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Chimica del carbonio → la maggior parte dei composti del carbonio sono infatti composti organici (migliaia e migliaia),
pochissimi sono invece composti inorganici (es: anidride carbonica CO2, monossido di carbonio CO)
La differenza tra composti organici e composti inorganici si trova:
● nel numero di legami che il carbonio riesce a formare
● nel tipo di orbitali
In questa situazione il numero massimo di legami (che si possono formare grazie agli orbitali non
completi di due elettroni ma occupati da un singolo elettrone (non pieni) → un atomo si lega
infatti ad un altro per riempire i suoi orbitali → la situazione di stabilità si raggiunge infatti
quando gli orbitali sono pieni) che il carbonio potrebbe creare sono solamente 2: gli elettroni
disponibili alla formazione di un legame sono quelli presenti nell’orbitale p
Migliaia e migliaia di molecole contenenti carbonio hanno il carbonio che forma 4 legami: ciò si spiega in quanto esistono degli
orbitali ibridi
Ibridazione sp3
Metano (esempio classico) → CH4
1 atomo di carbonio C + 4 atomi di idrogeno H
● idrogeno 1 elettrone disponibile al legame
● carbonio 4 elettroni disponibili al legame
Orbitali tra loro simmetrici ( → gli atomi di idrogeno sono infatti tra loro tutti uguali e i legami formati sono tutti uguali
→ andranno quindi immettersi in modo simmetrico nello spazio)
➢ formazione di una molecola con quattro vertici equidistanti →
disposta a tetraedro (angolo di legame 109,5°)
➢ sovrapposizione di uno dei quattro orbitali dell’atomo di carbonio con uno dei quattro orbitali
dell’altro atomo di carbonio → formazione legame sigma (più forte di pigreco)
➢ per entrambi gli atomi di carbonio si ha la sovrapposizione di due dei quattro orbitali con orbitali
idrogeno
➢ l’orbitale p libero rimanente (uno per ogni atomo di carbonio) tende ad avvicinarsi all’orbitale p rimasto libero dell’altro
carbonio → avvicinandosi si ha una sovrapposizione parziale → formazione legame pigreco (più debole di sigma → la
sovrapposizione tra orbitali non è completa)
Tra i due atomi di carbonio avremo dunque due legami: un legame sigma forte e un legame pigreco debole → questo rende
la molecola più rigida
Il legame pigreco è unico → dalla rappresentazione sembra si venga a formare un doppio legame
pigreco: la sovrapposizione avviene però tra i due lobi di uno stesso orbitale libero di un atomo
carbonio con i lobi di uno stesso orbitale libero dell’altro atomo di carbonio adiacente → il
legame è quindi in realtà unico
→ Ogni atomo di carbonio forma 4 legami ma con 3 atomi diversi (un atomo di carbonio si lega con un carbonio e due
idrogeni)
➢ formazione di una molecola bidimensionale → planare (angolo di legame 120°)
Ibridazione sp2 in quanto l’atomo di carbonio si lega con 3 atomi attraverso 1 orbitale s e 2 orbitali p, poi rimarrebbe
orbitale p libero che si va a sovrapporre con l’orbitale p libero dell’altro atomo di carbonio, andando a formare il doppio
legame
Ibridazione sp1
2 atomi di carbonio C a contatto + 2 atomi di idrogeno H
Tra carbonio e carbonio si verranno a formare 3 legami, mentre ogni atomo di carbonio si legherà a 1
atomo di idrogeno
➢ sovrapposizione di uno dei quattro orbitali dell’atomo di carbonio con uno dei quattro orbitali
dell’altro atomo di carbonio → formazione legame sigma (più forte di pigreco)
➢ per entrambi gli atomi di carbonio si ha la sovrapposizione di un orbitale con l’orbitale dell’atomo di idrogeno
➢ i due orbitali p rimanenti (due per ogni atomo di carbonio) creano due legami pigreco attraverso una sovrapposizione
parziale con i due orbitali p restanti dell’altro atomo di carbonio
→ ogni atomo di carbonio forma 4 legami ma con 2 atomi diversi (un atomo di carbonio si lega con un carbonio e un
idrogeno)
In corrispondenza del doppio legame (sp2) e triplo legame (sp1) tra i due atomi di carbonio si ha un addensamento di
elettroni → queste molecole attireranno sostanze in cerca di elettroni
Categorie composti organici
● idrocarburi (C, H)
❖ alcani
❖ alcheni
❖ alchini
● Alogeno derivati ( → nella molecola sono contenuti gli alogeni (fluoro, cloro, bromo, iodio, astato)(C, H)
● Alcoli (C, H, O)
● Aldeidi (C, H, O)
● Chetoni (C, H, O)
● Acidi carbossilici
● Eteri
● Esteri
● Ammine
● Ammidi
Idrocarburi
Alcani
Tutti composti che hanno il carbonio con ibridazione sp3 → quindi struttura tetraedrica
Formula bruta tipica: CnH2n+2
CH4 → metano
C2H6 → etano
C3H8 → propano (GPL: gas propano liquido)
C4H10 → butano
C5H12 → pentano
C6H14 → esano
C7H16 → eptano
C8H18 → ottano (benzina → miscela di ottani)
Anche disponendo gli atomi di carbonio ad L avremo una molecola identica alla prima → i legami sono infatti gli stessi
rispetto alla molecola con struttura lineare: ruotandola (rotazione possibile in quanto siamo in presenza di legami semplici
e non di doppi legami → in questo caso, con la rotazione, il legame si spezzerebbe, cosa che quindi non accade con il legame
singolo) torneremo alla forma lineare iniziale
➢ il propano avrà quindi una singola forma di struttura (no isomeri)
Butano 2 - metilpropano
Stesso numero di atomi di idrogeno e di carbonio, ma disposti in maniera
diversa: la prima è una forma lineare, la seconda è una forma
ramificata → la sostanza è comunque la stessa → le due molecole sono due isomeri
Isomeria di catena (o di posizione) → cambia la posizione del sostituente sulla catena: a seconda dell’atomo a cui è
attaccato il gruppo sostituente, cambia il nome
