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RELAZIONALITA’ DELL’IO: si intende il paradosso in cui il bambino prova l’esperienza di essere solo, ma in
presenza della madre (essere soli ma con la presenza di qualcuno, come ad esempio dopo il rapporto
sessuale). Può anche essere considerata come la MATRICE DEL TRANSFERT. L’individuo che ha la capacità di
stare solo ha sviluppato anche la capacità di riscoprire l’impulso personale.
La capacità di un individuo di essere solo dipende anche dalla sua abilità a far fronte ai sentimenti suscitati
nella SCENA PRIMARIA, in cui c’è un rapporto eccitato tra i genitori, a cui il bambino risponde con la
masturbazione (in cui il bambino è la terza persona della relaizone triangolare e si può identificare con uno
dei due genitori).
L’OGGETTO INTERNO BUONO: la capacità di essere soli dipende anche dalla presenza di un oggetto buono
nella relatà psichica dell’individuo (seno, pene, relazioni interne buone) che gli permette di sentire una
sufficiente pienezza di vita.
Ma l’esseres olo in presenza di qualcun altro può presentarsi anche in UNO STADIO PRECOCE, in cui il
bambino non è ancora abbastanza maturo; in questo caso il bambino INTROIETTA la madre cos’ da riuscire
a rimanere solo senza far riferimento al simbolo materno.
“IO SONO SOLO”: IO indica uno sviluppo emotivo in cui l’individuo si vede come unità; IO SONO indica uno
sviluppo individuale, grazi anche all’ambiente in cui si trova; IO SONO SOLO indiva uno sviluppo dell’”IO
SONO” in cui il bambino ha la consapevolezza della continnuità dell’esistenza della madre anche se lei non
è presente.
ACME/ORGASMO DELL’IO: ogni cosa può essere interpretata come pulsione dell’IO; il bambino può giocare
e sentirsi soddisfatto da questo gioco.
.SOSTENERE (prendersi cura dell’infante, che nel nell’infante nasce una CONTINUITA’ DELL’ESSERE.
corso dello sviluppo diviene uno STATO UNITARIO, un
individuo a se stante, nasce anche l’intelletto
separato dalla psiche e avviene anche la FUSIONE
delle radici del comportamento istintuale).
.CONVIVENZA in cui non è nota la funzione del padre
(ci sono anche le relazioni oggettuali)
CONVIVENZA IN CUI COESISTONO PADRE MADRE E
INFANTE.
8 MORALE ED EDUCAZIONE
Lo sviluppo del bambino dipende anche molto dal tipo di educazione morale gli è stata data: deve essere in
grado di provare senso di colpa e di formarsi un ideale (è encessario però che prima abbia una base solida
su cui fondarsi, deve essere completamente sviluppato dentro di se; non ci si può aspettare che un
bambino si conformi alle regole quando non ha ancora raggiunto lo stadio in cui l’auto-controllo non ha
significato).
Es. Il bambino piccolo curato sufficientemente bene dai genitori avrà sicuramente un’idea di bontà e di
amore MA EDUCAZIONE MORALE NON PUO’ ESSERE UN SOSTITUTO DELL’AMORE, è semplicemente una
base per comprendere questi sentimenti che si fonda sull’APPROVAZIONE/DISAPPROVAZIONE MATERNA.
Inoltre è bene ricordare che il SE’ VIENE SEMPRE MODELLATO DALLE PROVVIDENZE AMBIENTALI.
Riguardo alla religione ci sono quei genitori che credono che il bambino non sia capace di crearsi un Dio e
perciò ne inculcano il concetto il prima possibile; mentre altri aspettano che il bambino arrivi ad acquisire il
concetto di un Dio e ad accettarlo.
Ovviamente anche il contensto ha la sua importanza e una delle fasi più importanti perlo sviluppo è proprio
quella in cui si presentano le OCCASIONI, in cui il bambino può rovare a sviluppare ultiriormente la propria
personalità.
L’interpretazione deve essere fatta il prima possibile, dipende ovviamente dall’abilità dell’analista.
Solitamente l’analisi durante il periodo di latenza tende a concludersi in un momento molto difficile, poiché
il ragazzo si trova nella fase della pubertà, in cui si presentano delle complicazioni.
poiché se sarà una madre sufficientemente buona darà importanza ai bisogni del figlio; mentre se non sarà
sufficientemente buona non sarà capace di sostenere il figlio e di soddisfare i suoi bisogni.
MA CHE COS’E’ IL VERO SE’? à è il gesto spontaneo e l’idea personale dell’individuo, compare quando c’è
un accenno di organizzazione mentale, e interpreta ogni stimolo come proiezione. Il falso sé in questo caso
ha il semplice compito di proteggere il vero sé; ma e c’è una scissione tra i due, l’individuo non riuscirà ad
avere una vita culturale sana, poiché non riesce a vivere in un campo intermedio tra sogno e realtà e non
sarà nemmeno capace di utilizzare i simboli.
Quando l’analista si trova in questi casi, si presentano delle conseguenze:
- L’analisi si basa sul falso sé e perciò non ci sarà un successo della terapia.
