Sei sulla pagina 1di 22

Italia

Biennio rosso e la rivoluzione impossibile

Mussolini

Il trincerismo
Dopo le ferite della Prima Guerra Mondiale, Mussolini ha ripreso la direzione del suo giornale,
cambiando il sottotitolo in quotidiano dei produttori e dei combattenti. Segna quindi la fine
dell'esperienza socialista di Mussolini e segna l'inizio di una nuova fase politica, quella del
trincerismo.
Secondo Mussolini, a livello europeo c'è una trincea che separa due tipi di uomini: coloro che hanno
vissuto le esperienze della guerra e capiscono che ha portato un cambiamento radicale della
società, e quelli che credono che sia tornata la Belle Epoque, e quindi si possa tornare tutto come
prima.

I fasci di combattimento
Il 23 marzo 1919, nella piazza di San Sepolcro, a Milano, Confindustria (sindacato industriale)
presta a Benito una sala gratuitamente per fondare il suo movimento politico: i fasci di
combattimento. Quando il movimento nasce non c'è la concezione autoritaria che ci sarà poi nella
dittatura, perché i fasci nella Roma antica simboleggiano l'unione della plebe romana, e in
parlamento era nato un gruppo trasversale fatto da persone di correnti diverse che si chiamava il fascio
interventista.
◀ Uno dei loro simboli era il teschio con il pugnale in bocca, ripreso dagli
arditi che accettavano anche le missioni più suicide. Per i reduci della guerra,
abituarsi a una vita normale era stato difficile se non impossibile; perciò
cercavano di appagare il loro desiderio di eccezione prendendo parte a questi
gruppi. Nell'Italia del primo dopoguerra molti non ritrovano il lavoro che
avevano prima e scoprono che le donne che avevano dovuto mettersi a
lavorare, vogliono continuare a farlo.

Il programma è nazionalista: chiede lavoro per tutti e uno spazio per l’Italia nei rapporti
internazionali. Iniziate le trattative di pace, gli italiani decisero infatti di lasciare il tavolo delle
trattative. La protesta popolare italiana insorge contro le potenze, con a capo i nazionalisti e Gabriele
D’Annunzio, leader del decadentismo1. Egli si arruola in aviazione e fu protagonista del volo su
Vienna, distribuendo migliaia di volantini invitando gli austriaci ad arrendersi.

La conquista di Fiume
Lo slogan di D’annunzio è “La vittoria mutilata”: l’Italia si è sacrificata, e i vincitori non le danno
nulla. La questione arriva alla città di Fiume, che Wilson ha attribuito alla Jugoslavia, ma in realtà la
maggioranza dei cittadini è italiana, tanto che c'è un consiglio che regola la vita degli italiani. Siccome

1
la cui opera manifesto è À rebours Di George Huysmans.

1
la protesta nazionalista italiana si fa sempre più forte, gli italiani decidono di mandare un contingente
di italiani, francesi e inglesi per difenderla da un tentativo di insurrezione dei nazionalisti italiani.

I primi giorni di settembre 1919 D'Annunzio decide di mettersi a capo di una colonna di armati
formati da ex arditi e giovani per cercare di entrare a Fiume forzando il blocco. Arrivati vicino alla
città, dei comandanti del contingente di protezione decidono di disertare e arruolarsi con D'Annunzio
rubando anche i camion dell'esercito italiano.
I legionari2 entrano a Fiume nonostante il blocco. Iniziano le trattative affinché Gabriele lasci la città,
la quale con lui è diventata un centro di intellettuali, arditi, delinquenti, devianti e criminali. A
Fiume le donne sono indipendenti, hanno uguali diritti e nascono libri di poesia e quadri tra i più
svariati artisti.

Intanto in Italia, dopo le dimissioni di Nitti, diventa primo ministro Giolitti che il trattato di Rapallo
con la Jugoslavia, con il quale Fiume diventa città libera sotto il controllo degli alleati e della SDN
con un corridoio che viene assegnato all'Italia sul quale ha la sovranità.
Decidono di fare un referendum, positivo, ma D'Annunzio blocca tutto e insieme al suo braccio destro
elabora una costituzione moderna.
Giolitti aspetta un po', poi si scoccia e ordina il 24 dicembre di sparare su Fiume. Dopo due giorni di
combattimenti, D'Annunzio dichiara di arrendersi a patto che chi l’abbia seguito possa tornare senza
problemi a casa.

L’occupazione delle fabbriche


In Italia le manifestazioni continuano sempre più forti, e non trovano risposta da parte degli
industriali, i quali hanno problemi di conversione e riconversione3. In un'Europa disastrata la
richiesta di beni è bassissima, e quindi le industrie non riescono a dare posti di lavoro e migliori salari.
Nel 1919 comincia un’escalation di proteste, sfocianti nel 1920, quando Bruno Buozzi, leader della
CGIL, elabora un documento chiamato “memoriale Buozzi4” dove chiede agli industriali una serie di
condizioni per migliorare il lavoro dei metalmeccanici.

Gli industriali non concedono nulla, e nel sindacato prevale la corrente massimalista. Molte
fabbriche iniziano ad essere occupate dagli operai, anche se molti industriali hanno cercato di
proteggerle con la serrata, ovvero chiudendole. Preparandosi a uno scontro con l’esercito, vengono
create delle squadre armate chiamate guardie rosse che presiedono le fabbriche per proteggerle. Al
governo c’è Giolitti, il quale ordina all’esercito di non intervenire, creando malumore negli industriali,
che iniziano a vedere Giolitti come un potenziale nemico.

Sia all'interno del sindacato, sia all’interno del partito, nessuno vuole questa rivoluzione, e di fatti si
rivela impossibile: i minimalisti, che hanno ripreso il controllo della CGIL, si siedono al tavolo delle
trattative con Giolitti, e decidono di finire questa rivoluzione vedendo lo sgombero delle fabbriche,
con il miglioramento minimo dei salari. La borghesia però non si fida più di Giolitti ed è rimasta
molto turbata da ciò che è successo, perché capiscono che ci sono delle condizioni bolsceviche. In più,
comincia a chiedere ordine, disciplina e rispetto delle leggi, luogo perfetto per l’inizio dell’ascesa
politica di Mussolini.

2
Il termine legionario dice già che nell'impresa di Fiume c'è l’ispirazione all'impero romano presa anche da
Mussolini.
3
Ho cominciato a produrre cose che servivano alla guerra, ora devo trovare delle cose adatte ai civili.
Riconversione: stessa cosa, ma al contrario.
4
Questo diventerà poi il documento di richiesta dei diritti di tutti gli operai.

2
Il biennio nero
Il biennio nero comincia alla fine di quello rosso, nel 1920, con un aumento delle iscrizioni al
movimento mussoliniano e aggressioni ai luoghi principalmente socialisti. Il partito socialista però,
nonostante la grande diffusione, non riesce a rispondere a questo tipo di aggressioni. Mussolini in
questo periodo infatti utilizza la politica del “doppio binario”: legittima la violenza come
strumento politico, e davanti all’opinione pubblica si presenta come l’unico in grado di
controllare la violenza fascista.
Nel movimento di Mussolini nascono due correnti opposte:
➢ Intransigenti: vogliono la rivoluzione fascista, con il potere a Mussolini. Chiusura del
Parlamento e dittatura. Troviamo alcune tra le più importanti figure del fascismo, come Dino
Grandi.
➢ Parlamentaristi: guidata da Mussolini, credono che il miglior modo per una presa di potere
siano le elezioni.

Nel 1921 abbiamo due importanti avvenimenti politici in Italia


➢ nascita PCd’I (partito comunista italiano). Al congresso del partito socialista di Livorno si
discute sul fatto che Mosca chiede l’espulsione dei minimalisti dal partito (terza
internazionale). L’assemblea respinge questa richiesta, mentre l’ala massimalista decide di
abbandonare il congresso e creare questo nuovo partito, perché erano filorussi. Ne fanno parte
gli ordinovisti5, come Antonio Gramsci, sostenitori della Terza Internazionale, marxisti
ortodossi. Viene accettata nella PCd’I la condizione di Mosca. Nasce la divisione tra
comunisti e socialisti.
➢ Al congresso di Roma dei fasci di combattimento si trova una soluzione allo scontro interno
grazie a Dino Grandi, che riesce a conciliarle e Mussolini riesce a far diventare il movimento
un partito, chiamato PNF. La ragione della trasformazione è molto chiara: la struttura
gerarchica del partito l’aiuta a individuare gli intransigenti. Le iscrizioni iniziano a
aumentare e tra le sedi del partito si distinguono tra le più violente quelle di Modena, Bologna
e Firenze.