Isomeri → molecole della stessa sostanza i cui atomi sono però disposti in maniera diversa
➢ stessa formula bruta
➢ diversa formula di struttura
2 - metilbutano
Nomenclatura
Per essere distinti tra loro, gli isomeri devono essere nominati in maniera diversa
l’uno dall’altro
● Per isomeri con forma lineare:
1. normal-x (es. n-pentano, n-butano)
● Per isomeri con forma ramificata:
1. numerare gli atomi di carbonio nella catena lineare più lunga della
molecola → partire dalla estremità più vicina al gruppo che
sostituisce (se le due estremità sono equidistanti dal gruppo
sostituente, la numerazione può essere effettuata da destra a sinistra o
da sinistra a destra indifferentemente)
2. il/i numero/i all’inizio del nome deriva dal numero del carbonio a cui si
attaccano i gruppi sostituenti
➔ se i metili legati alla catena lineare più lunga sono più di uno, al nome metil-, verrà aggiunto il suffisso di-, tri-,...
➔ due metili non possono essere legati “sullo stesso piano” a due atomi di carbonio
adiacenti → ingombro sterico (eccessivo avvicinamento tra i due metili)
Esano
n- esano
2,3 - dimetilbutano
2,2 - dimetilbutano
2 - metilpentano
3 - metilpentano
(2 - etilbutano non esiste)
Si deve considerare la catena di atomi di carbonio più lunga → se posiziono l’etile sul
carbonio 2, la catena più lunga non sarà più quella lineare da 6 atomi di carbonio, ma sarà
quella piegata da 7 atomi di carbonio: occorre considerare la catena più lunga a prescindere
dalla linearità, non ha importanza che sia dritta o piegata (3 - metileptano)
➔ sostituzione di H → uno/due atomi di idrogeno della molecola si staccano e vengono sostituiti da un alogeno (fluoro,
cloro, bromo, iodio) (reazione di doppio scambio)
➢ Dalla sostituzione di un idrogeno dal metano con un atomo di cloro
otterrò clorometano/cloruro di metile
➢ Dalla sostituzione di 3 idrogeni dal metano con 3 atomi di cloro otterrò triclorometano/cloroformio →
parzialmente polare: gli atomi di cloro sono infatti fortemente elettronegativi (attirano a sé gli elettroni di
legame) e la molecola presenta un solo atomo di idrogeno, quindi non è perfettamente simmetrica
➢ dalla sostituzione di tutti e 4 gli atomi di idrogeni del metano con 4 atomi di cloro otterrò tetracloruro di carbonio
→ completamente apolare: avendo 4 atomi di cloro sarebbe infatti perfettamente simmetrica
Alcheni
Tutti composti che hanno il carbonio con ibridazione sp2 → tra due atomi di carbonio della catena si forma un doppio legame
(sigma + pigreco) → angolo di legame 120°
Formula bruta tipica: CnH2n
Suffisso - ene
Dagli alcheni possiamo avere anche i polieni, ovvero composti con più di un doppio legame:
● bieni → 2 doppi legami
● trieni → 3 doppi legami
Nomenclatura
Numerare gli atomi di carbonio nella catena più lunga della molecola → numerare in modo tale che i carboni con doppi
legami abbiano i numeri più bassi
In base al numero di gruppi sostituenti
● Nessun sostituente → sequenza nome:
Numero (n°) carbonio (C) con doppio legame - catena di carbonio più lunga
● 1 sostituente → sequenza nome:
n° C con sostituente - sostituente - n° C con doppio legame - catena di C più lunga
● 2 sostituenti → sequenza nome:
n° C con sostituente - sostituente - n° C con sostituente - sostituente - n° C con doppio legame - catena di C più lunga
I sostituenti verranno scritti nel nome seguendo l’ordine alfabetico
Per formare un doppio legame servono almeno due atomi di carbonio: non può esistere un alchene con un singolo atomo di
carbonio
C2H4 → etene/etilene
C3H6 → propene
C4H8 → butene
Cis - 2 - butene
Trans - 2 - butene
2 - metil - 1 - propene
1 - butene
Isomeria geometrica
Isomeria di posizione: occorre indicare la posizione del doppio legame
+
Isomeria cis o trans
● se due gruppi sostituenti si trovano legati ai due carboni del doppio legame dalla stessa parte rispetto al piano della
molecola avremo l’isomeria geometrica del doppio legame cis
● se due gruppi sostituenti si trovano legati ai due carboni del doppio legame da parti opposte rispetto al piano della
molecola avremo l’isomeria geometrica del doppio legame trans
Avendo il doppio legame tra due atomi di carbonio, nessuna parte della molecola può
essere fatta ruotare come nel caso delle molecole con ibridazione del carbonio sp3 (il
doppio legame verrebbe infatti spezzato), quindi:
Reazioni alcheni:
● Addizione al doppio legame
➢ Idrogenazione (addizione di idrogeno)
● Combustione → reazione identica a quella degli alcani ma con diverso numero di molecole d’acqua
● Sostituzione → posso averla in un punto della catena che non sia doppio legame (anche se generalmente negli alcheni
la reazione più comune è quella di addizione)
Es. idrogenazione
Il legame nell’idrogeno molecolare è covalente puro, in quanto, essendo atomi uguali, non si ha
differenza di elettronegatività tra un atomo e l’altro → quando questo legame si spezza, l’idrogeno
mantiene un elettrone → formazione di due radicali (ovvero atomi o gruppi di atomi con elettrone
spaiato)
Avendo un elettrone spaiato, i radicali sono molto reattivi, tendono quindi a cercare o condividere un
altro elettrone
- L'idrogeno andrà a questo punto a legarsi con uno dei due carboni dove si è spezzato il legame debole pigreco
I due elettroni del legame pigreco che si è spezzato saranno: uno impegnato nel nuovo legame carbonio-idrogeno, l’altro ancora
spaiato → formazione di un altro radicale molto reattivo
Il restante idrogeno derivato dalla rottura del legame dell’idrogeno molecolare, andrà quindi a legarsi con il nuovo radicale →
formazione di un altro legame carbonio-idrogeno
Es.
