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BIOGRAFIA
4° di dieci figli, nasce a San Mauro di Romagna nel 1855, da una piccola famiglia borghese-rurale,
abbastanza agiata
frequenta un collegio ad Urbino-> formazione classica
1867-> anno fondamentale per il poeta -> da questo anno in poi Pascoli subirà una serie di lutti di
persone a lui molto care -> influenza psicologica
Infatti, in quello stesso anno, viene assassinato il padre di Pascoli, in circostanze non chiare,
drammatiche, da dei sicari
L’anno successivo viene a mancare anche la madre
Nel corso degli anni muoiono anche alcuni dei suoi fratelli
Si trasferisce insieme al fratello maggiore Giacomo a Rimini
Pascoli vince una borsa di studio e inizia a frequentare la facoltà di lettere
Egli si dedica all’attività politica -> difende i diritti dei lavoratori + partecipa a numerose proteste
contro il governo + viene anche incarcerato per alcuni mesi -> dopodiché abbandona la militanza
politica + riprende gli studi universitari che aveva interrotto
Pascoli ha un legame affettivo molto forte con le sue due sorelle -> cercano insieme di tenere
unito il nucleo famigliare
Quando si sposa una delle sue sorelle -> Pascoli lo vede come un tradimento al nucleo famigliare -
> si sfoga nella poesia -> rapporto morboso-ossessivo con la sorella (alcuni parlano addirittura di
situazioni di incesto)
Successivamente, diventa docente universitario a Bologna -> fa il professore di Greco e Latino
Egli vince numerosi concorsi internazionali di poesia
Insegna sia a Messina sia a Pisa
Nel 1897-> compone il saggio ‘Il Fanciullino’ -> viene pubblicato su una rivista del paese +
compone i ‘Poemetti’
Nel 1905 torna a Bologna per ricoprire il ruolo di insegnante di Italiano
Infine, egli compone odi ed inni per innalzare l’orgoglio nazionale
MA colpito da un tumore muore a Bologna nel 1912
NB-> nella biografia di Pascoli non c’è nessun cenno ad una relazione amorosa con qualche donna
questo fa pensare che il suo nucleo famigliare è come se si fosse fermato dopo i numerosi lutti che
sono successi nella famiglia dell’autore
Myricae-> prima raccolta che Pascoli scrive, sono raccolte 20 poesie, che voleva regalarle ad un
suo amico per il suo matrimonio
successivamente la raccolta è stata ampliata e sono state aggiunte altre poesie
Spicca nei testi di Myricae il mondo della natura e della campagna. È compito del poeta, che deve
farsi “fanciullino” (come Pascoli spiegherà in un importante testo teorico), cogliere il mistero che
sta dietro alle cose e trasmetterlo agli altri uomini con gli strumenti della creazione letteraria.
Alla descrizione del mondo naturale si aggiunge il dolore per la perdita degli affetti familiari (come
nel testo X Agosto) e in generale il tema della morte e del conflitto tra la purezza del mondo di
Natura e le minacce del mondo reale.
ANALISI:
-ogni strofa è come se fosse divisa in due parti:
o la prima parte si associa ad un’impressione di tipo visivo, caratterizzata da aspetti di
positività
o la seconda parte, invece, annotazioni visive scompaiono e vengono sostituite da
impressioni uditive che generano una situazione di paura e di spavento
->contrapposizione!
