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TEOGONIA
La Teogonia è un catalogo, cioè un lungo elenco di personaggi connessi tra loro attraverso una
complessa rete di relazioni - suddiviso in tre sezioni: Proemio; la vera e propria teologia e
teogonia; i Cataloghi delle spose divine di Zeus e delle generazioni degli eroi.
Dalle entità primordiali si giunge agli dei, rappresentati antropomorficamente e accanto a loro
esseri mostruosi che rappresentano le forze della natura.
Su tutti però trionferà l’ordine cosmico instaurato da Zeus, che porrà
termine ai violenti scontri e conflitti.
Solo i primi 900 versi sarebbero autentici. Stile dell’ultimo centinaio di versi richiama quello del
“Catalogo delle donne”, opera non esiodea.
Nel Catalogo sono cantate le unioni tra le donne mortali e gli dei e la loro discendenza, argomento
attinente alla conclusione della Teogonia.
OPERE E GIORNI
Struttura molto complessa: argomenti diversi, espressi in forme differenti (disgressione mitica,
apostrofe diretta, favola) e ai quali difficilmente si trova collegamenti tra loro.
Il poema è comunque unitario grazie alla presenza continua di due elementi:
Il riferimento al fratello Perse, a cui sono indirizzati tutte le riflessioni e gli
ammaestramenti;
Il riferimento a due concetti di fondo che sono centrali: il concetto di giustizia
L’importanza del lavoro. È notevole come, in un contesto culturale in cui l’unica attività
nobile per l’uomo appariva quella della guerra, Esiodo valorizzi il lavoro manuale.
Segno di cambiamento socio-economico
È certo che Opere e giorni sia successivo alla Teogonia: in quest’ultima veniva appena accennato il
mito di Prometeo ed in Opere e giorni viene approfondito con la figura di Pandora, che in Teogonia
era donna senza nome appena citata.
Poema didascalico, meglio dire poema sapienziale: in particolare, con l’ultima sezione, sembra che
Esiodo voglia insegnare ai contadini alcune modalità, impartendo insegnamenti: questi sono però,
in vero, una serie di luoghi comuni appartenenti alla tradizione, norme morali comunemente
condivise, più che insegnamenti. Raccoglie la sapienza degli antichi più che impartire lezioni.
Il pubblico cui si rivolge il poema è verosimilmente lo stesso di Teogonia, Odissea e Iliade.
la sua poesia è prodotto sacro dell’ispirazione divina, frutto del suggerimento delle Muse.
Nella trasmissione il poeta ha un ruolo importante: attraverso le Muse deve cantare il futuro e il
passato, attraverso le muse ha conosciuto la menzogna simile al vero e la verità, di cui si sente
indispensabile interprete.
sono attribuite varie opere, tutte tranne due giungono a noi con il solo titolo o poco più.
Quelle di cui abbiamo frammenti sono canti caratterizzati, al pari dei poemi esiodei autentici, della
presenza di temi sapienziali o legati alla genealogia divina e al genere del catalogo.
Non è escluso che una parte del catalogo sia autentico, ma vi sono certamente inserzioni di più di
un secolo successive.
Lo scudo di Eracle ci giunge per intero. Di questo sembra che la narrazione relativa ad Alcmena
fosse parte del Catalogo estrapolata e poi integrata in seguito con la porzione riguardante Eracle.
La porzione sull’eroe sembra ascriversi ad un’età posteriore a quella di Esiodo.
Si apre con lo stesso incipit del catalogo.
TRADIZIONE ED INNOVAZIONE
La dizione sottolinea il legame con la tradizione poetica arcaica. Da ciò, la formazione di Esiodo è
quella tipica degli aedi arcaici come Omero: attinse a materia e forme espressive tramandate
oralmente, se ne servì per creare la sua opera secondo le modalità caratteristiche della
composizione e trasmise oralmente al suo pubblico ciò che veniva producendo. La scrittura era
solo un supporto della sua attività.
Innovazione in particolare nel campo linguistico, utilizzo di nuovi epiteti e composti, ma
soprattutto: introduzione di un’interlocuzione poetica, il poeta parla di sé o fa riferimento al
fratello; superamento del narrare proprio dell’epica omerica un cui si narrano fatti e gesta di
personaggi estranei dal poeta.