La molecola C2H4 reagisce con l’acido bromidrico
→ rottura eterolitica
Formazione bromuro di etile
DeltaH < 0 → reazione esotermica (che avviene più facilmente delle reazioni endotermiche)
Es. idratazione
Uno dei legami che l’ossigeno ha con l’acqua può spezzarsi, in quanto l’ossigeno è molto
elettronegativo → entrambi gli elettroni di legame vengono attratti dall’ossigeno, l’idrogeno
rimane privo di elettroni
➢ idrogeno = catione → elettrofilo
➢ ossigeno-idrogeno (gruppo ossidrile OH) = anione
Il catione idrogeno si lega al carbonio, impiegando nel legame entrambi gli elettroni del legame pigreco spezzato → il carbonio
rimane quindi sprovvisto di elettroni e acquista carica positiva (carbocatione)
L’anione OH si lega quindi al carbocatione
→ Formazione di un alcool
Carbocatione → carbonio con carica positiva in quanto si trova con un elettrone in meno, acquistando una parziale carica
positiva
● Carbone primario → carbonio che è legato a un gruppo sostituente (R), quindi a un solo atomo di carbonio
● Carbone secondario → carbonio legato a due gruppi (R), quindi a due atomi di carbonio
● Carbone terziario → carbonio legato a tre gruppi (R), quindi a tre atomi di carbonio
● Carbone quaternario → carbonio legato a quattro gruppi (R), quindi a quattro atomi di carbonio
Un carbonio può essere al massimo quaternario in quanto può formare un massimo di 4 legami
I carbocationi possono invece arrivare ad essere al massimo terziari, in quanto si vengono a formare un massimo di tre legami
attorno al carbonio (infatti catione)
Terziari più stabili dei secondari, a loro volta più stabili dei primari, a loro volta più stabili sei primari, a loro volta più stabili dei
metilici → il carbonio primario ha più legami con l’idrogeno, i quali non riescono a smorzare la carica positiva del carbone del
carbocatione: la carica positiva diminuisce invece (viene quindi condivisa), solo se ci sono altri atomi di carbonio, quindi più
atomi di carbonio ci sono intorno al carbone del carbocatione, più questa carica positiva viene diluita con gli altri atomi, e quindi
più stabile è il carbocatione
Un carbocatione che è invece legato a molti idrogeni, non riesce a diluire questa carica ed è quindi meno stabile
Il legame (in rosso) nell’acido alogenidrico è composto da due elettroni → il cloro (Cl) è molto più
elettronegativo dell’idrogeno (H) quindi tende ad attrarre verso di sé questi due elettroni di legame, di
conseguenza il cloro diventa parzialmente nucleofilo (per parziale carica negativa), mentre l’idrogeno
diventa parzialmente elettrofilo (per parziale carica positiva)
Quindi si avrà:
Gli elettroni del doppio legame vanno a legare l’elettrofilo, ovvero l’idrogeno
L’idrogeno cede ora i suoi elettroni al cloro, non potendo fare due legami
L’idrogeno andrà quindi a legarsi a uno dei due carboni, quale dei due è in questo caso indifferente in quanto sono entrambi
CH2. Avrò quindi:
Il carbonio al quale non si è legato l’idrogeno non ha più i due elettroni che condivideva con l’altro
carbonio, di conseguenza diventa carico positivamente, diventando quindi carbocatione
Da una parte si avrà quindi un fortissimo elettrofilo (ovvero il carbonio del carbocatione), dall’altra un
composto che si comporta da nucleofilo (ovvero l’anione cloro)
Il cloro andrà quindi a condividere gli elettroni con il carbonio, andando a formare il legame. Otterrò così:
In questo caso la regola di Markovnikov non è quindi servita in quanto si tratta di un alchene simmetrico
L’idrogeno non può fare due legami e cede quindi gli elettroni al cloro
L’idrogeno si legherà al carbonio meno sostituito (ovvero quello con più idrogeni). Il carbonio
legato al sostituente non ha più i due elettroni che condivideva con l’altro carbonio, di conseguenza diventa carico
positivamente (diventando carbocatione). Avrò quindi:
In questo caso la regola di Markovnikov può essere spiegata attraverso la seguente relazione, che rappresenta la stabilità dei
carbocationi:
Carbocationi terziari > C. secondari > C. primari > C. metilici
Ciò significa che devo vedere il carbonio carico positivamente a
quanti carboni è legato direttamente: in questo caso è legato
direttamente a 2 carboni → si tratta quindi di un carbocatione
secondario
→ Legato a 2 carboni →
Se avessi legato l’idrogeno H al carbonio C più sostituito, la carica positiva sarebbe stata nel carbonio
meno sostituito
In questo caso avrei ottenuto un semplice carbocatione primario (anziché secondario), essendo il carbonio meno sostituito
legato solamente a un altro carbonio → avrei quindi ottenuto un carbocatione meno stabile, essendo:
L’idrogeno si è quindi legato al carbonio meno sostituito (ovvero quello con più idrogeni) mentre il cloro
