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a linizio degli anni 60, quando ero studente alla Gregoriana, che
venni iniziato alla problematica della pura natura dal Padre Juan Alfaro,
le cui lezioni, come quelle del Padre Bernard Lonergan, alimentavano la
mia passione per la teologia speculativa. Se mi ricordo bene, il Padre
Alfaro distingueva, per lo meno, tre condizioni della natura umana: (1) la
natura umana essenzialmente finalizabile alla visione di Dio, in modo
assoluto (natura humana essentialiter finalizabilis ad Deum videndum); (2) la
natura umana che deve essere finalizata concretamente, storicamente, alla
visione di Dio, in virt di un esistenziale soprannaturale, per parlare la
lingua di Karl Rahner (natura humana historice sive concrete ad Deum videndum
finalizanda); (3) la natura umana attualmente, effettivamente finalizata alla
visione di Dio per lopera della grazia (natura humana actualiter finalizata ad
Deum videndum). sotto limpulso del Padre Alfaro che fui condotto,
allepoca, a immergermi nella lettura del Surnaturel del Padre Henri de
Lubac, degli articoli di Rahner sulla medesima questione nei suoi Schriften
zur Theologie e, al livello filosofico, dellAction di Maurice Blondel. Beati gli
studenti che un tale corso di teologia dogmatica spingeva a intraprendere
delle letture cosi arrichenti!
Mi ricordo di aver parlato pi volte in modo appassionato col Padre
Alfaro della problematica del soprannaturale e della natura pura,
discussioni al termine delle quali ci eravamo trovati daccordi sulla
conclusione che il Padre de Lubac avrebbe dovuto pi di buongrado
riconoscere lutilit, anz la necessit, del concetto di natura pura per
pensare fino alla fine la gratuit del soprannaturale. La nostra commune
convizione era che uno non rende abbastanza giustizia a questa gratuit
quando sottolinea che lattesa, persino lesigenza del soprannaturale,
iscritta come una necessita nella nostra natura, riposa preventivamente
sul dono, egli stesso gratuito, della creazione delluomo allimagine di
Dio. Infatti, in questo modo di pensare, tuttavia generoso e pieno di
buona intenzione, si scorda finalmente la gratuit specifica del
soprannaturale in confronto con la gratuit pi fondamentale e pi ampia
dellatto creatore. Una cosa , per la creatura, ricevere il dono dellessere,
e altra cosa di essere introdotto nellintimit della stessa vita divina.
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A.-M. LEONARD - LA NECESSIT TEOLOGICA DEL CONCETTO DI NATURA PURA
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dono di Dio. Poich nei tre quarti dora che uno deve dedicargli nel
corso di unesistenza teologica, si pu mostrare che in ogni caso, questa
natura pura delluomo, essendo allimagine di Dio, sarebbe stata
costitutivamente capace di Dio, per questapertura trascendentale
dellintelligenza e della volont sullinfinit del essere che appartiene alla
natura metafisica dello spirito, in tal modo che non avrebbe trovato il
suo compimento relativo senon nel movimento incessante che lavrebbe
portata verso una plenitudine per sempre desiderata, e nello stesso
tempo per sempre irragiungibile. Come mai allora si puo temere che
lipotesi della natura pura guidasse inevitabilmente a unautonomia
rinchiusa della natura umana? Non bisogna forse dire al contrario che, ad
ogni modo, appartiene essenzialmente alla natura assoluta di quel essere-
frontiera che luomo e dunque anche alla pura natura di non poter
compiersi se non puntando oltre se stessa. In ogni caso, appartiene alla
natura stessa della creatura spirituale di non poter trovare il suo
compimento finale senon trasgressando se stessa. In mancanza dunque
di essere necessariamente orientata verso una fine soprannaturale, la
natura umana, pure in puris naturalibus, sarebbe comunque
transnaturale, per prendere unespressione ingegnosa di Blondel.
Nella mia propria storia intelettuale, ci che mi rese particolarmente
sensibile alla gratuit del soprannaturale e al legame tra questa gratuit e
lidea di pura natura fu prima di tutto la mia educazione filosofica nel
contesto della scuola di Louvain (dove si era molto preoccupato a volte
troppo di sottolineare la chiara distinzione tra lordine della grazia e
quello della natura), ma anche e sopratutto lo studio della filosofia di
Hegel. la lunga frequentazione di costui che, per modo di contrasto e
reazione, mi convinse che la gratuita del soprannaturale, e tutto ci che
richiesto per la sua diffusione, e capitale per lintelligenza della fede
cristiana. Dal momento in cui uno gli sostituisce lidea di necessit,
affirmando che Dio deve creare il mondo e rivelarsi alluomo, senza di
che non sarebbe veramente Dio, si perde allo stesso tempo il senso della
trascendenza di Dio e il senso della consistenza propria delluomo. Dio
non altro allora che una macchina da communicazione di s, e lumo
non altro che un ingranaggio nel divenire di Dio. Nella prospettiva
cristiana autentica invece, Dio non ha bisogno delluomo per essere
veramente Dio, perch in quanto Trinit, Dio gi in se stesso lAmore
eterno. Se dunque Dio crea luomo, generosamente, per la felicit
delluomo stesso; e se, per giunta, lo divinizza, gratuitamente, in virt
della libera sovrabbondanza del suo amore. La creazione e la
divinizzazione non risultano dunque di unindigenza in Dio, bens di una
plenitudine. Dio non ha creato il mondo nellavidit, bens nella gioia.
Per questo motivo lamore che ha creato il mondo e che a fortiori destina
luomo alla visione di Dio, e necessariamente indebito. Quando dunque
Dio crea liberamente luomo che pu cos amare gratuitamente, lo crea
immancabilmente tale che possa ricevere questamore che lo divinizza,
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