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• Rahner:

– «L’uomo è l’evento dell’autocomunicazione assoluta


da parte di Dio».
• Rivelazione trascendentale:
– non indica un’oggettività cosale “nell’uomo”.
– non è una proposizione di natura categoriale e
ontica bensì una proposizione ontologica.
• Nella profondità della sua esperienza
trascendentale l’uomo sperimenta come
evento dell’autocomunicazione di Dio.
– Viene data a tutti come esistenziale della loro
esistenza concreta.
• L’uomo non cessa di essere soprannaturale ...
La grazia non è una cosa viene posta nel
secondo momento sull’uomo. In questo senso
ogni uomo, realmente e radicalmente ogni
persona, va visto come l’evento di
un’autocomunicazione soprannaturale da
parte di Dio.
• L’autocomunicazione da parte di Dio non è data
solo sotto la forma di dono, ma anche come la
condizione necessaria della possibilità di
accettarla.

Teologia trascendentale
• La teologia trascendentale è coniata in
analogia a filosofia trascendentale.
• La teologia trascendentale:
– è il tentativo genuinamente teologico
che si interroga sulle condizioni a
priori nel soggetto credente della
possibilità di una conoscenza nel
soggetto stesso riguardante a un
oggetto della Rivelazione e della fede.
• Ogni analysis fidei implica una parte di teologia
trascendentale.
• In questa analisi ci si chiede come sia possibile
dare l’assenso assoluto alla parola rivelante di
Dio in quanto parola di Dio stesso.
• Non esiste una condizione per poter accogliere la
parola?
• La grazia  una determinazione della
trascendentalità della conoscenza e della libertà
dell’uomo come tale.

Conoscenza atematica di Dio


• Dio si rivela nell’esperienza trascendentale che si
sperimenta ogni giorno. In quanto questa conoscenza
soggettiva (e non oggettiva) del soggetto nella
trascendenza si orienta sempre al mistero santo, la
conoscenza di Dio è già sempre data in maniera
atematica e priva di nome, e non esiste solo dal
momento in cui cominciamo a parlarne.
• Anche se l’esistenza di Dio non dipende da me, la mia
esistenza conferma l’esistenza di Dio.
• «In lui infatti viviamo, ci muoviamo e siamo» (At 17, 28).
• Non è un ergo sum!
– Cogito ergo sum (penso quindi esisto!)
• «Che cosa è tematicamente o
atematicamente più familiare ed evidente
allo spirito umano che quelle domanda
silenziosa che cerca al di là di tutto?»
• Nel suo intimo più profondo l’uomo non
conosce niente con maggior precisione del
fatto che il suo sapere è solo una piccola isola
in un oceano infinito di cose non indagate … la
domanda esistentiva che si pone a colui che
conosce è solo questa: ama egli di più la
piccola isola del suo cosiddetto sapere oppure
il mare del mistero infinito …

Homo religiosus
• Colui che ha riconosciuto l’importanza della
domanda esistentiva, colui che viene posto di fronte
al problema della sua trascendenza e del suo
orizzonte, non può più lasciarlo senza risposta.
• «Infatti, anche quando egli dicesse che si tratta di
una questione cui non è possibile dare una risposta,
cui non bisogna rispondere, che è meglio lasciare da
parte – perché troppo impegnativa per l’uomo —,
egli vi avrebbe già dato una risposta (se giusta o
errata è una faccenda che qui non ci interessa
ancora...)».
Salvatore assoluto
Qualsiasi uomo, aperto sul
mistero della trascendenza Mistero Assoluto

osa sperare che questo


mistero, al quale si trova
orientato nella sua
trascendentalità, non Cristo
rappresenti solo un Dio-Uomo
traguardo asintotico del suo
dinamismo esistenziale, ma
che si comunichi al finito,.... uomo
«cosicché il finito rimane e
tuttavia partecipa in se
stesso dello stesso infinito».

Fede «cristiana»
• L’ipotesi del Salvatore assoluto che l’uomo cerca
nella sua trascendentalità corrisponde la realtà
del Salvatore storico.
• Quello che da sempre l’uomo cerca (momento
della trascendentalità e idea del Salvatore
assoluto) si trova, concretamente e
storicamente, in Gesù di Nazaret.
• La cristologia trascendentale non “inventa”
cristo.
• Come si sa che questo Dio che abbiamo
trovato nell’analisi della trascendenza è il Dio
di Gesù Cristo?
• Gesù storico ci fa pensare, approfondire la
nostra conoscenza cristologica.
• Domanda della cristologia fondamentale:
– «Chi è dunque costui?» (Mc 4: 41)
• La cristologia trascendentale è una nuova
spiegazione della cristologia tradizionale, che
ci aiuta a capire meglio che cosa è la vera
cristologia.

La Trinità
Nella sua autopartecipazione, l’unico Dio è il mistero
immenso che rimane tale anche dove la partecipazione
è realmente radicale. In tal senso il Dio che partecipa se
stesso nell’amore misericordioso viene chiamato Padre.
Questo Dio si comunica, nella sua essenza vera, in
vicinanza assoluta come principio portante della
trascendentalità del conoscere e del amare dell’uomo. E
in tal senso viene chiamato Spirito Santo. La
partecipazione del Dio uno si manifesta infine nella
storia come fedeltà irreversibile di Dio in Gesù Cristo e si
chiama, come tale, il Verbo incarnato del Padre.
In sintesi …
1. L’uomo è trascendentalità assolutamente
illimitata nella conoscenza e nella liberta.
2. Questa trascendentalità trova la storia della
propria interpretazione:
 Tramite la storia/storicità dell’uomo essa giunge
presso di se.
3. In questa trascendenza l’uomo è
radicalmente rimandato al mistero assoluto
che chiamiamo «Dio» il quale, con un atto
libero apre e sorregge la trascendentalità
umana.

4. Per questa trascendentalità il Dio che rimane


perenne mistero non è solo il punto di fuga
asintotico–eterno. Ma è il punto finale infinito
del movimento trascendentale che si apre
almeno nel modus dell’offerta, invitando
l’uomo alla vicinanza e all’immediatezza
assolute, e abbracciando in questa
partecipazione di sé il movimento
trascendentale dell’uomo.
5. Corrispondentemente questa partecipazione che Dio fa di
se stesso alla trascendentalità dell’uomo trova la propria
storia nella storia dell’uomo e viene definita, come tale,
storia dell’autopartecipazione divina, storia della salvezza e
della rivelazione della parola. Quando la storia
dell’autopartecipazione divina al mondo raggiunge il proprio
punto massimo ed irreversibile, in cui l’offerta
dell’autopartecipazione divina come conferimento
trascendentale di grazia al mondo ha, nella sua totalità,
provocato l’accettazione definitiva di tale offerta da parte del
mondo anch’esso nel suo complesso, abbiamo ciò che si
definisce unione ipostatica e anche, con il nome della
concretezza storica, il portatore assoluto della salvezza, il
Gesù crocifisso e risorto, il Figlio del Padre.

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