nucleofilo si è legato al carbonio più sostituito
Isomeria conformazionale:
Negli alcani può avvenire rotazione attorno ai legami semplici (cosa che non è possibile fare attorno al
doppio legame degli alcheni e al triplo legame degli alchini) → si può quindi avere un’isomeria (oltre a quella di struttura e
di gruppo funzionale) di conformazione = stereoisomeria (isomeria nello spazio)
La stessa sostanza, ruotando, può assumere più conformazioni diverse = stessa sostanza con diversa rotazione di parti della
molecole
Due tipologie di conformazioni:
Sfalsata → eclissata → ● negli alcani: eclissata o sfalsata
● nei cicloalcani: a sedia o a barca
Cicloalcani
Molecola chiusa → ciò comporterà un minor numero di atomi di idrogeno rispetto alla molecola aperta, quindi:
CnH2n (solitamente formula bruta degli alcheni)
Il minor numero di atomi di carbonio per avere una molecola ciclica è 3 (propano)
Ciclopropano → molecola non stabile, troppa tensione negli angoli di legame di 60° fra carboni
(isomeria conformazionale):
● conformazione a sedia → tra le due, conformazione più stabile
per angoli più ampi, minore ingombro sterico, forma trans (a
differenza della cis che si trova nella conformazione a barca)
● conformazione a barca
Isomeria conformazionale:
● negli alcani: eclissata o sfalsata
● nei cicloalcani: a sedia o a barca
Isomeria configurazionale
Isomeri che non ottengo dalla semplice rotazione di parte della molecola → isomeri geometrici cis e trans (alcheni)
Polimerizzazione (polimero formato da molteplici molecole tutte uguali che si susseguono) → es. polietilene
Alchini
Idrocarburi con ibridazione sp1 (triplo legame, angoli 180°)
Minor numero di atomi di idrogeno
CnH2n-2
Suffisso -ino
Acetilene (o etino)
Propino
Butino
Pentino
Esino
Ettino
Ottino
Nella nomenclatura andremo ad indicare la posizione del triplo legame (2 legami pigreco e 1 legame sigma)
In corrispondenza del triplo legame si ha un forte addensamento di elettroni
Reazioni:
● addizione al triplo legame → dall’alchino si ottiene alchene, dal quale a sua volta si può ottenere un alcano
Funzionano da acidi in quanto il triplo legame degli alchini è ricco di elettroni → dato che si ha un forte addensamento di
elettroni, il legame tra carbonio e idrogeno è abbastanza debole → il carbonio avrà quindi una parziale carica negativa (a
causa dei numerosi elettroni del triplo legame), l’idrogeno una parziale carica positiva
Il legame carbonio-idrogeno si spezza facilmente, andando a cedere un idrogeno
Formazione di un carbanione (che andrà a legarsi con qualche composto negativo) e di un catione
Comportamento leggermente acido (acido debole, si ionizza poco)
Benzene
Capostipite composti aromatici: composto aromatico (gran parte delle sostanze che emanano aroma hanno un anello
benzenico, nonostante non sia questa la spiegazione)
Formula chimica: C6H6 (stesso numero di atomi di idrogeno e carbonio) → aveva caratteristiche particolari per cui non
poteva essere, ad esempio, un alchino e non si riusciva a capire come potesse essere la formula di struttura, ovvero come la
molecola potesse essere organizzata nello spazio: ogni carbonio forma quattro legami ma il numero di atomi di idrogeno e di
carbonio coincidono
Lo studioso Kekulè che stava studiando la possibile formula della molecola, era talmente preso dallo studio che una notte
sognò un serpente che si mordeva la coda (quindi una forma circolare) dal quale ebbe l’illuminazione sulla formula di
struttura del benzene
Il benzene ha una forma circolare: gli atomi di carbonio sono posti ai vertici di un esagono e legati a un atomo di idrogeno
Se ogni atomo di carbonio legato a tre atomi (a due carboni e a un idrogeno) vuol dire che si hanno dei doppi legami alternati
tra i carboni (se non fossero alternati ogni atomo di carbonio avrebbe 5 legami)
L’intuizione di Kekulé fu che i doppi legami non sono fissi ma che possono scambiarsi tra loro → si potrà quindi avere
anche una seconda formula di struttura:
Ibridi di Risonanza
(ovvero equivalenti) → non sono isomeri, sono la stessa molecola (la doppia freccia ne indica l’equivalenza)
Gli orbitali formano legami sigma tra carbonio e carbonio e tra carbonio e idrogeno
Avendo ibridazione sp2, i 6 orbitali p non ibridi del carbonio sono tutti paralleli tra loro e disposti perpendicolarmente al
piano della molecola: questi non si sovrappongono a due a due per formare legami pigreco ma si sovrappongono
lateralmente formando un’unica nube elettronica disposta sopra e sotto il piano della molecola (rappresentata con un anello
interno alla molecola)
Le formule limite di risonanza non si trovano allo stesso livello energetico dell’ibrido di risonanza → il benzene, avendo un
