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I composti del carbonio

I composti organici sono composti del carbonio.


La chimica organica è l’ambito specifico che studia la
chimica del carbonio (C).

I composti del carbonio sono costituiti principalmente da sei


elementi: carbonio, idrogeno, ossigeno, azoto, fosforo e
zolfo.

Si distinguono 3
grandi gruppi →
Le prorpietà del carbonio
È un elemento in grado di formare una enorme varietà di
molecole. Questa versatilità è dovuta a cinque aspetti:
1. forma quattro legami covalenti: dalla combinazione
dell’orbitale s con uno, due o tre orbitali p, può ibridarsi sp, sp2
o sp3. Forma legami: ● di tipo σ con orbitali ibridi
● di tipo π con orbitali non ibridi
2. Il numero di ossidazione (n.o.) assume tutti i valori tra
+4 e -4. Nella stessa molecola organica il carbonio può
assumere valori diversi di n.o.

Per ottenere il n.o. si deve sommare il n.o.


di tutti gli atomi di carbonio:
● 0 per C─C → e- esattamente condivisi;
● -1 per C─H o elementi meno elettronegativi di C;
● +1 per elementi più elettronegativi di C (O, N, S, alogeni).

3. Il valore medio di elettronegatività (E = 2,5) fa sì che il


n

carbonio non perda o acquisti e-, ma li condivida,


formando legami covalenti stabili.
Come si calcola il n° di ox del C nei compos3
organici?

Premessa: per il calcolo del n° di ox di un atomo, bisogna considerare Il tipo di atomi


a cui esso e legato.
Se e legato ad atomi dello stesso tipo non si devono considerare (c-c)
Se e unito ad atomi + elettoronegativi di lui assume carica +
Se e unito con atomi – elettronegativi assume carica –
1. Lo stato più ridotto per il carbonio e presente nel metano CH4
In quanto il C e piu elettronegativo dell’H e quest’ultimo piuò cedere un solo e- . n.Ox
=-4
2. In un idrocarburo saturo, un C che unisce a se tre H ha n.Ox = -3,
Un C che unisce a se due H ha n.Ox = -2,
Un C che unisce a se 1H ha n.Ox = -1
Un C che non e unito a nessun H ha n.O. = 0
3. Se è unito all’ossigeno che e più eletttonegativo il C “si ossida” in
quanto gli e- di legame vengono attribuiti all’O
Es. CH3OH n.ox = -3 +1 =-2 CH2O n.ox = +2 -2 = 0
ogni doppio legame tra C e O fa prendere al carbonio n.ox =+2

4. Gli alogeni legati al C sono più elettronegativi e hanno n.ox = -1


Es CH3Cl n.ox = -3 +1 =-2

5. E’ molto semplice dire che un processo di ossidazione ( cede elettroni e il


suo n.ox aumenta) avviene quando al C si uniscono atomi di ossigeno e
quello di riduzione ( acquista elettrorni il n.ox diminuisce)quando si uniscono
atomi di idrogeno.
4. Il piccolo raggio atomico del carbonio (r = 77 pm)
comporta minimo ingombro sterico e possibilità di legami
singoli, doppi e tripli.

4. La tendenza alla concatenazione con altri atomi di


carbonio: le catene possono essere aperte (lineari o
ramificate) o chiuse.
CARBONIO E IBRIDAZIONE

