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LE ORIGINI DELLA TEORIA

Distinguere tra:
- Comportamento di attaccamento
- Sistema comportamentale di attaccamento
- Legame o relazione di attaccamento

 Legame di attaccamento:
È quella particolare relazione stabile che si instaura tra il bambino e la persona adulta che si
prende cura di lui a partire dalla nascita, sulla base dell’interazione che si svolge tra i due.
Ha la funzione di garantire il benessere dell’individuo, la protezione dai pericoli ambientali e dalle
tensioni interne e, in senso più generale, di favorire la sopravvivenza (per la vicinanza del piccolo a
una figura adulta in grado di fornire accudimento).
Vantaggio evoluzionistico: maggiori probabilità di sopravvivenza del piccolo (vicinanza dell’adulto),
quindi la finalità è del tutto adattiva.

 Comportamenti di attaccamento
Lo scopo di avere protezione raggiunto tramite un insieme di comportamenti innati
(comportamenti già presenti nel repertorio comportamentale dell’individuo, non necessitano di
essere appresi = comportamenti di attaccamento) che hanno la funzione di favorire la vicinanza
fisica alla figura di attaccamento.
Possiamo avere diversi tipi di comportamenti di attaccamento:
- Quelli che agiscono come segnale per ottenere l’avvicinamento dell’adulto (sorriso, pianto,
vocalizzazione, alzare le braccia)
- Quelli che determinano l’avvicinamento del piccolo alla figura di riferimento
(comportamenti di accostamento e mantenimento del contatto).

 Attivazione del sistema comportamentale di attaccamento


I comportamenti di attaccamento gradualmente vengono organizzati in un sistema di
attaccamento, che dal sesto mese di vita del bambino inizia ad agire in modo goal-corrected:
- la messa in atto dei comportamenti di attaccamento viene coordinata in modo organizzato
rispetto allo scopo.
- lo scopo del sistema è la regolazione omeostatica della vicinanza con la figura di
attaccamento.
Il comportamento del bambino è regolato da vari sistemi di controllo, tra cui i sistemi:
- di attaccamento.
- di esplorazione.
- di accudimento (per l’adulto).

I primi due sistemi (attaccamento e esplorazione) sono tra loro antagonisti --> L’alternarsi dei due
sistemi è collegato al sentimento di sicurezza provato in un dato contesto e momento:
o Quando si sente al sicuro e protetto, si può disattivare il sistema di attaccamento a
vantaggio del sistema esplorativo. Es) esplora la camera in cui si trova.
o In condizioni di pericolo il sistema di esplorazione viene disattivato e, parallelamente,
vengono attivati i comportamenti di attaccamento che hanno come obiettivo aumentare
la vicinanza dell’adulto.

L’attaccamento è un sistema attivato da condizioni di disagio, sia endogeno (come ad es. una
malattia), sia esogeno (derivante dall’ambiente circostante).
Il sistema di attaccamento implica la sperimentazione di potenti emozioni:
- Paura e collera per la lontananza dell’adulto.
- Tristezza se la lontananza è prolungata; disperazione; distacco emozionale.
- Benessere e sicurezza se la figura di attaccamento è vicina (conforto, gioia, sicurezza,
fiducia)

«La fase iniziale, quella della protesta, può cominciare subito oppure essere ritardata, e dura da
qualche ora a una settimana e più. Nel corso di questa fase il bambino piccolo sembra molto
angosciato di aver perso la madre e cerca di riaverla mettendo in azione in pieno le sue risorse
limitate. Spesso ha violente crisi di pianto, scuote il lettino, si agita, si volge ansiosamente verso
ogni immagine e ogni suono che potrebbe denunciare la presenza della madre lontana ...Durante
la fase della disperazione che succede alla protesta, è ancora evidente l’interesse per la madre
lontana, ma il bambino mostra col suo comportamento che va perdendo sempre più la speranza. I
movimenti fisici attivi diminuiscono o cessano, e il bambino può piangere ininterrottamente o a
intermittenza; è chiuso o inattivo, non pone domande alle persone circostanti, e sembra trovarsi in
uno stato di profonda desolazione» (Bowlby, 1969)