basso contenuto energetico, è una molecola molto stabile
Proprietà fisiche del benzene:
● apolare (insolubile in acqua: il benzene è utilizzato come solvente apolare, organico, ma cancerogeno): tra carbonio e
idrogeno c’è poca differenza di elettronegatività e la molecola è perfettamente simmetrica
● liquido a temperatura ambiente (estremamente volatile → facilmente inalato se utilizzato in laboratorio)
● bassi punti di ebollizione (essendo apolare forma pochi legami intermolecolari)
Il benzene è un intermedio nella combustione della benzina: i vecchi motori senza marmitta catalitica liberano benzene
nell’ambiente, che dovrebbe invece essere demolito dalla marmitta catalitica in anidride carbonica e acqua
Reazioni chimiche:
● combustione
● sostituzione
(molecola estremamente stabile che quindi non da addizione)
Derivati monosostituiti:
➢ alogeni (elettrofili): si addizionano facilmente a causa della nuvola elettronica sopra e sotto al piano della molecola
L’alogeno si va a sostituire all’idrogeno andando a formare:
➔ clorobenzene
➔ bromobenzene
➔ iodobenzene
➔ fluorobenzene
➢ Gruppo NO2: l’azoto e l’ossigeno sono elettrofili e molto elettronegativi
➔ nitrobenzene
➢ Gruppo OH
➔ fenolo (idrossibenzene)
Attaccandolo in posizione 3 o 5:
➔ 3 - metilfenolo
➔ m - metilfenolo (ovvero metametilfenolo)
Attaccandolo in posizione 4:
➔ 4 - metilfenolo
➔ p - metilfenolo (parametilfenolo)
Sostituenti (attivanti o disattivanti a seconda che aumentino o diminuiscano la velocità della reazione)
Se al benzene è già legato un sostituente, questo può o aiutare un altro sostituente a legarsi con la molecola oppure inibire la
seconda sostituzione
● attivanti (come se rendessero la molecola più reattiva)
NH2 → gruppo amminico, OH, OCH3, CH3 → metile, CH2CH3 → etile
● disattivanti
NO2, CHO, COOH, SO3H, alogeni
La differenza è quindi che nella prima molecola si ha un legame tra il carbonio di un anello e il carbonio dell’altro anello,
mentre nella seconda molecola i due anelli condividono due atomi di carbonio
Gli ormoni (testosterone, progesterone, cortisone) sono sostanze contenenti più anelli benzenici
Isomeria Ottica
Gli isomeri ottici sono molecole con stessa formula bruta ma non sovrapponibili, una è
l’immagine speculare dell’altra: diversa formula di struttura, disposti in maniera diversa nello spazio.
Gli isomeri ottici differiscono tra loro per le proprietà chimico-fisiche, e per la diversa attività ottica,
perché sono composti otticamente attivi.
Una molecola avrà isomeria ottica (e quindi avrà un comportamento ottico) nel caso in cui abbia un carbonio
asimmetrico (carbonio chirale), ovvero legato a quattro sostituenti differenti tra loro, in questo caso:
● l’atomo di carbonio prende il nome di stereocentro
● La molecola è chirale: ciò significa che posso avere due isomeri, uno l’immagine speculare dell’altro
Isomeria “ottica” in quanto i due isomeri, detti enantiomeri (o chirali), ruotano in maniera diversa il piano della luce
polarizzata:
La luce che si propaga in tutte le direzioni, se fatta passare attraverso un polarizzatore costituito da una fessura, essa uscirà in
un piano → se la fessura è posta in verticale allora uscirà un fascio di luce verticale, se la fessura è obliqua allora uscirà un
fascio di luce obliquo
I due enantiomeri (ovvero i due isomeri ottici) ruotano uno verso destra e uno verso sinistra il piano della luce polarizzata,
quindi:
● facendo passare un fascio di luce attraverso un polarizzatore con fessura verticale davanti alla quale è posto un
contenitore con un composto levogiro (quindi contenente uno dei due enantiomeri), il fascio di luce uscente sarà
deviato verso sinistra
● facendo passare un fascio di luce attraverso un polarizzatore con fessura verticale davanti alla quale è posto un
contenitore con un composto destrogiro (quindi contenente uno dei due enantiomeri), il fascio di luce uscente sarà
deviato verso destra
Questa proprietà degli enantiomeri è fondamentale per quanto riguarda la biochimica: nelle cellule, per quanto riguarda
alcune sostanze, gli enzimi lavorano solo con l’enantiomero destrogiro e non con il levogiro o viceversa (ex. gli amminoacidi
che costituiscono le proteine, sono tutti levogiri)
Due sostanze diverse entrambe levogire (o entrambe destrogire) possono essere distinte tra di loro in quanto ognuna devia il
fascio di luce di un angolo preciso
In caso di miscuglio di due enantiomeri della stessa sostanza:
● l’angolo di rotazione si annullerà (quindi il fascio di luce non verrà deviato), se i due enantiomeri si trovano in stessa
quantità
Alcoli
Gruppo funzionale -OH → gruppo ossidrilico
Formula generale tipica R - OH (dove R è un qualsiasi radicale alchilico) → metile, etile...
