Le odi di Orazio vengono chiamate CARMINA che in et arcaica erano qualcosa che
venivano ricordate grazie ad elementi fuori dal comune. Ai tempi di Orazio invece i
Carmen erano poesie di natura molto elegante e con una forma ben strutturata di
tradizione greca. Le odi ci sono arrivate in 4 libri ma in realt dovevano essere 3
perch con questo libro Orazio pens di aver finito ma 10 anni dopo una quindicina di
componimenti andarono a costituire il 4 libro. In tutto i componimenti sono 104. Nel
componimento che apre la raccolta, Orazio, rivolgendosi a Mecenate afferma che la
sua scelta di vita consiste nellessere lirycus vates. Questa decisione viene posta
sotto gli auspici delle Muse di Polimnia. Con questo particolare lautore intende
coltivare la poesia melica (cantata con accompagnamento di strumenti musicali) e
prende spunto dalla produzione di Alceo. Oltre a questa influenza , le Odi di Orazio
sono influenzate da un altro celebre poeta greco cio Pindaro, per lui irraggiungibile.
Orazio elabora due diversi concetti di poesia:
1. Da un lato una poesia come tecnica e arte della raffinatezza, resa particolarmente
satira grazie alla tecnica perfetta. Tratta temi impegnativi ma c qualcosa della
tecnica del labor limae.
2. Poesia intesa come opera di altissima ispirazione, pi vicina a Pindaro, tenta di
elevarsi verso la magnificenza.
Fra queste due alternative, Orazio preferisce la prima e quindi in armonia con questa
concezione rifiuta in numerosi passi lelevatezza dei temi eroici. Orazio
particolarmente convinto del valore della sua opera ma non contesta la superiorit
delleros ma rivendica per la lirica un posto adeguato al suo valore. Quindi Orazio
afferma la grandezza e leternit della sua opera(poesia valore eternante). Infatti
alla fine del terzo libro egli afferma di poter aspirare allimmortalit grazie al suo
monumento letterario pi duraturo del bronzo. Orazio nelle odi non si definisce come
poeta ma come vates. Questo vocabolo presuppone uninvestitura divina e infatti
Orazio si atteggia come un poeta protetto da divinit. Quindi era una sorta di
prediletto degli dei infatti egli spiega che una volta un albero era crollato e si sentii
miracolato. Unaltra volta gli pass accanto un lupo, ma non lo aggred ed unaltra
volta ancora quando da bambino si era addormentato fuori visto che era protetto
nessun serpente lo morse.
Quindi i poli di attrazione per Orazio sono rappresentati da Pindaro e da Alceo ma
mentre le movenze di Pindaro vengono riprese solo occasionalmente, Alceo e con lui
Saffo rappresenta un riferimento costante. Infatti Orazio per quanto riguarda la
metrica non introduce la metrica Pindarica ma il metro eolico, tipico di Alceo.
La poesia oraziana ha unimpostazione allocutiva
Raramente i carmi
si presentano come monologhi interiori; di regola sono rivolti a un destinatario, che
pu essere una figura pi o meno fittizia. La sua poesia inoltre un elogio alla
tradizione e unarte allusiva cio il poeta inserisce nei suoi carmi citazioni di altri
autori ma rielaborandoli in una versione autonoma. Esempio di arte allusiva si trova
nellode 1,37 in cui il poeta celebra la vittoria di Ottaviano su Cleopatra e che simile
ad un frammento di un carme di Alceo in cui il poeta parla della morte del tirannio
Mirsilio. La differenza sta nel fatto che Orazio ha rispetto per gli sconfitti (Cleopatra)
mentre Alceo no.