Marcia su Roma
Nel 1922 i vertici del PNF, Italo Balbo, Emilio De Bono, Bianchi e De Vecchi, decidono e
organizzano la Marcia su Roma, un’azione di forza che vuole costringere il re a dare a Mussolini
l’incarico di formare il nuovo governo dandogli il ruolo di Primo Ministro. Fiumi di persone devono
convergere verso Roma, cacciare i vecchi sindaci e prendere il comando delle varie amministrazioni
comunali che circondano la città. Partono da Napoli, Milano, Bologna, Modena, Firenze, Torino,
Ferrara. Queste persone sono poco armate e la maggior parte delle armi sono bastoni e manganelli.
Questa marcia è composta da persone di ceto diverso (studenti, operai, contadini) guidate dai
quadrumviri, senza Mussolini, il quale aspetta a Milano, così in caso di fallimento è pronto a
disconoscere questa impresa.

Alla fine di Ottobre si trovano davanti alle porte di Roma, la quale è presidiata dall’esercito. Il
presidente del consiglio, Facta, nonostante fosse stato contattato da Mussolini nei giorni precedenti,
decide di consegnare al re un decreto di emergenza che autorizza i militari a sparare sulla folla, con
tutti i mezzi che avevano. Il re lo riceve, ma non lo firma per due motivi:

5
Rivista torinese chiamata Ordine Nuovo

3
➢ la situazione potrebbe degenerare e questa marcia potrebbe portare un rovesciamento del
trono a favore del Duca D’Aosta, il quale non ha mai nascosto la sua tendenza fascista;
➢ Mussolini l’anno precedente ha insinuato una notizia falsa, ovvero quella che l’esercito
simpatizzi per lui, che ha fatto breccia anche nei vertici militari. Quando il re chiede consiglio
sul da farsi ai generali, loro gli dicono di non mettere alla prova la fedeltà per la corona.

Quando Facta dà le dimissioni, i posti di blocco alle porte di Roma si sciolgono e la marcia può
entrare liberamente dentro Roma. I quadrumviri telefonano a Mussolini comunicando la riuscita. Egli
arriva il 28 ottobre 1922, presentandosi a fianco del sovrano, il quale lo incarica di formare il nuovo
governo. Lui sa di non avere la maggioranza politica, perciò non crea un governo di fascisti, ma
sceglie ministri nazionalisti, indipendenti (come Giovanni Gentile), fedeli alla corona (come
Federzoni), appartenenti al Partito Popolare, ma non socialisti. Lo fa anche per dimostrare che
rispetta le istituzioni, che è un parlamentarista.

Mussolini continua a acquisire consensi e meriti anche grazie alla ripartenza e crescita dell’economia,
anche se non ha agito per cambiare qualcosa. Nel 1923 a Corfù (nostra grazie al trattato di Sèvres)
vengono mandati dalla SDN una delegazione di militari anche italiani che devono decidere i confini
con albanesi e greci, i quali hanno determinato degli scontri. Un gruppo di banditi però assaltano i
mezzi e uccidono i militari, portando Mussolini a inviare una flotta e bombardare Corfù. Chiede che
la Grecia sia condannata per l’eccidio della delegazione italiana con un sostanzioso pagamento di
danni. Pagati i danni, lui lascerà l’isola. Questa iniziativa internazionale viene apprezzata soprattutto
dal partito inglese dei Tories conservatori, che lo vedono capace di difendere il rispetto dell’Italia.
Nasce l’amicizia con Winston Churchill, tenuta in vita grazie a un rapporto epistolare fino al 1944.

Politica interna, 1923


➢ Non avendo maggioranza in parlamento, Mussolini potrebbe essere mandato a casa molto
velocemente; perciò un suo deputato, Acerbo, vara una legge che cambia il sistema, fino a
ora proporzionale6, in maggioritario7. Il sistema maggioritario è meno democratico, ma è
più comodo perchè si sa già subito chi governa. Mussolini con questa legge acquista molto
pregio, perché questa legge è stata votata non solo dai fascisti, ma anche dall’opposizione.
Nel maggio del 1924 vince le elezioni con il 60% del consenso, nonostante le violenze
fasciste.
➢ Nasce il GCF, il Gran Consiglio del fascismo, organo di coordinamento che però rimane
fuori dalla struttura dello stato.
➢ Gli squadristi vengono obbligati a entrare in una forza militare chiamata MVSN, la quale è
sotto il controllo dell’esercito. L’operazione suscita molte proteste e molti si rifiutano di
entrarci. L’episodio più violento è il pestaggio di Don Minzoni da parte degli squadristi.
➢ Mussolini firma il trattato di Roma (1924), un trattato tra Italia e Jugoslavia che prevedeva
la cessione di Fiume all’Italia in cambio di Porto Baros.

6
Problemi di governabilità, in quanto si fa la proporzione dei voti ricevuti.
7
L’italia è divisa in collegi, i quali possiedono ognuno un seggio elettorale e dei candidati. Chi riceve più voti
viene eletto.

4
Secessione dell’Aventino
Alle elezioni quindi vince il GCF con una grande maggioranza. Il parlamento aveva condannato le
violenze da parte del partito di Mussolini; i fascisti non rinnegano le violenze, ma le reputano non
condizionanti per il risultato delle elezioni. Non è della stessa idea il leader del partito socialista
italiano, Giacomo Matteotti.
Il 10 giugno 1924 un gruppo di squadristi romani lo rapiscono, ma non è certo se sia stato Mussolini a
dare l’ordine. Le indagini portano ad Amerigo Dumini, il quale viene arrestato mentre sta scappando
verso Milano. L’opinione pubblica rimane molto scontenta dall’accaduto, e i partiti di opposizione
decidono di protestare lasciando la camera, non pensando che così Mussolini ha la piena libertà.
Con la secessione dell’Aventino8, al senato Mussolini riesce a incassare la fiducia, che gli permette di
continuare la sua carriera. In agosto, scoperto il cadavere di Matteotti, morto in seguito al pestaggio
del 1924, si apre il processo contro Dumini e si scopre che aveva preso ordini da un fedelissimo di
Mussolini, Rossi, capo del suo ufficio stampa. Durante il processo viene anche offerto alla pubblica
opinione il capo della polizia, Emilio De Bono, che viene licenziato da Mussolini. Gli intransigenti
intervengono, con la difesa di Dumini presa dal leader, Farinacci, capo dei fasci di Cremona.

Nascita della dittatura


Nell’autunno del 1924, due provvedimenti di legge proposti da Mussolini vengono rifiutati dal
Parlamento. I poteri forti decidono di lasciarlo lì, non avendo altri nomi, ma con un ultimatum da
parte degli intransigenti: o l’Italia diventa una dittatura fascista, o verrà abbandonato anche da loro.
Il 3 gennaio 1925 Mussolini assume la responsabilità politica e morale del fascismo. Nasce la dittatura
fascista in Italia, con i provvedimenti (come la chiusura del parlamento) e le leggi fascistissime con
cui costruirà lo stato totalitario. Il maggior artefice della costruzione giuridica è Alfredo Rocco, che
pubblicherà il nuovo codice penale, il quale prende atto dei nuovi reati introdotti con le leggi
fascistissime. Lo Statuto Albertino subisce forti limitazioni dovute a queste leggi, ma Benito non lo
abolirà mai.

Il Gran Consiglio del Fascismo (Fascismo costituzionale)


Il Gran Consiglio del Fascismo viene creato per armonizzare e diminuire i contrasti tra le
componenti del fascismo. Entra a far parte della struttura dello stato fascista con una legge che lo
costituzionalizza, ed è composta da fazioni anche in contrasto tra loro. È presieduto dal capo del
governo (Mussolini) che ha il potere di convocarlo e di stabilire gli argomenti di discussione
durante le sedute.
Ne fanno parte:
➢ i quadrumviri;
➢ il segretario e l’ex segretario del PNF;
➢ i ministri;
➢ i presidenti di organizzazioni culturali e politiche fasciste.

Determina in Italia la nascita della diarchia9, la quale però sarà sbilanciata, perché Mussolini assume
una serie di poteri che riducono l’equilibrio di questi due centri di potere. Il più importante di questi è
quello di poter interferire sulla linea dinastica di trasmissione del trono, riducendo il peso della
monarchia. Mussolini ha anche il potere di determinare i possibili candidati alla guida del governo

8
I deputati della plebe romana avevano abbandonato il senato e si erano radunati sul colle Aventino.
9
struttura di potere bicefala (corona-Mussolini) che da quel momento caratterizza la vita politica italiana.

5
da sottoporre alla corona (stato che assorbe il partito). Da ultimo, il Gran Consiglio definisce le liste di
candidati da eleggere al parlamento, e gli italiani devono solo accettare o negare.