Suffisso -olo
Gli alcoli possono essere distinti a seconda che l’atomo di carbonio a cui è legato l’ossidrile OH sia legato a 1,2 o 3 altri atomi
di carbonio:
alcoli primari alcoli secondari alcoli terziari
(alcoli primari più polari degli alcoli secondari a loro volta più polari degli alcoli terziari)
Nomenclatura
Numerare la catena carboniosa più lunga contenente -OH in modo tale che il carbonio legato all’ossidrile abbia il numero più
basso possibile
Il numero andrà messo:
● o davanti al nome dell’alcol → es. 2-propanolo
● o inserito tra la radice e la desinenza (-olo) → es. propan-2-olo
Quest’ultima regola di nomenclatura è obbligatoria nel caso in cui sia presente un legame multiplo: in
questo caso la posizione del legame multiplo andrà posta davanti al nome dell’alcol → es. 3-buten-2-olo
Per nominare gli alcoli è anche possibile accostare al nome alcol il nome del radicale alchilico (quindi del gruppo al quale è
legato -OH)
Gli alcoli possono contenere anche più di un gruppo ossidrile, in tal caso si parla di:
● dioli (alcoli bivalenti)
● trioli (alcoli trivalenti)
● polioli (alcoli polivalenti)
Es. 1,2,3-propantriolo
Butanolo/alcol butilico
Alcoli principali
Metanolo o alcol metilico
CH3OH
● Liquido incolore con odore caratteristico e gradevole
● Impiegato come solvente e carburante
● Molto velenoso (15ml → cecità, 100ml → morte)
Etanolo o alcol etilico
CH3-CH2OH
● Liquido incolore con odore caratteristico e gradevole
● Bolle a 78,3°C
● Grande importanza alimentare
Glicerina o glicerolo (poliolo)
1,2,3-propantriolo
CH2OH-CHOH-CH2OH
● Liquido incolore molto viscoso
● Sostanza completamente solubile in acqua (tre gruppi -OH)
● Sostanza non tossica (presente in molti alimenti)
● Utilizzato per la pelle nei disinfettanti e nelle creme per contrastare la secchezza (es. l’alcol nei disinfettanti tende a
seccare molto, rimuovendo il film lipidico che riveste la pelle)
● Stato fisico:
➢ Gli alcoli a catena corta sono liquidi
➢ Gli alcoli a catena lunga sono solidi
● Punti di ebollizione più elevati rispetto ai corrispondenti idrocarburi
Reazioni alcoli
● ossidazione
➢ Alcol primario → può essere ossidato ad aldeide o ad acido carbossilico:
→ da una prima ossidazione con perdita di idrogeno si avrà l’aldeide
→ da una seconda ossidazione con aggiunta di ossigeno si avrà l’acido carbossilico
➢ Alcol secondario → può essere ossidato a chetone
Nel vino si hanno ad esempio delle sostanze (solfiti) che si ossidano al posto dell’alcol: il vino naturale non trattato, se
esposto all’aria, diventa aceto in quanto l’alcol etilico si ossida (trasformandosi quindi in acido acetico)
● deidratazione (eliminazione di acqua)
Sottraendo idrogeno da un carbonio e -OH da un altro carbonio ottengo alchene + acqua
● esterificazione → per formare i grassi gli alcoli si legano con gli acidi carbossilici → formazione di composti che
prendono il nome di esteri (es. trigliceridi)
Aldeidi
Gruppo funzionale -CHO → gruppo aldeidico
Scritto per facilità R-CHO ma in realtà
Gruppo aldeidico
Suffisso -ale
Nomenclatura
Per le aldeidi il gruppo carbonilico è sempre terminale e quindi la numerazione partirà sempre da questo.
Quando il gruppo aldeidico è legato a un anello, al nome del composto ciclico va addizionato il termine “carbaldeide”, per
esempio cicloesancarbaldeide.
Per nominare le aldeidi è anche possibile accostare al nome Aldeide il nome del radicale alchilico (quindi del gruppo al quale
è legato -CHO)
● sostanza che le formiche specializzate nell’esplorazione del territorio producono per lasciare la traccia
● odore molto pungente
Formalina
● soluzione acquosa di formaldeide
● sostanza estremamente tossica
● impiegata nella conservazione dei tessuti → la formalina previene la decomposizione dei tessuti (decomposizione data
da agenti esterni come muffe, batteri, insetti,…)
Butanale → CH3-CH2-CH2-CHO
Reazioni aldeidi
● idrogenazione
tra i due idrogeni il legame è covalente puro → quando si spezza si
formano due radicali identici: un idrogeno tenderà a legarsi con l’ossigeno
→ formazione del gruppo -COH
Sull’atomo di carbonio rimarrà un elettrone spaiato → formazione di un
nuovo radicale
A questo punto l’altro idrogeno si legherà all’atomo di carbonio →
formazione di un alcol
● Ossidazione
Formazione acido carbossilico
Chetoni
Derivano per deidrogenazione da un alcol secondario (ossidrile legato
a un carbonio secondario):
Quando gli idrogeni si slegano, si ha la formazione di un doppio legame
tra carbonio e ossigeno
Suffisso -one
Nomenclatura
Numerare la catena carboniosa partendo dall’estremità più vicina al gruppo carbonilico.