-ogni verso si conclude con il verso dell’assiuolo ‘chiu’
-l’uccellino inizialmente cantava e faceva il suo verso, alla fine evoca un messaggio negativo, reso
soprattutto nella parte finale in cui il verso delle cavallette viene accostato a invisibili porte da cui
si cerca di entrare ma che non si aprono più -> allude al fatto che la possibilità di andare verso una
vitalità non è più presente
-l’alba di cui si parla è una ‘falsa alba’, è un’’alba notturna’, non porta con sé nulla di positivo
-il simbolismo fonico non serve a rendere in maniera più realistica la scena che sta presentando,
bensì comunica un carattere misterioso ed inquietante che il poeta sta cogliendo all’interno di
questo clima -> si apre con un’apparente positività ma successivamente si connota di
caratteristiche negative, oscure, misteriose
-linguaggio analogico del poeta -> immerge Pascoli nel mondo decadente, in cui prevale l’analogia:
mettere insieme due termini, due aspetti, che nel modo comune di conoscere il reale dovrebbero
essere caratterizzati da un’affinità logica, in realtà le immagini scelte dal poeta sono lontane e
sconnesse tra loro
es. alba di perla -> colore della luna lattiginoso caratterizza l’atmosfera al nascere del sole
es. soffi di lampi -> quasi una sinestesia
es. nero di nubi -> avrebbe dovuto dire nubi nere
es. cullare del mare-> nel portare avanti e indietro l’onda crea un movimento ritmico simile a
quello che compie una mamma per cullare il suo bebè
-il poeta cancella tutti i legami logici mostrando come la sua modalità di conoscere il mondo non si
basi sulla regione -> capacità del poeta di trovare la parola magica che permette di comprende più
in profondità il reale
-ciò che arriva a comprendere il poeta non lo rivela esplicitamente ma si coglie che ha a che fare
con l’angoscia della morte
LEGGENDA:
11 novembre -> San Martino
->dal punto di vista meteorologico l’11 novembre fa meno freddo rispetto agli altri giorni del mese
-la leggenda racconta che intorno all’11 novembre San Martino andava in giro con il suo cavallo
quando incontrò un povero nella strada a cui, spinto dalla compassione, regalò una parte del suo
mantello per riscaldarsi
-Dio per ringraziarlo fece splendere il sole, da qui, l’espressione, ‘l’estate di san Martino’
NOVEMBRE DA MYRICAE PAG. 566
-quello a cui siamo di fronte non è un quadretto impressionistico/ naturalistico
-presentazione della natura che punta molto sul senso della vista, dell’udito, dell’olfatto
-il poeta inizia la poesia con l’aggettivo ‘gemmea’ riferito all’area -> questa pietra, fredda al tatto,
allude anche al fatto che l’aria è limpida e trasparente
-nel primo verso Pascoli utilizza una sintassi che non fa uso del verbo per sottoporre il lettore in
maniera più forte all’impressione che egli sta avendo
-il sole è chiaro, le piante stanno iniziando a fiorire, si ricercano gli albicocchi e si sente l’odore
amaro (sinestesia) del prunalbo -> questo fa pensare che sia un giorno di primavera
-Pascoli utilizza una nomenclatura precisa per descrivere al lettore la realtà
-la scelta dell’autore è fatta al fine di evocare delle corrispondenze nella natura
-la congiunzione avversativa ‘MA’ con cui inizia la seconda strofa della poesia, svela subito come
questo paesaggio primaverile non è reale
-il reale non è ciò che appare ma è ciò che si cela dietro l’apparenza: il pruno è secco, le piante
sono stecchite e si stagliano contro il cielo segnando nere trame, il cielo è vuoto perché non vi
volano gli uccelli come a primavera, quando si cammina sopra il terreno si percepisce una
sensazione di vuoto dovuta alla presenza di ghiaccio sulla superficie
-si capisce che quella descrizione fatta nella prima strofa era solo un’illusione
-nell’atmosfera si sente il suono delle foglie che cadono sospinte dal vento
-verso 11-> ‘di foglie un cader fragile’ -> IPALLAGE -> spostamento dell’aggettivo
l’aggettivo ‘fragile’ è riferito alle foglie, non a cadere
accostando ‘cadere’ e ‘fragile’ Pascoli ha creato anche una sinestesia
la poesia si conclude con ‘È l’estate fredda dei morti’-> ‘estate’ rievoca la leggenda di San Martino,
‘dei morti’ perché il 2 novembre c’è la commemorazione dei defunti
-poesia ricca di simboli i cui significati sono misteriosi e tristi
-ciò che domina veramente la realtà è la morte
TUONO DA MYRICAE
E nella notte nera come il nulla,
a un tratto, col fragor d’arduo dirupo
che frana, il tuono rimbombò di schianto:
rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo,
e tacque, e poi rimareggiò rinfranto, 5
e poi vanì. Soave allora un canto
s’udì di madre, e il moto di una culla.