Cos’è il carbonio
Il carbonio è un non metallo, con peso atomico 6 e
massa atomica 12, posizionato nel gruppo IV A
della tavola periodica. È tra gli elementi più
importanti perché è alla base della chimica
organica, ma si trova anche in stato inorganico,
come nell’anidride carbonica.
In questo modo possiamo apprezzare meglio il fatto che
l’orbitale 2s è pieno mentre negli orbitali 2p abbiamo solo
2 elettroni spaiati (secondo la regola di Hund.)
Che conseguenza ha questa disposizione elettronica per
quanto riguarda i legami che il Carbonio riesce a fare?
Se le cose stanno così ci aspettiamo quindi di avere in
natura composti dove il Carbonio forma solo 2 legami
covalenti e ha un doppietto elettronico non condiviso,
cioè gli elettroni dell’orbitale 2s. Dalla reazione tra
Carbonio (C) e Idrogeno (H) dovremmo attenderci quindi
un composto con formula chimica :CH2.
Nello stato fondamentale il livello 2 è descritto così
3 orbitali p e un orbitale s
ALCANI e IBRIDAZIONE SP3
Immaginiamo di fornire energia e spostare uno degli elettroni di
s in p così da ottenere 4 elettroni spaiati, dei quali 3 degli
orbitali 2p, e uno del 2s, riusciamo tramite una combinazione
lineare di questi 4 orbitali a ottenere altri orbitali .
ALCANI e IBRIDAZIONE SP3
Immaginiamo di fornire energia e spostare uno degli elettroni di
s in p così da ottenere 4 elettroni spaiati, dei quali 3 degli
orbitali 2p, e uno del 2s, riusciamo tramite una combinazione
lineare di questi 4 orbitali a ottenere altri orbitali .
Quello che si ottiene dalla combinazione
lineare sono 4 orbitali sp3, questi orbitali ora
sono identici tra di loro e possiedono quindi
energia, forma e geometria identica, proprio
quello che cercavamo per riuscire a creare la
molecola di CH4.
ALCHENI e Ibridazione sp2
un altro composto tra C e H, l’etene in
cui si forma un legame doppio C=C
Formazione dei 3 orbitali sp2 tipica degli Alcheni
Dalla combinazione di un orbitale 2s e 2 orbitali 2p otteniamo 3 orbitali sp2,
l’altro orbitale 2p non usato per la combinazione lineare resta un 2p con il
suo elettrone spaiato all’interno. Ci troviamo quindi nella situazione richiesta
dai dati sperimentali osservati nella molecola di etene, cioè 3 legami identici
e 1 diverso. I legami sono formati a partire dagli orbitali ibridati sp2 e dal
singolo orbitale 2p.
ALCHENI ( etene )
Da questa rappresentazione notiamo che 2 orbitali sp2 di 2 atomi diversi interagiscono “faccia
a faccia” così da formare un legame C-C, gli orbitali 2p invece interagiscono tra di loro per
formare un altro legame C-C ma questa volta l’interazione di questi orbitali avviene solo
“lateralmente” e sono più distanti tra loro, si dice che la sovrapposizione degli orbitali 2p è
minore.
Tipologia dei legami del C
Il legale C-C formato dagli orbitali sp2 prende il
nome di legame sigma (σ) mentre il legame
originato con gli orbitali 2p si chiama legame
pigreco (π). Siccome il legame pigreco è più
debole di quello sigma è logico pensare che
durante una reazione sarà appunto il legame
π a rompersi per primo visto che è richiesta
meno energia per la sua rottura.
ALCHINI

L’ultimissimo composto formato da Carbonio e Idrogeno che riusciamo a ottenere è


sempre un gas e possiede la formula HC≡CH, questa volta tra i 2 atomi di Carbonio
sono presenti ben 3 legami, si parla quindi di legame triplo. Questa molecola prende il
nome di acetilene oppure di etino.
Formazione dei 2 orbitali sp
Così facendo abbiamo combinato un orbitale 2s e un 2p per
ottenere due orbitali sp ma abbiamo ancora i due orbitali 2p, in
questo modo ci troviamo nella situazione richiesta dalla molecola di
acetilene.
Gli orbitali 2p in verde essendo orientati nella stessa direzione
interagiscono a formare un legame, questo legame è identico a quello
visto per gli orbitali 2p nell’ibridazione sp2. Stessa cosa la fanno anche gli
orbitali 2p colorati in blu scuro. In questo modo osserviamo che il triplo
legame in realtà è fatto da 2 legami identici, i π, e da un legame singolo
più forte, il σ.
LEGAME COVALENTE SIGMA σ :