Leggi fascistissime
➢ 1925: il potere esecutivo diventa superiore a tutti gli altri e affidato a Mussolini. Egli si
ritrova nello stesso tempo capo del governo e capo del partito. La scelta e la sostituzione dei
ministri spetta solo a lui, che però a livello formale continua a rispondere al sovrano del suo
operato10. Lo stato inizia ad assorbire il partito: i governi Mussolini non dipendono più da
nessuna maggioranza parlamentare. (Modello Bismarck: parlamento subalterno, potere in
mano all’esecutivo, controllo del sovrano.)
○ Mussolini può prendere provvedimenti di legge fuori dal parlamento. Quando si
auto-assegna il potere sovrano (legislativo), esce da qualsiasi ambito costituzionale.
○ Assume su di sé in modo temporaneo il ruolo di ministro degli interni, esteri e della
guerra.
➢ 1926: comuni e province perdono lo status di enti locali su base elettorale. Questo vuol
dire che i sindaci e i presidenti delle province non sono più eletti dai cittadini. Il sindaco viene
chiamato podestà.
○ I presidenti delle province lavorano in collaborazione con dei consigli (comunale e
provinciale), i quali sono formati da persone nominate dal governo e facente parte dei
notabili della città/provincia, non per forza iscritti al partito nazionale fascista.
○ I prefetti aumentano il loro potere di controllo sui cittadini e rispondono direttamente
a Mussolini. Da quel momento in poi una delle attività principali dei prefetti diventerà
il dossieraggio dei personaggi poco allineati con le direttive del fascismo.
➢ Cessazione della libertà di stampa, di associazione, di insegnamento.
➢ Dichiarazione di decadenza di tutti i deputati aventiniani.
➢ Scioglimento e messa a bando di tutti i partiti e movimenti politici.
➢ Nasce il tribunale speciale. È itinerante, composto da giudici militari e togati. Viene
reintrodotta la pena di morte, anche se saranno poche. Per gli oppositori politici, gli anni di
pena sono aumentati e sono condannati all’esilio. tre tipi di condanne: condanne a morte
(poche), condanne a prigione (tante) e condanne al confino in posti remoti, come Lampedusa
e le Tremiti. Nasce anche una letteratura dei confinati.
➢ Viene arrestato Gramsci che morirà in carcere. Pare che Mussolini l’avesse voluto graziare,
ma Togliatti, l’anima sovietica del partito comunista d’Italia, lo ostacolerà.
➢ Fenomeno del fuoriuscitismo
➢ Viene fondata la polizia segreta fascista: OVRA. Il modello dell’OVRA viene preso dalla
polizia stalinista con la CEKA, che a sua volta aveva avuto come modello la polizia zarista.
➢ obbligo di iscrizione al PNF per tutti gli impiegati statali (insegnanti)
➢ Il parlamento diventerà un semplice organo di controllo, popolato di deputati che vengono
scelti direttamente da Mussolini.

Quota 90
Dopo la formazione del primo governo Mussolini, l'obiettivo è quello di difendere e continuare la
politica liberista dello Stato liberale italiano. Perciò si inizia a rafforzare il potere di acquisto della
lira, in modo tale che le buste paga dei lavoratori potessero diventare più pesanti. De Stefani, il

10
rispetto dello Statuto Albertino.

6
neoeletto ministro dell'economia, non è d'accordo, e perciò si nomina Volpi, protagonista di quella che
poi verrà chiamata Quota 90, varata nel 1926.
Quota 90 è una decisione unilaterale del governo Mussolini dove la lira viene portata al cambio della
sterlina a 90 lire, mentre fino a quel momento era di 120.
È quindi una manovra politica, perché gli stranieri cominciano a comprare meno prodotti italiani e
tutte le aziende italiane vengono danneggiate. Adesso la piccola e media borghesia accetta e sostiene
il regime, ma le aziende che vivevano di export sono costrette a licenziare e a chiudere.
Nonostante le proteste degli industriali, Mussolini lancia un messaggio a Confindustria dove annuncia
di star andando verso un rigido protezionismo, il quale avrà un culmine nel 1930-31 quando arriva
l'effetto domino del crollo di Wall Street.
Inizia una nuova fase della politica economica del fascismo che è basata su tre pilastri:
➢ Diminuzione dell'inflazione;
➢ Tutela dei piccoli risparmiatori;
➢ Tutela delle grandi concentrazioni industriali.

Il fuoriuscitismo e la concentrazione antifascista


Con le leggi fascistissime il partito nazional-fascista diventa unico, facendo iniziare così il
fuoriuscitismo, ovvero la migrazione di oppositori politici per continuare la loro propaganda
fuori dall’Italia, scegliendo come centro Parigi, che diventa la roccaforte della democrazia. Viene
unificata la concentrazione antifascista, dove si riuniscono tutti i personaggi che avevano
abbandonato la camera dopo il delitto Matteotti (comunisti, socialisti, repubblicani ed esponenti della
CGIL).
Questo organismo eredita le divisioni interne, ma diventa un centro di propaganda e documentazione
su cosa sta succedendo in Italia, mantenendo i contatti con tutti gli emigrati che erano andati via
dall’Italia per lavoro in Francia. Nel 1929 due esponenti socialisti, Emilio Lussu e Carlo Rosselli,
fondano un movimento chiamato Giustizia e Libertà, organizzato sul vecchio modello di Mazzini, il
quale ha come obiettivo quello di fare concorrenza ai comunisti come partito politico, perchè
quando scappano all'estero l’unico partito che aveva voluto creare in italia una rete clandestina era
stato il partito comunista.

GL riuscirà a costruire fino al 1930 una piccola rete, mentre il partito comunista era molto diffusa
anche nelle piccole città, soprattutto nel centro nord. Nel 1930 Rosselli pubblica Socialismo liberale,
quindi questo partito segue un liberalsocialismo, che cerca di trovare un punto di incontro tra i valori
del liberalismo e quelli del marxismo
➢ liberalismo: ruolo chiave del principio di libertà;
➢ marxismo: finalità della giustizia sociale (principio di uguaglianza).
Il loro obiettivo era la costruzione di una repubblica democratica, buttando giù però prima il
fascismo. Proprio per la giustizia sociale, Rosselli immagina questa repubblica con un forte controllo
sull’economia, eliminando tutti gli ostacoli economici che impediscono la giustizia sociale.
Nel 1937 un gruppo di fascisti francesi uccideranno i fratelli Rosselli insieme alla moglie del fratello
Nello, su ordine di Mussolini. La morte dei Rosselli indebolisce la GL, ma molti dei suoi militanti li
ritroveremo in un partito della resistenza italiana che riprende il nome di quello di Mazzini: il partito
d'azione, fondato da Lussu.

7
I patti lateranensi (11 febbraio 1929)
Si chiude la questione di Porta Pia, contribuendo alla conquista del consenso di Mussolini che ha
iniziato nel 1929. Se vuole dare stabilità al fascismo, necessita della simpatia di 3 punti della società
italiana:
➢ Piccola e media borghesia italiana: aumenta il potere d’acquisto dei salari dei lavoratori
dipendenti attraverso una mossa di rafforzamento della lira, la cosiddetta quota 90 (1926);
➢ Mondo economico: mette al ministero delle finanze un liberista nel 1922. Messaggio molto
rassicurante, che però successivamente verrà in parte ridotto con la quota 90;
➢ Chiesa cattolica: Mussolini, da sempre anticlericale, ha capito che la chiusura della ferita con
la chiesa sarebbe stato importantissimo. Fa così i patti lateranensi, formati da tre trattati:
1. La chiesa viene riconosciuta indipendente e soggetto di diritto internazionale
(rettifica delle guarentigie). La chiesa riconosce ufficialmente Roma come capitale
italiana e il cattolicesimo divenne la religione di stato, portando con sé l'obbligo del
crocifisso nelle aule scolastiche. Il papa è Achille Ratti, con il nome di Pio XI;
2. Convenzione finanziaria; cospicuo risarcimento (750 milioni di lire in contanti e 1
miliardo in titoli di stato) che lo stato paga alla chiesa come indennità delle
confische dei beni della chiesa fino al 1870. Solo due personaggi della storia hanno
indennizzato la chiesa per le conquiste: Napoleone e Mussolini.
3. Concordato che regola i numerosi aspetti del rapporto stato-chiesa:
3.1. Vescovi devono giurare fedeltà allo stato italiano;
3.2. Lo stato italiano riconosce gli effetti civili del matrimonio religioso;
3.3. Lo stato italiano istituisce l’insegnamento della religione cattolica nelle
scuole di tutti i gradi;
3.4. L’unica organizzazione di massa non fascista viene riconosciuta A.C.
(Azione Cattolica) che poteva organizzare cose per i ragazzi.
Firmati i patti, iniziano i problemi: le regole del concordato dovevano essere tradotte in leggi per lo
stato italiano, ma le parole sembrano modificare gli accordi presi. Se il parlamento stravolge il
concordato, tutto il trattato sarà considerato nullo dal papa; inoltre fa una dichiarazione dove
dichiara Mussolini “uomo della provvidenza”, perché ha come scopo quello di inchiodare Mussolini
alle sue responsabilità: se lui stravolge le norme del concordato nella traduzione in legge, si
metterebbe in difficoltà da solo perché è stato nominato dal papa come un uomo mandato da dio per
finire la questione romana.
Vi sono delle trattative per trovare un compromesso, trovato nel 1931:
1. AC viene dichiarata organizzazione diocesana, ovvero che dipende dalle singole diocesi e
non più dal Vaticano;
2. I circoli giovanili di organizzazione cattolica devono cambiare nome in “associazione di
azione cattolica”;
3. I vescovi scelgono come dirigenti di AC locali solo figure non iscritte precedentemente a
partiti ostili al regime (esilio Sturzo, 1925);
4. AC, coerentemente ai suoi fini religiosi, non deve occuparsi di politica, astenendosi da tutte
quelle forme organizzative tipiche di un partito politico;
5. Le associazioni di AC non possono svolgere alcuna attività sportiva nelle parrocchie,
perché Mussolini voleva che ci fosse una partecipazione collettiva nelle attività sportive.

