso
modo lui passa dal finito all’infinito cui è aperto costitutivamente e soltanto
esso può colmarlo. Importante ricordare che la finitezza non deve essere
vista negativamente poiché «la ricchezza dell’interiorità umanistica di S.
Agostino, non è disgiunta da un profondo senso della finitezza»24 la quale
«da un lato cela e nasconde l’Infinito, ma dall’altro lo rivela» 25. Perché il
finito è sostenuto dall’Infinito che è nell’interiore dell’uomo finito e
l’uomo sa che soltanto l’Infinito lo può salvare dal nulla e dalla
disperazione. Allo stesso modo dal tempo all’eterno anche perché «non
possiamo pensare l’eternità senza tempo»26. Così Agostino non vuole
22
IDEM, 17.
23
IDEM, 20.
24
AAvv, S. Agostino e le Grandi Correnti della Filosofia Contemporanea, a cura
di Luigi Bogliolo, Edizioni Agostiniane, Roma 1954, 324.
25
IBIDEM.
26
G. REALE – C. SINI, Agostino e la Scrittura dell’interiorità. Edizioni San
Paolo, Torino 2006, 38.
11
negare il tempo ma che «l’uomo e la storia sono misurati dal punto di vista
dell’eternità “…” non si tratta di negare il tempo nell’eternità o l’eternità
nel tempo»27. Quello che vuol dire l’Ipponate è che l’interiorità dell’uomo
ha già il sapore dell’eternità. È lì che il tempo parla con l’Eternità.
27
Il Principio della Metafisica di S. Agostino e Tentativi metafisici del Pensiero
Moderno, in AAvv, S. Agostino e le Grandi Correnti della Filosofia Contemporanea, a
cura di Michele Frederico Sciacca, Roma 1954, 24.
28
IDEM, Concretismo Prammatico e Integralismo Agostiniano della Verità, a cura
di Maria Teresa Antonelli, 298.
12
Perché la verità per il santo è fondamento metafisico ontologico. È al di là
del soggetto e al di dentro di esso che può deliziarsi della sua Infinità,
Immutabilità, Eternità e Assolutezza.
2.3.1 Trascendenza
29
G. FERLISI, L’Inquieta Avventura Agostiniana in Cerca di Dio, Agostiniani
Scalzi, Roma 1979, 79.
13
2.3.2 Dio, la bivalenza dell’interiorità e l’errore
30
IDEM, 78.
14
Capitolo Terzo
Filosofia e Interiorità
15
dell’uomo sta la Verità «nell’interiorità della coscienza si ha la fondazione
della verità»31. Ora Giacon commentando l’Ipponate afferma che la mente è
destinata a cogliere l’Essere e da esso è guidata a conoscere tutto ciò che è,
«Agostino si riferirà sempre alla luce incommutabile dell’essere, a una
verità eterna che brilla alla mente, nella quale e per la quale si conosce tutto
ciò che è vero»32. Se la mente può cogliere sé stessa e l’essere ecco che
allora essa è «aperta alla verità oggettiva: qui si ha il fondamento della
verità, il fondamento della metafisica» 33. Nella sua profondità l’uomo viene
rapito dalla verità, dal fondamento e contemplando al desidera sempre di
più. Perciò il filosofo è sempre in ricerca nella sua interiorità di questa
verità soltanto la quale può saziarlo. L’incommensurabilità e
sproporzionalità o infinità della Verità mette l’uomo sempre in ricerca; è
una insaziabile sazietà. Ma la cosa che ci interessa di più e che
nell’interiorità stessa Agostino va a trovare il criterio di verità «l’interiorità
l’aveva condotto alla verità e alla metafisica» 34. È dunque un cammino che
va verso l’unità attraverso la conoscenza che l’anima ha di sé stessa, ovvero
l’interiorità. Un cammino verso la pienezza attraverso una sorta
d’elevazione, vale a dire «un processo d’interiorità e intenzionalità, in
quanto l’anima o la mente è capace di entrare nel mondo interiore e per
salire poi al regno delle realtà assolute e arrivare alla contemplazione
dell’essere supremo, creatore del mondo»35. Ora la propria interiorità non
rimane sospesa ma è fondata nel Supremo Essere rispettando la soggettività
del soggetto, l’oggettività della verità e la sua trascendenza. Riteniamo,
ancora una volta, con Giovanni Reale che «il concetto d’interiorità, infatti,
31
C. GIACON, Interiorità e Metafisica, Zanichelli, Bologna 1964, 119.
32
IDEM, 120.
33
IDEM, 121.
34
IDEM, 149.
35
AAvv, Interiorità e intenzionalità in S. Agostino, Dall’Interiorità dell’Anima, a
cura di J Oroz Reta, Studia Patristicum Augustinianum, Roma 1990, 101.
16
rimane generico, se non viene fondato sul suo principio “…” bisogna
rimanere agganciati a Dio per rimanere sé stesso» 36. Ecco quindi il
principio e fine dell’interiorità: Dio.
17
mutevole, trascendi anche te stesso»38, dice infatti Reale: «l’uomo europeo
è nato da queste parole»39. Agostino è la grande svolta del mondo antico e
fondamento della filosofia posteriore.
Conclusione
18
profondità dell’uomo e la verità? In un atto d’interiorità l’uomo vede e
riflette la miseria e la bellezza del mondo e del suo essere, ma non può non
rendersi conto di una Verità la quale abita nel più profondo della sua
intimità. Una volta che l’uomo è attratto dalla Verità, la ricerca e la ricerca
ancora inquietamente poiché soltanto essa può soddisfare il desiderio
umano dell’infinito. Dove deve, l’uomo, cercare l’infinito se non passando
per l’interiorità?
Bibliografia
Sommario
Introduzione………………………………………………………………...2
Capitolo I
Agostino e l’Interiorità……………………………………………………..3
Capitolo II
20
2.3 Trascendi te stesso……………………………………………….........13
2.3.1 Trascendenza……………………………………………………13
2.3.2 Dio, la bivalenza dell’interiorità e l’errore……………………...14
Capitolo III
Filosofia e Interiorità……………………………………………………...15
Conclusione………………………………………………………….........18
Bibliografia………………………………………………………………..19
Sommario…………………………………………………………………20
21