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BIOLOGIA

1) Le mutazioni sono cambiamenti del DNA:


Tutti i processi che abbiamo descritto producono proteine capaci di svolgere la loro
funzione soltanto se la sequenza amminoacidica è quella corretta; in caso contrario
si possono generare disfunzioni cellulari.
Le principali fonti di errore nella sequenza degli amminoacidi sono i cambiamenti nel
DNA, cioè le mutazioni.
Esistono diversi tipi di mutazioni negli organismi pluricellulari:
 le mutazioni somatiche che non vengono ereditate
 le mutazioni nella linea germinale che sono a carico delle cellule che
producono gameti, e questi gameti contengono la mutazione.
Alcune mutazioni producono il fenotipo solo in alcune condizioni, e prendono il
nome di mutanti condizionali, sensibili alle temperature.
A livello molecolare possiamo divide le mutazioni in altre tre categorie:
 le mutazioni puntiformi coinvolgono una singola coppia di basi di un gene
 le mutazioni cromosomiche sono alterazioni di un intero segmento di DNA
 le mutazioni del cariotipo riguardano il numero di cromosomi dell’individuo.
-Le mutazioni puntiformi soni il risultato dell’aggiunta o della perdita di una base
dal DNA, si possono produrre dopo un errore nella duplicazione di esso, sfuggito nel
processo di correzione di bozze, oppure a causa di agenti mutageni.
Notiamo che anche queste vengono divise in più categorie:
 mutazioni silenti se non cambiano la sequenza amminoacidica della proteina,
sono piuttosto frequenti
 mutazioni di senso alcune sostituzioni di base modificano il messaggio
genetico in modo che nella proteina ci sia un altro amminoacido che lo
sostituisce
Possono anche portare alla perdita della funzionalità della proteina
 mutazioni non senso hanno un effetto più distruttivo delle mutazioni di senso,
la sostituzione delle basi fa sì che nell’mRNA risultante si formi un cordone di
stop, interrompendo la traduzione nel punto in cui si è verificata, e questo
porta alla traduzione di una proteina più breve del normale
 mutazioni per scorrimento della finestra di lettura riguardano singole coppie di
basi che si inseriscono nel DNA e mandano fuori registro il messaggio
genetico e ne alterano la decodifica. Fanno scorrere di un posto la “finestra di
lettura” e spesso portano alla produzione di proteine non funzionali.
-Nelle mutazioni cromosomiche, interi cromosomi possono rompersi e poi riunirsi
in modo errato, in generale prodotte da agenti mutageni o grandi errori nella
duplicazione.
Esistono quattro tipi di mutazioni cromosomiche:
 la delezione rimuove parte del materiale genetico con gravi conseguenze,
un cromosoma si spezza in due punti e le porzioni estreme si
ricongiungono lasciando fuori il segmento di DNA intermedio
 la duplicazione può avvenire contemporaneamente alla delezione, se i
cromosomi omologhi si rompono e poi si attaccano ad un pezzo dell’altro,
si ha che uno ei due cromosomi non avrà un segmento del DNA
(delezione) e l’altro ne conterrà due coppie (duplicazione)
 l’inversione è il risultato della rottura di un cromosoma seguita da un
ricongiungimento errato, dove il segmento di DNA di ricongiunge al
contrario e quasi certamente avremo una proteina non funzionante
 traslocazione si ha quando un segmento di DNA si distacca dal proprio
cromosoma e va ad inserirsi in un cromosoma diverso, possono essere sia
reciproche che non e possono portare ad una duplicazione o ad una
delezione, provocano disfunzione dei gameti e sterilità
-Le mutazioni del cariotipo sono caratterizzate da un numero anomalo di
cromosomi, se sono presenti interi corredi cromosomici in più si parla di euploidia
aberrante, se invece si parla di solo una parte del corredo cromosomico si parla di
aneuploidia. Essi causano patologie molto gravi come al trisonomia 21 o sindrome
di Down, che può derivare da una non-disgiunzione meiotica, oopure da una
traslocazione del cromosoma 21.
Ci sono anche la sindrome di Patau e la sindrome di Edwards
Sindrome di Turner, femmine X0; e la Sindrome di Klineferter maschi XXY