8
La repubblica di Weimar (1919-1933)
Politica interna
Negli stati operai le tensioni e le crisi del primo dopoguerra vengono tenute sotto controllo perchè
hanno una lunga tradizione liberaldemocratica, per cui lo stato non vacilla davanti alle crisi
economiche e alle proteste. La fragilità invece dello stato liberale italiano sarà sfruttata da Mussolini
per la sua ascesa al potere.

Negli imperi centrali la situazione è molto confusa e fuori controllo: il contesto di massimo disordine
e più drammatico è quello tedesco. Nel novembre 1918, nel porto di Kiel (Mar Baltico) si scatena una
protesta di marinai a causa delle misere condizioni di fame a bordo delle navi della marina. A ciò
consegue una serie di proteste da parte di tutta la popolazione che chiede da mangiare, fino a far
nascere a Berlino dei consigli sotto il modello dei Soviet russi.

Il kaiser11 Guglielmo II si rifugia in Olanda il 9 novembre 1918, e perciò viene proclamata una
repubblica (provvisoria) con a capo Ebert. Nel giugno 1919 l’assemblea costituente promulga la
nuova costituzione tedesca:
➢ Potere legislativo: affidato a un parlamento, diviso in reichstag (elett in scala nazionale), e
una camera dei Lander (eletto dai cittadini dai Lander). Questo parlamento monocamerale
viene eletto in modo proporzionale, con suffragio universale (maschile e femminile);
➢ Potere esecutivo: affidato al cancelliere, il quale nomina i suoi ministri, e una parte viene
data al presidente della repubblica (si parla di semi-presidenzialismo); Il presidente viene
eletto direttamente ogni 7 anni e può
○ nominare il cancelliere sulla base della maggioranza parlamentare;
○ sciogliere il parlamento;
○ potere di veto assoluto sulle leggi parlamentari;
○ sospendere i diritti costituzionali per casi di emergenza: può quindi dichiarare lo
stato di emergenza.

L’unico problema di questa repubblica era che aveva una concezione molto democratica e moderna,
ma è stata introdotta in un contesto sociale, politico e economico ancora troppo legato alle radici
prussiane dei tedeschi.

La repressione del moto rivoluzionario spartachista


Quando nasce la Repubblica di Weimar, la SPD controlla sia il governo centrale sia molti Lander. Nel
1917 nasce una scissione della SDP chiamata Lega di Spartaco, con Rosa Luxemburg e Karl
Liebknecht. Nel gennaio 1919 la Lega cambia nome Partito Comunista Tedesco.

Vogliono la rivoluzione bolscevica anche in Germania, con l’opposizione della SPD. Scoppiarono dei
moti di protesta a Berlino e in Baviera e il governo mandò l’esercito per fronteggiarle, facendo
nascere delle lotte armate tra i protestanti e le forze armate. Nonostante non abbiano iniziato loro
gli scontri, gli spartachisti ci entrano per attuare la rivoluzione voluta. La polizia si rende conto che

11
imperatore, ha più potere del presidente.

9
non riesce a reprimerli, e allora crea delle formazioni paramilitari mercenarie composte soprattutto
dai reduci della GM1 facenti parte dei battaglioni d’assalto, chiamate Freikorps. Si arruolano un po’
tutti, anche operai disoccupati e vagabondi.

La sinistra quindi usa la destra (freikorps) per reprimere la sinistra. La settimana di sangue finisce con
l’eliminazione dei due fondatori del partito, ma non farà finire le violenze spartachiste, le quali
continueranno fino al 1922.

Politica economica
Nei primi anni della repubblica di Weimar il pericolo non viene solo dal revancismo nazionalista di
destra, ma viene anche dalla brutta situazione economica tedesca di crisi. In Germania l'inflazione è
negativa, ma si mantiene sotto controllo, ma con la richiesta del pagamento dei danni di guerra del
1921 la situazione va fuori controllo:
➢ il marco non è più convertibile in oro (esce dal gold standard exchange)
➢ iniziano a stampare moneta (non si fa, perché la moneta in circolo deve sempre rispecchiare
la ricchezza del paese).
Gli Stati Uniti hanno prestato soldi a tutti i paesi vincitori, e i debitori fanno affidamento sul
pagamento dei danni di guerra per risanare i loro debiti. Gli Stati Uniti quindi finiscono la loro politica
isolazionista per aiutare la germania con la sua crisi.

Nel 1922 una sterlina valeva 35 mila marchi; alla fine del 23 una sterlina ne varrà 18mila miliardi.

Occupazione francese della Ruhr e la svolta conservatrice


Nel 1923 la SPD dichiara che la Germania è impossibilitata a pagare i danni di guerra, e nel
gennaio la Francia risponde occupando il bacino minerario della Ruhr, il più importante, per
garanzia del pagamento. I tedeschi rispondono con uno sciopero generale e una resistenza passiva12
di quell’area.
In questa invasione francese si alimenta non solo la destra, ma anche la NSDAP (partito nazional
socialista degli operai tedeschi).

L’Inghilterra condanna l’invasione francese, perché capisce che questa invasione distrugge
definitivamente il ripartitore dell’economia tedesca. Questo è un momento molto drammatico per i
tedeschi, perché le buste paga e i salari dei dipendenti non valgono praticamente nulla, mentre chi ha
investito in moneta pregiata e chi ha comprato immobili all’estero si arricchisce. Gli imprenditori
avevano infatti predetto questa situazione, e avevano cambiato in valuta forte il loro patrimonio, e
iniziano a comprare a prezzi stracciati migliaia di aziende fallite.

Nel 1923 sale al potere Gustav Stresemann, conservatore di centrodestra.


Diventato leader, riesce a:
➢ convincere i francesi a ritirarsi (politica estera);
➢ riprendere le persecuzioni contro la sinistra (politica interna);
➢ creare una nuova moneta, il marco di rendita, che non è più garantito dall’oro ma dai beni
dello stato (politica economica).
12
Disobbedienza alle norme temporanee francesi

10
L’anno dopo gli americani varano il piano Dawes13, il quale prevede di ristrutturare il debito
tedesco allungando le rate di pagamento del debito (diminuisce l'ammontare di ogni rata) e di prestare
dollari ai tedeschi.
Viene firmato il trattato di Locarno nel 1925 tra tedeschi e francesi, grazie alla mediazione
americana, che ripristina i confini del trattato di Versailles. L’operazione si conclude quando la SN
accoglie la Germania.

La destra eversiva14 contro la repubblica di Weimar


La destra di Weimar è composta da due movimenti:
➢ destra nazionalista, composta da tedeschi con nostalgia dell’impero prussiano che avevano
perso tutto. Il loro riferimento politico era quello del maresciallo HindenBurg, che aveva
preso il potere nel 1916;
➢ estrema destra, rappresentata dal NSDAP.