ANALISI:
-il tuono si manifesta nella notte nera
-per descrivere il suono del tuono Pascoli ricorre all’uso di onomatopee
-lo paragona al rumore della frana di una montagna altissima
-il tuono nel momento in cui si propaga nell’aria rimbomba e lo si percepisce come se fosse
avvenuto uno schianto -> (‘rimbombò, rimbalzò, rotolò cupo’)
-una volta infranto, come un’onda dopo che ha raggiunto la riva del mare, tace, ritorna indietro e
svanisce
-dopo il chiasso ritorna la calma presentata come il canto soave di una madre mentre culla il suo
bambino (inversione nella strutturazione del verso)
-viene data un’idea di mondo negativa, qualcosa di brutto e terribile per l’individuo
-l’unico posto sicuro per l’uomo è il nido -> casa, all’interno della quale c’è protezione sicurezza
riprende la biografia di Pascoli -> fuori dal ‘nido’-> padre è stato ucciso
dentro al ‘nido’-> ci sono le sorelle che gli danno affetto
senza dubbio c’è patologia in quanto sostiene Pascoli e anche una maturazione esistenziale
10 AGOSTO DA MYRICAE
San Lorenzo, Io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.
ANALISI:
-attraverso questa poesia Pascoli rievoca la tragedia della morte del padre
-una rondine sta cercando di portare del cibo ai suoi piccoli, nel mentre viene uccisa e lascia i suoi
piccoli a morire di fame
-allo stesso modo, anche il padre di pascoli non riuscirà mai a tornare al proprio ‘nido’ perché
verrà ucciso prima, lasciando i suoi cari ad aspettarlo invano
-viene fatta un’invocazione finale al cielo, che viene descritto come indifferente alla sofferenza del
mondo
-il testo viene costruito tra due parentesi-> prima: invocazione a San Lorenzo, ultima: invocazione
al cielo
storia della rondine
storia del padre di Pascoli
descritte con parallelismi
tetto -> metonimia (per casa)
è caduta negli spini con in bocca un verme -> rappresentava la cena per i suoi piccoli
quando è caduta aveva le ali aperte -> come se fosse stata crocifissa
quando muore ha ancora in bocca il verme-> sembra lo tenda al cielo
ANGELO MARCHESE ->strutturalista, fa un’analisi di 10 Agosto
-nella struttura in cui le strofe sono disposte è come se si potesse riconoscere un’immagine -> una
croce = simbolo di sofferenza, disperazione, morte
NB: l’uomo ritorna al suo ‘nido’ – la rondine torna al suo ‘tetto’ (sineddoche -> ‘casa’)
In realtà sarebbe il contrario, ma è una scelta voluta dall’autore
->Successivamente, le parole ‘nido’ e ‘casa’ vengono invertite di nuovo
NB: e il suo ‘nido’ è nell’ombra che attende – ora là nella ‘casa’ romita lo aspettano invano
ULTIMA STROFA-> è come se il male venisse trasportato in una dimensione metafisica, generando
il pianto delle stelle -> questo pianto inonda ‘l’atomo opaco del male’ -> = terra
il Cielo è scritto con la C maiuscola = allude forse ad un’identificazione con un elemento divino
questo Cielo è completamente distaccato dalla terra, indifferente, non compiange l’uomo
il pianto del cielo non allude ad una compassione bensì allude alla presenza del male sulla terra
I POEMETTI DI PASCOLI
-taglio narrativo, metrica diversa rispetto alle altre opere di Pascoli -> versi raggruppati in sezioni
più o meno ampie
-rappresentazione del mondo rurale/ vita di campagna
-tentativo di dare freschezza, purezza al mondo contadino -> Pascoli ne esalta i valori autentici e le
tradizioni che ha conservato intatte nel tempo -> Eden intatto di autenticità ed innocenza
-sono una sorta di racconti trasformati in poesia-> contengono un’idea di narrazione e al tempo