Le mutazioni possono essere


-spontanee se i cambiamenti del DNA non provengono da cause esterne
-indotte, se sono provocate da un fattore esterno, definito agente mutageno.
Le mutazioni spontanee possono avvenire per diverse motivazioni:
-le basi nucleotidiche del DNA sono parzialmente intestabili, e per ogni base
possiamo avere una forma frequente e una forma rara
-le basi possono cambiare per una reazione chimica
-la DNA polimerasi può compiere errori di duplicazione
-il meccanismo della meiosi non è perfetto
Anche le mutazioni indotte presentano vari meccanismi di alterazione del DNA,
alcune sostanze chimiche possono convertire una base in un'altra o danneggiare le
basi. Le mutazioni spesso producono organismi meno idonei all’ambiente.
Gli agenti mutageni possono essere sia artificiali, come i nitriti che vengono usati
per la conservazione delle carni, che naturali come l’aflatossina prodotta dalla
muffa, che viene convertita in un reticolo endoplasmatico che lega la guanina e
causa mutazioni.
Le radiazioni posso sia essere prodotte dall’uomo che naturali, e posso causare
mutazioni. Anche le radiazioni ultraviolette possono provocare mutazioni, e
possiamo vedere che molte sostanze che causano il cancro sono mutagene, per
esempio il benzopirene che si trova nel catrame. Un traguardo molto importante per
la salute pubblica è la riduzione dei mutageni umani e naturali per la salute
dell’uomo: per esempio il divieto di clorofluorocarburi (protocollo di Montreal) e il
divieto del fumo da sigarette, che può causare il cancro.
Le mutazioni genetiche sono spesso espresse in proteine diverse dal normale, e
abbiamo diverse malattie:
-perdita di attività enzimatica: dovuta da un’anomalia nell’enzima fenilalanina
Molte patologie umane derivano da anomalie enzimatiche, che possono portare ad
un ritardo mentale e alla morte prematura dell’individuo.
-emoglobina anormale, le cellule falciformi tendono a bloccarsi nei capillari
sanguigni, producendo dei danni ai tessuti e portando al collasso degli organi.

Le mutazioni rappresentano anche il presupposto dell’evoluzione, e forniscono la


varietà della specie. Tutte le mutazioni sono rare e possono essere dannose
oppure neutre, ma possono anche essere vantaggiose, per esempio l’adattamento
all’ambite circostante.

2) La regolazione dell’espressione genica nei procarioti :