• la sovrapposizione dei due orbitali atomici avviene lungo lo stesso asse


• L’orbitale di legame è simmetrico attorno all’asse che avvolge i due
nuclei
• Permette la libera rotazione delle nubi elettroniche attorno all’asse
congiungente i due nuclei
• è piu forte del legame π
• è il tipo di legame presente nel covalente semplice
LEGAME COVALENTE PI GRECO π

• la sovrapposizione dei due orbitali atomici p avviene lungo assi


paralleli
• L’orbitale di legame non avvolge l’asse che contiene i due nuclei
ma e formato da una nube elettronica sopra e sotto il piano che
contiene i due nuclei
• • E un legame rigido, non e consenta la rotazione delle nubi
elettroniche attorno all’asse di legame
• • E’ meno forte del legame σ
• • E’ presente nei legami multipli
Come riconoscere il tipo di ibridazione dell’atomo di C analizzato e
la sua geometria spaziale?

• Premessa: - i legami doppi – tripli contano come un unico


legame
• 1. l’atomo di C forma 4 legami e è ibridato sp3 ed e al centro del
tetraedro formando angoli di legame di 109,5°
• 2. l’atomo di C forma 3 legami è ibridato sp2 e giace nello stesso
piano con gli atomi a cui e legato formando angoli di 120°
• 3. l’atomo di C forma 2 legami è ibridato sp e giace nello stesso
piano con gli atomi a cui e legato formando angoli di 180°
I composti organici si rappresentano con diverse formule:
● di Lewis → evidenziano legami chimici
● razionali → mettono in evidenza i legami C─C
● condensate → evidenziano atomi e gruppi atomici
● topologiche → evidenziano la catena mediante segmenti
L’isomeria
Sono detti isomeri i composti con stessa formula
molecolare, differente formula di struttura e diverse
proprietà fisico-chimiche.

Esistono due tipi di isomeria:

● Isomeria di struttura: due o più composti hanno stessa


formula molecolare ma differenze nella catena carboniosa.

● Stereoisomeria: atomi o gruppi atomici di due o più


composti sono legati tra loro nella stessa sequenza ma con
differente disposizione spaziale.
L’isomeria di struttura è distinta in:
● isomeria di catena: atomi di C sono legati diversamente

● isomeria di posizione: stessa catena ma differente


posizione di legame multiplo / atomo / gruppo atomico

● isomeria di gruppo funzionale: gruppi funzionali diversi


nella catena carboniosa
Nella isomeria di catena gli isomeri differiscono nella disposizione delle catene carboniose, che
possono essere ramificate o lineari.
Un esempio è il composto di formula molecolare C5H12, di cui esistono tre isomeri: l’n-pentano, il
2-metilbutano o isopentano ed il 2,2-dimetilpropano o neopentano.
Isomeri di posizione C6H4(CH3)2, di cui esistono tre isomeri: l’1,2-dimetilbenzene, l’1,3-
dimetilbenzene e l’1,4-dimetilbenzene. I tre isomeri differiscono per la posizione degli atomi di
bromo sulla struttura ciclica.
Un altro esempio è il composto di formula molecolare C3H8O, di cui esistono due isomeri: 1-
propanolo o alcol n-propilico, ed il 2-propanolo o alcol isopropilico. Questi isomeri differiscono
per la posizione del gruppo ossidrilico lungo la catena carboniosa.
ISOMERI DI GRUPPO FUNZIONALE Un esempio è il composto di formula
molecolare C2H6O, di cui esistono due isomeri: il dimetiletere o etere dimetilico e
l’etanolo o etil alcool, che presentano gruppi funzionali diversi, un gruppo etere, –O–
, ed un gruppo ossidrilico, –OH.
La stereoisomeria è distinta in
● isomeria di conformazione
● isomeria di configurazione( cis-trans; enantiomeri)
Isomeri conformazionali o conformeri differiscono per
l’orientazione nello spazio di gruppi atomici.
Si possono interconvertire per rotazione attorno a un
legame semplice C─C
Isomeri configurazionali differiscono per l’orientazione
nello spazio di atomi o gruppi atomici che non si possono
interconvertire per rotazione intorno a un legame.