L’ipotesi che sia una disposizione innata: dall’etologia (metodo


comparativo).
Esperimenti dei coniugi Harlow con piccoli di macaco Rhesus: a cuccioli
cresciuti vengono presentati due sostituti materni: il primo, in metallo,
possedeva un dispensatore di cibo, mentre l’altro era fatto di un tessuto
morbido, ma non dispensava cibo. Si è notato che questi cuccioli
prediligevano il sostituto in tessuto perché disponeva di caratteristiche
accoglienti anche se non dava loro cibo.
Questo servì per dimostrare che l’attaccamento non è solo legato alla nutrizione (come pensava
Freud).

 quindi la capacità di stabilire relazioni intime, significative e stabili è fondata sul bisogno
fondamentale di contatto fisico e vicinanza, ed è considerata una motivazione primaria (= innata,
una delle spinte principali della natura umana, derivante dal patrimonio genetico). --> Il bambino
costruisce una relazione con gli adulti che si prendono cura di lui, non solo perché spinto dalla
fame o da altri bisogni fisiologici, ma soprattutto per le potenzialità insite nella relazione (contesto
entro il quale può crescere al sicuro).
Approccio psicoanalitico classico: legame con la madre è frutto di una spinta motivazionale
secondaria che nasce solo quando il piccolo, dopo aver visto soddisfatti i suoi bisogni fisiologici,
investe sulla madre come oggetto di pulsioni libidiche («l’amore nasce dal bisogno, soddisfatto, di
cibo»: Freud, 1938).

Il comportamento di attaccamento:
Nel bambino è rappresentato da segnali come il sorriso, la vocalizzazione o il pianto e, quando il
sistema motorio è più maturo, da comportamenti di avvicinamento alla figura di attaccamento.
Dati a favore della componente innata dei comportamenti di segnalazione:
- presenti in diverse culture.
- bambini ciechi e sordi dalla nascita mettono in atto questi comportamenti
→ non derivano da apprendimento imitativo.
È innescato dalla separazione o dalla minaccia di separazione dalla figura di attaccamento.
Viene inibito per mezzo della vicinanza che varia dal semplice essere in vista, alla vicinanza fisica
senza contatto accompagnata da parole di conforto, all’essere abbracciati e coccolati.
La distanza ottimale dipende da vari fattori: età, stato di benessere o di malessere, ambiente in cui
si trova, atteggiamento della madre, loro storia relazionale.

Dopo i primi due anni di vita tendono a diminuire, in frequenza e intensità, i comportamenti di
attaccamento facilmente osservabili (perché sta acquisendo uno stato di sicurezza interiore
maggiore).
Le nuove acquisizioni sul piano cognitivo permettono al bambino di utilizzare strategie di
attaccamento più flessibili, efficaci e diversificate (es, la rappresentazione mentale, anche se non
vede la madre sa che lei esiste).

Il sistema comportamentale o motivazionale di attaccamento


È uno dei sistemi che motivano e regolano il comportamento.
Ha l’obiettivo esterno di spingerlo alla ricerca di vicinanza alla figura di attaccamento.
Ha l’obiettivo interno di indirizzarlo alla ricerca di sicurezza interiore.
Il sistema comportamentale si alterna al sistema esplorativo, quando uno è attivo l’altro si
disattiva.

«Una caratteristica principale della teoria dell’attaccamento è l’ipotesi che il comportamento di


attaccamento venga organizzato tramite un sistema di controllo all’interno del sistema nervoso
centrale, che è analogo ai sistemi di controllo fisiologici che mantengono entro limiti stabiliti le
misure fisiologiche, come la pressione sanguigna o la temperatura corporea. La teoria propone
quindi che, in modo analogo all’omeostasi fisiologica, il sistema di controllo dell’attaccamento
mantenga la relazione di una persona nei confronti della sua figura di attaccamento entro certi
limiti di distanza e accessibilità, usando metodi di comunicazione sempre più sofisticati per farlo».

Il legame, o relazione, di attaccamento


È quell’aspetto specifico della relazione tra adulto e bambino connesso con il mantenimento e la
regolazione della sicurezza e della protezione.
Si può parlare di relazione di attaccamento quando vi sono tre caratteristiche:
- Ricerca di vicinanza come condizione per sentirsi a proprio agio.
- Base sicura: certezza di trovare nell’altra persona un punto di riferimento stabile (non tutti i
bambini trovano nella propria figura di attaccamento una vera e propria base sicura).
Protesta per la separazione dalla figura di attaccamento.

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