stesso trasmettono un messaggio
-Pascoli si sofferma sugli aspetti più quotidiani, umili, designando con precisione gli oggetti e le
operazionu del lavoro dei campi-> questa procedura non ha nulla a che vedere con il naturalismo,
al contrario, risponde all’intento enunciato dall’autore nel ‘Fanciullino’-> ridare la sua vergine
freschezza originaria alla parola, per esprimere una stupita meraviglia dinnanzi alle cose
ANALISI:
-I gelsomini aprono la loro corolla quando il sole cala -> ‘si aprono i fiori notturni’-> allude ad una
vitalità
-Subentra subito il tema della morte/ fortissima inquietudine legata alla morte ->’nell’ora che
penso ai miei cari’
-In mezzo ai viburni (arbusti dai fiori bianchi) appaiono le farfalle notturne-> secondo
l’interpretazione del testo simboleggiano le anime dei morti
-Nel mezzo della notte solo una casa (metonimia), attraverso il bisbiglio di voci umane, tradisce la
presenza di qualcuno ancora sveglio
-Nella notte i piccoli degli uccelli dormono protetti dalle ali dei propri genitori
-In questa poesia non c’è una continuità narrativa, bensì vengono fatte molte notazioni che
tratteggiano il disegno della notte
-La percezione della realtà descritta dall’autore avviene tramite i 5 sensi
-Dalla corolla dei gelsomini si sprigiona un odore di fragole -> ‘dai calici aperti si esala l’odore di
fragole rosse’-> il rosso allude alla passione, all’amore
-‘Nasce l’erba sopra le fosse’-> viene inserita questa annotazione priva di un nesso con il verso
precedente
la nascita dell’erba allude alla vitalità, però questa vitalità è ambientata in un contesto di morte=
in un cimitero, sopra le fosse in cui sono sepolti i cari del poeta
-Strettissimo legame tra vita e morte
-Il poeta è come se fosse escluso dall’amore che si celebra all’interno della casa -> è come se
Pascoli fosse fuori ‘dal nido’ -> questa idea è resa dall’immagine espressa dalla quarta quartina
-Un’ape ritornata troppo tardi al suo alveare si aggira intorno col suo ronzio, trovando già tutte le
celle occupate-> allude al fatto che non c’è possibilità per Pascoli di instaurare un legame d’amore
maturo e duraturo
-‘la Chioccetta per l’aia azzurra va con il suo pigolio di stelle’ -> letteralmente: la chioccia va nel
cortile della fattoria con i pulcini che pigolano
metaforicamente: la ‘Chioccia’ -> costellazione delle Pleiadi chiamata così dai contadini
il cielo diviene l’aia su cui si muove la Chioccia e le stelle sono i pulcini che la seguono pigolando
(sinestesia= lo sciame luminoso evoca una sensazione fonica)
-Il profumo dei gelsomini viene diffuso nella notte dal vento
-Nella casa si vede un lume, portato da qualcuno, passa dalla sala al primo piano, dove c’è la
camera da letto, poi si spegne
-Torna l’alba -> i petali dei gelsomini appassiscono (‘un poco gualciti’= rovinati = è come se l’atto
sessuale fosse percepito come quasi una violenza) e si chiudono ma all’interno della corolla chiusa
c’è il polline che è stato fecondato. Il fiore è del tutto umanizzato -> immagine della donna
fecondata, che contiene nel suo grembo una nuova vita -> ‘dentro l’urna molle e segreta’ = urna =
posto in cui si mettono le ceneri dei morti -> ritorna la riflessione iniziale del poeta sulla morte ->
genera turbamento
-La poesia di Pascoli per l’amico allude alla visione si tutto ciò che è legato alla sfera affettiva come
qualcosa di brutto, negativo, a cui il poeta non è in grado di aprirsi