L’NSDAP nasce nel 1919. Tra i fondatori troviamo un giovane imbianchino squattrinato chiamato
Adolf Hitler, insieme a molti esponenti della Thule, un’organizzazione segreta dedita allo studio
delle scienze occulte. Questa associazione vede come partecipante anche Rosenberg, che scriverà le
leggi di Norimberga (persecuzione ebrei); Von Liebenzell, che teorizzava la razza ariana come
perfetta; Ernst Rohm, grande amico di Hitler, che diventerà il capo delle camicie brune e il braccio
armato del partito nazionalsocialsita (Era il leader più vicino alla componente socialista); Hans
Frank, responsabile delle deportazioni.
Prendono il nome dei due partiti più famosi, per avere la maggior parte dei consensi: dagli operai
disoccupati in cerca di futuro ai nazionalisti in cerca di una grande patria.

La svastica è un simbolo proveniente dalla religione induista, e

▶️
rappresenta il simbolo della vita. I nazisti cambieranno senso di rotazione
in antioraria e, di conseguenza, anche il significato.

A quel punto, in una Weimar che sta collassando, Hitler progetta un colpo
di stato in Baviera: il putsch di Monaco. Progetta l’indipendenza della
Baviera, prendendo anche contatti con delle autorità bavaresi, con anche
alcuni appoggi. Il piano si scatena, lui è aiutato dalle sue forze paramilitari "camicie brune”. Fallisce e
viene arrestato per 5 anni, ma farà solo 13 mesi. Qui scriverà il Mein Kampf, testo fondamentale del
nazismo di Hitler che poi seguirà punto per punto per creare il suo governo. Prevedeva:
➢ Il ripudio del trattato di Versailles;
➢ La conquista dello spazio vitale di cui la germania ha bisogno per diventare una grande
nazione;
➢ La privazione del diritto di cittadinanza a tutti gli individui non di razza tedesca. Lui era
austriaco ma divenne tedesco per arruolarsi nella I GM.
Hitler capisce in prigione che la strada per prendere il potere bisogna seguire il suo nuovo idolo:
Benito Mussolini. La presa di potere sarà quindi costituzionale, con la conquista elettorale del
parlamento.

13
Economista che ha trovato il piano di salvataggio dell’economia tedesca
14
Vuole rovesciare il paese

11
Il mito di Weimar
È una situazione di collasso economico, ma qui nasce uno dei contesti culturali e intellettuali migliori
della storia della umanità:
➢ nasce la scuola di architettura e design dei Bauhaus. La struttura fu studiata da Gropius.
Concetto moderno di design: il tentativo di conciliare nella produzione industriale di massa di
un oggetto, l’efficienza di esso con il suo aspetto. Arriva la razionalità e la pulizia delle
linee. La linea fascista si attacca a questa aggiungendo una componente monumentale, per
celebrare la grandezza dell’impero romano.
➢ Heisenberg vincerà nel 1932 il Nobel per la Fisica per il principio di indeterminatezza
dell’atomo. Nel 1937 sarà obbligato ad assumere la guida del progetto di ricerca per la bomba
atomica, cercherà di ostacolarlo per quanto gli fosse possibile.
➢ Nasce il cabaret, prendendo il nome dal fatto che i camerieri portavano cibo e bevande su dei
vassoi alle persone sedute ai tavoli. Grandissima tolleranza sull’omosessualità insieme
all’assunzione di droga.
➢ Nasce la pittura espressionista, la quale privilegia l’espressione del soggetto rappresentato, e
influenza l’omonimo cinema, visibile per esempio nelle scenografie. Fritz Lang con
“Metropolis”. Hitler nomina nel 1933 Goebbels come ministro della propaganda, il quale
manderà a chiamare Lang. Quando arriva, Goebbels gli comunica che Hitler è un grande fan
delle sue produzioni e gli propone la direzione di tutto il cinema tedesco. Quando tornerà a
casa, lui scapperà dal territorio tedesco.

Russia 1861-1914
Zarismo tra modernizzazione e autocrazia
La Russia è un enorme e molto complesso impero multietnico, in quanto disteso tra due continenti,
Europa e Asia, e geograficamente la catena degli Urali separa aree geografiche (Russia asiatica ed
europea).
L’inizio della modernizzazione russa inizia nel 1861, quando lo zar Alessandro II decide di abolire la
servitù della gleba. Questa abolizione della gleba comporta un 85% della popolazione che diventa
libera; diventa subito un problema la sopravvivenza di questa enorme massa di contadini. Nasce la
Comunità di Villaggio, una forma di organizzazione agricola chiamata MIR che ha una economia di
sussistenza: i piccoli lotti di terra dati a queste comunità sono in parte sottratti alla nobiltà con la forza
dallo zar, altri si tolgono dalla terra dello Stato.
In questi MIR non esiste proprietà privata: le famiglie si dividono delle porzioni di terra, ma non
assumono la proprietà privata di questi. Le tasse non vengono imposte alle singole famiglie, ma
vengono date al villaggio, che ha una responsabilità collettiva di tutti nel pagamento (responsabilità
solidale).
Questo sistema risulta da subito molto precario: la quantità delle terre è insufficiente a sfamare
milioni di contadini, però nella mentalità del contadino russo c’è già idea della responsabilità
collettiva.

12
Nel 1881 lo zar viene assassinato e sale al trono il figlio Alessandro III, che immediatamente
comincia a rafforzare il sistema autocratico15 e comincia una forte opera di repressione contro le
minoranze che aspiravano a separarsi dall’impero tramite una legge che impone la lingua russa e la
religione ortodossa.
Per far sfogare il fanatismo nazionalista, esplode una ondata di POGROM da parte della polizia
zarista, ovvero una grande quantità di massacri e persecuzioni delle comunità ebraiche. Alessandro
vara anche una serie di leggi discriminatorie nei loro confronti, per cui lo status civile e politico degli
ebrei viene fortemente diminuito.

Nel 1994, sale al trono Nicola II Romanov, che continua la politica di repressione e violenza, ma è
anche artefice dell’inizio di una industrializzazione russa, grazie al ministro dell’economia Vitte che
lo affianca. Lui, sapendo che l’industrializzazione di un paese così arretrato, comincia a rivolgersi
all’estero e alle grandi banche: trova soprattutto in Francia chi è disposto ad investire capitali nella
industrializzazione russa. Vitte è un teorico di un capitalismo dall’alto, diretto e voluto dallo Stato,
dove la nascita delle industrie deve essere sostenuta da forti finanziamenti statali, ma tutto questo
sarebbe inutile senza lo sviluppo efficiente del sistema bancario. Inizia la costruzione dei due più
grandi assi ferroviari: Transiberiana (collega Mosca a Vladivostok) e Transcaspiana (collega Mar
Nero alla zona del Caucaso), le quali formano una sorta di croce molto importante per i collegamenti.

Nel 1890 si creano quattro aree industriali in Russia:


1. regione di Mosca —> dominata dal settore tessile;
2. regione di Pietroburgo —> industria metallurgica e meccanica;
3. zona degli Urali —> attività mineraria;
4. zona di Baku (capitale Azerbaijan) —> attività petrolifera.
Nasce una classe operaia, anche se molto piccola, che condivide in fabbrica condizioni di lavoro
disumane. Tra contadini e operai non c’è molta differenza, se non la retribuzione: operaio supera
nettamente quella di un contadino.

I partiti di opposizione e la lotta politica


Agli inizi del ‘900 la Russia è una eccezione in Europa: al posto di parlamenti, elezioni, suffragio
universale maschile, in Russia c’è uno zar che rivendica ancora il suo potere divino e che usa la
violenza per reprimere qualsiasi opposizione.
Nonostante questo clima avvelenato dalla repressione poliziesca, in clandestinità nascono movimenti
di opposizione: il POSDR (partito operaio social democratico russo), di matrice marxista, è stato
fondato in Svizzera nel 1898, perché gli esuli marxisti russi hanno trovato lí le condizioni per potere
esprimere liberamente il loro punto di vista. Da Ginevra, il POSDR porta materiale clandestino di
propaganda in Russia, in un tentativo di smuovere le coscienze di operai e contadini russi. Loro
però sanno che Marx ha detto che solamente in un contesto di capitalismo evoluto la classe operaia
riuscirà a fare la rivoluzione, e che queste condizioni non ci sono in Russia.

Essi tengono nel 1898 un congresso fondativo del partito a Minsk, convinti della lotta, ma vengono
arrestati quasi tutti i dirigenti dalla polizia zarista, tranne il giovane Lenin, che da quel momento
lavorerà clandestinamente a riorganizzare il partito che è stato azzerato ai vertici.

15
Potere assoluto

13
Nel 1900 nasce il Partito Socialista Rivoluzionario, di matrice marxista ma ideologia populista16: il
movimento populista russo aveva come obiettivi la soluzione della questione agraria tramite il
passaggio ad un sistema di economia socialista, ovvero un’economia controllata totalmente dallo
Stato, ma basata sul sistema collettivistico dei MIR. Il partito socialista rivoluzionario è il grande
erede del populismo. Nei decenni passati il populismo russo, per arrivare ai suoi obiettivi, usava due
strumenti di lotta: rivolte contadine e attentati terroristici contro lo stato zarista.