Il genoma procariotico permette ai batteri di adattarsi con rapidità ed efficienza alle
variazioni ambientali. I procarioti infatti sono in grado di attivare o disattivare i geni
che codificano per la sintesi proteica, così che ciascuna proteina venga prodotta
solo quando serve e nella quantità necessaria.
I batteri sono in grado di regolare l’espressione genica in base alle condizioni
ambientali o a nuove situazioni.
L’Escherichia coli (batterio) deve essere in grado di adattarsi velocemente ad
improvvisi cambiamenti, la sua fonte di energia è lo zucchero, e il batterio si può
improvvisamente trovare sommerso dal latte (lattosio) e per essere assorbito da
Escherichia coli ha bisogno di 3 proteine differenti che si attivano (tra cui la B-
galattosidasi, che si attiva solo in presenza di lattosio).
I geni che sono coinvolti nella metabolizzazione del lattosio si chiamato geni
strutturali (geni che codificano le proteine in ruolo di riserva e difesa)
-Esistono alcuni tratti del DNA che non vengono mai trascritti e vengono creati dei
legami con le proteine
-Esistono proteine regolatrici che servono a regolare come vengono espressi i geni
I tre geni strutturali che servono alla codifica delle proteine coinvolte nel
metabolismo del lattosio sono fisicamente tutte e 3 molto vicine, e condividono lo
stesso promotore (sequenza di DNA che si lega all’RNA), tra questo promotore e i
geni strutturali si trova l’operatore che lega il repressore (ovvero una proteina
regolatrice) esiste poi il terminatore (una sequenza che segnala che trascrizione è
terminata)
Questo blocco (formato dai geni strutturali, promotore, operatore e terminatore) di
chiama unità di trascrizione (operone), che può essere in due modi:
-quando il repressore è legato all’operatore (trascrizione bloccata)
-quando il repressore non è legato all’operatore (i geni vengono espressi)
Questa unità di trascrizione nei procarioti viene detta operone, che è controllato da
un gene regolatore
Esistono due tipo di operone:
 Inducibile, il repressore blocca l’operatore, e viene rimosso solo con un
induttore che ne causa il distacco
 Reprimibili, il repressore entra in funzione solo in presenza di una molecola
esterna, compressore
La caratteristica più importante di questo repressore è di cambiare forma sia in
presenza dell’induttore che del compressore.
L’operone è l’unità trascrizionale dei procarioti, composta da due o più geni
strutturali associati e dalle sequenze di DNA che ne regolano la trascrizione.
L’ operone lac è un sistema inducibile: la trascrizione si attiva dopo la comparsa di
un induttore (lattosio) che modifica il repressore impedendogli di legarsi
all’operatore. A mano a mano che il lattosio viene metabolizzato, la sua
concentrazione nella cellula si riduce, e una volta finita la metabolizzazione
l’operatore lac si blocca.
L’operone trp è un sistema reprimibile, in cui alla presenza elevata di triptofano esso
agisce da compressore attivando il repressore che lega l’operatore e blocca la
produzione di enzimi coinvolti nella sintesi.

3) Il genoma eucariotico:
Sebbene gli eucarioti condividano le stesse basi genetiche dei batteri, i genomi
eucariotici mostrano caratteristiche proprie, differenti da quelle dei genomi
procariotici
Esistono alcune importanti differenze tra il genoma procariotico e quello degli
eucarioti:
 il genoma degli eucarioti è più grande dei procarioti
 il genoma degli eucarioti presenta i telomeri alle estremità di ogni cromosoma ,
ovvero piccole porzioni di DNA che evitano i danni spesso causati alle
estremità della cellula durante la duplicazione
 sono presenti sequenze ripetute e geni interrotti , ovvero geni che contengono
delle sequenze codificanti alternate a sequenze non codificanti
 la traduzione e la trascrizione avvengono in ambienti separati , ovvero la
sintesi nel nucleo e la sintesi proteica avviene nel citoplasma
 possiedono più sequenze regolatrici
 contiene sequenze ripetute
Queste sequenze ripetitive possono essere:
-Le sequenze altamente ripetute sono brevi sequenze ma ripetute migliaia di volte,
possono trovarsi una dietro l’altra oppure sparse per il genoma
-Le sequenze mediamente ripetute sono ripetute dalle 10 alle 1000 volte e
codificano i tRNA e gli rRNA in maniera costante
-I trasposoni sono delle sequenze mobili in grado di spostarsi nel genoma, avvine
un “taglia e incolla” oppure un “copia e incolla”
Molti geni eucariotici sono interrotti, cioè comprendono sequenze non codificate,
dette introni, sequenze codificanti, gli esoni. I geni formati da questo esoni e introni
si chiamano geni interrotti. Il processo di rimozione degli introni e di saldatura degli
esoni prende il nome di splicing dell’RNA.
Nel corso delle evoluzioni le coppie di uno stesso gene hanno spesso subito
mutazioni diverse, e danno origine ad un gruppo di geni imparentati che si legano e
formano una famiglia genetica. All’interno delle famiglie genetiche sono presenti
geni non identici tra di loro, ma possono essere un po' differenti. Alcune di queste
famiglie, altre ai geni che codificano le proteine, contengono anche i pseudogeni,
ovvero geni non funzionanti che derivano da mutazioni non funzionali.
4) La regolazione prima della trascrizione:
Ogni cellula somatica di un organismo pluricellulare ha un corredo completo di geni,
ma non sempre li esprime tutti. Ogni tipo cellulare esprime soltanto i geni necessari
per lo sviluppo e per lo svolgimento delle proprie funzioni. Lo sviluppo procede
regolarmente solo se determinate proteine sono sintetizzate al momento giusto e
nelle cellule giuste.
Negli eucarioti, i geni funzionalmente affini non sono raggruppati in operoni ma sono
sparsi nel genoma, l’inizio della trascrizione è differente da quello dei procarioti,
perché c’è bisogno del complesso di trascrizione che è formato da (oltre alle
proteine) da tre RNA polimerasi diverse:
-RNA polimerasi 2 trascrive i geni che codificano le proteine
-RNA polimerasi 1 trascrive i geni che codificano l’rRNA
-RNA polimerasi 3 trascrive i geni che codificano i tRNA.
Negli eucarioti possiamo ottenere una modulazione dell’intensità, ovvero possiamo
ottenere un gene più o meno trascritto (a differenza dei procarioti dove abbiamo un
gene o trascritto o non trascritto)