Il numero del carbonio andrà posto:
● davanti al nome del chetone se non si hanno legami multipli → es.
CH3-CH2-CH2-CO-CH3 → 2-pentanone
● Inserito tra la radice e la desinenza (-one) nel caso in cui sia presente un legame multiplo: in
questo caso la posizione del legame multiplo andrà posta davanti al nome del chetone → es.
CH2=CH-CH2-CO-CH3 → 4-penten-2-one
CH3-CO-CH3 → Dimetilchetone / acetone / propanone
Febbre molto alta (soprattutto nei bambini) e stato di digiuno → attivazione di meccanismi alternativi di metabolismo per
produzione energia → acetone, formazione di corpi chetonici dannosi per il cervello
● punti di ebollizione e fusioni non alti → chetoni tendono ad essere molto volatili
Reazioni chetoni
● Idrogenazione
formazione di un alcol secondario
Acidi carbossilici
derivano dall’ossidazione di un alcol → da una seconda ossidazione con aggiunta di ossigeno si avrà
l’acido carbossilico
Possiedono un gruppo funzionale complesso, il gruppo carbossilico, che comprende un carbonile e un ossidrile.
Avendo tutti questi atomi di ossigeno, fortemente elettronegativi, il gruppo carbossilico risulta essere fortemente polare → i
due ossigeni legati al carbonio (attraverso un doppio legame) e all’idrogeno (mediante un legame semplice), essendo molto
più elettronegativi dei rispettivi atomi ai quali sono legati, attirano verso di loro gli elettroni di legame acquistando una
parziale carica negativa.
● l’idrogeno del gruppo ossidrile acquisterà una parziale carica positiva
● il carbonio del carbonile acquisterà una parziale carica positiva solo nel momento in cui si romperà qualche
legame
Gli acidi carbossilici saranno per questo più polari degli alcoli, delle aldeidi, dei chetoni e di tutti gli idrocarburi in generale
➔ Massimo grado di polarità (molecole più polari in assoluto)
Nomenclatura
HCOOH → Acido metanoico / acido formico
● 1 solo atomo di carbonio (metanoico)
● nome comune acido formico in quanto depositato dalle formiche lungo il loro percorso:
attraverso l’odore molto pungente, guida il resto delle formiche in esplorazione)
Nel caso in cui nella catena siano presenti dei gruppi sostituenti o legami multipli (nomenclatura importante per quanto
riguarda la biochimica: es. acidi grassi come trigliceridi e fosfolipidi sono acidi carbossilici con catena lunga (da 12 a 20 atomi
di carbonio)) si ha una differenza nella nomenclatura in base al fatto che si voglia nominare l’acido con la nomenclatura iupac
o tradizionale:
● iupac → Numerare la catena carboniosa partendo dal carbonio del gruppo funzionale
esempio:
➢ Acido 3-idrossipentanoico
● tradizionale → Numerare la catena carboniosa utilizzando l’alfabeto greco e partendo dal carbonio vicino a quello del
gruppo funzionale (che non viene quindi “numerato”): il carbonio vicino al carbonio del gruppo carbossilico sarà il
carbonio alfa
esempi:
➢ Acido ∝-chetobutirrico: sul carbonio accanto al carbonio del gruppo funzionale è presente un gruppo
chetonico
➢ Acido β-idrossipentanoico: sul carbonio beta è presente un gruppo ossidrile (in questo caso la molecola non
può essere considerata un alcol: il gruppo -OH è il gruppo sostituente e non il gruppo funzionale mentre il
gruppo carbossilico -COOH che comanda è il gruppo funzionale e non il gruppo sostituente)
In presenza di legami multipli, questi vengono indicati con la virgola e il numero del carbonio del legame multiplo:
Particolarità della molecola è la sua struttura: essa non è lineare (può assumere posizione
cis- o trans-), occupa più spazio rispetto a un acido eptanoico lineare:
● un acido saturo senza doppi legami ha punti di fusione e ebollizione più alti: a
temperatura ambiente potrebbero essere solidi
● un acido insaturo con doppi legami, le molecole formano meno legami intermolecolari e
si trovano più distanziate tra loro: punti di fusione ed ebollizione più bassi → a
temperatura ambiente potrebbero essere liquidi
Esempi
➢ olio di oliva che contiene acido linoleico e oleico (acidi grassi salutari)
● se i prodotti non sono abbondanti ( → acido debole), e quindi l’equilibrio è spostato verso sinistra,
la costante sarà minore di 1 (in quanto prevale l’acido non dissociato)
➔ l’acido acetico o l’acido citrico sono ad esempio commestibili in quanto acidi deboli: non
corrodono le pareti del tratto digerente
Gli acidi organici sono tendenzialmente acidi deboli
➢ rezione non molto forte (equilibrio abbastanza spostato verso
sinistra)
Ione carbossilato
L’olio d’oliva può risultare più o meno acido in base alla presenza più
o meno abbondante di acido oleico sotto forma di acidi grassi liberi (FFA)
Eteri
Presentano un ossigeno in mezzo a due atomi di carbonio
Si possono avere:
● etere metilico
● etere etilico
● etere metiletilico
In base a quello che sono R e R1