L’isomeria di configurazione è distinta in:


● isomeria geometrica (cis trans)
● isomeria enantiomerica (o ottica)

Gli isomeri geometrici differiscono per la disposizione di


atomi o gruppi atomici legati a due atomi di C uniti da un
legame.
Isomeria cis_trans
Gli enantiomeri o isomeri ottici sono molecole con diversa
disposizione spaziale, sono una l’immagine speculare dell’altra
ma non sovrapponibili.
Si può parlare di enantiomeri di una stessa molecola solo se:
● esiste uno stereocentro: atomo di C legato a 4 atomi
o gruppi atomici diversi;
● è assente un piano di simmetria.
Se coesistono queste caratteristiche in una molecola, questa è
detta chirale.
Se c’è un piano di simmetria, la molecola si presenta sotto
forma di due stereoisomeri speculari e sovrapponibili:
sono quindi isomeri identici e un unico composto achirale.
Proprietà fisiche e reattività dei composti organici

Le proprietà fisiche dei composti organici dipendono dai legami intermolecolari:

● Stato fisico
- pochi e deboli legami → stato aeriforme
- numerosi e forti legami → stato liquido / solido
● Punto di ebollizione e punto di fusione (p.e.)
- molecole apolari / debolmente polari hanno p.e. relativamente bassi
- gruppi che formano legami a idrogeno hanno p.e. relativamente alti
In particolare :
A parità di numero di C i composti più ramificati hanno punto di ebollizione
inferiore.
Infatti, allʼaumentare della ramificazione si riduce lʼarea di contatto tra le
molecole e quindi le interazioni intermolecolari diventano più deboli.
Nel caso del punto di fusione, l’andamento è opposto: all’aumentare della
ramificazione aumenta il punto di fusione. Questo perché composti più
ramificati danno luogo a cristalli più ordinati.
● Solubilità in acqua
- presenza di gruppi idrofili → solubili in acqua
- presenza di gruppi idrofobici → insolubili in acqua

La reattività di composti organici dipende dalla presenza di:


● legami multipli: legame π è molto più reattivo legame σ;
● atomi elettronegativi: la loro presenza polarizza il legame
con C e lo rende più debole, la molecola sarà più reattiva;
● gruppi funzionali: gruppi funzionali diversi hanno
reattività diverse.
I tipi di reazioni dei composti organici dipendono dal
gruppo funzionale
Composti con stesso gruppo funzionale hanno uguali
proprietà chimiche e reattività.
Vengono riuniti nella stessa classe:
L’effetto induttivo è lo spostamento di elettroni in una
catena di atomi verso l’atomo più / gruppo più
elettronegativo, ciò provoca una polarizzazione del legame in
cui l’atomo più elettronegativo ha una parziale carica
negativa δ- mentre l’atomo meno elettronegativo ha una
parziale carica δ+.

Può essere di tipo:


● attrattivo: aumenta la reattività della molecola;
● repulsivo: diminuisce la reattività della molecola.
Proprietà fisiche e reattività

● Sostituenti elettron-attrattori: atomi più elettronegativi


dell’atomo di carbonio e gruppi atomici carbonile e
carbossile.

● Sostituenti elettron-donatori: gruppi atomici in cui il


carbonio ibridato sp3 è legato ad atomi di idrogeno.
Proprietà fisiche e reattività

La rottura di un legame covalente può avvenire secondo


due modalità:

● Rottura omolitica o radicalica:


ciascun atomo trattiene uno
dei due elettroni di legame
→ formazione di radicali liberi

● Rottura eterolitica o polare:


l’atomo più elettronegativo trattiene
il doppietto elettronico di legame
→ formazione di ione+ e ione-
Proprietà fisiche e reattività dei
composti organici
Le reazioni eterolitiche coinvolgono specie chimiche
● elettrofile: con parziale o totale carica+ o con ottetto
incompleto. Tendono a reagire con specie ricche di e-
formando legame covalente dativo.
Reagenti
elettrofili

● nucleofile: con parziale o totale carica- o con doppietto


elettronico disponibile. Sono distinti in forti (con minor
elettronegatività) e deboli.
Reagenti
nucleofili

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