Nel 1903 nasce il Partito Costituzionale Democratico, chiamato anche “partito dei cadetti” perché le
iniziali russe di questo partito sono KD. È un partito borghese, liberale, che punta ad obiettivi
tipicamente occidentali, come la nascita di un Parlamento in Russia.
Nello stesso anno, Lenin tiene un congresso a Bruxelles del riorganizzato POSDR, dove per la prima
si vede la divisione interna tra:
➢ Bolscevichi (la maggioranza) guidati da Lenin, vogliono un partito molto strutturato e
gerarchico, strutturato quasi come una forza militare. Il vertice decide e la massa agisce;
➢ Menscevichi (la minoranza) guidati da Plechanov, vogliono un partito (più “movimento”)
molto più orizzontale, dove la base partecipi attivamente alle scelte politiche del partito.
Plechanov diventa un minimalista perché la sua corrente vuole un Parlamento e vuole
riformare la Russia attraverso la lotta politica parlamentare

Tra Plechanov e Lenin emergono altre differenze:

Plechanov Lenin

Possibilità di una rivoluzione la classe operaia non è così le condizioni per una crescita
consapevole e numerosa da politica di una classe operaia
poter attuare con successo. stanno crescendo.

Ruolo della borghesia rivoluzione progressiva la borghesia non guiderà mai


democratico-borghese attuando una rivoluzione di cui fa parte
riforme che cambiano la il proletariato, perché le
società russa. toglierebbero tutti i privilegi.

Guerra russo-giapponese
Durante la guerra russo-giapponese (1904-1905), il Giappone attacca in Manciuria e a Port Arthur17
la Russia. Questa è una guerra mossa dai giapponesi perché vogliono consolidare la loro presenza in
Manciuria, a seguito della guerra cino-giapponese (1894-95), la quale ha generato il trattato
giapponese sulla Corea (di Shimonoseki).
La guerra si scatena senza una dichiarazione formale da parte del giappone, avendo l’appoggio degli
inglesi. Questo assedio di Port Arthur svela al mondo il livello tecnologico e di efficienza militare che
hanno raggiunto i giapponesi. I russi avevano sottovalutato l'esercito giapponese e si ritrovano
sconfitti in pochi mesi.

16
movimento che considera il popolo la primaria autorità politica: tutto si fa in nome della volontà del
popolo, e si punta a mobilitare le masse. Rispetto a un partito tradizionale, il rapporto tra i vertici e le masse è
un rapporto di tipo carismatico: sulla base della leadership si viene acclamato capo di un movimento.
17
più importante base navale russa nel Pacifico.

14
I russi tentano un’offensiva a Mukden, che fallisce, e allora inviano delle truppe in Asia usando la
flotta sul mar Baltico. Nel 1905 si presentano davanti alle coste del Giappone, allo stretto di
Tsushima, dove si trovano di fronte una flotta giapponese modernissima che annienta il corpo di
spedizione russa. Attraverso la mediazione di Theodore Roosvelt (presidente americano), viene
firmata una pace tra Giappone e Russia: i giapponesi ottengono una penisola in Cina e una parte
delle isole Sakhalin.

La rivoluzione del 1905


Il massacro e la disfatta dell’esercito zarista genera un’ondata violenta di proteste che dilagano in
manifestazioni contro lo zar, il quale le reprime sparando sulla folla. Questo momento e
l’ammutinamento del Potemkin sono la testimonianza evidente che il sistema politico zarista è fuori
dalla storia.
Di questi moti del 1905, il più importante si verifica a San Pietroburgo, dove migliaia di manifestanti
scendono in piazza per chiedere le otto ore giornaliere di lavoro con salario minimo garantito e la
convocazione di assemblea costituente che elabori la prima costituzione russa.
La risposta zarista è brutale: centinaia di morti rimangono sulle strade e, davanti all’opinione
pubblica, segna la delegittimazione del potere zarista: con questa considerazione del popolo russo,
lo zar non può più governare.

Questi avvenimenti a San Pietroburgo hanno un effetto temporaneo ma importantissimo: le forze di


opposizione si pongono come obiettivo la democratizzazione del paese.
A San Pietroburgo nasce il “Soviet”, un organismo politico che rappresenta i lavoratori. Il primo
che si forma è quello degli operai, i quali delegano a 550 rappresentanti la lotta politica per la difesa
dei loro interessi.

La rivolta contadina
In contemporanea, le campagne sono infiammate dalla rivolta contadina, e le terre della nobiltà sono
occupate. Lo zar Nicola II decide di dare un contentino ed istituire un Parlamento, Duma, eletto da
ogni classe sociale, che ha poteri legislativi.
Ma appena nasce la Duma, il partito democratico costituzionale KD decide di abbandonare
l’alleanza di opposizione, perché ha raggiunto il suo obiettivo. Questa scelta del KD indebolisce le
forze di opposizione, tanto che lo zar decide di ridurre subito i poteri della Duma

da 1905 al 1917, la Duma verrà sciolta e ricostituita, poi perde negli anni successivi qualsiasi potere
rappresentativo e diventa in realtà una sorta di grande circolo politico dei boiardi.

I moti del 1905 hanno evidenziato che:


➢ la forza che è stata più in grado di opporsi, anche con la violenza, allo zar sono stati i
bolscevichi;
➢ la borghesia russa è incapace di guidare il Parlamento.

15
Politica interna e riforme

La riforma Stolypin
Dopo il bagno di sangue e la fine dei moti del 1905, lo zar capisce che il suo potere sta diminuendo e
prova ad avviare con i suoi ministri una piccola moderata politica di riforme: la prima è la questione
agraria, affrontata dal suo primo ministro Stolypin. Ha l’obiettivo di far nascere in Russia un ceto
agrario medio, cioè di favorire la nascita della proprietà privata contadina.
Questa riforma consiste nella possibilità di trasferire i MIR da un regime collettivistico ad un regime
di proprietà privata, potendo i capofamiglia comprare la propria quota di terra MIR e diventarne
proprietario esclusivo. Questo comporta che le terre MIR ora diventano commerciabili.

Ma spesso il capofamiglia non aveva i soldi per comprare la quota MIR e se li faceva prestare, e
bastava un raccolto andato male, e lui i soldi non li poteva restituire. Allora qualcuno si ricomprava le
sue terre a prezzi stracciati; quindi alla fine quelli che beneficiano più di tutti erano quelli che erano
già i contadini che erano già proprietari, i Kulaki. Grazie al fallimento della riforma, i Kulaki
diventano un ceto di 30mila persone, tanto che che riescono ad acquistare tanta terra quanta ne hanno i
nobili.

La rivoluzione russa (1917)

Guerra civile
La rivoluzione russa si chiama “rivoluzione d’ottobre”, ma secondo il nostro calendario, diverso da
quello cirillico, è arrivato in novembre. La vera presa di potere di Lenin però risale al gennaio 1918,
quando lui annulla il risultato elettorale delle elezioni che si erano tenute in dicembre del 1917 e
dichiara gli altri partiti fuorilegge e tutto il potere nelle mani dei Soviet.

Le potenze occidentali cominciano a guardare con grande preoccupazione a quello che sta succedendo
in Russia: nel dicembre del 1917 viene firmato a Parigi segretamente un accordo tra Francia e
Inghilterra per dividere la Russia in zone di intervento, prospettando di intervenire in Russia per
spazzare via il comunismo. Ma il problema è che:
➢ nessuno può permettersi di dislocare truppe su queste zone di intervento in Russia perché
c’è una I G.M. ancora incerta;
➢ i governi hanno paura che l’opinione pubblica interna dei lavoratori dei paesi occidentali
reagisca molto male a questa iniziativa, perché i vari partiti socialisti europei stanno
guardando a ciò con grande entusiasmo e fiducia.
Questi problemi finiscono per mettere da parte l'idea di un intervento diretto e si preferisce finanziare
ed aiutare le armate bianche, ovvero reduci fedeli allo zar che vogliono tentare un rovesciamento
del nuovo corso politico. Tra il 1918 e il 1921 ci sarà un periodo di guerra civile in Russia tra le
armate bianche e l’armata rossa, che però si risolverà a favore dell’armata rossa di Trockij, che
sistematicamente sconfigge in diversi scontri le armate bianche.