E’ possibile avere anche un anello benzenico
Ossidazione:
● aggiunta di ossigeno
● sottrazione di idrogeno (deidrogenazione)
● aumento numero di ossidazione
● scambio di elettroni: nell’ossidazione gli elettroni si perdono
Esteri
La reazione inversa (esiste infatti un equilibrio nella reazione, è una reazione reversibile) è detta idrolisi → reazione che
avviene nei polimeri:
➔ Volendo spezzare una molecola grande, occorre mano a mano aggiungere acqua → nella maggior parte dei casi,
quando tra due molecole piccole organiche se ne forma una grande, viene infatti eliminata acqua: al contrario, per
spezzarla, bisogna quindi aggiungere acqua
Nomenclatura esteri
Prende il nome dall’acido corrispondente
Acido propanoico + alcol etilico → propanoato di etile
Acido butanoico + alcol propilico → butirrato di propile
Saponi
Si hanno quando un trigliceride viene trattato a caldo con
acqua e:
● Idrossido di sodio (soda caustica, estremamente
pericolosa, basica: con acqua reazione fortemente
esotermica), NaOH, oppure
Proprietà saponi
Riesce a rimuovere lo sporco grasso:
● R è una catena lunga detta coda che è apolare, idrofobica, come il grasso
● COO-Na+ è la piccola porzione polare detta testa, idrofila
Il grasso non può essere rimosso solo con acqua
Il sapone invece, sotto forma di micelle:
➢ con la sua porzione lunga apolare (code idrofobiche) si lega al grasso
➢ con la sua porzione piccola polare (testa idrofila) sta a contatto con
l’acqua
➔ lo sporco grasso viene quindi sciolto in acqua tramite il sapone, che
con le sue micelle riesce a catturarlo (solitamente le micelle
biologiche sono formate da fosfolipidi)
Ammidi
Presenti nelle proteine
Derivano dalla reazione tra acido carbossilico e ammoniaca
(reazione acido-base) → l’ammide derivante è quindi costituita da un
gruppo acilico -RCO e un gruppo amminico -NH2
Vengono classificate in
● ammidi primarie → gli idrogeni del gruppo ammidico non sono sostituiti
➢ R-CO-NH2
● ammidi terziarie → entrambi gli idrogeni del gruppo ammidico sono sostituiti da un gruppo alchilico
➢ R-CO-NR’R’’
Nomenclatura ammidi
Suffisso -ammide al nome dell’acido carbossilico corrispondente
H-CO-NH2 → metanammide (da acido metanoico) / formammide (da acido formico)
CH3-CO-NH2 → etanammide (da acido etanoico) / acetammide (da acido acetico)
CH3-CH2-CO-NH2 → propanammide (da acido propanoico) / propionammide (da acido propionico)
Ammine
Derivano dall’ammoniaca (NH3) per sostituzione di uno, due o tutti gli atomi di idrogeno con altrettanti gruppi alchilici
Gruppo funzionale → gruppo amminico -NH2
● ammine terziarie → tutti e 3 gli idrogeni dell’azoto sono sostituiti da 3 gruppi alchilici
➢ non si possono legare agli acidi per formare le ammidi
Nomenclatura ammine
Si nominano i gruppi alchilici legati all'azoto con la desinenza -ammina
Ammine aromatiche
Anilina (colori all’anilina si sciolgono in acqua: il benzene è apolare ma il gruppo amminico è polare e forma
legami a idrogeno con l’acqua)
o-toluidina
Polimeri
Polimeri presenti in grandi quantità nella vita quotidiana, ad esempio:
● carta → cellulosa → polimeri,
● pasta → amido → polimeri,
● carne → proteine → polimeri,
● plastica → polietilene → polimeri
● gomma → polimeri i cui monomeri costituenti sono l’isoprene
● DNA (acido desossiribonucleico) e RNA (acido ribonucleico) → polimeri i cui monomeri sono i nucleotidi
Polimeri → Molecole ad alta massa molecolare formate da lunghe catene di monomeri
Derivano dagli alcheni → in presenza di opportuni catalizzatori si uniscono tramite reazioni che coinvolgono i doppi legami
Es.
Polietilene → quando il monomero (etilene/etene) è riscaldato a una pressione di 1000 atm, in presenza di un opportuno
iniziatore comincia a polimerizzare
➔ occorre una specie chimica che possa dare l’avvio alla reazione → come nella sintesi proteica che avviene nei ribosomi,
in cui la sintesi può avere avvio grazie al primo aminoacido che inizia la catena, metionina (codificato dal codone di
inizio AUG)
2. Propagazione della catena → il radicale si addiziona a un'altra unità monomerica: processo che può ripetersi migliaia di
volte
3. Terminazione della catena → la catena si chiude per esempio per accoppiamento di due radicali
Catene
● Lineari → lunghe catene di monomeri prive di ramificazione
➔ polimeri molto resistenti
➔ con opportuni catalizzatori è possibile ottenere quasi solo catene lineari (metodo introdotto dai chimici Ziegler e
Natta)
● Ramificate → nelle catene (trattandosi di alcheni) si possono formare delle piccole ramificazioni alle quali si andranno
ad addizionare altri monomeri, con conseguente formazione di una lunga catena ramificata
➔ scarse capacità meccaniche
es.
Nell’amido si hanno due tipologie di polimeri, uno ramificato e uno lineare. a seconda del fatto che si formino o meno queste
ramificazioni