Sei sulla pagina 1di 2

TEMPIO DI GIUNONE CORSANO MARTINA 3BLL

Il tempio di Hera Lacinia, noto anche come tempio di Giunone (dal nome romano della dea) o
tempio D, è un tempio greco dell'antica città di Akragas sito nella Valle dei Templi di Agrigento.

Come per la maggior parte dei templi agrigentini, non è possibile sapere a quale divinità fosse
dedicato. La sua attribuzione a Giunone deriva da un’errata interpretazione di un passo dello
scrittore romano Plinio Il Vecchio, che si riferisce, in realtà, al tempio di Giunone sul promontorio
Lacinio a Crotone, in Magna Grecia.

Fu edificato nella seconda metà del V secolo a.C., intorno al 450 a.C. e sono stati rilevati segni
dell'incendio del 406 a.C. dopo il quale è stato restaurato in età romana.
L'interno è costituito da un naos senza colonnato interno, del tipo doppio in antis, dotato di
pronao e opistodomo simmetrici, entrambi incorniciati da gruppi di due colonne. Due scale per
l'ispezione alla copertura o per motivi di culto, erano presenti nella muratura di separazione tra
naos e pronaos.

E' un tempio esastilo-periptero di stile dorico, lungo 41m e largo 19,55m ha una peristasi di 34
colonne (6 x 13) alte 6,44m. Altre 4 colonne limitano la cella, due ad est e due ad ovest.
Solo 25 colonne sono intere, 9 smozzate e 4 mancanti del tutto.
Le 13 colonne del lato settentrionale sostengono ancora l'architrave.
Nell'interno vi è la cella lunga 27,8 m e larga 9,3m, di cui esiste solo la parte del muro che la
delimitava nei 4 lati e alcuni blocchi delle colonne dell'opistodomo e del pronao.

L'irregolarità del terreno sul quale poggia il tempio, costrinse i costruttori a fare il basamento
molto alto nei lati occidentale e meridionale e più basso verso est e nord fino a raggiungere il
livello naturale del sito.
Questo tempio è di stile dorico antico, semplice e puro, di esecuzione e ornamentazione accurate,
ogni colonna ha 20 scanalature a spigolo vivo ed è composta da 4 rocchi sovrapposti a secco; il
capitello è formato, come di regola nell'ordine dorico, di abaco ed echino.

L'interno circondato da colonne che correvano tutt'intorno ai 4 lati, risulta formato dall'insieme di
3 vani: il pronao, la cella e l'opistodomo. Una base elevata di 4 gradoni, posta in fondo alla cella,
era il luogo riservato alla statua della divinità. Due scalette a chiocciola, che fiancheggiavano
l'ingresso, largo 3,23m, conducevano al sottotetto.

Dinanzi alla facciata orientale del tempio, a 12 metri di distanza, si trova il grande altare dei
sacrifici che costituiva, con il tempio stesso la veduta più spettacolare della città e del naturale
tracciato delle sue antiche mura di fortificazione. Il monumento è costituito da una grande
piattaforma rettangolare, lunga 30m e larga 10,5m. La posizione dell'altare, parallela alla linea del
colonnato, è particolarmente significativa.
L'edificio è posto in diretto contatto con il tempio per ribadire il significato sacro del sacrificio alla
divinità, affermandone così il valore profondo.

Potrebbero piacerti anche