La regolazione può avvenire in fasi differenti del processo di trascrizione di un gene.


-I meccanismi che agiscono prima della trascrizione modificano la struttura più o
meno condensata della cromatina che può ostacolare oppure favorire la
trascrizione.
Prima della trascrizione il DNA subisce un processo definito rimodellamento della
cromatina, dove specifiche proteine modificano la struttura del nucleosoma
rendendo la cromatina accessibile al complesso di trascrizione.
In un nucleo in interfase si distinguono due tipi di cromatina:
 l’eurocromatina contenente il DNA che viene trascritto in mRNA
 l’eterocromatina, che contiene geni che solitamente non vengono trascritti.
Un esempio di eterocromatina è il corpo di Barr, ovvero il cromosoma X inattivo,
ben visibile perché rimane estremamente compatto (interfase). (nessuno nei
maschi i maschi XY e uno nelle femmine XX)
5) La regolazione durante e dopo la trascrizione :
Se gli operoni possono essere solo accesi o spenti, la trascrizione dei geni
eucariotici può essere aumentata o diminuita a seconda della necessità. Gli
eucarioti dispongono infatti di numerosi meccanismi che regolano l’espressione
genica durante e dopo la traduzione, modificando l’intensità della traduzione.
Grazie alla trascrizione differenziale (meccanismo di regolazione), le cellule di
differenti tessuti hanno una deferente espressione genetica dal tipo di tessuto in cui
si trovano, ma ci sono anche geni che vengono sempre trascritti, ovvero i geni
costitutivi (housekeeping) vengono espressi continuamente in tutte le cellule.

La trascrizione del genoma eucariotico è attivata da fattori di trascrizione (specifiche


proteine che si radunano sul DNA) che si legano sia al promotore con delle
sequenze ordinatrici:
 intensificatori anche molto distanti dal gene che legano i fattori di trascrizione
e stimolano ulteriormente la trascrizione
 silenziatori, ovvero sequenze che legano i repressori e arrestano la
trascrizione.
La velocità finale della trascrizione è determinata dalla combinazione di questi fattori
di trascrizione.

Lo splicing alternativo permette di ottenere proteine diverse a partire dallo stesso


trascritto primario di RNA messaggero, questo perché a differenza dello splicing
classico (che sostituisce gli introni con estoni) in questo vengono eliminati anche
alcuni estoni assieme agli introni.

I meccanismi che controllano il livello della proteina prodotta sono:


 Traduzionali- La concentrazione di una proteina nelle cellule è regolata
rallentando o accelerando i processi trascrizionali.
 Post-traduzionali- si basa sulla degradazione delle proteine. Prima le
proteine vengono marcate con una catena di ubiquitina (piccola proteina), poi
sono demolite dai proteasomi (complesso proteico che stacca la ubiquitina e
demolisce la proteina).

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