16
Appena si formano le armate bianche, Lenin, capo del Politburo18, e i suoi collaboratori decidono che
lo zar vivo è un fattore di grande motivazione delle armate bianche, le quali pensano a liberarlo e
portarlo in salvo. Lo trasferiranno infatti nella località di Ekaterinburg, dove nell’estate del 18, Lenin
eliminerà tutta la famiglia reale.
Per evitare che anche solo il cadavere possa diventare una reliquia, decidono di seppellire tutti i corpi
in una fossa comune. Quasi subito si diffuse la voce che qualcuno fosse riuscito a scampare al
massacro, in particolare il principe Alessio (figlio maschio zar) e la principessa Anastasia.

Pilsudski intanto è il presidente della neonata Polonia, la quale adotta un regime presidenziale che
viene considerato ancora democratico dalle grandi potenze occidentali. Pilsudski decide di
approfittare della debolezza dell’ex Russia, diventata nel 1919 Unione Sovietica (URSS), per
allargare il territorio polacco. Riesce inizialmente ad avanzare in Ucraina, arrivando fino a conquistare
Kiev, ma non ha fatto i conti col grande leader militare sovietico Trasky, il quale riesce a
contrattaccare e arriva a minacciare Varsavia. Questa minaccia scatena il patriottismo polacco: i
polacchi riescono a respingere fino al confine i sovietici e questa guerra si conclude nel 1921 col
trattato di Riga, che sanciva i confini tra Polonia e Unione Sovietica. Questo segna una svolta
nell’approccio delle grandi potenze occidentali al regime bolscevico sovietico, perché da quel
momento loro capiscono che non c’è più speranza di poter rovesciare il regime di Lenin e allora
cambiano strategia, facendo nascere la politica del cordone sanitario: tutti i paesi a est che
circondando la nuova Unione Sovietica devono diventare stati capaci di impedire il contagio delle
idee bolsceviche, finanziati dalle potenze occidentali.

Negli anni 40 compare sulla scena a Parigi una donna che afferma di essere Anastasia (figlia di Nicola
II Romanov). Esplode una questione legale per l’enorme fortuna dei Romanov conservata nelle
banche della Svizzera, la quale si è rifiutata di accogliere la richiesta dell’Unione Sovietica di
restituire i beni dei Romanov, in quanto beni di stato. Un test del DNA nega l'identità di questa
donna, e allora ipotesi più probabile è che fosse una cameriera della zarina che riuscì a sfuggire e
rimase talmente traumatizzata da ciò che un giorno ha creduto di essere Anastasia.

Dopo la caduta del muro, Putin ha voluto dare sepoltura degna alla famiglia Romanov,
seppellendoli nella cattedrale di San Pietroburgo. Alessio è stato trovato nella fossa ma il corpo di
Anastasia no: si pensa quindi che un soldato, impietosito, si sia rifiutato di ucciderla, l’abbia portata
fuori dalla residenza e poi lei sia fuggita nelle campagne.

Il comunismo di guerra
Durante la guerra civile Lenin istituisce il comunismo di guerra per far fronte ai bisogni dell’armata
rossa e alla penuria di materie prime alimentari. Lenin decise infatti di confiscare tutti i prodotti delle
campagne portandoli in depositi di stato e dando vita al razionamento dei viveri con il sistema della
“tessera”: ogni persona ha il diritto ogni giorno ad una certa quantità di beni essenziali e non si può
superare quel limite; ma soprattutto ai Kulaki non piace questa idea, in quanto si vedono confiscati i
loro beni.
Lenin quindi resuscita il vecchio sistema dei campi di deportazione zarista, i Gulag, soprattutto in
Siberia, dove vengono deportati milioni di Kulaki.

18
ufficio politico a cui è affidata la direzione del partito.

17
Politica economica
Finita l’emergenza, Lenin capisce che non è possibile operare una transizione radicale dal vecchio
sistema della proprietà privata in vigore con lo zar, ad una economia totalmente collettiva, gestita
dallo Stato, dove diventa fondamentale l’abolizione della proprietà privata. Su suggerimento di un
membro del Politburo, Lenin adotta la NEP (Nuova Politica Economica), ovvero una sorta di modello
ibrido che adotta aspetti privatistici (tipicamente capitalistici) e aspetti statalistici (tipici di una
economia comunista):
➢ Privatistici
○ la proprietà privata viene ricostituita, anche se in misura limitata;
○ ai contadini si concede di vendere liberamente i prodotti agricoli e si concede ai
contadini di pagare le tasse anche in natura (coi prodotti agricoli);
○ torna a circolare liberamente il rublo;
○ nel settore industriale, le aziende con meno di 20 dipendenti possono mantenere un
management privato.
➢ Stalinistici
○ in una azienda industriale superiore ai 20 dipendenti i manager li decide lo Stato;
○ lo Stato controlla i “settori strategici”: energetico, trasporti, banche,
comunicazione passano sotto controllo dello Stato.

Con la NEP nasce una nuova classe sociale: borghesia industriale e commerciale, formata dai
famosi Nepmen, i quali acquistano nuovamente uno spazio di azione da un punto di vista economico,
la possibilità di produrre profitti. La scelta di Lenin si rivela vincente perché l’Unione Sovietica
riesce a risanare il bilancio e riesce a ridurre fortemente l’inflazione.
Il modello della NEP ha nemici interni al Politburo, come Trotsky, che crede nella necessità di una
industrializzazione forzata, con obiettivi da centrare in pochi anni. Anche il giovane Stalin è contrario,
ma da grande opportunista politico plaude alla scelta di Lenin.

Lenin muore nel 1924 e comincia la progressiva ascesa politica di Stalin, che data dalla sua capacità
di essere molto ambiguo, riesce a dare ragione a tutti e nel giro di cinque anni è il capo del partito
comunista sovietico, diventato PCUS e dichiara la fine della NEP: nasce l’economia pianificata
sovietica con piani quinquennali e, se non sono centrati gli obiettivi, la punizione è il Gulag. L’unione
sovietica in 12 anni riuscirà a colmare del tutto il GAP dei paesi occidentali. Sono 11 anni terribili,
perché l’Unione sovietica non aveva infrastrutture adatte e Stalin costringe a lavorare tantissime ore al
giorno perché ci sono date fissate per la fine dei lavori, tutto dentro le tende anche in inverno per
portare la Russia dal feudalesimo alla modernità. Nonostante Stalin volesse la dittatura del
proletariato, nessuno è mai arrivato alla società senza stato.

La nascita dell’URSS (1919)


Nel 1921 Lenin costruisce le basi del nuovo Stato che diventerà lo stato sovietico:
➢ viene affermata uguaglianza di tutti i cittadini;
➢ diritto universale al lavoro;
➢ diritto all’assistenza sociale;
➢ diritto all’istruzione.
I sovietici sono i primi a costruire un sevizio di previdenza (pensione) per lavoratori.

18
La propaganda e il condizionamento nell’educazione dei cittadini svolge un ruolo fondamentale: la
libertà dell’insegnamento non esiste e nelle scuole si insegna solo ciò che è approvato dal partito ma,
malgrado questo limite, sarà un sistema di istruzione all’avanguardia, che privilegia molto gli
aspetti tecnici, pratici, scientifici della formazione culturale. I sovietici furono i primi a realizzare
l’utilizzo del cinema nella campagna di propaganda.
Nel 1919 a Mosca nasce la Terza Internazionale, chiamata “COMINTERN”, la quale ha delle
caratteristiche totalmente diverse dalle prime due, perché il partito comunista sovietico detta le linee
guida ai vari partiti che aderiscono.

Struttura politica
Si basa su quella che è considerata la cellula base della democrazia di massa sovietica: il Soviet.
Fino alla morte di Lenin, ogni quartiere di ogni città aveva un soviet, che eleggeva rappresentanti che
andavano nel soviet provinciale, a cui partecipavano i delegati eletti in altre città. Attraverso questa
catena rappresentativa arriviamo al massimo organismo rappresentativo dell’Unione Sovietica: il
parlamento dei soviet, in cui tutte le repubbliche socialiste erano rappresentate dai loro delegati. Il
problema è che con Stalin al potere, questo sistema rimane sì in piedi, ma perde ogni valore
rappresentativo. Questo è sistema della democrazia di massa, dove tutti avevano una loro voce, ma
sparisce e perde valore con Stalin.