- L’analista non riesce a vedere ed interpretare ciò che avviene veramente nel paziente, e perciò non
riuscirà nemmeno a cominciare la terapia.
- Il falso sé inganna l’analista e non gli fa capire qual è il problema e la sua causa.
14 IL CONTROTRANSFERT
L’atteggiamento professionale dell’analista è come un simbolo, poiché implica una determinata distanza tra
il paziente e il terapeuta, il quale deve essere obiettivo e coerente à quando questo atteggiamento
professionale da parte dell’analista va a scemare, si presenta il CONTROTRANSFERT, ovvero un insieme di
tratti nevrotici che disturbano il comportamento professionale.
Possiamo soffermarci su 2 casi particolari:
1- Nel caso di un paziente con una tendenza antisociale, l’analista è costretto a correggere questo
comportamento e ad essere coinvolto nella relazione con il paziente.
2- Nel caso di un paziente che ha bisogno di regredire, l’analista è costretto ad essere un soggetto a
cui il paziente deve prima dipendere, per poi andare verso l’indipendenza.
COMUNICAZIONE ATTIVA. Diventa molto pericoloso per il paziente il fatto che l’analista riesca a penetrare
nel profondo della sua personalità, poiché l’analista è visto come il non-me è per questo è importante
stabilire i limiti della comprensione dell’analista.
Si parla anche di ISOLAMENTO PERMANENTE DELL’INDIVIDUO, infatti la protezione gelosa dell’isolamento
dell’individuo fa parte della ricerca della propria identità.
Anche l’idea di essere vivo comporta necessariamente 2 opposti: la condizione di morte e la semplice
assenza di vivacità (da qui ci si può ricollegare alla teoria degli istinti di vita e di morte). Esiste anche un
altro opposto all’idea di vita ed è l’oggetto morto, ovvero quando l’oggetto interno della madre è morto e il
suo umore è depresso.
dell’IO l’oggetto perduto viene interiorizzato e diviene oggetto di odio, che piano piano si spegne
diventando depressione.
Tramite i meccanismi di PROIEZIONE e INTROIEZIONE, l’analista può interpretare il modo in cui l’origine dei
fatti interni benigni e persecutori dipende dagli aspetti rispettivamente soddisfacenti e insoddisfacenti delle
esperienze istintuali; e può anche interpretare la relazione del paziente con gli oggetti (c’è una scissione
dell’oggetto epr evitare la sicssione della perosnalità del paziente).
Ma quando l’interpretazione è ncomprensibile, il paziente si sente incompetente e distrutto.
L’eziologia della schizofrenia ci riporta non tanto al complesso edipico, ma alla relazione diadica con la
madre: infatti non si può parlare di bambino se non si parla della sua dipendenza dalla madre e dalla sua
assistenza verso il figlio (l’IO dell’infante è molto forte ma solo perchè è sosteuto dalla
madresufficientemente buona); ma quando si presenta il disturbo psichiatrico, la perosnalità diventa
“disintegrata”e il paziente si sente “irreale”. (p.306-309 leggi bene e fai schema).
Abbiamo già affermato che il processo maturativo ha avvio nel momento in cui c’è un ambiente favorevole,
poichè spinge l’individuo ad integrarsi e ad adattarsi, di modo che poi si formeranno relazioni sia con gli
oggetti che con le altre persone.
In base al livello e al tipo di disturbo è importante però ricordare che la tecnica terapeutica può modificarsi,
ma il ruolo di SOSTEGNO dell’analista rimane sempre quello:
- Nella PSICONEVROSI è necessario chel’analista riporti all’infanzia i sentimenti di odio e amore chef
copaiono nella nevrosi da transfert.
- Nella DEPRESSIONE richiede l’interpretazione del transfert e ha bisogno che l’analista sostenga il
più possbile al paziente e sopravviva alla sua aggressività.
- Nella SCHIZOFRENIA l’analista deve prima esaminare tutto il materiale che gli è stato presentato ma
deve anche astenersi dal tradurre delle interpretazioni futili o non necessarie.
bambino ha paura di essere annientato poichè dipende dalla madre e quest’ultima non si prende più cura
del figlio come faceva prima.
Si parla anche di APPRENSIONE MATERNA PRIMARIA, ovvero l’insieme dei cambiamenti che si verificano
nelle donne che hanno un figlio.
Sinteticamente:
- La malattia psiconevrotica iplica i conflitti relazionali e perosnali dell’individuo
- La base maturativa dell’individuo, e quindi la sua salute, sono dati princialmente dai processi
maturativi e da un ambiente favorevole
- Esiste però anche una posiione intermedia in cui l’ambiente inizialmente è favorevole, poi comincia
a non essero più (DEPRIVAZIONE), così che lindividuo sviluppi una tedenza antisociale
Le conseguenze dei disturbi mentali:
- Dobbiamom prepararci a trovare esempi di auto-cura, tramite un avvenimento ambientale o
un’amicizia
- Un’esperienza correttiva non è sufficiente, e il transfert non è una di queste, poichè avviene
attraverso il processo psicoanalitico inconscio del paziente.