Dopo la morte di Lenin, comincia a crearsi uno scontro profondo fra Stalin e Trotsky per la presa di
potere, perché l’erede sulla carta sarebbe Trotsky, che incarna il comunismo di Lenin, ma Stalin
cercherà appoggi convenienti in tutta la cerchia del politburo.
Le due grandi differenze politiche tra i due sono:
➢ Trotsky vuole i piani quinquennali (contrario alla NEP) ≠ Stalin, che per ingraziarsi
Bucharin e gli altri, appoggia la NEP. In cuor suo punta a un’economia totalmente controllata
dallo stato, e alla morte di Lenin crea dei contatti buoni con tutti i vertici del partito per poi
scavalcarli pian piano, togliendo la NEP e accettando i piani quinquennali;
➢ Trotsky vuole portare la rivoluzione in tutto il mondo (molto idealista) ≠ Stalin voleva prima
consolidare la rivoluzione in Unione Sovietica, poi quando saremo al livello delle altre
potenze, potremo pensare ad esportare la rivoluzione (realista).
Nel 1928 Stalin prende definitivamente il potere, allora Trotsky decide di andare in esilio,
nonostante i consensi. Stalin lo farà seguire e nel 1941 lo uccide.

Roaring 20’s
Stati Uniti tra tendenze conservatrici e progressiste
Gli Stati Uniti nella 1GM hanno speso solo il 7% del PIL, perciò la loro economia è uscita indenne.
Inoltre, gli Stati Uniti ancora prima di entrare nella guerra hanno iniziato a prestare materiale a tutte le
potenze dell’intesa, che poi sarebbero stati pagati alla fine della guerra.
Nonostante questa forza economica, Wilson perde le elezioni, e si ritorna alla dottrina Monroe,
isolazionista: si rafforza la leadership repubblicana perché si insedia nella Casa Bianca il presidente
Harding.

19
Situazione politica ideale: presidente repubblicano, maggioranza al congresso repubblicana. Inizia il
lungo periodo di ininterrotto dominio repubblicano che solamente la vittoria di Franklin Delano
Roosevelt riuscirà ad interrompere.

Economia
➢ Liberismo
○ Nascono grandi gruppi economici, finanziari e industriali sotto controllo di grandi
oligopoli e monopoli.
○ Mercato estero: Il mercato europeo dipende dai prodotti americani
○ Mercato interno: il potere di acquisto delle famiglie aumenta e con esso la richiesta di
beni. I posti di lavoro e i salari aumentano.

Crollo di Wall Street


Comincia negli Stati Uniti a prendere piede la speculazione a breve, brevissimo e medio termine, per
ottenere rapidi profitti in borsa. Il diagramma di crescita del paese non conosce confini verso l'alto,
e anno dopo anno i presidenti delle società iniziano a essere quotate in borsa. Facendo così però inizia
a mancare una liquidità di riserva nelle banche, perché le persone si facevano prestare i soldi per
giocarli in borsa e le banche iniziano a prestare soldi, in quanto non ci sono ancora leggi vincolanti su
quanto potessero tenere in stato liquido a disposizione per i clienti.
Da qui nasce il vero problema, ovvero la bolla speculativa. Infatti, se si vende e si comprano titoli di
una società, la società aumenta di valore, ma non ciò non vuol dire che il valore del patrimonio della
società aumenti. Si crea quindi un gap tra il valore nominale dei titoli e il valore reale della società.

Le industrie americane continuano a produrre e l'Europa continua ad assorbire soprattutto i beni


durevoli, ovvero i beni che una volta comprati durano un tot di anni. Con la ripartenza di tutte le
economie, gli europei diminuiscono la quota di import e nasce una crisi di sovrapproduzione in
America.
Nel 1929 una valanga di titoli viene messa sul mercato, ma non vengono comprati. Le industrie,
infatti, producevano meno e licenziano perché la domanda di beni era cambiata e i disoccupati non
chiedevano più beni nella stessa quantità di prima. I repubblicani, cercavano di rassicurare il mondo
finanziario dicendo che è stata un'anomalia del sistema, e appena apre la borsa tutti si buttano sul
mercato quasi tre volte i milioni di titoli precedenti, inclusi quelli di alcune banche. A questo punto
comincia il fallimento di molte banche, che non potranno più ridarsi dei crediti, perché chi aveva
restituito i soldi non aveva niente da ridare. Le prime cose prese sono le case, in quanto tutti avevano
messo come garanzia di credito, appunto, le proprie abitazioni, e inizia il fenomeno degli homeless e
la depressione americana.

Politica estera
➢ Isolazionismo fino al 1924, quando sono costretti ad intervenire quando la Germania non
paga i danni di guerra. Se non pagano, le potenze vincitrici non possono ripagare gli Stati
Uniti. Per questo sono costretti a intervenire nell’economia tedesca con il piano Dawes.
I vincitori allungano le rate di pagamento e gli americani concedono aiuti finanziari in
dollari. Negli anni ‘20 il dollaro diventa la valuta di riferimento mondiale.

20
Politica interna
➢ forte repressione sociale
○ Campagna morale contro l’alcolismo. Con il diciottesimo emendamento della
costituzione, viene introdotto il divieto di fabbricazione, commercio e vendita di
alcolici su tutto il territorio americano. Inizia quindi il contrabbando degli alcolici,
con l’escalation di gruppi criminali che generano profitti enormi.
○ Crescita esponenziale di gruppi mafiosi che dominano la malavita delle grandi città
grazie ad un sistema di corruzione della pubblica amministrazione capillare negli
Stati Uniti:
■ nascono gli Speakeasy, dove si beveva illegalmente;
■ produzione casalinga di distillati di ogni natura;
■ rivendita di prodotti scadenti.
■ contrabbando dalle frontiere del Canada, la quale non vietava e, anzi,
produceva.
A Chicago nasce la figura dell’italo-americano Al Capone, a New York “Lucky” Luciano, che si
chiamava Salvatore Lucania.

○ Psicosi rossa: gli americani hanno paura che il comunismo, il socialismo e il pensiero
anarchico si diffondesse negli Stati Uniti. Gli anarchici cominciano ad organizzare
una serie di attentati contro simboli del capitalismo americano, che porta ad una
fortissima ondata di repressione della polizia che si concentra sugli anarchici.
L’ideologia comunista, rossa in generale, negli Stati Uniti non deve radicarsi.

Cultura e società
Il contesto degli anni 20 negli Stati Uniti scatena una serie di dinamiche a livello sociale e culturale
che sono un’accelerazione fortissima della modernità.
➢ Emancipazione femminile: ammissione delle donne nel mondo del lavoro, le donne vivono
da sole, si comprano l’automobile... Ottengono il diritto di voto.
➢ Nascita della cultura di massa, con il sistema dei network radio. La radio diventa uno
strumento di comunicazione di massa e nascono i grandi network nazionali, come ABC e
NBC, le quali capiscono l’importanza di acquisire stazioni radio locali e di creare un network
che si estende da east coast a west coast.
○ Business della pubblicità e la classificazione dei tariffari della pubblicità: il prime
time costa di più nella prima serata, quando c’è tutta la famiglia a casa (= più
consumatori.).
○ Incremento dell’industria discografica
○ Crescita del benessere individuale, insieme al tenore di vita.

➢ Nascita della dreams factory.


➢ Gli affitti cinematografici costano tanto nella east coast, quindi i produttori si spostano nella
west coast. Tra questi che si spostano ci sono pionieri della produzione cinematografica, come
la Vitagraph e la Biograph. La nuova area viene chiamata Hollywood, dove il clima è dolce
per tutti i mesi dell’anno, perciò garantisce la possibilità di girare all’esterno. Presto la
California diventa un centro di produzione ideale per molti produttori cinematografici.
Nascono le grandi star del cinema, come Charlie Chaplin, Mary Pickford e Douglas
Fairbanks, i quali formano la United Artist.

21
Questione femminile
Le star femminili del cinema portano dei grandi cambiamenti anche a livello di contesto sociale e di
vita economica: il nuovo modello della donna vuole esprimere la consapevolezza dei propri diritti e
rivendica la totale libertà di decisione, di scelta in ogni campo della vita, al contrario del fascismo,
dove si afferma la donna angelo del focolare, (madre e casalinga, sottomessa al marito).
La moda femminile traduce le ispirazioni delle donne giovani americane con un nuovo look che noi
chiamiamo il look delle flapper19: mette in evidenza il corpo, con un capello corto perché deve essere
facile da sistemare e simile a quello maschile. Il corpo femminile deve essere sottile e dinamico.
Gonna sopra il ginocchio, caviglia scoperta: la donna rivendica la libertà di esporre il proprio corpo.
Arriva la grande elezione dalla Francia: Coco Chanel che taglia i pantaloni per le donne. Nasce lo stile
casual: metto addosso quello che trovo, lo organizzo. Capello che cambia radicalmente il suo modo di
essere. Louise Brooks è considerata la donna più bella di sempre. Nasce il capello a caschetto=
“Bobbed hair”.

19
Flapper deriva dalle frange che con il charleston dovevano muoversi in maniera dinamica, folle.

22

Potrebbero piacerti anche